Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli.

Il Parere degli Esperti => Mascalcia => Topic aperto da: raffaele de martinis - Aprile 08, 2014, 05:07:13 AM

Titolo: Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 08, 2014, 05:07:13 AM
Citazione da: piciopacio - Luglio 18, 2012, 02:07:17 PM
Ho conosciuto Fabrizia, veterinaria, barefutta, ragazza carina, disponibile e simpatica, abbiamo parlato a lungo, mi sembrava di aver davanti Alex con i lunghi capelli biondi raccolti sulla testa, le tettine e un caratteristico lieve accento palermitano :horse-scared:.

Ha pareggiato Bizzarro, si è complimentata del paddocco Xenophon, quando ha visto i piedi di Oddo ha trattenuto a fatica un orgasmo.

Citazione da: piciopacio - Luglio 20, 2012, 01:53:43 AM
Grazie dell'invito, comunque a parte il cazzeggio, quando decidete di scendere giù fatemi sapere, per quello che posso sono a disposizione.

Torno all'argomento del topico, per un contrattempo, la barefuttatrice non è venuta oggi, verrà sabato, dunque siamo ancora a tre...ho scoperto che la Fabrizia e una seguace di Sabbioni, di cognome fa Parisi: -
http://www.sabioni.it/pareggiatori.html

Ho capito che è della linea barefutta naturale, tra l'altro è - ODDIO! - omeopata lallina e un'altra cosa - sempre naturale - che non ho capito.

Ha accettato (si fa per dire) la mia sfida: - far lavorare un suo lallo scalzo per una settimana come facevano ai tempi: - trainare un carretto da Montevago a Castelvetrano, 25 km con dure salite.

I carrettieri partivano da Montevago portando prodotti agricoli, frumento, verdura, frutta ecc. e tornavano portando, mattoni, gesso, ferro ecc. ecc. il carro pesava dai 400 agli 800 kg, partivano all'alba e tornavano al tramonto.

Io dico che si azzoppa il primo giorno, voi che dite ?

Sono passati meno di due anni, ma mi sembrano cose di un'altra vita.

E' inutile dire che furono solo chiacchiere, la sfida non si realizzò.
Ora, o la barefuttatrice era convinta di quello che diceva o voleva prendermi per il cubo, escludo la seconda ipotesi.

Per completezza di informazione dissi che la posta era il cavallo: o io prendevo il suo o lei il mio...

Il suo atteggiamento risponde alla politica barefutta tal quale la celebre (si fa per dire) affermazione di Rarey: si ferra per abitudine e per paura. Alex aggiunge benevolmente: i lalli di oggi.

Mandiamo la barefutatrice a sostituire l'opera di diffusione di una corretta mascalcia che stanno facendo in Pakistan proponendo una sana barefutteria alla Sabbioni, e vediamo cosa dicono...

https://www.youtube.com/watch?v=OPpwhPuIrQc

Vi sembra che stì signori ferrino cavalli, asini e muli per paura o abitudine ??




Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 09:26:10 AM
Ho avuto l'onore ed il piacere di poter iniziare a studiare il volume sull'arte della mascalcia italiana del Maresciallo De Blasio che riporta con sconcertante linearità le motivazioni che portano alla ferratura, non soffermandosi nemmeno su quale immensa rivoluzione abbia rivestito tale pratica dalla sua introduzione, dandola meramente come scontata.
Io ferro cavalli, ebbene si, pianto questi brutti chiodacci come quelli della croce di Cristo nelle innocenti e algide estremità dei lalli, blocco l'elaterio, inibisco la funzione di pompa del cuscinetto plantare etc, eppure... eppure non muoiono stecchiti, non gli vanno in cancrena gli arti e non si scaldano nemmeno.
Per contro evito che i poveri mancini si mangino tutta la muraglia interna, e i poveri cagnoli quella esterna. Riduco la tensione del flessore profondo abbassando la punta e preservando i talloni etc. etc. etc.
Ho riflettuto a lungo sul barefoot e ho esaminato a fondo la documentazione, il tutto dal basso della mia laurea in biologia, che forse a qualcosa potrebbe essere servita, se non altro a saper correttamente interpretare i dati scientifici. E dopo aver ascoltato attentamente i barefottiani e aver letto le loro ragioni, posso serenamente affermare che si tratta di una pratica applicabile solo in circostanze assolutamente particolari, con gestioni meticolose e forti limitazioni.
Per contro continuo a chiedermi quali siano poi effettivamente questi grandi danni derivati dalla mascalcia, dove sono tutti sti cavalli morti stecchiti, zoppi tronchi etc. Si certo, ci sono i maniscalchi cani e quelli bravi, però.... problemi derivanti da una mascalcia ben fatta NON CE NE SONO e anzi, si da al cavallo una qualità di vita decisamente superiore.
Ah, vorrei spendere due parole sul cosiddetto periodo di transizione: brutti figli di ***, vi ci manderei a voi scalzi sui sassi a soffrire per un anno o due in attesa che forse la suola si rinforzi!
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 09:32:38 AM
aggiungo la mia considerazione finale sul barefut: il cavallo in natura è un esserino max 1.40 al garrese ma in genere meno, nei cavalli rinselvatichiti che sopravvivono viene selezionata questa taglia, gli altri... non ce la fanno.

I nostri cavalloni domestici NON sono animali NATURALI, perché sono giganteschi o quando non lo sono non è detto che abbiano buoni piedi. Li abbiamo selezionati così perché così ci servono, mentre quelli selvatici vengono selezionati dalla natura (o meglio dall'ambiente) secondo parametri diversi.

Quello che tutti i lallisti barefottiani dimenticano nella loro candida rappresentazione da Mulino Bianco sono le file dei morti che in natura non ce l'hanno fatta.

Considero sommamente esecrabili scene di cui sono stato impotente testimone, di teste di minkia lalliste che sottoponevano sti giganteschi saltatori a fine carriera alla transizione barefut. Ci volevano almeno tre lalliste per riuscire a farli uscire dal box. A me sale la carogna a vedere ste scene. Però mi dicono che bisogna rispettare le opinioni di tutti.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: milla - Aprile 08, 2014, 10:02:09 AM
Chiedo umilmente perdono per il macroscopico OT ma volevo chiedere a The Ghost consigli sul matrimonio a tema equestre, tu come le faresti le bomboniere: a ferro di cavallo o a cow girl?  :laughter-485:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 08, 2014, 10:09:52 AM
Stendiamo un velo penoso e pietoso sull'ultimo post......
Purtroppo quando c'è di mezzo la pagnotta l'obiettività cessa di essere tale ma non c'è bisogno che ve lo ricordi io. L'ultimo idraulico è sempre più bravo di quello che c'è stato prima. E chi vende server linux sostiene che siano migliori di quelli windows e viceversa.

Certo anche in questo caso ci sono proprietari barefutti intelligenti e poi ci sono i rincoglioniti. Che scambiano le precauzioni per evitare la laminite con il far fare la fame al cavallo, il suggerimento di non mettere la coperta col far venire il mal di schiena per la troppa pioggia, e quelli che non affrontano il periodo di calleggio e di ricrescita con cognizione di causa e fanno trekking di tre giorni col cavallo zoppo. E' chiaro che tutto questo non c'entra nulla col fatto che sia meglio o meno ferrare, che sia meglio tenerli in un box 3x3 a vita. La questione discriminante è piuttosto l'intelligenza del singolo.

Per il resto, la questione che sta a monte di tutta la faccenda è che avevate il monopolio e ora è finito. C'è un'altra realtà di professionisti che si vendono sul mercato e che propongono una cosa diversa. Il proprietario ora può scegliere. Sceglierà bene? Sceglierà male? Questo è un'altro paio di maniche.

Non è vero che i cavalli scalzi sono maltrattati a prescindere (come sembrano voler suggerire certi discorsi di chi è pro-ferri) o che la barefutteria è applicabile in circostanze particolari, perché si potrebbe dire lo stesso della ferratura: in circostanze particolari avrò bisogno di ferrare il cavallo e in altrettante altre circostanze particolari potrò tenere il cavallo scalzo.

Io dico solo: da entrambe le parti vedo aberrazioni, sia per causa dei proprietari (es: ferrature protratte per tre mesi o transizioni mai finite) sia da parte dei professionisti (es: esagerazioni di benefici e virtù del proprio settore).
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 10:12:09 AM
Citazione da: milla - Aprile 08, 2014, 10:02:09 AM
Chiedo umilmente perdono per il macroscopico OT ma volevo chiedere a The Ghost consigli sul matrimonio a tema equestre, tu come le faresti le bomboniere: a ferro di cavallo o a cow girl?  :laughter-485:

Guarda penso che presto inaugurerò il corso di Horse Wedding Planner, sto già chiedendo le licenze in prefettura
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 10:15:21 AM
Riguardo al barefut, see ok, staremo a vedere eh?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 10:21:09 AM
Milla, ho chiesto umilmnete alla moderazione del forum blu di cancellarmi. C'ero dal 2011, però onestamente devo dire che disquisire del migliore accostamento tra copriorecchie e sottosella come argomento... non mi prende tanto.

Per quanto riguarda le ebeti che vanno a sposarsi a cavallo.... he he he he he he he he già per una donna arrivare all'altare a piedi vestita con gusto è difficile... in sella non ne parliamo nemmeno.

D'altronde mi è stato spiegato che per una vasta categoria femminile, il giorno del matrimonio è il più importante della vita, l'unico nel quale sono protagoniste, al centro dell'attenzione etc. etc. etc. e quindi vai di sfarzo, di cavalli bianchi, frisoni neri e tutte le altre follie senza ritegno.

Mi ricordo un film di Verdone, del quale molti hanno colto solo l'aspetto comico....
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 08, 2014, 10:32:44 AM
Citazione da: max - Aprile 08, 2014, 10:09:52 AM


Io dico solo: da entrambe le parti vedo aberrazioni, sia per causa dei proprietari (es: ferrature protratte per tre mesi o transizioni mai finite) sia da parte dei professionisti (es: esagerazioni di benefici e virtù del proprio settore).


:pollicesu:

finchè c'è gente che non si accorge se il cavallo che sta montando sia dritto o zoppo..  che discutiamo a fare? il male è più in alto. Si chiama ignoranza (caso migliore) o indifferenza.
ci sono i fenomeni che mandano i cavalli doloranti (scalzi) in giro per il mondo "perchè così si fa il piede" (pure il  mio pareggiatore me lo consigliò.. monta che si abitua), ci sono i cavalli che vanno dritti sui sassi ma con le scarpette e ci sono pure quelli che fanno passeggiate di più giorni, in montagna, senza nulla. Davanti agli altri e dritti. Non si può negare nessuna delle tre realtà.

Sul fatto che la ferratura non faccia male la prendo per buona sulla fiducia, ma tutti i maniscalchi che ho conosciuto consigliavano di sferrare in inverno per lasciare il tempo al piede di rinforzarsi. Così come ogni volta che si prospettava un periodo di riposo. Un motivo ci sarà stato, mi vien da pensare.
Penso che siano in pochi i fortunati che riescono a muovere il cavallo tutti i giorni, così a lungo da consumargli gli  zoccoli.
Sul sito "long rider" c'è una sezione dedicata alla ferratura per i lunghi (ma davvero lunghi) viaggi. Ognuno ha il suo sistema, qualcuno ha preferito scalzo piuttosto che far ferrare al primo trovato per strada. Un signore ha attraversato l'Africa fino in Germania (mi sembra) e una volta arrivato il nuovo proprietario voleva ferrarlo (perchè?!? perchè?!? per proteggere un piede che ha zampettato  scalzo attraverso un viaggio del genere?) ma fu impossibile inserire un chiodo nello zoccolo. Ci riuscirono quando lo zoccolo tornò "modalità riposo". La prendo per vera.

La butto lì.. forse i cavalli "medi" faticano a stare scalzi non per il troppo lavoro ma per l'assenza di esso?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 08, 2014, 10:59:35 AM
Questa è una piega che non volevo che si prendesse, la polemica è vecchia e - per me - sterile; il mio intervento è stato provocato dallo slogan senza senzo fatto suo da Alex - per abitudine e per paiura - la storia, la realtà lo contraddice.

Ai tempi feci una ricerca attingendo notizie dirette da: sud America, Mongolia, Nord Africa dove per abitudine e per necessità si usano gli equini scalzi e ho visto che è possibile ma a condizione/a tante condizioni...un lallo barefutto (in Marocco) dopo una giornata di viaggio nell'Atlante si è azzoppato, ma poco importa: lo lasciano e ne prendono un altro.

Ora, ogniduno faccia come crede, se leggete i post di piciopacio di due anni fa, vedrete che ho tentato di scalzare (oltre il mio che lo era da anni) alcuni lalli...tentativi miseramente fallito, questo non vuol dire, che condanni il movimento, anzi.

Quello che trovo - ripeto - insopportabile è la demonizzazione strumentale della mascalcia e la serie di leggende nate a supporto.

Che ci siano interessi economici di parte è evidente, io ho "risparmiato" almeno 4000 euri di maniscalco in 6 anni, però se avessi pagato barefutto e scarpelle ne avrei spesi 5000.

https://www.youtube.com/watch?v=tx2VCEFbw2I

Vi sembra che stì signori stiano ferrando per abitudine o paura ?




Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 11:19:19 AM
Citazione da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 09:26:10 AM
Ho avuto l'onore ed il piacere di poter iniziare a studiare il volume sull'arte della mascalcia italiana del Maresciallo De Blasio che riporta con sconcertante linearità le motivazioni che portano alla ferratura, non soffermandosi nemmeno su quale immensa rivoluzione abbia rivestito tale pratica dalla sua introduzione, dandola meramente come scontata.

Ci risentiamo quando avrai finito di studiare il volume, e magari avrai studiato anche qualcos'altro, che ne dici? Mi pare un po' presto per saltare alle conclusioni....

Ti suggerirei di leggere un interessante libercolo : "Horses and roads", seconda metà del 1800, tanto sorprendente che Raffaele ha espresso il forte sospetto che sia un falso.... lo trovi ben trascritto qui: https://en.wikisource.org/wiki/Horses_and_roads , oppure nella sua riproduzione scannerizzata qui: https://archive.org/details/horsesroadsorhow00denn

Nel libretto non troverai solo barefoot, troverai anche una estesa discussione della ferratura Charlie, ed in particolare della sua interessante versione "corta", da cui si desume che il punto cruciale da rinforzare è la punta del piede. Sarei entusiasta se qualcuno riprovasse oggi questa "ferratura Charlie corta", sempre che non sia stata successivamente raccolta una robusta evidenza a sfavore. In fondo al libretto, c'è una recensione molto favorevole a questa mini-ferratura da parte di un impresario di trasporti a cavallo del tempo (cavalli da tiro rapido).
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 08, 2014, 11:23:52 AM
Citazione da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 09:32:38 AM
I nostri cavalloni domestici NON sono animali NATURALI, perché sono giganteschi o quando non lo sono non è detto che abbiano buoni piedi.

Quindi bisogna ferrare, sempre e comunque, perché così è bene buono e giusto, dico bene? $$$$$

Però allora, permettetemi questo gioco ironico, ai "cavalloni innaturali" O_O bisognerà anche mettergli un catetere perché poverini, se non nascono con i piedi proporzionati alla stazza, anche il pipino è piccolo e non minziona a dovere?

Non sarà invece che sti cavalloni sportivi vengono ferrati prematuramente, stabulati prematuramente, e non riescono a sviluppare bene le strutture interne del piede per quello??? Non sarà che i ricorrenti problemi son dovuti pure a tenerli a vita in stanzini 3x3?

Il boom della barefutteria gioca anche sui fallimenti dalle mascalcìa perché, signori, se il server Windows funzionasse perfettamente non sentirei l'esigenza di passare a Linux. Se tante persone stanno anche in buonafede sbagliando esaltando troppo il barefoot è perché evidentemente dall'altra parte c'è stata una discesa di qualità di altrettanta proporzione.

Così è nata l'avversione al metallo e alle imboccature. Esatto: stessa storia. L'incompetenza nell'adoperarle, l'esagerazione nell'abusarne è diventata tale da spianare il terreno ai guru della monta bitless.


CitazioneQuesta è una piega che non volevo che si prendesse, la polemica è vecchia e - per me - sterile; il mio intervento è stato provocato dallo slogan senza senzo fatto suo da Alex - per abitudine e per paiura - la storia, la realtà lo contraddice.

In effetti non mi diverto affatto a correre dietro a queste pieghe. Ma che ti aspettavi?

Comunque sia, dato che quell'affermazione: per abitudine e per paura la vivo anche io come vera, evidentemente c'è qualcosa che non quadra. O io ed Alex siamo scemi e non sappiamo distinguere le cose, o viviamo una realtà diversa dalla tua, oppure la realtà che ci circonda è la stessa ma la percezione è molto diversa, probabilmente a causa del vissuto passato. E si torna al mio discorso di prima: se più persone stanno esaltando troppo il barefoot (o discreditano la ferratura: è lo stesso) è perché evidentemente dall'altra parte c'è stato un deficit di altrettanta proporzione.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 08, 2014, 11:28:53 AM
Caro Alex, sarà il mio pessimo umore di questi mesi a dirlo....Ma davvero trovo che il tuo giusto suggerimento cadrà nel vuoto....

Perchè? Perchè il dogmatismo è fonte di sicurezza, e, per chi ne cerca, seguire un guru, anche quando lo si cambia per uno nuovo, prevede la negazione di ogni precedente tesi...

....Il titolo del filmato è quanto di meno azzeccato si possa trovare, ma quanto al dogmatismo ed alle sue aberrazioni, mi sembra appropriato...

https://www.youtube.com/watch?v=3p8ayxvPMYI
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 12:09:37 PM
Di questa polemica mi sono stufato anch'io; trascorso il tempo della minima divulgazione di base, vedo che ci sono persone in gamba che stanno affrontando l'argomento su basi sempre più solide e scientifiche, e mal che vada il "ribollimento" scientifico sul tema porterà qualcosa di buono alla stessa mascalcia. Lascio il compito a loro, che ne sanno cento volte più di me e stanno pure raccogliendo esperienze sul campo. E' interessante per esempio che gli studi anatomo-fisiologici di Bowker non siano solo studiati e seguiti dal gruppo AHA fondato dal barefooter Ramey, ma anche da ovnicek (http://www.hopeforsoundness.com/cms/gene-ovnicek.html), che è maniscalco e applica la ferratura, ma corretta in base a questi studi.

L'interesse del mondo scientifico veterinario è purtroppo ancora limitato e come dire impacciato - il rapporto fra veterinari e maniscalchi è ancora ambiguo e i veterinari tendono a "non impicciarsi".  Spero che l'esempio di Bowker si diffonda e che questa situazione di imbarazzo si risolva. Di certo non aiuta il fiorire di medicine alternative, subito seguite dalle veterinarie alternative, che per principio rifiutano il metodo scientifico in quanto tale, con la conseguenza che poi ciascuno dice quello che vuole e si ritiene libero di "credere".





Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 12:28:03 PM
Monto quasi sempre in bitless, anche cavalli che non conosco, così almeno scopro cos'hanno da dirmi.

Il lavoro di fino lo faccio invece col filetto, poi quando ha imparato, ritorno alla BB

Qualche cavallo sferrato l'ho visto pure dritto ma è una questione statistica, tutta la natura è statistica, cosa ovvia per un biologo, meno per i guru e i santoni di turno, latori di verità rivelate.

Ho quindi letto qui affermazioni corrette e anche conclusioni prive di supporto logico, vediamone alcune:

Non sarà invece che sti cavalloni sportivi vengono ferrati prematuramente, stabulati prematuramente, e non riescono a sviluppare bene le strutture interne del piede per quello??? Non sarà che i ricorrenti problemi son dovuti pure a tenerli a vita in stanzini 3x3?


Anche, non si può escludere tuttavia la stazza non gioca a loro favore per banalissimi motivi fisiologici anzi, nemmeno... fisici: la massa cresce col cubo, la superficie col quadrato. Con l'aumentare della massa del cavallo, previa selezione antropica, non si ha un corrispondente aumento di superficie dei piedi.... Il cavallo che vive in natura rientra in un range di taglia ben specifico, andatevi a leggere i lavori che si trovano anche con goggle.


Così è nata l'avversione al metallo e alle imboccature. Esatto: stessa storia. L'incompetenza nell'adoperarle, l'esagerazione nell'abusarne è diventata tale da spianare il terreno ai guru della monta bitless.


Si, come contestare? Per poi accorgesi che il lallino non è tanto gestibile in BB se non hai imparato a comunicare con esso....

E si torna al mio discorso di prima: se più persone stanno esaltando troppo il barefoot (o discreditano la ferratura: è lo stesso) è perché evidentemente dall'altra parte c'è stato un deficit di altrettanta proporzione.


Non si può escludere ma non è detto, sai quante teste di ca**o lallistiche ci sono in giro? Vedo scemenze gestionali assurde tutti i giorni, il barefotto fa tanto lallismo post new age pseudosalutistico naturalistico etc. Ti senti buono bello e santo a tenere il lallo barefotto, se poi va zoppo o soffre come un cane perché gli infliggi una transizione che dura fino a qualche anno, pazienza, la sofferenza fa parte della vita. O testa di ca**o, te lo do io il catetere....


Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 12:34:04 PM
che poi la mascalcia in generale possa beneficiare degli studi e pescare a piene mani dal barefut non lo si discute, sono il primo a farlo.
Pesco a piene mani a partire da quella che sembra una scemenza: il fettone non lo tocco, non lo tocco proprio, lasciato così com'é tocca terra anche col piede ferrato e questo è un gran bene perché così funziona ed è lui il primo responsabile della pompa.
L'elaterio viene inibito relativamente poco limitandosi a mettere 6 chiodi, lo si vede quando si tolgono i ferri vecchi, c'é noormalmente la traccia di una dilatazione di un paio di mm ben impressa sui talloni del ferro. etc etc etc
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 08, 2014, 12:38:49 PM
A banalizzazioni di tali proporzioni non c'è risposta...
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 12:42:03 PM
@ The ghost: Mica vorrai ricominciare il discorso dall'inizio....  :horse-scared:

Mi basta e avanza che tu sia disponibile a non considerare ciò che viene dall'esperienza barefoot una puttanata per default.

Volendo proprio esagerare, ti chiedo il perchè di questa vecchia frase della mascalcia, che risale a tempi immemori e ben precedenti all'attuale controversia ferro/no ferro: "Shoe is a necessary evil". Non mi interessa discutere della prima parola (necessary"); vorrei la tua interpretazione autentica sulla seconda, "evil". Perchè un evil, un "inferno"? A cosa si riferiva chi l'ha coniata, probabilmente secoli fa? Lo stesso vale per la sua traduzione italiana: "La ferratura è un male necessario". Perchè un male? Dimmelo tu.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 12:42:43 PM
ha parlato il genio.
Nicola su FB potrei bloccarti per non leggere le scemenze che scrivi, qui me le devo sorbire. Una cosa molto seccante.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 12:50:13 PM
Shoeing is a necessary evil?
La frase non l'ho scritta io, non me ne sento responsabile.
Detto questo, qualsiasi intervento umano di qualsiasi genere in qualsiasi contesto, ferratura, farmaco o altro apporta benefici da un lato ma può avere controindicazioni dall'altro.
Si tratta di soppesare e valutare caso per caso.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 01:01:22 PM
Un po' generica come risposta.

Ripeto la domanda: perchè un evil? A cosa precisamente si riferisce questa frase della mascalcia tradizionale? beninteso: non conosco la risposta; non conosco nemmeno l'origine di questa espressione tradizionale; ma sono certo che si riferisce a cose ben precise. Estendo la domanda a tutti coloro che conoscono le possibili risposte. Non fornirò le risposte del barefoot perchè al momento in cui ha cominciato a circolare il barefoot non esisteva: si riferisce a qualcosa che la stessa mascalcia ha osservato; ma a cosa?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 08, 2014, 01:23:14 PM
Si arriva al divorzio perché si ammucchiano contemporaneamente tutte le divergenze anche se queste non sono inerenti alla discussione.

Conosco l'argomento, e se è comprensibile un iniziale battage pubblicitario oltranzistico, non è più giustificato quando il prodotto è sul mercato da oltre un decennio.

O si va verso una accettazione per quello che è (con difetti e pregi) o se si è costretti a fare ancora propaganda vuol dire che qualcosa non funziona.

Nessuno oggi usa le audiocassette tantomeno i dischi in vinile, sono diventati reperti di antiquariato in un bah, i loro sostituti hanno sbaragliato il campo in un lampo perché la loro superiorità efficacia economicità è dimostrata e dimostrabile in ogni momento.

Presto si inventerà una ferratura : senza chiodi, con materiali simili anzi superiori - per prestazioni - al corno e alla dinamica dello zoccolo, che costerà due lire, allora sorrideremo di codeste discussioni.

Per adesso, sarebbe civile non affermare che la mascalcia si fa per abitudine e per paura...

https://www.youtube.com/watch?v=-L0s1PresWU

...Vi pare che questi, fanno ciò per abitudine o paira ??

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 08, 2014, 01:53:17 PM
Mi è stato chiesto il perchè ho tacciato di banalità le affermazioni di un utente.

La risposta è ovvia, costui non ha nemmeno letto il materiale presente in siti come questo:

http://www.alexbrollo.com/indice.html/ che fornirebbero almeno un po' di bibliografia utile su cui discutere.

Lo dico con presunzione convinta: senza approfondimento e studio da ambo le parti non è neppure sensato affrontare un qualsivoglia argomento. Quando ho parlato di banalizzazioni a questo mi riferivo.

Lo dimostrano le affermazioni sul fettone di qualche post fa.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 02:22:56 PM
Raffaele, vuoi rispondere tu che hai letto molto di mascalcia antica e recente? A cosa precisamente si riferisce la mascalcia tradizionale quando chiama il ferro "un male necessario", ovvero "a necessary evil"?  Perchè fra i due - io che accetto quell'antico principio e mi domando cosa significa, e altri che lo negano decisamente dicendo che la ferratura non provoca alcun male, quello che rispetta maggiormente l'arte della mascalcia sono io.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 08, 2014, 02:54:48 PM
posso inserirmi timidamente nella discussione? Premetto che sono una comune proprietaria piuttosto ignorante in materia di mascalcia e di barefoot e dunque posso affermare che per quanto mi riguarda io ferro per abitudine e per paura. E comincio proprio dalla frase di Alex: "il ferro è un male necessario". "Male", senza dubbio. Molto meglio ciò che la natura fa da sola, senza che l'uomo ci metta lo zampino. "necessario" perchè nella mia ignoranza io credo che non tutti i cavalli stiano bene scalzi e che ci siano casi in cui una correzione con il ferro aiuti e mi riferisco a patologie particolari quali quella capitata al mio precedente cavallo. Da qui vorrei fare una domanda ai barefoot. Io ferro per PAURA e allora vorrei chiedere: perchè ci si ostina a lasciar sferrati cavalli che hanno transizioni infinite (alcune durano anni!), cavalli che prendono ascessi e sobbattiture (molto dolorose) continui, cavalli che protraggono per lunghi periodi sensibilità evidenti su terreni pietrosi e camminano sulle uova pure nella sabbia....In questi casi, non sarebbe meglio il male necessario? Leggo che non ci sono tempi prestabiliti per una transizione ma io credo anche che ci sia un limite oltre il quale obiettivamente non ci si dovrebbe spingere. Leggo che per il barefoot ci vorrebbe una gestione naturale e che quindi il prorogarsi delle transizioni dipende da come il cavallo viene gestito (compreso il cibo). Quanti di noi possono davvero decidere e optare per una gestione ottimale? Da qui nasce la mia "abitudine" al ferro perchè obiettivamente vedo cavalli anche molto anziani, da sempre ferrati, che vivono bene e che continuano anzi un leggero lavoro. Ecco: vorrei non aver paura e non far le cose per abitudine ma purtroppo non ho mai riscontrato pareri di barefooters che mi abbiano convinto appieno nel prendere una decisione.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: bambolik - Aprile 08, 2014, 03:01:59 PM
--- ho visto piu pony reggere a piede nudo che cavalli,...ci sara una ragione (che mi son data da sola). Io porto le scarpe da quando ho 1 anno...ne ho alcuni decenni di piu adesso...se domani mi togliete le mie scarpe non esco dall'ufficio se non in ginocchia...saro molto semplicistica ma credo che sia gia stato detto molto..C'è chi sclaza per "FEDE" chi per "STUDIO" chi anche per...RISPARMIO. ma il dolore che sia ferro o no chi se lo prende?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:16:31 PM
Contano due cose per me, la prima che un veterinario ippiatra podologo abbia un giorno affermato delle mie ferrature, che ho chiari concetti oscuri a molti maniscalchi, commento peraltro non sollecitato e non esternato in mia presenza, pur tuttavia confermato.
E la seconda, con la mia cavalla faccio migliaia di km all'anno sovente su terreni brutti ma veramente brutti e non solo l'equide ferrato non presenta alcun problema ma anzi gli inconvenienti delle precedenti ferrature sono scomparsi.

Poi che un tale Nicola taccia di banalità i miei post, mi importa relativamente, tanto più che la moderazione non mi ha censurato. Ma guarda un po'  :firuu:  , prendo comunque buona nota di non dare seguito alle provocazioni di costui.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 03:21:00 PM
Mi scuserete se non rispondo a tutti questi dubbi e interrogativi, non perchè non abbia possibili risposte ma perchè qui siamo in settore mascalcia e mi è già stato fatto notare che "non è bello". Inoltre sono scoraggiato perchè a domande simili ho risposto una quantità di volte.

Una sola nota: c'è chi sferra per dimostrare che "il suo cavallo può farcela", come fosse una sfida, e allora povero cavallo; c'è chi semplicemente sferra e poi fa quello che il cavallo se la sente di fare avvalendosi di ogni possibile protezione che non sia il ferro inchiodato; non la prende come una sfida. Certo, qualcuno gli dirà: ma così non vale! Ma lui, non avendo nessuna sfida da vincere e non partecipando ad alcuna gara, se ne frega....  :horse-wink:

Insisto: quaocuno mi vuol dire in modo preciso e documentato a cosa si riferisce la mascalcia quando dice che il ferro "è un male"? perchè, sia chiaro: non sono io che lo dico, non citate me a proposito di questa frase.... io la riporto soltanto.

particolare tecnico per The Ghost: la ferratura proposta da Ovniceck ha con la tua almeno l'elemento "fettone che tocchi terra"; il che, nel cavallo ferrato, è una cosa del tutto inusuale. Mi piacerebbe che tu avessi modo di sperimentare le Charlie, che rinforzano la punta senza impedire il contatto con il suolo di tutto il resto del piede.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:29:37 PM
Ma c'è una cosa di cui non mi capacito, una cosa semplice, forse, ripeto, forse la forma mentis da biologo mi condiziona un pochetto e mi fa vedere con chiarezza dati che ad altri sfuggono.

I nostri cavalli NON sono equidi naturali, così come i nostri cani, le pecore, le capre, i maiali, le vacche. Sono animali DOMESTICI, selezionati in migliaia di anni dall'uomo per le sue finalità.

I cavalli DOMESTICI hanno determinate caratteristiche per le quali solo in minima parte e in un limitato range di condizioni possono stare scalzi. Questo per due motivi: la stazza, mooooolto maggiore dei corrispondenti equidi selvatici e la selezione che ha puntato a certe caratteristiche, tralasciandone altre, piedi in primis, vedi certe linee di quarter.

Alla luce di queste semplici considerazioni,  ma ve ne sono molte altre, è FALSA l'affermazione dei barefooters che TUTTI i cavalli possano essere sferrati.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 08, 2014, 03:34:12 PM
Ho capito bene? L'affermazione sarebbe che il mio cavallo è geneticamente diverso da un mustang?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:38:43 PM
Ma se io mi preoccupo di fare in modo che il fettone tocchi terra e quindi svolga la sua funzione di pressione sul cuscinetto plantare favorendo l'effetto pompa, e contemporaneamente limito l'inibizione dell'elaterio con un minimo numero di chiodi e il risultato è ragionevolmente efficace, perché mai devo lasciare sferrati i talloni (cosa peraltro contemplata dal De Blasio) causandone però la veloce abrasione con relativo rapido cambio di tutti gli angoli e gli assi che mi sono impegnato a rispettare?
Io son per le cose semplici.

Ah, una considerazione finale, ho un cavallo non tanto per contemplarlo a guisa di cricetone (cosa che comunque faccio)  ma per usarlo. Suonerà pure brutto ma è la nuda e cruda realtà. Uso il cavallo nel senso che lo monto e ci faccio dei trekking anche di parecchi giorni di seguito. Usandolo per molti km al giorno anche su terreni molto abrasivi, lo ferro, altrimenti non riesco a usarlo perché gli si disintegrano i piedi, esattamente come descritto fin dall'antichità, quando la ferratura non era ancora conosciuta nel mondo occidentale.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:41:46 PM
Citazione da: Nicola - Aprile 08, 2014, 03:34:12 PM
Ho capito bene? L'affermazione sarebbe che il mio cavallo è geneticamente diverso da un mustang?

Ovviamente si.

Ah, non sono un biologo qualsiasi, peraltro sufficiente a risponderti correttamente, a suo tempo mi occupavo di genetica.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 08, 2014, 03:45:44 PM
Interessante! In che percentuale? Esistono dati e ricerche sul tema? Di chi? Come vengono apprezzate le variazioni? Esistono statistiche?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 08, 2014, 03:51:46 PM
Alex però se sferri e poi fai solo quello che il cavallo se la sente di fare, perdonami ma il discorso non regge. Il cavallo non è un criceto e si presume che lo si prenda per farci equitazione. Se per protezioni intendi le scarpette, allora davvero non sono d'accordo: il compromesso della scarpetta si può adottare occasionalmente ma se diventa obbligo per aver il cavallo dritto allora c'è qualcosa che mi sfugge e che non comprendo.
Poi non capisco la tua affermazione: c'è chi sferra ad oltranza...vuoi dire che adotteresti la ferratura se vedessi una transizione particolarmente lunga e dolorosa?
Vorrei solo aggiungere una cosa sulla collaborazione tra maniscalchi e veterinari: a me risulta che ci sia eccome! anzi si tratta di prassi normale tra professionisti seri.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 08, 2014, 04:14:22 PM
Citazione da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:41:46 PM
Citazione da: Nicola - Aprile 08, 2014, 03:34:12 PM
Ho capito bene? L'affermazione sarebbe che il mio cavallo è geneticamente diverso da un mustang?
Ovviamente si.
Ah, non sono un biologo qualsiasi, peraltro sufficiente a risponderti correttamente, a suo tempo mi occupavo di genetica.

Ma soprattutto, il Mustang è una razza?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 04:50:00 PM
perdonami Old Duck, sto tentando di mantenere il discorso sulla mascalcia (vedi citazione della scuola di Ovniceck; vedi menzione della ferratura Charlie) e invece il discorso ricade sulla diatriba ferri-non ferri che ha tutti i caratteri della controversia fra opposte fazioni con contradditorio.... già queste diatribe mi stancano a vederle in TV - è il format di maggiore successo, caratterizzato dal fatto che alla fine ciascuno dei partecipanti rimane fermo sulla propria idea e ciascun ascoltatore, comunque la pensi, pure - figuriamoci se mi diverte parteciparvi.

Concordo con il fatto che la transizione può essere lunga e (senza protezioni) dolorosa; prendo atto che proprio i cavalieri più adatti a sperimentare la verità o la falsità di alcune affermazioni (quelli che fanno lunghissimi tragitti su terreni difficili) sono assolutamente convinti che non serva sperimentare perchè la risposta è ovvia; prendo atto che la sferratura, come qualcuno ha detto, è procedura adatta a molti cavalli ma a pochi cavalieri; e se permettete insisto con la mia domanda, a cui ancora mi pare nessuno ha risposto: secondo la mascalcia, e non secondo i fanatici barefooter, in cosa precisamente consiste il "male" dei ferri? Possibile che tanti ripetano questa affermazione senza porsi questa domanda banale?

Una bella lista di "mali" la trovate in Horse and roads; per molti di questi mali, la ferratura Charlie è un buon rimedio; ma non sarò io a elencarveli qui, anche perchè personalmente non mi riguardano più. Vorrei che me li elencasse chi ha scelto di ferrare, perchè solo conoscendo i pro ma anche i contro e bilanciandoli si può fare una scelta consapevole. Dove sbaglio, a chiederlo? Certo, se è una diatriba, una controversia in cui qualcuno vince e qualcuno perde, non si può chiedere al proprio avversario di dichiarare apertamente i propri punti deboli; ma se invece fossimo alla ricerca della migliore approssimazione alla  verità, con spirito scientifico.....
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 08, 2014, 05:18:42 PM
Alex il mio non era certo intento di diatriba o di polemica sterile. Mi rendo conto di non essere perfettamente consapevole. Infatti il senso del mio primo intervento era proprio quello di cercare di capire. La sperimentazione non è nelle mie corde. Non amo, perdona, sperimentare su esseri viventi e siccome non sono tuttologa, cerco di affidarmi nelle scelte a persone che ritengo ne sappiano più di me. Poi, naturalmente, cerco di ragionare con la mia testa e da qui le domande che, chiaramente, vertono sul barefoot visto che io ferro. Mi dici che le protezioni evitano le transizioni dolorose ma, da profana quale sono, da questa affermazione non traggo certo uno spunto favorevole a sferrare. Io credo che una semplice frase non debba focalizzare la nostra attenzione, tant'è che mi hai giustamente consigliato qualche lettura che farò sicuramente (alcune le ho cominciate ma sinceramente, se non si è più che "ferrati" sulla conformazione del piede, diventa veramente arduo. Perche, alla fine, per quante letture possa fare, alla fine dovrò sempre affidarmi ad un professionista, pareggiatore o maniscalco che sia. Mi chiedo allora: sarà mai possibile idealmente mettere a confronto COSTRUTTIVO le due posizioni? Sarà' mai possibile prendere in considerazione che, in alcuni casi sia meglio la ferratura ed in altri il piede scalzo?. Per istinto sono diffidente riguardo alle posizioni assolutiste e, se mi pongo il problema - visto che ho un cavallo giovane e sano - dovrebbe essere vissuto come elemento positivo.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 07:07:53 PM
Sono anni che dico che vorrei esistesse un nuovo tipo di professionista, un maniscalco nel vero senso della parola ("colui che si prende cura dei cavalli" secondo una delle possibili etimologie), capace di valutare caso a caso e di scegliere la soluzione migliore. Ovvio che per formare questo professionista, occorrerebbe che nei corsi di formazione professionale non venissero inculcati pregiudizi, nè in un senso nè nell'altro; e occorrerebbero anche dei proprietari poi si affidassero al suo giudizio e lo ascoltassero, invece che scegliere il professionista che li asseconda nei loro preconcetti e luoghi comuni.

Non ci sono nè gli uni nè gli altri.

Occorre arrangiarsi con quello che c'è e affrontare la fatica di farsi un'idea propria, o adeguarsi a quello che fa la maggioranza - sperando che sia la cosa giusta.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 08, 2014, 09:03:08 PM
http://books.google.it/books?id=oaNQ__BglQ0C&pg=PA154&lpg=PA154&dq=marechalerie+ferrure+charlier&source=bl&ots=dwnjxgRnoA&sig=G_8yi92X3ZuWAtb-MUfkrGP28P0&hl=it&ei=p4GbTJmCNKnT4wbN__hj&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CB8Q6AEwAg#v=onepage&q&f=false

http://www.scribd.com/doc/31678046/Horse-Shoes-and-Horse-Shoeing

Io eviterei di citare il libello di Frilens, non ha nessun riscontro storico anzi è contraddeto dalla letteratura specialistica coeva...vedi sopra.

Io non mi impegno in alcuna guerra di religione, credo di essere abbastanza informato sia di mascalcia che di barefutteria, mi limito a ripetere che gli slogan vanno bene per vendere il prodotto, ma nessuno, sano di mente, crede che un uomo mettendo quel profumo non deve chiedere mai...oppure che i rotoloni regina non finiscono mai, dunque, il si ferra per abitudine e per paura è uno slogan falso ma accattivante tal quale quelli citati col difetto di origine che, invece di promuovere, denigrano il prodotto concorrente, cosa assai scorretta.

https://www.youtube.com/watch?v=oNWaB_lq210

Vi pare che sto signore stia ferrando per paura o per abitudine ?



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: rhox - Aprile 08, 2014, 09:52:05 PM
Citazione da: The Ghost - Aprile 08, 2014, 03:16:31 PM
Poi che un tale Nicola taccia di banalità i miei post, mi importa relativamente, tanto più che la moderazione non mi ha censurato. Ma guarda un po'  :firuu:  , prendo comunque buona nota di non dare seguito alle provocazioni di costui.

non è che sia un grande vanto visto che su questo forum vige il concetto che si cancella ben poco. se ti può interessare invece di te per la moderazione se n'è parlato e, guarda un po', è stato Nicola a chiedere di non cancellare.. :chewyhorse:

per il resto non sei l'unico che ha una formazione scientifica nel ramo biologico-genetico e personalmente penso che continui a parlare senza portare dati scientifici che sostengano che i cavalli sono diversi e che la nostra selezione sia causa di differenze sostanziali sei esattamente bypassabile come qualsiasi altra opinione detta da uno in possesso di una terza media (e non per essere offensivi verso quest'ultimo!)
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 08, 2014, 10:04:46 PM
Caro Raffaele, sai bene che - dietro tuo suggerimento - io stesso ho importato in wikisource Horse shoes and horse shoeing (https://en.wikisource.org/wiki/Horse_shoes_and_horse_shoeing:_their_origin,_history,_uses,_and_abuses)  e ci ho lavorato parecchio, come risulta dalla cronologia delle pagine. Non sarebbe stato un po' più corretto da parte tua mettere il link a wikisource - cosa che avrebbe dimostrato ai gentili ascoltatori che ho lavorato anche "per gli avversari" - piuttosto che costringermi a questa fastidiosa auto-citazione? Fra l'altro scaricarlo da scribd obbliga a registrarsi, mentre su wikisource lo potete scaricare del tutto liberamente; anche in epub seguendo questo linko: http://wsexport.wmflabs.org/tool/book.php?lang=en&format=epub&page=Horse_shoes_and_horse_shoeing%3A_their_origin%2C_history%2C_uses%2C_and_abuses

Riconosco che Horses and roads è un libretto sconosciuto, mai citato nemmeno nel mondo barefoot finchè non l'ho scovato; è la raccolta di una serie di articoli comparsi in una rivista; e presto dimenticato da tutti. Non mi risulta che sia "pubblicitario" perchè non vendeva nulla; men che meno ferri Charlie, che nomina insieme alle lunette e al piede totalmente scalzo; non nomina neppure il pareggio, lasciando intendere che la transizione si attua soprattutto con il lavoro. Proprio per questo mi pare interessante; e mi pare interessante pure il fatto che non sia mai citato neppure per contestarlo: è stato coperto da una coltre di indifferenza e dimenticato. Rileggerlo adesso, e rendersi conto che era rivolto a un pubblico di cavalieri e di carrettieri quando ancora i cavalli lavoravano veramente, eccome, è stato stranamente emozionante.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 12:32:41 AM
A proposito di libelli, ricordo che ti conzigliai di leggere l'Ipparco e L'Equitazione...ovviamente tu sapevi chi era Xenophon ma - da divulgatore et praticante barefutto - incredibilmente - non conoscevi la sua opera.

Io scalzai il Caimano non tanto per le tue traduzioni, quanto perché sapevo - oltre che del Principe - anche di Varrone, Columella, Plinio il Vecchio, Mastro Moise, Ippocrate (quello indiano il mulomedico) e delle cure et dei medicamenti riservati allo pede del lallo che allora scalzo era per forza.

Ora perché tutte noi ragasse barefutte citiamo Strasser, Jack, Rasmey, ecc. mentre di questi antichi veri barefutti  parliamosoloenpassant ?

Perché nessuno di costoro cita il pareggio/il trimming, mentre le scarpelle et le ferrature non inchiodate sono citatissime, dunque, dicono che per il lallo che lavora non c'è bisogno di pareggiare anzi bisogna  calleggiare proteggere ergo ferrare....

https://www.youtube.com/watch?v=i1fkuoLl0vA

Sto ragazzzo sta ferrando per abitudine o paura ? Che dite ?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 08:25:32 AM
@ The Ghost: Chi fa quello che fai tu - lunghe escursioni senza appoggio - merita estrema attenzione e rispetto, e da parte mia ce l'hai, e qualsiasi cosa tu dica la considero con attenzione.

Detto questo: da molto non partecipavo alla polemica ferri-non ferri, ma sono stato provocato dal post "prima ferratura". Una puledra, vissuta libera su terreni duri, con gli zoccoli ideali che nessun cavallo che sia stato ferrato per più di pochi mesi può sognarsi di avere, con la prospettiva di un lavoro leggero, lentamente progressivo, essendo stata appena domata, viene ferrata: dove sta la "necessità"? O nell'abitudine, o nella paura, non c'è scampo. Si ferra per abitudine, per paura o per necessità: in quel caso la necessità non c'era, quindi era per abitudine o per paura. L'ho detto, ho affermato questa evidentissima ovvietà, e è scoppiata di nuovo la polemica e il fuoco di sbarramento contro l'eretico che insulta la memoria di tanti eccellenti maniscalchi e che fa a pezzi il buonsenso.

Non sarebbe stato più facile dire: "Già, in questo caso la puledra è stata ferrata, in questo momento, proprio per i motivi che menziona Ramey: abitudine e/o paura: che peccato".  E invece ho colto (forse sbagliando) un pelo di soddisfazione, tipo "parlate parlate, alla fine i proprietari finiscono per ascoltare chi suggerisce di ferrare e voi non potete farci niente" e mi è scattata una irragionevole reazione di stizza. Sbagliata, inutile, inefficace, ma che ci vuoi fare.... alle emozioni non si comanda.

Ovviamente nessuno ha ancora risposto alla domanda che ho fatto più volte (per la mascalcia, e non per i barefooters, in cosa precisamente consiste l'evil dei ferri?) ; ma mi sono stufato di riproporla, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 08:31:26 AM
Rhox

personalmente penso che continui a parlare senza portare dati scientifici che sostengano che i cavalli sono diversi e che la nostra selezione sia causa di differenze sostanziali sei esattamente bypassabile come qualsiasi altra opinione detta da uno in possesso di una terza media (e non per essere offensivi verso quest'ultimo!)


Rhox, ascolta, io so di non essere un mostro di simpatia e so anche di avere molto poca pazienza, ma parlo sempre con cognizione di causa perché per inveterata abitudine mi documento e sovente provo prima. Certo sbaglio pure io, eccome se sbaglio ma non su queste banalità da 2a elementare.

Il fatto che i cavalli siano diversi ( o come tu intendi che siano) e che la nostra selezione ha causato differenze sostanziali è talmente banale ed evidente che non merita ulteriori commenti.

Poi in sostanza a me che mi frega, fate e pensate un po' ciò che più vi aggrada.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 08:36:20 AM
Alex, l'evil della ferratura sta nella cattiva ferratura, nella ferratura di chi non ha capito a fondo ciò che sta facendo e ne vedo tanti.
L'evil sta nella parziale limitazione dell'elaterio, sta nelle vibrazioni del ferro che potrebbero (anche se, anche se, anche se) alla lunga agire sulle articolazioni. Sta nel fatto che la suola viene sollevata e quindi è molto meno a contatto col terreno e questo la indebolisce.

Detto ciò la mia compagna oltre ad essere veterinaria alleva cavalli, nel senso che li produce e pragmaticamente si limita a guardare ciò che succede, vi sono puledri (haflinger, mica pizza e fichi) che dopo poco lavoro in tondino non hanno più piedi e allora giocoforza ferrarli, e guarda caso ferra solo gli anteriori perché i posteriori meno soggetti a usura li lascia sferrati (sovente). Ma se anche i posteriori si consumano, li ferra. Fine del cinema
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 08:36:28 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 12:32:41 AM
quanto perché sapevo - oltre che del Principe - anche di Varrone, Columella, Plinio il Vecchio, Mastro Moise, Ippocrate (quello indiano il mulomedico) e delle cure et dei medicamenti riservati allo pede del lallo che allora scalzo era per forza.

Eccellente! Raccontaci allora quali erano i rimedi suggeriti da questi antichi ippiatri riguardo al consumo eccessivo degli zoccoli, al "restare senza piede", che allora doveva essere per forza un problema gravissimo e diffuso.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 08:40:12 AM
prendere un altro cavallo.... oppure mettersi lì con tanta pazienza e aspettare qualche mese che l'unghia ricrescesse, oppure ancora: cosa si mangia per cena? Cavallooooooooooo
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 08:40:47 AM
Citazione da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 08:36:20 AM
...  vi sono puledri (haflinger, mica pizza e fichi) che dopo poco lavoro in tondino non hanno più piedi e allora giocoforza ferrarli, e guarda caso ferra solo gli anteriori perché i posteriori meno soggetti a usura li lascia sferrati (sovente). Ma se anche i posteriori si consumano, li ferra. Fine del cinema

Mi ha sempre incuriosito molto il significato dell'espressione "non avere più piede". Ti spiace spiegarla in dettaglio? In un cavallo senza piede, com'è la muraglia, com'è la suola periferica, come sono talloni e barre? Un cavallo "senza piede" dà segni evidenti di fastidio o di dolore?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 08:43:41 AM
Citazione da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 08:40:12 AM
prendere un altro cavallo.... oppure mettersi lì con tanta pazienza e aspettare qualche mese che l'unghia ricrescesse, oppure ancora: cosa si mangia per cena? Cavallooooooooooo

Interessante Ghost, chi lo dice: Senofonte? Varrone? Columella? O Ippocrate il mulomedico? Se è invece una tua idea, abbi pazienza: la rispetto ma non è una risposta alla mia domanda. Vorrei la risposta di Raffaele.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 08:53:08 AM
Citazione da: rhox - Aprile 08, 2014, 09:52:05 PM

non è che sia un grande vanto visto che su questo forum vige il concetto che si cancella ben poco. se ti può interessare invece di te per la moderazione se n'è parlato e, guarda un po', è stato Nicola a chiedere di non cancellare.. :chewyhorse:

ah, vorrà dire che si diverte di più a darmi addosso.

Citazione da: rhox - Aprile 08, 2014, 09:52:05 PM
per il resto non sei l'unico che ha una formazione scientifica nel ramo biologico-genetico e personalmente penso che continui a parlare senza portare dati scientifici che sostengano che i cavalli sono diversi e che la nostra selezione sia causa di differenze sostanziali

Spendo ancora due parole, da libro di scuola, perché vedo che c'é molta confusione sull'argomento.

Solamente i gemelli omozigoti hanno lo stesso DNA, tutti gli altri ce l'hanno diverso anche se in minima parte ma tanto basta a dare l'enorme varietà intraspecifica (all'interno della stessa specie) che osserviamo.

Il meccanismo base dell'evoluzione è proprio questo: se un elemento ambientale o antropico favorisce la riproduzione di individui con certi caratteri, la popolazione di una determinata specie nel tempo si modificherà nel senso che tali caratteri saranno prevalenti anche se una minima parte di individui presenterà ancora caratteri arcaici.

Se un domani dovesse modificarsi l'ambiente o la selezione umana, questa MINORANZA di popolazione con caratteri arcaici potrebbe essere favorita nuovamente e dopo un tot ecco che la popolazione si sarà modificata ancora.

Se l'ambiente seleziona abbastanza a lungo si ha la speciazione, ovvero la formazione di una nuova specie. I tempi sono molto lunghi perché si formi una nuova specie diversa da quella originaria, ricordo che la definizione di specie comporta la genesi di figli fecondi (ecco perché i muli non sono una specie). A livello antropico questo mi sembra non sia ancora successo, ci vorranno ancora miliaia, centinaia di migliaia? di anni.

Per quanto riguarda il nostro caso specifico imagino che uno Shire sia ancora interfecondo con un cavallo di Przwalsky anche se dubito che una giumenta Przwalsky possa partorire un puledro Shire. Detto questo si tratta di cavalli ancora interfecondi eppure con enormi differenze morfologiche e strutturali tali da impedire di fatto l'accoppiamento e la riproduzione.

Ora, lo Shire non è un cavallo "naturale" nel senso che è frutto di una selezione non più naturale ma antropica durata centinaia di anni. Ma come dicevo prima i volumi crescono col cubo mentre le superfici crescono col quadrato, quindi molti rapporti fisici e fisiologici sono mooooolto diversi nei cavalli a seconda delle loro dimensioni.  E questo è un fatto da libro da scuola, non devo perdere tempo a produrre dati scientifici.

L'altro elemento è la selezione antropica che ha favorito, come avviene continuamente, certe caratteristiche a scapito o senza interessarsi ad altre e allora ecco certe linee di quarter horse ipertrofici con piedi che sono tazzine da caffé. Ancora una volta basta una mera osservazione.

Un lavoro scientifico che ho tovato sul web con facilità ma che conferma ciò che è ovvio e che già sapevo è che i cavalli rinselvatichiti rientrano in un ristretto range di taglia, questo è un dato moooolto significativo e greve di conseguenze, per chi le sa cogliere ovviamente.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 09:04:37 AM
Questo che dici è un'eccellente spiegazione del perchè anche i cavalli morfologicamente adatti - di taglia media, di struttura leggera,  con buoni piedi e che lavorano su terreni non particolarmente aggressivi - vengono sistematicamente ferrati.

Io ritengo invece che la selezione dei cavalli non abbia - in linea generale - deteriorato più di tanto la qualità del piede, perchè ancora oggi solo un cavallo con buon piede sopporta bene la ferratura e offre buone prestazioni; per quelli con cattivo piede la ferratura è un rimedio parziale da cui non si possono sperare risultati durevoli ed eccellenti. Quindi, mi immagino che - con alcune eccezioni, ad esempio i purosangue da galoppo del cui destino dopo i sette-otto anni di età non interessa niente a nessuno, e in cui la "necessità" è che vincano più possibile nei pochissimi anni della loro carriera agonistica, e fanculo se a otto-nove  anni sono spaccati  - il fatto di avere un buon piede sia ancora oggi un criterio di selezione.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 09:09:35 AM
Lo sai benissimo, dillo tu...

La ferratura male necessario, rispondo per l'ennesima volta sull'ossimoro: nessun male è necessario se i benefici sono inferiori ai costi, un medico dovrebbe saperlo.

Amputare una gamba è un male, ma se è necessario farlo per evitare le metastasi è un bene: punto.

Alessandro Clemente, allievo di Blasio, e prima ancora allievo di uno dei miei maestri in cavallinità M/llo Canto, appassionato maniscalco, specialista in forgiatura e costruzione di ferri particolari, mi ha detto: all'inizio mi piaceva discutere coi barefutti e cercavo di capire il loro punto di vista, ora mi rifiuto semplicemente di parlare con costoro, al minimo accenno taglio corto a costo di sembrare scortese.

La ragione la sa anche Ghost che fa eccezione, discutendo in un foro, ora, io dico che  OGGI è possibile tenere un lallo scalzo, ma il fatto è subordinato a determinate condizioni.

Il Principe diceva che per prima cosa bisognava scegliere un lallo dai piedi buoni...ergo se sceglieva il buono c'è anche il cattivo, il mediocre, lo scadente, il pessimo.
Ora il barefutto ti dice che tutti i lalli hanno i pedi buoni e solo questione di gestione e quì si chiude il discorso a meno che non si stabilisce se aveva ragione l'ipparco 2500 anni fa o hanno ragione i barefutti odierni.


https://www.youtube.com/watch?v=7lQ2gLqZlOQ

Alessandro Clemente è quel ragazzo (si fa per dire ha 40anni) colla maglietta verde leghista.  :icon_eek:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 09:13:22 AM
Piccola nota sulla conformazione dei mustang. Lo sapevo già che in passato in branchi confinati di mustang gli stalloni erano stati abbattuti ed erano stati introdotto al loro posto stalloni di razze pesanti da tiro. Quello che non sapoevo è cha avviene ancora oggi, e si chiamano "draft mustang" per chi volesse ricercare un po' sul web ulteriori notizie.

Cito un pezzetto che ho trovato in trenta secondi netti:

Citazione
Bella came from a Wyoming herd of Mustangs that has lots of Percheron draft horse blood mixed in, and she typifies what is called a Tai Yin constitution in Traditional Chinese Medicine. This stands for a combination of the elements Earth and Metal.

http://herbsandanimals.wordpress.com/2009/07/18/the-more-ahem-robust-type-mustang/

Dove si dimostra plasticamente che un cavallo a morfologia "innaturale" è incapace di vivere in libertà perchè resta, purtroppo, senza piedi, ossia monco.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 09:15:00 AM
Citazione da: alex - Aprile 09, 2014, 09:04:37 AM
- il fatto di avere un buon piede sia ancora oggi un criterio di selezione.

ah ma allora non capisci un ca**o. Vabbé allora dillo, che mi adeguo.


Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 09:22:02 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 09:09:35 AM

Ora il barefutto ti dice che tutti i lalli hanno i pedi buoni e solo questione di gestione e quì si chiude il discorso a meno che non si stabilisce se aveva ragione l'ipparco 2500 anni fa o hanno ragione i barefutti odierni.


Il barefutto idiota forse ti dice così; quello non idiota non usa mai e poi mai il termine "tutti".
C'è chi sceglie con cura il proprio cavallo ex novo; a costoro raccomando: ferri o non ferri, sceglietelo con un buon piede, e giudicate la bontà del piede senza ferri!.
C'è chi ha il cavallo che ha, e non vuol separarsene, buoni o cattivi siano i suoi piedi, e si preoccupa di capire cos'è meglio per il suo cavallo. Qui le cose si fanno difficili; e dalla polemica ferri-non ferri, e dalle opposte stupidaggini e forzature e miti e luoghi comuni che si utilizzano per prevalere nella controversia per puro spirito di parte e amore della "competizione verbale", costoro, aimè, non ricavano il minimo aiuto; Old Duck, mi scuso di non averti risposto, questo è il motivo.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 09:24:05 AM
Citazione da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 09:15:00 AM
ah ma allora non capisci un ca**o. Vabbé allora dillo, che mi adeguo.

:perfect:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 09:29:35 AM
Citazione da: alex - Aprile 09, 2014, 08:40:47 AM

Mi ha sempre incuriosito molto il significato dell'espressione "non avere più piede". Ti spiace spiegarla in dettaglio? In un cavallo senza piede, com'è la muraglia, com'è la suola periferica, come sono talloni e barre? Un cavallo "senza piede" dà segni evidenti di fastidio o di dolore?

non vanno più, si rifiutano di uscire dal box, la conformazione dello zoccolo cambia a seconda della morfologia, i cagnoli ad esempio si consumano di brutto la muraglia esterna, i mancini quella interna, cambia l'asse digito pastorale. sobbattiture, portano i posteriori sotto di se per alleggerire gli anteriori.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 09:32:06 AM
perdono sangue dalla suola

e ti chiedi, perché??

Summa summarum, e ultimo mio intervento qui, se ne potessi fare a meno non ferrerei, non ne posso fare a meno, quindi ferro.

Un giorno forse cambierò idea, un giorno parecchio lontano, temo però che si faccia in temo a scoprire se c'é o meno vita su Marte.

Ave atque Vale.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 09, 2014, 09:32:50 AM
io credo che Raffaele abbia fatto un ottimo intervento e sono perfettamente d'accordo quando scrive che oggi è possibile tenere un cavallo scalzo se si hanno determinate condizioni. Anzi tutto, avere buoni piedi (come non quotare) e qui mi permetto di dire che i maniscalchi e i veterinari seri ti dicono se il cavallo ha o meno buoni piedi, quindi per fare una scelta un minimo consapevole, basterebbe affidarsi al loro parere e già metà del lavoro sarebbe fatto!. Seconda questione è la gestione di cui ho già parlato prima. Non necessariamente bisogna essere agonisti per lavorare il cavallo e non è affatto detto che i cavalli degli agonisti a 7/8 anni vengono "buttati". Ci sono dressagisti che a 18/20 fanno gare quindi non farei di tutta l'erba un fascio. La maggior parte dei cavalieri inoltre non pratica agonismo ma sicuramente fa equitazione seriamente, comprese le redini lunghe. Qui mi piacerebbe sapere se anche i cavalli attaccati possono restare scalzi.
Siccome devo ancora leggere molto, non approfondisco più di tanto il tema ma sommessamente dico che prima di proporre al mio maniscalco la ferratura "charlie" dovrei tener conto del fatto che se ho riposto fiducia in lui, saprà ben lui cosa fare! So per certo che i maniscalchi bravi pareggiano e lo fanno egregiamente! Sono in un centro che è stato per anni anche piccolo allevamento ed i puledri venivano tutti pareggiati, mica si lasciavano al prato senza curare i piedi. Figuriamoci se un maniscalco bravo non sa pareggiare. Come Alex anche io ho una domanda rimasta senza risposta: le lunghissime transizioni dolorose e mi chiedo: se corriamo ai ripari non appena un cavallo accusa dolore perchè insistiamo così tanto riguardo i piedi? E di fronte alle domande di proprietari che chiedevano preoccupati agli esperti barefoot se era il caso di proseguire, si sentivano tutti indistintamente rispondere di avere pazienza e di mettere le scarpette.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 09:49:03 AM
Brava Old Duck, hai centrato il punto.

Perchééééééééééééééééééé ma perchééééééééééééééééé infliggere al lallo uno o due anni di torturaaaaaaa?????? Ma sta tanto bene ferrato!!!!!!!!!!!!!!!!!
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 09, 2014, 10:39:34 AM
Rispondendo a Raffaele, provo a fare un esempio umano.
La maggior parte degli atleti professionisti di fronte ad un infortunio al menisco vengono sottoposti a interventi chirurgici. Perché?
Semplice: tempi di recupero rapidissimi e massimizzazione dell'efficienza nel breve termine.
Se questa è la logica vi invito, per confronto, a verificare gli effetti a medio lungo su quegli atleti. Sull'umano un po' di dati esistono.
La ferratura, che peraltro è azione chirurgica nel senso proprio del termine perché incide i tessuti volontariamente, per parte mia ha la stessa finalità di cui sopra.
Ugualmente contemplo la ferratura come atto terapeutico, ma come ultima ratio, così come dovrebbe essere la chirurgia.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 10:59:15 AM
Nicola è inutile invitare ad ascoltare chi non ha interesse ad ascoltare o meglio: chi ascolta e ricerca attivamente solo ciò che gli dà ragione.

Vedi come è cascata nel vuoto la mia osservazione sui "draft mustang", i mustang con sangue Percheron. Non si accordava con quanto affermato, non è facilmente smentibile, quindi: viene ignorata. Un semplice "ma guarda! non lo sapevo" sarebbe bastato: niente.

Riguardo ai menischi, proprio alcuni giorni fa mi è capitato uno studio EBM (http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1305189) in cui viene confrontata rigorosamente, con ottimo disegno sperimentale, , per la rottura parziale del menisco, l'efficacia della chirurgia tradizionale con la sham surgery. Vagamente intuivo cos'è la sham surgery, ma ho voluto leggere il sommario per convincermene... Che ci vuoi fare?

Passo e chiudo, tanto non capisco un ca...o, come amabilmente mi ha detto Kual Kuno Pokanzi.






Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 11:13:36 AM
Aggiungo per Old Duck e per The Ghost.
Mi pare che Ramey rifiuti semplicemente di sferrare i cavalli di quel tipo di aspiranti barefooters che non vogliono usare tutte le protezioni necessarie per far lavorare bene e senza dolore il cavallo, perchè lavorare molto,  bene e senza dolore durante la transizione è assolutamente essenziale. Chi non lo capisce, si tenga pure i ferri o cerchi un altro pareggiatore. Mi pare un atteggiamento un pochino diverso da quello che menzionate voi; nevvero?

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 11:47:12 AM
è inutile invitare ad ascoltare chi non ha interesse ad ascoltare o meglio: chi ascolta e ricerca attivamente solo ciò che gli dà ragione.

Eh, è proprio ciò che fai esattamente tu, sommo maestro di storpiature logiche. Però giammai, ammetterlo, nooo, solo gli altri non hanno una statura intellettuale sufficiente a riconoscere in se stessi questi erroi di approccio.


draft mustang, e chissenefrega dei draft mustang, in questo contesto c'entrano come le cacche di mosca sul pianeta Nettuno. Vedo che continuiamo a non capirci. Forse le questioni biologiche sono troppo elevate oppure troppo banalmente semplici perché siano alla portata di tutti. Me ne farò una ragione.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 09, 2014, 11:54:15 AM
in ogni caso c'è sempre questa fastidiosa vena polemica che non porta da nessunissima parte. Francamente non ho capito cosa volesse dire Nicola con il suo intervento relativamente ai cavalli e alla ferratura.
Certo è che se una persona vuol capirci qualcosa e prendere magari una decisione non l'aiutate per niente facendovi le ripicche a vicenda. Finalmente Alex ha risposto alla mia domanda. Un buon barefooters raccomanda sempre l'uso delle protezioni durante il lavoro. Quindi: quando si usano e quando si tolgono le protezioni? Perchè ho sentito che non è possibile lasciarle 24 h. E' possibile superare la transizione con l'uso continuativo delle scarpette? Si forma lo stesso il callo che permetterà poi al cavallo di camminare sicuro su ogni tipo di terreno? Si evitano in codesta maniera la possibilità di formazioni di ascessi, sobbattiture e quant'altro? Quanto dura una transizione fatta con le protezioni?
L'atteggiamento diverso sarà pure di Ramey ma ti posso assicurare che (anche dagli interventi che leggo qui) moltissimi pareggiatori e barefooters hanno invece adottato la modalità "talebana". Si sferra e poi si lascia che il cavallo sopporti.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 12:10:49 PM
@old duck: Aimè.... il movimento barefoot qui in Italia non è partito con il piede giusto; spero che migliori con il tempo, e ce ne sono le premesse e le persone, speriamo bene. Ti suggerirei però di aprire una discussione altrove, settore barefoot, e di badare soprattutto a quello che dice Ipparco piuttosto che a quello che dico io: Ipparco ha cento volte più esperienza e cultura specifica di me. Scarpette 24h al giorno? Ovvio che no! Si usano solo se il cavallo non lavora bene su alcuni terreni.

@ Ghost: scusa, mi sbagliavo, mi sembrava che tu avessi sottolineato, a sostegno della tua tesi,  che i cavalli capaci di sopportare la durezza dell'ambiente con i loro piedi  devono avere per forza una certa conformazione fisica, che non è certo quella dei Percheron puri o incrociati. Devo aver letto male. Prendo atto che dei "draft mustang" non te ne può fregar di meno. ma chissà; forse a qualcuno che non lo sapeva la cosa sarà risultata nuova e curiosa.



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 09, 2014, 12:12:52 PM
Cinzia. La faccio semplice: ferrare è una pratica chirurgica. Posto che lo è oltre ogni ragionevole dubbio, la pratica della chirurgia in ambito umano è generalmente presa meno alla leggera.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 09, 2014, 12:34:28 PM
OK Nicola, ora mi è chiaro il senso del tuo post: grazie!
e grazie anche ad Alex per la sua pazienza. La mia è davvero "sana" curiosità e soprattutto interesse. Ho preso come compagno di viaggio un cavallo di razza murgese che per antonomasia viene definito con un "buon piede". Però, prima di far cavolate e prendere una decisione, vorrei raccogliere il maggior numero di informaz. possibili. Avevo quasi deciso con il mio precedente cavallo ma poi fui dissuasa per via della patologia che aveva.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 09, 2014, 12:54:27 PM
Basta che mi vieni a trovare e avrai un punto di vista obiettivo perlomeno nelle intenzioni. No?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 09, 2014, 01:49:42 PM
ma grasssieeee dell'invito! Verrò molto volentieri, visto che non ci siamo visti quella volta ad Avigliana
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 02:09:26 PM
"movimento barefoot" hai capito, movimento barefoot.... uno che parte dall'idea di "movimento qualcosa" per definizione non può essere obiettivo.
Si perché se appartiene ad un movimento... ne sposa gli assiomi, come sempre si verifica parlando con i fanatici di turno. Questi fanatici del barefoot sono però più evoluti, son preparati, si sciacquano la bocca con teorizzazioni apparentemente scientifiche, con autori dagli autorevoli nomi opportunamente stranieri.
Insomma, ti senti meglio a togliere questi brutti ferracci inchiodati con i chiodi di Cristo in croce allo zoccolo del lallo.

Mentre per me, ad esempio, la questione si traduce in termini molto semplici: questo specifico cavallo per il lavoro che fa e per dove e come sta, può stare senza ferri? Si oppure No e casomai può stare ferrato solo davanti e non dietro ah, forse si proviamo.

Siccome non appartengo al "movimento ferraioli" non me ne frega assolutamente nulla di teorizzare la ferratura a tutti i costi. Mi limito però ad osservare e a stigmatizzare le idiozie, le inutili crudeltà e le assurdità gestionali alle quali mi tocca assistere.

A suo tempo mi ero dedicato alla questione barefoot con il cervello dello scienziato quale sono stato per formazione e per lavoro e con un minimo di senso critico mi sono esaminato i lavori. I fanatici del barefoot evoluti ben si guardano dall'esternare affermazioni inopinabili, sono molto bravi a chiacchiere e ben si guardano da dimostrare qualcosa che non è dimostrabile, però sul piano comunicativo sono bravissimi: ahhh i cavalli ferrati muoiono giovani. toh, la ca**a buttata lì e le lalliste vanno in panico.

Per quanto posso fare mi ergo contro questo approccio e lo contesto con tutte le mie forze in tutte le circostanze. Mi ergo contro  le falsità, contro le affermazioni faziose e contro la pervicace ricerca della forzatura logica e del caso particolare che avvalori tesi... deboli.

Mi ergo contro l'ignoranza bestiale e colpevole di chi equipara la scienza alle ca**e e di chi o non ha letto manco il manuale delle giovani marmotte oppure se lo ha letto non ha avuto abbastanza neuroni o buona fede per capirlo.

E nel calderone ci metto anche altre demenzialità: i fiori di Bach ai lalli, lo shampo ogni tre per due, i frontalini con gli strass e le miliardi di str***zate lallistiche ignoranti che vedo praticamente tutti i giorni: leggere qualcosa prima di fare casino no????

Questo mio risibile sfogo rientra in una più ampia battaglia per un approccio sereno e razionale alla vita, un approccio estremamente sgradito e avversato da chi, religione in primis, preferisce la comoda strada dell'ignoranza del popolo per farsi i suoi porci comodi.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:10:50 PM
Mi pare superfluo dire che, ho seguito con curiosità la barefutterìa, l'ho praticata, sono stato costretto a ripudiarla ma non la demonizzo, anzi.

Ora, ho un pochino di esperienza e continuo a farne ogni giorno, e sono esterefatto quando sento gli slogan tipo: si ferra per paura o per abitudine, è una affermazione falsa e la sua falsità è verificabile ogni giorno a tutte le latitudini.

Il difetto - secondo me - del movimentoscalzo stà proprio in questi lanci che fanno danno sopratutto perché allontanano la ggente più competente e di esperienza e avvicinano i lallisti et i parvenus, forse è una strategia voluta...mah.

Ad esempio, nel corso degli anni ho visto ogni genere di piede e per esperienza diretta i psi e i loro derivati - sovente - hanno piedi scadenti,se mi azzardo a dire questo ad un barefutto risponde che non è vero e mi propina una lunga spiegatione scisciscientifica, il cui succo è questo :

Genetica 0%, ambiente 100%


Ora, siccome persone come la signora Old Duck, ci leggono e cercano di capire, forse è meglio dividere gli argomenti, comunque, che dici O.Duck, si ferra per abitudine e per paura o per pratica necessità ? Rispondi liberamente da spettatrice interessata. Grazie.



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 09, 2014, 02:16:29 PM
Citazione da: old duck - Aprile 09, 2014, 11:54:15 AM
Quindi: quando si usano e quando si tolgono le protezioni? Perchè ho sentito che non è possibile lasciarle 24 h. E' possibile superare la transizione con l'uso continuativo delle scarpette? Si forma lo stesso il callo che permetterà poi al cavallo di camminare sicuro su ogni tipo di terreno? Si evitano in codesta maniera la possibilità di formazioni di ascessi, sobbattiture e quant'altro? Quanto dura una transizione fatta con le protezioni?

Consapevole che siamo OT, rispondo brevemente, secondo la mia infima esperienza.
Generalmente (nel 100% dei casi che ho osservato, ma si tratta comunque di un numero circoscritto) le "protezioni" o "scarpette" che dir si voglia, vengono utilizzate solo quando il cavallo viene montato. Quando è libero di scegliere percorso e andatura e non è gravato dal peso del cavaliere (o cavallaro), non ne ha bisogno. Utilizzando le scarpette in maniera intelligente, esse aiutano molto nella transizione.
Riducono notevolmente la possibilità di ascessi e sobbattiture, anche perchè proteggono più efficacemente del ferro.
Sulla durata della transizione, dipende da caso a caso.
Come dipendono da caso a caso i risultati ottenibili; certi cavalli andranno dappertutto scalzi, altri avranno bisogno di mettere le scarpette se montati su terreni difficili.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 09, 2014, 02:18:39 PM
Old Duck, secondo me la possibikita' di una transizione dolorosissima e' bassa. Se ci pensi da sempre fattrici e cavalli infortunati son stati sferrati da un giorno all' altro.  Messi in un normale paddock/pascolo zampettano.subito dritti. Io ne ho.visti pochi, ma son andati tutti cosi'.
La rogna sono sassi ecc.. un piede farrato per anni difficilmente e ' pronto.
Ma se tu lavori in campo e a volte esci lo puoi scarpettare all' occorrenza. In campo non credo ne avra' bisogno. Fuori dipende.
Anche il mio primo.pareggiatore era della scuola" sforza che di abitua". Che ho fatto io?  :lalala:   :ciao:

Ps ho visto adesso che Fede ha risposto.. pubblico lo stesso
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 09, 2014, 02:28:04 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:10:50 PM
Ad esempio, nel corso degli anni ho visto ogni genere di piede e per esperienza diretta i psi e i loro derivati - sovente - hanno piedi scadenti,se mi azzardo a dire questo ad un barefutto risponde che non è vero e mi propina una lunga spiegatione scisciscientifica, il cui succo è questo :

Genetica 0%, ambiente 100%



Ho un piccolo centro ippico, in cui tutti i cavalli sono scalzi.
Tra questi abbiamo 6 psi. Non posso che confermare che, chi più chi meno, hanno piedi di qualità inferiore rispetto ad altre razze.
Do in parte la colpa alla ferratura precoce cui vengo sottoposti.
Però la genetica conta sicuramente: di questi 6 psi, quattro hanno corso. Due di essi hanno piedi orribili, nonostante siano scalze da due anni, e vengono montate senza scarpette solo in campo. Gli altri due, scalzi da poco, vanno molto meglio
Una è sempre stata scalza, dalla nascita. Rispetto agli altri, ha sicuramente piedi migliori, ma non sono al livello di quelli di altre razze. A parità di condizioni, frisoni e gipsy (cito questi perchè li ho sott' occhio tutti i giorni) sviluppano piedi molto migliori.
In sintesi, l'ambiente ha un ruolo molto importante, ma anche la genetica ha il suo peso. E piuttosto importante.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:38:24 PM
Forse ci è sfuggito che il topico verteva su una affermazione - secondo me - falsa, la piega che ha preso la discuzzione è OT, confusa e fuorviante, se ci piace mettiamo argomento per argomento nella setione barefutta e cerchiamo di fare chiarezza, inutile e sterile - per chi ci legge - fare filippiche pro o contro questa a quella tesi.

Caro Nicola non sono d'accordo, tu estendi il concetto di chirurgia al piazzamento di una protesi, ad esempio l'adattamento di una gamba di legno o il posizionamento di un occhio di vetro cose che non sono competenza del chirurgo, certo che se tu ritieni l'inflissione dei chiodi un atto chirurgico allora tutto fila ma secondo me è una forzatura strumentale alla demonizzazione ulteriore della mascalcia...seguendo il tuo ragionamento anche il taglio di capelli e la tosatura dei lalli dovrebbero rientrare nella categoria chirurgica.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 02:41:57 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:38:24 PM
Caro Nicola non sono d'accordo, tu estendi il concetto di chirurgia al piazzamento di una protesi, ad esempio l'adattamento di una gamba di legno o il posizionamento di un occhio di vetro cose che non sono competenza del chirurgo, certo che se tu ritieni l'inflissione dei chiodi un atto chirurgico allora tutto fila ma secondo me è una forzatura strumentale alla demonizzazione ulteriore della mascalcia...seguendo il tuo ragionamento anche il taglio di capelli e la tosatura dei lalli dovrebbero rientrare nella categoria chirurgica.

Si appunto e comunque, quand'anche lo fosse, chi se ne fregaaaaaaaaaaaaaaa  :happy_birthday-736:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 09, 2014, 02:54:14 PM
Restando sull' affermazione, io credo che se cavalli scarpettati vanno a vincere gare da 100 miglia ( e lo fanno) ebbene si, chi ferra lo faccia per consuetudine o paura.
I cavalli - criceti possono star scalzi e gli fa bene.
I cavalli " 100 miles,one day" scarpettati hanno peformance uguali se non migliori di quelli ferrati.
Presi per veri questi dati, perche' ferrare?




Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 02:56:11 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:10:50 PM
Ora, ho un pochino di esperienza e continuo a farne ogni giorno, e sono esterefatto quando sento gli slogan tipo: si ferra per paura o per abitudine, è una affermazione falsa e la sua falsità è verificabile ogni giorno a tutte le latitudini.

Dimmi per quale altro motivo è stata ferrata, per la prima volta, quella puledra sanfratellana dal cui caso è nato questo battibecco.

Hai detto tu stesso che in realtà non aveva (ancora) necessità dei ferri. Ma è stata ferrata ugualmente. Perchè è stata ferrata? Trovo la sintesi di Ramey (per paura e per abitudine) eccellente e perfettamente calzante con il caso specifico, e l'ho citata per spiegare quel caso specifico; non certo per il caso del ragazzo che ferra il mulo per lavorarci.

Certo, quella sintesi non è vera nel 100% dei casi; probabilmente "solo" nell'80-90% dei casi, qui e oggi. In quel caso specifico della puledra sanfratellana  la transizione e le sue inaudite sofferenze non c'entrano nulla: la transizione ci sarà, ma sarà solo fra un piede capace di andare dovunque a un piede indebolito, che necessita dei ferri. Questa transizione da piede buono a piede indebolito in genere è molto breve: bastano pochi mesi; molto meno se il maniscalco appartiene alla scuola degli  "scavatori della suola e tagliatori di fettoni".
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 09, 2014, 03:02:19 PM
Se i chiodi entrassero nel "vivo", se ci fosse sangue, sarebbe un atto medico, quindi chirurgia. Così non è.
Ciò non toglie che l'affissione del ferro richieda una preventiva modificazione del piede spesso presa alla leggera. E difatti so di casi dove si è arrivati al sangue. Ma si può dire lo stesso di pareggiatori troppo invasivi.

Forse non è opportuno scomodare la parola "genetica" ma piuttosto parlare di razze, cioè di selezione di caratteristiche da parte dell'uomo. Un frisone e un PSI non sono diversi dal punto di vista del patrimonio genetico, non sono due specie diverse, ma certamente sono cavalli di due razze diverse con differenti caratteristiche. E' su questo gioco di parole che gli integralisti barefoot creano l'equivoco.

Concordo che il comportamento non giova alla ricerca della verità.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 09, 2014, 03:06:50 PM
Citazione da: Bubba - Aprile 09, 2014, 02:54:14 PM
Restando sull' affermazione, io credo che se cavalli scarpettati vanno a vincere gare da 100 miglia ( e lo fanno) ebbene si, chi ferra lo faccia per consuetudine o paura.
I cavalli - criceti possono star scalzi e gli fa bene.
I cavalli " 100 miles,one day" scarpettati hanno peformance uguali se non migliori di quelli ferrati.
Presi per veri questi dati, perche' ferrare?

Ovvio: perché non tutti i cavalli "100 miles, one day" hanno la stessa morfologia, qualità di unghia e gestione.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: PokerFace - Aprile 09, 2014, 03:10:16 PM
ma... se incidere i tessuti, qualunque tessuto, equivale a pratica chirurgica....
1) il parrucchiere è un chirurgo
2) manicure e pedicure sono atti chirurgici
3) lo scrub è chirurgico
4) il barbiere è un chirurgo
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 09, 2014, 03:14:21 PM
Miki: Si certo, non mi son spiegata. Intendevo questo: se le scarpette " rendono" cpme e forse meglio.di un ferro, perche' non si usano quelle? Sia i cavalli criceti che gli atleti estremi sembrano star meglio senza.  In teoria dovrebbero trarne giovamento anche i cavalli tra i due opposti.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 09, 2014, 03:21:48 PM
CitazioneOvvio: perché non tutti i cavalli "100 miles, one day" hanno la stessa morfologia, qualità di unghia e gestione.

Resta il fatto che la diagnosi di "cattivo piede a cui necessita ferratura" è un po' troppo frequente, o no?

La verità è che la maggior parte della gente vuole poter usare il proprio cavallo, ma lasciarlo senza ferri e basta non è sufficiente a garantire la buona riuscita, ci vogliono un minimo di competenze e/o condizioni adatte per poterlo usare scalzo, e quindi non saprebbe che pesci pigliare, e quindi ferra.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 03:36:21 PM
Discordo (amichevolmente  :horse-smile:!)  con Nicola sul fatto che la ferratura sia un atto chirurgico.

Non lo è, se diamo per buona la definizione che la chirurgia inizia, là dove si incidono tessuti vitali, il "vivo". Il maniscalco non arriva al vivo se non per grave errore; tocca solo la sostanza cornea. Piuttosto, la ferratura ha strette analogie con l'applicazione di una protesi ortopedica; è noto che qualche decennio fa vi era una specie di esplosione di prescrizioni di "scarpette ortopediche" per bambini, attualmente rientrata in confini ragionevoli  e scientificamente più corretti.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 09, 2014, 03:37:52 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:38:24 PM
una forzatura strumentale alla demonizzazione ulteriore della mascalcia

Caro Raffaele, lungi da me il demonizzare la ferratura. Sai bene, per lunga consuetudine di rapporti "forumensi" con il sottoscritto, che sono scorbutico quanto basta, ma la mia "laicità" non mi permette di essere dogmatico.

La mia estremizzazione però è "strumentale" a far comprendere che l'atteggiamento del "chissenefrega", professato, innegabilmente, anche da molti sedicenti professionisti, è un estremo ben più dannoso dell'integralismo "natural": chi va da Sai Baba in pellegrinaggio, almeno una volta nella vita si è posto un dubbio esistenziale, che è già qualcosa. Passare dall'ignoranza orgogliosa ad una pò di dogmatismo, a mio avviso,  è indice di un percorso evolutivo, comunque. Puoi convenire su questo?

Non ti sfuggirà il fatto che, parecchio tempo fa, parlando proprio di Blasio, citato anche da queste parti, ti sottolineavo il dispiacere che provavo nella china che aveva preso l'esimio, sempre più concentrato sulla siderurgia, e sempre meno sull'ippiatria.

E' questo il tema!

Sul fatto che il taglio di capelli sia operazione chirurgica, ne sono persuaso al punto che, ormai da molti anni, l'unico soggetto abilitato a farmi da barbiere è mia moglie. Il consenso informato a mettermi con fiducia nelle sue mani, nel caso di specie, ha sapore di perpetuità.



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 09, 2014, 03:49:14 PM
Citazione da: Bubba - Aprile 09, 2014, 03:14:21 PM
Miki: Si certo, non mi son spiegata. Intendevo questo: se le scarpette " rendono" cpme e forse meglio.di un ferro, perche' non si usano quelle? Sia i cavalli criceti che gli atleti estremi sembrano star meglio senza.  In teoria dovrebbero trarne giovamento anche i cavalli tra i due opposti.
Perché non è vero che le scarpette rendono come e forse meglio di un ferro.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 09, 2014, 03:56:50 PM
Citazione da: max - Aprile 09, 2014, 03:21:48 PM
CitazioneOvvio: perché non tutti i cavalli "100 miles, one day" hanno la stessa morfologia, qualità di unghia e gestione.

Resta il fatto che la diagnosi di "cattivo piede a cui necessita ferratura" è un po' troppo frequente, o no?

La verità è che la maggior parte della gente vuole poter usare il proprio cavallo, ma lasciarlo senza ferri e basta non è sufficiente a garantire la buona riuscita, ci vogliono un minimo di competenze e/o condizioni adatte per poterlo usare scalzo, e quindi non saprebbe che pesci pigliare, e quindi ferra.

Non è questione di non saper che pesci pigliare...almeno non sempre.
C'è chi campa con lo stipendio che gli da il padrone, e che dedicandosi al cavallo per hobby il sabato e la domenica, può permettersi il lusso di fare il "natural"...ed eccoti i piedi scalzi e le testierine senza imboccatura e le selle bareback.
Poi c'è chi di cavallo ci campa ( e sono sempre di più) e allora le scelte sono diverse perché se il cavallo non lo metti in condizione di lavorare, non mangi ne tu ne lui.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 09, 2014, 03:57:38 PM
La discussioni è andata molto avanti, eppure nessuno, ma proprio nessuno ha ancora menzionato il principale (secondo me) argomento contro i ferri, quello per il quale io mi troverei immediatamente  a disagio con un cavallo ferrato (al punto che dubito che ne monterò ancora.... ricordo bene il problema...); e quello che invece menziona, in lungo e in largo, Horses and roads.

Boh, chi vorrà, lo troverà.

Inutile dire che la lista dei danni e dei rischi connessi alla ferratura è molto più lunga rispetto a quella che ho con fatica estorto a Ghost; ma dimenticarsi di quell'elemento a cui mi riferisco è particolarmente grave.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 09, 2014, 04:10:19 PM
Citazione da: old duck - Aprile 09, 2014, 09:32:50 AM
io credo che Raffaele abbia fatto un ottimo intervento e sono perfettamente d'accordo quando scrive che oggi è possibile tenere un cavallo scalzo se si hanno determinate condizioni. Anzi tutto, avere buoni piedi (come non quotare) e qui mi permetto di dire che i maniscalchi e i veterinari seri ti dicono se il cavallo ha o meno buoni piedi, quindi per fare una scelta un minimo consapevole, basterebbe affidarsi al loro parere e già metà del lavoro sarebbe fatto!. Seconda questione è la gestione di cui ho già parlato prima. Non necessariamente bisogna essere agonisti per lavorare il cavallo e non è affatto detto che i cavalli degli agonisti a 7/8 anni vengono "buttati". Ci sono dressagisti che a 18/20 fanno gare quindi non farei di tutta l'erba un fascio. La maggior parte dei cavalieri inoltre non pratica agonismo ma sicuramente fa equitazione seriamente, comprese le redini lunghe. Qui mi piacerebbe sapere se anche i cavalli attaccati possono restare scalzi.
Siccome devo ancora leggere molto, non approfondisco più di tanto il tema ma sommessamente dico che prima di proporre al mio maniscalco la ferratura "charlie" dovrei tener conto del fatto che se ho riposto fiducia in lui, saprà ben lui cosa fare! So per certo che i maniscalchi bravi pareggiano e lo fanno egregiamente! Sono in un centro che è stato per anni anche piccolo allevamento ed i puledri venivano tutti pareggiati, mica si lasciavano al prato senza curare i piedi. Figuriamoci se un maniscalco bravo non sa pareggiare. Come Alex anche io ho una domanda rimasta senza risposta: le lunghissime transizioni dolorose e mi chiedo: se corriamo ai ripari non appena un cavallo accusa dolore perchè insistiamo così tanto riguardo i piedi? E di fronte alle domande di proprietari che chiedevano preoccupati agli esperti barefoot se era il caso di proseguire, si sentivano tutti indistintamente rispondere di avere pazienza e di mettere le scarpette.

Rispondo alla tua domanda Old, se i cavalli attaccati possono andare scalzi.

Dipende. Dipende dai tempi e dai luoghi di lavoro, oltre ovviamente, dalla qualità dell'unghia e dalla gestione.

In linea di massima, chi fa servizi matrimoniali, di piazza, sagre, su strade bianche, asfalto, pavé' su percorsi in piano o misti, Ferra i cavalli e mediamente con una frequenza che sta sui 35 giorni.

Chi lavora in vigna sceglie in base al tipo di terreno (i cavalli di Henry a Tassarolo ad esempio sono tutti scalzi), mentre chi lavora in bosco generalmente preferisce la ferratura con i ramponi.

Un nostro conoscente fa servizi in carrozza con i murgesi e per lui è improponibile il barefoot o le scarpette, Ferra ogni 30 massimo 40 giorni e i ferri si riducono allo spessore di un'ostia...
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 09, 2014, 04:49:45 PM
grazie Miki! aggiungo un pezzettino di conoscenza in più.
Dalla discussione emersa fin qui mi sto convincendo sempre di più che le varianti sono tante e disparate, che prima di sferrare bisogna valutare cose molto importanti come la qualità del piede, la gestione, il clima, il tipo di terreni e l'uso che si vuol fare del cavallo. Una volta considerate tutte queste questioni e quindi adottati tutti gli accorgimenti possibili per una transizione breve e non dolorosa (che nessuno ci assicura che avvenga) non è detto che il cavallo possa essere considerato "sistemato", in quanto potranno sempre manifestarsi sensibilità (vedi i PSI di Fede Spin) anche a distanza di molto tempo. Una decisione a ragion veduta è dunque per me, al momento, abbastanza complicata.
Per rispondere alla domanda di Raffaele, credo sinceramente che la ferratura fatta con competenza e giusta frequenza, non sia il "diavolo" così come non credo che il barefoot sia la "panacea". Sicuramente ci sono cavalli che possono restare scalzi, altri sicuramente no. Per quanto mi riguarda, non so se e quando deciderò di sferrare. Il mio cammino informativo è ancora lungo. Se però dovessi decidere oggi fermandomi a quanto scritto finora qui, non avrei dubbi e lascerei i ferri. Lo faccio per paura e per abitudine?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 09, 2014, 04:53:27 PM
Si
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 05:31:19 PM
no, direi di no.
Non vedo per quale motivo debba sferrare il cavallo.
Vedo cosa? Dei personaggi che hanno determinate idee in testa un po' come i vegani etc.
Va bene, tenetevi i lalli scalzi, con le scarpette o come cavolo vi pare.

Se volete ci mostriamo pure contriti nella nostra errata convinzione della necessità di infliggere ai nostri cavalli i chiodi di Cristo in croce (ho sentito ahimé anche questa) e il duro ferro sotto allo zoccolo, con buona pace di Horses and Roads.

No ma ditemi con i ferri scivolano e senza no? hahahah  :happy_birthday-736:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: PokerFace - Aprile 09, 2014, 05:43:45 PM
ha ragione max. non si sferra perchè c'è il problema e l'incognita del periodo di transizione.
penso che molti non sono disposti a rinunciare a montare (facendo l'attività preferita, qualunque essa sia) per un periodo lungo, mantenendo il cavallo.
mantenere il cavallo costa caro. siamo disposti a spendere certe cifre solo e soltanto se ne traiamo grande soddisfazione.
a me guardare il mio cavallo che cammina sulle uova causa mal di piedi non piacerebbe. io lo vorrei montare e divertirmi.
è egoismo, si, ma è così che va il mondo.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 09, 2014, 07:23:34 PM
Ho dimenticato di aggiungere la faccina al si :mrgreen:
Era una risposta breve ironica a seguito di un angoscioso pippone teorico serio :mrgreen:

Certo è che, a leggere Old, mi piglia la paura, cioè se fai ancora qualche valutazione nel tuo stile, riferro.

A parte gli scherzi, stiamo rendendo la faccenda scalzo/ferrato più grossa di quel che è.....

Cavolo Old! Proprio ora mi è venuto in mente che.... ogni volta che lo ferra prima deve levargli i vecchi.... cioè il tuo cavallo passa alcuni minuti scalzo! Subirà mica conseguenze???

Diavolo non riesco a essere serio..... scusate lapidatemi....
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 09, 2014, 07:52:52 PM
più che lapidarti, ti cospargeremo voluttuosamente il capo di fiande equine.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 08:03:35 PM
Tutto cominciò perché la polledra - ovviamente - dopo le prime uscite, aveva lo zoccolo tutto sbriccato, dissi: non è niente, l'importante è che sotto sia sana, ha ottimi piedi e io aspetterei - per ferrarla - dopo l'estate.

Ma subito capii di aver detto una sciocchezza, i ragassi, essendo del tutto impreparati, l'avrebbero azzoppata facilmente.
Comunque essi non avevano alcuna paura nè ferravano per abitudine, semplicemente se ne straimpipavano della barefutteria, tanto più che avendo - a cominciare dal mio - alcun lallo scalzo da mostrare la mia credibilità era pari a zero.

E comunque, ammesso che gli avessi fatto un corso di barefutterìa fulimmerscion, avrebbero potuto dire: no grazie, senza per esser tacciati di paurosi o abitudinari.

Dunque, pur ammettendo che la barefutteria possa esser praticata (con scarpelle o non) con viva e vibrante soddisfazione, trovo scorretta e falsa  e strumentale l'affermazione che da il titulo al topico.

https://www.youtube.com/watch?v=7FxJvJOrIVI

Vi pare che che il più grande cavallo da ostacoli di tutti i tempi sia stato ferrato per abitudine o paura e che malgrado i ferri sia campato fino a 33 anni ?



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 09, 2014, 08:47:43 PM
Raffaele, ma hai letto almeno il volume dal quale è stata estrapolata quella frase?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 10, 2014, 02:13:21 AM
Caro Max, la tarantella contesto/politico/interpretativa la cognosco benissimo, e su questo piano non ho dubbi che le interpretazioni possono essere rigirate a dx e sx.

Ma, per me - questo - non ha alcun valore, perché malgrado le ottime e logiche spiegazioni contestualizzate/contestualizzabili che offrono altra e più logica spiegazione, quello che passa - in politica come in tutto il resto - è lo slogan, la frase ad effetto che rimane nel gulliver della ggente in tutta la sua falsa efficacia.

Vuoi che ti faccia un elenco di slogan falsi detti dai nostri politici ad uso e consumo prima di tutto di propri fan e poi per acchiappare, nella massa amorfa del popolo bue, altri conzenzi ?

Anche i grandi del passato - in equitatione - dicevano frasi ad effetto, ma il loro valore stava e rimane nella rispondenza nella concreta realtà, i movimenti lallisti sono pieni di frasi ossimoriche e/o reclamistiche: doma dolce, equitazione naturale, benevolo abbraccio, addestramento etologico, equitazione in morbidezza...chi si ricorda dell'equitazione in morbidezza ?

Ora, la ragione di questo topico è di far risaltare proprio questo appena detto...c'ho dovuto studiare per trovare quello che c'è di buono nella barefutterìa nascosto in frasi senza senzo e false, eccone un'altra...genetica 0/0 - ambiente 100/100.

https://www.youtube.com/watch?v=7VoKo8ODjYk

Ti pare che sto simpatico vecchietto si dia tanto da fare coinvolgendo altre 4/5 persone per ferrare il suo lallo per paura o abitudine ?




Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 10, 2014, 02:52:57 AM
Citazione da: Nicola - Aprile 09, 2014, 03:37:52 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:38:24 PM
una forzatura strumentale alla demonizzazione ulteriore della mascalcia

Caro Raffaele, lungi da me il demonizzare la ferratura. Sai bene, per lunga consuetudine di rapporti "forumensi" con il sottoscritto, che sono scorbutico quanto basta, ma la mia "laicità" non mi permette di essere dogmatico.

La mia estremizzazione però è "strumentale" a far comprendere che l'atteggiamento del "chissenefrega", professato, innegabilmente, anche da molti sedicenti professionisti, è un estremo ben più dannoso dell'integralismo "natural": chi va da Sai Baba in pellegrinaggio, almeno una volta nella vita si è posto un dubbio esistenziale, che è già qualcosa. Passare dall'ignoranza orgogliosa ad una pò di dogmatismo, a mio avviso,  è indice di un percorso evolutivo, comunque. Puoi convenire su questo?

Non ti sfuggirà il fatto che, parecchio tempo fa, parlando proprio di Blasio, citato anche da queste parti, ti sottolineavo il dispiacere che provavo nella china che aveva preso l'esimio, sempre più concentrato sulla siderurgia, e sempre meno sull'ippiatria.

E' questo il tema!

Sul fatto che il taglio di capelli sia operazione chirurgica, ne sono persuaso al punto che, ormai da molti anni, l'unico soggetto abilitato a farmi da barbiere è mia moglie. Il consenso informato a mettermi con fiducia nelle sue mani, nel caso di specie, ha sapore di perpetuità.

Infatti, caro ingiegniere, non ti riconoscevo.

Riguardo Blasio, non lo conosco ma - a volte - parlo con un suo allievo diretto: Alessandro, e con un altro indiretto: Ezio, fa corsi di forgiatura - appunto - seguendo un militare uscito da sotto Blasio.

Ebbene, quando sti ragassi parlano del Maresciallo gli si illumina il volto, deve essere veramente il depositario di qualcosa di quasi sacro.

La china presa dall'esimio è spiegabilissima, il pareggio et la cura del piede è campo comune colla barefutterìa, ma sopratutto con la podologia equina specializzazione accademica; il nostro - secondo me - molto intelligentemente, ha rivolto la sua attenzione proprio alla forgiatura, l'arte peculiare del maniscalco, della quale si stanno perdendo le pratiche e le conoscenze a causa dell'industrializzazione e della approssimazione.

Come che la pensiate, ho visto un lallo che: zoppo da scalzo, marcante da ferrato, è stato messo dritto con una ferratura forgiata su misura.

Anch'io lascio il taglio dei capelli esclusivamente nelle mani di mia moglie, lo faccio ad intervalli curiosi - a volte - ogni 4/5 anni...otto anni fa - per il matrimonio di mia figlia - andai dal barbiere, servizio completo...non potevo guardarmi allo specchio, mi fece un'acconciatura che mi faceva sembrare un incrocio tra Fonzi e Mike Bongiorno; la mattina dopo, Angela dovette riparare il mal fatto, e siccome - per la mia richiesta - era incazsata come una jena, sbagliò il taglio col risultato che l'acconciatura alla Fonzie si trasformò in un taglio fratino...sembravo un burbero san Francesco d'Assisi.  :icon_rolleyes:

Ingegniere: All the best.






Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 10, 2014, 09:23:51 AM
intanto voglio ringraziare anche qui Alex che mi ha postato qualche link che mi darà l'opportunità di fare qualche buona lettura nel fine settimana. Sono molto d'accordo con Raffaele riguardo le "frasi ad effetto e gli slogan" Niente di più irritante per chi ha voglia seriamente di farsi un'idea propria partendo da basi di conoscenza reali e non dogmatiche.

Max! in effetti sto molto preoccupata nei due minuti nei quali il mio murgesone rimane scalzo. C'è di bello che non cammina e quindi non può sentir dolore.  :occasion14: Pensa che sto pensando seriamente di comprare le scarpette nel caso in cui sferri in campagna. Così mi porto avanti nel caso decidessi di barefuttare
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Nicola - Aprile 10, 2014, 09:42:03 AM
Caro Raffaele, come sai io ho sferrato per convinzione e non per disperazione.
Il maniscalco che ferrava la mia cavalla, anche lui formato a Pinerolo, era molto bravo a forgiare ed anche a lui ho visto preparare ferri per cavalli che, senza di lui, sarebbero rimasti tronchi.

Ed è proprio questo fatto che mi piacerebbe approfondire:
Pagherei bene per sapere COME quei cavalli sono pareggiati e PERCHÉ di quella tecnica di pareggio, ed in egual misura pagherei per sapere con quale ratio sia stato forgiato un certo ferro.

Una parte di tatto e sentimento vi sarà, senza dubbio, ma poi, se uno è bravo davvero, c'è il metodo.

Il metodo, se è vero metodo, individua sempre i suoi limiti di applicabilità. Altrimenti è fede o rito iniziatico.

Il metodo od i metodi, quelli seri, meritano di essere conosciuti e studiati da un proprietario attento, anche se non sarà mai lui ad applicarlo.

Se una cosa va riconosciuta al Barefoot è proprio la diffusione e discussione sui metodi.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 10, 2014, 10:47:43 AM
Nicola non approfondisco, non per scortesia ma per evitare di allungare ancora il brodo.

Il tema è questo: per abitudine e per paura; la frase - assai efficace - mentre colpisce il parvenus, irrita - direbbe un mio amico - il cavallaro con qualche tempo di esperienza, tal quale: genetica 0% - ambiente 100%. in quanto non corrispondono, anzi, sono diametralmente opposte alla sua constatazione diretta.

Che succede ?

Il cavallaro superficiale legge, non comprende, deduce che l'affermazione è falsa, giudica la barefutterìa una escortanata e chiude il discorso.

Il cavallaro curioso approfondisce, trova elementi validi e percorribili e possibilmente prova a scalzare, ma comunque giudica lo slogan uno slogan falso, appunto.

Ovvio che il target barefutto non è il cavallaro, ma ora la domanda è questa: la strategia comunicativa (americana) barefutta è ancora valida ?

Io credo di no, se mai lo è stata, ora non più.

Il lallista sta maturando, i contatti, l'esperienza diretta, il toccar con mano la realté gli stanno facendo capire molte cose, e, pur rimanendo aperto alle novità, si domanda su queste arcaiche e tribali pratiche tipo l'addestramento classico dei lalli e la ferratura; dunque sta superando gli slogan e comincia ad avere un sano senso critico verso i guru di qualsiasi squola.

Ottimo l'atteggiamento di O.Duck: capire, confrontare, provare...provare ?...ma anche no !

https://www.youtube.com/watch?v=TQOMdZqMQ7g

Che fa ? Stanno ferrando per abitudine o paura ?

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 10, 2014, 11:27:35 AM
La tua Raffaele è semplicemente un'opinione di un amatore che pesca video dal tubo contro quella di un professionista.
Se mi mettessi a pescare video di cavalli scalzi dal tubo sono sicuro che te ne trovo altrettanti, ma resterebbe sempre una gara di video pescati dal tubo da due amatori.

Abbiamo invece un opinione di un maniscalco professionista, tale Pete Ramey, che dopo mezza vita di lavoro, resosi conto di una serie di cose, scrive quella frase. Una frase estrapolata da un discorso più articolato di un libro che aveva scritto, quindi non uno slogan. Evidentemente aveva le sue ragioni nello scriverla e nel libro le riporta abbondantemente.

Quanti cavalli in lavoro hai scalzato Raffaele? Quanti ne hai ferrati? Quanti cavalli in lavoro puoi dire di seguire attualmente scalzi e documentarli? Non ti piace la frase, va bene, ma bisogna prenderla per buona perché noi non abbiamo l'esperienza o i numeri sul campo per contestarla.

Siamo dunque ad uno stallo: ci sono professionisti che dicono che il ferro è necessario e altri che dimostrano che non lo è. Fine della fiera. Se ne riparla tra cento anni con più numeri alla mano.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 10, 2014, 11:47:05 AM
Giusto max. In effetti non si può contestare una risposta se non si è definita bene la domanda.. secondo me, questa risposta vale quando la domanda è: "perchè coloro che non sanno perchè si ferrano i cavalli (per il semplice motivo che nemmeno si sono posti la domanda) li ferrano ugualmente?"

Raffaele sa bene che io questa domanda me la sono posta; e se l'è posta di certo ogni cavaliere esperto, curioso, e consapevole. Raffaele sa bene che io ho anche ipotizzato una semplice, ragionevole risposta, alla domanda "perchè si ferrano i cavalli"; ma siccome l'ho già detta e ridetta, mi secca ripeterla.

Beninteso: gran parte delle risposte a questa banalissima domanda, "perchè si ferrano i cavalli", sono semplicemente sbagliate; e dal  fastidio che si prova a scoprire che sono sbagliate, che sono sostanzialmente delle giustificazioni fasulle, nasce in parte la fortuna del movimento di reazione.

Invito quindi Raffaele a prende in considerazione tutte le motivazioni fasulle che circolano a sostegno della necessità della ferratura, e a smentirle con la stessa foga con cui smentisce sdegnosamente questa cosa del fear and use.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 10, 2014, 01:15:26 PM
Per prima cosa quella di Ramsey è una opinione e come tutte le opinioni - anche quelle autorevoli auorevolissime - è contestabile da altre opinioni assolutamente opposte di altrettanto spessore.

I fatti, viceversa, non sono discutibili, eventualmente si possono discutere i presupposti e le conseguenze che i fatti determinano, ma il fatto esiste di per se, è oggettivamente verificabile.

I fatti dicono che la ferratura inchiodata ha rivoluzionato la civiltà occidentale, i fatti dicono che si ferrano i lalli da 1000 anni, i fatti dicono che (OGGI) si continuano a ferrare  - per la stragrande maggioranza dei casi - i lalli in attività ludico/sportive/lavorative...punto.

Ridurre tutti questi fatti come la conseguenza di mera paura e mera abitudine è mancanza di rispetto per i fatti oltre che per l'intelligenza di coloro che stanno ai fatti.

Io dico che si è ferrato/si ferra per ottimizzare l'uso degli animali da lavoro, questa è una opinione, pinca palla dirà: si ferra perché è fichissimo sentire i ferri che suonano sull'asfalto, altra opinione.
Sta a chi le legge/le sente queste opinioni capire quale delle due è avallata dai fatti.

Ora, non c'è bisogno di aver vissuto il nazismo/il fascismo o esser stato nazista/fascista per avere una precisa idea a proposito, il mio amico Carletto - perfino - auspicherebbe il ritorno del duce, di un duce... :icon_eek:.

Dunque, secondo la mia opinione (?!) l'opinione di Rasmey è una escortanata non confortata dai fatti, punto.

Facciamo una prova: andiamo a Saumur e diciamo al Cavallerizzo Capo: lo sai che voi ferrate i vostri lalli solo per abitudine e per paura ? Lo dice Rarey !!
La stessa cosa la possiamo fare a Pinerolo, alla Scuola di Mascalcia, chiamiamo il Colonnello Comandante e gli diciamo: che state a fare, non avete ancora capito che si ferra solo per abitudiene e per paura? Chiudiamo questa baracca !! Non avete letto il libretto di Rarey ?

Non ci lamentiamo se poi ci mettono la camicia di forza...







Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 10, 2014, 01:25:36 PM
Ti ripeto la domanda di cui quella è la risposta.

"per quale motivo colui che dei lalli non sa nulla o quasi  [e quindi escludendo tutti quelli che hai menzionato, te compreso, Ghost compreso, e molti altrui utenti di questo forum compresi] ferra il suo lallo?"

"perchè così fanno tutti e un motivo ci sarà"         = abitudine
"perchè senza ferri ho paura che si faccia male"   = paura

Le cose stanno così, o no?  Cosa costa ammetterlo?

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 02:49:33 AM
Allora, se la metti così, hai perfettamente ragione !! Non ci avevo mai penzato ! Il tuo Rarey è un GENIO !

Il motivo per cui, colui che non za nulla di elettricità, evita di mettere le dita in una presa di corrente lo fa per due motivi:

perché così fan tutti = abitudine.

perché se infila il suo sacro ditino nella presa - plobabilmente - si piglia la scossa = paura.

PERFETTO !

Allora continuo:

Perché, io ragasso del Sud, ad Oslo - a Dicembre - uscivo sempre col montone ?

Perché così facevano tutti = abitudine !
Perché era probabile che, se fossi uscito in maglietta, mi sarei beccato una polmonite = paiura !

Questo non esclude il fatto che questa simpatica ragassa si comporti in questa maniera:

https://www.youtube.com/watch?v=fqwvQ0JRKiI
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 11, 2014, 09:32:55 AM
Rarey  = addestratore "sussurratore" del 1800 (morto da tempo)
Ramey = pareggiatore, ex- maniscalco, gestore di un centro ippico per escursioni, moglie Ivy appassionata di tiro (scalzo), animatore della AHA (vivo e vivace)
Rooney= veterinario equino, autore di "The lame horse"
Ramsey= non pervenuto  :horse-wink:

Bravo Raffaele, bella similitudine: proprio per lo stesso motivo per cui tu uscivi con il montone e non con un piumone o con un pellicciotto di foca  :horse-scared: (che pure avrebbe svolto la medesima funzione). Si chiama "legge del branco", detta anche "moda". Adeguarsi alla moda (all'abitudine) fa sentire al sicuro nella propria "integrazione culturale con il branco (umano)", e ripara dal rischio grave di essere emarginati perchè "diversi".  Non tutti sopportano questo tipo di emarginazione.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 10:04:04 AM
Confesso, ero molto giovine ed ero ancora imbrancato e a quel tempo si portava il montone coi decori afgani, ma ti assicuro, che avrei messo: una palandrana militare, un tamarro abbruzzese, una coperta indiana, un mantello umbromarchigiano, una tuta della zia Ulla...a - 20 gradi tutto fa brodo.

Ramsey...chi è mai costui ??
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 11, 2014, 10:09:09 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 10:04:04 AM
Ramsey...chi è mai costui ??

Un cuoco che ama fare televisione
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 11, 2014, 10:16:14 AM
 :4pres:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 11, 2014, 10:20:33 AM
C'è un'evidenza: la ferratura ha permesso un utilizzo massiccio del cavallo nell'ultimo secolo.

Ma ce n'è un'altra: venuta meno l'esigenza di questo utilizzo massiccio, l'idea dell'assoluta necessità di ferrare è però rimasta (es: si vede ferrare puledri di due anni come fosse una cosa normale e/o tutte le altre aberrazioni che si potrebbe riempire un'enciclopedia).

In molti ambienti si è esagerato/si esagera. Si è così creata piano piano una "bolla" che prima o poi doveva scoppiare, ed è scoppiata: è arrivato un tizio dai capelli bianchi che ha cominciato a triturare i maroni che forse l'uso della ferratura ha oltrepassato il limite, che ci stiamo sbagliando, che quantomeno prima di ferrare bisogna valutare, e in ultimo che l'ideale del piede che avevamo prendeva a esempio il modello in cattività e che forse era meglio prendere a modello quello dei cavalli nel loro ambiente naturale.

Il tizio parte bene, ma ad un certo punto va leggermente fuori di melone, crea una scuola che raduna maniscalchi pentiti e arriva a far recitare a mo' di "giuramento di ippocrate" che mai più ferreranno prima di consegnare l'attestato.

Un'altro tizio si stacca da tale esagerazione, cerca di essere più cauto in ciò che fa e che dice, ma ha la sfortuna di partorire questa frase che, presa da sola, punge sul vivo chi non riesce o non può fare a meno dei ferri: "si ferra per apprensione o per abitudine".

Chi non può fare a meno dei ferri e la legge fuori dal suo contesto si irrita. E va beh. Raffaele sta comunque facendo sù un casotto su una questione che interpretata a modo suo. Alex sta cercando di farglielo capire.

Io a quella affermazione per renderla più completa ed evitare tutto sto casotto, aggiungerei: "per apprensione, per abitudine o costretti dalle circostanze".

E, per scherzare e parafrasare La Guérinière sull'uso della frusta: "che si ferri per paura o per vanità, a volte si può ferrare anche per necessità".
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 11, 2014, 10:25:30 AM
 :horse-smile:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 11, 2014, 10:55:31 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 10, 2014, 01:15:26 PM
Per prima cosa quella di Ramsey è una opinione e come tutte le opinioni ....

Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 10:04:04 AM
Ramsey...chi è mai costui ??

ma come, lo citi senza sapere chi è?  :horse-wink:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 11, 2014, 11:14:48 AM
Chi avrà la pazienza e la capacità di leggere Horse shoes and horse shoeing (cosa che i bravi barefooters dovrebbero fare: la ferratura non è una minchiata, è una pratica ormai millenaria, qualcosa di buono ci deve essere per forza...) scoprirà anche, ad esempio, il vivo e vibrante entusiasmo con cui i ferri sono stati accolti quando colonizzatori vari li hanno presentati a popolazioni che non ne conoscevano l'uso.

Il motivo è semplice ed è conseguenza del vero motivo della ferratura: la ferratura aumenta istantaneamente l'usabilità dello lallo, permettendogli di superare istantaneamente alcuni limiti naturali del suo piede. Sposta in avanti il "breacking point", il punto di rottura. Permette a un piede immaturo (come quello di un puledro sotto i 24 mesi) di sostenere forti andature su terreni difficili con il peso aggiuntivo del cavaliere; permette di "andare dritto" a un cavallo che di suo, sferrato, sentirebbe fastidio su certi terreni; permette di galoppare sulle pietre; permette percorrenze e fatiche superiori a quelle che permetterebbe lo zoccolo scalzo (in rare circostanze, nell'antichità, prima della scoperta della ferratura, dopo performance di incredibile durezza, sono effettivamente citati alcuni casi di blocco di operazioni militari per eccessivo consumo del piede).

Questo è il vero motivo; ed è sostenibile dati di fatto alla mano. Perchè non dirlo apertamente, e lasciare quindi libero il proprietario di scegliere se "restare entro i limiti fisiologici" o superarli?


Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 11, 2014, 12:21:20 PM
Però qui Alex dai una visione parziale e negativa e non sono d'accordo. In tantissimi casi, la ferratura correttiva AIUTA il cavallo a non sentire dolore, in alcuni casi lo rimette dritto e - scusami se è poco - perchè in altre parole EVITA il dolore. Mai avuto un cavallo con problemi di formella che quando si infiamma fa fatica a camminare al prato, ovviamente senza cavaliere sulla schiena? Ecco, prova a vederlo sofferente tutti i giorni poi vedi se non ricorri alla ferratura. Io altro che quella...tutte le ho provate per dargli sollievo.Tieni conto che tantissimi proprietari non SFRUTTANO il cavallo ma lo usano per diletto con granus salis ed in modo rispettoso dei suoi limiti.
Galoppare sulle pietre, sostenere forti andature su terreni difficili permettimi ma lo fanno solo gli ammazzacavalli, non certo i cavalieri.

Che poi ci siano deficienti che ferrano i puledri a due anni per poterci sgaloppazzare a piacere....scusa ma questa non è mascalcia.

Scusate ma alle volte facciamo fatica ad essere obiettivi
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 11, 2014, 12:26:45 PM
il problema vero è che certi cavalli PURTROPPO senza ferri non ce la fanno. Se hai avuto questa sfortuna e te ne sei comprato uno cosa fai? Gli costruisci la casa nella prateria ad hoc o provi ad aiutarlo in qualche modo?

Se vogliamo una base di partenza comune allora cominciamo a dire che bisogna valutare CASO PER CASO, attentamente e senza preconcetti dogmatici
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 11, 2014, 12:34:23 PM
Ma certo, se ce n'è la necessità perchè non ferrare (bene)?

Ma se non ce n'è la necessità, perchè farlo?

E per distinguere i due casi, perchè non trovare facilmente chi aiuti con obiettività e competenza il cavaliere non espertissimo?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 11, 2014, 12:44:31 PM
così siamo d'accordo.  :occasion14:
Guarda Alex che in giro per l'italia ci sono OTTIMI maniscalchi professionisti. Certo che se chiami l'attaccachiodi e spendi 40 euro ogni 4 mesi....

Il problema è anche quello: trovare chi ti aiuta a decidere con obiettivita, competenza e - aggiungerei - senza interesse personale.

E dunque sgombrando dal campo perchè di parte barefooters e maniscalchi incalliti non ci rimane che affidarci ai vet. O no?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 01:25:04 PM
Il mio lallo sanza farri è zoppo, dopo il consulto di due veterinari, un podologo equino, un maniscalco, si è giunti alla conclusione che il Caimano va ferrato e ferrato in maniera particolare: ogni 25 giorni, in alluminio, rullante e a uovo con soletta di gomma.

Appena montati i ferri giusti si è immediatamente messo dritto.

Dopo le prime ferrature, costose e difficili da reperire, ho modificato due normali ferri d'alluminio, li ho fatti sbacchettare e rullare dal maniscalco e glielo fatti montare alla Napoleone.

Perfetto, col risparmio di 30 euri a coppia, coi tempi che corrono bisogna arrangiarsi...
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 11, 2014, 01:39:45 PM
Purtroppo no; sui piedi, la larghissima maggioranza dei veterinari delega il maniscalco (di cui si fida). Notizie concordi mi dicono che nei corsi di laurea in veterinaria il piede equino viene trattato con estrema superficialità, e che vengono invitati bravi maniscalchi a tenere lezioni di approfondimento agli studenti che intendono occuparsi di cavalli.

La veterinaria ha eroso pian piano le competenze dei maniscalchi (anticamente, i maniscalchi erano anche i chirurghi del cavallo; gli antichi testi di mascalzia lo dimostrano chiaramente) ma tuttora esiste una specie di "recinto" attorno alle competenze del maniscalco, che pochi veterinari varcano.

Certo, esistono i veterinari specializzati in podiatria; ma sono pochissimi e intervengono in casi particolarissimi; io parlo dei veterinari equini "normali", con veri podiatri ho parlato rarissimamente e solo via web.

Conclusione: in generale, il veterinario ripete quello che dice il maniscalco.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 01:54:26 PM
Il mio maestro di cavallinità, M/llo Canto, effettivamente era consultato dai veterinari, ricordo che preparava con le sue mani un particolare liquido del Villate e un potentissimo vescicante.

Mi pare strano che ancor oggi, con le possibilità di ricerca, contatti e studio avvenga ancora quello che dici; un giovine veterinario - figlio del mio veterinario storico, è stato: due anni in Spagna (fecondazione e ginecologia), un anno in Germania (tendini e muscoli), e ha seguito delle letione del più grande podologo equino italiano...mi sfugge il nome ma credo operi a Torino.
Ma c'è una cosa che non si può andare a studiare né comprare: l'esperienza.



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 11, 2014, 03:21:01 PM
La cosa la dice lunga in che situazione siamo ancora oggi e del perché si danno credito ancora a certe usanze.

Senza contare che anche nei vet vale il discorso che vale per gli altri, ovvero che troveremo vet pro barefoot o pro ferratura ciascuno con le proprie ragioni.
Anni fa non c'era storia: tutti coi ferri, se avevi il cavallo scalzo e avevi bisogno di cure veterinarie quello quando vedeva che non aveva i ferri ti diceva che il cavallo aveva male alle orecchie perché era scalzo, giuro.
Oggi non siamo arrivati al 50 e 50 (e se mai ci arriveremo dipenderà dall'effettiva validità e praticabilità delle teorie barefoot) ma sempre più vet guardano con interesse al cavallo scalzo. Esiste la cosa, se ne parla, e di conseguenza qualche vet se ne interessa. Ne conosco diversi.

Sicuramente, essendo che questi accorgimenti (chiamiamoli così) che prevedono di tenere il piede scalzo non sono facilmente praticabili nelle scuderie tradizionali e che incontrano ancora parecchio scetticismo, è molto probabile che anche i vet pro barefoot non forzino più di tanto la scelta del proprietario, riducendo ulteriormente la casistica a cui fare riferimento.

Non conosco a fondo il caso specifico, ma metti che Raffaele viveva in certe regioni qua, ci può pure stare che oggi non aveva riferrato affatto ma anzi andava in giro magari con protezioni alternative metti/togli e lo seguiva un pareggiatore con un vet pro barefoot. Non ci vedo nulla di strano.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 04:13:09 PM
Caro Max, ti ricordo che quel lallo è stato per 6 anni scalzo.

Quì vicino c'è una baretutta, a suo parere nessun barefutto avrebbe potuto far meglio su quei piedi: calleggio et pareggio naturale, seguendo le dritte di Xenophon.

Si dà il caso che la stessa sia anche veterinaria et omeopata, quando sento omeopata mi viene l'orticaria, ha prescritto una costosa pomata omeopatica per i piedi di un lallo che ha tentato di curare/pareggiare, dopo 3/4 interventi è stata abbandonata.

Alessandro con ferratura su misura e liquido del villate blando ogni due giorni, ha messo il lallo subito dritto e in 4/5 ferrature i piedi arrembati hanno assunto un aspetto umano.

http://www.cavalloplanet.it/index.php?topic=1180.msg30756#msg30756

E comunque il lallo scalzo va dritto non per il pareggio della muraglia ma per il calleggio della suola.









Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 11, 2014, 04:24:17 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 04:13:09 PM

E comunque il lallo scalzo va dritto non per il pareggio della muraglia ma per il calleggio della suola.


Su questo non ci piove!
L'ideale sarebbe che il cavallo fosse gestito in modo tale da rendere inutile il pareggio, con il consumo che bilancia perfettamente la ricrescita.
Se si fa un uso molto intenso del cavallo, oltre i suoi limiti fisiologici, il consumo diventa eccessivo, ed è necessario utilizzare le protezioni che più ci aggradano (ferri, scarpette, campi magnetici che mantengono il piede sospeso...). Al contrario, se il cavallo lavora poco (la stragrande maggioranza dei casi) sarà necessario "consumare" artificialmente l'eccesso di ricrescita
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 11, 2014, 04:37:37 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 04:13:09 PM
Quì vicino c'è una baretutta, a suo parere nessun barefutto avrebbe potuto far meglio su quei piedi: calleggio et pareggio naturale, seguendo le dritte di Xenophon.

Si dà il caso che la stessa sia anche veterinaria et omeopata, quando sento omeopata mi viene l'orticaria, ha prescritto una costosa pomata omeopatica per i piedi di un lallo che ha tentato di curare/pareggiare, dopo 3/4 interventi è stata abbandonata.

Caso esemplare di "citazione a fisarmonica" ossia: come più conviene al proprio intento dimostrativo.

Prima citi la barefutta con il tono di dire "se l'ha detto lei è cosa certa".
Subito dopo dici che alla prova dei fatti ha fallito miseramente.

Allora: o la consideri attendibile (non ti ci vedo, vista l'evidenza del fallimento) o la consideri inattendibile (e allora perchè citare il suo giudizio come se fosse "prova provata"?). 

Francamente, abbiamo un'orticaria in comune, anch'io mi riempio di ponfi alla parola omeopatia, ognuno ha le sue allergie; l'impressione è che tu stia confrontando il migliore dei maniscalchi con una pareggiatrice di esperienza ancora modesta e con un'idea sui generis del metodo scientifico e del rispetto dell'evidenza scientifica; non mi pare che da questo confronto sia ragionevole trarre alcuna conclusione.

Quanto al pareggio della muraglia, Marjorie ha scritto: "flares hurt", ossia: gli slargamenti causano dolore/fastidio; e quindi anche controllare gli slargamenti (ossia: tenere la muraglia corta "il giusto") contribuisce a tenere il lallo dritto, insieme al calleggio della suola (cosa sacrosanta); quindi anche la tua affermazione finale, che condivido in gran parte, non è del tutto esatta o perlomeno: non va presa come oro colato.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 11, 2014, 04:53:29 PM
CitazioneSi dà il caso che la stessa sia anche veterinaria et omeopata, quando sento omeopata mi viene l'orticaria, ha prescritto una costosa pomata omeopatica per i piedi di un lallo che ha tentato di curare/pareggiare, dopo 3/4 interventi è stata abbandonata.

APPUNTO.
Essendo una jungla dove ciascuno fa e crede in quel che gli pare, compresi i vet, risulta un tantino difficile capire i confini reali delle cose.

CitazioneE comunque il lallo scalzo va dritto non per il pareggio della muraglia ma per il calleggio della suola.

Non è sempre vero. Alex ha ragione a citare Marjorie e ti smentisco per esperienza personale. Ciascuna parte del piede gioca il suo ruolo e la forzatura che tu fai, nel dire che le sbreccature non sono importanti ad esempio (magari è stato così nel tuo caso) io non ne sarei tanto sicuro a prenderlo come principio assoluto, in presenza di patologie meno che mai.

CitazioneSu questo non ci piove!

Vedi? La tua convinzione nel sostenere una forzatura sta già traendo in errore altri. Stai attento a quel che dici sulla base di UN tuo caso personale perfavore.

Insomma, in questo panorama è difficile districarsi nel fare la scelta migliore, la conclusione purtroppo è che va spesso a culo e alla fine uno fa quel che si sente di fare. Non è un caso che persone come Old e altre che ho conosciuto si sentano disorientate e più vanno avanti a cercare risposte più si sentono disorientate.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 11, 2014, 07:45:31 PM
I principi del Principe erano:

Piedi buoni, stabulazione sul duro, in particolare usando una pavimentazione a sanpietrini bombati, e lo stazionamento - per il governo - in cornici di ferro contenenti ciottoloni tondegganti...così ché il muoversi per scacciare le mosche simulasse lo passo et arrotasse li pedi; i polledri dovevano esser lasciati fino ai 4 anni in "montagna" acciocché si irrobbustissero le ogne.

Non fa alcun cenno al pareggio o a qualcosa di simile, Tucidite, raccomanda protezioni in cuoio per li pedi anco dei cammelli e lo stesso Ipparco raccomanda di usare juta e paglia avvolti alli zoccola per passare i passi innevati d'inverno.

Il barefutto moderno interviene perché i lalli fanno poco pochissimo movimento tal quale i nostri cagnoli da salotto, i gatti da appartamento e i criceti da giostrine.

Viceversa, i lalli che lavorano scalzi, ce ne sono ancora, sono usati a rotazione: relazione dal Venezuela del Porf. Barrile, vi metterò il linco.





Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 11, 2014, 08:07:01 PM
Se raccomanda i ciottoli per arrotare sti piedi, non ti è venuto in mente che reputasse appunto utile avere i piedi arrotati?

Se raccomanda i ciottoli per arrotare sti piedi, non ti è venuto in mente che li raccomandi per evitare proprio la fatica di arrotarli a mano?

Non ci dici nulla di nuovo. Piuttosto insisti nel semplificare il tutto a quelle quattro parole di un libro secolare che ripeti come un disco rotto. Abbiamo capito. Solo che cosa vuoi, oggi scrivere e comunicare è più facile di un tempo e abbiamo a disposizione molte più versioni della faccenda che non in quel libro della beata, utile come curiosità storica, come spunto interessante, così come sono stati per me interessanti i tuoi esperimenti, ma non certo come testo unico a cui far riferimento, saremmo degli imbecilli.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 12, 2014, 02:47:13 AM
Arrotare, ho usato un termine infelice, arrotare sta per affilare/rendere tagliente/efficiente, nel nostro caso il termine giusto per definire lo scopo di quelle operazioni era: calleggiare render duro.
Il Principe non voleva sottrarre materiale protettivo allo pede ma aumentarlo, renderlo più efficiente/più compatto/più duro.
L'ultima cosa cui pensava era togliere muraglia, quella se ne va per effetto collaterale alla calleggiatura.

Stai parlando con uno stava scalzo tutta l'estate, dunque sa perfettamente la differenza di andare scalzo coi piedi dolci o coi piedi duri, guardate la prova fotografica e il paddocco Xenophon:

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/06/il-caimano.html

Comunque, non mi tirate in questa diatriba, ho già detto et ripetuto che va benissimo - se si può/se si sa - andare scalzi, ho fatto la mie esperienza.

Quando sono arrivato - col Caimano scalzo - al maneggio Cimarosa, pretesi (per il mio lallo) il paddocco Xenopnon e - grazie alla mia autorità e alla prova vivente al seguito, tentai di far scalzare i cavalli di squola...durato 10 giorni, si azzoppava un lallo al giorno, troppo complicato dire di aver pazienza e usare i paddocchini a dispositione...e comprare un 2000 euri di scarpelle !

Riguardo la muraglia slargata et sfaldata e le sue conseguenze, ecco altra esperientia diretta...insignificante ? Sarà !

http://calmoinavantiedritto.blogspot.it/2012/05/faiddi-e-focu_29.html
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 13, 2014, 09:52:57 AM
Tutto vero e interessante ma non si può fare di un caso la norma quando ci si improvvisa divulgatori. Perlomeno bisognerebbe dire "nel mio caso è stato così, suppongo che, etc". Ma la nettezza di opinioni senza mezzi termini fa parte del tuo stile, e in fondo anche a noi piaci così ;-)

Più che altro credo che l'influenza ce l'abbiano gli slargamenti verso la punta (non tanto quelle ai quarti), dove possono causare problemi vari e anche dolore per via dell'effetto leva durante la fase di distacco/spinta.

Sul resto, sono perfettamente d'accordo, anzi sei tu, indirettamente, ad essere perfettamente d'accordo con noi: e cioè si ferra per via di come sono strutturate e organizzate le scuderie, per via di come è concepito l'utilizzo del cavallo: tutto subito e presto senza troppe paranoie, il ferro non serve al cavallo, serve a chi vuole utilizzare il cavallo in quel modo.

Come già detto e ridetto: è una questione di scelta, a monte.

Dopodiché si sa a cosa si va incontro e ci si organizza di conseguenza. A ben vedere non ci sarebbe nessuna polemica da fare. Io non mangio carne, tu si. Io dico i motivi per cui non la mangio, e tu i tuoi percui la mangi. Dove sta il problema? Il problema sta nell'animo dell'uomo che sente una pulsione enorme a voler trascinare quante più altre persone possibili verso quello in cui crede, e per farlo esagera. Siamo programmati così: geneticamente ;-)
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 13, 2014, 12:35:20 PM
Bah!

Io non credo di essere un "divulgatore", prendo atto e sottolineo che - anche oggi - si ferra per motivi estremamente pratici, l'abitudine e la paura supposte come sostegno alla maledetta pratica della mascalcia non sono pertinenti, nessun professionista ferra per paura o per abitudine anzi !

Plobabilmente. i lalli sottoposti a prove estreme come quella di sotto - da scalzi - subirebbero dei traumi importanti.

https://www.youtube.com/watch?v=AtSgEJXHQPo

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 14, 2014, 09:37:09 AM
Citazione da: max - Aprile 11, 2014, 04:53:29 PM

CitazioneSu questo non ci piove!

Vedi? La tua convinzione nel sostenere una forzatura sta già traendo in errore altri. Stai attento a quel che dici sulla base di UN tuo caso personale perfavore.


Permettimi, Max, ma non è certo per via delle esternazioni di Raffaele che sostengo la tesi che il processo di inspessimento della suola abbia un'importanza determinante nella riuscita di un piede scalzo. Il pareggio della muraglia sarà finalizzato a favorire lo sviluppo di una suola più spessa, ove necessario, o a mantenere lo spessore esistente qualora questo fosse già sufficiente.
Concordo peraltro con Raffaele quando dice che l'obiettivo deve essere il calleggiamento; se perseguito correttamente, la muraglia si adegua da sè, senza bisogno di intervento alcuno.
Con questo non voglio negare l'utilità del pareggio.
Ritengo sia fondamentale in tutti quei casi in cui non si è in grado di garantire condizioni tali da bilanciare crescita e consumo.
Ma l'optimum a cui aspirerei, sarebbe quello di non dover mai mettere mano a tenaglie e raspa
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 14, 2014, 10:07:52 AM
Il pareggio corretto toglie quella parte di muraglia che su terreno duro "si sbecca" da sola. Non è detto che questo serva sempre al cavallo, ma serve moltissimo al cavaliere poco esperto che di fronte a una sbeccatura insignificante si impensierisce - ha paura. Un discreto pareggio, e gli zoccoli di quella puledra di cui al famoso topico "prima ferratura" non si sarebbe sbeccata.... e forse quella ferratura, in quel momento, ferratura che a detta di Raffaele non era ancora necessaria, sarebbe stata rimandata e - chissà - forse evitata.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 14, 2014, 10:36:05 AM
Citazione da: alex - Aprile 14, 2014, 10:07:52 AM
Il pareggio corretto toglie quella parte di muraglia che su terreno duro "si sbecca" da sola. Non è detto che questo serva sempre al cavallo, ma serve moltissimo al cavaliere poco esperto che di fronte a una sbeccatura insignificante si impensierisce - ha paura. Un discreto pareggio, e gli zoccoli di quella puledra di cui al famoso topico "prima ferratura" non si sarebbe sbeccata.... e forse quella ferratura, in quel momento, ferratura che a detta di Raffaele non era ancora necessaria, sarebbe stata rimandata e - chissà - forse evitata.



Si, sono d'accordo sull'episodio della puledra.
Mi permetto solo di far notare che, in linea di massima, la muraglia "si sbecca" quando è già troppo lunga.
Se il consumo bilanciasse la crescita, essa sporgerebba l massimo di un paio di millimetri dalla suola, e avrebbe una forma ben arrotondata
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 14, 2014, 10:50:57 AM
Beh se non ci si fa trascinare dalla convinzione di qualcuno tanto meglio!
E' ovvia la necessità di un buon spessore di suola/cuscinetto plantare questo è chiaro, ma anche il resto può fare la differenza. In questo caso Raffaele dice apertamente che le spaccature non hanno alcuna influenza/importanza. Ci starei attento, dipende dove come quando.

Il cavallo in cattività non vive e non si muove come in libertà questo lo sappiamo, e le spaccature, se è vero che sono parte di muraglia che il piede si sbarazzerebbe da sè con un meccanismo naturale etc etc, è anche vero che a causa di questa differenza di vita questo meccanismo potrebbe alterarsi. Non è difficile da immaginare che le condizioni ottimali perché fili tutto come dovrebbe non ci sono quasi mai.

Non esiste qualcosa per cui non dobbiamo preoccuparci. Di solito non sono preoccupanti, ma non è detto.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 14, 2014, 11:45:26 AM
Citazione da: max - Aprile 14, 2014, 10:50:57 AM
Raffaele dice apertamente che le spaccature non hanno alcuna influenza/importanza. Ci starei attento, dipende dove come quando.

Il cavallo in cattività non vive e non si muove come in libertà questo lo sappiamo, e le spaccature, se è vero che sono parte di muraglia che il piede si sbarazzerebbe da sè con un meccanismo naturale etc etc, è anche vero che a causa di questa differenza di vita questo meccanismo potrebbe alterarsi. Non è difficile da immaginare che le condizioni ottimali perché fili tutto come dovrebbe non ci sono quasi mai.

Non esiste qualcosa per cui non dobbiamo preoccuparci. Di solito non sono preoccupanti, ma non è detto.

Secondo me le spaccature della muraglia sono una rogna.
Io cerco di evitarle in ogni modo.
Ma se il consumo fosse pari alla crescita, il consumo sarebbe dato dall'abrasione, e spaccature non ne avremmo
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 14, 2014, 11:51:18 AM
Chi lo sa. Metti che nel frattempo qualche variazione terza faccia crescere comunque un corno difettoso?

Io ho smesso ora, dopo un mese, di avere una crescita delle mie unghie delle mani "difettosa". Avevo unghie bruttissime, la pelle squamata, un male cane ogni volta che infilavo le mani in tasca o sfioravo qualcosa che mi sollevasse la pellicina. Eppure non ho cambiato niente nel mio stile di vita, l'unica cosa che è successa è stato l'avvento della primavera.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 14, 2014, 02:11:59 PM
Se riformulassi il concetto aggiungendo un bel "In generale..."?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 15, 2014, 03:50:14 AM
Citazione da: fede.spin - Aprile 14, 2014, 11:45:26 AM
Citazione da: max - Aprile 14, 2014, 10:50:57 AM
Raffaele dice apertamente che le spaccature non hanno alcuna influenza/importanza. Ci starei attento, dipende dove come quando.

Il cavallo in cattività non vive e non si muove come in libertà questo lo sappiamo, e le spaccature, se è vero che sono parte di muraglia che il piede si sbarazzerebbe da sè con un meccanismo naturale etc etc, è anche vero che a causa di questa differenza di vita questo meccanismo potrebbe alterarsi. Non è difficile da immaginare che le condizioni ottimali perché fili tutto come dovrebbe non ci sono quasi mai.

Non esiste qualcosa per cui non dobbiamo preoccuparci. Di solito non sono preoccupanti, ma non è detto.

Secondo me le spaccature della muraglia sono una rogna.
Io cerco di evitarle in ogni modo.
Ma se il consumo fosse pari alla crescita, il consumo sarebbe dato dall'abrasione, e spaccature non ne avremmo

Questo che dici è nell'ottica del cavagliere, in realtà la muraglia, la parete, per il lallo originale ha una precisa funzione di "aggancio", di presa, dunque dovrebbe essere leggermente sporgente per afferrare il morbido terreno erboso delle ubertose praterie americane dove si è evoluto il piede dello lallo, ma di questo parleremo - forse - in un topico già aperto.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 15, 2014, 08:48:02 AM
Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 15, 2014, 03:50:14 AM
afferrare il morbido terreno erboso delle ubertose praterie americane dove si è evoluto il piede dello lallo, ma di questo parleremo - forse - in un topico già aperto.
Non mi risulta che il cavallo si sia evoluto lì...
E, attualmente, i cavalli bradi, vivono su terreni tutt'altro che morbidi.
Ad ogni modo, una leggera sporgenza, rispetto al piano della suola, la avremo di sicuro, ma non tale da portare a delle rotture per "effetto leva"
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 15, 2014, 09:02:53 AM
E' corretto affermare che una buna parte dell'evoluzione dello lallo si sia svolta in America (il responsabile della scomparsa dei cavalli selvaggi in America è relativamente recente, geologicamente parlando, e coincide con l'arrivo, relativamente recente, dell'uomo nel continente; cito a memoria, pregasi smentita se opportuna).

E' fantasioso invece affermare che il suolo delle praterie sia "morbido": lo è il suolo delle foreste; il suolo delle praterie, nelle latitudini  della fascia temperata e tropicale,  è è di consistenza variabile con le stagioni, o è perennemente duro; perchè altrimenti non sarebbero praterie, ma foreste. Le praterie in genere si insediano in climi semidesertici, o perlomeno con lunghissimi periodi aridi.

In Friuli abbiamo le nostre praterie (i Magredi); si tratta dell'amplissimo letto del Tagliamento e di altri fiumi; in questo caso le precipitazioni non mancano, ma l'acqua sparisce rapidamente perchè il terreno è ciottoloso, permeabilissimo, poverissimo di materia organica. Ovvio che nei Magredi il terreno è costantemente durissimo.



Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 15, 2014, 09:25:35 AM
Ragazzi, in un "piede ideale in condizioni ideali" non si avrebbe nessuna spaccatura, nessun effetto leva tale da creare spaccature preoccupanti. Però l'ideale non esiste mai. Nè come condizioni esterne (ambiente) nè come condizioni di piede (genetica).

Se c'è spaccatura c'è una condizione anormale, e se c'è una condizione anormale si sta attenti ed eventualmente la si sistema appena la si vede, pena un possibile peggioramento.

Esempio classico: il cavallo è passato da un pascolo morbido a un piccolo paddock dal terreno duro, quindi, come se non bastasse, ora non si muove nemmeno più tanto, il pareggiatore tarda a venire, il piede intanto cresce e la muraglia ancora morbida si sfalda sotto il peso e le pressioni. In teoria, è una evento del tutto normale.

Il proprietario vede le spaccature, non se ne cura (tanto se ne vanno via da sole, come detto è una condizione normale, non fan danno, la suola è buona, etc) ed esce per una bella passeggiata.

Peccato che ambiente, genetica e sfiga si mescolano sempre in modo imponderabile.

Torna, smonta, e davanti ha una bella setolona che va da terra fino in corona che prima non c'era. Bel colpo! Ora: 1) prima che sparisca ci van due mesi minimo 2) lì dentro ci si infila di tutto vedi tarli etc 3) più ci cammina sopra e più si apre con la possibilità che cominci a far male 4) sei proprio un pirla, bastava che prima di uscire davi una sistemata colla raspa.

Ecco uno dei tanti esempi del perché penso che tenere il cavallo scalzo è una scelta che non si possa imporre.

Viceversa, ferrare è una condizione facilmente imponibile, facilmente accettabile: problemi zero, al massimo sono problemi del maniscalco.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 15, 2014, 09:40:58 AM
Citazione da: max - Aprile 15, 2014, 09:25:35 AM

Peccato che ambiente, genetica e sfiga si mescolano sempre in modo imponderabile

:laughter-485: :laughter-485: :laughter-485: rido ma e' vero!



Citazione da: max - Aprile 15, 2014, 09:25:35 AM


Ecco uno dei tanti esempi del perché penso che tenere il cavallo scalzo è una scelta che non si possa imporre. :perfect:

Viceversa, ferrare è una condizione facilmente imponibile, facilmente accettabile: problemi zero, al massimo sono problemi del maniscalco.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 15, 2014, 10:12:25 AM
Ferrare è una condizione facilmente imponibile, facilmente accettabile: problemi zero.

Ecco perché si ferra !!! Abitudine e paura c'entrano una beatissima minchia!

Una ferratura ben fatta, e - sopratutto - regolarmente rinnovata ha pochissime effetta collaterali negativi che sono comunque largamente superati dai benefizi, detto questo, sono il primo ad ammettere che - dato che i lalli nostri non lavorano e non devono esprimersi ad alti livella nello sport - va benissimo farli andar scalzi, il ploblema è che farlo è complicato, difficile, eventuali ploblemi: molti.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 15, 2014, 10:33:46 AM
Vuoi vedere che anche qui giungiamo ad una conclusione?!?
In linea di massima concordo, avere il cavallo scalzo in maneggio, con poco tempi.a disposizione per muoverlo a sufficienza e' una cosa complessa. Una rottura di scatole, se vogliamo
Vanno mossi e devono.stare sul pulito. E mossi, mossi, mossi... con costanza.
Quando il mio era montato 5 volte la settimana in passeggiate lunghe andava benissimo.
Poi siamo dovuti testar fermi. Adesso devo abituarlo ad uscire per gradi ( in campo va benissimo). Se fosse ferrato, partiremmo subito con le uscite.
Pero'... non val la pena considerare le scarpette?  Certo, bispgna rompersi le scatole per beccare la misura.. e pregare cheil piede non cambi  :horse-smile:

Si ferra per pigrizia?   ;D  :laughter-485:
Diciamo comodita'  :horse-smile:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 15, 2014, 11:08:28 AM
Impigriti nel corpo e nel cervello, per molti umani la comodità è necessaria. Senza comodità si estinguerebbero. Non vedo l'ora.  :horse-cool:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 15, 2014, 11:42:08 AM
E qui si arriva al paradosso.
Se uno non ha tempo per muovere il cavallo a sufficienza da mantenere un piede sano: lo ferra. Ma il ferro è stato concepito per il contrario: essere messo per superare i limiti del piede scalzo nei picchi di lavoro.

Dove sta l'inghippo? Sta nel misunderstanding del ferro. Sta nel suo abuso. Sta nel cambio di destinazione d'uso del cavallo (da lavorativo a ludico) con conseguente aumento dell'ignoranza a riguardo. Sta nel fatto che ovunque nelle scuderie si punta a stipare più cavalli possibile nel minor spazio possibile con il minor disturbo possibile (diete standard e box stile catena di montaggio). E fanculo pure al periodo di riposo e rigenero del piede. Ho ragione?

La questione ferro si / ferro no è dunque culturale non meccanica.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 15, 2014, 02:35:36 PM
Per quello che vedo, la maggior parte dei lalli vive stabulata in box, lavora (si fa per dire) un'oretta al giorno, i maneggi sono vicinissimi a centri urbani, a volte dentro, è da passi andare in giro per il traffico cittadino, io lo facevo, fui fermato - illegittimamente - dai carabinieri.

Quando uno fa una mattinata in campagna sembra un'impresa, di veri viaggi a cavallo se ne fanno pochissimi, anche perché bisogna esser preparati fisicamente e sopratutto mentalmente, ricordo la profonda disperatione dei parvenus - dopo 4 giorni di marcia - che - con vivo e vibrante entusiasmo - aderirono all'impresa: Sicilia acavallo cost to cost.

In queste condizioni, ferrare è la cosa più semplice ma anche più logica da fare, inoltre, l'alternativa ai ferri è pareggio barefutto e scarpelle, cioè, il lallo differentemente, più costosamente. più complicatamente ferrato.

L'allegro barefutto dovrebbe - invece - per prima cosa dettare le giuste condizioni di stabulazione, di alimentazione, di tempo di movimento, di scelta delle andature e dei dei fondi e infine la considerazione del clima.
Tutte cose che, avendo un pò di pratica lallina, si capiscono da se, non c'è neanche bisogno che qualcuno ce le insegni.

Se si seguissero queste regole non ci sarebbe bisogno nè di barefutti nè di scarpelle...esperienza diretta.









Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: bambolik - Aprile 15, 2014, 03:33:24 PM
-- come mi sto mordendo la lingua davvero...dio come vi farei conoscere certi cavalli scalzi talmente sofferenti che... :vfncl: Altri che stan bene ma non generalizziamo per piacere ci son cavalli che scalzi SOFFRONO le pene dell'Inferno PUNTO!
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 15, 2014, 03:55:18 PM
Ne ho conosciuti, ne ho conosciuti, una mia lalla, una PSI, a fine carriera la misi al pascolo a fare la fattrice, scalza non poteva stare, dovette eser ferrata (davanti) fino alla fine dei suoi giorni...27 anni.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 15, 2014, 04:01:12 PM
Mi spiace di sentirlo dire. Si vede che la scelta barefoot non implica, automaticamente, un miglioramento istantaneo dell'intelligenza e della sensibilità di chi la adotta. Con riferimento all'attualità, potremmo dire che si tratta di "cretini da sanzionare".

Ovviamente voi state affermando che non esistono cavalli ferrati che soffrono dolori cronici ai piedi, è una bella notizia, questa sì che mi fa piacere.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: bambolik - Aprile 15, 2014, 04:05:51 PM
ma no Alex non generalizziano da un lato e l'altro su sei uono di buon senso e scientista!
Ci sono cavalli sofferenti ferrati (magari male) cavalli scalzi sofferenti (magari pareggiati male) e in mezzo tutte le degradazioni e gradazioni...La VERIT° non c'è poco da fare solo la valutazione del caso singolo. Da qui termino di intervenire avete gia "eviscerato" il problema..ma a me vedere un cavallo zoppo tronco da non muoversi per "il trapasso" ecco... :pollicegiu:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 15, 2014, 04:07:24 PM
Citazione da: bambolik - Aprile 15, 2014, 03:33:24 PM
-- come mi sto mordendo la lingua davvero...dio come vi farei conoscere certi cavalli scalzi talmente sofferenti che... :vfncl: Altri che stan bene ma non generalizziamo per piacere ci son cavalli che scalzi SOFFRONO le pene dell'Inferno PUNTO!

Nessuno qua ti impedisce di parlare. Anzi è sempre interessante valutare tutti i casi.

Se invece non puoi andare nello specifico allora ti rispondo così:
come vi farei conoscere certi cavalli FERRATI talmente sofferenti che.. :horse-wink:

EDIT: praticamente Alex ha espresso lo stesso concetto
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: bambolik - Aprile 15, 2014, 04:10:15 PM
ohh si si anche di quelli non ne parlo sai perche maniscalco non sono ne esperta del piede scalzo ma di fronte a certe evidenze come dire puoi anche non essere il luminare del settore.
MA la cosa strana è che se un cavallo ferrato ha evidenti problemi o di andatura o zoppia si dice "è ferrato male" se invece un cavallo "natur" sta in medesime condizioni..bhe "bisogna aspettare". Basta cosi comunque per me...
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 15, 2014, 04:27:58 PM
Bambolik, hai ragione e ti capisco.
Il mio pareggiatore era di quelli " aspetta e spera".
Ma ma ma.. il barefoot non e' questo. Gli esperti veri raccomandano cge il cacalli debba star bene, comodo. Sempre
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 15, 2014, 04:34:02 PM
Ma no Bambolik, anzi, mi interessa molto la tua opinione.

Distinguiamo però due casi diversi: quello del cavallo mai ferrato, e quello del cavallo ferrato da abbastanza tempo.

In questo forum qualcuno ha buttato là l'idea "una buona ferratura non fa alcun male". Curiosa affermazione: un cavallo come la ormai famosa puledra "Prima ferratura", che non ha il mimino disagio e che sta benissimo sui suoi piedi sferrata e pure montata, viene ferrata e in pochi mesi/anni è possibile/è probabile che tolti i ferri senta un tale dolore da impiantarsi nel box e affermare con decisione "di qui non esco, brutti idioti: i piedi mi fanno male!"

Un altro caso che avrete visto millanta volte: un cavallo scheggia perde un ferro.... non si può fare una rimessa.... non c'è una scarpetta di emergenza.... non resta che chiamare un trailer oppure percorrere chilometri conducendolo a mano, pietosamente tronco. Me lo invento?

Questa pacchiana evidente evidenza, che tutti possono constatare con i loro occhietti purchè connessi alla materia grigia,  viene totalmente ignorata, e si continua a dire "i ferri non fanno alcun male, purchè la ferratura sia ben fatta". Al contrario: i ferri causano, nella larga maggioranza dei casi, dei danni tali che poi il recupero è lento, talora difficile, alle volte perfino impossibile. Lo state affermando voi stessi.

Con le vituperate scarpelle ciò non avviene. Tolte le scarpelle il piede è come minimo esattamente uguale a quello che era (in realtà il corno è uguale; l'interno del piede invece probabilmente è migliorato di un pochino).

Curiosi aspetti del funzionamento del cervello umano....
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 15, 2014, 05:26:59 PM
Alex, tu parti sempre molto "obiettivo" e finisci sempre molto "di parte". Guarda che la buona mascalcia prevede ad esempio anche periodi di sferratura, molti maniscalchi la consigliano. Mi dispiace che avete conosciuto solo scalzacani.
Un cavallo che sferra in campagna, per un'uscita di poche ore, non lo riporti a casa zoppo. Se fai percorsi più lunghi o trekking impegnativi sta ovviamente all'intelligenza del cavaliere equipaggiarsi con scarpette o attrezzarsi per la rimessa ove possibile. Se si ranca il ferro e si porta via il piede, ovvio poi che chiami il van...
Ci sono cavalli che tolti i ferri, vanno da subito molto bene: è stato detto qui, qualche pagina fa. Cavalli ferrati da anni...

Io più leggo interventi dei barefoot e più rimango perplessa. Mi sento viceversa sempre più vicina al pensiero di Raffaele
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 15, 2014, 07:35:49 PM
Beh, siamo in un paese libero  :horse-smile:

Mi chiedo ( perdonami) se il ferro non fa male, a che serve il periodo di sgerratura che i buoni maniscalchi consigliano?

Ramney ( cito a memoria, piu' o meno) dice " ho imparato  far si che i benefici del periodo di sgerratura durassero per tutta la vita del cavallo". L' idea e' carina.

Poi va beh, ognuno pensa e cerca di fare il meglio per il proprio cavallo. Io son conbinta che chi ferra lo faccia convinto che sia il bene dell' amico. Io mai e poi mai avrei tolto i ferri. Son stata praticamente obbligata. Valutati i pro e contro, non ho.piu' riferrato.
I contro sono noti a tutti.
Pro io ne ho trovato solo uno: statisticamente, i cavalli ferrati vanno incontro a un maggior numero di.zoppie.
Al che mi dicevo: en beh, voglio vedere.. non lavorano
Poi nell' endurance ( endurance!!) han cominciato a sferrare, perche' senza i ferri sono meno.soggetti a zoppie. Han cominciato a vincere.


E allora ho scelto. Mi " ciuccio" tutta la serie di contro e spero che la statistica valga anche per noi ( prego toccare ferro) :macum: :macum: :macum:

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 15, 2014, 07:46:53 PM
Altra cosa che mi fece pensare, fu trovare due tesi di laurea ( veterinaria) sul barefoot come cura di alcune patologie del piede.
Io ero contraria per principio, ma sta cosa mi fece pensare.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: rhox - Aprile 15, 2014, 08:55:49 PM
perdonami cinzia, ma io vita mia ho sempre sentito maniscalchi parlare di sferrature nei mesi di riposo e quando poi è il momento di mettere in pratica il consiglio.. puff!! tutti spariti!
in tanti anni nel mondo dell'equitazione, visti tantissimi cavalli, moltissime gestioni, tanti maniscalchi diversi.. nessun cavallo scalzo in inverno nonostante la teoria! :dontknow:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: rhox - Aprile 15, 2014, 08:59:54 PM
Citazione da: bambolik - Aprile 15, 2014, 03:33:24 PM
-- come mi sto mordendo la lingua davvero...dio come vi farei conoscere certi cavalli scalzi talmente sofferenti che... :vfncl: Altri che stan bene ma non generalizziamo per piacere ci son cavalli che scalzi SOFFRONO le pene dell'Inferno PUNTO!

pensa un po', la mia cavalla le pene dell'inferno le pativa da ferrata. e non da un pirla qualsiasi appiccicaferri.. ferrata nei giusti intervalli, faceva km in modo sensato, ecc.. eppure abbiamo passato un numero infinito di microzoppie, diagnosi navicolari, ecc.. alla fine per disperazione ho tolto i ferri pensando che sarei stata limitata, ma almeno avrei provato a cambiare l'ultima cosa. oh pensa un po', in 6 mesi la cavalla è tornata non solo dritta, ma bella elastica come era prima di questa storia.
e casualità della casualità se la porto in scuderia quando c'è un maniscalco che lavora (che non è un suo ex quindi non conosce come persona e modi di fare) è la cavalla più agitata del mondo. e come lei tanti altri che no visto negli anni... caso? umanizzazione? aspettative?
io alle idee della mia cavalla ci credo, fino ad ora ci ha azzeccato nel giudicare i vet e le persone, perchè dovrebbe sbagliare sui maniscalchi?
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 16, 2014, 09:30:08 AM
certo che siamo in un paese libero, ci mancherebbe! Mi fa solo un po' riflettere il fatto che molto spesso manca l'obiettività e che si tollera poco la critica seppur costruttiva o la semplice richiesta di informazioni. Trovo ad esempio sterile contrapporre ad una evidenza negativa del barefoot un'altra evidenza negativa nella mascalcia perchè così facendo - io per prima rispondendo ad Alex - non si può costruire un dialogo proficuo. Qui ci stiamo provando da un po' di pagine: a un certo punto sembra di essere giunti ad un punto di partenza comune (che sarebbe un'ottima base di partenza per un'analisi obiettiva) e poi si ritorna daccapo. Temo che sarà difficile uscirne.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: bambolik - Aprile 16, 2014, 09:34:46 AM
Rox infatti anche io mi fido di piu delle "risposte" dei cavalli come fai te. Ma tu sei stata attenta ed intelligente e hai "seguito" i "consigli" evidenti della tua cavalla. C'è un MA in questa storia...non tutti "ascoltano" i propri cavalli e/o si pongono questioni e autocritica...
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: max - Aprile 16, 2014, 10:47:44 AM
A me invece riguardo gli indecisi o gli scettici sembra questo:

- Il tuo cavallo scalzo cammina bene? Ah beh è un caso UNICO, oppure: è GENETICA, oppure: beato te che te lo puoi permettere etc.
- Il tuo cavallo scalzo cammina male? Hai Visto? Mica tutti possono andare scalzi!

E così avviene che sempre solo la seconda ipotesi è presa come pretesto "obiettivo" su cui discutere, anzi non solo, si vanno a cercare apposta solo le seconde ipotesi ignorando volutamente le prime o trovando alle prime tutti i difetti possibili anche quando va tutto bene tipo "eh! ma ti voglio vedere scalzo al galoppo pieno lungo la ferrovia in salita col treno dietro e durante un'uragano come fai senza ferri!" O_O

Ragazzi, chiudiamola qua.

E' una scelta. E le scelte non si spiegano, si fanno.

Quando si decide di sferrare si fa tutto il possibile per migliorare la situazione ma NON si riferra: sarebbe stupido/incoerente. Sarebbe come se Raffaele, 6 anni fa, avesse tolto i ferri, avesse visto il Caimano camminare male, e invece di prodigarsi ad esercitarlo poco per volta a rifare un buon piede, come ha effettivamente fatto, lo avesse riferrato subito. Bisogna anche sapere quello che si sta facendo e se si fa una scelta la si porta avanti con un minimo di fermezza altrimenti non si saprà mai se si è fatto bene o si è fatto male e fino a che punto.

Sferrare vi spaventa? Non fatelo! Non fa per voi. Nessuno vi dice nulla, ma non cercate evidenze o prove che nessuno può dare.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 16, 2014, 11:01:13 AM
beh Max, dopo il tuo post chiudiamola davvero qua. Buon proseguimento
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 16, 2014, 04:05:16 PM
in realtà Duck io un po' capisco Max..
Anche a me il tuo post ha fatto pensare. PRovo a spiegarmi: quali sono le domande a cui non ti è stata data risposta? prova a proporle, se possibile cercheremo una risposta.

Di solito le faq e le affermazioni classiche sono queste:
_ non tutti i cavalli vanno senza ferri. Al che uno riporta esempi su esempi sul fatto che non è la razza, ma è la gestione che fa la differenza. Fatti oggettivi. Ma a questo punto, l'utente medio cancella tutti i dati dalla sua memoria e passa al punto 2  :horse-smile:
_ ok vanno scalzi ma solo su terreni morbidi, sull'asfalto non ci fai un chilometroi. Al che tu porti ad esempio cavalli che lavorano esclusivamente su asfalto. Lavorano. e cavalli pesanti, da carrozza, che riducevano i ferri a fogli di carta che senza ferri lavorano bene e anzi non hanno le gambe gonfie. Non si sa come, le persone in genere ascoltano ma non ci credono. Tu cominci a sentirti come un venditore porta a porta di enciclopedie. Solo che non stai vendendo niente, non te ne frega proprio che il cavallo di tizio o caio vada ferrato. Sei nella fase "ma chi me lo fa fare? e perchè?". Poi pensi che probabilmente se sto cavallo toglie i ferri ha meno possibilità di contrarre zoppie misteriose dai 14 ai 20 anni, così prosegui.
_ok , vanno scalzi, vanno sull'asfalto, ma solo per poco. Invece io il cavallo lo voglio usare. e tu porti le classifiche delle gare di endurance, dove i primi classificati son scalzi. Dove sempre più vengono tolti i ferri perchè senza rendono di più. L'interlocutore comincia a vagare nel vuoto con lo sguardo. Che gli frega degli arabi da endurance? lui mica ha un arabo, leggero . lui ha un...... (il che ci riconduce al punto 1). Oppure c'è la versione b, ovvero "ma chi ha il tempo di condizionare il cavallo e muoverlo come un cavallo da endurance?io volgio fare la passeggiata della domenica". Il che ci porta al punto seguente
_ ok, il cavallo senza ferri forse funziona, MA io non ho una mandria di cavalli mai ferrati libera in un enorme terreno uguale al terreno dove intendo cavalcare.  Il che è forse l'obiezione migliore. Perchè il cavallo per zampettare su piedi sani, deve vivere in modo sano. Cosa impossibile. Possiamo fare del nostro meglio, ma è difficile arrivarci. Guarda caso, se il piede non è ottimo esistono le scarpette.
_le scarpette. le scarpette dividono il mondo degli equitanti in varie categorie: 1. quelli che " se devo mettere le scarpette tanto vale che lo tengo ferrato" (devo spiegare perchè non è uguale? ditemelo e lo farò, altrimenti passo oltre) ". 2 "eh, le scarpette costano" mamma se è vero! io questi li capisco pure. Io ho aspettato anni a prendere le scarpe, terrorizzata da cose tipo : se sbaglio taglia? se le perdo? se non funzionano? se mi fiaccano il cavallo? se sto schifo di piede cambia e devo prendere altre scarpe? :firuu: :angry3: Ma volevo fare un trekking nei Lessini, volevo volevo volevo.. e scarpe furono. Costano, ma una zoppia di origine sconosciuta può costare molto di più. Il che ci porta all'ultimo, triste punto
_ come puoi dire che il lavoro del maniscalco rovini il piede? questo (seriamente) è un punto molto doloroso. Per assurdo, è più facile parlarne con dei maniscalchi (sarà che ho avuto la fortuna di conoscerne di svegli, bravi e .. ferrati  :horse-smile:). La realtà è che un maniscalco non lascia il suo cavallo ferrato per 10-15 anni di seguito. Se chiedete al vostro veterinario gli ultimi 20 casi di zoppia che ha visto, di scalzi ne troverete pochi. Anche nei cavalli da endurance. Pensate ai vostri conoscenti. in percentuale, quanto cavalli scalzi con zoppie misteriose? quanti ferrati? non numericamente, in percentuale. Io credo che un po' il fatto di non portare i ferri influisca.
Inoltre alcune università prendono in considerazione la sferratura come terapia per lacune patologie. Lo trovo un dato interessante.

A tutti questi dubbi ci sono poi quelli che vedono i cavalli senza ferri "seguiti" da deficienti. Per fortuna, quando ho sferrato io non ne conoscevo nessuno, altrimenti avrei trovato il modo di ri-ferrare ad ogni costo. LA realtà è che la transizione non deve essere dolorosa. Si lascia il cavallo scalzo in ogni terreno possibile e lo si scarpetta in tutti gli altri casi. E qui casca l'asino. Alla parola scarpette l'utente medio sorride con sufficienza e conclude "vedi, non tutti i cavalli possono andare scalzi". E tu, che come un fesso hai passato l'ennesimo pomeriggio a spiegare, portare dati ecc.. ci pensi su e dici "ok, ovviamente sei tu che scegli per il tuo cavallo". Dentro di te, il dubbio ritorna "ma chi me lo fa fare?" . La risposta, beninteso, è sempre la stessa dell'inizio. Lo fa fare il pensiero che togliere i ferri regalerà al cavallo in questione un a vita più sana (se non vogliamo crederlo per i ferri in sè, almeno per la gestione più naturale).
Io ho provato con una mia amica che aveva la cavalla con un inizio di navicolite, come il mio (sospetti, in realtà. In ogni caso avevano al stessa zoppia strana, passi corti, inciampavano ecc..). Non c'è stata storia. Nemmeno quando, passate le rpime ferrature correttive nemmeno quelle rendevano dritta la cavalla, nemmeno quando il mio invece era dritto e trottava spedito sul ghiaino non ha voluto provare. Per assurdo, dopo parecchi anni il suo maniscalco le disse di sferrare, che ormai zoppa era e zoppa restava. Bisognava solo operarla :vfncl:
Non ci riuscì. TOlse solo i ferri dietro, perchè davanti le faceva pena (giuro).

Insomma, io provo a rispondere alle domande, ma ad un certo punto..  :bbianca:

Guardo Bubba, ripenso a quando diventò impossibile ferrarlo, a tutti i pianti, il nervoso.. e adesso dico "per fortuna".

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: rhox - Aprile 16, 2014, 09:13:00 PM
applausi!!!! :horse-cool: :horse-cool:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: alex - Aprile 16, 2014, 09:50:27 PM
Cinque stellette anche da me. Vado ad aggiornare la mia pagina di presentazione.....
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 17, 2014, 11:13:43 AM
torno qui perchè invitata da Bubba. Applausi....come dissi una volta a Raffaele, hai fatto il boia e l'impiccato. Ti sei fatta le domande e hai dato le risposte. Provo allora a partire da un altro punto di vista che poi è quello che nello specifico mi interessa: il mio cavallo.

riprendo il tuo intervento:

1) non dipende dalla genetica ma dalla gestione. Il mio cavallo NON vive a paddock 24h 7gg su 7. Sta in ampio recinto ogni giorno, viene ricoverato in box, mangia fieno e mangime (erba fresca da primavera a fine estate). In inverno lo toso. Lavora a giorni alterni, alla corda e montato, in rettangolo e in campagna. Nel maneggio dove è stabulato c'è il campo in ghiaietto. I terreni fuori sono molto vari, dai campi alle strade bianche, alle pietraie (dove NON ci galoppo) con dislivelli anche importanti.

2) vanno scalzi solo su terreni morbidi, sull'asfalto non fai un Km. Il mio cavallo NON va sull'asfalto ma i terreni dove va in campagna, non a cavoleggiare ma a far condizione, sono quelli descritti sopra. Il che vuol dire che me ne straciccio della razza ma vivaddio il cavallo lo voglio usare come si deve.

3) Il cavallo per zampettare con i piedi sani deve vivere in modo sano. Secono i miei parametri di valutazione, il mio cavallo vive in modo sano.

4) le scarpette: la mia personale opinione è che le scarpette servono per la transizione. Se il cavallo ha continuamente bisogno delle scarpette è vero: tanto vale che lo tenga ferrato

5) la transizione: finchè non provi non sai nè quanto dura nè come sarà ma siccome e l'ho detto non mi piace far esperimenti sugli animali, io se dovessi sferrare e vedo che il cavallo va zoppo per lunghi periodi o ha periodicamente ascessi e sobbattiture, scusate ma RIFERRO.

6) il pareggiatore. siccome non conosco barefooters vicino a casa mia, ho preso alcune informazioni su alcuni nomi consigliati e guarda caso ci sono molti pareri DISCORDANTI e quindi mi farei tranquillamente pareggiare il cavallo dal maniscalco (che almeno conosco)

voi nella mia condizione sferrereste? Io ci sto pensando ma evidentemente sollevo questioni di poca rilevanza per chi ha scelto il barefoot.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 17, 2014, 11:46:56 AM
Se vuoi togliere i ferri e uscire subito in campagna senza scarpette secondo me tienilo ferrato.

Sferrarlo e farlo lavorare come se avesse piedi sani e' una cattiveria.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 17, 2014, 12:06:07 PM
Ma no Bubba, non sono sadica! e tantomeno sono una di quelle che si fa problemi a non montare anche per lunghi periodi.
Se lo sferro metto in conto la transizione (e mi prefiggo però un tempo ragionevole entro il quale dovrà essere in condizioni normali: 3/6 mesi? avendo il piede sano, a detta del vet e del maniscalco). Nella transizione avrà solo a disposizione il terreno del recinto in erba e il ghiaietto del rettangolo. Le scarpette le metteremo ovviamente, ma che faccio: se esce solo con le scarpette non si farà mai il callo...come la gestisco la transizione?
Le cose su cui non intendo cambiare sono: alimentazione - stabulazione - a calleggio effettuato, l'uso - la tosatura invernale

mettendo anche in conto che perderei tutto il discreto sedere che ci siamo fatte per muscolarlo e metterlo in condizione atletica decente.

Tieni conto che nelle condizioni attuali il cavallo è molto esuberante, è nel pieno della maturità (8 anni appena compiuti) con motore da paura, voglia di correre ed è in perfezionamento di addestramento.

Non voglio essere polemica ma affrontare con un cavallo sano e disposto in addestramento questo tipo di decisione non è certamente una passeggiata
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 17, 2014, 12:30:32 PM
Guarda, io non me ne intendo molto ma se intendi usare le scarpette in teoria non dovresti tenerlo fermo.
Anzi, ti raccomandano di usarlo ( senza dolore) piu' che puoi.
La teoria, da quel che ho capito, e' che il piede ferrato subisce delle modifiche ( prendiamola per vera) e che piu' lo muovi scalzo o con le scarpette ,piu' le strutture interne si rafforzano.
Il callo della suola e' un punto importante ma la rogna grossa e' ( credo) la zona dei talloni. E' importante che sia sana e per farlo il cavallo deve muoversi. Tantissimo.
Il problema e' che deve muoversi senza dolore ( e qui casca l' asino barefoot  :horse-smile:). Non basta muoverlo. Se lo muovi ma lui ha male, non si rafforza niente.
A grandi linee: la ferratura mi blocca un po' lo sviluppo del fettone e di quello che c' e' sopra. Tolgo i ferri. Lui appoggia i talloni un po' compromessi ( non piu' abituati) al suolo e comincia a bestemmiare in turco..  poi c' e' suolo e suolo, perche' ci son zoccoli piu' o meno disabituati. Devi vedere tu.
Tolti sti ferri, bisogna sviluppare la zona dietro del piede. Con il movimento. Ma il cavsllo ha male. E con il.piffero che e' disposto ad atterrare sui talloni ( vorrei vedere..).
Quindi o non si muove o se gli tocca fa l' impossibile per non usare la parte dietro del piede.
Morale: il cavallo e' in transizione ( cioe' ha male.. non si puo' vedere) e ci resta in eterno perche' se non usa la parte dietro questa mica si sviluppa..
Al che si mettono le scarpe ( qualcuno dice con le solette, se vuoi ne parleremo) e si cerca tra paddock e lavoro di farlo muovere il piu' possibile.
Dovrai tenerle sempre quando esci? Non so. Ci son cavalli che vanno senza.
Quelli di Ramey dopo tot mesi vanno senza. Il mio andava senza solo quando lo montavo con costanza. Ma su alcuni tratti molto sassosi rallentava e io preferivo scendere.
Forse montando di piu' ce l' avremmo fatta. Lo dovevo far pareggiare moltissimo perche' con 5 passeggiate settimanali produceva molta unghia.
Se il tuo cavallo e' in lavoro, e' pesante e con bei piedi non escludo che possiate ( dopo) uscire senza scarpette.
Il mio aveva i piedi messi malissimo. Le foto prima/ dopo sono abbastanza impressionanti.

Ps la mia esperienza barefoot si riduce ad un cavallo e qualche vecchia lettura. Non sono certo in grado di dare un parere " serio".  Se decidessi di togliere i ferri, ci son persone piu' adatte per i consigli " tecnici"
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 17, 2014, 01:46:55 PM
Citazione da: old duck - Aprile 17, 2014, 11:13:43 AM

1) non dipende dalla genetica ma dalla gestione. Il mio cavallo NON vive a paddock 24h 7gg su 7. Sta in ampio recinto ogni giorno, viene ricoverato in box, mangia fieno e mangime (erba fresca da primavera a fine estate). In inverno lo toso. Lavora a giorni alterni, alla corda e montato, in rettangolo e in campagna. Nel maneggio dove è stabulato c'è il campo in ghiaietto. I terreni fuori sono molto vari, dai campi alle strade bianche, alle pietraie (dove NON ci galoppo) con dislivelli anche importanti.

2) vanno scalzi solo su terreni morbidi, sull'asfalto non fai un Km. Il mio cavallo NON va sull'asfalto ma i terreni dove va in campagna, non a cavoleggiare ma a far condizione, sono quelli descritti sopra. Il che vuol dire che me ne straciccio della razza ma vivaddio il cavallo lo voglio usare come si deve.

3) Il cavallo per zampettare con i piedi sani deve vivere in modo sano. Secono i miei parametri di valutazione, il mio cavallo vive in modo sano.

4) le scarpette: la mia personale opinione è che le scarpette servono per la transizione. Se il cavallo ha continuamente bisogno delle scarpette è vero: tanto vale che lo tenga ferrato

5) la transizione: finchè non provi non sai nè quanto dura nè come sarà ma siccome e l'ho detto non mi piace far esperimenti sugli animali, io se dovessi sferrare e vedo che il cavallo va zoppo per lunghi periodi o ha periodicamente ascessi e sobbattiture, scusate ma RIFERRO.

6) il pareggiatore. siccome non conosco barefooters vicino a casa mia, ho preso alcune informazioni su alcuni nomi consigliati e guarda caso ci sono molti pareri DISCORDANTI e quindi mi farei tranquillamente pareggiare il cavallo dal maniscalco (che almeno conosco)

voi nella mia condizione sferrereste? Io ci sto pensando ma evidentemente sollevo questioni di poca rilevanza per chi ha scelto il barefoot.

Non concordo affatto sul punto 4; le scarpette permettono di proteggere il piede durante l'utilizzo e di beneficiare del piede scalzo per tutto il restante tempo.
Detto questo, io, nelle tue condizioni sferrerei.
La gestione, per quanto magari non sia il non plus ultra per un piede scalzo, sembra assolutamente compatibile, così come l'impegno richiesto.
Il fatto che sia un murgese, da ottime probabilità di riuscita, alla luce delle condizioni in cui vengono allevati da puledri e dell'ottimo piede che solitamente li caratterizza.
Per quanto riguarda la scelta del professionista di riferimento, maniscalco o pareggiatore, che sia, accertati che abbia ben chiaro come trattare un piede che deve andare scalzo
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 17, 2014, 02:03:35 PM
grazie Bubba: mi hai fatto un quadro realistico di quanto succede tolti i ferri. Dovrei quindi continuare a lavorarlo come prima con le scarpette e lasciarlo senza scarpette quando è a riposo, giusto? con la grossa (per me) incognita che non è detto che una volta "a posto" potrò montarlo scalzo in qualsiasi condizione e con l'altrettanto grossa incognita di non sapere quanto durerà la transizione.
Infine con la più grande incongnita di tutte: trovare una persona competente ed IMPARZIALE che possa darmi un consiglio basato sul cavallo e non sulle sue convinzioni personali. E in ogni caso la persona competente che mi dia il famoso parere dovrei consultarla PRIMA di prendere la decisione.

Ecco: poi si è inserito Fede (ciaoooo!) che mi consiglia di usare SEMPRE le scarpette per l'utilizzo del cavallo e qui si pone un secondo problema: io faccio spettacoli e non è pensabile portare in spettacolo un cavallo scarpettato. Se l'animalo mi cammina sulle uova durante un carosello sono bellea che panata. Oltre al fatto che, nel mio immaginario e dalle cose mirabolanti che leggo in giro (cavalli in endurance scalzi ecc ecc) se tolgo le scarpette e scarface mi fa zoppetto, non lo trovo proprio il massimo delle soluzioni. Poi avrà pure il piede sano però per fargli far tutta sta fatica della transizione, vorrei almeno che dopo fosse un cavallo normale e dritto.

Si: i murgesi sono cavalli allevati allo stato semibrado e quindi fino ai 30 mesi (quelli dell'età del mio) non venivano ferrati. Poi anche nel nostro maneggio i cavalli che non sono in regolare lavoro (quelli che vivono al paddock e che sono montati solo occasionalmente sono sferrati) ma vengono ferrati quando entrano, come il mio, in addestramento serio ed uso continuativo.

yess, il nostro maniscalco pareggia normalmente i puledri, le fattrici e i cavalli sferrati, quindi non avrei nessun problema ad affidarmi nelle sue mani.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Bubba - Aprile 17, 2014, 02:33:29 PM
Le scarpette si dovrebbero/ devono usare ogni volta che il cavallo e' a disagio/ ha male.

In teoria su un terreno da spettacoli ( piazza? Campo in erba sabbia?) non avrai problemi.
Ma nessuno puo' garantirteli ( credo).
Di solito su sabbia e prato son dritti da subito e quindi potete continuare l' allenamento.il movimento ( senza dolore) guarisce e viene considerato fondamentale anche nella cura di varie patologie.

Come dice fede i presupposti ci sono.

Il mio lo pareggia un maniscalco perche' il pareggiatore me lo rendeva zoppo ogni vokta. E voleva farmelo muovere senza scarpette " cosi' si abitua"  :icon_axe:   poi ogni maniscalco ha le sue idee sul pareggio, non e' cosa facile ( io ho letto qualcosa riguardo ma ho sempre grandissimi punti di domanda)
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 17, 2014, 03:09:26 PM
Citazione da: old duck - Aprile 17, 2014, 12:06:07 PM
Ma no Bubba, non sono sadica! e tantomeno sono una di quelle che si fa problemi a non montare anche per lunghi periodi.
Se lo sferro metto in conto la transizione (e mi prefiggo però un tempo ragionevole entro il quale dovrà essere in condizioni normali: 3/6 mesi? avendo il piede sano, a detta del vet e del maniscalco). Nella transizione avrà solo a disposizione il terreno del recinto in erba e il ghiaietto del rettangolo. Le scarpette le metteremo ovviamente, ma che faccio: se esce solo con le scarpette non si farà mai il callo...come la gestisco la transizione?
Le cose su cui non intendo cambiare sono: alimentazione - stabulazione - a calleggio effettuato, l'uso - la tosatura invernale

mettendo anche in conto che perderei tutto il discreto sedere che ci siamo fatte per muscolarlo e metterlo in condizione atletica decente.

Tieni conto che nelle condizioni attuali il cavallo è molto esuberante, è nel pieno della maturità (8 anni appena compiuti) con motore da paura, voglia di correre ed è in perfezionamento di addestramento.

Non voglio essere polemica ma affrontare con un cavallo sano e disposto in addestramento questo tipo di decisione non è certamente una passeggiata

Io mi porrei la domanda: a che pro sferrarlo? Se così come è adesso va tutto bene sia per voi che per lui....dove sta l'utilità/il vantaggio/il miglioramento, nel metterlo scalzo?

E parlo in generale, non mi riferisco a Cinzia in particolare...

Quando mi capita di rivolgere questa domanda in genere mi  sento rispondere: "ma sai quanti soldi in ferrature mi risparmio?" oppure "ma scalzo il cavallo sta meglio"... :firuu:

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 17, 2014, 03:23:16 PM
Mia cara O.Duck se il lavoro dello spettacolo è impostato sui cambi di galoppo, piroette et similia,  nel dubbio, mi asterrei  dalla sferratura per perniciosissima esperienza diretta...poi ognuno faccia come crede. 
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 17, 2014, 03:27:53 PM
Citazione da: Miky Estancia - Aprile 17, 2014, 03:09:26 PM

Quando mi capita di rivolgere questa domanda in genere mi  sento rispondere: "ma scalzo il cavallo sta meglio"... :firuu:

E ti pare poco come risposta?

Il problema principale del ferro è quello di essere permanente.
Non può essere messo per lavorare e tolto durante il riposo.
Perchè noi, per i nostri piedini, abbiamo inventato protezioni che indossiamo solo alla bisogna, e non oggetti in materiali molto rigidi e difficilmente rimuovibili?
Una volta appurato di poterne fare a meno, non ha senso tenere i ferri.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 17, 2014, 03:46:06 PM
Citazione da: fede.spin - Aprile 17, 2014, 03:27:53 PM

E ti pare poco come risposta?

Il problema principale del ferro è quello di essere permanente.
Non può essere messo per lavorare e tolto durante il riposo.
Perchè noi, per i nostri piedini, abbiamo inventato protezioni che indossiamo solo alla bisogna, e non oggetti in materiali molto rigidi e difficilmente rimuovibili?
Una volta appurato di poterne fare a meno, non ha senso tenere i ferri.

Si, mi pare poco come risposta  :horse-wink:

Perchè: a casa ho cavalli ferrati e cavalli scalzi e stanno tutti benissimo.
Non è affatto vero che i miei cavalli scalzi stanno meglio di quelli che tengo ferrati o viceversa: fanno cose diverse e hanno ciò che gli serve per poterlo fare al meglio.

Perchè: ho un marito che per mestiere fa il maniscalco (e pareggia anche...da prima che venisse fuori tutta sta moda del piede scalzo), e in quasi trenta anni di servizio non ha mai avuto cavalli che abbiano riportato danni per le sue ferrature, anzi.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: fede.spin - Aprile 17, 2014, 03:58:54 PM
Non hai risposto alla mia domanda.
Perchè le nostre scarpe sono fatte in modo da poter essere tolte durante il riposo?

Anch'io conosco fumatori e non fumatori e, in linea di massima stanno tutti bene...ma che vuol dire? Che campione statistico sono i miei conoscenti?

Ma non stupisce la tua difesa a testa bassa della ferratura.
Ognuno tira acqua al suo mulino...anche la famiglia Agnelli ha sempre sostenuto il trasporto su gomma a scapito di quello su rotaia

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: old duck - Aprile 17, 2014, 05:03:31 PM
il consiglio di Raffaele mi è prezioso. Il lallone per ora sta imparando alle elementari ma già nello spettacolino di giugno inseriremo un cambio di galoppo. Per le pirouette dovrà prima fare le medie e poi studiare al liceo  :firuu:
E apprezzo molto anche la domanda di Miki che mi fa molto riflettere perchè lei e suo marito sono persone serie e molto competenti
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: The Ghost - Aprile 18, 2014, 12:42:19 PM
Mi chiedo oziosamente come sarà la questione barefutta tra 5 o 10 anni.
Sarà passata la moda, si sarà consolidata, boh, staremo a vedere.

Nel frattempo il mio cavallo personale lo ferro, altri li ferro solo davanti e altri ancora per vari motivi li paraggio e bon.

Ai posteri l'ardua sentenza, io avrei in mente di deinformatizzarmi al più presto, di tornare a carta e penna che non so più scrivere a mano e a stare davanti al video meno possibile.

Have a nice oister weekend
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 18, 2014, 01:36:32 PM
Fra dieci anni, auspico che si producano dei "ferri" fatti ad elaterio differenziato tal quale lo zoccolo lallino e che su attacchino direttamente alla muraglia colla colla.

Sarebbe la logica evoluzione tecnologica finale delle solea spartae e degli ipposandali romani che erano protezioni tal quale i ferri e le scarpelle.

Perché ragasse mie, appena si va fuori dalle giuste condizioni bareutte o ci vogliono le scarpelle o son ploblemi.

Buon Natale a tutti.
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Ipparco - Aprile 18, 2014, 04:44:47 PM
http://www.easycareinc.com/our_shoes/easyshoe.aspx
Esistono già.. E li usano soprattutto i "barefutti".

E per gli appassionati di lunghe distanze:
http://www.thelongridersguild.com/Ria.htm
Dal Sudafrica alla Germania. Scalzi.
http://www.thelongridersguild.com/Hooves-2.htm
"It may be of interest that after arriving in Germany, the horses were retired to a farm. The new owner insisted they should be shod and called in the smith. The blacksmith was unable to make any marks on the hooves with his rasp. In fact the horses were not shod for more than a year, until such time as the hoof had grown softer. After that, to keep the horse's hooves in shape the farrier  used a grinder on the hard hooves. For the new owner could not afford the time to ride the horses enough to keep the hooves worn down."
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 18, 2014, 10:27:37 PM
Già, conosco benissimo quel sito, tra l'altro contattai il suo uebmaster a proposito di Tschiffely,  ci sono altri esempi del genere, mi pare di ricordare che fosse un francese che si fece una scarpinata dalla Mongolia a Parigi usando a rotazione tre lalli mongoli, mi pare che solo verso la fine del viaggio ebbe dei problemi...ma è passato troppo tempo, per ritrovarlo con facilità...comunque sono esempi non applicabili per la stragrande maggioranza di noi.

Riguardo i materiali siamo ancora lontani dall'ideale che auspicavo, per ora esperimenti.

Forse l'hai già letto nel foro, ma il tutto - come ribadisce l'autore che hai citato (bisogna leggerlo tutto) - si riduce a questo:

La vispa Teresa vi invita a leggere questa bellissima intervista fatta da Paola Giacomini al M/llo Blasio riguardo la barefutterìa, parole assolutamente condivisibili che spiegano anche il perché Cesare andava da Roma alle Gallie in groppa al suo pluridigitigrado destriero scalzo, e che Alessandro fece fare una bella scarpinata al suo Bucefalo - anch'esso scalzo - dal Peloponneso alle Indie, per contro sappiamo che, lo stesso Alessandro, dovette abbandonare sui sentieri dell'Arcadia centinaia di muli e lalli perché "non avevano più piede", e che - secondo Plinio il Vecchio - "a causa delle continue scorribande, su terreni duri, i lalli, si azzopparono", dunque, basta avere due neuroni ancora funzionanti per accorgerci che andar scalzi si può, in determinate condizioni di: tempi, andature, fondi, condizioni di pede, scarpelle ecc.

Ovviamente il Maresciallo è di parte ma ha una competenza e un'esperienza di oltre 50anni coi cavalli, è stato per anni istruttore alla scuola di mascalcia di Pinerolo, è considerato un maestro nell'arte della forgiatura, di recente ha pubblicato un libro sull'argomento.

Gli faccio pubblicità assolutamente disinteressata:

La Scuola Italiana nell'Arte del Ferrare - Vincenzo Blasio.

Chi vuole vada a leggersi il pippone:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: bionda - Aprile 18, 2014, 11:06:51 PM
Senza entrare nella polemica, anni fa mi ero interessata di questi: http://www.eponashoe.com/

Il mio cavallo allora presentava una leggera zoppia di origine non riconosciuta. Con il senno di poi probabilmente il problema era lo stesso di adesso, tendini e legamenti, ma non c'era l'evidenza.

Avrei provato a farlo "ferrare" in quel modo, ma il prodotto è risultato irreperibile in Italia. Mi pare sia l'unico nel suo genere a non avere nessun pezzo di ferro dentro, pur essendo inchiodabile. Non li vendono perchè costano un po' di più dei ferri.

Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: raffaele de martinis - Aprile 19, 2014, 09:57:50 AM
Negli anni, mi sono informato, mi sono aggiornato/ho tentato di aggiornarmi su molti argomenti lallini, in particulare per lo pede, quando facevo tantissimi km a lallo, il compromesso migliore lo trovai nei ferri Olivieri, ordinavo direttamente in fabbrica la fornitura per un anno, ed ero capace di ferrare da solo il mio lallo, ci mettevo più tempo, ma il risultato era pari a quello del maniscalco, ovviamente ciò valeva solo per quei piedi da me conosciutissimi.

Provai anche dei ferri misti: gomma/plastica ferro, un disastro.

Comunque, ogni volta che usciva una novità: plastica, lega, sintetico, rame sembrava - dalla pubblicità - che si fosse trovato la solutione finale, così non era, così non è stato.

Oggi, quando la ricerca sviluppa una idea nuova vincente, in un battibaleno si afferma e si propaga a livello mondiale, basti pensare agli smartfon, ai tonton, alle biciclette in lega, alla chiusura centralizzata delle auto, ecc. ecc. cose "normali" che pochi anni fa/pochi mesi fa non esistevano e ora sono alla portata di tutti a prezzi accessibili.

Dunque, se fosse nato inventata la protezione ideale da me descritta, non saremmo noi a cercarla ma essa ci raggiungerebbe implacabilmente.

Leggetevi il pippone di Hans Castelijns Medico Veterinario - Maniscalco, riguardo alcuni materiali alternativi a disposizione.

http://www.mascalcia.net/articoli/a2002_51.htm
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 22, 2014, 10:35:10 AM
Citazione da: fede.spin - Aprile 17, 2014, 03:58:54 PM
Non hai risposto alla mia domanda.
Perchè le nostre scarpe sono fatte in modo da poter essere tolte durante il riposo?

Anch'io conosco fumatori e non fumatori e, in linea di massima stanno tutti bene...ma che vuol dire? Che campione statistico sono i miei conoscenti?

Ma non stupisce la tua difesa a testa bassa della ferratura.
Ognuno tira acqua al suo mulino...anche la famiglia Agnelli ha sempre sostenuto il trasporto su gomma a scapito di quello su rotaia

Ho risposto eccome! Il citare i miei cavalli è per non citare il campionario molto più vasto e ampio che conosco a causa del mio lavoro e...non vedo affatto un essere di parte: come ho già sottolineato, metà dei miei animali sono scalzi, mio marito segue diversi cavalli scalzi, e conosco cavalli scalzi che lavorano veramente (l'esempio dei cavalli di Tassarolo che citai in risposta a Old Duck).

Sulle scarpette ho già risposto...non è peer niente vero che si possono sempre usare (a parte i costi, le misure e l'evidente scomodità in alcuni casi).

Quindi...prima di dire la cavolata che tiro acqua al mio mulino (quale? quello del pro ferratura o del pro scalzi?), leggi bene  :horse-wink:, ma del resto la tua presa di posizione non stupisce neanche me...sei pro barefoot ad oltranza o sbaglio?  :firuu:
Titolo: Re:Per abitudine e per paura.
Inserito da: Miky Estancia - Aprile 22, 2014, 11:14:56 AM
Citazione da: old duck - Aprile 17, 2014, 05:03:31 PM
il consiglio di Raffaele mi è prezioso. Il lallone per ora sta imparando alle elementari ma già nello spettacolino di giugno inseriremo un cambio di galoppo. Per le pirouette dovrà prima fare le medie e poi studiare al liceo  :firuu:
E apprezzo molto anche la domanda di Miki che mi fa molto riflettere perchè lei e suo marito sono persone serie e molto competenti

Grazie per il complimento Old  :love4:

Sul fatto del riflettere...abbiamo riflettuto parecchio anche noi.
Nelle nostre condizioni di gestione è possibilissimo tenere scalzi due pony...perchè non tenere scalzi anche i due XXL?

Considerato che a ME i fatti odierni e storici insegnano che "di buona ferratura non è mai morto nessun cavallo" e avendo il maniscalco/pareggiatore buono in casa  :firuu: , la motivazione "ferrare fa male", decade completamente e quindi dovrei andare a cercare altri validi motivi per sferrare...quali?

Sicuramente risparmierei tempo (che già ne abbiamo sempre meno visto il carico di lavoro in aumento) e denaro che già sono due cose importantissime (e sulla motivazione denaro, aggiungo che molte persone purtroppo sono attratte maggiormente da questo, riguardo al barefoot...e trovo che avvicinarsi al barefoot solo attratti da questa motivazione, porti poi facilmente a piccoli e grandi disastri...).

Altri validi motivi per sferrare, non ne abbiamo trovati.
Aggiungiamoci che i nostri cavalli lavorano (per produrre reddito, non per il nostro sollazzo)...e di qui vien fuori la scelta di ferrarli....o li ferro e lavoro, o li lascio scalzi e li guardo far niente.
Certo, nei periodi di non utilizzo si sferra...ma...con l'evolversi del nostro lavoro, i periodi di "riposo" sono andati praticamente scomparendo...anzi...in inverno al bisogno compare la ferratura con le gomme da neve e i ramponi poichè il Comune spesso si dimentica che anche quelli che abitano nelle frazioni hanno bisogno del servizio di sgombero neve...e allora dobbiamo provvedere noi col cavallo, perchè a mano con la pala è faticoso assai  :firuu: