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FINE DI UN MITO.

Aperto da raffaele de martinis, Ottobre 19, 2022, 08:42:14 PM

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raffaele de martinis

Da tempo si dibatte per adeguare la struttura della sella alla differente larghezza del bacino tra uomo e donna.
Secondo me è un falso problema, in quanto la base d'appoggio della sella equestre è abbastanza larga da poter variare l'assetto del cavaliere piuttosto che cambiare la sella.
Ma questa è una mia opinione discutibilissima, veniamo ai fatti.

Nel ciclismo, come dappertutto, le donne hanno preso, giustamente, il posto che loro spetta sia a livello professionale che amatoriale.
In quell'ambito, la struttura della sella è veramente importante, anche un cm. fa la differenza.

Pertanto, si sono fatti seri studi a livello accademico per adeguare il manufatto alla differente anatomia di genere.

Ora però, è tempo di sfatare un mito (forse uno dei più longevi nella storia del ciclismo): la larghezza della sella in base al sesso del ciclista. Per decenni si è sempre creduto che le donne presentassero ossa ischiatiche più distanti tra loro per via del bacino più largo, strutturato per supportare lo sforzo del parto. Per questo si consigliavano selle "strette" agli uomini e "larghe" alle donne.
La casa produttrice Selle Royal ha commissionato uno studio molto interessante, che ha letteralmente fatto a pezzi questo mito. Ha infatti richiesto al prof. Frobose dell'Università dello Sport di Colonia (Germania) di realizzare un test per verificare se esista o meno una relazione tra il sesso e la distanza tra le tuberosità ischiatiche delle persone. Il team del professore ha effettuato la misurazione su un campione di 120 uomini e 120 donne di diversa età e di diversa estrazione ciclistica e per poi valutare l'effettiva distribuzione per sesso ed età delle distanze rilevate.
Dalle prove è emerso che la media per gli uomini è di 11,8cm di distanza e quella tra le donne è di 13,04cm.
E quindi che c'è di diverso, direte voi?

Lasciamo perdere per un attimo le medie e le statistiche e concentriamoci sui singoli casi: ci sono uomini con distanza elevata e donne con ossa ischiatiche ravvicinate, e sono tanti. Infatti è impossibile pensare che un determinato stile di sella vada bene per tutta la categoria di ciclisti uomini e un tipo più largo si adatti a tutti i bacini delle utenti femminili. Non esistono persone perfettamente "nella media", con un altezza definita, lunghezza di gamba identica, corporatura proporzionata e con un valore esatto di distanza tra le tuberosità ischiatiche e questa situazione è emersa in modo lampante dallo studio dell'Università di Colonia.

Il risultato è semplice: risulta impossibile definire la sella solo dividendola per genere in "sella da uomo" e "da donna", perché sarebbe una differenza che non tiene conto di circa l'80% della popolazione. Facendo un esempio più immediato, su cinque lettori di Bikeitalia che stanno leggendo questo articolo, uno soltanto potrebbe possedere una distanza ischiatica nella media, mentre i restanti presenterebbero valori differenti e non collegati al genere d'appartenenza, per ritrovarsi a pedalare su una sella che in teoria è perfetta, ma che in pratica non offre il dovuto supporto e che, quindi, si traduce in un dato di fatto incontrovertibile: scomodità.

Quello che è dunque emerso in maniera chiara dallo studio condotto è che la scelta della sella non può prescindere dalla misurazione della propria distanza ischiatica.

Segue
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#1

Come si misurano le ossa ischiatiche? Per scrivere questo articolo ho utilizzato il sistema messo a punto da Selle Royal, che permette di stabilire con precisione la distanza e quindi capire il tipo di sella adatto alla propria corporatura. In sostanza basta sedersi con la schiena dritta, i piedi ben poggiati a terra, fare forza e poi alzarsi: il cuscino riporta così l'impronta del bacino sul regolo.
Ho testato personalmente il sistema con vari ciclisti e i risultati sono stati sorprendenti. Solo a titolo di esempio le mie ossa ischiatiche distano tra loro 13cm (un bacino incredibilmente "femminile") e quelle di mia moglie 11,9cm.

Già solo noi due siamo completamente fuori dalla regola che vuole le selle larghe per le donne e strette per gli uomini. Infatti io, (avendo le ossa più larghe) ho bisogno di una superficie di appoggio maggiore, che dia spazio alle ossa di adagiarsi e di dare stabilità al mio corpo.
In questo modo il mio peso (per meglio dire la pressione esercitata dal mio peso moltiplicato per la forza di gravità) si scaricherà correttamente sulla sella e sulla bici, evitando delle zone di sovraccarico che possono schiacciare i tessuti molli e portare problemi all'apparato uro-genitale.

Al contrario usare una sella larga pur avendo delle ossa ischiatiche ravvicinate può sembrare migliorativo, perché il supporto è maggiore.
In realtà le cose non stanno così, poiché le ossa poggeranno sulla parte dritta dello scafo e rimarranno più verticali (senza distendersi), come se fossero un ideale proseguimento del tubo piantone e del reggisella.
In sostanza la nostra pressione si andrà a scaricare verticalmente sul reggisella e visto che a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, ogni volta che "sobbalzeremo" sulla sella il reggisella ci restituirà la stessa forza, che si scaricherà sui muscoli e sui nervi, affaticandoli e infiammandoli.
Per questo la sella deve essere definita, come larghezza, sulla base della conformazione anatomica.

Abbiamo quindi visto come la misurazione della distanza tra le tuberosità ischiatiche sia fondamentale per definire la larghezza della sella e quindi riportare sulla propria bici quell'iperergonomia che rende perfetto il binomio uomo-macchina. il teorema classico della larghezza di sella in corrispondenza del genere d'appartenenza è stato smontato dal progetto Scientia.

Possiamo quindi scegliere la nostra sella? No, non ancora, come dicevo in precedenza c'è da tener in conto un altro fattore: la posizione in sella, a cui è dedicato un altro approfondimento.


Ecco il linc da dove ho tratto quanto sopra: FINE DI UN MITO.


L'approfondimento riguarda la posizione data dall'altezza del manubrio, l'inclinazione del busto ecc. ma questo non ci riguarda, quello che dovremmo recepire è che la maggiore larghezza del bacino femminile, è vera in senso assoluto ma è assolutamente falsa in senso relativo.

Quello che
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

... abbiamo sicuramente capito dalla ricerca sul sellino da donna per bici è che la seduta deve avere un buco centrale per scaricare il peso dal perineo e il becco del sellino deve esser mozzato per evitare che si vada a caricare il peso sul pube (sinfisi pubica).

Quì ci fermiamo per quanto riguarda il ciclismo e passiamo - forti di queste liete cagnoscenze - alla sella da equitazione, per la bisogna, ci spostiamo in un topico ad acta già aperto in altro loco:
Sella per amazzone.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...