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Il frustino attraente

Aperto da alex, Dicembre 03, 2016, 02:43:08 PM

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Miky Estancia

A che serve fare.....
Bella domanda.
A che serve fare salto ostacoli?
A che serve fare dressage?
A che serve fare completo?
A che serve fare lavoro in piano?
A che serve fare monta da lavoro?
A che serve fare reining?
A che serve fare team penning?
A che serve fare ranch sorting?
A che serve fare western pleasure?
A che serve  fare passeggiate  e trek?
A che srrve fare lavoro circense?
A che serve fare lavoro in libertà?
A che serve fare attacco sportivo?
A che srrve fare attacco da lavoro agricolo?
A che serve  fare monta nativa?
A che serve fare monta spagnola?
A che serve fare alta scuola?
A cosa serve fare gimkane?
A cosa srrve correre in pista con trotter e galoppini?
Ecc. ecc. ecc. ecc.

Tutte queste attività servono, per chi ne fa un lavoro, a campare. Istruttori di disciplina, allevatori di cavalli, produttori e venditori di attrezzature, veterinati, addestratori, preparatori, ecc. ecc. ci tirano fuori soldini per vivere da tutte queste attività.

Poi ci sono quelli che scelgono una disciplina e la praticano per divertirsi e passare il tempo libero.

E poi ci sono quelli che hanno sempre da ridire su chi fa scelte diverse dalle loro.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

alex

Eh Miky... le cose non sono così semplici.

Nella cosiddetta civiltà dei consumi, che io vedo come una truffa piramidale, è essenziale che se un bisogno non c'è, lo si crei dal nulla; altrimenti non c'è crescita (dei consumi), e senza crescita ogni truffa piramidale (com'è noto) si affloscia e si scopre per quello che è. Quindi un conto è l'attività di servizio per soddisfare un bisogno; una cosa del tutto diversa, è quella di creare, e poi alimentare, un bisogno che non c'era.

Non è una critica che rivolgo particolarmente all'equitazione, anzi; la storia millenaria dell'equitazione, e le emozioni sempre simili che provoca, dice che in qualche modo misterioso l'equitazione soddisfa un bisogno reale e profondo; però tutti questi professionisti che ci girano intorno mi fanno un po' paura, temo che prima o poi cadano in un conflitto di interessi triplo: il loro, quello dei cavalieri/clienti e quello dei cavalli. Armonizzare sistematicamente questi tre interessi che confliggono uno con l'altro non dev'essere semplice.


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

segreto

Permettimi di puntualizzare, Alex: non è che se un bisogno non c'è, lo si crea dal nulla.
Mica si crea il bisogno di vasi da notte in pietra onice!
Piuttosto direi che se c'è un bisogno latente e vagamente riconosciuto da parte della "vittima-cliente-consumatore" (per esempio il desiderio non meglio definito di andare a cavallo) si può creare un indirizzamento di desideri ed aspettative verso prodotti che ci si trovi nella possibilità di fornire facilmente a basso costo di produzione e ad alto valore aggiunto:  "metodi", "corsi", abbigliamento ed accessoristica e et similia.
Per le cose serie, ti sfido a riuscire a creare un bisogno che renda poi quattrini a palate. Chi mai potrebbe creare un bisogno di massa per il lavoro rieducativo alla corda o per il concorso di S.O.? Son cose che richiedono impegno vocazionale, mica si comprano al mercato di Saronno!
E' il potenziale produttivo a basso costo che genera mostri da spingere sul mercato.

Segreto