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Per abitudine e per paura.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 08, 2014, 05:07:13 AM

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Nicola

Rispondendo a Raffaele, provo a fare un esempio umano.
La maggior parte degli atleti professionisti di fronte ad un infortunio al menisco vengono sottoposti a interventi chirurgici. Perché?
Semplice: tempi di recupero rapidissimi e massimizzazione dell'efficienza nel breve termine.
Se questa è la logica vi invito, per confronto, a verificare gli effetti a medio lungo su quegli atleti. Sull'umano un po' di dati esistono.
La ferratura, che peraltro è azione chirurgica nel senso proprio del termine perché incide i tessuti volontariamente, per parte mia ha la stessa finalità di cui sopra.
Ugualmente contemplo la ferratura come atto terapeutico, ma come ultima ratio, così come dovrebbe essere la chirurgia.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Nicola è inutile invitare ad ascoltare chi non ha interesse ad ascoltare o meglio: chi ascolta e ricerca attivamente solo ciò che gli dà ragione.

Vedi come è cascata nel vuoto la mia osservazione sui "draft mustang", i mustang con sangue Percheron. Non si accordava con quanto affermato, non è facilmente smentibile, quindi: viene ignorata. Un semplice "ma guarda! non lo sapevo" sarebbe bastato: niente.

Riguardo ai menischi, proprio alcuni giorni fa mi è capitato uno studio EBM in cui viene confrontata rigorosamente, con ottimo disegno sperimentale, , per la rottura parziale del menisco, l'efficacia della chirurgia tradizionale con la sham surgery. Vagamente intuivo cos'è la sham surgery, ma ho voluto leggere il sommario per convincermene... Che ci vuoi fare?

Passo e chiudo, tanto non capisco un ca...o, come amabilmente mi ha detto Kual Kuno Pokanzi.






La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

Aggiungo per Old Duck e per The Ghost.
Mi pare che Ramey rifiuti semplicemente di sferrare i cavalli di quel tipo di aspiranti barefooters che non vogliono usare tutte le protezioni necessarie per far lavorare bene e senza dolore il cavallo, perchè lavorare molto,  bene e senza dolore durante la transizione è assolutamente essenziale. Chi non lo capisce, si tenga pure i ferri o cerchi un altro pareggiatore. Mi pare un atteggiamento un pochino diverso da quello che menzionate voi; nevvero?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

The Ghost

è inutile invitare ad ascoltare chi non ha interesse ad ascoltare o meglio: chi ascolta e ricerca attivamente solo ciò che gli dà ragione.

Eh, è proprio ciò che fai esattamente tu, sommo maestro di storpiature logiche. Però giammai, ammetterlo, nooo, solo gli altri non hanno una statura intellettuale sufficiente a riconoscere in se stessi questi erroi di approccio.


draft mustang, e chissenefrega dei draft mustang, in questo contesto c'entrano come le cacche di mosca sul pianeta Nettuno. Vedo che continuiamo a non capirci. Forse le questioni biologiche sono troppo elevate oppure troppo banalmente semplici perché siano alla portata di tutti. Me ne farò una ragione.

old duck

in ogni caso c'è sempre questa fastidiosa vena polemica che non porta da nessunissima parte. Francamente non ho capito cosa volesse dire Nicola con il suo intervento relativamente ai cavalli e alla ferratura.
Certo è che se una persona vuol capirci qualcosa e prendere magari una decisione non l'aiutate per niente facendovi le ripicche a vicenda. Finalmente Alex ha risposto alla mia domanda. Un buon barefooters raccomanda sempre l'uso delle protezioni durante il lavoro. Quindi: quando si usano e quando si tolgono le protezioni? Perchè ho sentito che non è possibile lasciarle 24 h. E' possibile superare la transizione con l'uso continuativo delle scarpette? Si forma lo stesso il callo che permetterà poi al cavallo di camminare sicuro su ogni tipo di terreno? Si evitano in codesta maniera la possibilità di formazioni di ascessi, sobbattiture e quant'altro? Quanto dura una transizione fatta con le protezioni?
L'atteggiamento diverso sarà pure di Ramey ma ti posso assicurare che (anche dagli interventi che leggo qui) moltissimi pareggiatori e barefooters hanno invece adottato la modalità "talebana". Si sferra e poi si lascia che il cavallo sopporti.
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

alex

#65
@old duck: Aimè.... il movimento barefoot qui in Italia non è partito con il piede giusto; spero che migliori con il tempo, e ce ne sono le premesse e le persone, speriamo bene. Ti suggerirei però di aprire una discussione altrove, settore barefoot, e di badare soprattutto a quello che dice Ipparco piuttosto che a quello che dico io: Ipparco ha cento volte più esperienza e cultura specifica di me. Scarpette 24h al giorno? Ovvio che no! Si usano solo se il cavallo non lavora bene su alcuni terreni.

@ Ghost: scusa, mi sbagliavo, mi sembrava che tu avessi sottolineato, a sostegno della tua tesi,  che i cavalli capaci di sopportare la durezza dell'ambiente con i loro piedi  devono avere per forza una certa conformazione fisica, che non è certo quella dei Percheron puri o incrociati. Devo aver letto male. Prendo atto che dei "draft mustang" non te ne può fregar di meno. ma chissà; forse a qualcuno che non lo sapeva la cosa sarà risultata nuova e curiosa.



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Cinzia. La faccio semplice: ferrare è una pratica chirurgica. Posto che lo è oltre ogni ragionevole dubbio, la pratica della chirurgia in ambito umano è generalmente presa meno alla leggera.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

old duck

OK Nicola, ora mi è chiaro il senso del tuo post: grazie!
e grazie anche ad Alex per la sua pazienza. La mia è davvero "sana" curiosità e soprattutto interesse. Ho preso come compagno di viaggio un cavallo di razza murgese che per antonomasia viene definito con un "buon piede". Però, prima di far cavolate e prendere una decisione, vorrei raccogliere il maggior numero di informaz. possibili. Avevo quasi deciso con il mio precedente cavallo ma poi fui dissuasa per via della patologia che aveva.
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

max

Basta che mi vieni a trovare e avrai un punto di vista obiettivo perlomeno nelle intenzioni. No?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

old duck

ma grasssieeee dell'invito! Verrò molto volentieri, visto che non ci siamo visti quella volta ad Avigliana
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

The Ghost

"movimento barefoot" hai capito, movimento barefoot.... uno che parte dall'idea di "movimento qualcosa" per definizione non può essere obiettivo.
Si perché se appartiene ad un movimento... ne sposa gli assiomi, come sempre si verifica parlando con i fanatici di turno. Questi fanatici del barefoot sono però più evoluti, son preparati, si sciacquano la bocca con teorizzazioni apparentemente scientifiche, con autori dagli autorevoli nomi opportunamente stranieri.
Insomma, ti senti meglio a togliere questi brutti ferracci inchiodati con i chiodi di Cristo in croce allo zoccolo del lallo.

Mentre per me, ad esempio, la questione si traduce in termini molto semplici: questo specifico cavallo per il lavoro che fa e per dove e come sta, può stare senza ferri? Si oppure No e casomai può stare ferrato solo davanti e non dietro ah, forse si proviamo.

Siccome non appartengo al "movimento ferraioli" non me ne frega assolutamente nulla di teorizzare la ferratura a tutti i costi. Mi limito però ad osservare e a stigmatizzare le idiozie, le inutili crudeltà e le assurdità gestionali alle quali mi tocca assistere.

A suo tempo mi ero dedicato alla questione barefoot con il cervello dello scienziato quale sono stato per formazione e per lavoro e con un minimo di senso critico mi sono esaminato i lavori. I fanatici del barefoot evoluti ben si guardano dall'esternare affermazioni inopinabili, sono molto bravi a chiacchiere e ben si guardano da dimostrare qualcosa che non è dimostrabile, però sul piano comunicativo sono bravissimi: ahhh i cavalli ferrati muoiono giovani. toh, la ca**a buttata lì e le lalliste vanno in panico.

Per quanto posso fare mi ergo contro questo approccio e lo contesto con tutte le mie forze in tutte le circostanze. Mi ergo contro  le falsità, contro le affermazioni faziose e contro la pervicace ricerca della forzatura logica e del caso particolare che avvalori tesi... deboli.

Mi ergo contro l'ignoranza bestiale e colpevole di chi equipara la scienza alle ca**e e di chi o non ha letto manco il manuale delle giovani marmotte oppure se lo ha letto non ha avuto abbastanza neuroni o buona fede per capirlo.

E nel calderone ci metto anche altre demenzialità: i fiori di Bach ai lalli, lo shampo ogni tre per due, i frontalini con gli strass e le miliardi di str***zate lallistiche ignoranti che vedo praticamente tutti i giorni: leggere qualcosa prima di fare casino no????

Questo mio risibile sfogo rientra in una più ampia battaglia per un approccio sereno e razionale alla vita, un approccio estremamente sgradito e avversato da chi, religione in primis, preferisce la comoda strada dell'ignoranza del popolo per farsi i suoi porci comodi.

raffaele de martinis

Mi pare superfluo dire che, ho seguito con curiosità la barefutterìa, l'ho praticata, sono stato costretto a ripudiarla ma non la demonizzo, anzi.

Ora, ho un pochino di esperienza e continuo a farne ogni giorno, e sono esterefatto quando sento gli slogan tipo: si ferra per paura o per abitudine, è una affermazione falsa e la sua falsità è verificabile ogni giorno a tutte le latitudini.

Il difetto - secondo me - del movimentoscalzo stà proprio in questi lanci che fanno danno sopratutto perché allontanano la ggente più competente e di esperienza e avvicinano i lallisti et i parvenus, forse è una strategia voluta...mah.

Ad esempio, nel corso degli anni ho visto ogni genere di piede e per esperienza diretta i psi e i loro derivati - sovente - hanno piedi scadenti,se mi azzardo a dire questo ad un barefutto risponde che non è vero e mi propina una lunga spiegatione scisciscientifica, il cui succo è questo :

Genetica 0%, ambiente 100%


Ora, siccome persone come la signora Old Duck, ci leggono e cercano di capire, forse è meglio dividere gli argomenti, comunque, che dici O.Duck, si ferra per abitudine e per paura o per pratica necessità ? Rispondi liberamente da spettatrice interessata. Grazie.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

fede.spin

Citazione da: old duck - Aprile 09, 2014, 11:54:15 AM
Quindi: quando si usano e quando si tolgono le protezioni? Perchè ho sentito che non è possibile lasciarle 24 h. E' possibile superare la transizione con l'uso continuativo delle scarpette? Si forma lo stesso il callo che permetterà poi al cavallo di camminare sicuro su ogni tipo di terreno? Si evitano in codesta maniera la possibilità di formazioni di ascessi, sobbattiture e quant'altro? Quanto dura una transizione fatta con le protezioni?

Consapevole che siamo OT, rispondo brevemente, secondo la mia infima esperienza.
Generalmente (nel 100% dei casi che ho osservato, ma si tratta comunque di un numero circoscritto) le "protezioni" o "scarpette" che dir si voglia, vengono utilizzate solo quando il cavallo viene montato. Quando è libero di scegliere percorso e andatura e non è gravato dal peso del cavaliere (o cavallaro), non ne ha bisogno. Utilizzando le scarpette in maniera intelligente, esse aiutano molto nella transizione.
Riducono notevolmente la possibilità di ascessi e sobbattiture, anche perchè proteggono più efficacemente del ferro.
Sulla durata della transizione, dipende da caso a caso.
Come dipendono da caso a caso i risultati ottenibili; certi cavalli andranno dappertutto scalzi, altri avranno bisogno di mettere le scarpette se montati su terreni difficili.

Bubba

Old Duck, secondo me la possibikita' di una transizione dolorosissima e' bassa. Se ci pensi da sempre fattrici e cavalli infortunati son stati sferrati da un giorno all' altro.  Messi in un normale paddock/pascolo zampettano.subito dritti. Io ne ho.visti pochi, ma son andati tutti cosi'.
La rogna sono sassi ecc.. un piede farrato per anni difficilmente e ' pronto.
Ma se tu lavori in campo e a volte esci lo puoi scarpettare all' occorrenza. In campo non credo ne avra' bisogno. Fuori dipende.
Anche il mio primo.pareggiatore era della scuola" sforza che di abitua". Che ho fatto io?  :lalala:   :ciao:

Ps ho visto adesso che Fede ha risposto.. pubblico lo stesso

fede.spin

Citazione da: raffaele de martinis - Aprile 09, 2014, 02:10:50 PM
Ad esempio, nel corso degli anni ho visto ogni genere di piede e per esperienza diretta i psi e i loro derivati - sovente - hanno piedi scadenti,se mi azzardo a dire questo ad un barefutto risponde che non è vero e mi propina una lunga spiegatione scisciscientifica, il cui succo è questo :

Genetica 0%, ambiente 100%



Ho un piccolo centro ippico, in cui tutti i cavalli sono scalzi.
Tra questi abbiamo 6 psi. Non posso che confermare che, chi più chi meno, hanno piedi di qualità inferiore rispetto ad altre razze.
Do in parte la colpa alla ferratura precoce cui vengo sottoposti.
Però la genetica conta sicuramente: di questi 6 psi, quattro hanno corso. Due di essi hanno piedi orribili, nonostante siano scalze da due anni, e vengono montate senza scarpette solo in campo. Gli altri due, scalzi da poco, vanno molto meglio
Una è sempre stata scalza, dalla nascita. Rispetto agli altri, ha sicuramente piedi migliori, ma non sono al livello di quelli di altre razze. A parità di condizioni, frisoni e gipsy (cito questi perchè li ho sott' occhio tutti i giorni) sviluppano piedi molto migliori.
In sintesi, l'ambiente ha un ruolo molto importante, ma anche la genetica ha il suo peso. E piuttosto importante.