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Equivoco sulla leggerezza

Aperto da alex, Luglio 09, 2014, 11:08:29 PM

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max

La gamba dice "avanti", ed il modo con cui lo si ottiene si presta molto bene alla "teoria delle pressioni", tant'è che viene tirata in ballo spesso come esempio.

Ma la mano nell'equitazione sapiente sostanzialmente "piazza". E qua la teoria delle pressioni - presa nuda e cruda - fa acqua....

Citazione da: PokerFace - Luglio 10, 2014, 03:06:38 PM
invece chiedo: ma perchè la progressione corretta nell'intensità degli aiuti (1, 2, 3, 4 ecc) dovrebbe portare all'assuefazione?
se io passo da 1 a 5 non saprò mai se magari il cavallo avrebbe reagito a 2....
o no?

La "pressione motivante" non deve essere usata a caso, ma è frutto dell'esperienza. Se sai che quel cavallo non risponde se non ad una pressione 6, è inutile che tutte le volte fai 0-1-2-3-4-5-6, ma farai direttamente 0-6, questo fa sì che impari più in fretta.

Ma se ti capita un soggetto dalla conformazione difficile, hai voglia a mettere pressioni motivanti, il cavallo non è un pallottoliere. Bisogna prendere in considerazione molte variabili.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

PokerFace

ok certo.

però diciamo in teoria, su un cavallo che non sai chi è, com'è, cosa fa.... in teoria fai tutta la scala.

Nicola

Citazione da: PokerFace - Luglio 10, 2014, 03:58:42 PM
ok certo.

però diciamo in teoria, su un cavallo che non sai chi è, com'è, cosa fa.... in teoria fai tutta la scala.

Buon giorno a tutti.

Concorderei con quanto citato, se non fosse per un particolare. Infatti il problema dipende anche da altri fattori:
- la comprensione della richiesta da parte del cavallo (direi che non è scontato)
- Problemi fisici che limitino la risposta

Nel caso dei limiti/problemi fisici la teoria delle pressioni va applicata alla "buona volontà" del cavallo ad ascoltarci....e si ritorna al "tatto equestre".
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Do' per scontato che chi fa una richiesta al cavallo, e non ottiene risposta, capisca se il cavallo "non sa, non può o non vuole" e si comporti di conseguenza. Molti dimenticano che anche un cavallo con dolore medio-forte risponde a un aiuto brutale (magari male), se ha la disgrazia di avere un buon carattere - se sa che se non risponde le conseguenze sono ancora peggiori; e il cavallo - per istinto - tende a sopportare e a dissimulare leggeri dolori, perchè, come ha detto Raffaele, un cavallo che nell'atteggiamento o nell'andatura manifesta chiaramente problemi rischia la morte (è quello che attira l'attenzione di eventuali predatori, a cui piace "vincere facile").
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba


FedeCege

Riprendo questo vecchio topic perchè ho trovato una definizione di leggerezza che trovo molto interessante sul sito http://www.francescovedani.com/ che riporto di seguito:

"La leggerezza è il risultato di un lungo lavoro. Permette al cavaliere di lavorare sereno, senza far fatica, godendo non solo di quello che sta facendo ma anche della bellezza di ciò che lo circonda durante una passeggiata o un esercizio in maneggio. Se saremo in grado di raggiungere la leggerezza seguendo il corretto e lungo percorso di addestramento potremo chiedere al cavallo di donarsi totalmente a noi senza temere difese di alcun genere. La leggerezza è un punto di arrivo e non di partenza. Il bravo cavaliere deve saperla costruire ed il cavallo, ben disposto grazie ad un lavoro sapiente e mai stressante, se la meriterà come premio ultimo della progressione dell'addestramento. Quello che cerco di insegnare è che la leggerezza non va confusa con la mollezza e l'inettitudine del cavaliere. Nella leggerezza, proprio come nella danza, ci deve essere energia allo stato puro, vibrazione, eccitazione e brio. La leggerezza non si misura con il poco appoggio sulle redini ma è l'unione di impulso, voglia di fare, finezza,attenzione, sensibilità, calma, serenità ed equilibrio sia del cavallo che del cavaliere. Un metodo valido deve mettere il cavallo nella condizione di non avere difese perché la difesa nasce sempre da un malessere, sia esso fisico che mentale. Il cavallo, per essere montato con leggerezza, deve stare bene, non avere dolori, fastidi ed essere sereno e collaborativo. Dobbiamo raggiungere il massimo livello di comunicazione cavallo-cavaliere senza l'uso di mezzi coercitivi. L'obbiettivo è montare a cavallo con tanto assetto, pochissima mano ed un'idea di gamba imparando ad usare il proprio corpo come se il cavallo fosse il prolungamento del nostro corpo."

Per me è molto chiara e utile! :horse-embarrassed:

elleon

E' esattamente l' idea che ho io di binomio.
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

PokerFace

è una bella definizione!!

non ha scoperto l'acqua calda, però comunque è stato carino a divolgare il concetto!

altra cosa... ho notato che c'è della incredibile leggerezza anche in gente che monta malissimo. quando? quando cavaliere e cavallo si conoscono da tantissimo tempo. alla fine capita che si sentano a pelle. sembra che basti il pensiero.
e allora forse la leggerezza è piu facile trovarla nel binomio piuttosto che nel singolo cavaliere.

ecco perchè, si diceva in altri topici, nel dressage ci si mette una vita a tirare fuori una coppia vincente e competitiva.
perchè ci vuole il binomio, qualcosa in piu della capacità tecnica.
nel salto ostacoli un cavallo che sa quello che fa e un cavaliere che sa quello che fa possono essere vincenti e competitivi sin dalla prima gara. perchè non è affatto richiesta la leggerezza. non è richiesto il "come" ma solo il risultato. non importa come appare il percorso ma importa solo tempo e penalità agli ostacoli.

alex

A me piace l'idea che la leggerezza sia una cosa alla portata di tutti.... precisamente, che in certe circostanze fortunate tutti la possano incontrare per un attimo, se sono appassionati e attenti; e chi la sente, magari solo per un attimo, capisce cos'è. Poi inizia un lungo, lunghissimo percorso per ottenerla sempre o perlomeno: abbastanza spesso e abbastanza a lungo; ma quell'attimo fuggente, tanto per avere una vaga idea di cos'è, è concesso a molti, se non a tutti.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Alexis85

Citazione da: alex - Luglio 09, 2014, 11:08:29 PM
Recentemente, alcuni neo-allievi della "scuola della leggerezza" sono rimasti sorpresi perchè l'istruttore li ha criticati perchè i loro aiuti  avevano un'energia insufficiente. Ma come: e la leggerezza?



attenzione... perchè leggerezza non vuol dire non fare niente. Non signifca fare qualcosa con poca energia perchè devi essere leggero...


Alexis85

Aggiungo che la leggerezza non è con quanta energia o meno usi gli aiuti o fai una azione... ma è la leggerezza agli aiuti, ovvero il cavallo sensibile e pronto a reagire al minimo stimolo con il massimo rendimento.  Come ha detto max, la leggerezza deve essere un fine, ma la devi anche pensare come un mezzo: non puoi, ad esempio, con aiuti costrittivi, arrivare ad avere un cavallo leggero. Puoi arrivare ad avere un cavallo corretto, puoi migliorarne l'equilibrio, ma leggero non sarà mai.

Alexis85

Citazione da: PokerFace - Aprile 22, 2015, 04:23:04 PM

nel salto ostacoli un cavallo che sa quello che fa e un cavaliere che sa quello che fa possono essere vincenti e competitivi sin dalla prima gara. perchè non è affatto richiesta la leggerezza. non è richiesto il "come" ma solo il risultato. non importa come appare il percorso ma importa solo tempo e penalità agli ostacoli.

è stra-vero quello che hai detto, ma un cavallo "leggero" in piano nel salto ostacoli.... vola. Si vede proprio la differenza...

cavalli montati in un modo veramente intelligente in piano hanno molto più libertà di esprimersi e si vede anche nel salto ostacoli.


milla

Stra-vero quello che dice Poker e stra-vera l'osservazione di Alexis.