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L'equitazione a scuola

Aperto da Wild, Gennaio 10, 2017, 01:14:51 AM

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Wild

Ringrazio tutti per le risposte e gli spunti di riflessione che avete fornito.

Se ci fosse stato un liceo equestre, anch'io mi ci sarei fiondata a capofitto, altro che greco, latino e rinunce varie...quindi, se venisse aperto un liceo simile, dico il vero, non mi dispiacerebbe (fermo restando che l'equitazione andrebbe inserita nel contesto didattico e interdisciplinare, cosa tutt'altro che impossibile, essendo parte anch'essa della nostra cultura, ma attuabile solo in presenza di determinate capacità e competenze da parte di docenti e istruttori) però, si tratta di una fascia di età già abbastanza "matura" rispetto a quella degli alunni di materna, elementari e medie.

Se iniziassi a parlare di questi tre ordini di scuola, soprattutto dei primi due, in pratica vi costringerei a leggere una tesi di laurea...non mi pare il caso...quindi, mi limito a proporvi una domanda, uno spunto di riflessione, che mi piacerebbe accoglieste, ma che potete anche ignorare, se volete: gli istruttori di equitazione sono formati e preparati per entrare nel contesto scolastico e rapportarsi con scolaresche di quelle fasce d'età? Possono gli istruttori di equitazione, così come sono adesso, diventare docenti di equitazione?
Ricordiamoci che in ogni classe c'è tutto il mondo, etnie diverse, esigenze diverse, classi sociali diverse, sensibilità diverse e che la scuola ha il dovere di rispondere ai bisogni di tutti e che tutti a scuola devo sentirsi bene...e chiudo, per evitare di scrivere un poema...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

milla

Scusate eh ma se esistesse un liceo  equestre che tipo di sbocchi lavorativi potrebbe dare? Non ho idea di come porrebbe essere strutturato e delle materie di studio ma ho forti dubbi che un diplomato possa uscirne col bagaglio culturale sufficiente a consentirgli l'ingresso in una qualunque facoltà universitaria.
Ho amici con figli che frequentano il liceo sportivo, mi sembra un offesa già il fatto di chiamarlo liceo.

silviasco

Cara Milla, il fatto che un liceo equestre non dia accesso ad una facoltà universitaria mi sembra un limite molto trascurabile, credo che chi vi si dovesse  iscrivere vorrebbe entrare piuttosto in una scuderia...  :icon_rolleyes: tu ritieni ancora che una laurea possa garantire sbocchi lavorativi maggiori di una buona formazione professionale? Io non credo, purtroppo, e sono laureata, masterizzata (all'estero) e dottorata. Ho avuto la fortuna (anche la forza, perché non è stato un percorso facile, ma c'è voluta anche la fortuna) di vincere un concorso da laureata ma lavoro gomito a gomito con altri laureati (e masterizzati e dottorati anche loro) che invece lavorano inquadrati come operai (svolgendo peraltro mansioni e compiti da laureati: studi, relazioni, redazione di atti amministrativi, ecc.). Altri, moltissimi altri, in moltissime amministrazioni, come diplomati (tanto che in certi Enti è veramente difficile trovare davvero dei diplomati nei posti per diplomati!). Per non parlare delle schiere numerosissime di laureati, più o meno neo- (che in Italia siamo ragazzi fino almeno ai 40), che lavorano direttamente gratis, o con contratti superprecari, cronicamente sottopagati.
Francamente, non lo so se consiglierei mai alle mie figlie di laurearsi, a meno che non veda in loro una sincera passione e predisposizione per un certo mestiere. Se una di loro mostrasse un interesse per lavorare in ambito equestre, non ci penserei due volte ad appoggiare la scelta di una scuola superiore professionalizzante, che la cultura si può coltivare tranquillamente in proprio.
Poi, non sarebbe troppo difficile secondo me fare un percorso analogo a quello dei diplomati agrari, che almeno in agraria se la cavano benone (io avevo un paio di colleghi a Scienze Ambientali che sulla chimica ci davano l'orzo a noi dello scientifico!), e magari tirare fuori un percorso che orienti all'ippiatria (infermieristica veterinaria) o direttamente alla veterinaria, piuttosto che a Scienza delle Produzioni animali (per allevare), ecc.

Wild

Nella mia zona il liceo sportivo è un liceo scientifico a cui hanno aggiunto più ore di educazione fisica.
Dipende da come viene strutturato il corso di studi.

La cultura, secondo me, dipende più dalle attitudini della persona e dalla sua famiglia che dalla scuola che, scusate la franchezza, eccezion fatta per la scuola primaria (che stanno provvedendo ad ostacolare in mti modi), in Italia è carente tutta e non è più in grado di trasmettere molto ai giovani.

Il mondo è andato avanti e la scuola è rimasta indietro, incapace di dialogare, salvo rare e preziose eccezioni, con il mobdo attuale. Attraverso corsi professionalizzanti può passare cultura, perchè possono interessare e motivare. Sono più allettanti dello stare seduti 12 ore al giorno a tradurre versioni (a meno che uno non avbia questa passione, allora...). Il problema non sarebbe il corso di studi, ma la preparazione e la motivazione dei docenti.
In Italia si pensa ancora che vi siano docenti e scuole di serie a e b, questo è grave se si vuole offrire una pliralità di offerte formative, molto grave e porta rabbia e frustrazione per docenti e alunni.
L'alterbativa? Tutti uguali fin dopo il liceo, che non deve durare per forza 5 anni, poi un bel ventaglio di università più utili e meno settoriali di queste. Si sa che i ragazzini di 14 anni non sono ancora in grado di prendere una decisione così importabte per il loro futuro e che spesso poi si pentono...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

milla

Beh Silvia la pensiamo diversamente, io non potrei fare il lavoro che faccio senza una laurea magistrale, esame di stato ecc. ,mio figlio maggiore frequenta il 2 anno di medicina ed ha superato il test tra i primi 60 in Italia grazie all'ottima preparazione che ha ricevuto nel liceo scientifico che sta frequentando adesso il fratello minore e se dovrà o vorrà andare all'estero per lavorare benissimo. Peace  and love,

Luna di Primavera

#50
Citazione da: Wild - Gennaio 13, 2017, 07:36:50 AM

L'alterbativa? Tutti uguali fin dopo il liceo, che non deve durare per forza 5 anni, poi un bel ventaglio di università più utili e meno settoriali di queste.


ah beh questa è più o meno l'ottima proposta ventilata dal neo ministro dell'istruzione (titolo di studio accertato della signora in questione: terza media).

io la penso e strapenso come milla.
e in un paese che porta dentro di sé la cultura greca e romana, sentir bistrattare greco e latino e sentir parlare di "12 ore al giorno a tradurre versioni " (ma quando mai??? ma quando mai avrai passato 12 ore al giorno a fare compiti??? non ci credo neanche se ti vedo) fa veramente tristezza.
non dico che tutti i ragazzi debbano studiare queste materie, ma mi fa un po' ribrezzo che non ne venga riconosciuto il VALORE CULTURALE e formativo.

e sì, è esattamente vero che ci sono scuole di serie a e scuole di serie b, e va bene così, perchè ci sono studenti di serie a (ossia, in grado di affrontare l'impegno delle scuole "impegnative") e studenti di serie b (che non hanno interesse allo studio nè senso di responsabilità adeguato). non è un delitto o una discriminazione, è un fatto: non tutti siamo buoni studenti. ma questo non è certo un buon motivo per appiattire il livello generale, anzi, ognuno dev'essere rispettato nelle proprie inclinazioni.

scusami wild se sono così brusca, non è che ce l'ho in particolare con te, ma non condivido una singola parola di quello che hai detto, e siccome mi pare di ricordare che sei molto giovane mi cascano veramente le braccia a pensare che questo sia il futuro della nazione.

per fortuna non tutti i ragazzi la pensano come te e per fortuna ci sono 14enni che hanno non dico le idee chiare, ma almeno la forza interiore, la motivazione e l'orgoglio di affrontare un percorso di studi veramente serio, con l'obiettivo di formarsi in primis come persone.. e poi anche come professione. perchè, parliamoci chiaro, tutte le professioni sono giuste e necessarie e nobili, ma fra il medico e l'addetto ai bottali della conceria un po' di differenza.. c'è.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

klystron

Ahahah il liceo equestre ha scatenato il delirio!
eccolo comunque
http://www.charles-peguy.net/etablissement/pole-equestre-du-bois-tillac/

Teniamo comunque presente che la scuola francese e' strutturata in modo diverso. Qui la parte equestre e' in pratica (da quel che capisco) relativa solo all'ultimo anno (17-18 anni).

Il problema sbocchi universitari e' relativo: in principio anche gli istituti tecnici non sono propriamente pensati per poi accedere all'Universita' (anche se resta comunque possibilissimo). Che poi ci sia differenza di "qualita'" tra gli studenti del liceo classico e quelli di un liceo sportivo puo' anche starci, ma li il discorso secondo me e' di tipo diverso.

AnnaQ

Io non sarei così drastica e pessimistica sulla scuola italiana...

Per quel che vale la mia singola esperienza, ho fatto l'erasmus a Berlino, e a contatto con tedeschi, francesi, inglesi, americani, australiani, polacchi e israeliani io e altri italiani che ho conosciuto (anche da università di serie b per dare retta agli stereotipi) non eravamo per nulla impreparati, o "indietro". Anzi.

Ed essendo mezza tedesca, so bene come funziona il sistema scolastico nella meravigliosa efficiente Germania e ti dico: lì sì che hai scuole di serie A e B e C, e a 10 anni scegli se farai l'università o no praticamente. Per non parlare del sistema americano-anglosassone...

Insomma se noi siamo quelli indietro io sono molto felice di avere studiato in questo arcaico sistema scolastico  :horse-smile:
sicuramente tu Wild studiando queste cose la vedi diversamente...

Citazione da: Luna di Primavera - Gennaio 13, 2017, 09:30:11 AM

e in un paese che porta dentro di sé la cultura greca e romana, sentir bistrattare greco e latino e sentir parlare di "12 ore al giorno a tradurre versioni " (ma quando mai??? ma quando mai avrai passato 12 ore al giorno a fare compiti??? non ci credo neanche se ti vedo) fa veramente tristezza.
non dico che tutti i ragazzi debbano studiare queste materie, ma mi fa un po' ribrezzo che non ne venga riconosciuto il VALORE CULTURALE e formativo.

Quoto al 100 %  :occasion14: non volevo partire anche con l'apologia del classico perchè poi sembro pagata dal miur ahahah ma gli studi classici sono davvero uno degli ultimi baluardi contro l'utilitarismo e il consumismo. Il greco, la storia dell'arte, la letteratura non sono UTILI ma sono BELLI. E per qualcuno basta e avanza 
And but for the sky there are no fences facing

Luna di Primavera

#53
vorrei aggiungere un aneddoto.
anni fa nella ditta dove lavoravo c'era come fringe benefit la possibilità di fare lezioni private di inglese con un ragazzo madrelingua.

una volta ci siamo messi a parlare del sistema scolastico: lui diceva che il sistema scolastico UK è altamente specializzato e professionalizzante sin dalle scuole superiori, a differenza del sistema scolastico italiano che ha come obiettivo primario la formazione CULTURALE degli studenti.
ecco, mi disse, io ho frequentato solo corsi prevalentemente tecnici, e ora che sono venuto in Italia a insegnare inglese mi rendo conto che quanto a cultura e letteratura inglese ne sapete di più voi italiani di me.

e considerate che il livello di insegnamento dell'inglese in Italia è davvero imbarazzante eh.

in un'altra occasione parlavo con una docente dell'università di Coventry (UK), eravamo assieme in una conferenza internazionale a Firenze, con speaker da ogni parte del mondo. mi diceva che lei si sente sempre in imbarazzo (professoressa universitaria ordinaria eh) perchè a questi eventi tutti tranne lei parlano almeno due lingue.

per dire che l'aspetto culturale dell'insegnamento e la formazione culturale (anche umanistica) dei ragazzi ha il suo valore.. ed è grande, anche se a molti sembra assurdo e inutile.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

madamen67

Io ho avuto la fortuna di avere una madre e una zia insegnanti che mi hanno un po' passato la passione per lo studio e una innata curiosità di sapere, di chiedere. Ben venga. Avrò anche avuto la fortuna di avere insegnanti validi, ma la formazione culturale che io ho ricevuto al liceo (anche relativamente al metodo di studio) è risultata formidabile, anche quando sono passata all'università. Sono passati tanti anni, sono cambiate tante cose e non sempre in meglio, purtroppo. Però sono pienamente d'accordo con Luna quando scrive

l'aspetto culturale dell'insegnamento e la formazione culturale (anche umanistica) dei ragazzi ha il suo valore.. ed è grande, anche se a molti sembra assurdo e inutile.
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

klystron

ragazzi, solo per chiarire. Ho parlato del liceo equestre con scopi totalmente diversi, non vorrei che passasse il messaggio sbagliato. Sono anche io figlia di insegnanti, ho fatto il classico per poi studiare ingegneria (cosi come mio padre, mia madre, mia nonna.....ecc) e sono una sostenitrice degli studi classici. Il punto che volevo fare era solo che ci sono paesi in cui la cultura equestre e' piu' diffusa e "considerata", e un esempio di questa cosa e' l'esistenza di studi dedicati anche a livello di scuola superiore (vedi liceo equestre). Non penso sia paragonabile a un classico, ma piu' a un istituto tecnico (esiste il ragioneria, e loro hanno anche l'equestre). Tutto qui. Ovvio che se uno vuole prendere lettere classiche non la vedo come una scelta furba.

madamen67

Ma quello che invidio (mettiamola così) è questa diffusione e considerazione della cultura equestre. Cioè, la Francia in un boccone si mangia la Fise e tutti i tesserati...guarda, lasciamo stare...
Non invidiate. Applaudite e poi fate di meglio

silviasco

Sui sistemi scolastici: concordo che il nostro non è tanto male, anch'io sono stata all'estero post laurea ed ho potuto toccare con mano che la mia preparazione era molto superiore agli omologhi inglesi (fra l'altro gli inglesi sono ignorantissimi anche della loro propria grammatica, fanno errori di ortografia allucinanti). Quanto poi la qualità di ciò che ho appreso possa dipendere dalla qualità dei docenti avuti , piuttosto che da un ambiente culturale familiare favorevole, francamente non so... se riprenso a certi soggetti ignoranti come capre che sedevano in cattedra... Beh di certo ho sviluppato moooolto senso critico e capacità di discernimento e di studio in autonomia  :icon_rolleyes:!
Quel che volevo dire è che purtroppo, in Italia, la laurea non ti garantisce affatto un buon lavoro. Spesso nemmeno nei settori un tempo "forti" tipo medicina (ho una cara amica quasi coetanea radiologa: prima di vincere il concorso ha fatto un calvario non da poco). Quando parlavo di colleghi laureato inquadrati come operai non intendevo che FANNO gli operai: fanno i laureati, ma con l'inquadramentoe lo stipendio da operaio: hanno iniziato come precari, e nel concorso di stabilizzazione hanno bandito posti da operaio, ben sapendo che le persone che l'avrebbero ricoperti erano ben più competenti. Del resto, perché sforzarsi di pagare un laureato come funzionario se posso farlo lavorare ugualmente pagandolo come operaio? :vfncl:
Il problema di chi si laurea brillantemente in una materia e finisce poi a fare tutt'altro mestiere per cui bastava un diploma è un ulteriore problema i cui è piena l'Italia
Per quello concludevo che un buon istituto superiore non è affatto una scelta "di serie b", ma semplicemente diversa. Come dice kly, una scuola tecnica che prepara ad un settore che (dovrebbe essere) tecnico.

Luna di Primavera

Citazione da: silviasco - Gennaio 13, 2017, 10:46:13 AM
Quel che volevo dire è che purtroppo, in Italia, la laurea non ti garantisce affatto un buon lavoro.

hai ragione purtroppo, ma la formazione che hai avuto non è comunque da buttar via. anche se ti tocca metterla in un cassetto.
c'è un valore intrinseco nella cultura, non per forza tutto deve essere utilitaristico.

e altrimenti, amiche mie, ma cosa li ascoltiamo a fare i concerti? cosa compriamo a fare i romanzi? e chi studia musica per la soddisfazione di farlo allora è un perditempo?

"non leggiamo e scriviamo poesie perchè è carino. noi scriviamo e leggiamo poesie perchè siamo appartenenti alla razza umana. e la razza umana è piena di passione." cit (e neanche tanto colta).
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

milla

Luna hai espresso perfettamente il mio pensiero.
Che poi studiare latino, storia dell'arte, letteratura non è solo bello e piacevole (almeno per me eh) ma ti fornisce un bagaglio, una forma mentis, che ti serviranno qualunque tipo di studi tu faccia in seguito, ripeto uno dei miei figli fa medicina ed il latino gli è servito eccome, e non (come molti scioccamente pensano) perchè molti termini medici derivano dal latino, ma proprio come impostazione mentale.

Proprio agli ultimi colloqui i prof mi raccontavano dei problemi che stanno avendo con le sezioni di scienze applicate che il liceo è stato letteralmente costretto ad aprire; in sostanza si tratta di uno scientifico in cui è stato tolto il latino e sostituito con l'informatica  :icon_eek:. Bene c'è stato un assalto a queste sezioni il primo anno seguito dalla bocciatura di circa il 50% degli iscritti proprio perchè i ragazzi (o le famiglie o entrambi) credevano che si trattasse di un liceo "facilitato".

Altra esperienza: una mia cara amica ha ottenuto finalmente la cattedra e si è trovata ad insegnare inglese ai ragazzi di una quinta di un istituto tecnico, è in depressione per la frustrazione di dover insegnare la materia che ama a ragazzi che se ne strabattono.

Ha ragione Luna, ci sono scuole di serie A e B perchè non tutti hanno capacità e/o voglia di studiare, e non c'è nulla di male in questo.

Concordo con chi mi ha preceduto anche sull'analisi delle differenze tra il nostro sistema scolastico e quello anglosassone.

Ed infine io vorrei spezzare una lancia ma grossa, grossissima, in favore degli insegnanti; forse sarà un caso ma nella vita mia e dei miei figli ho incontrato sempre persone competenti, innamorate del loro lavoro, capaci di far appassionare gli allievi e che lavoravano sodo davvero.