:chewyhorse:
Ieri ci hanno portato una cavallina di tre anni: sanfratellana di produzione selezionata, molto bella ma con uno sguardo veramente biricchino...
Porta solo la capezza, per quanto ne so: non sta legata, non dà i piedi, non si fa strigliare, ha il simpatico vezzo di dare calci e morsi e ovviamente non è stata maneggiata, l'avevo già vista a Sanfratello la scorsa primavera perché era in vendita.
L'ha acquistata, da poco, una coppia di fidanzatini di un paesino a una trentina di km da quì, ovviamente è la ragassa (una principiante) che vuole montare, e altrettanto ovviamente :icon_eek: ha preso una puledra da domare anzi da ammansire.
I due piccioncini, stavano per tentare l'operazione in proprio, quando - per loro fortuna - qualcuno li ha consigliato di portarla da noi.
Il ragasso, nel primo approccio, era convinto che in un mesetto gli restituivamo la cavalla redini in mano. :icon_eek:
Non li ho trattati io, anzi ancora non li conosco, ma Cimarosa gli ha spiegato che minimo la devono lasciare tre mesi, bisogna ammansirla:
ammansire v. tr. [der. di manso1] (io ammansisco, tu ammansisci, ecc.). – Rendere mansueto: Orfeo con la lira ammansiva le fiere; con compl. di persona, rabbonire, calmare: era fuori di sé, ma sono riusciti ad ammansirlo; nell'intr. pron., calmarsi, rabbonirsi: alla fine s'è ammansito.
poi domarla, scozzonarla ed infine addestrarla...ma da noi un cavallo scozzonato è più che addestrato.
Dunque:
ammansimento: nel caso equestre si tratta di dare allo lallo le prime regole di "buona educazione": governo della mano, dare i piedi, sopportare il cuoio addosso, stare legato e nel contempo si comincia con la corda o - se lo si ha - col tondino.
Oggi, i polledri sono tenuti a casa, si ammansiscono automaticamente coi pro e contro della situatione, ammansire un lallo di 400 kili è altra storia...ci divertiremo.
...sempre a proposito della polledra in questione, ho scoperto che ha già scaraventato per le terre chi ha tentato (a pelo :icon_eek: :icon_eek:) di cavalcarla.
La birba sa che può sbarazzarsi dello cavagliere...ora, bisogna che - per prima cosa - le si faccia capire che l'huomo è più forte di lei: non ha paura dei suoi calci, riesce a tenerla da terra e non si fa buttar giù dalla sella...se la lalla prende coscienza della sua forza può diventare indomabile (Rarey ?).
Io non capisco ancora che senso abbia comprare un puledro se di cavalli ci capisci zero. :icon_rolleyes:
Dei geni insomma...
:icon_axe:
Lo fanno perchè ci capiscono zero.... fra le due cose vi è una relazione di causa-effetto chiarissima. Vi ho raccontato più volte la storia, a lieto fine, di Morena.... mesi e mesi di puro ammansimento; poi io ho interpretato la parte dello scozzone. Risultato: eccellente. Ma la cosa era diversa: la cavallina era solo disgustata dall'imboccatura e dai cattivi modi dei maniscalchi. Tolta l'ìimboccatuira, e tolti i maniscalchi :horse-wink: il problema era per metà risolto.
Per Rarey, il danno è già fatto: il principio è che il cavallo non deve MAI diventare consapevole della sua forza.
Per Rarey sarà così, per Raffaele no.
Diamante, aveva imparato che se si metteva a candela il cavagliere cadeva o scendeva...ora non si impenna neanche sotto tortura.
Diamante è un bestio da 600 kg con energia et ormoni et cazzutaggine da vendere, non una gentile lallina che ha conosciuto solo il bosco e una coppietta di futuri sposini.
Bisogna trovare il punto debolo, la forza - ammesso che si possa vincere un lallo colla forza - non serve a niente.
In effetti, quella di Rarey mi è sembrata un'esagerazione - forse una raccomandazione-spauracchio, un buon "principio" più che una regola. Morena aveva imparato (e bene!) che non c'era umano che osasse toccarle i piedini posteriori, la "doppietta fulminea con urlo" che tirava dissuadeva chiunque.... adesso non calcia più. E - da quando l'ho "presa in mano io" - per quel comportamento non è mai stata punita. Semplicemente le ho fatto capire, pian piano, che non serviva a nulla; che era energia sprecata.