• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

I principi comuni ad ogni buona equitazione

Aperto da alex, Dicembre 17, 2014, 12:45:16 PM

« precedente - successivo »

alex

Che ci siano ciascun lo dice, quali siano nessun lo sa.

Propongo di raccogliere qui la lista (in breve, non trattati nè riferimenti a trattati!) dei "buoni principi comuni" e inizio con quello che mi piace di più:

"You get what you reward" (ottieni quello che ricompensi)

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Kimimela

un po' seguendo il tuo filone alex, a me piace molto un proverbio cinese che recita:

entrare nella foresta senza muovere un filo d'erba.
entrare nell'acqua senza increspare la superficie.
addestrare un cavallo senza usare la forza
.

per "addestrare" io lo intendo anche il modo in cui ci rapportiamo con lui nella quotidianita'.
coi cavalli mai avere fretta e mai avere aggressivita' repressa
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"

alex

#2
Piace anche a me, ma non è un principio generale; è il principio seguito da chi esegue un'addestramento senza usare la forza - ma non lo fanno tutti.

Altro esempio che non va bene, perchè non è generale: "Calmo, in avanti, dritto" è un principio della ottima equitazione, ma si tratta delle base dell'eccellenza, e quindi di qualcosa di ben diverso dal poter essere considerato "universale".

Potrebbe essere invece generale uno dei tre principi di Rarey: "Non permettere mai a un cavallo di rendersi conto della sua forza".

Audacemente completo il primo principio che ho enunciato, per sottolineare una cosa interessante:
"Ottieni quello che ricompensi, eviti quello che punisci" secondo me sottolinea la differenza fra premio e punizione: con la punizione non si ottiene, si evita.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Ot. Conoscevo il detto citato da Kimi ma l' avevo sempre i.teso come l' elenco di tre cose impossibili.

" fai le cose semplici, sono le migliori" vale?
Mi sa di no.

" la colpa non e' mai del cavallo, che la natura ha creato perfetto. Siamo noi a dover agire correttamente"
Neanche .

Ecco. Secondo me e' valido il concetto di non applicate pressione costante ( ne' fisica ne' psicologica).

E il sempre valido " chiedere poco RICOMPENSARE molto" ( Olivera).
Aggiungo. Ricompensare subito.

Perche' premi e punizioni vengono associati all' azione immediatamente precedente ( sembra scontato, ma e' difficile da ricordare ed applicare)

milla

Chiedere poco, accontentarsi molto, ricompensare moltissimo 

carodubbio

Ma sarà che ho fatto le mie esperienze con cavalli da riaddestrare, ma la cosa la vedo in maniera completamente diversa.

Mano ferma
nessuna libertà di movimento QUANDO si sta lavorando con il cavallo se non concessa dal cavaliere, si fa quello che dice chi sta in sella senza discutere , se fai difese punizione, se esegui gli ordini in maniera corretta non si deve ne insistere troppo e volere di più se risponde bene, mai lasciare il tempo al cavallo di prendere una decisione di testa sua  vanno sempre anticipati , ordine e disciplina.

Poi a terra comodità e premi, cibo buono frutta verdure, massaggi per scaricare la tensione , striglia +olio di gomito , creme emollienti in corona, paddock.

Qui vanno distinte due faccende , essere deboli ottieni un cavallo viziato e non agli ordini, essere cattivi ottieni un cavallo timoroso e insicuro, essere decisi e lavorare con metodo si ottiene un cavallo sano e sicuro da sellare

alex

Diversa?
Con parole tue hai detto esattamente cose già comprese in:

1. "Ottieni quello che ricompensi"
2. "Non permettere che il cavallo si renda conto della sua forza"

A questo punto aggiungerei l'Assioma, che però, se ci pensate, non è altro che il principio 2 espresso in altro modo; lo chiamerei "l'assioma dell'obbedienza" (che prolissi questi francesi.... pensate al "You get what you reward" per confronto!):
3. "Nessun cavallo ci obbedirà per compiacerci, tanto meno per senso del dovere, lo farà unicamente per evitare il dolore, rispondendo ai segnali che precedono l'uso di strumenti che possono provocarlo e che - all'occorrenza - lo produrrebbero fino a costringerlo all'obbedienza."
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

Butto là alcune cose che NON fanno parte di quelle cose "comuni a ogni buona equitazione"; e per escluderle, basta che una sola forma di buona equitazione ne abbia fatto a meno.

Non serve la sella, perchè ottimi cavalieri ne hanno fatto a meno per centinaia di anni.
Non servono i ferri e l'intera mascalcia, per lo stesso motivo.
Non serve l'imboccatura, perchè i leggendari Numidi combattevano senza.
Non servono gli speroni, perchè i Cosacchi, altri cavalieri "decenti", non li usano.
Non serve la forza fisica, perchè donne, vecchi e ragazzini possono montare in modo eccellente.

Il "massimo comun denominatore" si stringe! Chissà a cosa pensava L'Hotte, quando alludeva a quei "principi comuni"....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Assetto, tatto, applicazione corretta del condizionamento operante, conoscenza dell'anatomia equina (almeno a livello di lunga consuetudine ) e dell'equimozione sono comuni a tutti
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Nicola

Il Generale dice correttamente parlando di principio e non di metodo.

Ad esempio altro principio comune è fare azioni atte a rendere il cavallo più simmetrico e meglio predisposto a portare il nostro peso sulla schiena
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

raffaele de martinis

Non serve la sella, perchè ottimi cavalieri ne hanno fatto a meno per centinaia di anni.
Ma con dei limiti incredibilmente alti e per comodità e per sicurezza del cavagliere che senza sella (e staffe) mai avrebbo potuto giostrare come ha fatto a seguito et in guerra et in laboro.

Non servono i ferri e l'intera mascalcia, per lo stesso motivo.
Infatti, i lalli avevano prestazioni minime rispetto le loro potenzialità, i piedi se li scassavano ampiamente come documentato dagli storici antichi, malgrado si usassero protezioni per i piedi fatte coi materiali  più disparati: cuoio, corda, vimini, ferro, corno di muflone, paglia, seta... :icon_eek:.

Non serve l'imboccatura, perchè i leggendari Numidi combattevano senza.
Quei cavaglieri montavano rozze simili ai poni, malnutrite et piagate, sottoposte ad una ferrea disciplina  ottenuta a suon di botte col risultato di avere una timorosa quanto utile obbedienza. e comunque, col collare, non potevano assolutamente avere quella precisione e quella immediatezza del morso.

Non servono gli speroni, perchè i Cosacchi, altri cavalieri "decenti", non li usano.
I cosacchi portavano infilato alla mano dx, un maligno corto frustino che se serve lo usano viulentemente, inoltre i loro lalli sono di razze molto nevrili e scattanti, la sollecitazione è quasi superflua... bisogna frenarli.



Non serve la forza fisica, perchè donne, vecchi e ragazzini possono montare in modo eccellente.
E' vero, ma ci vuole un minimo di prestanza, tant'è che le cavalcature deglii; speziali, preti, banchieri, donne et similia erano i muli, oppure, questi illustri personaggi, magari in avanti d'età, montavano il palafreno: lallo condotto da terra da un palafreniere, appunto, oppure andavano in portantina per non parlar della carrossa.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Benissimo.
Con la tecnica dell'induzione alla negazione della negazione ho raccolto le seguenti affermazioni di Raffaele:

ogni buona equitazione necessita di:
* sella,
* ferri,
* imboccatura,
* speroni
* prestanza fisica del cavaliere.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ciera bisogno di di fare tutta sta tarantella per capirlo?

Bastava guardarsi attorno, si sarebbo visto che tutti quei prodottini sono - oggi - di uso comune e comunque lo sono da almeno 1000 anni.  :horse-scared:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Nicola

Cari,

Non vorrei fare il sofistico, tuttavia....

Il "principio" è cosa diversa dal "mezzo". Nel caso di specie:

* sella,
* ferri,
* imboccatura,
* speroni

Sono tutti mezzi e non principi.

Quanto a:

* prestanza fisica del cavaliere.

si trata di un prerequisito.

Se stiamo trattando di principi, che come tali sono, o si vorrebbero, universali, il primo principio base dell'equitazione è:

"Per l'equitazione serve un equino, ed il termine equitazione, in sè, dovrebbe riguardare il fatto di salire sulla schiena dell'equino medesimo, ivi compresi percorsi e metodiche per renderlo abile a sopportare il nostro peso, moralmente e fisicamente".

Se il primo principio dell'equitazione è condiviso, passiamo al secondo.

"Per praticare l'equitazione occorre che l'umano acquisisca la capacità di rimanere in equilibrio sulla schiena del cavallo con sufficiente saldezza e libertà da compiere azioni sull'equino che ne condizionino equilibrio e movimenti. La suddeta capacità è l'assetto"

Terzo principio dell'equizazione.

"Il cavaliere (dotato di assetto) dovrà cercare un linguaggio mediante il quale comunicare con il cavallo. Detto linguaggio dovrà essere:
- il più chiaro possibile per il cavallo, coerentemente con i limiti del cavaliere (posizione da "sopra/tergo" rispetto al cavallo, solo a titolo di esempio); Già solo la chiarezza è un sub principio che porta con sè enne mezzi e metodiche differenti.
- meno lesivo possibile dell'integrità fisica del cavallo, presupponendo che l'equino sia un bene deperibile, certo, ma non usa e getta.
- il linguaggio possa essere insegnato e condiviso con il maggior livello di sicurezza possibile per il cavaliere."

Fin qui tutti d'accordo?


Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

alex

Mi hai anticipato di un attimo! Non vale!
Volevo condensare i principi comuni a ogni buona equitazione alla La Palice:

"Ciò che hanno in comune tutte le buone equitazioni sono un buon cavallo e un buon cavaliere".  :horse-wink:

Ance se lapalissiano, il primo  punto (un buon cavallo) può essere trascurato; come sceglie di fare chi si lascia impietosire da cavalli malconci nel fisico o nella testa; quindi, non è cosa del tutto banale; anzi.

Hai ragione riguardo ai "principi" distinti dai "mezzi", ma può avvenire che alcuni principi richiedano di necessità determinati mezzi; ad es. l'Assioma presuppone, per essere applicato, che per ottenere l'obbedienza si usino mezzi potenzialmente dolorosi. Senza quei mezzi, l'Assioma non può essere applicato.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.