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Aneddoto su Rousselet

Aperto da alex, Luglio 20, 2012, 12:29:39 AM

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piciopacio

E' il Generale che racconta: -

Rousselet aveva un metodo di addestramento dei lalli del tutto personale...oggi diremmo: - aveva un rapporto coi lalli del tutto personale.

Ci sapeva fare, sapeva come trattarli, ci parlava; i cavalli più ombrosi e impressionabili si sentivano rassicurati dalla sua presenza, dal suo sguardo amichevole, dai suoi dolci sussurri e dalle sue delicate carezze; il comandante non li montava se prima non si sentisse ben in confidenza con loro...oggi diremmo: - se prima non avesse stabilito una relatione con loro.

L'ho visto impegnarsi caparbiamente con un cavallo di truppa baio importato dall'Inghilterra che si chiamava Prince Albert, quel soggetto era di una estrema impressionabilità, si spaventava di tutto e tutti, anche quando uno si toglieva il cappello andava in panico.

Per abituarlo, a quel movimento e al cappello, Rousselet cominciò a fare una lunga serie di saluti, prima nel box, poi fuori, poi montato...oggi diremmo: - cercò di desensibilizzare il povero lallo...ci riuscì benissimo.

Ma tutta sta desensibilitazione, non evitò che Prince Albert - spaventatissimo - facesse uno scarto e finisse a gambe all'aria col suo cavaliere in groppa, quando l'anziano cavallerizzo, invece di togliersi il cappello con la destra coome al solito - per distrazione - se lo tolse con la sinistra.

Il generale L'Hotte non ci dice delle reazioni del Rousselet, le possiamo solo immaginare: -
maremma maiala e bucajola...sto fijo de n'a mignotta... :icon_axe:

piciopacio

Citazione da: alex - Settembre 01, 2012, 04:52:47 PM
Sono d'accordo. ma mi sembra che sei tu a non essere d'accordo con te stesso, pur di non toglierti il gusto di dar torto alle persone che talora sostengono cose su cui non sei d'accordo. Ovvio che l'episodio che ho raccontato NON si accorda con l'Assioma (l'idea che Roussetel zitto zitto abbia fatto "assaggiare la durezza del filo di seta" al cavallo è la più paurosa arrampicata sugli specchi che mi sia capitata di incontrare da una persona sensata), ma ha una base del tutto diversa extra-assiomatica; ma pur di non ammetterlo, ti faresti sbarbare con una pinzetta.

Ognuno ha i suoi limiti.

Io continuo a guardare la parte piena del bicchiere..... lasci a te, visto che la cosa ti appassiona così tanto, la parte vuota.  :icon_rolleyes:

Se tu avessi letto/studiato la figura di Rousselet, ti saresti risparmiato questo post.

Ne: - "Un Officier" - all'ultimo capitolo ma non solo - trovi lo studio di L'Hotte sui manoscritti di Rousselet, in pratica, il Generale è la fonte più autorevole e diretta sulla figura dell'ultimo grande cavallerizzo della Vecchia scuola di Versailles.

E' ancora in francese, ma spero di tradurlo presto in itagliano, dunque, Rousselet conosce fin troppo bene l'assioma di L'Hotte, ne ha piena coscienza e proprio per questo si sforza di metterlo in pratica al suo livello più basso: -

"Pour les plus mutins, la menace de la cravache ou de la chambrière doit précéder leur toucher, l'effet recherché pouvant être obtenu par cette simple menace."

Rousselet, grazie alla sua sensibilità usa pochissimo la frusta...ma la usa.

Rousselet è consapevole che il morso fa male, pertanto inventa una imboccatura che invece di far male sulla barbozza (forse lui la considera troppo delicata) agisce sul muso...ma sempre male fa.

Dunque, la mia supposizione sul cordoncino si basa su fatti che conosco abbastanza bene - almeno - sono informato sul personaggio.

Ho detto che Rousselet potrebbe essere il padre nobile del lallismo, è vero, potrebbe esserlo, ma a patto che si capisca che il Comandante lallista non era, e non può essere arruolato tra i cliccheristi e i sollazzisti.

Egli, amava i lalli, li rispettava, li capiva e cercava di farsi capire, sopratutto - ben consapevole che lavorava sul dolore - cercava di evitarlo per quanto più possibile, di questo la sua tenuta di redini fluttuante, le sue  gambe morbide e rilassate - ciò detto - Rousselet era prima di tutto era un cavallerizzo di chiara fama, con una esperienza e una bravura e una considerazione imparagonabile col relazionistaetorapportista moderno, a tal proposito c'è un monito che il Comandante ha dettato che voglio dedicare a qualcuno: -

«Ne poussez pas trop loin l'étude scientifique ; l'excès en tout est un défaut.







max

"L' intuito è un dono sacro e la ragione un servo fedele. Abbiamo creato una società che invece onora il servo e dimentica il dono."
Chi lo disse? Se volessimo a tutti i costi utilizzare solo logica e scienza, come d'altra parte anche se volessimo utilizzare solo l'intuito, finiremmo per limitare noi stessi.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#33
cari Piciopacio e Max, pensate forse voi che fra scienza e intuizione non vi sia alcun rapporto? Sbagliate di grosso. La scienza - il metodo scientifico - ha lo scopo di verificare che le intuizioni siano fondate; non di farle germinare. La scienza serve unicamente a trovare, se c'è, la prova contraria delle intuizioni più magiche, seguendo un metodo rigoroso; e in presenza della prova contraria, a accantonarle, mantenendo in vita le induizioni che reggono alla critica e permettendo di costruirci sopra qualcosa.

Invece nell'equitazione - che scientifica non è - la prova contraria non viene ricercata affatto, o quasi, e c'è un guazzabuglio indistricabile di opinioni contrastanti, e di persone che mantengono fermamente la propria idea e aimè, la diffondono, guardandosi bene dall'accettare l'evidenza contraria, ma anzi ignorandola e combattendola, come sempre è avvenuto, con le scuole e con l'autorità dei maestri, finchè alcuni settori della conoscenza sono usciti dal medioevo ed hanno abbracciato il metodo scientifico.

Al di fuori di quei settori, il medioevo continua, vivo e vegeto fra di noi, e l'equitazione ne è, per larga parte, un esempio.

Senza scienza, si rinuncia a cercare la verità e ci si affida alla fede (nei maestri e nel soprannaturale).

Mica dico che nel medioevo non si vivesse, per certi aspetti, meglio di adesso.... però ammettiamolo e non critichiamo la scienza a casaccio.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Pensiero di Rousselet: -

« Les méthodes scientifiques, qui concluent d'une manière absolue, ne sont pas applicables au cheval soumis à tant d'influences diverses, dont les causes échappent pour la plupart à nos sens et aux calculs exacts.

I metodi scientifici, che danno risposte assolute, non sono applicabili al cavallo che è sottoposto a tanti diversi condizionamenti che per la maggior parte sfuggono alla nostra conoscenza e a precisi calcoli.

Probabilmente il grande cavallerizzo - forte della sua enorme esperienza -   ha ragione, non si tratta di rifiuto del confronto col metodo scientifico ma della impossibilità di applicarlo.

Mi ripeto, non si può ragionare scientificamente: - sul carisma, sul senso del ritmo, sull'orecchio musicale, sulla personalità, sul bernoccolo per gli affari, sui tempi comici, sul fascino, sul talento pittorico, sul senso del cavallo, sulla sensibilità equestre...sull'equitazione.


max

...giusto, sulla personalità.....

abbiamo spostato il nostro di scuderia temporaneamente in questo periodo, scuderia vecchio stampo, box, maneggio coperto superlusso, ebbene: al cavallo non gli và, non gli và punto e basta, non c'è verso di farlo lavorare in decontrazione; è vero che lo sto facendo apposta per abituarlo ai cambiamenti, è anche vero che è un frisone quindi un soggetto difficilino da avere decontratto e manovrabile già di per sè, ma vi giuro che non c'è metodo (scientifico o equestre) che funzioni, niente, in quel coperto è un pezzo di marmo! sarebbe impossibile presentare qualsiasi lavoro...

per dire, l'ho portato lì arrivando non da casa, ma da un'altro maneggio con il campo all'aperto che evidentemente gli era più congeniale e non abbiamo mai avuto problemi simili, non mi aspettavo che mi presentasse un problema simile...

cosa dice la scienza a questo proposito?
calmanti per via endovenosa?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Dopo l'equitazione sentimentale, l'equitazione spirituale .....  :occasion14:

E già, perchè il campo della scienza - quella vera e utile, quella che forma l'insieme delle scienze naturali - copre qualsiasi cosa esistente, comprese quelle assai complesse e di cui si può valutare scientificamente l'imprevedibilità.... e il metodo con cui si analizzano queste cose complesse è quello statistico.

Il personaggio citato, in una sola frase, ha detto due sciocchezze: che ci sia scienza solo là dove ci sono "precisi calcoli" e che i metodi scientifici diano "risposte assolute". Se fosse vero, la scienza dovrebbe evitare di occuparsi di qualsiasi fenomeno biologico.

La scienza e il suo metodo non sono applicabili solo alle cose che non sono naturali, ossia che sono soprannaturali; l'equitazione spirituale, appunto.

Liberi di credere nella soprannaturalità dell'equitazione spirituale: se lo sostenete, tranquilli, la scienza tacerà al proposito. Mi pare solo che queste affermazioni stridano un pochino con quello asserito da Kual Kuno Pokanzi riguardo alla semplicità dell'equitazione.... ma forse più che spirituale è equitazione politica: si può sostenere tutto e il contrario di tutto, senza onere di prova e senza accettare eventuali smentite dall'evidenza.

Quanto mi piace McLean.... certamente monta peggio di quanto montavano L'Hotte e Rousselet, ma almeno di questi svarioni non ne fa. Disgraziatamente è una mosca bianca.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

sono d'accordo con te, ma una cosa è avere a che fare con sistemi complessi ma ben definiti, rispondenti a leggi già conosciute o ancora da scoprire (tipo lo studio dello zoccolo, tipo i danni presunti dell'imboccatura, etc), un'altra è avere a che fare con un essere dotato di CERVELLO proprio che decide per conto suo

ad esempio, cosa dice la scienza sull'essere un perfetto marito? è la stessa cosa di essere un buon cavaliere, credo!
un conto è studiare le terminazioni nervose del cervello delle donne, un'altro è sapere come essere scientificamente un buon marito :icon_eek: si può essere scientificamente dei buoni mariti?

io so a memoria tutti gli scritti di McLean, ma dove sono adesso non c'è verso di far lavorare rilassato il cavallo, che minkkkia faccio? clicco? giro la ruota? scelgo una vocale? o semplicemente mi manca un'esperienza simile che nessuna scienza mi può dare?
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Adesso fai confusione fra la scienza e la conoscenza....

Chi mai ha detto che la scienza sia conoscenza di tutto? La scienza non è mica un contenitore universale dove si pescano le risposte come il prestigiatore pesca i conigli dal cappello. La scienza al momento contiene solo quello che è stato studiato usando il metodo scientifico; e la scienza è consapevole che tutto ciò che contiene, per quanto riguarda ipotesi, teorie, "leggi",  è impreciso e provvisorio e vale solo fino a prova contraria.

In equitazione, il contenuto scientifico è ben poco. E finchè saranno pochissimi i cavalieri che non fanno, sulla scienza, errori grossolani come il Maestro francese di cui è stata citata una massima che dimostra solo che della scienza, aimè, ben poco sa, andremo poco lontano.

Nulla di male: la nostra vita è piena di credenze, opinioni infondate, superstizioni, colpi di chiurlo e colpi di sfiga...  basta non tirar fuori la scienza a sproposito.

Contrariamente a quello che fa la persona comune e il frequentatore di forum, la scienza, quando non sa, tace:icon_rolleyes:

Col tuo cavallo..... ti tocca arrangiarti; posso solo citarti una massima, mi pare trovata su Mark Rashid che però citava qualcun altro, che dice: ".... e quando crederete di aver capito tutto dei cavalli, poi vi capiterà il cavallo che vi costringerà a pensare".  Mi pare sia il tuo caso.


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

piciopacio

Rousselet è un uomo del 700, la sua scienza e conoscenze è datata a quei tempi.
La statistica non era stata ancora inventata, e se anche lo fosse stata non sarebbe stata alla sua portata.
Non c'era la pennicillina, l'anestesia era di là da venire...sai che piacere provò il Comandante a farsi sistemare le sue numerose ferite aiutato solo con lo sciroppo di belladonna ?

Dunque, le sue sono sciocchezze alle quali dobbiamo comprensione, e comunque il nostro - in equitazione/coi lalli - è avanti i Parrelli e i Roberts e le mature signore che oggi giuocano coi lalli, presto lo dimostrerò.

Une fois en retraite, Rousselet cessa de pratiquer l'équitation, et le jardinage, alors, l'absorba. « On ne peut avoir deux passions à la fois » disait‑il

Coerenza d'altri tempi.