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lavoro in piano : dressagisti e saltatori

Aperto da Roy, Novembre 09, 2012, 02:52:08 PM

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Roy

ecco ho aperto il topic !

se si potessero anche trasferire i messaggi dall' album di Shanna faremmo un po di pulizia  :horse-smile:

ValeEArthur

io penso che sia comunque una cosa soggettiva... dipende anche dagli istruttori, ecco questo è da dire. molti istruttori (parlo da "saltatrice".... :firuu:) almeno quelli che ho avuto modo di conoscere prima dell attuale maneggio che frequento, puntavano tutto sul salto e stop. sta comunque anche all allievo avere l interesse di lavorare in piano.. questo penso sia un importante spunto di riflessione... almeno a mio parere... ;)
§Non esiste una cosi intima segretezza come quella tra cavallo e cavaliere§

Roy

io credo che vada anche fatta una distinzione tra lavoro in piano , che chiunque (dal passeggiatore, al saltatore , al trekker) deve fare , e dressage.

penso siano cose già in partenza diverse ..

per esempio, non penso che chi salta abbia la stessa identica preparazione in dressage, anche per questioni di tempo.. un cambio di galoppo per esempio.. il cambio di un saltatore non è finalizzato a essere espressivo , no ?!

idem una spalla in dentro.. fà ginnastica e siamo daccordo tutti, ma se un dressagista (parlo di mentalità eh, non che mi consideri tale ) la imposta pensando a quanto aprirà la spalla, a quanto effettivamente il cavallo si porta, a quanto la redine esterna diventa davvero l obiettivo, un saltatore non potrà avere le stesse visioni, e non per questioni di infeririorità ci mancherebbe , proprio per ambizioni e finalità !

anche la questione del trotto seduto è un altro punto che rientra nelle mie motivazioni ..

bionda

Roy, ho conosciuto saltatori 40enni con 1° grado che candidamente chiedono come si fa una spalla in dentro, se vedono qualcuno che la fa, cioè a cui non è proprio mai stata chiesta/insegnata!

Non che sia sempre così eh, però anche questo rientra nella normalità.

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

klystron

Se posso...io in Francia situazioni di cui parla Bionda non ne ho mai viste. In California poco, in Italia si, e molto molto spesso. E' triste...
Poi si, Roy ha ragione nel senso che il lavoro in piano del saltatore e' piu' finalizzato magari a regolarita', ginnastica, controllo, ecc (sparo a caso)..... in rettangolo si ricerca anche la bellezza del movimento, e altri dettagli che a un saltatore non servono. Ciononostante io qui vedo tutti i saltatori fare lavoro in piano per l'80 % del loro tempo, senza tralasciare trotto seduto, spalle in dentro, cambi di galoppo, ecc. In completo poi si ricerca il tutto; certo, ad alti livelli non ci si puo' aspettare da un completista i movimenti di un dressagista puro, ma il principio di fondo e' chiaro credo...

Roy

sicuramente la cultura influenza, e di questo mi dispiace molto.

in Germania anche i cavalieri della domenica sembra che abbiano un assetto più solido dei nostri (del mio perlomeno  :firuu:) , penso sia proprio cultura base ..

Bionda purtroppo anch io, sicuramente non è la norma , o non dovrebbe esserlo perlomeno, ma purtroppo è una realtà che esiste e nemmeno così isolata.

Kly, ci credo assolutamente, penso che la media dei cavalieri nel tuo centro sia infinitamente più alta della media nei centri qui (parlo della media eh) ..

io non credo sia un discorso denigrante per una o l altra disciplina, solo una questione di priorità.. io stessa se saltassi e facessi percorsi non mi curerei più di tanto dell altezza di un cambio , nel momento in cui il cavallo è fluido, non scappa prima o dopo , è regolare etc, penso che i requisiti necessari per affrontare quel tipo di prova siano soddisfatti.

madamen67

Sia Roy che Klystron hanno ragione, io salto al massimo due volte in settimana e poi DEVO lavorare in piano per la regolarità, per fare ginnastica, per mantenere l'allenamento mio e della cavalla anche se quando arriva l'insegnante di dressage il lavoro che facciamo è ovviamente diverso da quello di tutti i giorni, e ben venga!. Io faccio completi da poco, sono alla categoria 1 e mi sto facendo un po' le ossa sperando di riuscire a salire ancora un po' di livello. Diciamo che per la mia esperienza e parlando anche con altri completisti più esperti non si riesce a pretendere dal cavallo che fa completi un dressage di altissimo livello: ci sono sicuramente ottimi punteggi, ci si prepara con scrupolo come per le altre prove ma i cavalli che raggiungono l'eccellenza in tutte e tre le discipline sono solo a livelli a cui non arriverò mai e hanno un costo stratosferico proprio per le loro doti atletiche e "artistiche", diciamo così. Il regolamento di dressage vale anche per noi ma per alcune sfumature i giudici sono decisamente meno severi che nelle gare di dressage puro.
L'allenamento di un cavallo da dressage è diverso da quello di un saltatore, che a sua volta è diverso da quello di un completista ma credo che la "base" data dal lavoro in piano sia fondamentale per tutti. E' un po' come avere le basi di danza classica e poi dedicarsi ad altri tipi di danza: un "bagaglio" di danza classica alle spalle fa una grande differenza.       
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

bambolik

#7
Madam ha ben riassunto e concordo anche con Kly...
Sintetizzo dalla mia bassissima esperienza..
Un dressagista puro o come preferisco un cavaliere dedito all'Equitazione accademica o piu ancora all'Alta Scuola cerca con metodica scupolosità l'assioma di dell'hote...in piu l'espressività, il controllo armonioso e nascosto della magnifica muscolatura e psiche del cavallo e interviene sul suo equilibrio naturale.
Il saltatore (parlo di quello che per me dovrebbe essere un vero cavaliere da salto) cerca il punto massimo delle doti atletiche naturali del proprio mezzo cavallo per tirarne fuori piu cm possibili nella miglior condivisione del gesto, dell'andatura e percorso finale in modo naturale e non costretto...lavoro diverso ma anch'esso non semplice...perche come per il cavaleire di Accademia la tensione è arrivare a "sparire" negli aiuti sul cavallo anche il saltatore fine cerca di "non esserci". Due mondi affini ma spesso non collimenti ed è un peccato. Per me il cavallo da completo è..il massimo...è completo.
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

PokerFace

il dressage secondo me priva necessariamente il cavallo di una parte della sua voglia di andare.
se pensate a cose come il passage o i cambi a tempo vi rendete conto da soli che si tratta dell'antitesi del salto ostacoli.
nel concorso ippico il cavallo deve avere un bel galoppo (pensate alla differenza tra il galoppo nel rettangolo e quello in gara che va sui 350m/m MINIMO), deve andare in avanti, cercare il salto, "portare" il cavaliere. l'antitesi di un passage, in cui il cavallo trotta verso l'alto (per non parlare delle figure sul posto...).
son due cose diverse ed è giusto che sia così.
poi ovvio, ci sono cose in comune. le 3 andature le facciamo tutti, le spalle in dentro, le groppe in dentro, le cessioni ecc...
ma si fanno per scopi diversi, dunque in modo diverso. chiaro che a nessuno che salta frega se il medio non sbraccia. basta che amplia un pò il movimento, amen, ci si accontenta e non ci si fanno seghe mentali se il cambio di galoppo è un pò basso o affrettato.
se il cavallo salta bene alla fine vuol dire che sta bene e che il lavoro in piano che si fa è adeguato.

kitiara

riesumo un po' la discussione....
Il fatto che esistano due "fazioni" distinte dressagisti e saltatori credo sia un'anomalia tutta italiana. Ho fatto un anno in francia in cui chiesi i fare solo dressage e lavoro in piano, venivo fuori da una scuola pony dove nonostante la preparazione di base fosse molto accurata tutto era incentrato sul salto. dopo un anno di dressage mi sono ritrovata a fare una di quelle vacanze stage a cavallo, quando l'istruttrice mi vide saltare restò così  :icon_eek: il gap tra le mie capacità e conoscenze in piano e quello sul salto era notevole.
Per il livello a cui ero arrivata nel salto da loro corrisponde una preparazione ben più ampia in piano. Un ragazzino che fa le 80-100 per loro è incomprensibile che non sappia mettere un cavallo rotondo, che non sappia eseguire una cessione e che non sappia cos'è una spalla in dentro....e soprattutto che non le sappia eseguire almeno da sufficienza in una ripresa di dressage.
Il mio concetto, ma anche il concetto estero, è quello del cavaliere e del cavallo completo se non come "disciplina" ma quantomeno nelle basi.
Qui in Italia il "saltatore" medio non è che fa un lavoro in piano con cessioni, spalla in dentro & co. giusto per il fine che si è proposto, ovvero saltare, fa proprio una schifezza che non serve a un tubo ed i risultati lo dimostrano.
... ed ognuno che è veramente cavaliere monta allo stesso modo in cui vive. Cerca quindi te stesso in sella o meglio ancora vicino ai cavalli. Accanto a loro troverai le ragioni nascoste del tuo essere e del tuo destino.

PokerFace

la tua è una generalizzazione senza senso.
dubito che tu abbia visto la metà degli amatori di salto ostacoli italiani all'azione, pertanto non so come tu possa affermare che la maggioranza non sa fare questo o quello.
sono di recente stato a fare uno stage al centro della ns. amazzone dressagista Paoli, vedessi come sono lavorati tutti i cavalli, sia quelli da salto che quelli da dressage.
un mazzo tanto. anche troppo secondo me. ma lì si fa agonismo vero, con uscite settimanali, cavalli di qualità, allievi motivati, soldomuniti e talentuosi per lo più. secondo me si può benissimo fare a meno di certa mole di lavoro.

kitiara

Citazione da: PokerFace - Febbraio 12, 2013, 03:10:19 PM
la tua è una generalizzazione senza senso.
dubito che tu abbia visto la metà degli amatori di salto ostacoli italiani all'azione, pertanto non so come tu possa affermare che la maggioranza non sa fare questo o quello.
sono di recente stato a fare uno stage al centro della ns. amazzone dressagista Paoli, vedessi come sono lavorati tutti i cavalli, sia quelli da salto che quelli da dressage.
un mazzo tanto. anche troppo secondo me. ma lì si fa agonismo vero, con uscite settimanali, cavalli di qualità, allievi motivati, soldomuniti e talentuosi per lo più. secondo me si può benissimo fare a meno di certa mole di lavoro.

Non credo sia una generalizzazione senza senso, da nord a sud la solfa nei centri è per lo più quella e lo dimostra il fatto che consideri una "mole eccessiva di cui si può fare a meno" tutto il lavoro che gli allievi motivati, talentuosi e suppongo anche con qualche risultato fanno....
... ed ognuno che è veramente cavaliere monta allo stesso modo in cui vive. Cerca quindi te stesso in sella o meglio ancora vicino ai cavalli. Accanto a loro troverai le ragioni nascoste del tuo essere e del tuo destino.

PokerFace

vai a vedere il centro della Paolo poi dimmi.
dimmi come lavorano i cavalli.
quanta distensione fanno.
quanto li lasciano anche solo guardarsi in giro e muovere le orecchie.
e quanti minuti galoppano in un'ora.
poi mi vieni a dire se al tuo cavallo, che ami, di cui ti prendi cura, che tieni da conto, faresti fare un mese di lavoro lì da loro.

io personalmente non sono disposto a far fare 40 minuti di galoppo al mio cavallo, a lavorarlo costantemente in ramener, a non lasciargli guardare fuori dal campo neanche al passo, a non tenerlo mai a redini lunghe, a correggerlo ogni volte che si deconcentra, a non dargli mai pause nella sessione di lavoro. certo, poi fanno spalle in dentro da paura, appoggiate che io così ben fatte non le avevo mai nemmeno immaginate, cambi di galoppo veramente belli e via andare.

forse se io fossi un professionista lo farei, non so, per campare si fanno tante cose.
però credo che anche i cavalli debbano avere piacere a lavorare con noi.
una sessione di lavoro non può essere piena come un ovo, senza stacchi, senza momenti di relax fisico e mentale.

non fa niente se il travers mi viene meglio da una parte che dall'altra o se il giro sulle anche non è proprio preciso. io non faccio dressage, cazzeggio e al più faccio qualche salto, due ridicoli concorsini all'anno quando va bene. sono davvero disposto a fracassare i maroni del mio cavallo (che è bravo e volenteroso) per fare una appoggiata spettacolare? no. non me ne frega niente. e siano lodati i saltatori che lasciano i cavalli con il naso avanti, la nuca un pò aperta, che li lasciano sgroppare quando sono felici, che se ne fregano se il medio non è sbracciato, che apprezzano la spalla in dentro anche se viene un pò inclinata, che non si incaponiscono se il piede perno si sposta un pò.

io sono contro l'equitazione delle sottigliezze. non si è ancora capito che quello che conta è la fiducia, il binomio, la convergenza della volontà di cavallo e cavaliere. insistere sui dettagli non fa che deprimere il cavallo, che pure cerca ogni volta con tutte le sue forze di fare bene e venire incontro al cavaliere.

kitiara

no, pardon allora non ho inteso io cosa intendevi con "mole di lavoro".
Da cazzeggiatrice a cazzeggiatore e mantenendosi sui nostri livelli ti posso dire che chi fa un corretto lavoro in piano (che qui tutti chiamano dressage) mettendoci un pelo di "attenzione alle sottigliezze" e di precisione di solito ottiene risultati migliori di chi queste attenzioni non ce le mette.... sarà perchè ho sott'occhio le differenze tra gli allievi che si impegnano in entrambe le cose e quelli che tollerano il minimo sindacale per prendere il primo grado, ma le differenze in un percorso di salto ostacoli tra gli uni e gli altri si notano, fosse solo perchè i primi tendono più facilmente a cercare l'equilibrio anche solo nelle girate cosa che ai secondi ho visto fare meno....non so se ho reso l'idea...temo di no  :undecided2:
... ed ognuno che è veramente cavaliere monta allo stesso modo in cui vive. Cerca quindi te stesso in sella o meglio ancora vicino ai cavalli. Accanto a loro troverai le ragioni nascoste del tuo essere e del tuo destino.

PokerFace

si si anche secondo me il lavoro in piano fatto bene è importante.
solo che ovvio, a uno che salta non importano le sfumature e le qualità dei movimenti e delle figure che interessano a un dressagista.

:pollicesu:

poi io sarò un sognatore, un facilone... ma se si prestasse all'attitudine mentale del cavallo la metà dell'attenzione che si presta a come mettere il tallone, il gomito, la mano, la spalla, gli ischi ecc, si vedrebbe equitazione migliore in giro e cavalli piu sereni.