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Il Parere degli Esperti => Mascalcia => Topic aperto da: alex - Agosto 16, 2012, 10:50:46 AM

Titolo: Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: alex - Agosto 16, 2012, 10:50:46 AM
Se qui non parla almeno un maniscalco, siamo nei guai: parliamo per sentito dire o anche per studio teorico , ma non per esperienza personale costruita su una solida conoscenza teorica della disciplina. Inevitabile, da un certo punto di vista, perchè pochissimi maniscalchi professionisti hanno tempo/voglia di discutere il loro mestiere sul web, e sono veramente pochi quelli che non essendo maniscalchi professionisti, comunque ferrano personalmente cavalli.

Senza che mi scorra tutti i contributi: ce n'è qualcuno, qui, che sia maniscalco professionista o almeno che abbia studiato la mascalcia quel tanto che basta per ferrare qualche cavallo, e possa essere considerato "maniscalco dilettante"?
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: rhox - Agosto 17, 2012, 10:31:08 AM
tonymatador è maniscalco di professione.
se non scrive nella sezione o ci scrive poco non so dirti perchè
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: alex - Agosto 17, 2012, 11:15:31 AM
Mi era sfuggito, grazie. Speriamo che prima o poi ci dica qualcosa, sarebbe un punto di vista estremamente interessante.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Tonymatador - Agosto 17, 2012, 03:51:34 PM
Bonjour! Si, sono un maniscalco professionista, oltre al resto.
Lo dico subito....questa sezione la evito con cura. :firuu:
Ho provato a scrivere in altri forum, in uno chiamato appositamente. Dopo queste esperienze, mi è passata la voglia.
L'ultima esperienza poi, è stata disastrosa, sono stato apostrofato in modo veramente maleducato e non sono stati presi provvedimenti verso la persona maleducata, da qui, la mia decisione che....chi vuol parlare con me, sa dove trovarmi, sia per diletto che per frequentare uno dei miei corsi.

Sono un tipo che preferisce la calma e la tranquillità, ma ho notato che in certe sezioni il confronto pacifico pacato e costruttivo non è possibile a causa di posizioni troppo estremiste da parte di chi...non ha nessun diritto ad esserlo, visto che esercita tutt'altro mestiere e non può avere la competenza teorica e pratica di un professionista degno di questo nome.

Poi...è vero che non sono tutti maleducati ed estremisti...tant'è che ho una grande stima per Ipparco ed alti utenti che a volte scrivono in questa sezione, ma....poichè scrivo sul forum a tempo perso per divertirmi e non per dover "dimostrare il mio valore/competenza", qui, passo .... anche perchè, poi la pazienza finisce e non vorrei trovarmi nella posizione di dover dare risposte a tono  :icon_axe:

Comunque, sempre disponibile nella vita reale per chiunque abbia bisogno o abbia anche solo piacere a conoscermi  :occasion14:
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Mario Biserni - Agosto 17, 2012, 05:25:05 PM
Gli estremisti pensano sempre di averr ragione... E non si accorgono che alla fine............ Ma sono troppo estremisti per dire di avere torto e che l'acqua calda era già stata inventata e sperimentato che era veramente calda... :icon_axe: :icon_axe:
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: piciopacio - Agosto 17, 2012, 07:32:49 PM
Citazione da: piciopacio - Agosto 15, 2012, 10:41:48 AM
Citazione da: rhox - Maggio 11, 2012, 03:03:34 PM
...una buona ferratura riduce al minimo questi danni e evita che se ne creino per la gestione errata. solo che ferrature ben fatte sono poche

Effettivamente c'è stato un periodo: metà anni 70 inizi anni 90 del s.s. che per il boom dell'equitazione e dunque per la crescente richiesta di ferrature, tantissimi si sono improvvisati in quest'arte con nefaste conseguenze per i lalli e per la categoria dei maniscalchi che si è s***ta.

Quando è mancato il M/llo Canto, per disperazione - scadente per scadente - ho imparato ad appiccicare i ferri al mio lallo.

Oggi non è più così, internet, la facilità di spostamenti, la possibilità di uno sbocco lavorativo ben remunerato ha fatto si che la nuova generazione di maniscalchi (30 - 40 anni) sia competente e preparata.

Vanno a Verona, trattano nuovi materiali, frequentano corsi, praticano nuove tecniche, sono informati.

Durante lo sciò, ho visto ferrare - di notte -  un lallo non nostro da un ragazzo (35anni, ferra da almeno 10 anni) che era appena tornato da Milano dove segue un corso di 6 mesi all'ippodromo.

Gianfranco, il maniscalco della struttura che ci ha ospitato per lo sciò, l'anno scorso o due anni fa, ha partecipato ad uno stage tenuto dal M/llo Blasio, mi ha descritto questo signore come un padreterno.

Alessandro, era bambino quando frequentava il mio maneggio a Casteldaccia, oggi è uno dei più apprezzati maniscalchi siciliani, viaggia con un camioncino attrezzatissimo e due energumeni come aiutanti.

Sicuramente ce ne di altri, ormai l'appicicaferri non funziona più per il semplice fatto che il mercato lo ha espulso, certo i maniscalchi sbagliano anch'essi tal quale i chirurghi e i barbieri ma la situazione - rispetto a qualche tempo fa - è di molto migliorata.

Vorrei aggiungere a quanto ho scritto che anche i proprietari - di lalli ferrati ovviamente - vanno su internet, si parlano tra loro e capiscono quando una ferratura è ben fatta o è stata fatta frettolosamente o inadeguatamente applicata.

Dunque, oggi fare il maniscalco è più difficile e gli conviene lavorar bene e tenersi aggiornato altrimenti prima o poi perde tutti i clienti, prima non c'era alternativa o mangiavi quella minestra...
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: alex - Agosto 17, 2012, 07:48:06 PM
Approfitto di questo topico per lanciare un appello ai maniscalchi di più ampie vedute.

Riappriopriatevi del pareggio, e in particolare del pareggio barefoot! Chi meglio di voi potrebbe eseguirlo? Chi meglio di voi, se dotato di assoluta obiettività, che sarà premiata dalla fidelizzazione del cliente (anche se qualche cliente ridurrà il numero di chiamate) è in grado di spiegare, per filo e per segno, vantaggi e svantaggi della ferratura e della "non ferratura" e consigliare al meglio il cliente?

Vi sono luoghi comuni vecchi di secoli sui vantaggi della ferratura, e luoghi comuni freschi freschi, ma ampiamente infettivi perchè "nuovi", sui vantaggi della sferratura. Occorre superare gli uni e gli altri. Per ogni cavallo, per ogni situazione, per ogni proprietario vi è un sistema "ideale" di governo del piede, e c'è bisogno di qualcuno che guidi il proprietario nella scelta.

E poi, amici maniscalchi, c'è il campo drammatico delle patologie gravi e invalidanti, laminite e navicolite innanzitutto; vi chiedo "col cuore in mano" di fare quello che suggerisce Fiaschi, "padre" della mascalcia scritta:

Non mancherà egli di leggere sempre pareri di diversi, cosi vecchi, come moderni, per farsi ben di questa virtu pratico, & sciente. Stia anco con l'occhio aperto all'altrui prove, & fatti; per vedere come riusciscono. Et ragionandosene apra l'orecchie, per intendere più opinioni, & pareri, facendo etiam spesse volte prove delle cose, non perdonando à fatica nè mentale, nè corporale.

(Cesare Fiaschi (http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_dell%27imbrigliare,_atteggiare_e_ferrare_cavalli/Trattato_3/Capitolo_35))»




Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: piciopacio - Agosto 17, 2012, 08:52:22 PM
Pura poesia, dove ballano gli euri non entra la poesia.

Quest'argomento - con le dovute eccezioni - unisce barefutti e maniscalchi, infatti: -

Citazione da: piciopacio - Agosto 15, 2012, 08:08:42 PM
Citazione da: Nicola - Agosto 15, 2012, 02:52:53 PM
Lui stesso disse qualche tempo fa a mio padre, che gli raccontava di come la Mucca vivesse bene scalza, che lui sarebbe stato tranquillamente in grado di pareggiare bene un cavallo scalzo....
Io ne sono convintissimo, ma per il momento non ho notizia che abbia cominciato anche a pareggiare....ed è un vero peccato.

Non gli conviene, non lo farà mai; ecco la sequenza, che dovrebbe seguire un proprietario di lallo un pò sgamato: -

dal maniscalco passa al pareggiatore professionista; dal pareggiatore professionista passa al pareggio fai da te; dal pareggio fai da te passa al pareggio fa da lui, dal lallo; dal pareggio fa da lui passa al pareggio Xenophon ed il cerchio è chiuso: il pareggio del futuro è vecchio di 2500 anni.

Per fortuna dei barefutti, non tutti hanno la possibilità di mettere in pratica quanto ho detto ma sopratutto tutto ciò non è così facile come sembra, anzi presuppone delle condizioni rare da trovare nel lallista medio itagliano.

Pertanto - giustamente - bisogna ricorrere all'opera di pedicure del barefutto e all'uso di scarpette...salviamo posti di lavoro, in questo periodo ce n'è di bisogno.

E' curioso, dei barefutti non so, ma in cinquant'anni mai vidi una ricevuta fatta da un maniscalco, chi l'avesse la conservi è un pezzo raro quasi quanto il penny black.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: alex - Agosto 17, 2012, 11:25:22 PM
Citazione da: piciopacio - Agosto 17, 2012, 08:52:22 PM
Pura poesia, dove ballano gli euri non entra la poesia.

Quest'argomento - con le dovute eccezioni - unisce barefutti e maniscalchi....

Cerco di seguire la norma sacrosanta "Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te".

Bene, io, medico,mi incaxxerei non poco - e lo faccio talora - quando sento dire che i medici non si sforzano di ottenere una guarigione completa e definitiva, ma cercano di cronicizzare la malattia per tirarla per le lunghe e farci sopra dei quattrini; e se pesco un collega che lo fa, mi vergogno profondamente di appartenere alla stessa categoria.

Allo stesso modo, non mi sognerei mai di escludere che qualsiasi bravo maniscalco non sia, innanzitutto, preoccupato per il benessere del cavallo e non senta il dovere di suggerire la soluzione che, in scienza e coscienza, ritiene la migliore. Anzi: do per scontato che sia così. Mi illudo? Posso ricredermi dai fatti, caso per caso; ma parto attribuendo buona fede e onesta passione per lo scopo del proprio lavoro.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: piciopacio - Agosto 18, 2012, 02:24:17 AM
Bello, molto bello che ci siano ancora persone come te. Io sono amaro, molto amaro, amareggiato.

Volevamo cambiare il mondo...il mondo ha cambiato noi.

Le ragazze urlavano: - l'utero è mio e lo gestisco io.

Forse le figlie/le nipoti di quelle ragazze se lo gestiscono loro/credono di gestirselo loro...ma come ?
Se il risultato è fare le olgettine beh, fu tempo perso.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: carodubbio - Agosto 18, 2012, 10:22:00 AM
La libertà è cosa strana, una si sente libera solo perche la spalanca in faccia a;
Valentino
Alonso
Balotelli
magari queste si possono capire,

Ma darla al vecchietto ultrarinco il signor B come si fà :-*
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: DivinityOfDarkness - Agosto 19, 2012, 12:53:28 AM
Citazione da: alex - Agosto 17, 2012, 07:48:06 PM
Approfitto di questo topico per lanciare un appello ai maniscalchi di più ampie vedute.

Riappriopriatevi del pareggio, e in particolare del pareggio barefoot! Chi meglio di voi potrebbe eseguirlo? Chi meglio di voi, se dotato di assoluta obiettività, che sarà premiata dalla fidelizzazione del cliente (anche se qualche cliente ridurrà il numero di chiamate) è in grado di spiegare, per filo e per segno, vantaggi e svantaggi della ferratura e della "non ferratura" e consigliare al meglio il cliente?

Il mio maniscalco, alla domanda "ma tu segui cavalli sferrati?" mi ha risposto "ho smesso. Ora pare che qualuque collione che esca da un weekend di corso per barefoot si senta in grado di giudicare e criticare il mio lavoro e il mio modo di pareggiare. Se son tanto bravi, che facciano da sè, io no voglio più seguire cavalli barefoot perchè non voglio immischiarmi in questo ambiente. Che stiano tra di loro a dirsi 'bravo' a vicenda.".
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Nicola - Agosto 19, 2012, 10:12:07 AM
Citazione da: DivinityOfDarkness - Agosto 19, 2012, 12:53:28 AM
Ora pare che qualuque collione che esca da un weekend di corso per barefoot si senta in grado di giudicare e criticare il mio lavoro

E cosa c'è di strano? La casalinga di Voghera si sente un architetto per il solo fatto di aver fatto la direzione lavori durante il mastodontico cantiere del proprio cesso casalingo.

Peccato che il mestiere dell'architetto, o dell'ingegnere, consista (salvo decidere di morire di fame) nel gestire anche e soprattutto la casalinga di Voghera.

Se invece trovo come cliente una persona appassionata, che cerca di interessarsi, studia, cerca di capire, non perdo nulla a trasferire conoscenza ed esperienza.

Molti uomini a questo mondo (la storia delle corporazioni è pieno di queste devianze) ritengono che i mestieri passino attraverso la secretazione delle tecniche e delle arti. La storia ha più volte dimostrato la follia di questa impostazione.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: alex - Agosto 19, 2012, 10:49:23 AM
Citazione da: Nicola - Agosto 19, 2012, 10:12:07 AM
Molti uomini a questo mondo (la storia delle corporazioni è pieno di queste devianze) ritengono che i mestieri passino attraverso la secretazione delle tecniche e delle arti. La storia ha più volte dimostrato la follia di questa impostazione.

Questa osservazione è molto interessante, ci ho spesso pensato. Il modo di dire "i segreti del mestiere" nasconde una filosofia concreta, millenaria, e tuttora viva. Una parte del giuramento di Ippocrate, poco citata, obbliga appunto al segreto sull'arte medica....  è curioso che anche nel mondo del pareggio vi siano due scuole di pensiero, una che raccomanda "evitate il web!" (Jackson, e anche Strasser, forse meno) e l'altra che nel web vive e si diffonde, senza "segreti" (Ramey, Smith, ecc.). La differenza è che la seconda accetta volentieri il confronto e la critica (ed è molto "plastica", si evolve e si modifica), la prima trova confronto e critica fastidioso e quasi offensivo (e resta più ingessata).

Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Nicola - Agosto 19, 2012, 11:07:47 AM
Dalla leggenda di Hiram, alle Gilde degli scalpellini, a Violet Le Duc, alle moderne corporazioni, il radicamento di certe pratiche è millenario, ma a mio modo di vedere sono fraintendimenti di un concetto positivo, quello di scuola.

Il fatto che un "docente" trasmetta le proprie conoscenze ad un "discente" porta quasi subito al concetto deviato di setta, casta, ordine, corporazione.

In sè nel mutuo riconoscimento di una determinata "professionalità", basata su un percorso di studi e di esperienze comuni, in un rapporto "tra pari", è del tutto legittimo, a condizione che l'accesso a quel corpus di conoscenze sia accessibile al maggior numero di persone possibile.

E' la geniale intuizione  (italiana, questa sì) dell'università, il fatto di essere pubblica.

Ora, è del tutto umano che l'acquisizione di una competenza, che rappresenta un potenziale vantaggio competitivo, porti quasi immediatamente al tentativo di occultarla alla concorrenza.....peccato che questo fatto sia l'inizio della "cristallizzazione" e della perdita della competenza stessa.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: alex - Agosto 19, 2012, 12:57:34 PM
Non solo,c'è un altro effetto nefasto. La competizione fra scuole crea controversie, non discussioni; l'evidenza dei fatti non è più il termine di paragone, ma al contrario cede ai "principi della scuola" e viene ignorata o negata, quando non si accorda con i "principi". Ci si abitua, sistematicamente, alla menzogna, alla disonestà sistematica per dovere di appartenenza, più o meno consapevole; un po' come nei partiti politici.

E' per questo che un "approccio fra scuole" crea raramente una conoscenza condivisa, e invece ci si destreggia fra pareri discordanti e contradditori, che tocca scegliere con vari criteri: l'autorevolezza, la fiducia, oppure, come spesso avviene... il puro caso.

Certo è che se io avessi un cavallo in laminite acuta, mi incaxxerei non poco a sapere che sulle cose da fare immediatamente ci sono tre o quattro teorie opposte, nessuna delle quali cede di un millimetro alle antagoniste.... e ognuna magnifica i suoi risultati, e dice peste e corna di quelli degli altri.

Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Miky Estancia - Agosto 19, 2012, 07:06:01 PM
Citazione da: alex - Agosto 17, 2012, 07:48:06 PM
Approfitto di questo topico per lanciare un appello ai maniscalchi di più ampie vedute.

Riappriopriatevi del pareggio, e in particolare del pareggio barefoot! Chi meglio di voi potrebbe eseguirlo? Chi meglio di voi, se dotato di assoluta obiettività, che sarà premiata dalla fidelizzazione del cliente (anche se qualche cliente ridurrà il numero di chiamate) è in grado di spiegare, per filo e per segno, vantaggi e svantaggi della ferratura e della "non ferratura" e consigliare al meglio il cliente?

Vi sono luoghi comuni vecchi di secoli sui vantaggi della ferratura, e luoghi comuni freschi freschi, ma ampiamente infettivi perchè "nuovi", sui vantaggi della sferratura. Occorre superare gli uni e gli altri. Per ogni cavallo, per ogni situazione, per ogni proprietario vi è un sistema "ideale" di governo del piede, e c'è bisogno di qualcuno che guidi il proprietario nella scelta.

E poi, amici maniscalchi, c'è il campo drammatico delle patologie gravi e invalidanti, laminite e navicolite innanzitutto; vi chiedo "col cuore in mano" di fare quello che suggerisce Fiaschi, "padre" della mascalcia scritta:

Non mancherà egli di leggere sempre pareri di diversi, cosi vecchi, come moderni, per farsi ben di questa virtu pratico, & sciente. Stia anco con l'occhio aperto all'altrui prove, & fatti; per vedere come riusciscono. Et ragionandosene apra l'orecchie, per intendere più opinioni, & pareri, facendo etiam spesse volte prove delle cose, non perdonando à fatica nè mentale, nè corporale.

(Cesare Fiaschi (http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_dell%27imbrigliare,_atteggiare_e_ferrare_cavalli/Trattato_3/Capitolo_35))»

Alex, sono compagna e moglie di maniscalco di "ampie vedute" da 14 anni. Da quando stiamo insieme, frequentiamo la "cena dei maniscalchi", offerta da un venditore di ferri, alla quale partecipano moltissimi validi professionisti del Piemonte e a volte della Lombardia. La maggior parte dei professionisti con i quali ho avuto la fortuna di cenare e conversare, mi sono parsi, oltre che veramente appassionati del loro mestiere, anche di ottima preparazione, esperienza e apertura mentale. Molti di loro so che frequentano corsi di aggiornamento e perfezionamento (ad un paio di corsi ho presenziato pure io, unica donzella col pallino della cultura, anche se il mio massimo contributo nel lavoro di mio marito, è quello di fare occasionalmente da aiutista, passargli gli attrezzi, ripulire e raddrizzare qualche ferro, passargli i chiodi, stare davanti a cavalli schizzinosi e sciocchezzuole del genere).

Il problema, non sono i maniscalchi (e con questo termine intendo i maniscalchi veri, quelli che sanno veramente cosa fanno e che sanno benissimo come si pareggia un cavallo scalzo e hanno esperienza tale da sapere consigliare come si conviene il cliente, sia per il cavallo scalzo che per il cavallo ferrato, sano o con patologie di vario genere e natura), ma le persone.
Il livello culturale del cliente medio, è basso. Troppo sovente le persone cercano di acculturarsi, ma i risultati sono deludenti, scadenti. Troppo spesso finiscono per essere attratti da una ideologia solo per risparmio economico. Troppo spesso vengono tratti in inganno da corsi e corsetti che li illudono di diventare esperti in un certo campo. E dopo quel corsetto, non solo hanno speso soldi per non imparare nulla, ma anzi, ne escono con convinzioni strane e presunzione di saper giudicare il lavoro altrui.

Di qui, la convinzione ovviamente errata che un maniscalco non sappia come si pareggia un cavallo per farlo stare scalzo e via discorrendo.

Manca la cultura di base e molto sovente anche l'umiltà. E dove manca l'umiltà, anche in presenza di una discreta cultura, non si può dare una guida, non viene accettata, perchè il cliente ha la presunzione che la sua cultura possa ampiamente superare quella del professionista, dimenticandosi totalemente che il professionista non ha solo cultura, ma anche e soprattutto esperienza pratica.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Nicola - Agosto 19, 2012, 10:08:15 PM
Citazione da: Miky Estancia - Agosto 19, 2012, 07:06:01 PM
dimenticandosi totalemente che il professionista non ha solo cultura, ma anche e soprattutto esperienza pratica.

E qui sta il problema, ovvero l'inversione del percorso, la saggezza (che saggezza non è) basata sul mito che valga "più la pratica della grammatica". La grammatica è altrettanto importante, la grammatica va aggiornata, condivisa, compresa nella propria evoluzione.

Certo non basta studiare una lingua per diventare uno scrittore, ma non esiste scrittore di una qualche rilevanza che non padroneggi la lingua, e ne studi approfonditamente tutti gli aspetti.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: piciopacio - Agosto 19, 2012, 10:33:17 PM
In generale, e in particolare per la letteratura hai ragione, per l'equitazione no.

Tutte le cosiddette novità degli ultimi anni altro non sono che tentativi di mettere in linguaggio scientifico ciò che è ampiamente consolidato dalla pratica e nel linguaggio specifico equestre.

Pressione - aiuti; condizionamento operante - punizioni e premi; scomodità - dolore; discesa di mano - rilascio pressione ecc. ecc.
Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: alex - Agosto 19, 2012, 11:20:53 PM
Citazione da: piciopacio - Agosto 19, 2012, 10:33:17 PM
In generale, e in particolare per la letteratura hai ragione, per l'equitazione no.

Tutte le cosiddette novità degli ultimi anni altro non sono che tentativi di mettere in linguaggio scientifico ciò che è ampiamente consolidato dalla pratica e nel linguaggio specifico equestre.

Pressione - aiuti; condizionamento operante - punizioni e premi; scomodità - dolore; discesa di mano - rilascio pressione ecc. ecc.

Fosse pure anche così, sarebbe importantissimo. Chiarirebbe - come dev'essere chiarito - che l'equitazione non è cosa a sè, che necessiti di un suo linguaggio esoterico per gli aspetti fondamentali dell'apprendimento animale, ma rientra a pieno titolo, con le sue particolarità, nel capitolo più generale della psicologia animale e nella teoria dell'apprendimento. Che confusione ci sarebbe (e quarda caso in ippologia c'è ancora) se i vari organi omologhi degli animali avessero un nome diverso in ciascuna specie? Non è più chiaro chiamare il secondo osso falangeo P2 (Phalanx 2) invece che "piccolo pastorale", e P3 il terzo, invece che "osso triangolare", chiarendo che sono falangi?

E poi diciamolo: quanti, fra i cavalieri, anche quelli che fanno cose egregie, in pratica, saprebbero spiegare con chiarezza perchè, e come, lo fanno? Sarà o non sarà ben più chiaro il concetto "rilascio istantaneo della pressione" piuttosto che "discesa di mano"? Non è più chiaro che il principio vale per TUTTE le pressioni, siano esse di mano.... che di qualsiasi altra cosa?





Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Nicola - Agosto 19, 2012, 11:56:25 PM
Citazione da: piciopacio - Agosto 19, 2012, 10:33:17 PM
In generale, e in particolare per la letteratura hai ragione, per l'equitazione no.

Tutte le cosiddette novità degli ultimi anni altro non sono che tentativi di mettere in linguaggio scientifico ciò che è ampiamente consolidato dalla pratica e nel linguaggio specifico equestre.

Ed invece, a mio parere, l'equitazione non fa eccezione, conferma la regola.

Stephen King non avrebbe potuto vendere milioni di copie se non ci fosse stato Poe, che portò il genere nero al rango di vera letteratura. Ma l'utente medio dei libri di King poco sa di Poe, di Shelley, etc.

Intendiamoci, non è detto che il lettore acuto che comincia leggendo King non possa arrivare a Poe, come non è detto che da Parelli non si possa giungere a Rarey ed al Generale.

E' questione di volontà e di propensione allo studio: e così da Jackson e Ramey si può arrivare a Senofonte.

Una volta ben salde le radici, è ben lecito aspirare a crescere.

Titolo: Re:Ma qui, parla almeno un maniscalco?
Inserito da: Miky Estancia - Agosto 20, 2012, 10:17:22 AM
Citazione da: piciopacio - Agosto 19, 2012, 10:33:17 PM
Tutte le cosiddette novità degli ultimi anni altro non sono che tentativi di mettere in linguaggio scientifico ciò che è ampiamente consolidato dalla pratica e nel linguaggio specifico equestre.


Mi trovo daccordo col tuo pensiero.

Citazione da: alex - Agosto 19, 2012, 11:20:53 PM

E poi diciamolo: quanti, fra i cavalieri, anche quelli che fanno cose egregie, in pratica, saprebbero spiegare con chiarezza perchè, e come, lo fanno?


Alcuni arrivano a fare cose egregie perchè seguono l'istinto (o hanno il fondello di trovare "il cavallo"). Se si fermano ad analizzare i fatti, arrivano a capire perchè l'istinto li ha portati a così alti livelli. Altrimenti le cose egregie rimangono limitate ad una particolare circostanza e non si ripetono più....basti pensare al cavaliere super fenomeno con "quel" cavallo, che ritorna ad essere un cavaliere mediocre quando cambia cavallo. Che poi lo sappiano spiegare...bèh, l'importante è che capiscano il perchè, che lo sappiano divulgare non è così fondamentale a meno che non scelgano la strada dell'insegnamento.