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Laminite et domesticatione/ferratura.

Aperto da raffaele de martinis, Marzo 11, 2014, 02:15:27 PM

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raffaele de martinis

Wallett said in conclusion. She explained that this is important for better understanding disease risk factors and prevention, and for recognizing that no human influence is required for horses to develop laminitis.

Questo studio dovrebbe confortare i maniscalchi et deprimere i barefutti, some che sia questo  é.

http://www.thehorse.com/articles/33506/fossil-evidence-of-laminitis-in-ancient-horses
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Ipparco

Studio molto interessante ma che non sposta di un ette le nostre conoscenze sulle dinamiche che portano all'insorgenza della laminite nei cavalli moderni. Come precisato nell'articolo, lo studio è necessariamente soggetto ad un forte bias dovuto alla selezione dei campioni e all'impossibilità di ricostruire il vissuto dei cavalli da cui provengono.
Inoltre, nessuno ha mai affermato che la laminite non possa colpire anche cavalli scalzi e/o selvatici. Lo stesso Jackson, inizia il suo libro "Founder" raccontando un episodio di un gruppo di mustangs colpiti da laminite dopo essere entrati in un'area di pascolo rigoglioso a ridosso di un corso d'acqua.
Un recente studio sui Brumbies australiani ha anche trovato modificazioni a livello istologico riconducibili a danni laminari su piedi marmorei e perfettamente in grado di resistere ai 50 e passa Km/giorno percorsi dai cavalli a cui erano attaccati. In quel caso i danni venivano ascritti al carico di lavoro estremo dovuto alle condizioni di vita ESTREME dell'outback australiano.
Esiste tutta una serie di cause scatenanti per la laminite che possono colpire qualunque cavallo, come ad esempio la ritenzione della placenta, endotossemia a seguito di cambi repentini di dieta ecc.
Peraltro, questo l'avevo scritto sul vecchio forum già qualcosa come 4 anni fa, ed è riportato pure qui..
Resta il fatto che tra le popolazioni di cavalli selvatici viventi, in particolare quelli che popolano aree marginali e semidesertiche, l'incidenza della laminite, sia cronica che acuta, è a livelli assolutamente trascurabili, soprattutto se confrontati con quelli delle popolazioni di cavalli domestici, tra cui la laminite cronica e/o subclinica è più diffusa del raffreddore. 
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

max

Raffaele forse non ricorda che i barefutti non sostengono affatto che sia il ferro a causare la laminite, ma semplicemente che non ne possa essere la cura ne farne parte... checché ne dicano...
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Il barefutto non si deprime affatto anzi se ne frega; tanto, dopo alcuni anni,  ha capito che chi ascolta ascolta, con chi non ascolta è fiato sprecato.

Senza andare lontano, anch'io ho visto una bella laminite cronica in un cavallo Camargue perfettamente brado, alle foci dell'Isonzo; adesso che ci penso, due casi, non uno solo. Chissà se le canne (anche quelle "non da zucchero") hanno tutte quante un bel po' di zuccheri....


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Curiosita'.. si sa se il branco di mustang si e' poi ripreso?  Qualcuno? Tutti? Meta'?

alex

C'è una confusione non da poco sulla laminite; oltre che per i due tipi fondamentali (acuta e cronica) anche per le cause, e per la gravità. Bisognerebbe essere precisi, nelle descrizioni delle casistiche, soprattutto quando si descrivono gli esiti dei dei trattamenti. Quindi alla domanda di Bubba andrebbero aggiunte delle altre domande: che tipo di laminite? Di che gravità?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

Personalmente considero laminite cronica e acuta quasi due patologie distinte. Hanno meccanismi, sintomi, conseguenze e prognosi talmente differenti che in comune hanno poco più del nome.
Riguardo al gruppo di mustangs sinceramente non ricordo se Jackson racconta anche come è evoluta la cosa. Viste le premesse suppongo si trattasse di laminite acuta.
Se qualcuno ha "Founder" sottomano può verificare se cita anche l'evoluzione del caso.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
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Leonardo da Vinci

max

Appunto.
Dove stavamo prima, che era costume in estate dare erba al posto del fieno, al frisone si presentano le tipiche cerchiature con solchi, che poi scendevano e non si riformavano più dopo la solita protesta e l'ammonimento che noi volevamo si desse solo fieno. Era laminite quella? Si e no, appunto laminite è un termine troppo generico.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Citazione da: max - Marzo 11, 2014, 05:20:40 PM
Raffaele forse non ricorda che i barefutti non sostengono affatto che sia il ferro a causare la laminite, ma semplicemente che non ne possa essere la cura ne farne parte... checché ne dicano...

Ciao Max, mi sono espresso male, volevo semplicemente ribadire che: scalzo o ferrato il lallo è soggetto ad insulti alli pedi.
Basta leggere i manuali degli antichi mulomedici arabi o romani che - evidentemente - trattavano lalli scalzi.
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alex

Vuoi forse suggerire, Raffaele, che i barefutti che sostengono che la sferratura immediatamente e in tutti i casi risolve ogni problema del piede del lallo? Siamo d'accordo: quei barefutti hanno torto.

Oppure vuoi sostenere che aimè, nonostante la sferratura avviene talora che i cavalli invecchino, e taluno perfino muoia? Siamo d'accordo anche su questo punto.

Se invece vuoi sostenere che le varie malattie e incidenti dei piedi dei lalli sono ugualmente frequenti sia nei cavalli ferrati che sferrati, o addirittura che nei secondi siano più frequenti che nei primi, allora devi portare dei solidi NUMERI. L'unico numero comparativo di cui dispongo è quello fornito da Teskey, veterinario americano con clientela mista ferrati/sferrati, che riferiva che nella sua clientela le richieste di intervento per zoppia sono molto più frequenti nei cavalli ferrati che in quelli sferrati; da anni lamento l'assenza di buoni, solidi numeri; tu ne hai?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Può darsi che Tesky non abbia valutato che i lalli sferrati lavorano poco e su terreni confortevoli, quelli ferrati molto e su tutti i terreni.

L'homo da quando ha usato lalli, muli et buoi ha cercato di proteggere li pedi con: corda, vimini, paglia, corno di muflone, ferro, seta, cuoio, scarpette...

Perché voleva proteggerli ?

Perché - lavorando - scalzi quei pedi si scassavano prima e di più.

I pedi protetti - evidentemente - si scassano più tardi e di meno.

Comunque, i lalli scalzi si scassano i pedi tal quale i lalli ferrati, plobabilmente di più...esperienze dirette.

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max

Citazione da: raffaele de martinis - Marzo 12, 2014, 10:00:42 PM
i lalli sferrati lavorano poco e su terreni confortevoli, quelli ferrati molto e su tutti i terreni.

Non è vero. I lalli ferrati lavorano uguale se non addirittura di meno di uno scalzo; uguale perché del cavallo ne facciamo ormai tutti lo stesso uso: ludico-sportivo, quindi i terreni sono gli stessi; addirittura di meno perché i ferrati sono soggetti a più fermi tecnici: fermo per perdita di chiodi, fermo per ferro che balla, fermo per periodo di assestamento post ferratura, fermo in attesa che il maniscalco si faccia vivo, fermo in attesa che il piede ricresca migliore per riuscire a ripiantare dei chiodi, potrei continuare all'infinito a citare piccoli e grandi noie della ferratura a fronte di ben pochi benefici; e in più si muovono impacciati su qualunque terreno, lasciamelo dire! Esperienza diretta!

Un lallo scalzo non ha nessuno di questi problemi ed è sempre pronto all'uso. In sei anni non ricordo un giorno che non ho potuto montarlo o che non gli ho fatto fare quello che volevo e dove volevo: esperienza diretta!

Diverso è quando si vogliono portare al limite le prestazioni o ci si trova davanti a un problema inaspettato, questo è un altro discorso.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#12
A costo di essere noioso, ripeto il link a uno dei siti di riferimento per la laminite, il cui nome stesso dice molto, moltissimo: http://safergrass.org/ La traduzione di "safergrass" è letteralmente "erba più sicura", e sottolinea che il problema della laminite ruota intorno alla qualità dell'erba: c'è un'erba più sicura, ed una più pericolosa, come dimostra il fatto che la laminite può colpire anche cavalli in libertà, se vengono confinati in aree con erba pericolosa.

Aimè, il sito è solo in inglese.

Se visitate il sito, innanzitutto vi suggerisco di scorrere la pagina http://safergrass.org/links.html, e se guardate bene la lista sotto "Hoofcare" noterete che fra i siti consigliati ci sono sia siti barefoot che siti di mascalcia; anzi, il primo link è quello al sito di Gene Ovneciks, che ferra. Però subito sotto trovate il link al sito di Ramey, che è uno dei capiscuola delle tecniche barefoot. L'uno e l'altro sono nella lista che inizia con questo commento: "These are websites, experts, products and procedures that I feel comfortable recommending because they are rational, reasonable, and based on the best evidenced based information available. " ossia: "Questi sono siti, esperti, prodotti e procedure che mi sento tranquilla a consigliare perchè sono razionali, ragionevoli, e basati sulla migliore informazione basata sull'evidenza che sia disponibile".
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raffaele de martinis

Beh, diciamo che le mie esperientie dirette con la barefutteria sono state tutte negative, malgrado fossi - in linea di principio - favorevole alla xosa.

Ho tenuto il mio lallo per circa sei anni scalzo, ho visto il lallo di un mio amico star scalzo per due o tre anni, ho tentato di far scalzare alcunii lalli da maneggioo, ho consigliato ad una mia amica di tener scalza la sua lalla.
Tutti tentativi andati a male con tempistiche et ragioni differenti.
So di alcuni lalli scalzi sull'Isola, ma so pure che lavorano (si fa per dire) dalle 3 alle 6 ore la settimana e se vanno sull'Etna mettono le scarpelle.

Per contro, un lallo azzoppato per una patologia pedestre grave, è ritornato dritto con una opportuna cura sistemica e una simpatica ferratura...lo fequento tutti i giorni.
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alex

#14
Inutilmente, vedo, tento di riportare IT il topico (sulla laminite).

Non ha giovato, probabilmente, l'idea che la sferratura e pareggio siano cosa banale che si  può praticare con una buona esperienza generale sui cavalli e avendo molto studiato i principi della mascalcia; e se si rifiutano alcuni principi di base, il primo dei quali è che non c'è nessuna "dimostrazione" da fare e non c'è alcuna "sfida" da vincere e quindi se le protezioni servono (le scarpelle) si mettono e basta. I casi dei cavalli che sull'Etna mettono le scarpelle mi sembra dimostrino solo che non tutti i siciliani sono testardi come muli.  :horse-wink:

Il caso specifico a cui ti riferisci è effettivamente assai inconsueto e mi crea moltissime perplessità; ne deduco, al momento, solo che i ferri sono effettivamente molto efficaci per rimettere dritto il cavallo in un caso di zoppia diagnosticato come sindrome navicolare in cavallo sferrato da anni. Prendomene atto; ma - a parte le foto e la eccitazione di una giovane veterinaria pareggiatrice alla vista dei piedi sferrati. che mi sembra di ricordare sia stata a suo tempo citata,  non so nulla di preciso su quei piedi prima, durante e dopo: non ho visto io e non ho sentito l'opinione di nessun pareggiatore barefoot esperto.

Lancio un appello/domanda qui, e lo ripeterò in topico apposito se la mia domanda non trova risposta.

Signori pareggiatori e barefoot tutti, quante sindromi navicolari avete visto in cavalli sferrati che lavorano?



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