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Ripetizioni

Aperto da alex, Febbraio 03, 2019, 10:32:39 AM

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alex

Mi sono reso conto d'improvviso che ottenere migliaia di ripetizioni di un esercizio non è affatto impossibile. Si possono fare benissimo 10 partenze al galoppo al minuto, che sono la bella cifra di 100 in 10 minuti e di 1000 in 10  sessioni da 10 minuti. La "densità" degli esercizi dei poleri mi ha impressionato e ispirato. Sbaglio?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Tonymatador

Ripetere un esercizio molte volte, può essere una cosa positiva o negativa.
Dipende come si fa e che risultato si vuole raggiungere.
Libertad o muerte

nala

C'è chi afferma che il cavallo impara nelle ripetizioni, chi invece raccomanda di smettere nel momento in cui ha fatto bene, nel momento in cui ha recepito.
Io seguo il secondo filone e mi ritrovo, anzi, ci credo fortemente.
Forse però dipende anche dal cavallo?
Voi Tony come lavorate?

Tonymatador

In linea di massima nala, facciamo come fai tu: smettiamo quando esegue bene e premiamo.
Premiamo con la pausa, mai col cibo.
Cerchiamo di concludere le sessioni di lavoro sempre con un esercizio fatto bene, così il cavallo ha un buon ricordo dell'esperienza.
Ci troviamo molto bene ed effettivamente da quando abbiamo adottato questo modo di agire, otteniamo risultati migliori e molto più velocemente.
:pollicesu:
Libertad o muerte

milla

Io faccio come Tony, la mia cavalla sa che la parola BRAVA significa che ha fatto bene, quindi il premio è 'brava ' , carezza e fine del lavoro.

nala

Anche a me è stato insegnato questo. Se poi un esercizio è del tutto nuovo e il cavallo non lo conosce, anche un accenno iniziale di cosa corretta è sufficiente alla carezza, bravo, andiamo a fare altro. E la volta dopo quell'accenno diventa qualcosa di più da parte del cavallo.  Che esseri fighi che sono!

Miky Estancia

Accontentarsi di poco e premiare molto.
E i progressi arrivano rapidi  :pollicesu:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Luna di Primavera

"la pressione motiva, il rilascio insegna"
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Si tratta di due aspetti diversi dell'apprendimento. Un conto è che il cavallo impari il significato di una richiesta; un conto è che il cavallo interiorizzi il rapporto richiesta-risposta fino a farlo diventare un automatismo che scatta in quasi qualsiasi situazione. Le ripetizioni dovrebbero agevolare questo secondo tipo di apprendimento.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Luna di Primavera

qualche ripetizione serve senza dubbio a consolidare l'associazione comando-risposta, però se lo tormenti con 1000 ripetizioni sempre uguali potresti ottenere l'effetto contrario, cioè che il cavallo non capisce più cosa deve fare per farti smettere di stressarlo con la richiesta.

pressione è anche: lo ripetiamo all'infinito
rilascio è anche: bravissimo, tutto benissimo, adesso puoi riposarti

no?
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Luna di Primavera

inoltre, sull'automatismo... parliamone.
perchè idealmente tu dal cavallo vuoi una RISPOSTA (ragionata e partecipata), non una REAZIONE (automatica). è diverso.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

nala

Non saprei onestamente, anzi, forse non sono d'accordo, o almeno non applicherei il metodo delle ripetizioni sempre e su tutti i cavalli. MI riferisco ad Alex
Partendo dal presupposto che quello delle ripetizioni non è un metodo in cui credo perché ritengo da mia esperienza che il cavallo riproduca l'esercizio imparato ( se insegnato correttamente) al primo accenno, senza necessità di ripetere all'infinito. Temo che far ripetere per interiorizzare come suggerisci tu ( ma il cavallo è un essere che già per sua natura di preda è portato ad imparare ed interiorizzare ogni esperienza nel bene e nel male e lo fa con sorprendente velocità) , rischi solo di creare a lungo andare minore attenzione, minore collaborazione e minore piacere. E lo capirei anche..
Se poi parliamo di migliorare sempre più un esercizio, allora ci può stare farlo fare qualche volta in più ma senza esagerare. Mille ripetizioni anche no!
Almeno, questo è il mio approccio


BigDream

#12
Io faccio come gli altri (Tony, milla e nala). Ci sono volte in cui addirittura, se so che un esercizio è particolarmente difficile o non apprezzato dal cavallo, glielo faccio fare una sola volta e se va bene quella, basta. La prossima volta magari lo chiederò due volte, poi tre ecc.

L'unico caso in cui ripeto anche mille volte una richiesta o un esercizio è, ovviamente, quando proprio non lo esegue bene o volentieri, esempio quando attacca le barriere o i cavalletti preso dall'ansia. Mille volte finché non li passa tranquillamente, poi stop.

Invece riguardo al ripetere fino all'automatismo, non so se con alcuni cavalli funzioni, forse si, ma di sicuro col mio no, anzi, è controproducente, lui si annoia facilmente e se gli chiedo la stessa cosa più di qualche volta inizia a dar segni di difesa o addirittura la volta successiva si rifiuta completamente di eseguire. Onestamente anche con altri cavalli non ho mai adottato questo metodo, ma immagino che possano esserci dei casi in cui serve (esperienze?)

alex

Naturalmente non sono idee "mie", sono una fusione fra McLean e JDO, che in questo sono perfettamente d'accordo. Entrambi mettono in guardia sul fatto che accontentarsi del fatto che il cavallo abbia "capito" comporta dei rischi, ci vuiole di più. E da McLean vorrei ricordare che il rinforzo sistematico ad ogni risposta corretta (costituito da un brevissimo rilascio completo della pressione) è un elemento essenziale non solo della fase di addestramento ma anche della pratica usuale dell'equitazione. Che sia facile ricordarsene sempre e applicare con rigore questo principio è un altro paio di maniche. Comunque il mio post non intendeva discutere ancora una volta questi aspetti, ma solo sottolineare che se montare è una sequenza "densa" di richieste, non necessariamente tutte uguali in serie, naturalmente, in un tempo breve si possono fare moltissime ripetizioni; se invece si distanziano parecchio le richieste, con uno stile "poco denso", per ottenere lo stesso numero di ripetizioni ci vuole una vita. Nei video proposti da Raffaele di Polito, ma anche in altri, come quel famoso video di Oliveira, se ci fate caso la "densità" delle richieste è molto alta.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

nala

Alex, allora non ho capito io il tuo punto. Pensavo si parlasse di ripetizioni di un esercizio, non di "densità" di richieste molto alta.
Trovo siano due cose diverse. In una sessione di lavoro in piano io posso chiedere tante cose, posso chiedere un'appoggiata, poi subito dopo un galoppo in circolo, poi di nuovo un'appoggiata per poi cambiare nuovamente con qualcos'altro. Insomma, creare una varietà di richieste tale da tenere l'attenzione del cavallo sempre alta e non annoiarlo. A patto ovviamente che sia io che il mio cavallo sappiamo fare tutte queste cose.
Un conto è insegnare al mio cavallo, ad esempio, il piaffe da terra o comunque una cosa del tutto nuova che non conosce. Ecco, lì per me vale l'approccio già scritto svariati post prima e condiviso con Micky, Tony, Milla, Big

Cara Big, anche io ho un cavallo che si annoia facile quindi devo sempre inventare i draghi per variare il più possibile. Anche perché poi oltre ad annoiarsi ( e sbuffa proprio) inizia ad anticiparmi , e non voglio che sia lui a fregare me, ma semmai io a cogliere in castagna lui ;)
Scherzo, però per rendere lo spirito con cui cerco di lavorare con lui. Nulla per scontato e una sorta di gioco a chi sta più vigile :) :)
E posso dirti che anche montando altri cavalli, di base c'è sempre una risposta di disattenzione e noia se non si crea una varietà e se si persiste con la ripetizione. Magari c'è il cavallo che te lo dice apertamente, ma magari c'è quello più timido che semplicemente si spegne, stacca proprio la spina. 
Questi i miei riscontri.