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Ferrare con altri mezzi.

Aperto da raffaele de martinis, Gennaio 12, 2015, 06:33:45 AM

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raffaele de martinis

E' una vita che dico che l'uso delle scarpelle è una ferratura fatta con altri mezzi, che tradotto vuol dire che i pedi lallini, per lavorare, devono esser protetti, se si hazzeggia, si pote andar scalzati: se il lallo ha pedi boni si hazzeggia a lungo, se li ha mali non si hazzeggia affatto.

Alex aveva accennato alla evoluzione della isicher - il gigante nella produzione di scarpelle -  per puro caso (cercavo di comprare le renegate) ho trovato questi linchi, come vedete, la scarpella si sta man mano avvicinando come forma come concezione al - ahi ahi ahi - ferro di lallo, anzi è diventata un ferro di cavallo tennologico, benissimo, ciò piacere, ciò piacere !

Cari barefutti rassegnatevi, state diventando dei maniscalchi a vostra Scajola, i maniscalchi - invece -dovranno adeguarsi ed imparare a maneggiare plastiche, solventi, paste epossidiche, et attrezzini specifici.

La strada è quella, lo dicevo da tempo, vedrete che non è finita quì, l'evoluscion tennologica ci porterà altre vive e vibranti novità, ma, è curioso, che per raggiungere l'ideale naturalità del lallo, si debbano usare - in dosi massicce - la chimica, l'industria, l'alta tecnologia.

Gli amerikani lo hanno capito da tempo... capiscono subito dove c'è un bisiniss e ci investono in intelligenza e in ricerca e - lovviamente - ci mettono i talleri.



https://www.youtube.com/watch?v=9XOnsSITm5o&feature=youtu.be

http://blog.easycareinc.com/blog/hoof-boot-news
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

L'importante della discussione ferri-non ferri è che sia circolata l'idea che quando una protezione allo zoccolo serve, serve; quando non serve, non serve; IMHO i casi in cui non serve sono abbastanza numerosi, molti di più di quelli che ritiene il cavaliere medio, l'ìstruttore medio e il maniscalco medio. Su come distinguere i due casi (quando serve, quando non serve) c'è del lavoro da fare, e ogni polemica fra parti avverse non fa che aumentare la confusione e l'incertezza.

Non spero che questa idea si diffonda rapidamente; vedi la questione dell'influenza della luna sulle coltivazioni; per sradicare un luogo comune ci vogliono alcuni secoli.

Pazienza.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

SilvyCH

quindi unica differenza é il peso e il fatto che non si utilizzano chiodi?

interessante la pasta da inserire tra suola e scarpetta, avrà davvero un buon effetto?

Io sono arrivata al punto di dover ferrare la mia (prima volta in 6 anni e mezzo di vita) perché dopo che due egregi barefooter me l'hanno azzoppata sugli anteriori per due volte, é guarita ma la punta non cresce abbastanza rispetto al consumo.

però ho il problema che vivendo fuori, se dovesse capitare che si strappa malamente un ferro...rischia grosso.

Queste mi sembrerebbero valide soluzioni...se si possono lasciare su almeno 6 settimane e non rischiano di creare danni.

che ne pensate?

raffaele de martinis

Io penzo che col tiempo, si troverà il sistema per fare in modo  che i ferri non inchiodati stiano su 28 mesi senza ploblema, per ora, credo, che ci sia il plovlema della esfoliazione naturale del corno che limita il tiempo dell'ancoraggio della colla.


Ecco una riflessione intelligente:
Dall'altro mi preoccupa: potrebbero esserci evidenze che effettivamente l'uso del cavallo sferrato ha dei limiti, più seri di quanto commercialmente propalato.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

SilvyCH

Ah capisco! Grazie.

per la tua seconda affermazione....per me le evidenze ci sono sempre state, a disposizione di chi ha occhi per vederle (detto da una che si é prefissata dalla nascita della puledra "starà sferrata finché si potrà")

ma si sa che il business é il business.

alex

#5
Chiarire quando serve una protezione, e quando non serve.

Siccome l'idea corrente era che una protezione serve sempre, l'errore più grosso (come numero di cavalli interessati e quindi come ordine di grandezza) stava lì. Inutile negarlo. Come detto millanta volte, miriadi di cavalieri, istruttori e pure maniscalchi avevano la ferma (anche se insostenibile, in base all'evidenza) convinzione che pochi chilometri di asfalto avrebbero il cavallo sferrato a piede scalzo nella pietosa condizione di "restare senza piede".

Mi spiace, Raffaele, che tu non abbia mai ammesso questa ovvietà, e abbia sempre ribattuto sottolineando questa o quella esagerazione o imprecisione dei barefooters. Sei arrivato fino a immaginare che Horses and roads fosse un falso .... quindi, la tua è una posizione di parte, motivata probabilmente dall'insofferenza di un approccio commerciale, proprio come è di parte (per identico motivo) la tua polemica contro Parelli; ma sempre una posizione di parte. Ora, dibattere con chi ha una posizione di parte può essere divertente, soprattutto per chi assiste.... a me non diverte affatto.



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

La butto, come mio solito, sul piano atletico/sportivo umano.

A mio avviso le nuove soluzioni dovranno, soprattutto, avere la caratteristica dell'asportabilità. Quando si parla di calzature, l'esperienza umana dice che la facile asportabilità/sostituibilità/eliminazione delle scarpe ha garantito aumenti di prestazione eccezionali.

Guardate Bolt: ha piedi che hanno visto certamente lunghi periodi scalzi da ragazzino, e come la maggior parte degli umani, vive scalzo una media di 8-10 ore al giorno.

Per la disciplina che pratica utiliza svariati modelli di calzature, per i più differenti usi: pista, running, palestra...

Se fossero difficilmente asportabili....non oso immaginare....
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

#7
Esatto. Anche a me ha colpito l'evoluzione della EasyCare verso protezioni non rimovibili (passo-passo; prima l'incollatura di scarpette "standard", poi le Glove, che non incollate stanno su per miracolo, infine i nuovi "ferri di plastica"). Commercialmente è magnifico, le soluzioni "usa e getta" sono fantastiche per incrementare le vendite, ma il limite sottolineato da Nicola c'è, eccome. Fra l'altro, se non vado errato, i nuovi "ferri di plastica" costano parecchio di più di quelli in ferro tradizionali.

Mi piacerebbe che la EasyCare fosse costretta a rinunciare ai brevetti di tutte le scarpette  di cui dismette la produzione. E che anche tutte le altre industrie, che dismettono i loro prodotti per questioni commerciali/per promuovere nuove produzioni, fossero obbligate a fare la stessa cosa.
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raffaele de martinis

Come al solito Nicola dice cose intelligenti, ma credo che stavolta sbagli il paragone con Bolt, il corno dello zoccolo è materia insensibile, i pedi umani sono carne viva.

Comunquei,  i ferri sono già asportabili /devono essere asportati periodicamente.

Ai i PSI delle piste cambiano ferri ogni volta che serve: ogni 3/7/10/20 giorni, quasi sempre, i maniscalchi usano gli stessi buchi per non frangere la muraglia più del necessario.

Comunque, credo che si vada nella giusta direzione, creare una protezione con caratteristiche simili a quelle del corno che si asportano ogni 30/40 giorni, in pratica, una ferratura senza effetti collaterali negativi, appunto.

Detto questo, ribadisco che una ferratura ben fatta e regolarmente rinnovata ha pochissime controproducenze, basta andare sui campi di gara e di lavoro equestri, quanti lalli scalzi vediamo?




... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Un salto indietro di un secolo o due  e avremmo potuto dire: la fasciatura stretta delle gambe dei neonati ha poche controindicazioni, quanti neonati trattati decentemente vediamo non fasciati?
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Nicola

Citazione da: raffaele de martinis - Gennaio 12, 2015, 01:43:03 PM
Come al solito Nicola dice cose intelligenti, ma credo che stavolta sbagli il paragone con Bolt, il corno dello zoccolo è materia insensibile, i pedi umani sono carne viva.

Vero, se si prende lo atto che è un problema di spessore che separa la parte viva e sensibile dalla parte insensibile. Negli equidi lo spessore è certamente maggiore, ma nell'uomo non è del tuto inesistente...sbaglio?
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Citazione da: Nicola - Gennaio 12, 2015, 04:49:06 PM
Citazione da: raffaele de martinis - Gennaio 12, 2015, 01:43:03 PM
Come al solito Nicola dice cose intelligenti, ma credo che stavolta sbagli il paragone con Bolt, il corno dello zoccolo è materia insensibile, i pedi umani sono carne viva.

Vero, se si prende lo atto che è un problema di spessore che separa la parte viva e sensibile dalla parte insensibile. Negli equidi lo spessore è certamente maggiore, ma nell'uomo non è del tuto inesistente...sbaglio?

Non sbagli affatto. Il duro strato corneo plantare umano è perfetto omologo del fettone; la suola invece non ha omologo funzionale ma solo anatomico, si tratta di quell'area che nell'uomo sta fra unghia e polpastrello, in genere completamente protetta dall'unghia, e prende il nome di "solea".

Ovviamente le somiglianze finiscono nella falange, perchè l'uomo è un "plantigrado", appoggia l'intera pianta del piede e le callosità principali si sviluppano bel lontano dalle falangi; ma quelle callosità sono un omologo "insensibile e non vitale" molto fedelle alla suola e al fettone del cavallo.
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raffaele de martinis

Oddio!

Tutti sanno che il lallo cammina su un dito, dunque, quello che dici è impertinente, il paragone dovrebbe esser fatto tra il dito humano e il piede lallino.

Lo zoccolo lallino è paragonabile all'artiglio della tigre, all'unghione del bove, all'unghia humana, agli unghioni del cane etc. etc.

Per quanto riguarda la necessità di asportare le protezioni agli zoccoli, posso dire che possono esser lasciate fisse per un periodo consistente senza ploblemi, guarda le extenscion delle unghie humane, noi ragasse sappiamo che le ricostruzioni bellille delle nostre unghie durano dalle 3 alle 4 settimane, tempora quasi omologo alla durata di una buona ferratura tradizionale o all'incollaggio futuro delle protezioni sintetiche.

http://www.ricostruzioneunghie.org/




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alex

#13
Lapsus. Leggasi "Il duro strato corneo del polpastrello".

E per quanto mi riguarda la finisco qui; questa questione mi ha veramente stufato.


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raffaele de martinis

Già, ma per non lasciare in13 il pubblico pagante devo dire che:
si dà il caso che la pianta del piede non è il polpastrello e che il callo/la callosità non è unghia/zoccolo pur essendo formati della stessa sostanza.
Il callo si forma dove c'è costante frizione/pressione, vedi i polpastrelli di un chitarrista/di un bassista, lo zoccolo è una struttura anatomica formato anche da una parte cheratinosa derivata dalla pelle, plobabilmente formatasi col meccanismo sopra descritto in un nostro remotissimo comune ancestrale.

Comunque, le unghie e le corna e gli zoccoli e le penne e le scaglie e le piume e i capelli e li peli e le ciglia e sono degli "accessori" della pelle.

Stranamente i PSI che hanno pelle sottile, serica hanno - in generale* - zoccola dalle muraglie sottili e di consistenza scadente.

*Ho detto in generale, non mi venite a dire che il vostro purosangue va - come un treno - scalzo: ci sono delle mirabili eccezioni, tantomeno che ci sono allevamenti dove i polledri e le fattrici PSI stanno scalzi: è normale.







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