Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli.

Sala Di Lettura => "Questioni Equestri" - Generale L'Hotte. => Topic aperto da: alex - Gennaio 27, 2016, 03:56:57 PM

Titolo: La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 27, 2016, 03:56:57 PM
Rispondo qui all'ultimo post della "parola contraria" commentando la seguente frase:

"L'equitazione è diventata uno sport per ragazzine!"

Qualcuno in questa frase nota il "per ragazzine", io mi fermo prima e sottolineo "lo sport".

Fermo restando che molti lalli sono stati salvati dal fatto che l'equitazione è diventata uno sport, noto però che la definizione formale di equitazione è "Pratica e arte del cavalcare" e che lo sport non c'entra nulla nè con la pratica, nè con l'arte.

Nella mia testa, dovrebbe essere come parlare, o ballare; qualcosa che molti, anzi: tutti possono imparare e praticare, e pochi possono approfondire fino a livello artistico. Ma che per forza l'equitazione sia uno sport, lo vedo come un problema; forse, come il problema; e il lallismo c'entra assai poco.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 27, 2016, 04:23:58 PM
Ragazzine è una mia traduzione edulcorata, in realtà il tonante Gianpiero usa la palabra gonzesse
che è il femminile di gonze... un'ingiuria.

Gonzesse:
Femme, fille.
Nom injurieux donné à quelqu'un qui se comporte comme un lâche.

Lâche - pusillanime, vile, codardo, vigliacco, fifone, cacasotto...

E forse, leggendo il seguito, avrei dovuto tradurre sport con attività per rendere quello che intendeva il Nostro.

L'engouement des filles pour le cheval ne s'est pas traduit, cependant, par une féminisation de la compétition de haut niveau, qui reste un bastion masculin


Il chè è verissimo, noi ragasse non amiamo lo sport equestre, tantomeno l'equitazione... vogliamo relazione, tanta realzione.

Dunque -  L'equitazione è diventata una lieta attività per cacasotto - potrebbe esser ciò che intendeva veramente dire il giolivo Gianpier....

Bellissima la conclusione:

La convention de protection de l'animal de compagnie interdisant les moyens de dressage artificiels, on peut penser que les éperons, le mors ou la cravache seraient bannis. L'important, pour le cheval, ce n'est pas son bien-être, ce sont ses débouchés... y compris l'hippophagie, alors mangez du cheval !", appelle-t-il de ses voeux. "Surtout si vous êtes une femme !, renchérit Mme Tourre-Malen. Et si vous hésitez, commencez par le saucisson d'âne."

Il libro della Tourre-Malen mi deve arrivare...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 27, 2016, 04:56:56 PM
Traduci l'ultima frase per favore, sarà bellissima ma mi è oscurissima..

Nella precedente vedo un tono di male pride, che mi è un pochino indigesto come tutti gli  altri pride. La nostalgia della equitazione virile.... francamente, ai comportamenti virili preferisco quelli umani. Ugualmente apprezzabili negli uomini e nelle donne.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 27, 2016, 05:38:45 PM
Citazione da: alex - Gennaio 27, 2016, 04:56:56 PM
Traduci l'ultima frase per favore, sarà bellissima ma mi è oscurissima..

Nella precedente vedo un tono di male pride, che mi è un pochino indigesto come tutti gli  altri pride. La nostalgia della equitazione virile.... francamente, ai comportamenti virili preferisco quelli umani. Ugualmente apprezzabili negli uomini e nelle donne.

Stranamente, forse perché mi vien naturale, tendo ad avere comportamenti virili, e assumere gli altri pride mi viene un cicinin difficile.

Eppoi è una donna/sono due donne che partecipano alla lieta discussione: Madame Digard e Madame Tourre-Malen... leggiti tutto il giolivo articolo:

http://www.lemonde.fr/vous/article/2009/12/15/le-cheval-un-animal-de-compagnie-feminine_1280914_3238.html#wDDbQScFgdLQTqpe.99

se non capisci te lo traduco... ma se ci sono altre ragasse volenterose lassio a loro la lieta incombenza.



Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 27, 2016, 05:47:28 PM
Che sia gay, che sia male, che sia female sempre pride è, e sempre mi disturba un pochettino. Non vedo cosa ci sia da pridare: sento io forse l'orgoglio di avere due mani, o un naso? Mi succede spesso in campo professionale: io non sento il minimo pride di essere medico, o di essere patologo.... altri lo sentono, fortissimo.

Bellino questo contributo (http://www.yourtango.com/experts/stuart-schneiderman/look-inside-male-mind) al problema del "man pride":

CitazioneThe one thing a woman needs to know about dealing with a man: how to manage male pride.
.....

Dove si dimostra che se la mentalità femminile è complicata e curiosa, anche quella maschile non scherza.... e io sono contento di constatare che la mia espressione "male pride" non è inventata, è solo una riscoperta dell'acqua calda (cosa inutile, ma che mi dà sempre soddisfazione) :horse-wink:

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Bubba - Gennaio 27, 2016, 05:49:56 PM
Citazione da: alex - Gennaio 27, 2016, 03:56:57 PM
Rispondo qui all'ultimo post della "parola contraria" commentando la seguente frase:

"L'equitazione è diventata uno sport per ragazzine!"

Qualcuno in questa frase nota il "per ragazzine", io mi fermo prima e sottolineo "lo sport".



Adesso che mi ci fai pensare non mi pare di aver sentito mai uno di quelli che conosco chiamare " spirt" quello che fa con il cavallo.
Passione, lavoro ( per qualcuno) , al limite pure hobby. Ma sport no.
Anzi, qualcuno robustino a volte dice che " deve iniziare a fare sport" e magari ha il cavallo sottomano .
Forse e' vero, chi monta western non fa sport. Che facciamo? Io un' idea ce l' avrei ma taccio
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 27, 2016, 08:12:05 PM
Ho aperto il linco di Alex e ho letto "tango"... A Look Inside The Male Mind, guardare nella mente di un maschio non mi interessa molto, so quanto siamo "puzzoni", non ho bisogno di farmelo dire da altri.

Invece "tango" ha risvegliato la mia antica pasion per questo baile - stranamente - in quel ballo, il cavaliere conduce e la dama segue  :icon_eek:.

Una delle tenniche di basi è la marcacion:
La marcación suele ser lo que más le cuesta a los hombres aprender, porque esta debe ser clara y decidida pero siempre con suavidad.

Si tratta di segnali convenzionali che il cavaliere dà colla mano sulla schiena della dama, e/o colla posizione del suo busto e della testa.

https://www.youtube.com/watch?v=-dtkKYO0-_0

Cossa vi ricorda tutto ciò?

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 27, 2016, 09:38:45 PM
C'era un re cattivo, che di fronte a uno specchio magico diceva: "Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più virile del reame?"

In fondo in fondo, a pensarci bene, la differenza è poca  :icon_rolleyes:
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Wild - Gennaio 27, 2016, 11:47:49 PM
Io ho notato una cosa, una tendenza generale anche al di fuori dell'equitazione: lo sport sta diventando un valore importante, qualcosa che è importante fare, anzi, fondamentale, come se la stessa definizione di "sport" nobilitasse un'attività e chi la pratica, allo stesso tempo l'arte sta perdendo valore e con essa la definizione stessa di "arte".



Citazione da: alex - Gennaio 27, 2016, 03:56:57 PM
Nella mia testa, dovrebbe essere come parlare, o ballare; qualcosa che molti, anzi: tutti possono imparare e praticare, e pochi possono approfondire fino a livello artistico. Ma che per forza l'equitazione sia uno sport, lo vedo come un problema; forse, come il problema; e il lallismo c'entra assai poco.


Concordo, è così anche nella mia di testa...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 28, 2016, 02:17:46 AM
L'equitazione è diventata una lieta attività per cacasotto.

Questo dicie Giampier e coincide col predicato della Ravello: L'incontro tra la donna e il lallo et la loro reciproca guarigione.
La Nostra, a sua scajola, ha aperto un mondo che già si è cominciato ad esplorato da altre parti, il ploblema è che chiunque tratti l'argomento è legato, in qualche modo, per interesse all'ambiente del lallo, dunque, non affonda, dicie e non dicie, anche lo scrittore/il ricercatore si adegua alla situescion, infatti ecco i commenti all'articolo (quello che ho lincato) che avrei fatto anche io:

L.Leuwen 16/12/2009 - 09h20
Il manque effectivement à cet article une allusion au lien érotique entre la femme et la monture. Il ne s'agit pas de freudisme de pacotille, mais d'une constatation purement anatomique.
In quest'articolo, di fatto, non c'è alcuna l'allusione erotica tra il lallo e la donna. Non si tratta di fare psicologia d'accatto, ma di una constatazione puramente anatomica.

Champardenne 15/12/2009 - 21h14
N'insistons pas trop sur les appétits révélés par la pratique de l'équitation par les jeunes filles. Autrefois, on estimait correct de monter en "amazone", soit les jambes serrées, du même côté de la selle.

Non approfondiamo troppo sugli impulsi che spingono le ragazzine alla pratica dell'equitazione . Altrimenti. dobbiamo stimare giusta la maniera di montare all'amazzone: ossia: gambe strette e messe di lato.

Gli altri 16 commenti sono da antologia ippocrita, val la pena leggierli, rispecchiano quello che dicono le nostre ragasse.

Lo sport equestre viaggia su un binario a parte, ed è quello che traina tutto il resto, l'arte lasciamola a pochissimi eletti, per noi/per voi non resta che o adeguarsi alla femminizzazione del lallo in corso o - partendo dall'assioma - tornare alla realità.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 28, 2016, 09:26:56 AM
Citazione da: Bubba - Gennaio 27, 2016, 05:49:56 PM
Adesso che mi ci fai pensare non mi pare di aver sentito mai uno di quelli che conosco chiamare "spirt" quello che fa con il cavallo.

Neanch'io.  :icon_rolleyes:

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Gennaio 28, 2016, 10:05:44 AM
io faccio sport. equitazione sportiva. i miei cavalli si chiamano cavalli sportivi e si differenziano da tutti gli altri cavalli non da sport.
sono in gara 2 weekend al mese, dal giovedì pomeriggio alla domenica sera.
i cavalli si pagano le spese di trasporto e di iscrizione e, quando va bene, anche la pensione.
fare sport, gareggiare è il loro mestiere.

e comunque, i concorsi da noi sono PIENI. ci sono in media sui 300/400 cavalli (dipende dalla dimensione del centro ospitante) e c'è la lista d'attesa. capite?? lista d'attesa.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 28, 2016, 11:13:39 AM
La mia era una battuta ovviamente.  :icon_rolleyes:

E' evidente che l'equitazione sportiva agonistica è, al momento, il motore del mondo del cavallo; ed è anche logico che nei forum sia poco rappresentata, meno male che ci sono rari rappresentanti come te a ricordarci che esiste, altrochè se esiste!

Tuttavia a me dispiace un pochino che andare a cavallo non sia una pratica altrettanto comune di andare in bicicletta.... e anche in quel caso, il numero di sportivi della bicicletta è notevole, ma molto inferiore a quella dei "ciclisti semplici". La differenza è che il mercato dei ciclisti semplici è sufficientemente esteso perchè si trovino facilmente in commercio biciclette comuni; mentre invece in equitazione le razze di cavalli comuni sono quasi estinte. Occorrerebbe riequilibrare le cose.



Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Gennaio 28, 2016, 11:41:50 AM
boh, guarda... in Lombardia ci sono più maneggi che supermercati ancora un po'. Un sacco di maneggi sono di passeggiatari o comunque non improntati all'agonismo. Credimi che se cerchi razze non sportive trovi di tutto. Mischiozzi di qualsiasi tipo, trotterini, galoppini, argentini, avelignesi, origini sconosciute, arabisimilarabi e mistoamerica. Il motivo è semplice. Un cavallo da concorso costa. Ovviamente paga quei soldi solo chi va in concorso. Chi si diverte e basta spende 1000 euro, giustamente. E con 1000 euro non compri neanche la coda di un cavallo sportivo. Quindi la tua analisi è erronea. Ci sono un sacco di cavalli non sportivi, razze non sportive. Solo che non li vedi in gara. Li vedi in passeggiata.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 28, 2016, 12:26:58 PM
Mi riferisco alla scomparsa delle razze come il Friulano - piccoletti, comodi, mansueti, resistenti; immagino che ne fossero tantissime razze, una o più per regione  - ed altre, che erano selezionate specificamente per l'uso "normale". Attualmente invece i "cavalieri da passeggiata" usano cavalli qualsiasi - usualmente di genealogia imprecisata, frutto di allevamento fai da te ahi ahi ahi  o scartati dai circuiti principali.

Il Friulano lo conosco solo perchè già all'inizio del '900, sulla Rivista di Cavalleria, quando anche l'equitazione militare stava trasformandosi in equitazione sportiva (era l'epoca di Caprilli) un esperto pronosticava la sua prossima inevitabile scomparsa; e così è stato.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 28, 2016, 02:32:01 PM
Citazione da: alex - Gennaio 27, 2016, 04:56:56 PM
.... francamente, ai comportamenti virili preferisco quelli umani. Ugualmente apprezzabili negli uomini e nelle donne.

... umani, già!

Tale Salvini - per me - ha niente di umano, i suoi comportamenti le sue esternazioni sono quanto di più lontano ci sia dall "mia" umanità e vicinissimo alla bestialità anche a quella dei lalli.

Però, il fatto che incontri tanto su-cesso, dimostra che è umanamente bestiale... misteri della psiche humana.

Ma il mistero più profondo è questo: come ha fatto una emerita testa di minchia come Alfano a  diventare ministro dell'interno sia di Renzi che di Bellusconi?





Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: segreto - Gennaio 28, 2016, 11:18:37 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Gennaio 28, 2016, 02:32:01 PM
.......... come ha fatto una emerita .........

Da noi si dice: "l'è tant me 'l ru¨d del nimal, c'al fa né ben né mal".

Ru¨d sta per cacca, nimal sta per porcello (tra l'altro non so mettere la "u" con i due puntini sopra!).

Segreto
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 29, 2016, 08:17:07 PM
Citazione da: Ina:) - Gennaio 28, 2016, 11:43:53 PM
è questo il punto
se uno qualsiasi di noi decidesse di uscire a saltare e galoppare a pelo (se munito di un cavallo decente) potrebbe tranquillamente farlo
basterebbe un po' di allenamento ed equilibrio e via, poi lasciamo stare che se hai un cavallo tipo il mio e monti a pelo quando scendi non cammini più...altrochè le sensazioni piacevoli di un certo tipo a cui pensa raffaele :pollicegiu:
detto questo...il problema è il modo in cui tutto ciò viene fatto : gente scalza, che si appende alla bocca, cavalli tenuti malissimo, e sellati anche peggio
comunque, per la vostra gioia

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xaf1/v/t34.0-12/12650631_1292538500772350_1972215561_n.jpg?oh=7939d6f12635dadb322ea4761757de78&oe=56AC0964)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xfa1/v/t34.0-12/12659726_1292538650772335_1681022493_n.jpg?oh=bfe992da7ee40aaa3f335b4e6979c6c7&oe=56ACBD9C)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xal1/v/t34.0-12/12625620_1292538654105668_1316256141_n.jpg?oh=38e1eca83ed4c551ca6c938a19575f44&oe=56AD36C2)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xfa1/v/t34.0-12/12606924_1292538687438998_90582377_n.jpg?oh=c34925e90d98787397543c9c3f15a802&oe=56AD3158)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xft1/v/t34.0-12/12650396_1292538717438995_1496695472_n.jpg?oh=bab6075c2fab5f6d3733b2e443510d8e&oe=56ACDBC4)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xlp1/v/t34.0-12/12576023_1292538737438993_1236390463_n.jpg?oh=a5ae777b05ad108c6b0c86d4cd981f22&oe=56AD0605)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xla1/v/t34.0-12/12625818_1292538764105657_227524287_n.jpg?oh=6ee91c41e594d63bc93ecce8bf4f3a9b&oe=56ACEEA8)


:icon_rolleyes:

Ecco la deriva dell'equitazione... quella più evidente, quella che ha raggiunto e superato i limiti dell'imbecillità relazionistica, poi cìè quella che subdolamente - paludandosi con abito scientifico, accademico, classico, o vattelapesca - a seconda delle convenienze - propone le equitazioni: sentimentali, leggiere, etologiche, naturali, morbide ecc. ecc.

Trattasi di pura IPPOCRISIA usata ad arte per vendere paccottiglie a carissimo prezzo: dalla b.b. ai corsi barefutti, al metodo karlino, alle mazzerelle di Parrello, alle selle triless ecc. ecc.

Lovviamente c'è anche del buono in tutto ciò, ma è difficilissimo cernere il poco grano dal moltissimo loglio,

I professionisti - maschi o femmine - ignorano queste scemate, continuano a ferrare, ad usare imboccature e selle specifiche per ogni specialità, a seguire i vecchi sani principi sia pur essi aggiornati e rivisti alla luce delle esperienze di generazioni di campioni ma, sopratutto, son consapevoli dell'assioma e sanno usarlo...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: carodubbio - Gennaio 29, 2016, 09:33:44 PM
La racconto veloce la barzelletta di Pierino che girando con la bici mentre la madre lo seguiva con lo sguardo a ogni passaggio Pierino diceva ; mamma mamma guarda senza mani , senza freni ,

e per finire Pierino dice; mamma mamma guarda senza DENTI :evil3:
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Bubba - Gennaio 29, 2016, 09:39:51 PM
 :pollicesu: Carodubbio ci sei mancato!  Ottimo riassunto :horse-cool:
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Giada88 - Gennaio 30, 2016, 08:36:23 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Gennaio 29, 2016, 08:17:07 PM
Citazione da: Ina:) - Gennaio 28, 2016, 11:43:53 PM
è questo il punto
se uno qualsiasi di noi decidesse di uscire a saltare e galoppare a pelo (se munito di un cavallo decente) potrebbe tranquillamente farlo
basterebbe un po' di allenamento ed equilibrio e via, poi lasciamo stare che se hai un cavallo tipo il mio e monti a pelo quando scendi non cammini più...altrochè le sensazioni piacevoli di un certo tipo a cui pensa raffaele :pollicegiu:
detto questo...il problema è il modo in cui tutto ciò viene fatto : gente scalza, che si appende alla bocca, cavalli tenuti malissimo, e sellati anche peggio
comunque, per la vostra gioia

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xaf1/v/t34.0-12/12650631_1292538500772350_1972215561_n.jpg?oh=7939d6f12635dadb322ea4761757de78&oe=56AC0964)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xfa1/v/t34.0-12/12659726_1292538650772335_1681022493_n.jpg?oh=bfe992da7ee40aaa3f335b4e6979c6c7&oe=56ACBD9C)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xal1/v/t34.0-12/12625620_1292538654105668_1316256141_n.jpg?oh=38e1eca83ed4c551ca6c938a19575f44&oe=56AD36C2)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xfa1/v/t34.0-12/12606924_1292538687438998_90582377_n.jpg?oh=c34925e90d98787397543c9c3f15a802&oe=56AD3158)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xft1/v/t34.0-12/12650396_1292538717438995_1496695472_n.jpg?oh=bab6075c2fab5f6d3733b2e443510d8e&oe=56ACDBC4)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xlp1/v/t34.0-12/12576023_1292538737438993_1236390463_n.jpg?oh=a5ae777b05ad108c6b0c86d4cd981f22&oe=56AD0605)

(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/hphotos-xla1/v/t34.0-12/12625818_1292538764105657_227524287_n.jpg?oh=6ee91c41e594d63bc93ecce8bf4f3a9b&oe=56ACEEA8)


:icon_rolleyes:

Ecco la deriva dell'equitazione... quella più evidente, quella che ha raggiunto e superato i limiti dell'imbecillità relazionistica, poi cìè quella che subdolamente - paludandosi con abito scientifico, accademico, classico, o vattelapesca - a seconda delle convenienze - propone le equitazioni: sentimentali, leggiere, etologiche, naturali, morbide ecc. ecc.

Trattasi di pura IPPOCRISIA usata ad arte per vendere paccottiglie a carissimo prezzo: dalla b.b. ai corsi barefutti, al metodo karlino, alle mazzerelle di Parrello, alle selle triless ecc. ecc.

Lovviamente c'è anche del buono in tutto ciò, ma è difficilissimo cernere il poco grano dal moltissimo loglio,

I professionisti - maschi o femmine - ignorano queste scemate, continuano a ferrare, ad usare imboccature e selle specifiche per ogni specialità, a seguire i vecchi sani principi sia pur essi aggiornati e rivisti alla luce delle esperienze di generazioni di campioni ma, sopratutto, son consapevoli dell'assioma e sanno usarlo...
Per me, queste foto non riguardano l'equitazione ma una qualche deriva di un "rapporto" (non trovo un termine azzeccato) idealizzato con il cavallo. Ergo, é un branco di fanciulle esaltate che hanno a che fare con i cavalli ma non con l'equitazione (che é ben altra cosa).
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Gennaio 30, 2016, 08:54:00 AM
Boh, a me sembra semplicemente che quelle foto rappresentino delle brutte copie di quella forma di equitazione che è l'equitazione circense, o gli spettacoli equestri. Ho trovato cavalieri che detestano queste cose, ma non perchè siano pericolose, ma perchè le ritengono lesioni alla dignità del cavallo. Non sono d'accordo; perchè allora bisognerebbe considerare lesiva della dignità del cavallo ogni sottomissione.

Per ognuna di quelle foto si potrebbe trovare un perfetto analogo in qualche apprezzatissima performance di qualche apprezzatissimo addestratore che lavora con i cavalli. Certo, non è equitazione, è spettacolo equestre, ma non mi straccio le vesti.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Giada88 - Gennaio 30, 2016, 09:14:06 AM
Citazione da: alex - Gennaio 30, 2016, 08:54:00 AM
Per ognuna di quelle foto si potrebbe trovare un perfetto analogo in qualche apprezzatissima performance di qualche apprezzatissimo addestratore che lavora con i cavalli. Certo, non è equitazione, è spettacolo equestre, ma non mi straccio le vesti.
Concordo sulla "brutta copia" dello spettacolo equestre.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 30, 2016, 10:22:16 AM
Bé e allora?

Anch'io canto sotto la doccia Nessun Dorma, ma se lo facessi in pubblico rischierei il linciaggio o - almeno - di sicuro gli insulti giolivi del pubblico pagante.
Queste mentecatte non solo si esibiscono sconciamente ad ogni più sospinto, ma pare, che godano della ammirazione delle ragasse che scalpitano per poter fare anco esse di peggio e di più.

... già, perché se chiedi a quelle scimunite cosa fanno, ti dicono che fanno relazione o Dressage Naturale, perché?

https://www.youtube.com/watch?v=E5rESt-HEPI

Quando io dicevo che Parrello&C. vendevano alle tapine trucchi da circo vecchi come il cucco che io facevo fare ai miei lalli per far divertire i bimbi mi guardavate con sospetto.

Questi sono i risultati... attenzione, dopo lauto pasto e dopo ancor più lauta libagione, posso mettermi a cantare "Granada" in piedi sul tavolo, tra i lazzi e frizzi della allegra compagnia ancor più mbriaca di me, ma le eventuali foto o films, andrebbero distrutti o mostrati come dimostrazione di cosa può fare l'alcool e ci ridiamo sopra... a nessuno viene in mente che la mia è "brutta copia" di Pavarotti.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 30, 2016, 01:45:24 PM
Ho ritrovato un mio vecchio pensiero sulla proliferazione di dome esotiche nel Belpaese, mi è capitato di rileggere della famosissima "doma india"!

Pare che – nella nostra società postmoderna - le leggi del mercato sono ineludibili. Non sfugge – pare – neanche il nostro lallomondo.

Se qualcuno, domani, si mette a vendere "la doma himalaiana" con annessi e connessi vuol dire che qualcuno la compra.

Pare che il mondo del cavallo sia così inquadrato: - gente danarosa = inesperta = senza uno straccio di background = innamorata del cavallo = disposta a sacrificarsi = desiderosa di accorciare-semplificare la via dell'addestramento = non vuol far soffrire il suo LALLO = esibizionista = credulona ed ingenua e soprattutto senza nessuna Cultura Equestre ; dunque, nel tentativo (forse a sua scajola) di acquisirla si fa impalare da una genìa di lestofanti... in primis dai commercianti istruttori o istruttori commercianti...i gambegambe!

Attenzione...non fraintendetemi ! Parlo di persone che sono valenti professionisti, imprenditori di successo, direttori d'azienda, anche usurai (ne conobbi uno che quando capì l'inculcata presa, per recuperare il perduto, si mise in una situazione nella quale bruciò un centinaio di miglioni di vecchie lirette)....dunque gente in gamba, con il pelo sullo stomaco, esperta nel suo campo, intelligente che però una volta "innamorata" si fanno fregare come degli inetti psicolabili.

Allora, se ci sono astrologhi e fattucchieri e Vannemarchi, significa che per ogni Vannamarchi ci sono alcuni milioni di potenziali "clienti" tra i quali può beccare 10.000 "clienti" all'anno che per una spesa media di 500 euri pro capite fa 5milioni di euri lordi all'anno (stima sottovalutata) ...fatte le dovute proporzionie...a vendere la "monta himalaiana" può esser potenzialmente remunerativo, basta confezionare un bel prodottino, basato su questi elementi:

naturalità
benessere del lallo
tennica altamente innovativa
elaborazione su basi sciscientifiche
contrapposizione a vecchie usanze empiriche tipo ferratura
uso di strumenti "non" dolorosi
relazione collo lallo
nessuna imposizione nell'addestramento
nessuna costrizione nella doma

... il successo, i dané sono assicurati, almeno fino allo sbocciare di una nuova lieta scemata, siccome l'invasione femminina e nutrita e il ricambio è veloce, prima che tutte le ragasse siano giolivamente inculcate, c'è tempo di divulgare altre 342 nuove dome innovative...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: segreto - Gennaio 30, 2016, 06:41:59 PM
... e dopo le dome ci sono l'alimentazione, la cosmesi, il linguaggio universale per un dialogo tra specie diverse, onde discutere col cavallo di quale sia più figo tra l'una e l'altra cretineria: la creazione di prodotti è un'esigenza vitale per una società satura, annoiata e con troppo tempo a disposizione. Viva il Marketing Creativo.
Vedo la vorticosa rotazione di capi griffati sulle esili membra delle numerosissime frequentatrici di dove sto io con la mia cavalla. Messo tre volte, un capo è importabile. Usato una volta, un prodotto, di cui l'ottanta per cento è ancora nella confezione, va a prender polvere in selleria. E i genitori, che magari han vissuto come me gli anni del dopoguerra o quelli subito dopo, guardano e sorridono beoti, felici del benessere che han saputo garantire. Non sto esagerando, dico quello che vedo.
L'equitazione che ho vissuto io da adolescente era certo più vicina a canoni militareggianti e conservava una serietà di fondo (ieri, in altro topic citavo il generale Domenico Susanna). Oggi nei maneggi c'è anche dell'altro e fa molto più rumore del necessario.
Comunque non mi piace neppure dar la sensazione di rimpiangere atmosfere che forse mi sembravano migliori solo perchè avevo molti anni di meno.
Per cui guardo tutto e mi diverto.
Segreto
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 30, 2016, 08:49:38 PM
...quando il Caimano aveva 4 anni, lo portai a Palermo a Medicavalli - bardato alla siciliana - per partecipare ad una delle manifestazioni, era la prima volta che il puledro andava in "società".

In un tondino, c'erano un cauboi ed una caugherl che maneggiavano un bel puledro appalusa secondo i metodi di Perrelli - assisteva un sacco di gente - il cavallino, per il gran caldo pomeridiano era in quasi pennichella, dunque partecipava annoiatissimo ai giuochi della beneamata.

Finito il numero, la coppia uestern - scesa da Bergamo alta - prese a distribuire volantini pubblicitari del loro centro di addestramento dolce, incruento, non invasivo, rispettoso, etologico, democratico ma sopratutto NATURALE!!

Nel mentre sentii - dai pavarottiani nitriti  - che Oddo si avvicinava galoppando quasi sul posto per l'eccitazione... lo montava mia figlia.

La ragazza mi si avvicinò, al che ebbi una "ispirazione", chiamai il vaquero di Bergamo Alta e gli dissi: - "dai... prova a fare le stesse cose con questo puledro; il John Wayne de noartri - senza neanche guardare il cavallo che - fermo e schiumante accanto a me - continuava a chiamare disperatamente la puledra bionda appena conosciuta disse: - "noi insegnamo ad insegnare i cavalli"...girò velocemente sopra i tacchi da 12 cm degli stivaletti di pelle di caimano che arditamente indossava e raggiunse il bianco cappellone monumentale sotto il quale c'era la sua caugherl, della quale oltre lo stetson ricordo perfettamente il culo... era basso, veramente basso, troppo basso per una vera cowgirl.
Titolo: Il Ben Cavalcar.
Inserito da: raffaele de martinis - Gennaio 31, 2016, 04:23:20 AM
C'è ancora uno spazio che non è stato invaso dalle liete fanciulle: l'equitazione puerile, il rapporto la relazione lallo-infante, Il Ben Cavalcar col Pannolino.
Il vostro affezionatissimo l'ha inventata una ventina d'anni fa, ma - ahimé - non l'ha brevettata, approfittate:

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2011/04/condizionamento-operante-3.html

Oggi mi sto dedicando alla terza, alla quarta età, anche noi vecchie bacucche abbiamo diritto a liete cavalcate, appena metto tutto a punto vi informerò sulla equitazione senile, il rapporto lallo-vecio, Il Ben Cavalcar col Pannolone.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 01, 2016, 09:53:43 AM
puledro messo in sicurezza.
tra l'altro è un caso interessante, che però non posso raccontare su un forum.

è interessante perchè non ha alcun istinto di fuga. non ha nessuna reazione alla frusta, ai movimenti bruschi, alla voce. nessuna reazione. zero. al massimo, l'unica volta che ha reagito, ha reagito venendo contro.
interessante e complicato. ma sto risolvendo, credo. non mi era mai capitato un cavallo così sordo a tutto. senza il minimo istinto di fuga, senza il minimo istinto ad correre.
Titolo: Re:Il Ben Cavalcar.
Inserito da: alex - Febbraio 01, 2016, 11:34:34 AM
@ Raffaele: E' noto da svariati secoli che l'equitazione è pratica che si può giulivamente effettuare anche a tarda età, purchè non si ingrassi troppo. Parola di Re.

C'è poco da ironizzare  :horse-wink:

@Pokerface: te possino.... prima ci illudi poi ti deludi?
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 01, 2016, 11:41:54 AM
Brenneman un lallo simile lo mandò al macello dopo che questo aveva cercato di uccidere un suo collaboratore.
Il vostro affezionatissimo è stato attaccato due volte dai lalli, una proprio da uno stalloncino restio, ramingo avrebbe detto un amico mio... plobabilmente il lallo non cognosce la maniera forte, appena la assaggia è assai plobabile che reagisca scappando oppure attaccando.
Hai bisogno di un palo, di uno staccione, di un giudice... almeno all'inizio.

Citazione da: raffaele de martinis - Maggio 13, 2015, 02:52:21 PM
Il lallo, come ho detto, non distingue homo donna, si interessa di più alle ragasse perché queste - di solito - gli fanno tanti puccipucci.

La ragassa di questo video - certamente a sua scajola - fa eccitare il giolivo castrone; alla prima impennata si vede chiaramente che il lallo tenta di girarsi - ben armato - verso di lei.

https://www.youtube.com/watch?v=jBLUp1Pt5CA&list=WL&index=14

Penso che anche tu abbia visto dei lalli - sollecitati dalla strigliatura - giungere alla eiaculazione.

Guarda cosa fanno questi ragassi, al poero lallo - in astinenza da 32 anni - è bastato un soffio alle nari e un bacetto per "raggiungere l'attimo supremo".

https://www.youtube.com/watch?v=lhrqN7_ocME

Ripeto, trattiamo affettuosamente i nostri lalli ma sensa esagerare coi puccipucci.

Guapo: - AA baio balzano da tre lista in fronte.
Una volta mi aggredì per ammazzarmi, con lui mi sentivo più sicuro quando ero in sella che quando lo lavoravo da terra, faceva delle bellissime capriole naturali, mia figlia ci si divertiva, lo provocava a farle... nessuno gliele aveva insegnate.
Era troppo carico di ormoni, ma veramente bello, lo cedemmo ad un allevatore che fece una buona produzione per 4/5 anni, poi andò al macello: troppo pericoloso.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 01, 2016, 12:03:38 PM
Citazione da: alex - Febbraio 01, 2016, 11:34:34 AM
@ Raffaele: E' noto da svariati secoli che l'equitazione è pratica che si può giulivamente effettuare anche a tarda età, purchè non si ingrassi troppo. Parola di Re.

C'è poco da ironizzare  :horse-wink:

Appunto, ma pare che la "deriva" preveda anche la ciccion horsemanscip... come per la tennica all'amazzone prevede specifiche solutioni.

Tornando a Guapo, quando un lallo ti attacca e sei troppo vicino per poter fentare di usare la frusta o scappare, (avevo in mano il frustone per mandare avanti quell'infame), l'uniica cosa da fare è buttarti a terra; e automatico che il lallo ti salti, è un istinto di conservatione che prevale su quello dell'aggressività.

Così feci, neanche un graffio solo ferite nella "anima", capii che i miei storzi sarebbero stati inutili, avevo messo il lallo alla sella, (prima tirava solo il calesse) e certamente col tempo l'avrei migliorato, ma capii che il rischio era grande: un gesto male interpretato, la presenza di altri lalli avrebbe potuto provocare conseguenze letali irreparabili.

Il lallo non era mio, era stato viziato da una coppia di lallisti che - tra l'altro - si rifiutava di farlo castrare, perciò gli trovarono la soluzione riproduttiva... ma anche in quella situazione doveva esser maneggiato con cura: corda corta e bastone in mano.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 01, 2016, 12:06:38 PM
ripeto, non posso scrivere su un forum di questo.
esattamente come non posso lavorare questo cavallo in un luogo aperto al pubblico.
l'ignoranza è molto potente quando si tratta di fraintendere le cose.

nelle scuderie di paul schokemhole, così come in quelle di qualcunque grande cavaliere/commerciante, c'è un maneggio coperto a porte chiuse. il motivo delle porte chiuse non sta in quello che si fa dentro, in presunta brutalità o in presunti maltrattamenti. il motivo delle porte chiuse sta fuori, nella gente, nell'ignoranza.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 01, 2016, 12:15:05 PM
Lo avevo capito, a nessuno - al di fuori degli addetti ai lavori - è concesso di vedere come si inzegna la corvetta, la levata, la capriola, la groppata a Vienna o a Saumur, il pubblico pagante vede il risultato o - al limite - il lavoro da fare con un lallo già ben addestrato, e - giolivo - applaude non capendo una beatissima minchia.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 01, 2016, 01:04:15 PM
Evviva la trasparenza.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 01, 2016, 02:20:19 PM
Evviva la supponenza l ignoranza e il pregiudizio.
Trasparenza a spese mie no grazie.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 01, 2016, 02:54:57 PM
Ai tempi c'erano degli specialisti che aggiustavano lalli - o peggio - muli infami.

Non c'è alcun segreto, la cura estrema era di metterli nell'impotenza, gli facevano assaggiare la morte... Rarey lo spiega a Chiara e a Lettera, lo avete visto fare - in maniera edulcorata - a Roberto nel film "L'Uomo che Sussurrava ai  Lalli", vi ho fatto vedere l'hippolasso di Raabe.

Li si buttava a terra, magari col sacco in testa, e con terribil voce gli si dava una lieta passata di lignati, li si lasciava per terra fino a quando non si difendevano più, ci potevi passeggiar sopra tranquillamente, allora, con voce soave li si titillava e - si era sicuri - che dopo, al solo accenno di terribil voce, si mettevano sull'attenti: mirabile estrema applicatione dell'assioma.

Ovviamente, capitava che ci fossero hasi irrisolvibili, un animale da lavoro che non voleva lavorare - stranamente - non valeva nulla, in quel caso, li si mandava alle macine, il macello poteva aspettare.

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2010/10/buovo.html
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 01, 2016, 04:26:21 PM
Citazione da: PokerFace - Febbraio 01, 2016, 02:20:19 PM
Evviva la supponenza l ignoranza e il pregiudizio.
Trasparenza a spese mie no grazie.

Liberissimo di non raccontare la tecnica che usi, ma ti faccio presente che l'ignoranza è colpevole solo se voluta - ossia quando c'è l'opportunità di colmarla con una corretta informazione, ma la si trascura. Se per accedere alla corretta informazione occorre un rito di iniziazione come avveniva un tempo per i misteri , allora non è ignoranza colpevole, non ti pare?

Posso accettare che siano cose "da iniziati", ma allora, che stiamo qui a parlare? E' veramente tempo perso.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 01, 2016, 05:03:57 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 01, 2016, 02:54:57 PM
Li si buttava a terra, magari col sacco in testa, e con terribil voce gli si dava una lieta passata di lignati, li si lasciava per terra fino a quando non si difendevano più, ci potevi passeggiar sopra tranquillamente, allora, con voce soave li si titillava e - si era sicuri - che dopo, al solo accenno di terribil voce, si mettevano sull'attenti: mirabile estrema applicatione dell'assioma.

E' la perfetta descrizione del "sacking out" che veniva eseguita sistematicamente sotto gli occhi di Roberts e che Roberts, mi pare prendendosi dal padre solenni legnate per aver osato mettere in dubbio la sacra tradizione, ha sostituito il "join up". Come si possa ragionevolmente sostenere che il join up sia più stressante del sacking out tradizionale e sistematico (così ben descritto da Raffaele), sfugge alla mia limitata capacità di comprensione.

Ripeto: non era una tecnica che si usasse per casi particolari, Roberts la riferisce come una tecnica adottata sistematicamente, perchè funzionava sia con gli infami che con i non infami. Lo stesso principio - di adottare ciò che funziona per tutti, anche se in molti casi non sarebbe affatto necessario - lo ritrovo in molti altri aspetti dell'equitazione tradizionale, che non sto qui a ripetere. Ma tanto è inutile: quello che è consacrato dalla tradizione, è tutto buono e giusto e metterlo in discussione è supponente e viziato da pregiudizio; quello che è nuovo è tutta fuffa e presa per i fondelli di poveri lallisti ignoranti.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 01, 2016, 05:19:44 PM
Domenica succede che pius schwizer vince il gp. Ma viene ingiustamente accusato di maltrattamento (sub specie sbarramento) per aver messo la barriera del verticale in campo prova in bilico sul cucchiaio.
Chiunque si interessi di salto sa che il cavallo se tocca la barriera anzi se la sfiora essa cade. Si fa meno male rispetto a quando prende la barriera messa normale.
Ma ormai è una caccia alle streghe.
E io non ho voglia di rotture di palle
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 01, 2016, 05:59:51 PM
Accusato da chi? Con qualche conseguenza disciplinare? Io leggo solo che ha vinto trionfalmente.

Di caccia alle streghe io in questo forum vedo solo l'accanimento contro la femmina a cavallo. Che avesse ragione il vecchio Aristofane citato correttamente da Raffaele?

CitazioneSe qualcuno di noi cede (alle donne) e dà loro un minimo d'appiglio, non c'è nulla che queste (femmine) non possano affrontare con le loro mani che sono artigli tenaci ( ---) se quelle si danno all'equitazione, il nostro ruolo di cavalieri è finito. Perché, per cavalcare le donne sono speciali, si tengono ben salde e, anche al galoppo, non scivolano di un millimetro ( --- )
http://lallietope.blogspot.it/?zx=a0d71fe46caa080a
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 01, 2016, 06:07:54 PM
Altra versione, in versi:
CitazioneChé per poco che qualcuno di noialtri dia lor presa,
   non vorranno piú desistere da veruna audace impresa,
   ma navigli le vedremo costruire anche, e per mare,
   contro noi, come Artemisia, si vorranno misurare.
   Se ai cavalli poi si dànno, vi saluto, cavalieri!
   Niuno supera le femmine per trottare sui corsieri,
   ferme in sella: ed il galoppo non le sbalza giú d'arcione!
   Vedi un po' come le Amazzoni ci stan salde, che Micone
   pinse, in zuffa contro gli uomini? Acciuffare ormai bisogna
   tutte queste, ed infilarle per il collo entro la gogna.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 01, 2016, 06:22:16 PM
http://www.lastriglia.com/attualita/il-gran-premio-di-zurigo.html


ti ripeto, IO personalmente non ne posso più di questo clima.
poveri cristi che si prendono 2 anni di sospensione per un residuo di sostanza dopante (calmante) somministrato mesi prima dal precedente cavaliere e proprietario.
istruttori che si vedono accusare (con tanto di querele, di nomi, di presunte testimonianze) di aver fatto stage a porte chiuse per poter picchiare i cavalli.

a me non interessa niente della cultura equestre degli altri. penso alla mia, ognuno pensi alla sua.
tanto poi quando suona la campanella e parte il tempo non esistono più scuse.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 01, 2016, 06:42:16 PM
... il puccipucci a volte - specialmente coi maschi - produce quello che il cavallaro teme di più: un lallo consapevole della sua forza e ha imparato ad usarla contra il suo educatore.

Siccome, questa è la situescion più critica nella quale si possa trovare un addestratore, in linea di massima un soggetto simile va/deve andare al macello, punto.

Perché, per quanto "aggiustato", è sempre una mina vagante e dovrà esser sempre maneggiato da gente competente e cosciente del personaggetto che ha di fronte.

Ovviamente non mi pronuncio sul caso di specie, poker sa quel che fa.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 01, 2016, 07:32:07 PM
Ho forse mai fatto una piega di fronte a tecniche energiche di rieducazione, dichiarate apertamente? Non mi risulta.

Proprio come in un altro caso (un gruppo di cavalli Camargue illustrati con lirismo nei depliant pubblicitari di una riserva, tacendo il piccolo particolare che risultavano come allevamento e che in caso di sovrannumero erano destinati ad essere venduti all'asta) non mi irrita il fatto, ma il silenzio sul fatto - le "porte chiuse".

Di fronte a una porta chiusa, è perfettamente legittimo immaginare qualsiasi cosa.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Bubba - Febbraio 01, 2016, 09:32:38 PM
Secondo me Poker fa benissimo.
Probabilmente non avrebbe problemi a illustrare a te come intende procedere ma chi glielo fa fare di scriverlo in un forum ( dove non tutti i lettori sono un minimo esperti e dove pochissimi han addestrato un puledro?).
Hai presente i mulari? Hanno avuto rogne a non finire perche' la notte impastoiavano i muli affinche' potessero mangiare e gironzolare invece di star legati.
C' e' gente assolutamente ignara, alla quale magari han raccontato la storia dell' orso, che se legge di un cavallo frustato sugli anteriori per allontanarlo mentre ti stava caricando chiede la tua testa.
Gente che non sa portare a mano il proprio cavallo come fa a sapere cos'e' un cavallo difficile e come si gestisce?
Noi siamo abituati a cavalli buoni ( e magari facciam fatica con quelli) ma ci son bestiole pericolose.
Ne ho visto una stendere con una rampata un poveretto che le ha toccato il muso. Ed era ai due venti.
La sorella ( della cavalla) non sarei nemmeno entrata a prenderla in box ( infatti stava legata, quella vokta che l' han liberata l' han presa da fuori, con il lazo...). Ed erano bestie domate, che portavano la sella. Non 3 anni interi e selvatici.
Che esistessero cavalli cosi' non lo avrei creduto possibile ( pur avendo visto qualche argentino notevole).
Come fai a spiegarlo a chi non li ha visti?
Come fa questo a capire?
Non puo'.
E succedono i casini


Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: segreto - Febbraio 01, 2016, 10:15:15 PM
Provo a ragionarci su:
Per il momento lasciamo perdere chi vede e chi non vede e che cosa, e ipotizziamo che forse esistono più categorie di cavalli, tra loro distinte da sottili sfumature (dove termina un colore dell'arcobaleno e dove ne comincia un'altro?).
1 - cavalli che sono affidabili perchè sono stati addestrati partendo da una base caratteriale positiva
2 - cavalli che non sono affidabili perchè sono stati addestrati male anche se si partiva da una base caratteriale positiva
3 - cavalli che sono affidabili perchè sono stati addestrati a legnate
4 - cavalli che non sono affidabili perchè non sono stati addestrati in quanto"caratteriali" ed agressivi
5 - cavalli totalmente alienati.
Ce ne sono altre, di categorie?

Procediamo.
Alla categoria 1 appartengono quasi tutti i nostri cavalli più qualcuno che, prima di diventare "nostro" appartenevano alla categoria 3.
Alla categoria 2 appartengono cavalli che, se ci capitano, cercheremo di recuperare, se il gioco vale la candela. Quale candela? Un percorso netto, un trecking, una 120 km?
Ricordiamo che un agonista certo non rischia di rovinare una stagione se non è convinto di farcela.
Alle categorie 4 e 5 appartengono cavalli al limite del patologico, che richiedono conoscenze e teknè particolari, non solo praticaccia e bastone.

Quindi la domanda è: c'è un punto dell'addestramento oltre il quale, anche per le categorie 1,2 e 3, sia necessario applicare metodi fortemente coercitivi come quelli che avete citato?

Prima di andare avanti preciso che non sono animalista, né buonista, né vegano, né francescano, né buddista, né sorridente e benevolo come un testimonial di spot televisivo.
Sono solo piuttosto ateo e credo poco al primato dell'uomo sulla natura.

Bene, torniamo a noi: se c'è un punto oltre il quale eccetera, eccetera, allora forse quello è il confine che separa la pratica della dignità umana dalla pratica dello sfruttamento.

Gli agonisti estremi si incavoleranno come bisce, ma non sta scritto da nessuna parte che la forzatura psicofisica di una sensibilità (leggi essere vivente) sia giustificata dal loro desiderio di divertirsi e affermare la loro autostima.
Prima o poi potrà succedere anche loro di soffrire come soffre un cavallo: senza sapere perchè.
Segreto
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Wild - Febbraio 01, 2016, 11:39:49 PM
Io credo che con cavalli "buoni" (categoria 1), si possa tranquillamente partire da una base "standard" non troppo coercitiva, ma assolutamente non lasciva e salire fino a trovare il livello di intensità dei segnali che funzione con il singolo individuo. Non capisco quelli che perdono energie e rischiano di rovinare un buon cavallo perché partono subito con le legnate, che magari in quel caso non solo non servono, ma diventano controproducenti.

Per categorie 2 e 3 serve già una dose maggiore di severità, ma soprattutto chiarezza e coerenza, che ovviamente sono proprie di professionisti non di amatori o ragazzini alle prime armi che si credono di poter fare chissà cosa. può essere utile un po' di fiducia e di "dolcezza" a piccole dose dopo il primo periodo di conoscenza.

Categorie 4 e 5 si prova a recuperarli in qualche modo, non saprei come e neppure lo vorrei sapere, rischierei di spaventarmi al solo sentirne parlare io che sono fifona di natura...ho sentito un cavallo di questo tipo mandato al macello dopo innumerevoli tentativi di recupero e, sinceramente, è stata l'unica occasione in cui mi sono trovata concorde con la scelta del proprietario.

Comunque a me stanno bene anche metodi molto severi se mi si dimostra che realmente sono gli unici che funzionano con un certo cavallo e se saputi utilizzare con criterio, altrimenti tanto vale non mettercisi proprio. Non mi si può dire però che, almeno fino ad un certo livello di addestramento, oltre il quale non vado perché non ho esperienza, un cavallo della categoria 1 non possa essere reso un ottimo compagno utilizzando metodi poco coercitivi (il non coercitivo non fa equitazione, secondo me, ma horse watching, attività ugualmente apprezzabile e meravigliosa, ma completamente diversa dall'equitazione di qualunque tipo), nei quali la severità necessaria a non rovinare il cavallo stesso con vizi o idee balzane si intreccia a una buona dose di dolcezza e liberalità.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 02, 2016, 02:18:41 AM
Il lallo est bestia buona e gentile, da che mondo e mondo li si prende sopratutto colle buone... però: un lallo non si può dire completamente domato se non ha tentato di liberarsi del suo cavagliere e non sia stato punito per questo.

Losoloso la hosa fa imbestialire le ragasse, ma questo è, quando un lallo si libera facilmente del cavagliere, quando capisce che è più forte, diventa infame... i lalli da rodeo americano e da Jinettata argentina sono in qualche modo addestrati a liberarsi del cavaliero a suon di sgroppate o di cabrate, per farlo li si tiene in una artifiziale conditione di indomabilità... il cavagliero dopo 8 secondi si butta o si fa prendere da un compagnion... va via di sella, premia l'azione del lallo che si libera dell'uomo.

Ovviamente li si sceglieva/li si sceglie tra quelli più servatici tra i mustang e i criollo, alcuni "passarono alla storia" come: Anna Fischiante, Tom il Lungo, Piede Caldo, Vecchio Coloniale, Ruscello Amaro,Terremoto... i caubois li chiamavano "assassini" e cercavano apposta i soggetti dalle difese più violente.

La padrona lallista del polledro di poker e i proprietari di Guappo, hanno - in pratica - fatto un addestramento al contrario come quello appena descritto.

Ovvio che poker non voglia pubblicizzare la rieducatione, deve sottostare alla ippocrisia del suo ambiente, ma - vi assicuro - non ci sono segreti o sistemi miracolistici, son cose che si fanno/si devono fare prima di mandare al macello un lallo di valore.

Il vostro affezionatissimo - dato che non appartiene a nessun ambiente equestre - dunque, non ha da difendere alcuna posizione, può dire a Chiara e a Lettera come stanno le hose sia per i lalli che per le ragasse...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Bubba - Febbraio 02, 2016, 05:12:48 AM
Si ecco, non volevo fare l' elogio della legnata.
Il mio cavallo era un po' strano e sono convinta che la colpa sia srata delle troppe legnate prese. Per assurdo da quando e' mio e non ne ha piu' prese e' migliorato tantissimo.
Ne ho visti altri puniti in modo sciocco andare in confusione ( classico il cavaliere che scende e picchia da terra..).

Ma ci son cavalli ai quali non mi avvicinerei. La cavalla di prima ha passato mesi legaa in box. La facevano bere a mano, allungavano la longhina per farla mangiare. Tecnicamente mi faceva pena, ma non avrei saputo fare i meglio. Wuindi me ne son stata zitta.  Era maltrattamento? Forse si, ma davvero non me la sento di bisasimare chi la stava gestendo.
Tra parentesi, via da li' e' vissuta poco.
A volte l' estremo rigore/ cautela e' l' unica strada per tenere in vita un animale particolare.
Perche' anche se lo molli in paddock lontano dal mondo arriva il momento in cui qualcuno deve metterci mano.
Lo stalloncino di un mio amico era cosi', mollato al paddock. E' stato preso per il coggin. Lui ha avvisato il vet che il soggetto era ignorante ma il dottore fiducioso si e' preso ugualmente una testata con tanto di naso sanguinante.
Alcuni ( rari) cavalli han bisogno di gente che sa . Perche' una leggerezza la paghi.
Tra parentesi spesso la gente "che sa "picchia meno degli altri.  Ho visto "rompere" puledri sia da professionisti veri ( auelli che dopo marcano 74) che da " sedicenti" professionisti ( che mai han fatto e mai faranno un wualunque risultato). Moolto meglio i primi.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 02, 2016, 07:46:30 AM
Come ho già detto molte volte, io non parlo per teoria - io ho avuto a che fare con una cavallina così pericolosa, che nessun professionista (maniscalco) si avvicinava senza prima averla sedata. E il problema non l'ho risolto con in intervento diretto, ma per il 90% con consigli dati al suo padrone principiante. Il lavoro l'ha fatto lui. Il risultato è risultato completo e stabile. Certo, un caso solo è poco. Ma non è niente.

Unica obiezione che mi si può fare: ci ho messo un tempo enorme. Molti mesi. Non era una tecnica per chi non ha "tempo da perdere".

Ma è vero o non è vero che l'equitazione attuale altro non è - per chi paga per praticarla, non per chi ci guadagna - un passatempo? E allora, dove sta il problema nel perdere tempo?

Quella frase nessun cavallo si può dire completamente domato.... la accetto. Vuol dire che io da quindici anni monto una cavalla non completamente domata. E chissenefrega.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: segreto - Febbraio 02, 2016, 09:31:48 AM
Citazione da: alex - Febbraio 02, 2016, 07:46:30 AM
Come ho già detto molte volte, io non parlo per teoria - io ho avuto a che fare con una cavallina così pericolosa ...... monto una cavalla non completamente domata. E chissenefrega.
Approvo tutto e anche io non parlo per teorie: il "Segreto cavallo" era intero; appena arrivato da me non stava legato, mordeva e calciava. All'inizio ho avuto le braccia che parevo un tossicodipentente, per i morsi che mi elargiva quando gli mettevo la testiera o lo governavo.
Lo spostavo con il chifney, o come diavolo si chiama (ce l'ho ancora da qualche parte).
Una volta mi ha morso e non voleva più aprire la bocca. Vi assicuro che non è stato piacevole, ma neppure in quel caso sono ricorso alla frusta (non mi piacciono i "macho" e ancor meno cedere all'ira nei confronti di chi è temporaneamente in una posizione subalterna).
A fargli cambiare atteggiamento ci ho messo un anno, nessuna frustata, solo schiaffi sul naso e sonori "NO" entro tre decimi di secondo dal fattaccio.
Comunque ho il sospetto che abbia cambiato abitudini non perchè io ho fatto le cose giuste, ma perchè sono cessate quelle sbagliate.

Segreto

P.S. ad uso dei garisti scettici: Con quel cavallo, sia chiaro, io ci andavo in gara, non a pestare l'insalata.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 02, 2016, 10:14:19 AM
Si beh si stanno facendo dei film.

"ad uso dei garisti scettici" poi non so cosa vuol dire.
non è che uno perchè va in gara allora picchia i cavalli ahahahahahahahahah. E io non è che salto le gare da un metro eh.
io sono di questa filosofia: nessuno spazio al cavallo quando si lavora.
quando non si lavora: cavallo fa la vita da cavallo e fa quello che gli pare e piace.
quando sono in concorso: il cavallo dev'essere di buon umore e credere in se stesso e nel suo cavaliere.

in nessuna di queste cose servono le botte.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Wild - Febbraio 02, 2016, 11:33:51 AM
Le botte le ho viste funzionare in qualche caso e solo uscite dalla mano di una certa persona che veramente ha dedicato tutta la vita all'equitazione e ai cavalli, in tutti gli altri casi il tempo e la pazienza hanno fatto ciò che le botte non avrebbero mai potuto ottenere ma, quello che volevo dire, è che non è che se uno non usa metodi duri allora lascia fare al cavallo tutto quello che vuole, anzi, la severità c'è e ci deve essere e si può esprimere anche con gesti sicuri ed efficaci, ma che non siano per forza estremamente dolorosi per i cavalli, senza contare che a volte la carota, se usata bene, fa molto più del bastone.
Normalmente io mi trovo ad usare durezza coi cavalli solo se mi trovo nella necessità di avere una risposta sicura e immediata (esempio, cavallo che schiaccia molto dolorosamente la mia gamba contro la staccionata magari anche ad un' andatura sostenuta e non perché gli ho dato un comando sbagliato), negli altri casi preferisco aspettare il comportamento desiderato e premiarlo immediatamente ignorando quello indesiderato, perché? Perché mi manca la forza fisica per contrastare continuamente il cavallo, mi manca la volontà di farlo, ma non mi mancano tempo e pazienza. Inoltre ho visto fino ad ora risultati che mi piacciono di più ottenuti con tanta carota e poco bastone che il contrario.
Dipende poi anche dal cavallo: io parlo comunque di animali caratterialmente buoni e con poche esperienze precedenti.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: segreto - Febbraio 02, 2016, 01:06:05 PM
Citazione da: Wild - Febbraio 02, 2016, 11:33:51 AM
... non è che se uno non usa metodi duri allora lascia fare al cavallo tutto quello che vuole, anzi, la severità c'è e ci deve essere e si può esprimere anche con gesti sicuri ed efficaci, ma che non siano per forza estremamente dolorosi per i cavalli ....
Mi piace questo modo di definire un comportamento e il relativo stato d'animo nei confronti del cavallo.

Segreto

P.S. per Pocker: Può anche essere che si stiano facendo dei film. Tutti facciamo dei film: qualcuno cerca di fare "Casablanca" e qualcuno fa "Il ritorno di Ringo".
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 02, 2016, 01:35:33 PM
Mamma mia che tedio ahahahhaha

Vi state facendo dei film nel senso che ci si sta immaginando chissà che cosa, legnate, calci rotanti, manate che neanche karatekid ahhahahahah

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: zeus147 - Febbraio 02, 2016, 01:42:15 PM
Quindi pius ha messo cosi la barriera per rispettare il cavallo?
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 02, 2016, 02:12:23 PM
No. Ha messo la barriera sul cucchiaio per farla cadere. Pius rispetta il suo cavallo 24 ore al giorno. Rispetto non significa non far lavorare, non migliorare le performance, non addestrare.
Rispettare significa non mettere mai un cavallo di fronte a un esercizio che non è in grado di fare o a uno sforzo che non è in grado di sostenere.  Significa aver riguardo a che sia sempre allenato sano e in forma oltre che sereno e confidente in se stesso e nel cavaliere.
I cavalli d esperienza sanno che le barriere hanno una certa resistenza sul cucchiaio. E spesso sfiorano. La barriera 90 su 100 non cade quando il cavallo fa il passatore. Però in gara non puoi rischiare che capiti quel 10 per cento che fa cadere la barriera. La metti in bilico cosi appena il cavallo la sfiora cade. Messa normale sarebbe stata su. Il cavallo dopo si da piu da fare e evita di fare il passatore perché pensa che se anche solo la sfiora cade.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Bubba - Febbraio 02, 2016, 02:19:24 PM
Domanda da ignorante: ma il cavallo si preoccupa della barriera che cade?
Il mio che non ha mai saltato magari si, ma gli altri non ci son abituati? Perche' dovrebbero preoccuparsi di farla star su?
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: zeus147 - Febbraio 02, 2016, 02:28:13 PM
Spero ti paghi pius per la difesa, perché è alquanto impegnativa.
Chi ha un minimo di esperienza nel lavoro dei cavalli da salto sa benissimo che la barriera in punta è utile sei hai fatto qualcosa prima, se no è controproducente, stai dicendo al cavallo che toccare non è poi cosi sgradevole. Non penso che il cavaliere in questione sia uno sprovveduto.
Se voglio mettere rispetto al cavallo prima di entrare, (mi riferisco ad un cavallo inconsapevole di certe pratiche),  stringo i pilieri non metto la barriera.
Sto guardando lo stage di nooren in streaming, lo preferisco a quello che faceva nascondere i cavalieri dietro i pilieri.
Probabilmente non capisco nulla. Chiedo scusa.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: zeus147 - Febbraio 02, 2016, 02:30:47 PM
Domanda da ignorante: ma il cavallo si preoccupa della barriera che cade?
Il mio che non ha mai saltato magari si, ma gli altri non ci son abituati? Perche' dovrebbero preoccuparsi di farla star su?

No associa il rumore alla sprangata del giorno prima.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 02, 2016, 02:40:17 PM
Ecco altro esempio di uno che non sa niente e fa la sparata.
A te piacerebbe prendere nelll stinco una barriera di legno in piena corsa? No.
I cavalli non vogliono mica toccare. Toccano per inesperienza per distrazione per stanchezza e a volte per poco amor proprio.
Se no scusa ma tutti i ragazzini che saltano per fare netto devono prendere a mazzate il cavallo? Sbarrarlo? Ma per favore.

Vedi raffaele avevo ragione. Non si puo discutere con queste persone non si puo.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 02, 2016, 02:43:55 PM
Poi scusate
Ma nel completo si saltano salti fissi. Se tocca il cavallo si fa malino eh. Quello va bene però. Allora mettere una barriera di cemento o di ferro pesante cento kili va bene.  Ma che vuol dire? Mah.....
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 02, 2016, 02:58:17 PM
chiedo scusa a zeus.

avevo letto il suo ultimo commento (che contiene una citazione) come se non lo contenesse.
ho quindi frainteso non avendo letto la risposta prima

:chewyhorse:

che ad alti livelli - su certi cavalli - si facciano dei magheggi non ho dubbio.
però quello che si è visto in campo prova non è maltrattamento ne nulla di male, lo si fa anche coi cavalli normali che non vengono preparati.
la cosa in se non è un maltrattamento e non ho prove per dimostrare che pius faccia quacosa di poco simpatico ai suoi cavalli. non penso sia un tenero, però io non sono nessuno per accusare lui, non l'ho mai visto menare o stangare.
e non penso neanche che tutti sbarrino. anzi nella mia esperienza ci sono un sacco di cavalli che non ti verrebbe mai e poi mai e poi mai in mente di sbarrare. tante volte hai il problema opposto, ovvero che sono troppo rispettosi.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: zeus147 - Febbraio 02, 2016, 03:44:19 PM
Ma non capisci o fai finta di non capire?
Secondo me più la seconda.
I cavalli cercano sempre di utilizzare il minor dispendio di energie possibile in qualunque cosa facciano, si chiama istinto di conservazione, capita però che calcolino male e arriva la barriera.Sbarrando si evitano quelle sbeccate che fanno cadera la barriera per un soffio, non certo le barriere prese in pieno, in questo ultimo caso non serve a nulla.
Le storielle raccontale ai figli di papa che si iscrivono al super centro ippico non a me che per impare a montare, non potendomelo permettere, ho fatto lo schiavetto nelle scuderie, ti assicuro che quello di cui parlo l'ho visto e non l'ho letto o sentito.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: zeus147 - Febbraio 02, 2016, 03:59:23 PM
Allora mi scuso dell'ultimo commento pensavo che il tuo si riferisse al primo dei miei.
Comunque io non sono contro lo sbarrare in generale, penso ci sia un limite, il codice lo vieta il toto cosi equiparando comportamenti totalmente diversi.
Far toccare un verticale vuoto con un piliere un pò all'interno è diverso da usare la macchina che spara barriere in ferro o usare l'elettricità.
Pius a detta di chi ci ha lavorato è molto cattivo ma allo stesso molto professionale, io comunque non lo posso saperlo per certo non avendo avuto esperienza diretta.
Detto questo non capisco questo astio di alcuni nei confronti di chi pur essendo un amatore ma da anni nell'ambiente si faccio delle opinioni.
Avrò il diritto di dire che preferisco l"equitazione di kevin staut piuttosto che quella di pius pur non saltando al loro livello?
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 02, 2016, 04:13:28 PM
colpa mia, ho fatto casino coi commenti!!

si ovvio che uno può avere le sue preferenze. io sono stato a casa di kevin staut quest'estate, a deauville (normandia)!!
ho anche visto l'internazionale che si svolge lì. c'è anche un tizio spagnolo che monta in francia e che è il clone di filippo moyersoen.

quello che non mi piace è che si gridi allo scandalo e al maltrattamento per una barriera sul cucchiaio che non fa alcun male e che tutti mettono all'ultimo verticale in campo prova. la mettono tutti ma proprio tutti. chi col piede, senza piede, ma la barriera sul cucchiaio c'è sempre.
quello che voglio dire è che  non è che uno mette la barriera sul cucchiaio e allora di sicuro a casa massacra il cavallo.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 03, 2016, 03:07:19 AM
Quello che io ho battezzato lallismo, in Francia, la chiamano "equitazione femminina" e già si stanno chiedendo fino a che punto è un progresso.

Ho scoperto Jean-Louis Gouraud che si autodefinisce: "un pellegrino", personaggio notevolissimo al quale già ho fatto riferimento, i suoi concetti sono assai simili a quelli della nostra mitica Ravello... o forse sarebbe più giusto dire il contrario.

Il fenomeno è diventato talmente grande che sta coinvolgendo anche ambienti che non sono/non dovrebbero esser frequentati dai lallisti.

Già, il ploblema è quello: sta gente riduce il mondo a sua/a loro visione e non ammette gli altri punti di vista pertanto, a causa della loro cecità, sfugge loro la realtà.

Il pericolo più grande per il lallo?
Diventare un animala da compagnia, non ridete ragasse il rischio è concreto... se trent'anni fa,  qualcuno mi avesse detto "salviamo" questi lalloni da carne e li mettiamo alla sella, lo avrei preso per matto... accadde una sola volta e stiamo ancora ridendo.
Oggi, caracollare su 8 quintali di bistecche è una hosa... fichissima.

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2015/07/equitazione-vs-lallitazione.html

http://lallietope.blogspot.it/2015/11/compravendite.html
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Wild - Febbraio 03, 2016, 12:57:27 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 03, 2016, 03:07:19 AM

Il pericolo più grande per il lallo?
Diventare un animala da compagnia, non ridete ragasse il rischio è concreto... se trent'anni fa,  qualcuno mi avesse detto "salviamo" questi lalloni da carne e li mettiamo alla sella, lo avrei preso per matto... accadde una sola volta e stiamo ancora ridendo.
Oggi, caracollare su 8 quintali di bistecche è una hosa... fichissima.


Scusami, Raffaele, una domanda, se io non ho i soldi per prendermi due cavalli diversi e se voglio andare sia a sella sia a carrozza, e se voglio sollazzarmi in qualche lavoretto agricolo e se non ho grosse pretese a sella e se mi interessa di più il cavallo dell'equitazione e se mi piacciono i cavalli pesanti e se caratterialmente non mi trovo con cavalli troppo insanguati e se voglio un cavallo sempre tranquillo e affidabile e se e se e se mille altre cose che ho sentito in giro, perché non dovrei prendermi un cavallo da tiro magari salvandolo giovane e forte dalla macellazione? E perché dovrei sentirmi sminuita per la scelta che ho fatto?
Il mio cavallo non vincerà mai una gara, non sarà mai un campione a sella, ma magari non è quello che voglio da lui, magari io voglio solo un cavallo affidabile a sella, che sia un campione nel tiro o anche no...se il cavallo fa ciò per cui è stato acquistato allora, per quel che mi riguarda, è sempre e comunque un buon cavallo, sarà anche un animale da compagnia, ma a me piace prendere tanti piccioni con una fava e gli animali da compagnia che hanno anche un'utilità e lavorano mi piacciono proprio tanto. Che poi un cavallo diventa da compagnia, secondo me, solo quando non può più lavorare o se viene trattato come un cagnolino da gente che non sa neppure che il cavallo è un erbivoro bisognoso di stimoli, disciplina e lavoro serio, il primo sarebbe il mio caso dato che terrei un cavallo fino agli ultimi giorni della sua vita o fino all'ultimo centesimo del mio portafoglio, ma il secondo no, anche se mi piacciono tanto tanto queste bistecche ambulanti da 8 quintali.

Oppure diciamo che l'equitazione è un'attività per pochi ricchi e portati fisicamente e mentalmente, che il cavallo è solo ed esclusivamente una loro prerogativa, poi apriamo una sessione nel forum per chi non fa equitazione, per chi pratica negli attacchi e per chi ama gli spettacoli equestri e separiamo tutto questo dalla vera equitazione che è per ricchi, prestanti, coraggiosi e amanti solo di razze che non finiscono in bistecche.

Non voglio dire che chi ha cavalli da tiro sia per forza povero, fifone e incapace, assolutamente no, ho visto gente capacissima nel montare cavalli da sella e completamente incapace coi cavalli da tiro, ho visto il contrario e ho visto qualcuno capace di tirare fuori qualcosa da entrambi, i cavalli da tiro però sono molto più affidabili per molte più attività e molte più persone, la riabilitazione equestre ad esempio, se fatta da un piccolo centro isolato e poco supportato  necessita di cavalli che supportino e sopportino l'attività e meglio dei cavalli da tiro ancora non ho visto.

Il tuo ragionamento è, secondo me, corretto per l'allevamento italiano, ma non  credo lo sia anche per quello di altre nazioni.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 03, 2016, 01:20:09 PM
Citazione da: Wild - Febbraio 03, 2016, 12:57:27 PM

Scusami, Raffaele, una domanda, se io non ho i soldi per prendermi due cavalli diversi e se voglio andare sia a sella sia a carrozza, e se voglio sollazzarmi in qualche lavoretto agricolo e se non ho grosse pretese a sella e se mi interessa di più il cavallo dell'equitazione e se mi piacciono i cavalli pesanti e se caratterialmente non mi trovo con cavalli troppo insanguati e se voglio un cavallo sempre tranquillo e affidabile e se ......

Mi sembra che fino a qui  tu non faccia il ritratto di un cavallo da tiro pesante, ma di un cavallino mesomorfo e mansueto, quelli delle razze che, aimè, sono in gran parte scomparse per mancanza di utilizzo sportivo. Il cavallo da tiro pesante io lo vedo come cavallo fortemente specializzato fin dall'inizio, a parte il rischio concreto che con il tempo si specializzi, appunto, come cavallo da carne (mi sembra che qualcuno abbia detto che questa è  la triste situazione del TPR, spero che non sia così).

Sarebbe bello che questa richiesta di cavallini non specializzati e mansueti fosse in qualche modo organizzata e resa visibile.

Se poi a uno piace pesante e massiccio, de gustibus eccetera.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 03, 2016, 02:09:17 PM
I lalloni da tiro pesante - oggi - sono quasi esclusivamente allevati per la harne, punto.

Tra un vitello limusine e un polledro comtuà, per me, non c'è alcuna differenza.

Il ploblema è che queste rasse sono state specializzate per la harne, il loro riutilizzo per il lavoro è poco più che simbolico, e, ammesso ma non concesso che si tornasse in larga scala alla produzione agricola affidata alla forza animala, così come il trasporto di breve cabotaggio, sarebbe una catastrofe.

Ogni trattore sarebbe sostituito con 50 lalli, ogni taxi con 20 lalli... sparo cifre ad minchiam, dunque, messo che abbiamo in azione in itaglia 2 miglioni di trattori, la sostituzione della metà di questi comporterebbe la messa in opera di di 50 miglioni di animala col conseguente proporzionale impegno di terreno agricolo per la loro nurritura... coi taxi non oso fare proiezioni.
Senza contare l'inquinamento e i costi di trasformazione delle loro deiezioni...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 03, 2016, 03:02:37 PM
Fra le tue molte competenze non c'è, pare, quella agronomico-ecologica.

Non avrai sentito parlare delle tecniche sperimentali di minima lavorazione - invece di arare a quattro metri di profondità, arare molto più superficialmente; il problema del costo di trasformazione delle deiezioni non sussiste, in quanto si chiamano letame e serve sia alla fertilizzazione (cosa banale) che al miglioramento delle caratteristiche podologiche del suolo agricolo (cosa meno banale), seriamente impoverito (e migliorandone la struttura, consentono la minima lavorazione); eccetera.

Certo, fintanto che vi sarà petrolio a iosa, e finchè l'agricoltura non si appoggerà su enormi contributi che rendono possibile acquistare enormi trattori da 1000 cavalli per utilizzarli magari al 10%, conviene economicamente fare quello che facciamo adesso; ma sarebbe meglio tenersi una via d'uscita, scientificamente corretta, per quando le cose cambieranno. E cambieranno, altrochè se cambieranno.

Gli attuali coltivatori biologici non sono un romantico ritorno al passato: sono coraggiosi esploratori del futuro. Sono avanti, non sono indietro.


Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Tonymatador - Febbraio 03, 2016, 03:47:33 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 03, 2016, 03:07:19 AM

Già, il ploblema è quello: sta gente riduce il mondo a sua/a loro visione e non ammette gli altri punti di vista pertanto, a causa della loro cecità, sfugge loro la realtà.

Il pericolo più grande per il lallo?
Diventare un animala da compagnia, non ridete ragasse il rischio è concreto... se trent'anni fa,  qualcuno mi avesse detto "salviamo" questi lalloni da carne e li mettiamo alla sella, lo avrei preso per matto... accadde una sola volta e stiamo ancora ridendo.
Oggi, caracollare su 8 quintali di bistecche è una hosa... fichissima.



Hai ragione: certa gente è talmente ancorata alle proprie idee, che gli sfugge la realtà.

La realtà è che la gente è cambiata, così come le esigenze.

Venti anni fa qui spopolavano gli argentini d'arrivo. Molte bestie infami, scarti degli scarti degli scarti, venduti a cavalieri della domenica che si divertivano ad andare in passeggiata a manetta, senza freni, su cavalli ombrosi, difficili da ferrare e problematici da terra.
Eppure li compravano, se li sopportavano e pensavano pure di avere un buon cavallo...fino a quando non facevano un frontale con un platano.

Quando 10 anni fa ho comprato i miei cavalli da tiro, in molti si sono messi a ridere, dietro le mie spalle ovviamente, perché per farlo davanti ci vogliono le palle ed è un articolo che scarseggia.
Ora non ridono più o se lo fanno, lo fanno per il nervoso, per l'invidia. Perché?

Perché il mercato è cambiato, sono uscite delle nicchie, le esigenze delle persone sono cambiate e quindi, è di nuovo fighissimo avere 8 quintali di bistecche ben addestrate per coltivare o divertirsi in passeggiata, mentre 5 quintali di bistecche infami o problematiche vanno molto meno di moda.

Adesso, sono io che rido, gli altri rosicano.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Tonymatador - Febbraio 03, 2016, 03:53:05 PM
Citazione da: alex - Febbraio 03, 2016, 03:02:37 PM


Gli attuali coltivatori biologici non sono un romantico ritorno al passato: sono coraggiosi esploratori del futuro. Sono avanti, non sono indietro.

La penso come te. Biologico e biodinamico, bisogna investire su questo.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Febbraio 03, 2016, 03:53:47 PM
beh resta il fatto che il mercato è quello che è.
se io ho un articolo e trovo chi me lo compra e me lo paga è ovvio che ha un mercato.
non è ne giusto ne sbagliato.
il mercato è una realtà. poi si può discutere sul perchè percome, però è abbastanza ininfluente.
nel senso che non cambia le cose.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 03, 2016, 08:56:17 PM
Bah, che la genta è cambiata ce ne siamo accorti tutti: solo ragassine e signore agée fanno equitazione, tant'è che in Gran Bretagna, la situescion si è talmente consolidata che in numerose famiglie, traduco: 

se un ragazzo manifesta l'intenzione di dedicarsi all'equitazione viene percepito dai genitori come - in altri tempi - si guardava ad un ragasso che voleva fare danza classica: mio Dio, abbiamo un figlio frocio!
Jean-Pierre Digard -  Cheval, Mon Amour.

Bisogna mettersi d'accordo: aumentare/razionalizzare la produzione agricola perché un terzo della popolazione mondiale muore per troppo cibo e due terzi fanno la fame?
Oppure produrre poco ad alta qualità e a caro prezzo per pochi eletti?

Come che sia, tornare all'energia animale con i carichi produttivi necessari è pura utopia, da altro canto, seguendo le mode vegane etc. i giocondi allevatori ripropongono i lalli da carne per lavoro, è una legittima operazione commerciale tesa ad occupare quella nicchia che si è creata.
Siccome ricordo qualcosa di quando si lavorava veramente colle bestie, posso dire che c'è nulla di romantico, è una fatica bestiale, appunto, ed ha senso solo nei casi come quello del mularo Palmiro cioè per lavori particolarissimi.
Quì vicino c'è la Riserva dello Zingaro... una meraviglia, si può andare solo a piedi, c'è un signore di Alcamo che ha due muli che sono usati dalla forestale per determinari lavori la dove non è possibile usare le macchine.

Caro Toni, tu fai il tuo mestiere: sfrutti il momento e fai bene, e sicuramente le tue scelte sono oculate e razionali, ma non parlarmi di salvataggi dal macello perché i lalli pesanti sono - per la stragrande maggioranza - fatti nascere per produrre carne, punto, mi ripeto tra un comtuò, un viellone limusin, un tacchino americano, un coniglioAIA, un pollo Amadori non faccio differenza.

L'uso di quei lalloni per sella, è una forzatura adatta al nuovo pubblico pagante di ragasse, uno che sappia andare appena discretamente a cavallo te li tira dietro,  infatti:

l'ultimo vero cavallo siciliano lo vidi una 40ina d'anni fa dalle parti di Palazzo Adriano, ma ammesso che per un miracolo di San Pio, tornassero tra di noi, le ragasse lo schiferebbero... perché?

Era piccoletto, 150/155, gambe sottili e leggero di pede, testa arabeggiante, corto di telaio, spesso con groppa doppia (gran motore), resistentissimo, frugalissimo, abbastanza nevrile ma docilissimo, tutti i mantelli con prevalenza del baio e del  grigio... l'ideale come lallo da equitazione da campagna, ma era usato per attacchi leggieri e anche per il lavoro in vigna...

Ora, siccome le utanti non vogliono il lallo per fare equitazione o lavoro ma relazione e - spesso - rappresenta per loro una "cura" dell'anima ma non solo, vogliono il frison: il moro, o il comtuà: il biondo, il gipsi: l'esotico... che poi sti besti siano lalli adatti per struttura e per attitudine e per tradizione al tiro leggiero e al tiro pesante, a loro poco importa.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 03, 2016, 09:32:07 PM
Visto che a casa tua hai portato tu il discorso OT ne approfitto.

Tutte le generazioni che ci hanno preceduto hanno immaginato che il periodo in cui hanno vissuto fosse unico, di "svolta", eccetera. La nostra generazione, lo immagina pure, ma forse per la prima volta ha ragione: siamo arrivati al limite, e durante la nostra vita l'abbiamo superato. I calcoli dell'impronta ecologica, molto complessi e molto seri, dicono che attorno agli anni dal '60 al '80 l'uomo ha superato, con i suoi consumi, la capacità omeostatica del pianeta Terra - non viviamo più degli interessi, abbiamo cominciato a erodere il patrimonio. Tu sai come finiscono le famiglie il cui tenore di vita supera il reddito, e permette di andare avanti solo erodendo il patrimonio. Hanno imboccato la discesa. Noi abbiamo imboccato la discesa. Non c'è più un metro quadrato di terra da esplorare; la terra e le sue risorse sono finite. Stiamo accumulando un debito, e verrà il momento in cui questo debito ci verrà richiesto indietro.

Occorre battere altre strade, occorre "costruire l'Arca", come diceva un amico in un forum "politico" defunto perchè i discorsi che facevamo erano intollerabili per i pochi politici che lo frequentavano; in quell'Arca bisogna far salire le cose essenziali non per oggi, ma per domani. Io sono convinto che gli animali domestici, anche quelli da lavoro, dovrebbero essere fatti salire; e mi sono molto simpatici i pochi che ci provano. Adesso sembra una pazzia, assurda e antieconomica; in futuro le cose potrebbero cambiare in modo molto drastico.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 04, 2016, 03:18:27 AM
Quello che dici  è talmente lampante che solo gli economisti e i politici fanno finta di non vedere ad uso del gregge che viene tosato regolarmente, infinocchiandolo con gioiosi "stai sereno".

Certo che - prima o poi - ci sarà la guerra!
Ma ad esser scannate saranno le pecore etruriane, mentre le volpi e i lupi  dei boschi troveranno il modo per ingozzarsi ancor di più, senza neanche correre il rischio di andare al fronte.

Fatta la mattanza, sciacalli e avvoltoi puliranno e si ingrasseranno e - così - le brave pecore ricominceranno a pascolare in pascoli più o meno ubertosi e a produrre lana et agnelli per le volpi e i lupi che sembrano acerrimi nemici, invece son socii che lietamente si spartiscono il "parco ovini".
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Tonymatador - Febbraio 04, 2016, 02:28:43 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 03, 2016, 08:56:17 PM

Siccome ricordo qualcosa di quando si lavorava veramente colle bestie, posso dire che c'è nulla di romantico, è una fatica bestiale, appunto, ed ha senso solo nei casi come quello del mularo Palmiro cioè per lavori particolarissimi.

Caro Toni, tu fai il tuo mestiere....

L'uso di quei lalloni per sella, è una forzatura adatta al nuovo pubblico pagante di ragasse, uno che sappia andare appena discretamente a cavallo te li tira dietro....



Caro Raffaele, si, io faccio il mio mestiere e lo faccio da molto tempo.
E per continuare a farlo e farlo bene, mi sono dovuto impegnare parecchio, aprire occhi e mente e qualche volta ho dovuto pure cambiare idee su cose che davo per scontate.

I tempi e le esigenze cambiano e bisogna adeguarsi altrimenti si finisce fuori dal mercato.
Non c'è  nulla di romantico neanche nel fare il maniscalco, ti fai un culo a quadri, eppure proprio oggi che tutti studiano fino a 40 anni fuoricorso comodamente serviti a casa di mamma', non passano settimane in cui non ricevo richieste di ragazzi che vorrebbero venire a fare il garzone al mio servizio.

Non c'è nulla di romantico nel fare l'agricoltore che si serve della trazione animale, eppure io, nel mio piccolo, ho richieste per cavalli agricoli in numero tale che non so se riuscirò a soddisfarle tutte.

I tempi son cambiati e la gente pure. Una volta erano tutti a caccia del posto fisso statale o alla Fiat, ora c'è la crisi, non è facile trovare un buon posto di lavoro, i vari settori sono saturi, non tutti ricercano lo stipendio da 8 ore di lavoro c'è chi si reinventa qualcosa e...ci riesce.

I tempi son cambiati Raffaele: oggi è quasi romantico fare il maniscalco rispetto a quando ho iniziato a 14 anni; attrezzature e materiali sono cambiati, i metodi e i cavalli pure, si fa meno fatica, anche se la schiena te la rompi lo stesso rispetto all'impiegato delle poste.
Oggi è quasi romantico persino fare gli agricoltori con i cavalli perché anche qui, come nella mascalcia, attrezzature, materiali, metodi e cavalli sono cambiati in meglio, tanto che si fa meno fatica, si guadagna bene e questo atteae molti giovani a cui non interessa andare a far la muffa per 8 ore dietro ad una scrivania o un pc o un macchinario in linea.

E quindi, ma che ci frega se il fighetto che fa equitazione ce li tira dietro i cavalli da tiro? È un cliente che non ci interessa.
Ma che ci frega se sti cavalli arrivano da un allevamento a vita o da carne, se le loro forme e il loro carattere sono perfettamente adatti al lavoro? Anche in questo caso, non ce ne frega nulla.

Per il resto, mi trovo daccordo con quanto Alex dice nel suo post.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 04, 2016, 06:14:52 PM
OK ci siamo capiti, proprio stamattina, è venuto Ezio il maniscalco a fare la rimessa ad Oddo, lallo navicolitico che - grazie alla mascalcia - è tornato dritto come una spada, è "guarito".
Ha un nuovo ragasso appresso: toglie i ferri, e fa le ribattiture... per il resto: guarda, sta a guardare.
Se ci riesci, leggiti sto pippone:

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2015/10/il-maresciallo-canto.html

Purtroppo il vuoto di tre/quattro decenni hanno prodotto un danno enorme alla categoria, ma vedo che si sta riprendendo grazie ai giovini.
Una ferratura ben fatta e - sopratutto - regolarmente rinnovata ha pochissimi effetti collaterali negativi a fronte di enormi vantaggi.
Questo è quanto vado ripetendo da sempre agli amici barefutti, qualcosa è rimasto, almeno non leggo più le gioconde fantasiose puddanate sulla nascita della mascalcia...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Tonymatador - Febbraio 05, 2016, 02:12:33 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 04, 2016, 06:14:52 PM

Una ferratura ben fatta e - sopratutto - regolarmente rinnovata ha pochissimi effetti collaterali negativi a fronte di enormi vantaggi.
Questo è quanto vado ripetendo da sempre agli amici barefutti, qualcosa è rimasto, almeno non leggo più le gioconde fantasiose puddanate sulla nascita della mascalcia...

:pollicesu:
Dici bene.
Non mi risulta che nessun cavallo sia mai morto a causa di buona ferratura.
Lo dico sempre ai fissati del "piede scalzo a tutti i costi" che ogni tanto incontro nei maneggi e si premurano di venirmi ad istruire in merito. ...dopo un pò mi stanco pure io di sentire certe litanie  :icon_rolleyes:
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 06, 2016, 07:16:34 AM
Citazione da: Tonymatador - Febbraio 05, 2016, 02:12:33 PM

Dici bene.
Non mi risulta che nessun cavallo sia mai morto a causa di buona ferratura.
Lo dico sempre ai fissati del "piede scalzo a tutti i costi" che ogni tanto incontro nei maneggi e si premurano di venirmi ad istruire in merito. ...dopo un pò mi stanco pure io di sentire certe litanie  :icon_rolleyes:

Se lo dici sbagli, purtroppo. Ho raccontato in questo forum di come e perchè un cavallo può morire per una ferratura - ottima, suppongo - e sono certo che più volte ti sia capitato di sentire di altri episodi o addirittura di assistere; non te ne ricordi (nè se ne ricorda Raffaele) per uno di quei fenomeni di "amnesia selettiva" che il nostro cervello mette in atto per difendere le nostre convinzioni basate sull'esperienza; gli episodi che "non battono" vengono semplicemente dimenticati.

Beninteso, succede anche a me; e quindi aiutami a ricordare qualche episodio in cui un cavallo è morto a causa dell'essere sferrato (bene), perchè al momento non mi viene in mente nulla.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 06, 2016, 10:35:41 AM
Bah, non si tratta di ferratura assassina ma di imbecillagine del cavagliere, se si scivola coi ferri e ci si accoppa non è colpa della ferratura ma della imbecillagine del cavagliere che non sa governare le situescions.

Per anni ho fatto tanto asfalto: ferratura in lega Olivieri con - in più - 2 chiodi antiscivolo per piede, costavano 3volte i ferri normali, ma sapevo che tenevano anche se lo stallone decideva di mettersi a ballare sul pavé.

Di lalli morti perché sferrati non ne cognosco, (anche perché sono pochi e fanno una beata) ma secondo uno dei 3 vet. che visitarono Oddo per la navi, il fatto che abbia lavorato sferrato - e sottolineo lavorato - potrebbe aver procurato la malattia... per lui era il primo sanfratellano con questa sindrome.

Comunque, quest'atteggiamento giustifica la "politica" di Alessandro http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2015/10/il-maresciallo-canto.html (ma anche di Toni, credo) che quando si imbattono in un barefutto in missione per conto delle scarpelle gli dicono sempre di si come si fa coi matti.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 06, 2016, 11:02:27 AM
Amnesia delle evidenze contrarie.... è una sindrome diffusa. Bravo a ricordare il problema delle scivolate, a cui pensavo (secondo Rooney, la causa princeps di innumerevoli zoppie e aggiungiamo pure di gravi incidenti, talora con danni irrimediabili); ma ci sei ricaduto lo stesso, aimè.  :icon_rolleyes:
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Wild - Febbraio 06, 2016, 12:06:48 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 06, 2016, 10:35:41 AM

Di lalli morti perché sferrati non ne cognosco, (anche perché sono pochi e fanno una beata) ma secondo uno dei 3 vet. che visitarono Oddo per la navi, il fatto che abbia lavorato sferrato - e sottolineo lavorato - potrebbe aver procurato la malattia... per lui era il primo sanfratellano con questa sindrome.


Morti no, ma ho visto e montato un cavallo che per aver fatto qualcosa di reining (gare sociali o giù di lì) sferrato assieme al precedente proprietario, era completamente rovinato: non aveva più un tendine sano su tre zampe su quattro, è stato abbattuto due o tre anni dopo...
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Bubba - Febbraio 06, 2016, 02:00:31 PM
No dai, uno stendina il cavallo e diamo la colpa al fatto che non avesse i ferri?
Premesso che per fare gare di reining gli slide dietro ci vogliono, i puledrotti li lavorano scalzi e li ferrano dietro dopo un bel po' di lavoro. Una cavalla del mio maniscalco gareggia scalza davanti . Bestiola da 73, non il palio della bondola.o
Non dubito che il cavallo fosse stendinato, ma credi che se fosse stato ferrato sarebbe tato uguale ( anzi, i cavalli da endurance scarpettati rendono meglio, statistiche alla mano).
Ps un cavallo stendinato si cura, recuperano. Magari dopo devi montarli con attenzione ma non ho mai sentito che vengano abbattuti. Tanti tornano a gareggiare e vincere. Ma stiamo scherzando? Poraccio
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Wild - Febbraio 06, 2016, 02:54:24 PM
Citazione da: Bubba - Febbraio 06, 2016, 02:00:31 PM
No dai, uno stendina il cavallo e diamo la colpa al fatto che non avesse i ferri?
Premesso che per fare gare di reining gli slide dietro ci vogliono, i puledrotti li lavorano scalzi e li ferrano dietro dopo un bel po' di lavoro. Una cavalla del mio maniscalco gareggia scalza davanti . Bestiola da 73, non il palio della bondola.o
Non dubito che il cavallo fosse stendinato, ma credi che se fosse stato ferrato sarebbe tato uguale ( anzi, i cavalli da endurance scarpettati rendono meglio, statistiche alla mano).
Ps un cavallo stendinato si cura, recuperano. Magari dopo devi montarli con attenzione ma non ho mai sentito che vengano abbattuti. Tanti tornano a gareggiare e vincere. Ma stiamo scherzando? Poraccio

Il cavallo è stato molto sfortunato, purtroppo, in mano mia, avrei tentato il recupero, ma i signori in questione non esano dello stesso parere...

Ho pensato che il proprietario precedente fosse statu un vero pezzo di m***a ad aver fatto fare determinati movimenti a un cavallo scalzo, mi era stato detto che era stendinato per questo motivo, non dubito che in mano ad una mente eccelsa come quella sarebbe stato ugualmente rovinato anche con i ferri.

Ad ogni modo è stato uni dei pochi ridotti così tra tutti i cavalli scalzi che ho conosciuto (veramente molti, una quarantina almeno), la maggioranza era ed è ancora in buonissime condizioni, ma sono montati in modo differente e lavorano in modo diverso da quello in questione.

Non sapevo che i puledrotti li lavorassero scalzi: nel maneggio dove ero fino a due anni fa lì ferravano...molto interessante, spiegherebbe il piede generalmente grande e ben sviluppato dei cavalli da reining!
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Bubba - Febbraio 06, 2016, 03:06:15 PM
Oddio, grande e ben sviluppato ..
Comunque gli slide se li beccano e tanti pure i ferri davanti.
Considerato che mai metteranno il pide su qualcosa che non sia sabbia, erba o segatura non si capisce perche' li ferrino davanti. Infatti il mio maniscalco davanti i suoi tende a tenerli scalzi. Dietro non si puo'.

Purtroppo i qh gareggiano che sono "cuccioli" e di sicuro il piede non trae vantaggio da una ferratura precoce.

Poi di mio non ho niente contro i maniscalchi, spesso sono buonissime persone e si impara piu' parlando con un buon maniscalco che con certi gestori di maneggio.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 17, 2016, 07:49:47 PM
(https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/80/45/be/8045beb0a2acc9e8ddc23a09ef1f3e9f.jpg)

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 20, 2016, 03:08:24 PM
Era tutto già scritto: Morris e Maupassant l'avevano detto con largo anticipo il perché l'equitazione si sarebbe femmininizzata.
Il primo ha fatto riferimento alle bambine e alle adolescenti; il secondo alle donne più o meno insoddisfatte.

http://lallietope.blogspot.it/2015/03/perche-lalli-e-tope.html

http://lallietope.blogspot.it/2016/02/pazzo.html

La deriva conseguente non poteva che esser che questa: il lallo si sta trasformando sempre più in animala da compagnia, il ché vorrà dire decretarne la sua fine.
Nel mentre si affermano - perché reiteratamente ripetute - delle giolive puddanate, che vengono date per verità certa da noi ingenue ragasse che il lallo lo abbiamo sempre sogniato e le poche notioni che possediamo le abbiamo apprese - a caro presso - da emeriti para guru che ci hanno convinto che... l'elenco è quello solito che va dalla santificatione della baitless, alla gloria della barefutteria, alla etologia d'accatto, alla relazione lallo>tope - tope>lallo, alla ippofobicofagia...

L'alternativa? Una sana presa di coscientia dell'assioma e il conseguente suo uso responsabile... ma questo è troppo difficile da capire per noi anime bellille, preferiamo - alla dura realtà - liete e facili baggianate.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 20, 2016, 04:15:14 PM
Tesi audace.

Si basa sull'assioma che il mondo intero diventerà a immagine e somiglianza della nostra moribonda civiltà occidentale. Questo è semplicemente impossibile. Ma la differenza fra assiomi e minchiate ampiamente condivise è sottile.

Forse scomparirà l'equitazione occidentale, quella dei popoli con la pancia piena. Ma è impossibile che l'intero mondo si converta a questo stile di vita, non c'è trippa per gatti. In qualche anfratto resteranno sempre popoli - magari enclave ridotte, vinte, umiliate - così poveri da aver bisogno di cavalli-cavalli, di asini-asini, di muli-muli. E guardando lontano, là il cavallo-cavallo sopravviverà e da là si diffonderà. E come nel rinascimento la Equitazione "alta" è rinata, così rinascerà ancora una volta.

Non scomparirà il cavallo-cavallo  come non sono scomparse le razze di cani da pastore o da caccia; scompariranno le condizioni che hanno permesso che nascesse e si diffondesse il lallismo.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 20, 2016, 07:49:05 PM
Lasciamo perdere i maximi sistemi, e guardiamo a casa nostra, sti discorsi con un gaucio argentino, un cavaliere mongolo, un guerrriero bedù non hanno senzo.
Sarebbe un risultato bellillo se questo concetto fosse capito e condiviso:

"Nessun cavallo ci obbedirà per compiacerci tanto meno per senso del dovere, lo farà unicamente per evitare il dolore, rispondendo ai segnali che precedono l'uso di strumenti che possono provocarlo e che - all'occorrenza - lo produrrebbero fino a costringerlo all'obbedienza."

Il ploblema è che per fare relatione, non bisogna per forza fare equitazione, e per fare relatione si può ammaestrare un lallo tal quale come si fa con un criceto, un maialino, una capretta, un cagnolino cioè con gli animali da compagnia.

I grandi cavallerizzi riuscivano a modulare l'assioma usandolo per sfumature, per avvertimenti, per convenzioni leggierissime... ma facevano lo stesso coloro che giornalmente travagliavano col loro lallo, si capivano perfettamente, o meglio i lalli capivano al cenno, al sussurro, alla parola, e quella era giente analfabeta, semplice, igniorante non sapevano nemmeno che esisteva l'etologia, il rapporto antroequinologico della minchia e il lallismo era molto al di là dal venire.

Il bello è che sono stati i maschietti che hanno inventato e inzegnano alle femminuccie quello che le femminuccie vogliono sentirsi dire, in altre parole: le donne si sottomettono ancora una volta al maschilismo nell'espressione che dovrebbe essere il signo della loro maxima emancipatio: diventare cavagliere.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 20, 2016, 08:05:04 PM
Peccato che è "la confessione di un militare". Apprezzabile, come confessione, è sempre meglio una sincera confessione che un'ipocrita dissimulazione; per questo l'ho molto apprezzata, perchè "scopre le carte" con grande sincerità.

Semplicemente, non è vera; o perlomeno: non è completa; qualsiasi zotico cavallaro sa che ci vuole carota e bastone; e la carota, aimè, nell'assioma manca. Possiamo sperimentare se basta solo la carota; questo è un campo di sperimentazione aperto, e interessante; ma che possa esistere una equitazione basata solo sul bastone o la minaccia del bastone, senza carota, mi sembra un assioma assai monco.

Ma perchè parlarne ancora?

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 25, 2016, 02:15:41 PM
Ieri sono stato a trovare un giovine amico appena uscito dall'ospedale, è una persona adorabile, sebbene venga da una tradizione famigliare "cavallara", di recente, si è convertito al lallismo tant'è che ha comprato un polledrone frison, malgrado avesse già una onesta sicura lallina da sella sicula.

Tutte noi sappiamo che i frison sono miti e zuccherosi, però in fase di doma è normale che facciano  qualche monelleria,  niente di grave, questo non stava fermo quando il cavagliere saliva.

In altro tempo, avendo avuto a che fare con qualche PSI che veniva dalle infami corse su strade, il vostro affezionatissimo cognosce il ploblema e lo ha risolto, nei casi più gravi - alla cavallara -
con il gentile torcinaso: tu vuoi scappare quando il cavagliere sale? E io ti faccio tener fermo col giolivo attrezzo, di certo, opo averlo cognosciuto, dopo aver capito che fa male, la tennica è questa: se stai fermo e tranquillo, quello si allasc, se ti agiti quello si strigne... i besti capiscono, capiscono subito l'assioma e in tre quattro sedute, vedrete che il lallo non parte più a razzo, aspetterà il comando del cavagliere.

Invece, il Nostro - montessorianamente - si faceva mantenere il lallo da un villico... lo montava tutti i giorni, quando era in sella tutto OK, d'altro canto il lallo non sgroppava, non si impennava, non scappava  restava il ploblema che tentava sempre di scappare nella fase di salita, anche dopo che era girato alla cima... in un paio di settimane: una volta è scivolato, un'altra è caduto, la terza  volta si è fatto molto male.

Un grande dell'Equitazione disse: fino a quando, il polledro non avrà tentato di liberarsi del cavagliere e non sarà punito per questo, la doma non potrà dirsi completata.

Bene, quello che perpetrava il frisoncino era un tentativo (riuscito) di liberarsi del cavaliere, se avesse sgroppato, saltato, impennato la punizione la nerbata sarebbe stata risolutiva facendolo  scappare avanti, vice e versa, siccome il polledro già vole scappare di sua sponte, non puoi punirlo colla nerbata propulsiva, ma con altro sistema contenitivo, ce ne sono tanti, io ho descritto quello più radicale.

Ora, giolive lalliste, tra il far male al nasino del lallo, e il male che si è procurato il cavagliere cosa scegliete?

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 25, 2016, 03:35:45 PM
La "lezione" per far stare fermo il cavallo quando si sale era un elemento-base dell'insegnamento di Alessandro Lessio; niente torcinaso, niente strumenti coercitivi nè tantomeno dolore. Non lo racconto perchè è ampiamente dimostrato che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Tutto rinforzo, anzi: tutto rinforzo positivo. Funzionava (e funziona) perfettamente - sia nelle sue mani che nelle mie mani, incomparabilmente meno abili. In pochi minuti - non in settimane.



Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: milla - Febbraio 25, 2016, 04:22:12 PM
Anche il Colonnello riteneva fondamentale la lezione dello stare immobili quando il cavaliere monta o fa piede  terra e aveva spiegato il suo metodo che consisteva semplicemente nel  far girare e rimettere in posizione il cavallo ogni volta che si muoveva e nel premiarlo se restava fermo (se la memoria non mi inganna).
Certo il discorso di un cavallo come quello dell'amico di Raffaele che si agita e scappa al punto da mandare il cavaliere all'ospedale è diverso e magari giustifica metodi più...rudi.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 25, 2016, 07:52:11 PM
... ma con altro sistema contenitivo, ce ne sono tanti, io ho descritto quello più radicale...

Il mio amico Alex mi prende per uno zotico brutalone, dimentica che ai miei lalli - e a qualcuno dei miei amici - inzegno l'abbassacavallo... più fermo di così!

Purtroppo quel polledro si era vitiato, ed era diventato pericoloso pur essendo per tutti gli altri versi bonissimo, quì si tratta di capire le situescions.

Gli antichi chiamavano i vitii, le cattive abitudini, il malvezzo, il difetto dei lallo: credenza, infatti, inzegnavano i vari modi per togliere la credenza.

Perché usavano quella palabra?
Forse perché capivano che il lallo "credeva"/si faceva convinto  che ciò che di malo faceva era cosa bona et justa... ed in effetti dal suo punto di vista, spesso, lo era.

Ora, per mia esperienza, se il lallo è giunto in quella fase, cioé ha radicato la credenza, per togliergliela bisogna fargli capire inequivocabilmente definitivamente  che se insistesse o ripetesse - anche saltuariamente, anche una volta sola -  il malvezzo...  male gli incoglierebbe.

Come vedete, avevo già accennato al fatto accaduto prima di Natale:
Citazione da: raffaele de martinis - Gennaio 01, 2016, 08:25:15 PM
... In compenso abbiamo un migliaio di frison... uno dei quali - un puledro - ha fatto un danno incalcolabile che stava per finire in tragedia, delle persone molto vicine alla mia famiglia hanno fatto un malo Natale e forse faranno anco una mala Pasqua... ma il lallo non ha colpa.

Tutto ciò, perché. mentre li rinforziamo positivamente può succedere che si finisca all'ospedale... tre mesi di ospedale, già, perché il poareto ha preso un batterio da sala operatoria che è stato complicatissimo debellare... ci stava appizzando la pelliccia e a 40anni con due bimbi piccoli non è cosa nè bona nè justa.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: milla - Febbraio 25, 2016, 09:17:20 PM
Beh ma allora il guaio grosso non l'ha causato il pollero frison ma il batterio da sala operatoria.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 25, 2016, 11:37:09 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Febbraio 25, 2016, 07:52:11 PM
... ma con altro sistema contenitivo, ce ne sono tanti, io ho descritto quello più radicale...

Il mio amico Alex mi prende per uno zotico brutalone, dimentica che ai miei lalli - e a qualcuno dei miei amici - inzegno l'abbassacavallo... più fermo di così!

No. Niente affatto. Io non me la prendo per quello che sai e che fai; il problema è la tua vis polemica diretta all'obiettivo sbagliato. Ridicolizzando il male minore, dai argomenti e rafforzi a chi è fautore del male maggiore.  Tanto poi, quando smorzata la istintiva tendenza al sarcasmo, parli seriamente delle cose che ti interessano (la buona mascalcia, la buona equitazione) non ti ascoltano che pochi. Quello che resta nella testa di chi non accetta nemmeno vagamente l'idea di cambiare sono le battute sarcastiche contro tutto ciò che è "nuovo" (per modo di dire..... perchè non è nuovo affatto, e tu lo sai benissimo, perchè subito dopo aver ironizzato affermi che sono cose risapute da sempre.....). Le cose buone, vere e vecchie come il cucco, come "il ferro è un male necessario", dimenticate da tutti e ripescate da gente che si è fatta il mazzo per ritrovarle, o quell'altra, che afferma che prima delle maniere forti occorre provare con gentilezza, e compiacersene in caso di successo, o la fobia del premio alimentare, smentita dalle antiche incisioni dei garzoni con il vassoio pieno di prelibatezze a fianco del cavallo ai pilieri.... sono esempi recenti di quante cose andrebbero riscoperte.....

Altro che deriva. Siamo in un momento di sana e robusta e radicale revisione e riscoperta di buone cose dimenticate.

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 26, 2016, 03:46:16 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Gennaio 01, 2016, 08:25:15 pm
... In compenso abbiamo un migliaio di frison... uno dei quali - un puledro - ha fatto un danno incalcolabile che stava per finire in tragedia, delle persone molto vicine alla mia famiglia hanno fatto un malo Natale e forse faranno anco una mala Pasqua... ma il lallo non ha colpa.


Già, lo dissi: il lallo non ha colpa, lui ha causato solo una simpatica lussazione del femore e una lieta rottura del bacino... o meglio, è stato il cavagliere che non ha capito che il lallo aveva la credenza e che lui non era in grado di toglierla, o meglio ancora, la deriva dell'equitatione ci porta a credere che la doma dei polledri e l'addestramento dei lalli sia una simpatica attività alla portata di tutte noi ragasse.

Questa credenza, è sostenuta dal fatto che ci vendono/andiamo a comprare lalli freddi e pacioccosi in maniera tale che - tutte noi - ci sentiamo autorizzate a crederci allegre ed esperte caugherls...
Il mio amico se avesse avuto tra le mani un PSI, un AA, un sanfratellano, ecc. alla prima difficoltà (alla prima caduta) avrebbe affidato il compito a qualcun'altro, e pur pagando la prestatione, avrebbe risparmiato tanto tantissimo... ma questo è il senno di poi.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 26, 2016, 08:32:27 AM
Fra le razze di cavallini scomparsi, molte avevano una caratteristica, oltre che quella di essere di taglia non troppo grande e di costituzione mesomorfa; la mansuetudine (cosa diversa dall'essere freddi). Lallismo ante litteram? E' forse colpa dei lallisti se sono scomparsi?
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 26, 2016, 09:09:14 AM
Aggiungo.... c'è confusione fra equitazione e andare a cavallo. Sulla seconda, che è attività degnissima, appagante, alla portata di moltissimi se non di tutti, c'è molta confusione e viene guardata con sarcasmo e sufficienza da chi per il cavallo concepisce solo l'Equitazione con la E maiuscola.... un errore grave; l'Equitazione è sempre stata e sempre sarà molto elitaria, cosa per pochi. Chiariamo questa confusione e per favore non disprezziamo il semplice, banale andare a cavallo. Men che meno, disprezziamo quelli che insegnano a farlo (sono pochissimi: in genere, invece di insegnare un buon "andare a cavallo" si insegna una cattiva Equitazione).

Il rischio di questa confusione è di finire come il noto ginecologo.....

Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Hadban - Febbraio 26, 2016, 09:34:52 AM
Citazione da: alex - Febbraio 26, 2016, 08:32:27 AM
Fra le razze di cavallini scomparsi, molte avevano una caratteristica, oltre che quella di essere di taglia non troppo grande e di costituzione mesomorfa; la mansuetudine (cosa diversa dall'essere freddi). Lallismo ante litteram? E' forse colpa dei lallisti se sono scomparsi?

Di quale razze parli ?
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 26, 2016, 10:30:25 AM
Non sono un esperto di razze, ma mi sono imbattuto nel siciliano, che ancora forse esiste, e mi ero imbattuto - e la cosa mi aveva colpito - nel friulano, cavallo della mia terra, di cui l'estinzione era già stata preannunciata in articoli dell'inizio del secolo scorso; ed è avvenuta e se ne è persa perfino la memoria.

Sono certo che un esperto potrebbe indicarne moltissime altre; qui volevo solo ricordare che la mansuetudine era un carattere apprezzato - per un PSI da corsa montato da professionisti non conta una cippa, conta la prestazione.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: Wild - Febbraio 26, 2016, 02:11:08 PM
Citazione da: alex - Febbraio 26, 2016, 09:09:14 AM
Aggiungo.... c'è confusione fra equitazione e andare a cavallo. Sulla seconda, che è attività degnissima, appagante, alla portata di moltissimi se non di tutti, c'è molta confusione e viene guardata con sarcasmo e sufficienza da chi per il cavallo concepisce solo l'Equitazione con la E maiuscola.... un errore grave; l'Equitazione è sempre stata e sempre sarà molto elitaria, cosa per pochi. Chiariamo questa confusione e per favore non disprezziamo il semplice, banale andare a cavallo. Men che meno, disprezziamo quelli che insegnano a farlo (sono pochissimi: in genere, invece di insegnare un buon "andare a cavallo" si insegna una cattiva Equitazione).


:quoto: in toto, ma soprattutto l'affermazione tra parentesi.
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 26, 2016, 08:17:14 PM
Secondo me, si sfugge dal ploblema, che, in altre nationi si affronta, si comincia ad affrontare anche se la resistenza - anche là - è forte pereché intacca precisi interessi economici.

Sta accadendo che la femminizzazione dello lallo, evidente, innegabile, inesorabile... sta portando l'equitazione alla deriva per approdare alla lallitazione.

Le ragioni della gentile invasione non sono equestri ma di altro genero sentite cosa dice Alexis Gruss... un personaggetto che ha cominciato a tre anni a lavorare coi lalli nel circo e la sua famiglia tratta i cavallli da 4 generazioni, suo fratello: Lucien è uno dei più grandi cavallerizzi del circo ancora in circolazione... ma Lucien non si è accontentato degli inzegnamenti famigliari ed è andato a squola da un tale Nuno Oliveira...

Ora, le gentili signore... gentili si fa per dire, mi hanno gratificato di: disturbato, maniaco, incompetente, ignorante ecc. ecc. perché ho indicato questa deriva e cercato di esporre le ragioni, vediamo cosa dicono a quanto scritto da Alexis...

Aspettate e leggierete.
Titolo: Maitmer
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 28, 2016, 09:01:05 PM
NAITMER

... un grande circolo equestre, la clebaus è piena di bella gente, siamo alla fine del pranzo di gala: champagne, allegriaaaa... propongono un brindisi, mi ricordo di un vecchio brindisi ancora in auge tra i militari, me lo ha confermato mio figlio: AUC Lancieri di Novara - Codroipo UD, che fa più o meno così:

AI NOSTRI  CAVALLI
ALLE NOSTRE DONNE E
A QUELLI CHE LE MONTANO...

PER SAN GIORGIO - VIVA LA CAVALLERIA.

Mi hanno inseguito fino al parcheggio... un manipolo di ragasse assatanate tentavano di evirarmi,  cercavano di togliermi lo scalpo usando forchetta e coltello, mi strappavano la barba... mi sono svegliato madito di sudore: mi sono rassicurato... avevo mangiato troppa parmigiana!
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: alex - Febbraio 28, 2016, 09:20:10 PM
Quindi, oltre che gelosia, la tua è nostalgia.  :icon_rolleyes:
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Febbraio 29, 2016, 04:57:28 PM
A proposito di nostalgia:

Militari
https://www.youtube.com/watch?v=nOyvimZuF5o

Ragasse, solo ragasse
https://www.youtube.com/watch?v=dUb3i9qlmT0

Militari e ragasse
https://www.youtube.com/watch?v=zezADwoySOY

Perché siamo arrivati a questo?
https://www.youtube.com/watch?v=kXznJEN3KOk
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: PokerFace - Marzo 01, 2016, 09:12:16 AM
"Non brindo al melo non brindo al pero ma brindo al fico e alla sua signora" cit goliardia pavese
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: segreto - Marzo 01, 2016, 12:04:29 PM
Hai studiato a Pavia?
(Sia chiaro che non voglio indagare la tua identità, poichè ricordo tuoi interventi il proposito!)
Segreto
Titolo: Re:La deriva dell'equitazione
Inserito da: raffaele de martinis - Marzo 01, 2016, 12:32:41 PM
Volendo potrei citare altri brindisi - sempre sull'argomento - che però, possono esser declamati solo nei trivii e nei bordelli.

Preziosi luoghi che - in altro tempo - ho degnamente frequentato e dei quali si è persa la memoire, in compenzo, fioriscono e fanno tendenza i locali ghei.

La vecchia battuta si avvicina sempre più alla realtà: ... piacere, mi chiamo Gildo, sei normale o ti piacciono le donne?