• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Dell'ippocrisia

Aperto da alex, Ottobre 19, 2012, 09:31:46 AM

« precedente - successivo »

Laura

Scusate tutti, ma di CHI stiamo parlando?
Di bambini? Se sì, di quale età? No perchè ormai sento chiamare "Bambini" anche i ragazzini di 12-13 anni.....
Se poi parliamo di adulti ritiro tutto.....

Nicola

"La fiaba prende molto sul serio le ansie e i dilemmi esistenziali e si ispira direttamente ad essi: il bisogno di essere amati e la paura di non essere considerati, l'amore della vita e la paura della morte"
(B. Bettelheim -Il mondo incantato-)


Il tema è che, per avere efficacia, la comunicazione con i bambini non dovrebbe nascondere la realtà, quanto fornire uno strumento per interpretarla.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Nicola

A proposito di Ippocrisia.......cerchiamo nel passato....

IL DEBITORE ATENIESE

Ad Atene, un debitore, a cui era stato ingiunto dal creditore di pagare il suo debito, sulle prime lo pregò di concedergli una dilazione, dichiarando che si trovava in cattive acque. Non riuscì però a convincerlo; e allora gli portò una scrofa, l'unica che possedeva, e, in sua presenza, la mise in vendita. Gli si avvicinò un compratore, chiedendo se quella era una scrofa che figliava, e lui l'assicurò che non solo figliava, ma presentava anche una particolarità straordinaria: alla stagione dei Misteri figliava femmine, e per le Panatenee, maschi. A questo discorso, l'ascoltatore rimase a bocca aperta. Ma il creditore soggiunse: " E perché ti meravigli? Questa è una scrofa che, per le Dionisiache, ti figlia anche dei Capretti"

Questa favola ci mostra come molti, per il proprio in­teresse, giurino senza esitare le più inverosimili falsità.


Quanta dell'equitazione che conoscete è coerente con questa favola?
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Shanna

Citazione da: Nicola - Ottobre 19, 2012, 11:09:31 AM
Citazione da: Shanna - Ottobre 19, 2012, 11:04:29 AM
hanno tutto il tempo di scoprire che il mondo fa schifo.

Non fa schifo per forza. Forse è questa convinzione degli adulti a convincerli di dover "addolcire" la vita ai bambini.

a quanto pare per "voi" si. Fa schifo l'equitazione odierna, fanno schifo gli istruttori odierni ecc. ecc...
Sembrate sempre pronti a voler vedere il marcio in ogni cosa.

Laura

Citazione da: Nicola - Ottobre 19, 2012, 11:17:03 AM
“La fiaba prende molto sul serio le ansie e i dilemmi esistenziali e si ispira direttamente ad essi: il bisogno di essere amati e la paura di non essere considerati, l’amore della vita e la paura della morte”
(B. Bettelheim -Il mondo incantato-)


Il tema è che, per avere efficacia, la comunicazione con i bambini non dovrebbe nascondere la realtà, quanto fornire uno strumento per interpretarla.
Certamente, e in questo senso ho notato una certo addolcimento nelle moderne favole per bambini, di sicuro influenzato da questo eccessivo senso di protezione dei genitori verso i propri figli.
Le favole antiche erano più crude, è innegabile, e per questo io non ho mai letto ai miei figli (6 e 5 anni) la versione originale di Biancaneve o di Pinocchio, ci ho provato, ma già raccontare di Geppetto che vaga disperato alla ricerca del figlio (abbandono, separazione dal genitore) ha fatto piangere mia figlia che già si immedesimava nella situazione..... cosa avrei dovuto fare, insistere perchè -Così è la vita?-? Mi dispiace ma no, io non lo faccio, per Pinocchio e Biancaneve e i fratelli Grimm avranno tempo.
Ribadisco però che bisognerebbe contestualizzare l'argomento con la fascia d'età, perchè la percezione cambia molto!

alex

Citazione da: Laura - Ottobre 19, 2012, 11:12:10 AM
Del fatto che tu credessi in età adulta a quello che ti diceva l'istruttore ci può stare, perchè no, credo che sia normale quando ci si affida ad un professionista per cose che non si conoscono. Il tuo "errore" (molto tra virgolette!) forse è stato non chiedere un altro parere, magari un'altra voce ti avrebbe detto la verità e ti sarebbe venuta la pulce nell'orecchio.

No Laura, la vulgata era comune, tutti i responsabili del maneggio dicevano la stessa cosa.... certo, fossi stato meno idiota avrei notato un piccolo abbassamento del tono di voce, uno sguardo un po' vagante e non fisso nei miei occhi, ma (da vero idiota, lo ribadisco) non me ne sono accorto. Probabilmente tutti sapevano, ma tutti erano  d'accordo di far finta di non sapere.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Laura

E vabbè, adesso sai la verità, hai visto la luce! :smiley3:

Nicola

Citazione da: Shanna - Ottobre 19, 2012, 11:28:38 AM
Citazione da: Nicola - Ottobre 19, 2012, 11:09:31 AM
Citazione da: Shanna - Ottobre 19, 2012, 11:04:29 AM
hanno tutto il tempo di scoprire che il mondo fa schifo.

Non fa schifo per forza. Forse è questa convinzione degli adulti a convincerli di dover "addolcire" la vita ai bambini.

a quanto pare per "voi" si. Fa schifo l'equitazione odierna, fanno schifo gli istruttori odierni ecc. ecc...
Sembrate sempre pronti a voler vedere il marcio in ogni cosa.

NO. non ci sto a livelli di banalizzazione di queste proporzioni. E non si tratta di sintesi, si tratta di qualunquismo, confutabile con facilità disarmante; pertanto non ritengo interessante proseguire nella risposta ad interventi simili.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Citazione da: Laura - Ottobre 19, 2012, 11:43:41 AM
E vabbè, adesso sai la verità, hai visto la luce! :smiley3:

Nel maneggio dove sto adesso, i vecchi cavalli si godono la pensione fino a morte naturale, stando nel grande pascolo insieme a tutti gli altri. Volendo, si può fare. Ho visto la luce... e ho cambiato maneggio.  :icon_rolleyes:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Shanna

Nicola la mia non era ne' banalizzazione ne' qualunquismo, se mai una provocazione.


alex

Citazione da: Shanna - Ottobre 19, 2012, 12:05:51 PM
Nicola la mia non era ne' banalizzazione ne' qualunquismo, se mai una provocazione.

Sono abbastanza abile a ignorarle....  :icon_rolleyes:

Quale provocazione? dove, per chi? non mi sono accorto di nulla.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Citazione da: alex - Ottobre 19, 2012, 10:54:39 AM
C'è un modo di montare una briglia completa sulla propria gamba, barbozzale compreso, in modo che il cannone del morso agisca sulla cresta tibiale (la parte affilata della tibia, davanti alla gamba), un ottimo "modello" per la cresta alveolare dove preme il cannone nella bocca del cavallo. Purtroppo con i filetti snodati la simulazione non riesce: bisognerebbe averne due, di creste tibiali, messe vicine.

Montatevela sulla gamba, dopodichè afferrate le redini, chiudete gli occhi e immaginate di avere attaccate alle redini un cavallo che si ribella. Agite come agireste sulle redini in quella circostanza, e buon divertimento.

Siete certi che anche la vostra percezione di come stanno le cose - usualmente -  in equitazione non sia edulcorata? Eppure, non siete bambini.

@ Laura: ne avevo tanti, di anni. Ero completamente adulto. Ma di fronte all'istruttore, evidentemente, siccome mi bevevo ogni cosa, era come se avessi sette anni. Un vero idiota.

Lo stesso esperimento è perfettamente riproducibile con: - capezzoni, akmur, serrette, bb, collari, morsi, filetti ecc. ecc.

Fino a quando la gamba si ribellerà, cioè cercherà di liberarsi del freno, il simpatico possessore dell'arto imbrigliato sentirà un male della madonna.

Quando la gamba del simpaticone cesserà di fare difese, cioè si adeguerà alla posizione richiesta dall'aggeggio alexiano...OH miracolo ! Il dolore sparirà e non riapparirà più se non quando la gamba cercasse di nuovo di sottrarsi da quella posizione.

Il problema non è nello strumento ma su come lo si usa.

Tutti i grandi cavallerizzi dicono di bloccare la mano, deve essere il lallo ribelle che va a scontrasi con il freno, non è la mano che va a cercare con violenza la bocca.

Questo è un concetto basilare dell'equitazione, di quella buona of course ma questo esula dall'impostazione furbescamente lallistica di codesto topico.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Nicola

Citazione da: Laura - Ottobre 19, 2012, 11:33:15 AM
Ribadisco però che bisognerebbe contestualizzare l'argomento con la fascia d'età, perchè la percezione cambia molto!

A mio parere no.

Ripeto, è un problema soprattutto culturale, ed è trasversale alle fasce di età. Il rapporto con elementi come il dolore, la fatica, la morte, non vengono metabolizzati da una generazione di adulti con alto livello di scolarità media, che corrisponde ad un livello culturale medio bassissimo (dove per cultura intendo la capacità, legata al senso etimologico proprio, di rendere fertile il proprio corpus di conoscenze ed esperienze, in esatta contrapposizione al termine erudizione), e, conseguentemente vengono trasferiti agli individui in crescita carichi di infantilismo e rifiuto.

Altrove forse faremo esempi concreti. Per il momento faccio io una domanda. Come affrontate la disabilità, a qualsiasi livello, parlando con i bambini?
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

raffaele de martinis

Caro Nicola, io credo che queste questioni - la diversità, il dolore, la morte - si debbano affrontare coi bambini in una sola maniera: - considerarli come fatti normali.

Altrimenti si incorre in terribili incidenti.

Mia figlia a 4/5 anni, vedendo un crocifisso chiese alla madre: - perché hanno messo i chiodi alle mani e ai piedi di Gesù ? - la pronta risposta di mia moglie imbarazzatissima fu: - Per non farlo cadere dalla croce. :icon_eek:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Winter Mirage

Una tragedia.
L'ippoterapia seria che facciamo in maneggio non coincide mai con momenti di lezione e viene fatta durante la settimana quando i bimbi sono a scuola.
C'è un tipo di ippoterapia "meno seria" (e lo metto tra virgolette perchè non è proprio esatto)...

Mettiamola così: i disabili gravi, fisici e mentali, vengono serviti da soli... arrivano in gruppo, fanno lezione, stanno con noi delle ore, e se ne vanno.
Gli vengono affiancati solo ragazzi adulti e dietro loro esplicito consenso a montare e lavorare i cavalli in quel contesto.
Purtroppo è una precauzione necessaria vista l'aggressività di alcuni di loro... è triste ma è un dato di fatto: spesso sono ragazzoni che reagiscono con un certo grado di violenza a novità destabilizzanti... ed una massa di bimbi urlacchianti non è una buona idea.

Invece i disabili con problematiche più leggere, sempre dietro consenso di tutti gli interessati, lavorano spesso con i bimbi.
Ci sono un paio di ragazze sempre allegre e sorridenti che lavorano serenamente con gli altri piccoli allievi e tra di loro si è instaurato un bellissimo rapporto di cooperazione. I bimbi non si "fanno problemi" come gli adulti. Mi sono accorta che quando parlavo ai disabili, le prime volte, cambiavo tono di voce... usavo parole più semplici, facevo frasi più concise. Poi ci ho riflettuto e mi sono resa conto che, se la seconda e terza cosa che ho scritto sono effettivamente necessarie... beh, la prima è avvilente.
Ma mi ci è voluto un lungo ragionamento... mentre i bimbi vanno giù dritti come schiacciasassi.
"Che ha lei?" ti chiedono.
"Lei è un pochino più piccola della sua età" gli rispondi "devi trattarla come se fosse la tua sorellina piccola"
"E perchè?" insistono
"Perchè tu sei bruno, lei è bionda... perchè tu sei nato così e lei cosà" gli rispondi.
"Ah, ok."
Fine del discorso: diventano amiconi in tre giorni e belle che fatto.


Sai che cosa penso riguardo la tua domanda, Nicola? Che la domanda giusta sia: perchè ci soffermiamo a pensare ad un modo "ovattato" per spiegare la disabilità ai bimbi?
E la risposta, per me, è questa: perchè siamo NOI adulti gli unici consapevoli del vero significato della disabilità e ci poniamo problemi che i bimbi non si fanno assolutamente.
I bimbi non guardano un ragazzo autistico pensando: signore... non potrà mai prendere un autobus per andare all'università. Non guardano un ragazzo gravemente distrofico pensando: chissà quando potrà vivere ancora. Non guardano un affetto dalla sindrome di down pensando: speriamo che le nuove medicine gli facciano passare i dolori.
I bimbi sono liberi dalla visione d'insieme che obbliga gli adulti a tenere il contatto con la realtà... e spesso tra i bimbi ed i disabili si instaurano legami anche per questo.

C'è poi un altro tipo di disabilità: quella puramente fisica ma che non intacca la mente. Il cieco, la ragazza sulla sedia a rotelle...
Ma di questo non parlo perchè non ho esperienze dirette.

Salvo un infermiere cieco in ospedale... tutti lo guardavano e certamente lui lo sapeva o lo immaginava, ma era sempre allegro e sorridente, un genio con i bimbi... e ricordo che ho sempre pensaro: sarà cieco, ma ci cammina un metro e mezzo sopra la testa.

Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit