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talento indispensabile?

Aperto da milla, Luglio 15, 2013, 07:17:25 PM

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milla

Quand'ero ragazzino, nelle riviste femminili - a casa giravano : Grand Hotel, Eva, Anna Bella - c'erano invariabilmente delle letioni di samba, cha cha  cha, rumba, tango ecc. ecc. spiegate oltre che a parole con simpaticissimi diagrammi e skemini, le mie cugine e le mie sorelle cercavano di imparare seguendo le impronte e gli arzigogoli disegnati coinvolgendomi - con mia grande riluttanza - come cavagliere.
Bene, quelle pubblicazioni potevano insegnare solo a coloro che già sapevano...sapevano la musica, il ritmo e avevano confidenza col proprio partner.
Infatti, arrivava lo zio Imbriani, gettava uno sguardo distratto alle riviste, e, a turno, prendeva tra le braccia le fanciulle che da impacciate paperette diventavano eleganti aironi sulle note della cumparsita.

Questo ha scritto Raffaele in un altro topic.
Per chi non avesse chiaro il discorso esplicito quello che ho desunto dall'esempio (eventualmente Raffaele mi correggerà):è inutile che un cavaliere legga tanto,frequenti forum,si eserciti ecc.  perchè se non ha talento (o come diceva il Gen l'Hotte il tatto equestre),o il sacro fuoco o quello che vi pare,non combinerà mai niente.

Io non sono d'accordo. Cioè è chiaro che se uno non ha un eccezionale talento innato non diventerà mai un cavaliere eccelso ma questo non toglie che,con tanta fatica,applicazione e sudore quotidiano  si possa alla fine dei salmi diventare almeno passabili.

Che ne pensate voi?

Nicola

#1
Oh....pur essendo barefutto, sul tema del talento sono ferrato.

Perchè ci sono tre principali gradi nel talento: la predisposizione, il talento, la categoria "fuoriclasse".

In sostanza ritengo che nessuna disciplina possa essere svolta senza una, almeno discreta, predisposizione.

NOTA: Il normodotatesimo non c'entra una beata con la scala dei talenti. Fughiamo ogni dubbio. La Camelin è una fuoriclasse, per intenderci.

Non sto qui a disquisire sul perchè o percome dell'evoluzione psicomotoria e baggianate varie, per le quali ho edito un modesto volumetto di 6.000 pagine oltre figure e tavole sinottiche, del quale rimando alla lettura.

Io sono stato un modesto, al limite del discreto, atleta. Io ero un po' più che predisposto, avevo una certa dose di talento. Nello sport che praticavo ho molto sudato e faticato, ma una parte di ciò che facevo era istintivamente efficace.

In campo equestre ritengo solo di avere predisposizione.

Da cosa me ne accorgo? Dal fatto che in sella devo sempre passare per il lato cosciente per ogni movimento, ed ho poco tatto e tempismo.

Come si riconoscono i vari gradi? Semplicissimo:
- Il predisposto impara in fretta
- Il talentuoso impara anche per istinto
- Il fuoriclasse è un talentuoso in cui il talento è talmente elevato che all'efficacia del gesto è legata una riconoscibile estetica

Sono troppo criptico?
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

bionda

Non so... se avessi le idee chiare al riguardo, probabilmente dovrei darmi al golf e tenere il cavallo solo da compagnia.

Per un amatore che dedica poche ore alla settimana riuscire ad essere appena decente in sella è già un grosso traguardo, alla portata solo di chi ha del talento. Quelli che vedo montare benino ...e non fanno le Olimpiadi!... son tutti ragazzi/e che hanno cominciato da piccoli e montano diverse ore al giorno, tutti i giorni, per mestiere.

Il talento nel senso di tatto equestre, sensibilità, comprensione di quel che il cavallo sta facendo, si coltiva e si migliora con pratica e passione. Il problema è che ci va anche un grande talento fisico, forza, agilità, ritmo, resistenza.

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Nicola

Aggiungo qualche nota.

Supposto che si pratichi una certa disciplina con costanza pressoché maniacale (che è condizione "necessaria" a scoprire in sè il talento, quando esiste), esiste un momento in cui la percezione armonica del movimento è tale per cui è possibile non regredire più da un certo livello tecnico.

Se uno ha predisposizione questo risultato arriva con un immenso lavoro.

Se uno ha talento, col medesimo lavoro arriva ad essere molto bello a vedersi.

Il fuoriclasse fa sembrare beoti i talentuosi, normalmente la percezione che se ne ha, ammesso di avere un minimo di acutezza, e che ogni gesto non potrebbe che essere fatto in quel modo.

Poi ciascuno si piò sbizzarrire in sfumature....io scelgo la fisica quantistica.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

carodubbio

IO non ho talento per stare in sella , ma ho l'animo del cavaliere che può bastare visto che anche se frequento i professionisti, non ci campo e pratico l'equitazione per hobby, ma riesco a difendermi dai professionisti perché l'impegno che ci metto mi ripaga con i risultati, piccoli si ma la soddisfazione è molta ,

e anche perdere in gara non significa nulla , importante perdere salvando l'onore con una prestazione di alto livello
sportivo

Tu Reviens

Citazione da: milla - Luglio 15, 2013, 07:17:25 PM
Quand'ero ragazzino, nelle riviste femminili - a casa giravano : Grand Hotel, Eva, Anna Bella - c'erano invariabilmente delle letioni di samba, cha cha  cha, rumba, tango ecc. ecc. spiegate oltre che a parole con simpaticissimi diagrammi e skemini, le mie cugine e le mie sorelle cercavano di imparare seguendo le impronte e gli arzigogoli disegnati coinvolgendomi - con mia grande riluttanza - come cavagliere.
Bene, quelle pubblicazioni potevano insegnare solo a coloro che già sapevano...sapevano la musica, il ritmo e avevano confidenza col proprio partner.
Infatti, arrivava lo zio Imbriani, gettava uno sguardo distratto alle riviste, e, a turno, prendeva tra le braccia le fanciulle che da impacciate paperette diventavano eleganti aironi sulle note della cumparsita.

Questo ha scritto Raffaele in un altro topic.
Per chi non avesse chiaro il discorso esplicito quello che ho desunto dall'esempio (eventualmente Raffaele mi correggerà):è inutile che un cavaliere legga tanto,frequenti forum,si eserciti ecc.  perchè se non ha talento (o come diceva il Gen l'Hotte il tatto equestre),o il sacro fuoco o quello che vi pare,non combinerà mai niente.

Io non sono d'accordo. Cioè è chiaro che se uno non ha un eccezionale talento innato non diventerà mai un cavaliere eccelso ma questo non toglie che,con tanta fatica,applicazione e sudore quotidiano  si possa alla fine dei salmi diventare almeno passabili.

Che ne pensate voi?

Che le tue deduzioni sull'esempio fatto da Raffaele potrebbero essere errate: infatti le sue parenti, quelle citate nell'esempio,  non imparano a ballare leggendo le riviste ma praticando il ballo con un cavaliere capace. Del talento non si fa cenno.  Quindi a mio parere lui dice che è la pratica - la buona pratica - a indurre progressi nell'allievo, mentre la lettura di testi - sovente complessi - risulta più utile a chi di fatto già sa.  E su questo concordo: se avessi preso in mano il testo de la Hotte quarant'anni fa, quando ho cominciato a montare, non avrei nemmeno capito di cosa precisamente parlava...che potesse tornarmi utile è fuori di discussione.

Detto questo, per rispondere alla tua domanda finale: bisognerebbe capire cosa intendi per "passabile", ognuno di noi ha un personale metro a riguardo. Io potrei definire passabile - parlando esclusivamente del lavoro in piano - un cavaliere che lavora senza problemi alle tre andature, che conosce almeno i principali esercizi sulle due piste, fa il cambio di galoppo al volo eccetera, ma di fatto non ho definito nulla perchè ci sono cento modi di fare una spalla in dentro, quanti di questi sono per te passabili? Quello che basta sia una spalla in dentro? Quello che no, la voglio anche leggera, voglio che si vedano pochissimo gli aiuti ecc...? Perchè cambia parecchio. La prima si impara in dieci minuti, la seconda magari ci provi tutta la vita e non ci riesci, se sei privo di talento.
Secondo me con molta volontà, molto tempo a disposizione, un buon cavallo e un buon istruttore qualcosa si combina. Fino a che punto ci si può spingere, quello lo decide il talento o, se preferisci, l'inclinazione per questo sport.

milla

Giusto Tu Reviens non avevo preso in considerazione questa possibile interpretazione .

Luna di Primavera

io non ho sicuramente talento né equestre né fisico
aggiungiamoci che non ho molto tempo per montare

e quindi? che faccio mi dò all'uncinetto?

no, per dio, continuo imperterrita e amen se a vedermi faccio schifo e se sono poco efficace.
il che non significa che non cerchi di migliorare, chiaramente: tuttavia penso che ormai il mio margine di miglioramento sia molto molto relativo.
gioisco di progressi che voi magari riterreste insignificanti e mi deprimo per le inevitabili sconfitte, ma di mollare non se ne parla. o meglio, se ne parla eccome, sapete quante volte ci penso? però poi prevale quel "qualcosa" (passione? ostinazione?) che mi spinge a insistere.

dal punto di vista del mio cavallo, "uh poverino c'ha la ruschena"... è vero, lo so. però scusate io penso che lui è il cavallo e che per guadagnarsi il fieno mi può anche sopportare un paio d'ore o tre alla settimana  :dontknow:
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Wild

Io credo che non sia il talento ad essere indispensabile, bensì la passione. Quest'ultima è indispensabile perché l'equitazione richiede dedizione e sacrificio in misura di gran lunga maggiore rispetto agli altri sport e solo una grande passione può portare al livello di dedizione e sacrificio richiesto per ottenere dei risultati.
Il talento influisce certamente sulla "carriera" del cavaliere, ma non è indispensabile per montare discretamente, altrimenti i cavalieri sarebbero veramente pochissimi, invece di gente che va a cavallo ce n'è tanta (che poi lo faccia benino, bene, benissimo o in maniera eccezionale non importa, basta che lo faccia con amore e nel rispetto del cavallo).
Alla fine dipende tutto da cosa si vuol fare col cavallo. Poi è ovvio che se uno inizia a montare da bambino è tutta un'altra storia perché avrà più confidenza e sicurezza rispetto a un adulto e quindi sarà avvantaggiato per l'avvenire, ma siamo sempre lì, senza passione non andrà da nessuna parte.
In parole povere credo che, almeno fino a un certo punto, la volontà possa arrivare laddove il talento non arriva, ma la mancanza di passione non possa essere compensata in alcun modo.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

Luna di Primavera

Citazione da: Wild - Luglio 16, 2013, 11:22:35 AM
invece di gente che va a cavallo ce n'è tanta (che poi lo faccia benino, bene, benissimo o in maniera eccezionale non importa, basta che lo faccia con amore e nel rispetto del cavallo).

sono d'accordo, ma rispetto del cavallo non è anche montare bene?
estremizzo, chiaramente  :icon_rolleyes:

ma quando io penso di smettere, è perché mi rendo conto che non sono all'altezza di lui, del cavallo.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Di fronte a questo interrogativo mi viene in mente l'esempio della bicicletta. Tutti possono imparare ad andare in bicicletta; tutti possono continuare ad andare in bicicletta, se hanno imparato, fino a tarda età; esattamente come tutti possono andare a cavallo decentemente, se lo vogliono.

Per andare bene, occorre di più.

Per andare in modo eccellente, o c'è il talento innato, o non c'è niente da fare; e l'eccellenza è per pochissimi, dai tempi più remoti.

Scusa Nicola se ho banalizzato.

Quanto all'analogia fra talento per la danza e talento per montare, penso che ci sia una relazione profonda.... mi piacerebbe fare una piccola statistica al proposito.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

La scaletta di Nicola è assai interessante, se la domanda è : talento  indispensabile?
La mia risposta è no ! Con l'esclusione del livello di eccellenza.

Conosco una persona che a prezzo di applicazione, costanza, caparbietà, studio e lavoro, tanto lavoro diventato un discreto ostacolista e istruttore federale di equitazione.
Trent'anni fa montava da cani ora monta bene ma ad un occhio allenato (il mio) mostra sempre una legnosità, una mancanza di naturalezza che mai gli potranno far passare il livello raggiunto: medio alto.

Per contro ricordo una ragazzina, montava qualsiasi cavallo: alto, basso, lungo corto, in avanti, in dietro, gentile, infame.

La sua morbidezza e il suo mettersi assieme e condizionare lo lallo era eccezionale, pareva che i lalli capissero e si adeguassero, faceva saltare pure i catenacci: aveva talento, puro talento.
Ma mai si applicò più dello stretto necessario, a 17/18 anni appese la sella al chiodo e si dedicò ad altre attività sportive :icon_eek:.

Ora, madre di figli, mi dicono che vorrebbe tornare a montare...bah !

Brassens cantava: aveva talento, aveva predisposizione ma senza tecnica il talento è solo perversione.





... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Wild

Citazione da: Luna di Primavera - Luglio 16, 2013, 11:57:46 AM

sono d'accordo, ma rispetto del cavallo non è anche montare bene?
estremizzo, chiaramente  :icon_rolleyes:


Secondo me è montare senza fargli del male, facendo attenzione alle sue esigenze e ponendole al di sopra dei capricci del cavaliere, montare senza costringerlo a movimenti più innaturali dello stretto necessario o a carichi di lavoro troppo oberanti, per far ciò sì, bisogna montare bene (nel mio post definisco questo "livello" "benino" e non vado infatti a considerare livelli più bassi di questo).
è comunque solo un'opignone che mi sono fatta, da neofita, leggendo, ascoltando diverse campane, guardando video e sopratutto osservando altre persone (spesso a me sconosciute) montare a cavallo, ma in particolare osservando le reazioni e il livello di rilassatezza delle loro cavalcature.
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

alex

Citazione da: Wild - Luglio 16, 2013, 05:14:31 PM
.....ma in particolare osservando le reazioni e il livello di rilassatezza delle loro cavalcature.

Forse più che rilassatezza, calma.... un + ugualmente  :horse-smile:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Wild

Citazione da: alex - Luglio 16, 2013, 10:43:32 PM
Forse più che rilassatezza, calma.... un + ugualmente  :horse-smile:

Si, "calma" è un termine più appropriato. Grazie!  :horse-smile:
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli