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Il tredicedimo principio di McLean

Aperto da alex, Novembre 08, 2017, 07:49:04 AM

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alex

I principi della teoria dell'apoprendimento elencati da McLean, che ho citato millanta volte, sono dodici. Sto pensando di suggerirgli di prentede in consoderazione il tredicesimo, che forse è quello magico, che distingue l'addestratore/l'insegnante  ottimo da quello straordinario: The pleasantness principle, ossia: il principio della piacevolezza; arduo, sottile, ma necessario per raggiungere il top; rendere l'atto di imparare piacevole, perchè la cosa più difficile dell'insegnamento non è la tecnica, ma la capacità di indurre, in chi apprende, la migliore disposizione emotiva possibile ad apprendere.

Lo so che è inimmaginabile per moltissimi cavalieri e moltissimi addestratori.... eppure penso sia vero.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

alex, la prima cosa da fare quando si addestra un puledro è guardarlo.
in genere capisci subito cosa gli piace e come gli piace.

ci sono addestratori che provocano il cavallo, ovvero gli mettono di fronte con insistenza ciò che gli fa schifo finchè si arrende a farlo. e glie lo mettono di fronte proprio con le modalità che non sopporta.
es: cavallo a cui non piace la gamba forte, lo stritoli con le gambe finchè lo accetta. cavallo che guarda il fosso, lo spingi dentro il fosso alla brutta finchè non si arrende.

c'è poi l'altra strada, ovvero di utilizzare il canale che ciascun cavallo preferisce per comunicare con lui.

funzionano bene tutte e due le strade, non ce n'è una migliore e una peggiore.

alex

#2
Citazione da: PokerFace - Novembre 08, 2017, 09:28:52 AM
funzionano bene tutte e due le strade, non ce n'è una migliore e una peggiore.

Sicuro? Sicuro sicuro? Quello che dici è già importante e interessante, ma qui stiamo parlando della differenza fra risultato molto buono e risultato eccellente; non stiamo parlando degli errori grossolani. La differenza è sottile. Forse dipende dalla personalità del cavallo?

Uno dei misteri dell'equitazione è proprio quello di come possano funzionare molto bene principi e stili di addestramento diversissimi!
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ranas71

Io penso che il secondo metodo sia da preferire decisamente: visto che stiamo chiedendo al cavallo di fare qualcosa di cui farebbe di certo a meno, è un dovere rendere, come minimo, il lavoro il più piacevole possibile. E poi secondo me anche proprio a livello di risultati sul piano dell'addestramento sono migliori quelli ottenuti col secondo metodo.
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

PokerFace

Aspetto i dati da cui trai l affermazione che i risultati son meglio nel secondo metodo.

max

Un conto è la "non violenza", sempre auspicabile, un'altro è la "piacevolezza" che abbinata all'addestramento - o utilizzo utilitaristico del cavallo - suona sempre un po' come un ossimoro.

Un conto è una forzatura brutale, un'altro è mantenere il cavallo nello stato mentale di apprendimento nonostante le difficoltà del caso. Ma anche sapendo mantenere tale stato - e vi assicuro che è da cintura nera di monaci zen - non mi viene da associarci comunque la parola "piacevolezza".

Posso affermare di poter SEMPRE rendere piacevole insegnare a un cavallo a fare il "gira" come lo fa anche il cane, ma non me la sento di affermare che un addestramento come cavallo da sella possa essere SEMPRE piacevole... per quanto uno ci provi prima o poi arriva un momento in cui dobbiamo imporci, non con la violenza (che non porta a nulla) ma direi nemmeno con piacevolezza, giusto per non essere ipocriti.

Per il resto...

il metodo di affrontare direttamente le difficoltà per farle svanire porta con se il rischio della brutalità (es: cavallo che non sopporta troppa gamba: lo abituo a sopportarla tenendola premuta in modo troppo intransigente - rischio di difese);

il metodo di assecondare cosa piace al cavallo per non entrarci mai in contrasto, porta con se il rischio di diventarne succubi (es: cavallo che non sopporta troppa gamba: cerco di non andare mai oltre il livello che sopporta - rischio che sopporti sempre meno fino a che non ubbidisce più).
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Ranas71

Citazione da: Ranas71 - Novembre 08, 2017, 05:11:52 PM
Io penso che il secondo metodo sia da preferire decisamente: visto che stiamo chiedendo al cavallo di fare qualcosa di cui farebbe di certo a meno, è un dovere rendere, come minimo, il lavoro il più piacevole possibile. E poi secondo me anche proprio a livello di risultati sul piano dell'addestramento sono migliori quelli ottenuti col secondo metodo.
Poker ma non hai letto, non ho parlato in senso assoluto, ho detto "secondo me", e non ci si può basare solo sui dati, che sono relativi ai casi che si sono verificati e comunque sono qualcosa di statistico, a mio parere è meglio fare delle deduzioni che ti portano a stabilire la veridicità o meno della tua affermazione. Comunque io non ho né dati né tantomeno mi sono messo lì a dimostrare quanto ho detto, ecco perché ho specificato "secondo ne". Poi un cavallo sereno dovrebbe lavorare meglio di uno stressato, e penso tra fare una cosa che ti piace e una che non ti piace ti stessi decisamente di meno nel fare quella che ti piace.
Ancora un'altra cosa: io ho detto risultati relativi all'addestramento, non a gare o qualcosa del genere, pertanto, essendo anche il concetto di addestramento abbastanza soggettivo, anche i risultati a questo relativi sono soggettivi.
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

Ranas71

Citazione da: max - Novembre 08, 2017, 07:57:21 PM
Un conto è la "non violenza", sempre auspicabile, un'altro è la "piacevolezza" che abbinata all'addestramento - o utilizzo utilitaristico del cavallo - suona sempre un po' come un ossimoro.

Un conto è una forzatura brutale, un'altro è mantenere il cavallo nello stato mentale di apprendimento nonostante le difficoltà del caso. Ma anche sapendo mantenere tale stato - e vi assicuro che è da cintura nera di monaci zen - non mi viene da associarci comunque la parola "piacevolezza".

Posso affermare di poter SEMPRE rendere piacevole insegnare a un cavallo a fare il "gira" come lo fa anche il cane, ma non me la sento di affermare che un addestramento come cavallo da sella possa essere SEMPRE piacevole... per quanto uno ci provi prima o poi arriva un momento in cui dobbiamo imporci, non con la violenza (che non porta a nulla) ma direi nemmeno con piacevolezza, giusto per non essere ipocriti.

Per il resto...

il metodo di affrontare direttamente le difficoltà per farle svanire porta con se il rischio della brutalità (es: cavallo che non sopporta troppa gamba: lo abituo a sopportarla tenendola premuta in modo troppo intransigente - rischio di difese);

il metodo di assecondare cosa piace al cavallo per non entrarci mai in contrasto, porta con se il rischio di diventarne succubi (es: cavallo che non sopporta troppa gamba: cerco di non andare mai oltre il livello che sopporta - rischio che sopporti sempre meno fino a che non ubbidisce più).
D'accordo, infatti secondo me bisogna rendere l'addestramento il più piacevole possibile e quindi non considerare la piacevolezza come o presente o assente, ma valutare anche tutti i livelli intermedi, tentando di raggiungere quello più elevato.
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

alex

Giusto per chiarire cosa io intendo per "piacevolezza", mi è venuto in mente che qualsiasi cosa si faccia volentieri è per forza, più o meno, piacevole. Magari per noi homines sapientes, che siamo particolarmente contorti, si tratta di un piacere "morale", "il piacere da appagamento del senso del dovere" e simili cosacce, probabilmente per gli animali qualcosa di più semplice, ma anche per loro fare una cosa volentieri significa sentirla in qualche modo piacevole.

Fra l'altro: se fosse vero che un animale sente una certa forma di piacere quando lavora volentieri, allora il lavoro stesso potrebbe essere, in qualche modo, un "rinforzo positivo", una ricompensa.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Zarathustra

Probabilmente il secondo "metodo" (quanto meno il pensare di usarlo) è più piacevole PER NOI.

alex

Sto molestando chi mi trovo intorno con la domanda: "fare qualcosa volentieri implica che farlo sia, in qualche modo, piacevole?"; per ora tutti mi hanno risposto di sì.

Se avessi chiesto: E' bene che il cavallo lavori volentieri? a Poker: che salti volentieri? molti avrebbero risposto di sì; ma siccome ho nominato la piacevolezza, si resta un po' perplessi..... ma se fossero due cose collegate....
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ranas71

Ma infatti sono sinonimi, io li vedo come concerti estremamente collegati, forse coincidenti.
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

Ranas71

Citazione da: Zarathustra - Novembre 09, 2017, 11:15:47 AM
Probabilmente il secondo "metodo" (quanto meno il pensare di usarlo) è più piacevole PER NOI.
No, almeno per me non sarebbe così. Far lavorare volentieri un cavallo è molto più difficile di farlo lavorare controvoglia o di obbligarlo.
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

PokerFace

ranas non ne sarei cosi sicuro... non sono certo che far lavorare un cavallo obbligandolo sia piu facile che farlo convincendolo con le buone.

ho giusto un cavallo che, se provi a imporgli qualcosa, ti fa passare un brutto quarto d'ora (un quarto d'ora, un'ora, due ore... quel che serve per addestrati).
con lui ho compreso il significato della parola "compromesso" ahahahahahaha (e imparato molti insulti, improperi, ecc).

Ranas71

Esempio: voglio insegnare a piaffare a un cavallo. Penso sia più facile farlo dandogli le frustate sulla groppa che farlo nel modo corretto (anche se non so quale sia), e mi viene da pensare che il cavallo lavori meno piacevolmente con il primo metodo.
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".