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lallismo.

Aperto da raffaele de martinis, Marzo 08, 2013, 02:40:58 PM

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raffaele de martinis

Un mio vecchio amico di "cavallinitudine" nel ueb mi chiese: - "quand'è cominciato il lallismo? Conosci episodi di lallismo storici?
Belle domande! Pur essendo il massimo "lallistologo" italiano, non ci avevo pensato seriamente.
Per rispondere, bisogna stabilire cosa si intende per lallismo; detto in poche parole, il lallismo è una sorta di "imbecillità" assimilabile allo stato di "beotia" nel quale si trova l'innamorato nel pieno della fregola.
In varia misura, l'innamorato - in quello stato - fa cose che farebbe mai normalmente, crede all'inverosimile, esce dagli schemi della ragione e della logica, è disposto a sacrifici e a spese pazze, fa "beate figure di mierda" ben felice di tutto ciò...chi di noi - almeno una volta nella vita - non si è trovato in questo stato  ?
Normalmente, questo stato di ottenebramento mentale va scemando e ben presto si rientra in un sano rapporto affettivo più o meno durevole, oppure ci si manda "aff***ulo" allegramente e tutto finisce lì.
Coi lalli, spesso succede che la "beozia" duri tutta la vita e vedi gente di 70anni convintissima che qualsiasi lallo può esser condotto solo con una capezza speciale e che la ferratura sia stata un'invenzione dannosa e superflua e che il lallo si possa educare "giocando", senza costrizioni/punizioni.
Se è vero che l'uomo ha sempre sfruttato i lalli, spesso brutalmente, è altrettanto vero che un innato trasporto e un sincero amore per i lalli è sempre esistito ed è istintivo nella nostra specie...Giacomo, il mio nipotino - 2 anni - "impazzisce" per i cavalli, bisogna vederlo perché non lo si può descrivere.
Quest'amore, ha trovato in ogni epoca e in ogni luogo la sua espressione nella letteratura, nella scultura, nella pittura, le rappresentazioni artistiche del lallo non si contano; - dagli ignoti artisti della caverna di Lescaux a Picasso, da Omero a Muir : - ma costoro non erano lallisti.
Lo stesso dicasi delle stranezze di Caligola e di tanti altri potenti nella storia, sappiamo di mangiatoie per lalli fatte d'avorio intarsiate d'oro, di bardature arricchite di corallo e d'argento, sappiamo che in alcune culture i condottieri si facevano seppellire con le loro armi e coi loro lalli: - ma questa gente non era lallista.
Mio nonno - fece per 50anni il carrettiere - quando il suo lallo si ammalava - lo accudiva giorno e notte...gli stava vicino, gli parlava dolcemente, dormiva con lui: -  ma don Raffaè non era un lallista.
Il generale L'Hotte piange "come un vitello" quando è costretto a lasciare Sabine, la sua prima vera cavalla: - ma il Generale non era un lallista.
Quando è morto mio padre non ho pianto, purtroppo era già "andato" da tempo; ho pianto senza ritegno  quando Fiorello - steso a terra, la testa tra le mie braccia - ha fissato il cielo senza più vederlo: - ma io non sono un lallista.
Di episodi storici di vero e proprio lallismo non ne ricordo, uno potrebbe essere quello che ci segnala L'Hotte: - "il signor Saint-Reine - grande amante dei cavalli - raccoglieva i chiodi e gli oggetti appuntiti per strada per timore che i cavalli si azzoppassero."...fatto in se certamente irrazionale/lallistico ma potrebbe essere solo una stranezza come tante altre.
Invece, nella letteratura, ci sono moltissimi casi di pseudolallismo, infatti quanti cavalli dalle facoltà eccezionali vengono descritti da Omero in poi ?
Balio e Xanto,  Bucefalo, Incitatus, Babieca, Brigliadoro, Frontino...solo per citarne alcuni; la storia si perpetua fino ai giorni nostri più prosaicamente con : - Furia, Tornado, Dinamite, Zietto, Black Stallion e Spirit: - ma questo non è lallismo è ricostruzione letteraria.
Per esperienza diretta, i primi episodi di lallismo li ho visti negli anni 70/80 del secolo scorso, quando i parvenus dell'equitazione son diventati maggioranza e dunque hanno costituito - per la loro assoluta mancanza di cultura e di background equestre  - un gregge indifeso, imbelle, da incrementare, da tosare, da sfruttare in maniera a volte indecorosa, da una famelica fauna che da sempre ruota attorno al mondo del lallo che - a cominciare da quegli anni - si è arricchita e continua ad arricchirsi di nuove "figure professionali" e di marchingegni e di stages e di metodi "dolcissimi" e di sistemi innovativi e di libri e dvd inventati per il benessere del lallo ma in realtà fatti su misura del nuovo acquirente del mondo del cavallo il cui profilo sommariamente è questo: -
donna - benestante - età dai 14 ai 60 anni - a volte in sovrappeso - spesso con problematiche
esistenziali legate alla sfera sessuale - assolutamente debuttanti - piene d'entusiasmo e di incoscienza.
Ricordo che ai principi degli anni 70 del s.s. una entusiasta giovane signora, appena arrivata nel mio maneggio, prese a trattare un mio stallone - malgrado i miei avvertimenti -  con le stesse precauzioni e con le stesse moine - pucci pucci - che lei riservava al suo cagnolino, con mia sorpresa, Orlando sembrò gradire e la prima volta tutto andò liscio...la seconda: - la stava per ammazzare !
Credo che da allora la signora abbia abbandonato precipitevolissimevolmente l'idea di praticare l'equitazione e si sia dedicata con ampio profitto al giardinaggio.
Comunque, oggi risulta che in Italia - secondo la FISE - gli sport equestri sono praticati da donne per .il 63% e da uomini per il 37%
  La riprova: - quest'estate sono andato a vedere una mia "pupilla" (Laura -13 anni), stava preparandosi per il suo primo "socialino" di s.o. in campo c'erano 5 ragazzine che montavano, altre 3 ed un maschietto aspettavano il loro turno a bordo campo; 4/5 "mamme" - annoiatissime e accaldatissime - assistevano sotto una tettoia;   l'istruttrice e l'artiere erano due ragazze tutte e due provenienti dall'Ungheria.
Se si esclude il proprietario dell'impianto, che sfaccendava nei paraggi, l'unico maschio adulto ero io, ricordo benissimo l'episodio perché mi ci applicai e feci anche delle fotografie alla squadretta di ragazzine.
Questo è il mercato, dunque, l'offerta si deve adeguare alla domanda, gli istruttori si sono adeguati e se vogliono incassare devono far finta di sostenere le ***te di turno, ma qualcosa sta cambiando...saprò dire.



Tutto ciò lo scrissi da altra parte oltre un anno fa, ed è quello che penso da tempo.

E' cambiato poco quasi nulla !

Siccome - come ho detto - il lallismo è cominciato circa trent'anni fa, sarebbe ora che maturasse, cioè  che: dopo aver accolto i nuovi (costosi) guru ci si fosse reso conto che le cose che predicavano/che predicano son vecchie come il cucco e che - in determonate condizioni - si son fatte da tremila anni, specie nei circhi che non per niente si chiamavano equestri.

Il cavallo non si dovrebbe trattare come un criceto o un cagnolino, ma quì lo dico e quì lo nego dato che la realtà mi contraddice sia in questo foro sia nei contatti giornalieri con i lallisti.
Ora, quello sbagliato sono io, ringrazio la direzione di avermi concesso questo spazio, dove chi vorrà potrà accedere ad alcune letture interessanti che altrimenti - se non conosce il francese - non potrebbe fare.

Chiudo questo topico, se avete idee diverse dalle mie sul lallismo e ne volete discutere - per favore - aprite un topico in altro loco, quello che volevo/potevo dire l'ho detto...non parteciperò alla discussione.

Scusatemi se a qualcuno abbia dato l'impressione di essere un toll, non era nelle mie intenzioni tollare, sono semplicemente - in questo contesto - un alieno.




... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Son passati 10 anni da quando aprii questo topico, il lallismo è finito!

Eh già, è stato superato dalla definitiva femminizzazione del mondo del cavallo nei paesi cosiddetti "avanzati".

Controbattere la corrente narrazione, oltre che difficile, è inutile.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...