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Riflessioni: zoo e circhi

Aperto da alex, Agosto 16, 2016, 09:03:53 AM

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alex

Sto leggendo di nuovo "La tribù della tigre", bel libro sull'etologia dei felini, alla ricerca della spiegazione su uno strano comportamento di una mia gatta su cui non mi soffermo (anche le gatte hanno la loro privacy). Ma sono capitato in un capitolo assai interessante anche per chi ama i cavalli.

L'autrice (con larga esperienza teorica e pratica su vari felidi, dal gatto domestico ai grossi felidi in libertà: puma, leoni, tigri e quant'altro) confronta la qualità della vita dei grossi felini negli zoo e nei circhi, dando torto marcio agli animalisti, con dati di fatto. Sostiene infatti che il lavoro in pista che i grossi felini fanno nei circhi è un'attività interessante, appagante, e che li compensa ampiamente del tempo che trascorrono in gabbie ristrette. Al contrario, negli zoo la noia è mortale, nel vero senso della parola: la vita media degli animali negli zoo è, in media, di parecchi anni iferiore a quella degli animali nei circhi.

Il tutto con qualche dettaglio, che non conoscevo, sull'atteggiamento degli addestratori dei grossi felini, un atteggiamento affettuoso, con moltissimi premi alimentari (carne). Sembrerebbe un pochino rischioso un premio alimentare del genere a una tigre, vero? Eppure l'autrice lo dà per scontato e normale.

Trasportiamo la cosa nei cavalli, e viene il dubbio che la vita di un cavallo che lavora, e quando non lavora sta in box, potrebbe essere migliore di quella di un cavallo che sta in paddock, ma che non lavora e che quindi si annoia. Il che fa pensare!

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

cilla

Mah non so...l'autrice sostiene che le tigri stiano meglio così ma vorrei sentire l'opinione della tigre onestamente....

Poi come in tutti i casi c'è circo e circo, zoo e zoo. Parlando di cavalli, vivere in un box spazioso e luminoso, in una scuderia dove c'è molto passaggio di gente, dove si è ben trattati e dove si esce per lavorare ma si lavora in modo corretto, senza che vengano richieste cose al di là della condizione psicofisica del cavallo, dove comunque si lavora tutti i giorni, magari più volte al giorno, è sicuramente meglio di vivere in un paddockino in terra di 50 mq, senza contatti con altri cavalli, con il ballone a disposizione e il nulla da vedere.

Ma vivere in compagnia in un grande paddock e anche interagire con gli uomini quotidianamente secondo me rimane il massimo per un cavallo domestico, che può prendere il meglio delle situazioni, sia la parte di vita che gli è naturalmente più congeniale sia l'accudimento dell'uomo

alex

Certo, non è una regola fissa e come dici c'è zoo e zoo e circo e circo, tuttavia l'opinione dell'autrice è suffragata da un dato di fatto (che ovviamente andrebbe verificato, ma non è una semplice opinione): la vita media molto più lunga degli animali nei circhi rispetto a quella negli zoo. C'è anche un'altra evidenza, anche lei da verificare: la più rara occorrenza di "stereotipie", quel brutto camminare avanti e indietro che negli zoo o visto spesso e che nei circhi, a detta dell'autrice, avviene molto più di rado.

Se questi fatto non sono smentiti da altri dati di fatto, bisogna prenderne atto.

Quanto poi ai cavalli, certo, l'estrapolazione è audace, ma l'importante è rifletterci bene.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

AnnaQ

Il cavallo (come il cane) è stato selezionato apposta per la sua attitudine al lavoro. Non è chiaro che, quindi, 4000 anni di selezione umana abbiano prodotto un animale che ha voglia di interagire con noi?
Oggi un puledro nasce e dal primo giorno viene lì, si fa toccare, ha proprio voglia (non saprei come dirlo in altro modo) di annusare, di curiosare. Al pascolo mollano l'erba per farsi fare i grattini.

Secondo me non è per niente audace sostenere che il cavallo abbia bisogno di stimoli.
And but for the sky there are no fences facing

Bubba

Intetessante questa storia zoo / circhi.

A mio avviso il parallelo con il cavallo e' difficile esclusivamente perche' la noia e' piu' grande in box che non in paddock.
Se messo in un paddock/ pascolo con qualche amico non.si annoia, rinasce. Ci vedra' sempre volentieri ( se avevamo un buon rapporto) ma il suo branco gli basta  lo soddisfa completamente ( perlomeno al mio suvcesse cosi').

Da solo nel grande paddock probabilmente si rattrista, ma non manifesta il disequilibrio che manifesta in.box ( sempre il.mio, ma credo valga per altri).

Sul lavoro occorre aprire una parentesi.
Intanto diamo per scontato che il cavaliere riesca a farsi portare senza causare troppo dolore ( ho visto una signora distruggere mentalmente il proprio cavallo solo per la sua mancanza di equilibrio e coerenza).
Dopo sempre secondo me ai cavalli piace uscire ed esplorare. Il lavoro in campo credo che li annoi piu' facilmente.
Nel primo maneggio che ho frequentato molti cavalli uscivano e facevano campo.
Piu' di uno rallentava al pensiero di esser portato in campo e qualcuno tentava di piantarsi prima del cancello ( tentativo inutile, ma forse riteneva valesse la pena provate).
Io ho impiegato parecchi mesi ad uscire con il mio, ero terrorizzata.
Dopo un paio di volte che mi sono convinta a portarlo fuori comincio' a salutarmi borbottando appena aprivo il box.
E a volte mi risalutava quando , legatolo, tornavo con la sella in mano.

alex

Bello sarebbe (ma io non ci sono mai riuscito!) rendere il lavoro in campo altrettanto gradevole, per il cavallo, dell'uscita in campagna. Ma come si fa?  :dontknow:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Secondo me non si puo'.
Perlomeno gli addestratori che ho conosciuto io sono concordi nel fare sezioni brevi ( se possibile) e scendere appena il cavallo va bene.
Tutti dicono che fuori puoi montare quanto vuoi, che il cavallo si distrae, si svaga, si rilassa.

bionda

Citazione da: alex - Agosto 16, 2016, 05:30:31 PM
Ma come si fa?  :dontknow:

Basta avere un cavallo che diventa isterico appena volano 2 mosche. Il mio d'estate è felicissimo di andare a fare due caXXate nel coperto, ti ci porta.

A parte questo, se dalla sella hai una comunicazione con il cavallo, lui apprezza quella e partecipa con gioia.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

alex

Giusto Bionda, io problema è: coma faccio a far piacere il lavoro in campo a me:icon_confused:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

klystron

Io ho notato (scoperta dell'acqua calda) che cavalli che a paddock escono poco e nulla e hanno come unica possibilita' di uscire dal box quella del lavoro in campo sono ben felici di andarci.
Ora che Oliver passa 10 ore al giorno (minimo) fuori al prato, quando va in campo fa una faccia a dir poco scocciata, e ovviamente preferisce andare in giro per boschi e campi. Ma forse non e' cosi strano, io farei lo stesso. Poi una volta in campo lavora, ma certo non e' in cima alla sua lista di preferenze.
Diverso il caso in cui ci siano mosche o insetti...allora si fionda in box, o in campo, come dice bionda.
Riguardo la vita al circo o allo zoo...beh, non trovo cosi strano che (a patto che il circo sia un circo come si deve) gli animali preferiscano lavorare e variare la routine piuttosto che marcire in gabbia. Ma tra quello e stare nel loro habitat....beh ce ne passa.

aDy_90

Secondo la mia esperienza: Bah.

Ho un cavallo che lavorava sei giorni su sette senza mai vedere l'ombra di un paddock. Col senno di poi ho capito che non era idiota ma solo sclerato causa reclusione. Ora vive in un box più luminoso, ha una bella finestra e passa le sue ore fuori al paddock insieme ad un amico. È diventato infinitamente più affidabile. Tuttavia quando ho sferrato i posteriori per tre settimane ha fatto solo paddock scarpettato causa serio problema di zoppia legata ai piedi. Specie nell'ultimo periodo in cui stava meglio pensavo che per lui fosse meglio non fare nulla come in quel momento, anzi, temevo che fosse ancora dolorante perché mi sembrava triste: Quando ho ripreso il lavoro il suo entusiasmo mi ha smontata subito. Probabilmente dopo un po' di riposo ha iniziato a sentirsi inutile. Per me il lavoro svolto nel rispetto del cavallo è una cosa positiva, che gli fornisce stimoli e lo mantiene anche in forma, soprattutto se parliamo di cavalli abituati da tempo a fare un qualche tipo di lavoro. Sono equilibri delicati e più che le nostre convinzioni personali ci conviene ascoltare i cavalli stessi, la risposta che arriva da loro è la più sincera (e può comunque variare a seconda del soggetto).

Kimimela

I cavalli sono anche animali abitudinari oltre che amanti dell'interazione con l'uomo. Se vengono lasciati troppo in stato di abbandono sicuramente ne soffrono.
Devono avere uno scopo, qualcosa da fare...
Rendere l'attivita' di lavoro in campo interessante come quella di Campagna penso sia pressoche' impossibile. Io noto la differenza nelle mie cavalle quando capiscono che si sella per lavorare in campo o si sella per uscire.
Nella seconda ipotesi sono molto piu allegre e con voglia di fare.
Per quanto riguarda I circhi beh...non saprei, io aborro sia I circhi che gli zoo poi non ne parliamo. Ma visto che il confronto e' tra queste due tristi realta' concordo anche io nel dire che lo zoo e' 100 volte peggio perche gli animali oltre che ad essere chiusi 24h, sono anche annoiati.
La Medicina (Canto Apache)
"Il vento e' la mia medicina che spazza via le pietre dalla mia mente. La pioggia e' la mia medicina che lava le mie ossa stanche.
Il mio cavallo è la mia medicina, e quando cavalco il ritmo del suo passo dentro mi accende"