• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

la giusta distanza...

Aperto da Shanna, Maggio 13, 2013, 08:09:06 PM

« precedente - successivo »

Angeletta85

la mia istruttrice me lo ripete sempre "dovresti essere in grado di vedere la distanza appena fatta la curva" eh si bona ugo solo fatto il salto capisco che la distanza era sbagliata ehehehe
un po come con le persone..prima ci sbatto il muso e poi capisco,sono un caso disperato lo so :icon_axe:

per cui tante volte meglio lasciar fare alla cavalla che ne sa piu di me....nonostante non le abbia mai fatte! :chewyhorse:
...è impossibile solo se credi che lo sia...

Winter Mirage

Citazione da: klystron - Maggio 14, 2013, 03:40:22 PM
Ehm...se posso, PokerFace:
il Col. Angioni dice:
la distanza la sceglie il cavallo, tu stacci insieme e non disturbarlo. Non che non devi vederla....piu' che altro devi "sentire".
In pratica consiglia di fare interventi solo se sei molto esperto, perche' solo sei sei estremamente bravo sceglierai la distanza meglio dell'istinto di un cavallo addestrato a saltare.

Sì, ho assistito anch'io a sue numerose lezioni in cui non ha fatto altro che ribadire questo concetto. Se c'è un punto fermo sulla sua teoria della preparazione agli ostacoli, certamente è l'insegnare al cavallo a scegliersi la distanza di modo da riuscire a parare le chiappe al cavaliere che tanto spesso per emozione o altro, al momento clou finisce col fare casini.
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

kitiara

Il problema del concetto espresso dal Colonnello è che bisogna educare i cavalieri a sentire mentre è più facile insegnar loro a contare (in teoria dovremmo saperlo fare da piccoli)
... ed ognuno che è veramente cavaliere monta allo stesso modo in cui vive. Cerca quindi te stesso in sella o meglio ancora vicino ai cavalli. Accanto a loro troverai le ragioni nascoste del tuo essere e del tuo destino.

Winter Mirage

Sì, quello è il 50% del problema, sempre secondo lui, neh... o almeno così mi pare di aver capito.
L'altra metà della frittata è che siccome il cavaliere conta, appunto, conta anche per il cavallo, sempre e comunque, dirigendo ogni cosa come un direttore d'orchestra scassapalle. E di fatto il cavallo smette di usare la sua testa e inizia ad aspettare che il cavaliere gli dica che cosa fare, dove mettere le zampe e quando.
Finchè il cavaliere conta bene, il cavallo salta bene... ma quando il cavaliere conta male e pianta una mina, il cavallo non gli potrà mai parare le chiappe andando di là in qualche modo... semplicemente perchè non l'ha mai fatto e non lo so fare.

Lui ripeteva spesso che in preparazione sul salto deve saltare il cavallo, ed il cavaliere deve stare il più fuori dai meloni possibile. Poi, nel lavoro in piano, si insegna al cavallo a stare agli ordini. In una sorta di magica commistione (che nemmeno io ho capito tanto bene, se devo proprio dire) al momento della gara il cavallo starà agli ordini ma quando il cavaliere cannerà qualcosa, saprà cavarsela da solo.

Ecco, e adesso dico una cosa cattiva, preparate i pomodori marci... perchè anche se ho infine avuto modo di chiacchierare amabilmente con il colonnello, proprio questa sua teoria della distanza, è forse una di quelle che ho trovato più deboli di tutto il suo repertorio. Ovviamente prendetemi con le molle perchè sono sempre io, neh... la sfigata dei campi di Torino sud...

Tuttavia, la sua visione del binomio sul salto ed in particolare sulla distanza, è teoricamente perfetta e molto equilibrata, bellissima ed elegante... ma come tante teorie finisce poi con il perdersi nel punto cruciale in cui si spiega come due cose così diverse vanno insieme... ecco, l'ho trovato un tantinello troppo vago e contraddittorio....
Robe che si finisce col non capire più un tubo con il rischio di fare dei grossi danni... alcuni suoi consigli mi parevano perfetti per ingranare un cavallo, altri per insegnargli ad attaccare... ma magari sono io che mi sbaglio. Sinceramente, ho avuto spesso la stessa sensazione quando mi sono sentita spiegare alcune cose di Karl... robe che il sole+la luna = una cesta di limoni...
:icon_eek:...che dico... sì, c'è affinità di colore e forma... ma per il resto... beh... come cacchio si fa ad insegnare ad un cavallo a ragionare con la sua testa, ma solo quando pigio il bottone 4x4? ... c'est pas si simple... e dire "Sì, il problema è lì" certamente rende onore al merito, ma non risolve il problema per niente. :dontknow:

Diciamo che, con ogni rispetto per il colonello, la sua idea di allenamento sulle distanze di tanto in tanto mi ha fatto venire in mente Einstein quando disse:
La teoria è quando sappiamo tutto ma niente funziona, la pratica è quando tutto funziona ma non sappiamo perchè. Ecco: noi abbiamo messo insieme teoria e pratica... non c'è niente che funziona e nessuno sa perchè.

Alla fine suppongo che le distanze, così come il delicato passaggio trotto allungato-piaffer-trotto allungato siano poi questione di provarle tutte finchè il cavaliere ed il cavallo non trovano un loro accordo personale.
E quando tutto andrà bene, saranno Seldana e Totilas, e quando sarà la giornata no, saranno come noi.
Delle grandissime cime. Di rapa.
E non c'è teoria magica che ti salvi, sia rollkur, il colonello, Karl o le Sfere del Drago.

:happy_birthday-736:
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

kitiara

Non ho chiacchierato tanto con il colonnello a riguardo perciò non conosco tutte le sfumature della sua teoria, io son di quelle che "o monto o conto" le due cose insieme non le so fare, se monto riesco a "sentire" cosa succede meglio che se conto, se conto pasticcio. Credo che contare abbia una sua utilità a casa per imparare a capire "in che marcia è il cavallo" o imparare a riprendere, ma si può contare una, due volte...salmodiare numeri a gran voce per un'ora ha per me un significato ignoto.  :dontknow:
... ed ognuno che è veramente cavaliere monta allo stesso modo in cui vive. Cerca quindi te stesso in sella o meglio ancora vicino ai cavalli. Accanto a loro troverai le ragioni nascoste del tuo essere e del tuo destino.

Ungarina

Mi dispiace contraddirti winter, ma le sfere del drago mi restituiranno un corpo da favola e salveranno il mondo con o senza teorie  :ola:
..tutto il resto è noia!
Senza fretta, ma senza sosta.

Shanna

bwhahahahahahah! Ma quanti desideri si potevano esaudire con le sfere del drago? ahahahah

Ungarina

7 mi sembra, se ci impegnamo ce n'è per tutte  :occasion14:
..tutto il resto è noia!
Senza fretta, ma senza sosta.

PokerFace

sono più o meno d'accordo con Winter.
e non è il fatto di contare i tempi.
i tempi li conti (e devi contarli) in una linea.
ma quando hai il percorso, i salti singoli, mica conti i tempi dalla curva al salto.
in una linea per forza conti, se fai una linea di 4 tempi in 3 tempi è chiaro che il cavallo salta piatto e fa barriera. e poi oltretutto starà correndo e come lo riprendi dopo il salto? e se c'è una curva stretta e un altro salto?
la distanza la devi vedere, devi poter decidere se tenere o scorrere.
su una triplice metterai una distanza diversa che su un verticale, su un oxer una diversa che sulla riviera e così via.
inoltre il cavaliere sa quali sono le peculiarità del suo cavallo.
se so che partendo comodo mi fa sovente errore di posteriore, posso decidere di avvicinarlo.
se so che ha una parabola un pò spostata in avanti (ovvero l'apice del salto non è in sopra al salto ma un pò dopo) probabilmente lo metterò un pò lontano dai verticali e normale sugli oxer.
se no l'equitazione è stare sulla schiena del cavallo e basta e lasciar fare a lui.
e allora scusate ma tutto sto parlare di arte equestre mi fa tanto ridere.

kitiara

Citazione da: PokerFace - Maggio 16, 2013, 12:07:50 PM
se no l'equitazione è stare sulla schiena del cavallo e basta e lasciar fare a lui.
e allora scusate ma tutto sto parlare di arte equestre mi fa tanto ridere.
non credo che il discorso sia "star sulla schiena e lasciar fare a lui", o meglio credo lo sia nelle prime fasi si conoscenza ed apprendimento sia del cavallo che del cavaliere.... il problema è se non conti sai se la linea la stai affrontando correttamente oppure no? sei in grado di sentire il tuo cavallo e decidere se intervenire o meno senza che a dirtelo siano i conti?
L'arte equestre è, per me, connubio di "istintività" e tecnica, contare come automi non basta nè è sufficiente solo sentire il cavallo per essere un Cavaliere.
... ed ognuno che è veramente cavaliere monta allo stesso modo in cui vive. Cerca quindi te stesso in sella o meglio ancora vicino ai cavalli. Accanto a loro troverai le ragioni nascoste del tuo essere e del tuo destino.

klystron

Concordo con Kitiara.
non mi pare che il Colonnello abbia mai detto di star solo sulla schiena e lasciar fare TUTTO al cavallo.....
E comunque tutto presuppone che il cavallo sia stato addestrato in un certo modo. Il cavaliere deve disturbarlo meno possibile perche' si usi al meglio, e ti assicuro che e' molto piu' facile stare a intervenire a raffica a volte, rispetto al non disturbarlo....
Il punto del Colonnello e' che se non senti, e' inutile contare. Cioe', mettiamo che hai deciso in ricognizione di fare "5 tempi". Poi sei in sella, conti e.....magari la situazione e' diversa, non riesci a fare 5 tempi, ne vengono 4 e che fai? Intervieni rischiando di dar fastidio al cavallo prima del salto? Devi sentire il cavallo e possibilmente  andargli dietro senza rompergli le balle. Se il cavallo e' stato addestrato come dice il Colonnello al 90% ti parera' le chiappe perche' non gli hai rotto, appunto.
A questo punto non serve nemmeno contare, senti come partira' il cavallo, al limite, se sei non troppo vicino all'ostacolo puoi riprendere o allungare (nessuno ha mai detto che non si possa intervenire a correggere velocita' e direzione), ma non devi rompere le scatole al cavallo a ridosso del salto, tutto qui....questo almeno e' quello che ho capito io.
Quando C gli chiese aiuto perche' aveva il problema (in questo caso in cross) di scarso controllo di Oliver in campagna (a volte prende la mano e ciaoooo), lui rispose che lei doveva intervenire a riprenderlo eccome, ma prima, per poi lasciar fare a lui davanti all'ostacolo. Sta al cavaliere e alla sua sensibilita' capire "quando" e "quanto".
Poi, e' lecito nelle gabbie farsi un'idea della distanza tra gli elementi, anche il Col lo ha scritto piu' volte. Ma lui dice di evitare tutti quegli esercizi per mettere "i tempi giusti" tra gli ostacoli, perche', in quest'ottica, sono inutili.
Ripeto, questo e' quello che io ho recepito, magari poi non ho capito un tubo....


madamen67

I tempi infatti noi li contiamo (solo quando l'istruttore ce lo richiede espressamente) nelle linee e a volte nella doppia gabbia. L'altra sera c'era una linea con sei tempi e una spezzata da otto. Li ho contati una sola volta, poi quando abbiamo ripetuto non li ho più contati perchè mi sono resa conto da sola se erano giusti o no in base alla battuta della cavalla davanti all'ostacolo e ne ho avuto conferma dall'istruttore. Intendiamoci, l'altra sera eravamo in stato di grazia per fortuna...non sempre ci va così bene!
Come dice anche klystron nell'ultimo intervento e altri prima di lei, è lecito farsi un'idea dei tempi nelle linee e nelle gabbie, concordo sul fatto che sia inutile tentare di mettere i tempi giusti tra gli ostacoli perchè quello dipende dalla sensibilità del cavaliere, pure da quella del cavallo e anche dall'affiatamento del binomio     
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio