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Quiz sui maestri

Aperto da alex, Giugno 23, 2016, 10:38:55 PM

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PokerFace

no perdonami alex ma qui si sta parlando di equitazione.

se la definizione di PUNIZIONE è quella di max (La punizione è qualcosa che tende a voler diminuire un comportamento spontaneo indesiderato che parte dal cavallo mentre noi eravamo tranquilli.. Un aiuto è qualcosa che parte da noi mentre il cavallo era tranquillo e tende a voler provocare un'azione, un movimento") noi non stiamo affatto parlando di quella.
noi stiamo parlando di somministrazione del dolore per ottenere qualcosa, per addestrare.
e cioè di aiuti intensi, intensissimi, estremi.

prendo un puledro che tira indietro quando sta legato. gli metto il capezzone maremmano. lo lego al palo o all'anello con una bella corda corta il giusto. il cavallo tira e si fa male. si fa male da solo, nel senso che io uso capezzone e palo per punire e inibire un comportamento spontaneo indesiderato da parte del cavallo. allora è una punizione? però non centra nulla con l'equitazione.

si usa sempre con tutti gli animali per ammaestrarli sta cosa. tipo metto l'anello al naso al bove. vedi che non tira. vedi che mi viene dietro. ma mica è equitazione.

alex

#31
L'equitazione non è una "cosa a sè", o meglio: non lo è più. E' uno dei mille aspetti dell'apprendimento animale, che lo voglia o no ne segue le regole; perlomeno se vogliamo parlarne, se vogliamo comunicare qualcosa. Ne non serve parlarne nè fare un po' di ricerca allora finiamola qui.

Il metodo scientifico non è altro che il miglior sistema possibile per spazzare via vecchie minchiate. Ma per applicarlo occorre una certa precisione, bisogna sapere di cosa precisamente si parla; altrimenti sono chiacchiere a vuoto. Quindi se non c'è preciso accordo sui termini, non è possibile parlarne.

E' curioso come alcuni (es. Raffaele) siano così sensibili ala precisione nella definizione di termini assolutamente indifferenti ("governo" vs "gestione"), puri sinonimi,  e poi siano così insofferenti alla definizione precisa di termini essenziali come "premio" o "punizione".

E' anche curioso come Raffaele faccia polemica "orientata"; se dico io che la punizione è una tecnica di cui si può fare un uso raro e prudente, mi si dà del lallista; se lo dici tu, Poker, perchè tu lo stai dicendo (e hai ragione), va tutto bene.

Lo dico ancora una volta. Premi e punizioni sono conseguenze dell'azione, e come dice la parola seguono l'azione. Insegnano "per la prossima vota". Un aiuto non può seguire l'azione, la precede. Come si fa a non vedere la differenza? Chissenefrega se aiuti e punizioni possono avere dei punti in comune, come il dolore? La differenza resta enorme, radicale; e se non la si ammette, nessuna discussione è possibile.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Io cerco semplicemente di mediare tra l'equitazione di Poker (bel discorso tra l'altro, mi unisco al bacio accademico) e un minimo di coerenza sci sci sci sci scientifica :icon_pidu:
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

E' curioso come alcuni (es. Raffaele) siano così sensibili ala precisione nella definizione di termini assolutamente indifferenti ("governo" vs "gestione"), puri sinonimi

Puri sinomini sta mincha!

Prova a chiamare - in ambito velista - corda invece che cima la fune che hai in mano, oppure dire: vai a destra invece che vai a dritta o ancora tira la scocca invece di cazza la scocca... l'istruttore ti farà appendere all'albero maestro per i cabasisi, già albero e non palo.

In equitazione, passati noi, la bella terminologia equestre itagliana sparirà e resterete in balia di cattive traduzioni dall'inglese e dal francese, e da termini lallisti di nuovo conio.

Il vostro affezionatissimo ha quasi sempre avuto a che fare con lalli PSI o vicini a questi, cioé lalli di sangue, e i lalli che tratta poker devono essere necessariamente di sangue, bene, con questi soggetti le punizioni vanno modulate come ha detto il "cretino" da me citato, solo in casi particolari bisogna ricorrere alla nerbata.
Pereché poker si impegna con questi soggetti, perché è tra di loro che si trovano i migliori lalli sportivi, ragion per la quale val la pena insistere, trovare un lallo di grande temperamento con la calma di un comtuà è impossibile, è un ossimoro.

Ora, è più "facile" insegnare la calma ad un tipo del genero che tratta poker, piuttosto che dare spirito ad un mollaccione puccipuccioso.
Già, perché il lavoro da fare con questi soggetti, il vero lavoro di poker che farà poker - una volta che si sono cognosciuti - è quello di ottenere la "calma"... verooo?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Certo che governo e gestione sono puri sinonimi. Sono due parole per indicare la stessa cosa. L'uso di "governo" irriterà gli iniziati, denuncerà il fatto che chi la usa non appartiene al clan, ma non c'è alcuna ambiguità.

Molto, molto peggio usare "punizione" intendendo un aiuto energico; molto peggio perchè si indicano cose diverse, che richiedono tempi e modi diversi, quasi opposti (la prima chiede di "non fare più", il secondo di "fare immediatamente"; più diverso di così.....).

Per inciso: i clan e il loro linguaggio mi interessano sì, ma è lo stesso  interesse che provo per la botanica o l'entomologia; fra questo interesse e il desiderio di appartenenza ce ne corre  :horse-wink:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

in verità no. Non sono cavalli che "fremono". La selezione del cavallo sportivo ha fatto dei veri miracoli.
Anni fa quando prendevi in mano un puledro da salto mi ricordo che le prime volte che dovevi farlo saltare c'era da mettersi le mani nei capelli, guardava tutto, scartava, faceva il pazzo. Anche la doma era una cosa molto complicata, i cavalli erano spesso contro e ci voleva tempo e ci si prendeva grossi rischi. Adesso i cavalli li domo in un attimo e posso permettermi di far saltare il fosso per la prima volta subito, senza neanche farglielo vedere prima. Hanno la testa giusta e la giusta dose di sangue e sono cavalli calmi ma scattanti, pronti, leggeri. Sono veramente belli da montare e facili. In verità non c'è molto da lavorare se non qualche volta il carattere. Ne ho uno che in libertà salta come un cesso, tutto al contrario, rovesciato, veramente orrendo. Poi montato riesce a trovare appoggio sulla mano e grazie ad esso a usare il collo e il garrese e salta benissimo. Poi ne ho un altro che in piano ha la schiena completamente bloccata e lo sto montando con 200 kg di gambe in avanti a manetta, con una gogue comandata. Ho un puledro rigidissimo che non si riesce neppure a girare, sembra un pezzo di ghisa, con la bocca di acciaio. Una brava ma con un galoppo piatto, orrendo, praticamente senza tempo di sospensione. E poi ne ho 2 semplicemente perfetti, cavalli nei quali non ho assolutamente nulla su cui lavorare, nulla da migliorare. Nati perfetti.

raffaele de martinis

Caro poker, l'avrai capito,  il tuo affezionatissimo ha schifiato l'ambiente del s.o. da tempo, inoltre, quì sotto ci mandano - a caro prezzo - gli scarti degli scarti dei lalli europei, siano essi sportivi siano essi frison.
Comunque, mi fa molto piacere avere notizie dirette, di prima mano su quest'argomento, ti ringrazio a nome di tutte noi ragasse per il contributo.

Veniamo ad Alex.

Cima scotta drizza sagola sono sinonimi, dubito che voi massaie et segnorine li usiate correntemente e sappiate le differentie tra di loro.
Mentre le liete veliste - ci sono molte ragasse che praticano questo sport - usano questi termini normalmente assiema a tanti altri: legnolo, sartie, allibo, sentina ecc. ecc.

Se uno/una vuol far il tennista deve imparare la terminologia che si trovi a Madrid, a Praga o a Vienna, la stessa cosa vale per la carambola, lo scopone scientifico, il baseball, il basket.

Solo in equitatione - caso unico - i parvenus hanno imposto (all'ambiente)  la loro terminologia che è fatta di male traduzioni e pseudoscientificità.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Fra il tennis e il cavallo c'è una piccola differenza. IL cavallo è un animale, e quindi è oggetto delle scienze naturali, e come per tutti gli oggetti delle scienze naturali il metodo scientifico è, da qualche secolo, l'unico che permette di avvicinarsi progressivamente alla "realtà delle cose". Il tennis è una creazione della fantasia umana, una costruzione artificiosa/artificiale, chissenefrega della sua terminologia.

Anche il piede equino, anatomia, fisiologia e patologia, è un oggetto proprio delle scienze naturali e da studiare con metodo scientifico, sottraendolo all'arte come (era ora) è stata sottratta all'arte la medicina.

La paura che i tradizionalisti hanno dell'approccio scientifico deriva dal fatto che impietosamente molte sciocchezze e molte credenze e molte dicerie potrebbero essere smentite. Fintanto che si parla per opinioni, esperienze personali, citazioni selezionate di ipse dixit è un'impresa impossibile. Si può polemizzare molto, ma si conclude poco.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Io dico sempre che sul cavallo, strumento che l'uomo ha già trovato fatto e finito, non possiamo fare altro che della "retroingegneria".
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Lassio Alex al suo destin, trovo quelo che dicie Poker molto interessante, già in altre occasioni dissi che se - per miracolo -  Baucher, L'Hotte, Caprilli potessero vedere i lalli prodotti dagli olandesi e dai teteschi ma non solo da loro, sarebbero piacevolissimamente sorpresi nel vedere la bellezza e l'eleganza di quei soggetti.

Sarebbero  moltissimo sorpresi a veder che il 75% dei cavaglieri è femmina, e sorpresissimi a rimarcare la pesante ippocrisia che ormai ci attanaglia, il lallo non si sfiora neanche con un fiore... dicono le ragasse.

Sapete chi è l'allegro sbarratore quì sotto?

E' Caprilli, oggi un gesto del genero avrebbe provocato una rivolta e l'allegro ufficiale sarebbe stato portato nella pubblica piazza e fustigato violentemente sulle chiappe... sicuramente, molte di noi avrebbero approfittato della lieta occasione per farsi dei selfi con le terga arrossate del Capitano per sfondo...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

AAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH COME GODOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

bellissima foto raffaele. da dove arriva?

max

RESTIAMO CALMI ai facili entusiasmi.

Già, lo "sbarrare"...

Indovinate un po', tale tecnica con tanto di motivazioni e descrizioni particolareggiate l'ho trovata - con mia sorpresa - descritta da una certa edizione in poi del metodo di Baucher. Quell'uomo non finisce mai di sorprendermi, devo essere sincero, riga dopo riga mi ritrovavo a cambiare radicalmente idea su questa pratica, che ovviamente oggi si vede usata a sproposito rispetto all'idea originale.

L'originale prevedeva una progressione devo dire interessante (Baucher procedeva sempre cercando di far leva sull'intelligenza del cavallo) che cambia di prospettiva a tutta la faccenda. Immaginatevi oggi di costruire un "ostacolo automatico" con fotocellula che, a partire da una barriera a terra, si alza di 20 cm al sopraggiungere di un cavallo, sempre: una sorta di "passaggio a livello" che porca vacca si alza sempre mentre il cavaliere ha deciso di saltarlo. Ostacolo dopo ostacolo per il cavallo diventa "naturale" sapere che questi si alzerà, portandolo naturalmente a valutare sempre questa eventualità. Il capitolo si intitolava infatti "metodo per far saltare più alto un cavallo che si risparmia" o qualcosa del genere. Messa giù così, per me, è di una genialità e correttezza esemplare.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

#42
Il ploblema non è Caprilli tantomeno Baucher, questi due "cretini" i lalli li sapevano trattar e scrivevano come fare a Chiara e a Lettera e si faceva fotografar pure; oggi, un altro "cretino" che di lalli ci capisce e ci lavora così ci dicie:

... ormai bisogna aver paura a lavorare coi cavalli.
tutti hanno in mano telefonini, fotocamere, tutti si connettono in un mondo di connessioni interattive e ti possono A TORTO sputanare in 3 secondi.
duecento anni fa sicuramente non ci si facevano le seghe per trovare un nome accettabile per le cose.
il gioco del porcospino. ma che pene di nome è?


Il ploblema è che si è costruito (noi maschietti abbiamo costruito) un mondo falso che non esiste ad immagine/al servitio di ciò che desideriamo noi ragasse.

E siamo sempre là: alla femminizzazione del mondo del lallo, attenzione, ormai i generi son superati, ci sono giolive donzelle che appartengono alla categoria di maschile: fanno equitazione, ergo, sottostanno all'assioma... Penelope, Anky, Ingrid tanto per non far nomi.
Vice e versa, barbuti segnori comprano placidi mollaccioni "salvati al macello", accattano costosissime benevole baitless, bandiscono speroni, frustine, frustoni e cravache, addestrano il lallo giuocando, ergo, fanno finta di eludere l'assioma, fanno finta di addestrare, ergo tentano di eludere l'assioma.

Il fenomeno è stato ben studiato da alcuni "cretini" all'estero, viene deliberatamente ignorato pereché gli interessi di dinero sono enormi.
Noi ragasse siamo le galline che cacano ova d'oro... leggiete il topicone: Noi malate di acquisto compulsivo in selleria...

Gli scenari prossimi futuri sono chiari e devastanti per l'Equitazione, il lallo sarà sempre vieppiù un animala da compagnia, un grosso costoso appariscente giuocattolo...

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

io penso che c'è posto assolutamente per tutti. Però ognuno deve fare il suo e non sconfinare. Io non vado a dire agli americani "ah che morsi cattivi che avete". Son cose loro che fan parte della loro equitazione, sicuramente ne sanno più di me. Io non vado a dire agli spagnoli come piaffare, perché per loro piaffare è come per me scapperarmi e ne hanno una tale pratica e confidenza che ne sanno sicuramente 100.000 volte piu di me. Io non vado a dire agli enduristi come far fiato al cavallo, perché francamente questi stanno in giro le ore e io no e quindi ne sanno infinitamente più di me. Io non vado a dire ai dressagisti come fare la pirouette perché (benchè io faccia le pirouette con alcuni dei miei cavalli) loro lavorano sulla pirouette come oggetto del loro lavoro, io la uso come strumento per altro, non come fine, per cui di pirouette ne sanno senza dubbio più di me. Quindi che gente senza la necessaria esperienza nel MIO campo mi venga a insegnare il MIO lavoro, non va bene. E non è che non va bene perché io sono migliore di loro o perché mi sento migliore di loro (che poi io lo sia davvero è un altro discorso) ma semplicemente perché non sanno di cosa parlano.
Io trovo purtroppo complicato discutere di equitazione perché l'equitazione è fatta di scomparti molto specializzati. Pensate che tutti i grandi cavalieri si fanno preparare in piano i cavalli da home riders che non saltano (e che fanno cacare a saltare), perché non è il loro punto forte. Gente a cui io (e pure loro) non farebbero fare un percorso di 1 metro. Però gente forte in piano. E che ascolta le RICHIESTE del CAVALIERE.
Mi spiego. Un cavallo da concorso NON va lavorato in piano come un cavallo da dressage. C'è bisogno proprio di un equilibrio diversissimo, di un uso del corpo per certi versi opposto. Quindi il bravo home rider per il flatwork di cavalli da concorso importanti deve fare quello che gli chiede il cavaliere. "Ciccio senti, il cavallo, lo voglio che mi tiri le redini, ma leggero in mano, che ampli la falcata senza allungarsi e che la raccorci senza bloccare il garrese".
Nella  nostra equitazione non è possibile. Avevo una cavalla in piano veramente rigida, bloccata di schiena e di collo, che però saltava le gare di 150 cm (tutta ribaltata) perché dopo i primi salti (che erano orrendi, vomitevoli, veramente una me**a fotonica) per forza di cose muoveva la schiena e rilassava il corpo e alzava il garrese. Il boss la diede a montare in piano a un dressagista davvero famoso. Dopo 2 volte che provavo a saltarci chiamai il boss dicendogli che, con tutto il rispetto, se il dressagista avesse continuato a montarla io non l'avrei più montata. Chiaramente la lasciò al dressagista e la diede da montare a un altro cavaliere da salto dei nostri. La cavalla adesso esce in 130 e fa 2 o 3 errori.
Per quanto uno sia bravo nel "suo" deve fare il "suo" e basta e non impicciarsi di cose che esulano dalle sue competenze.
Chi non è agonista non deve impicciarsi di agonismo.
Chi non salta non deve impicciarsi di salto ostacoli.
Chi non è professionista non deve impicciarsi di professionismo.
Chi non è parelliano non deve impicciarsi di parelli.
L'unica cosa che si può fare è dire: a me l'agonismo non piace, non mi interessa.
A me saltare non piace, non mi interessa.
A me parelli non piace, non mi interessa.
Fine. E lasciare la gente lavorare.
Non è perché tu vai in giro per i campi in capezza con il tuo cavallo paraplegico che allora sei migliore o più capace di un ragazzino che con martingala e centauro monta il suo pony in b100.
Non è perché tu sai fare una spalla in dentro con il tuo cavallo che allora sei migliore o più capace del sciuro di 70 anni che fa le passeggiate bello conzo di vino.
Non è perché tu lavori alle doppie redini il cavallo da terra che allora sei migliore o più capace di quello che lo ammazza di spin.
Il problema è che tutti vogliono essere migliori. E ci sta.
Però non basta che tu ti autovaluti migliore. Se vuoi essere migliore di quello che critichi devi fare quello che faccio io e farlo meglio di me.
Chi non fa una cosa non la conosce, non ne ha esperienza e deve evitare di sparare giudizi.
Io non sono contro la lallizzazione del mondo dei cavalli. I cavalli lallizzati sono sicuramente trattati bene e hanno una bella vita, con minor fatica e con maggiori sicurezze per il loro futuro.
Io amo i lallismi e i lallisti e i cavalli dei lallisti.
Non vado a criticare quello che fanno o come lo fanno.
Però non mi va neanche che loro, che non sanno niente di questo mondo e di questa equitazione che faccio io, mi vengano a rompere le palle.

alex

Peccato; la cosa più interessante dell'equitazione è quel poco/quel tanto che TUTTE le forme di equitazione hanno in comune, una suddivisione in "compartimenti stagni" come quella che proponi non permette nemmeno di cominciare la ricerca. E ovviamente impedisce la discussione e lo scambio di idee.

Pazienza.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.