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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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raffaele de martinis

#2460
Due sono le cose veramente incomprenzibili per me: come minchia è possibile che Alfano sia il ministro dell'interno di una natione cosidetta civile, e il meccanismo che scatena le "mode" più o meno passeggiere... vi ricordate il "cioé" degli anni 80?
Allora - specialmente i ggiovani - ogni 4 parole pronunciavano 2 cioé, nacque anche un giornalino che così si nomava: cioé, lo comprava una mia nipotina allora adolesciente.

Oggi c'è la moda del "racconto"... in TV et Radio non si spiega, non si illustra, non si descrive, non si dicie, non si riporta, non si ragiona, non si analizza, non si discute... si racconta, si fa la narrazione.
E le punte delle scarpe a spillo? E gli spalloni delle giacche? e il capello cotonato?

Tutto nacquette, visse e morì in un tempo piccolo (parole del Califfo - Chapeau!).

Spero che anche i tatuaggia, la veganìa, gli scef in TV, le tette e i culi al silicon, la rasatura completa dei peli pubici femminili siano mode minchiarum passeggiere come il clic-clac sulle spiaggie degli anni 70, i capelli alla bebé e il ciarleston degli anni20 e il ciaciacià degli anni 60 del s.s....

Ho il vago sospetto che l'homo oltre che sapiens sia un pò/un pò molto cretiniens.....
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Contrariamente agli animali a "socialità limitata" l'uomo sembra essere a "socialità elevata" e il suo bisogno di appartenenza a un gruppo/a un clan/a una tribù richiede dei riti e delle pratiche condivise che la rafforzino. Succede quasi sempre e quasi dovunque - anche nell'equitazione, perfino nel piccolissimo mondo di questa comunità.

Ovviamente, uno dei sistemi è mettersi "contro" un nemico comune.  :blob3:

Il gruppo può essere anche rarefatto.... esiste, ad esempio, il gruppo di chi è contro Parelli o contro Caprilli:blob3: :blob3:

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ma cossa dici?

Tu ti riferisci alle fationi, ai partiti, alle corporationi, alle "religioni", io accennava alla nascita di "mode" - quasi sempre stupide - che nascono pascono et muorono in tempo piccolo.

Ti racconto  :icon_eek: come la penzo...

Più che a socialità elevata (che è vero) l'homo sapiens est animala ad alta altissima gregarialità, pochi sono i lider et la massa amorfa segue come pecoroni le str***zate di turno, che si tratti di bruciare ebrei o farsi infilare pirsing nella lingua poco importa, la molla è quela... lovviamente i risultati non sono comparabili.

Oltre i lider, i liderini, i duci e i ducetti c'è la categoria delle "pecore nere" quelle che non seguono il branco, quele che sfanculano l'autorità costituita, in genero si tratta di artisti, sognatori, disadattati, matti, genii, bastiancontrari e nichilisti.

Potevi fare l'esempio del frison quelo sì che è una moda... usare questi besti come lalli da sella al di fuori del circo, il cimena et gli sciò è una scemata che già sta scemando... nesuno li vuole più manco per fare il brodo, esperienza directa vissuta di reciente.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#2463
Come ho accennato oramai si "racconta" si fa "narrazione" solamente, lo fanno: politici, giornalisti, sciomen e sciogherl, opignonisti, spiker sportivi et anco gli intervistati col gelato sotto la bocca... loro racotano et  narrano et dicono favolette e noi auscultiamo.
Ma cos'è il racconto. cossa sognifica raccontar?

Ecco cosa dicie il "Sabatini Colletti" onlain, questo è il significato principal:

raccontare[rac-con-tà-re] v. (raccónto ecc.)
v.tr. [sogg-v-arg-prep.arg] Riferire, esporre a qlcu. fatti reali o immaginari: r. una favola al bambino; in contesto noto anche con l'arg. indiretto sottinteso: r. frottole; freq. con l'arg. diretto espresso da frase (introd. da che o di): mi hanno raccontato che hai vinto, di aver incontrato Luigi || r. per filo e per segno, non tralasciare il più piccolo particolare | raccontarne delle belle, di tutti i colori, riferire cose incredibili


Ora mi è chiaro: se queli - i politici&c. -  sono narratori/raccontatori, noi siamo ascoltatori cioè: infanti, beoti, deficienti che ascoltano a boca aperta... almeno loro. i narratori della minchia - con qualche bona raggione - così credono.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Guardate questo "cretino" - evidentemente - sta bardando un lallo appena domato/quasi domato e al min. 4.20 del video colloca il bocado... imboccatura della categoria di quelle alla Roberts, alla pellerossa, alla meroth, di quele che stringono la mandibolla...  ma che - dai gauci  - è usata solo in fase di doma...


Tratto da: Tschiffely's ride. 16.000 chilometri in sella da Buenos Aires a Washington.

(...) In un'altra estancia ebbi l'opportunità di essere testimone di una domada, cioè una doma di cavalli. Il domador (addestratore) era impegnato con un branco di potros (puledri) dai tre ai quattro anni d'età, alcuni dei quali scatenati come gatti selvatici. Era un giovane alto e longilineo, di circa venticinque anni, con carnagione scura e bel portamento, concentrato esclusivamente sui cavalli. La cattura e la bardatura erano compito di due assistenti. Questi entrarono nel recinto, lazo in mano, e gridando e agitando la corda indussero i cavalli a un galoppo selvaggio, facendoli girare in circolo finché l'animale prescelto non si separò dagli altri; poi, con una mira infallibile, la corda si strinse intorno al suo collo.
Fu sconcertante vedere come il cavallo selezionato comprendesse le loro intenzioni. Avrebbe voluto divincolarsi e fare marcia indietro, tenendo sempre due o tre cavalli tra se stesso e gli uomini, mentre gli altri animali sembravano aiutarlo deliberatamente. Tuttavia, alla fine fu preso e il lazo immediatamente assicurato a un palenque (grosso palo) al centro del recinto. Dato che lottava e scalciava, gli legarono le gambe, facendolo cadere con un tonfo. Mentre si trovava a terra, gli fu fatto scivolare in bocca il bocado. Questo è usato in sostituzione del morso ed è semplicemente una striscia di cuoio crudo, legato saldamente alla mascella inferiore e a cui sono fissate le redini. Gli consentirono di rialzarsi, ma le sue gambe posteriori erano ancora legate assieme, una gamba anteriore tenuta sospesa e la testa bloccata al palenque. Subito dopo uno degli assistenti gli mise la sella, mentre l'altro si preoccupava dei lazos. Il sottopancia fu stretto a tal punto che alla fine lo sfortunato animale assomigliava a una reginetta dei balli vittoriani. Quando fu tutto pronto, cautamente fu trascinato in campo aperto, con un anteriore ancora sollevato. Anche su tre gambe riusciva a scalciare e gli uomini dovevano stare molto attenti.
Quando infine il domatore montò sul puledro, le corde furono sciolte e cominciò lo spettacolo. Lanciandosi in avanti, calciando, sgroppando, il cavallo impazzito cercò di liberarsi del suo cavaliere, ma ogni tentativo di disarcionarlo ebbe come unico risultato una sferzata con la larga striscia di cuoio crudo del rebenque (scudiscio). Cambiando tattica, partì a folle velocità , trovandosi però circondato da altri cavalli, montati in modo da verificare ogni suo tentativo di avvicinarsi allo steccato, dove avrebbe potuto spazzare via quel suo carico dalla schiena. Galopparono, girando attorno al campo, e il domatore a volte lo obbligava a rallentare tirando le redini con tutte le forze, altre volte lo incoraggiava ad allungare il passo con grida e colpi. Finalmente lo fece fermare; la prima lezione era finita. Il domatore scese e con calma si accese una sigaretta senza - per quanto ho potuto vedere - il minimo segno di tremore alle mani, e si mise a guardare verso il prossimo animale da sellare.


Le più vispe di voi - da questo video e da queste palabras - capiscono subito che i gauci, ma anco i mongoli, i butteri, i vaqueros, i caubois - tutta gente che ai lalli ci da del tu - non facevano altro che applicare dei principi equestri basati proprio sulla etologia del cavallo, tutto ciò scandalizza noi ragasse di città... ma penzateci bene e - dato che ci siete - analizzate bene i movimenti del giovinotto et del lallo nella bardatiura... è una letione.

https://www.youtube.com/watch?v=quBWhXZhem4
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

PokerFace

a ottobre mi arrivano 11 puledi da domare.
se vuoi, a tuo solo uso e consumo (che resti privato) posso fare un video di come faccio la prima doma.

a mio parere molte cose sono cambiate rispetto alla doma da te descritta.
1) niente palo
2) niente cavallo incaprettato
3) niente frusta in mano al domatore (frusta in mano all'aiutante da terra)
4) niente redini in mano al domatore
5) tartaruga e cap
6) di solito non succede niente. nessuna sgroppata, nessuna impennata, nessun calcio. capita ma son cose rare, se quello a terra è sveglio è molto difficile che il cavallo riesca a fare una bella smontonata o sgroppata. in genere però son gia abituati all'uomo e a lavorare alla longia, per cui sono bravi e conoscono i comandi vocali.

alex

Inutile che dica come io ho "domato" Asia, per il semplice motivo che la doma non è ancora completa; dopo quindindici anni che la monto, ancora non ha provato a scaricarmi.  "Nessuna doma è completa, se il cavallo non avrà provato a liberarsi del cavaliere, e non sarà stato punito per questo", un qualche ipse dixis. Ma ho pazienza, aspetto sempre che ci provi per completarla....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba


raffaele de martinis

#2468
Forse vi è sfuggito che sto ciacolando della natura dello lallo, e il linco sulla doma degli allegri gauci rientra in quel discorso anco se partiva dal bocado.

Il lallo per natura non si sottomette, per natura non "collabora", per natura non sente la liderscip equina tantomeno quella humana, per natura le sue "relazioni" intraspecie sono basate sulla succubanza gerarchica più o meno consolidata, per natura il lallo non si affeziona se non in maniera assai blanda.
Anche il famoso pariattacciamento non è mai pari, c'è sempre uno dei due attacciati che è succubo... lo constato ogni dies.

Cossa sfrutta l'homo di filogenetico del lallo per adoperarlo?

Già lo dissi:
la propenzione a cedere ai violenti della sua stessa specie,
il suo istinto di fuga,
la sua memoria eccellente,
la sua maniera di affezionarsi cocciutamente alle abitudini bone o male che siaeno.

Per lo vero, di istintivo, c'è anche il causense... ma se non avete vitelli da sbrancare/imbrancare quel sense non verrà mai fora... ovviamente in natura i lalli imbrancano/sbrancano nell'ambito del loro branco, delle cau se ne fregano lietamente.

Ora, è una cosa è domare dieci polledri ben educati altra cossa è ragionare con polledri che mai son stati toccati da mano humana.
Inoltre, una cosa è domare una diecina di lalli all'anno altra cosa domarne centinaia, delle due una: ho si hanno a dispositione plotoni di domatori oppure il domatore si deve sciroppare plotoni di lalli.

Per lo vero gli arabi - ma solo per i purisangue - praticavano la doma dolce... come al solito la cattiva traduzione ci ha portato alla dolciezza, in realtà la traduzione corretta sarebbe stata "delicata/gentile"... ma, visti i morsi e gli scudisci dei figli del deserto e la loro strana abitudine di andare in battaglia a lallo, non credo che quei corsieri fossero fortunati come Asia.

E' vero, i polledri nati a casa danno poco da fare in faze di doma, generalemente - quando son montati la primera ves -  o si bloccano o scappano, le smontonate da rudio è difficile che le fanno, è più plobabile che nella fase initiale dell'addestramento - perché non capiscono o l'addestratore è poco pratico - tentino l'impennata o la sgroppatella  :icon_eek: che vanno punite subito, magara solo con la terribil voce.

Ora, voi tutte siete ragasse intelligenti, e certamente avrete notato che tutti i popoli equestri, quelli che coi lalli ci vivono, ci lavorano, ci combattono da millenni domano i lalli alla stessa maniera, cambia il lazzo, la foggia della bardatura, il tipo di freno ma siamo là la solfa è sempre quella... ci sarà una raggione?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Care ragasse, da quando siete arrivate tutto è diventato naturale: l'equitazione, la doma, la capezza, la relatione, l'addestramento... perfino il dressaggio è diventato "naturale" oramai è famosa l'associazione di queste simpatiche picchiatelle:

https://www.youtube.com/watch?v=E5rESt-HEPI

tutti costoro possono dire e fare queste escortanate perché il pubblico pagante è fatto da entusiaste neofite attratte dall'immagine del lallo che si sono formata e che questi allegri naturalisti hanno contribuito a creare.

il guaio è che il lallo, oltre l'equitazione, impara facilmente i trucchi circenzi ed altre ***te del genero, dunque, i truffaldi hanno vita facile a miscelare le due hose e a vendere giuochi e giuochini come basi dell'equitazione, come metoda innovativi da loro stessi medesimi creati.

Il danno culuturale è enorme, serie professioniste di 47 anni credeno al'inverosimile e difendeno a spada tratta liete caccolate.

Appurato che il lallo cede perché abituato a cedere alla viulenza intraspecifica, vediamo cossa  il cavagliere può sfruttare di NATURALE per l'addestramento equestre.

Oculate questo video, in questi simpatici cagnoli è stata seletiona l'attitudine del lupo a circondare e a sbrancare le sue prede, l'istinto seletionato è tanto forte che quel cagnolino, da solo, interpreta una intiera muta di lupi spingendo, fermandosi, aqquattandosi.
Lovviamente, alla seletione si aggiunge l'addestramento, il cane risponde ai fischi del buon pastore per fare azioni logiche/utili.

https://www.youtube.com/watch?v=9cIm29Sz030

La stessa hosa vale per i cani da fiuto, da difesa, da attacco ecc....
la qualità ricercata viene seletionata e mantenuta in una razza, tutti i cani hanno un buon fiuto ma nessuno può competere coi blood hounds.

Inoltre, il lupo è animala estremamente collaborativo, dunque, il cane istintivamente tende a collaborare col suo nuovo branco fatto da strane scimmie senza peli... col lallo come la mettiamo?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Nulla (meglio:quasi nulla) nell'etologia del cavallo riguarda il suo comportamento in una condizione di "contenimento". Mi vengono in mente due eccezioni: la resa alla morte (quella specie di abbandono che molte prede manifestano quando sono catturate da un predatore; interessante il "morso sul  naso" per bloccare un grosso erbivoro, così simile all'effeto del torcinaso) e l'accettazione dell'abbraccio dello stallone da parte delle femmine.

Tutto il resto dell'etologia sociale dei cavalli riguarda quindi una serie di decisioni sul semplice fatto di avvicinarsi o allontanarsi all'altro individuo. Tranne il caso della "resa alla morte" ben simulata da certe tecniche di doma ("sacking out", abbattimento a terra), là dove inizia il contenimento finisce l'etologia, che non va invocata nè dal "domatori naturali", nè dai "domatori tradizionali". Vedo quindi con uguale perplesità dia le affermazioni dei vari "addestratori etologici", sia le tue, che invece affermi che sono "tecniche etologiche" quelle tradizionali.

Io ritengo che il cuore dell'ammansimento e anche dell'addestramento sia incoraggiare il cavallo ad avvicinarsi, piuttosto che ad allontanarsi, e che questo sia tanto più efficace quanto più il cavallo si avvicina (o resta vicino; o segue il movimento) di sua volontà, e non perchè è costretto. La prova del nove si ha quando si ottiene il risultato senza alcuno strumento che possa costringerlo. Tu dirai che sono favole per bambini.... pazienza.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

prima di tutto, io credo che proprio perchè e quando si PUO' domare in maniera poco traumatica (quindi quando il cavallo è dalla nascita abituato all'uomo, maneggiato, pareggiato, vaccinato, governato, messo e ritirato dai paddock ecc) va fatto.
nel contesto dei gauchos è assolutamente indispensabile fare come fanno.

io credo nella leggerezza e quindi nella somministrazione del minor dolore/fastidio possibile per ottenere un risultato. vale a dire, se serve provocare un dolore enorme, lo provoco senza paturnie. ma se la stessa cosa la posso fare provocando meno dolore o senza provocarlo del tutto, io ho il dovere di scegliere questa strada.

col tempo mi sono fatto l'idea che tutto, con i cavalli, si gioca su apparenze inveritiere.
il cavallo sta legato con solo un cordino sottile perchè pensa che sia indistruttibile, come quella volta che ha provato a tirare all'anello e ha tirato e tirato e l'anello non si è staccato, il nodo non si è sciolto, il capezzone ha tenuto.
il cavallo sta nel paddock di fettuccine a corrente spenta perchè pensa che la corrente sia accesa, come quella volta che ha toccato la fettuccina e preso la scossa.

il tondino è un'altra presa per il culo. ed è un genio quello che l'ha inventato. il cavallo corre e corre e corre e scappa e scappa e scappa e non va da nessuna parte, è sempre a portata di frusta.

a volte basta usare solo un pò di astuzia per evitare di arrivare alle maniere forti.
incaprettare un cavallo a terra (io l'ho visto fare a equi2000 parecchie volte) a mio avviso umilia il cavallo.
il giorno che arriverò ad umiliare un cavallo e a togliergli la sua fierezza, smetterò di fare questo lavoro.
perchè davvero, dal punto di vista sportivo, l'amor proprio del cavallo, la sua fiducia in se stesso, il suo orgoglio sono TUTTO. se gli togli quelli gli togli tutto.

io posso domare senza togliere al cavallo la sua fierezza. posso addestrare senza togliergli la sua voglia di fare. posso insegnargli il rispetto senza annichilirlo. e quindi io devo farlo.
sinceramente io rispetto chi non ha i mezzi e le possibilità e la fortuna di poter addestrare un cavallo come fosse un individuo.
e lo capisco e lo accetto e lo stimo, perchè non ha scelta.
ma io la scelta ce l'ho e devo costruire cavalli sportivi e vincenti.
e per questo li devo trattare come individui.


grinta

il cane in realtà non è proprio cosi collaborativo , è assoggettato alla scimmia glabra cosi come credo il cavallo .
finché il cucciolo non comprenderà il suo specifico ruolo nel branco , non collaborerà . Gli si piegherà la volontà con gesti rituali fin dai primi giorni , si stroncherà sul nascere ogni forma di ribellione o di tentativo di scavalco di posizione , gli si insegnerà con metodi rudi a fare o non fare qualcosa , e si ricompenserà con grandi coccole e leccornie ogni buona azione lavorativa .  è una favola quella del cane che lavora per il gusto ed il piacere di assecondare il padrone , lo farà volentieri per le ricompense , siano queste profumati bocconcini o assenza di legnate per quel giorno . naturalmente la selezione compie il 70 % del lavoro  . nei sheep dog  si è tolta nel corso di secoli la voglia di azzannare gli armenti , ed è rimasta solo l'azione di accerchiamento .
in ogni caso un buon cane è un cane soggiogato ,di  un cane indipendente si potranno apprezzare le qualità , ma sarà incompleto , mai bravo come il primo .
correggetemi se sbaglio , un saluto .

Bubba

Dipende.
I cani da ferma devono essere autonomi.
I setter migliori che ha avuto mio papa' sono stati proprio i disgraziati anarchici. Quelli che una volta fuori dal recinto chiudono tutto e cercano.
Tu puoi anche morire ma loro cercano e fermano. E una volta in ferma, cascasse il mondo, tengono la ferma.
Secondo me quelli bravi non li potresti controllare neanche volendo. E' una cosa che nasce con loro

raffaele de martinis

#2474
Ecco, Bubba (non lo sapevo) ci racconta  :icon_eek: i risultati di una selezione esasperata, uno dei comportamenti di caccia del lupo è stato affinato in maniera tale che  si è andati tanto oltre che il cane "deve" puntare ad ogni costo ... è quelo che accade per le specializzatissime vacche da latte che son diventate una mammella con una vacca attorno, o il tacchino che è diventato un enorme petto di tacchino incapace di accoppiarsi naturalemente, o il manzo piemontese: due cossie con annesso un bovino.

In primis, il rapporto etologico col lallo et la naturalità della relatione collo lallo l'avete portata voi ragasse nel mondo dell'equitatione.

In secundis, lo avete inventato di sana pianta, lo avete stravolto pro domo vostra.

Lovviamente, quasi tutti gli animala "si affetionano" si avvicinano all'uomo se questo gli da delicatessen e li tratta bene, dunque, possiamo pigliare un lallo completamente servaggio, lo chiudiamo in un enorme recinto vicino casa nostra e gli diamo cibio et aqua allo stesso posto restando una ventina di metri lontano, col tiempo, ci avvicineremo gradatamente e il lallo accetterà la nostra presenza, si farà toccare, accarezzare, puccipucciare, dopo qualche mese di  questa tarantella ci potrete "giuocare", inzegnarli lieti giuochetti, vi seguirà come un cagnolo... già come un cane.
Infatti non è domato e non ci fate euitatione... con un pò di bona volontà ci potete salire anco sopra, ma senza "mezzi" potrete essere solo in balìa dell'animala.

Ora la seletione è stata fatta pure sul lallo, sia sugli aspetti fisici che su quelli psichichici... abbiamo lalli da catting perfino, forse si potrebbe selezionare anco il pariattacciamento, ma ci sono limiti invalicabili per un fatto assai semplicie, se non c'è un comportamento/una attitudine/una qualità filogenetica non gliela possiamo inculucare nè al lallo nè in altre specie.

La doma è sempre una violenza, ma per il momento non mi interessa, facciamo conto che il lallo è già domato e noi lo dobbiamo addestarre a cosa facciamo riferimento?

I cani et altre specie predatorie sociali e sottolineo predatorie et sociali, si addestrano con premi e punitioni talquale il lallo ma puntando sopratutto sul loro innato spirito di collaborazione et sulla istintiva sottomissione al "capo" scritta nel loro DNA, i rituali di sottomissine, di appacificamento dei lupi, dei babbuini, dei cercopitechi son veramente straordinarii ricordano tanto quelli dell'homo.
Vice e versa, il lallo non collabora e non si sottomette.
Cede ai dominanti della sua specie come?
Fugge, scappa, si allontana, basta una oculata del tiranno  che il succubo - che tuttavia vorrebbe accedere al sapido cesto di carotten - si allontana , non si avvicina neanche alle delicatessen memore delle mazzate che ha preso/che potrebbe ancora prendere.
Solo in fase prepuberale e per un breve periodo, cìè una larvata segnala di sottomissione che - però - non sempre funziona.

Dunque, c'è poco da fare...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...