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Bollettino agli equitanti

Aperto da Ipparco, Aprile 08, 2015, 09:49:17 AM

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Ipparco

Citazione da: old duck - Aprile 08, 2015, 03:56:49 PM
ecco....e ora che facciamo noi povere ragasse? Li mettiamo fuori di prima mattina? li facciamo brucare l'erba bagnata? Li chiudiamo nei box e AMEN?  :chewyhorse:
Io finora mi sono comportata così: dopo la pioggia o quando c'è erba bagnata, niente pascolo. Se l'erbetta è asciutta, dalla primavera fino all'inverno, qualche ora di pascolo non hanno mai ucciso nessuno (parlo di persone che hanno cavalli in maneggio: quindi non pascolo 24 h su 7 gg.). Finora, tutto è filato liscio.
Un conto è voler preservare il pascolo dalle pestate dopo due giorni di pioggia (sacrosanto), un altro è mettere fuori il cavallo a mezzogiorno per non fargli bagnare i piedi nella rugiada del mattino in una bella giornata (asciutta) di primavera.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

elleon

Anche io come old duck sapevo dei " pericoli dell' erba bagnata", che sia pioggia o rugiada, al di là del fatto che un cavallo possa rovinare un terreno bagnato..
Conquista la fiducia di un cavallo e avrai conquistato il mondo..

alex

Grazie Ipparco, ricordavo male, è ora che ripassi la questione delle due fasi del metabolismo dei carboidrati (fotosintesi di carboidrati non strutturali e loro utilizzo/loro consumo).

Piuttosto, immaginavo delle differenze ancora maggiori nelle varie ore della giornata, in fondo, nel grafico, il valore massimo non arriva nemmeno al doppio del valore minimo.

Ok, mi sono deciso, l'articolo da leggere su safergrass è il seguente: http://www.safergrass.org/pdf/AAEP.pdf. Andrebbe tradotto!

Non servirebbe dirlo ma lo dico: avevi perfettamente ragione, Ipparco. Quello che non ricordavo è che la fotosintesi è poco dipendente dallo stress, mentre l'utilizzazione lo è molto; si spiega quindi perchè nei momenti di stress l'erba accumuli carboidrati: la fotosintesi continua a funzionare mentre l'utilizzo dei carboidrati si riduce; quindi i carboidrati si accumulano.

L'articolo ha anche parecchi altri consigli e suggerimenti razionali. Da leggere!
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

Sì, visto il periodo mi sono focalizzato sul freddo notturno, ma in realtà tutti i fattori di stress possono portare a situazioni di rischio: siccità, "overgrazing" (pascolamento eccessivo), mancata concimazione (soprattutto Azoto, ma non solo), caldo eccessivo ecc.
Tutte le volte in cui la pianta non può utilizzare gli zuccheri prodotti con la fotosintesi (per crescere, per respirare ecc), i livelli di CNS possono salire rapidamente fino a sforare i limiti di sicurezza.
Giusto per dare un range, per cavalli a rischio la soglia di allarme è il 10% sul peso secco. Per cavalli sani si cominciano ad avere problemi tra il 15 e il 20%, se non ricordo male. Con le condizioni giuste (o meglio, sbagliate), il pascolo può passare dal 10 al 20% di CNS nell'arco di 2-3 giorni. Se le condizioni persistono può superare anche il 50%.
Far pascolare un cavallo su un pascolo in tali condizioni, sarebbe come chiudere un diabetico in una fabbrica di caramelle...
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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Leonardo da Vinci

raffaele de martinis

Meno male che il mio lallo non sa l'inglese, dunque, da 18 anni mangia - con viva e vibrante soddisfazione - l'erba quando c'è; come del resto fanno i suoi colleghi - quando possono - su tutta l'Isola... a Sanfratello, i lalli stanno in montagna tutto l'anno e si mantengono solo ad erba, il fieno glielo portano solo in casi di estreme nevicate.

Ma, Sanfratello a parte, ci sono tanti piccoli allevamenti in tutt'itaglia che praticano il mantenimento allo stato bravo o semibravo per tradizione delle seguenti razze: lallo delle murge, tolfetano, poni di esperia, cavallino della giara, in parte - i maremmani.

Per lo vero, ho una vaga reminiscenza di una malattia da erba, ma credo che riguardasse il nordeuropa, plobabilmente legata a particolari pascoli, forse ricchi di alfaalfa... non so.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Ipparco

E "guardacaso", la maggioranza di questi cavalli ha "bisogno" di essere ferrata per andare dritta.
Per fortuna esiste una roba chiamata "scienza", che si basa sull'analisi oggettiva dei fatti e non sui luoghi comuni, sugli aneddoti e sulle cattive abitudini della gente.
Tanti saluti, torno ad occuparmi di cose più produttive.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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silviasco

Sarà che magari i pascoli dove pascolano questi cavalli bradi sono pascoli estremamente poveri, mentre questi studi sono riferiti a pascoli, come dire, "coltivati "? Avete presente com'è il pascolo negli Appennini centrali, o nei Monti Aurunci dalle parti di Esperia? :icon_rolleyes: fatico ad imaginare che quelle piante riescano ad accumulare alcunché, già è tanto se sopravvivono!  :firuu: forse il tipo di pascolo disponibile incide, forse i cavalli bradi ""decidono"" come e dove alimentarsi? Ad esempio, noto che i prati appenninici anche in primavera sono ricchi di quella che in ecologia si chiama "necromassa": gli steli secchi. Al disgelo, l'erbetta nuova spunta pian piano da sotto una coltre d'erba secca. Può darsi che i cavalli bradi si autoregolino mangiando l'equivalente del fieno?
Ipparco, a me interessa quello che scrivi, perché i commenti di qualcuno devono impedire a tutti di seguire una discussione interessante?

raffaele de martinis

E' evidente che tra il bianco e nero esistono millanta sfumature di grigio, puretroppo, quando uno ha l'angionite o se vuoi l'ipparchite non si sofferma a prendere in consideratione le pur legittime et evidenti osservationi contrarie alle sue tesi.

Per forza di cose ci devono essere dei meccanismi, delle dinamiche che impediscono a far si che il pascolo, il naturale sostentamento dei lalli, come di tante altre specie, diventi un cimitero come vorrebbero le analisi di laboratorio che ha diligentemente riportato l'iparco.

In Mongolia, in Sudamerica, miglioni di lalli campano e lavorano sostentandosi solo al pascolo, dunque, se fosse vero che le tabelle riportate da ipparco con le ferali notizie sono giuste, è altrettanto
vero che esistono/devono esistere sistemi di compensazione che impediscono che ad ogni primavera ci siano delle ecatombi lalline.


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alex

In effetti, qualche problema c'è, mi ricordo le impressioni di viaggio di Ramey in Nuova Zelanda, terra in cui esistono brumbies. Contrariamente ai pianori aridi dove sono confinati i Mustang in USA, e dove contendono pochi fili d'erba sparpagliati al bestiame (essendo per questo guardati assai male dai proprietari del bestiame), in Nuova Zelansa i cavalli pascolano su  morbide colline coperte da verde trifoglietto. Eppure.... i loro zoccoli sono perfetti, finchè sono allo stato brado; e Ramey, che è un vero "ricercatore" ossia è attento a quello che conferma le sue opinioni ma soprattutto a quello che non le conferma, anzi le smentisce, si domanda com'è possibile. Non so se ha trovato una buona spiegazione.

Da parte mia, vedo che vari Camargue, tenuti in libertà all'Isola della Cona, spazio di pochi kilometri quadrati, hanno sugli zoccoli del deformazioni da laminite subclinica e talora di vera laminite cronica. Ipotizzo che si facciano troppe canne.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

old duck

ma perchè dobbiamo sempre essere "bollati" da Raffaele? che stress, non si riesce quasi mai ad avere una discussione proficua con pareri diversi. Ora saremmo divisi in fazioni "angionesche" e "ipparesche". Ma per piacere!
Butto lì la mia cavolata del giorno: non è possibile che ci sia un adattamento? Vero che i murgesi vivono allo stato semibrado, vero anche che i pascoli nella murgia sono in certi periodi estremamente "poveri" di nutrienti ed in altri periodi molto ricchi. I nostri cavalli sono principalmente stabulati in scuderia, mangiano fieno tutto l'anno e infatti - noi che diamo anche erba nei mesi estivi - dobbiamo essere particolarmente attenti ad inserire gradualmente il cibo fresco. Il problema per la maggior parte di noi che non alleva cavalli semibradi è se va bene o meno in questo periodo di grandi sbalzi di temperature far pascolare. Ipparco ha posto un avvertimento per il quale lo ringrazio sentitamente. Se poi ci sono opinioni diverse, ben vengano ma sinceramente mi sono un po' stufata di leggere che siccome non la si pensa come Raffaele si dicono solo cavolate. Magari possiamo riprendere la discussione in modo proficuo? Alex ha posto un altro interessante spunto di riflessione. Grazie!  :icon_rolleyes:
Ci sono due cose in Equitazione: la tecnica e l'anima. Nuno Oliveira

alex

Don Quihote, se vede i mulini a vento, parte in quarta lancia in resta, non c'è nulla da fare, e il suo fido Sanço non riesce a trattenerlo.... Strani personaggi, i veri cavalieri.
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raffaele de martinis

Alex ha indicato - forse a sua Scajola - che i lalli campano: negli areali semiaridi del Nevada, negli acquitrini della Camargue, nelle ubertose pampas argentine, nelle verdi e lussureggianti brughiere irlandesi, nei boschi dei Nebrodi, ai confini dei grandi deserti africani, nelle giucaie salmastre dell'isola  Assateague, nella macchia mediterranea dell'altipiano della Giara.

Dunque, le capacità di adattamento di questa specie sono enormi, probabilmente la natura ha fatto in modo che il ciclo di concentrazioni zuccherine nelle piante non sia "dannoso" - in condizioni naturali -  per i lalli.

Come questo avvenga non lo so, ma per esperienza diretta, (allevamento di lalli allo stato semibrado) devo dire che in quasi 4 anni di attività mai avuto episodi di coliche o di laminiti, mentre, ho visto decine di coliche  e molte laminiti in lalli stabulati, assai probabilmente dovute all'alimentazione.

Ora, io scrivo fatti vissuti o evidenze facilmente riscontrabili, il mio lallo è al pascolo dalle otto di stamattina e ci starà fino alle 18 di stasera, quando l'erba finisce: ottimo fieno e - comunque - ogni giorno gli do una sassola di granaglie intere per arrotare i denti, questo da 18 anni... mai avuto una colica, neanche un maldipancino.

Detto questo, non nego, anzi, sono certo chealcuni pascoli possano creare problemi di laminiti o altro, alcuni possono essere veramente letali, vedi in Gran Bretagna, quando nel 1920 esplose la Grass Sickness che streminò praticamente tutta la popolazione equina della Scozia Orientale, ma questa è un'altra storia.



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alex

Oddo è un cavallo aneddoto, e l'esperienza che ne trai è quasi inconfutabile, ma è aneddotica ossia: vale poco o niente. Ti ho appena detto che i Camarge bradi dell'Isola della Cona, per il solo fatto di essere confinati in un'area non troppo estesa, soffrono di laminite. Non tutti! Alcuni! Mi guarderei bene dal trarre conclusioni su uno di loro - sia un laminitico, che uno non laminitico - facendone una regola generale.

Un'altra osservazione sui Camargue che ho visto: i segni della laminite, o quadri di vera  laminite cronica, ci sono; ma gli zoccoli raccontano che in molti casi il problema tende a guarire da solo o perlomeno a non diventare devastante. Anche questa osservazione, qualche riflessione dovrebbe suscitarla.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

crazycat

Citazione da: alex - Aprile 10, 2015, 10:45:50 AM
Don Quihote, se vede i mulini a vento, parte in quarta lancia in resta, non c'è nulla da fare, e il suo fido Sanço non riesce a trattenerlo.... Strani personaggi, i veri cavalieri.

Oddio, aiuto, perdonatemi ma non posso non intervenire  :icon_rolleyes::
Don Quijote (o Don Chisciotte, in italiano) e Sancho (o Sancio, sempre in traduzione).

Grazie e scusate  :horse-embarrassed:
Giulia

raffaele de martinis

Citazione da: alex - Aprile 10, 2015, 11:04:17 AM
Oddo è un cavallo aneddoto, e l'esperienza che ne trai è quasi inconfutabile, ma è aneddotica ossia: vale poco o niente. Ti ho appena detto che i Camarge bradi dell'Isola della Cona, per il solo fatto di essere confinati in un'area non troppo estesa, soffrono di laminite. Non tutti! Alcuni! Mi guarderei bene dal trarre conclusioni su uno di loro - sia un laminitico, che uno non laminitico - facendone una regola generale.

Un'altra osservazione sui Camargue che ho visto: i segni della laminite, o quadri di vera  laminite cronica, ci sono; ma gli zoccoli raccontano che in molti casi il problema tende a guarire da solo o perlomeno a non diventare devastante. Anche questa osservazione, qualche riflessione dovrebbe suscitarla.

Lasciamo perdere Oddo anche se assieme a lui pascola uguale Silent boy, ma ti ho citato come esperienze dirette, tutti gli allevatori di Sanfratello e oltre 3 anni di allevamento personale allo stato semibravo, oltre ciò, i lalli delle murge, i tolfetani, i lallini della Giara, stanno al pascolo tutto l'anno o quasi.

Mi sento nei panni di quella coccinella alla quale si dice che siccome non ha una forma aereodinamica -come recitano i sacri testi - non può volare.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...