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Bassa frequenza? Traguardi piccoli!

Aperto da Ospitalazzo, Novembre 24, 2014, 02:54:36 PM

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Ospitalazzo

Ciao a tutti. Oggi ho pubblicato sul sito del mio maneggio un articolo che in qualche modo sta diventando argomento di discussione su FB. Il tema è piuttosto banale, se volete: mi capita spesso di lavorare con piccoli allievi che chiedono (direttamente o tramite ippogenitore)  di poter fare di più pur non essendo ancora pronti. A fronte di queste aspettative la frequenza degli allenamenti è sconfortante: non si va oltre la lezione settimanale, i bis sono rarissimi.
Ho cercato di spiegare questo in un articoletto che vi sottopongo:

http://www.ospitalazzo.it/home/bassa-frequenza-traguardi-piccoli/

Mediare non è facile, perdere lavoro invece sì :ciao:. Voi che ne dite?

mr. Ed

Proprio perchè è un momento delicato penso che ci voglia molta pazienza, elasticità e un po' di meritocrazia, premiando chi nonostante i problemi di soldi/tempo/distanza si impegna di più e dimostra di aver capito quali sono le tue richieste come istruttore e soprattutto quali motivazioni ci sono dietro: qualcuno mollerà quasi sicuramente, ma qualcun'altro andrà avanti ed arriverà alle due lezioni settimanali, poi alla mezza fida, etc.
Dalle mie parti si dice "inutile rincorrere chi va dall'altra parte"...

madamen67

Ospitalazzo, ti sei spiegata/spiegato già tutto da sola/ solo.
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

milla

Perchè io non riesco a leggere l'articolo? :dontknow:

Kimimela


Sai che penso? Che ultimamente non c'e' piu la pazienza, ma in niente pero'. Nella vita la gente non ha piu pazienza e la trasmette ai figli.
La regola e' TUTTO E SUBITO e se tu non glielo dai vanno da un'altra parte.
C'e' un punto fondamentale a mio avviso anche che si chiama PASSIONE.
Io ne vedo molto pochi di bambini con la passione, sono per lo piu spinti dai genitori ma a loro del cavallo non gliene puo fregare di meno!!!
E quindi si annoiano. Annoiandosi vogliono fare tutto e subito.
Il mix di queste due cose e' esplosivo...non ne esci.
I casi sono due: o li perdi (che e' la cosa migliore) se te lo puoi permettere economicamente...oppure li tratti da scemi. Vuoi galoppare??? Benissimo...li metti alla corda con il pony piu lento che c'e' e li fai galoppare dicendo anche che son bravi!!! Che son velocissimi!!! Che come loro non galoppa nessuno!!!
Tanto non la capiscono la differenza fidati!...non avendo passione, non capiscono.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

Ospitalazzo

Per Milla, l'articolino:

Bassa frequenza? Traguardi piccoli!

by Alessandra Cremonini · 24 novembre 2014

Quali sono le aspettative di un bimbo che si iscrive ad un corso di equitazione in un maneggio? E come si evolvono mano a mano che impara a montare?
I bimbi si avvicinano al mondo dell'equitazione spesso solo per relazionarsi con un animale che non fa parte del loro quotidiano e per divertirsi. Nel tempo, a volte nel giro di poco tempo, le aspettative cambiano e gli obiettivi crescono: tante volte il neofita chiede di "arrivare velocemente" al traguardo che può essere il galoppo, un salto, una pseudo-gara senza avere realmente chiaro cosa tutto questo comporti.

A fronte di tanta bella ambizione bisogna fare i conti invece con la frequenza degli allenamenti nei maneggi che è a dir poco scoraggiante: la maggior parte dei ragazzi fa lezione una volta alla settimana, pochissimi si allenano due volte, alcuni addirittura montano a settimane alterne. I motivi? I soliti: i soldi, il tempo, la distanza.

Tornando al nostro bimbo ambizioso non è semplice spiegargli perché non può ancora gareggiare, galoppare o saltare, non si può parlargli di assetto sbagliato o poco sicuro, o spiegargli che un buon assetto è frutto di una lunga e spesso massacrante routine. Non ci sono argomenti abbastanza "sostanziosi" per un bimbo ambizioso: eppure negli altri sport non si esordisce in gara se non ci si allena almeno un paio di volte alla settimana. Perché dunque in equitazione dovrebbe essere diverso?

"Bassa frequenza? Traguardi piccoli!": è l'unica risposta che si può dare; l'equitazione è fatta di pratica costante, di lavoro continuo su se stessi e sul proprio cavallo, non ci sono strade comode o veloci per fare risultato; è, alla fine di tutto, uno sport rischioso e se si monta poco è giusto che gli obiettivi siano adeguati a questa realtà.
E' bene fare chiarezza da subito con i ragazzi e distinguere tra i sogni "equestramente" realizzabili e quelli troppo ambiziosi e quindi irraggiungibili, questo per evitare di andare incontro a un bel po' di delusioni, scoraggiamenti o fughe verso altri posti dove ti illudono di poter "arrivare in fretta" (!).

Ospitalazzo

"Ambizioso": è una parola forte, soprattutto se associata ad un bimbo. Volevo sottolineare la voglia di bruciare le tappe (che contraddistingue anche diversi ippogenitori).
:icon_rolleyes:

Luna di Primavera

io non direi "bassa frequenza = traguardi piccoli"
perché, detto da un istruttore, suona un tantino ricattatorio all'orecchio del ragazzo/genitore che, come evidenzia giustamente Kimi, non ha (ancora) passione e punta al risultato tutto e subito.

io direi invece: "bassa frequenza significa ottenere traguardi in un tempo molto più lungo"
questo è più ragionevole, invita alla pazienza, alla costanza e forse, forse eh, offre al ragazzo/genitore uno spunto di riflessione positivo sul problema.

i traguardi non sono mai piccoli, e specie i ragazzi che provano a avvicinarsi a un impegno sportivo non devono mai essere sminuiti.
un BRAVO istruttore non dovrebbe mai dire "non ce la puoi fare".
io la penso così.


I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Kimimela

D'accordissimo!!! :pollicesu:
Se proprio non ci sentono non dire mai "non ce la fai" o cose del genere ma ogni lezione fagli raggiungere qualcosa cosi son contenti...purtroppo in giro c'e' molta concorrenza e la gente non ci mette nulla a cambiare maneggio, non guardano il contorno o la serieta' dell'istruttore ma vanno dove il figlio si diverte di piu. Bisogna farsi furbi...
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

silviasco

Mi piace l'articolo, vero e sincero, dovrebbe far riflettere questi genitori/ragazzini prima di arrivare da voi in maneggio ad avere pretese...
Aggiungo una cosa, sulla frequenza delle lezioni sportive: soprattutto per chi ha più di un figlio, magari con interessi diversi, destreggiarsi fra lavoro, scuola, attività extrascolastiche e tutto il resto della gestione familiare è peggio di una gimkana! Alle volte non ce la si fa non per cattiva volontà, ma per sopravvenuto esaurimento, proprio e del bambino in questione! Io mi sono imposta di cercare di proporre attività che non richiedessero più di una volta a settimana, per lasciare la possibilità di "assaggiare" più di una attività, almeno in età scolare, rigorosamente senza alcuna ambizione agonistica.
Per cui, è giustissimo limitare le ambizioni sportive in chi non può/non vuole essere assiduo, soprattutto in sport complessi come l'equitazione (ma anche altri, che richiedono più testa o capacità fisiche avanzate). Non è che se non salti/non vai in gara non stai facendo, comunque, una esperienza significativa. Io personalmente sono anche molto molto scettica sull'agonismo proposto ai bambini, capisco che dipende molto dal contesto, ma le situazioni che ho visto (non solo in equitazione) non mi sono parse positive. Un bambino (parlo di età prescolare o da scuola primaria) deve soprattutto avere del tempo libero, per giocare in autonomia e rielaborare le esperienze. Idealmente, per me, l'agonismo dovrebbe arrivare più o meno con la preadolescenza o direttamente l'adolescenza, e su desiderio del diretto interessato. Verissimo che ci sono sport in cui l'agonismo parte in tenera età perché in quella età puoi ottenere il meglio dall'atleta... Ma è una libera scelta quella di un bimbetto di 4 anni se lo instradi subito in qualcosa che lo coinvolge in toto? Lo sta scegliendo, o si sta adattando ad una implicita aspettativa? Nella mia personale scala di valori, il risultato sportivo non può venire prima di un sano sviluppo della persona. E lo stress da performance, già pesante per un giovane, è deleterio per un piccolo. Poi, se vi siano modi non stressanti di far fare agonismo ai piccoli, non so, ma mi pare un percorso comunque rischiosetto ed impegnativo... in poche parole, ma chi t'o 'o' fa' fa'?
La mia è anche una visione un po' parziale, visto che non ho mai fatto molto sport da piccola, può darsi che la penserei diversamente se l'agonismo fosse stato una tappa importante per me...

Kimimela

Io ho fatto agonismo (nuoto) e ho iniziato a 7 anni, non fa male assolutamente anzi...sei un bambino e lo prendi come va preso con serenita' e basta. io mi son sempre divertita coi miei compagni di corso!! e' un modo per socializzare.
Anche in equitazione non ha senso iniziare agonismo da adolescenti o m...diciamo che prima inizi e Meglio e'. la domanda e' perche no??
ma in questo topic si parla di altro...e purtroppo ospitalazzo ha ragione, oramai nessuno vuole piu aspettare poi pero se si fracassano alla terza lezione si lamentano  :dontknow:
La Medicina (Canto Apache)
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kitiara

Trovo bello l'articolo, giusto spunto di riflessione solo su una cosa non sono pienamente concorde e cioè spiegare perchè i progressi sono lenti.
Un bimbo ed il suo genitore devono prendere coscienza di quali sono le difficoltà di uno sport e dei limiti che ci si trova ad affrontare, lo deve comprendere il bambino che deve prendere coscienza della sua fisicità ed imparare a gestire il proprio corpo e deve prenderne coscienza l'adulto che lo accompagna per non caricare emotivamente il bambino di aspettative.
Purtroppo molti genitori che non conoscono il mondo equestre restano legati all'idea che fa tutto il cavallo e non comprendono la fatica che fanno i figli in sella, ho sentito padri pretendere che i pargoli 4enni facessero un'ora di trotto filato "perchè io pago"  :icon_rolleyes:
... ed ognuno che è veramente cavaliere monta allo stesso modo in cui vive. Cerca quindi te stesso in sella o meglio ancora vicino ai cavalli. Accanto a loro troverai le ragioni nascoste del tuo essere e del tuo destino.

silviasco

Kimi, non so come era l'agonismo quando eri bambina tu... Oggi molte squadre di nuoto ai 7enni o poco più chiedono 5 allenamenti settimanali, compresi di vasca e palestra, tre ore mica cavoli, da bambini che spesso escono da scuola alle 17; e magari le gare nei finesettimana. Bimbetti di 10 anni con gli addominali scolpiti... Conosco genitori seriamente in difficoltà, perché i figli per star dietro agli impegni sportivi finiscono per trascurare perfino la scuola, o comunque per condizionare pesantemente tutta l'organizzazione familiare, compresa l'impossibilità di proporre altro (musica, teatro?) ai figli; e se non fai i tempi, che figura ci fai con gli altri? E' questo l'agonismo deleterio che avevo in mente... Ma hai ragione, siamo OT.
Concordo invece appieno sulla incapacità di avere pazienza ed attendere un risultato frutto di lungo impegno e lavoro. E' vero, tutti vogliono tutto e subito, e tutto sotto controllo e programmato, e questo mi fa un po' tristezza...

Kimimela

L'agonismo e' agonismo...io mi allenavo 4 giorni a settimana 3 ore a volta e il week end gare.
Infatti a 14 anni quando mi hanno proposto la Nazionale ho mollato, non le ma sentivo piu...ne avevo le palle piene. Ma e' stata una mia scelta di mollare.
Diciamo che a 11/12 anni se davo una sberla a qualcuno lo facevo girare tre giorni  :laugh3: :laugh3:...avevo due spalle gigantesche
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

milla

Io concordo con Luna, so benissimo che non è il tuo intento Ospitalazzo ma l'equazione poche lezioni=piccoli traguardi può effettivamente sembrare "ricattatoria" cioè sembra che tu, per motivi economici, voglia far fare più lezioni ai bambini, e so che invece non è così, dal punto di vista psicologico sarebbe meglio proporre invece l'equazione poche lezioni=traguardi raggiunti più lentamente che sottolinea come il traguardo si possa raggiungere ugualmente ma, allenandosi meno, logicamente, occore più tempo.

Io avendo due figli capisco bene le difficoltà di una mamma di riuscire a portarli a fare diverse attività e di conciliare orari, impegni, casa, lavoro ecc.ecc.
Quando i miei figli erano piccoli hanno potuto provare a cimentarsi in vari sport poi però hanno dovuto scegliere perchè (secondo me eh) non è possibile nè avere ogni ora occupata da scuola, compiti, inglese, tennis, danza ecc.ecc.ecc. ma occorre tempo libero in abbondanza per giocare, leggere, rilassarsi nè va bene fare 6 mesi karate poi 3 mesi pallavolo poi 1 anno pallacanestro ecc. perchè ci vuole un minimo di costanza nelle attività ed infine, circa l'agonismo, li ho lasciati liberi di scegliere se farlo o no mettendo bene in chiaro che la cosa importante è lo studio, e lo sport deve restare un'attività piacevole e divertente e non una fonte di stress ed ansia e che nessuno pretendeva che loro diventassero dei campioni, quindi se volevano fare agonismo ok, no ok lo stesso, vincevano ok, perdevano ok.
Ma tutto questo è OT.

Molto giusto anche il suggerimento di Kimi, fare in modo che si diverta e raggiunga qualche obiettivo minimo anche chi frequenta 1 sola volta a settimana.