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Da terra..solo per la doma e per gioco?

Aperto da DivinityOfDarkness, Maggio 12, 2012, 10:27:12 PM

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bambolik

entro in punta di piedi qui...
Io piccola artigiana del lavoro alla corda e non solo.
Approdai alla corda gurdando delle oscure stampe della Scuola di Vienna appese anni fa in una club hause..."Certo questi facevano il cavallo quasi solo alla cavallerixxa e rifinivano da sella" mi dissero..
Foorse a qualcosa serve allora mi dissi...peccato che al di la di voi...di chi ne ha per varie motivazioni e/o passioni e con differenti modalità magari, provato i benefici adesso impera il motto che "Lavorare alla corda fa male ai cavalli perchè fanno le rallegrate si feriscono e poi non ha scopo dal sella"... :icon_confused:
Col lavoro alla corda personalmente ho:
-Ricostruito "fuducia" negli oggetti simil fruste del "veterano" così tanto "voluto" bene che se qualcuno a 150 metri azzardava a fare il gesto di raccogliere un sasso o aveva un frustino in mano la povera bestia partiva a randa come se non esistesse che il dover salvarsi.
- Fatto la schiena e incollatura a cavallo anziano e cavallo ex galoppatore...taaaanto tempo e pazienza
- Inengnato la cessione alla gamba e praparato al galoppo dx (sconosciuto agli ex galoppini)
tanto altro che non mi dilungo MA cosa fontamentale...ridotto la MIA cellulite  :horse-cool:
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).

bionda

Pokerface, siccome il cavallo non è una bicicletta, e ha una testa sua, per farlo funzionare devi per forza stabilire e gestire un rapporto. Sarà un rapporto padrone/animale, addestratore/animale, diverso dai rapporti tra persone. Ma proprio perchè è diverso, e devi gestirlo tu, perchè non puoi dare responsabilità all'animale, te lo vuoi studiare? ti ci vuoi impratichire, allenare? Il lavoro a terra serve anche a questo. Serve a te per capire bene come funziona il rapporto con il cavallo, serve ad entrambi per imparare un linguaggio comune di aiuti, cioè comandi. Rispettare l'animale vuol dire anche non aspettarsi che faccia le cose per motivazioni che non può avere, salvo arrabbiarsi se non le fa.

Non è vero che addestrare il cavallo da terra vuol dire rompergli le scatole, aluni fanno questo, ma ci sono altri metodi.

Io gioco con il mio cavallo anche quando lo monto, nel senso che io gioco, e lui è il mio giocattolo. Però faccio in modo che si diverta anche lui, altrimenti il gioco non mi piace.

"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Miky Estancia

Citazione da: PokerFace - Maggio 14, 2012, 06:17:00 PM
beh non lo crea più di una norma sessione di lavoro a sella.
ma non c'è nulla di libero in tale rapporto. è un rapporto obbligato, un pò come quello tra datore di lavoro e dipendente.

Per dire così, hai mai provato? E se si, con quale metodo?

Perchè...scusa ma è uno dei miei lavori, e a me risulta tutto il contrario. Con il lavoro a terra si costruisce il rapporto col cavallo...almeno come si fa qui da noi.
Imparo a comunicare col cavallo in modo facilmente comprensibile da lui, costruisco un rapporto gerarchico (sono il capo, non il bipede che dispensa carote o gli sballonzola sulla schiena) quindi pongo delle richieste che vengono accettate perchè provengono da un capo (si ha fiducia del capo e lo si rispetta). Non c'è nulla di noioso e ripetitivo in questo, a meno che non si cominci a meccanizzare (e questo non fa parte del nostro modo di lavorare).

Il cavallo passa sul telo (almeno nel mio modo di lavorare) non perchè ne ha due scatole piene di me che glielo chiedo o perchè ha paura (di chi, di cosa? In caso di paura poi il cavallo reagisce o con la fuga o con la resistenza passiva e allora non avremo un passare sul telo, ma un cavallo senza controllo che magari ci investe), ma semplicemente perchè glielo chiedo e sa che se accondiscende ad una mia richiesta, avrà il suo tornaconto (niente premi in cibo, solo pausa, riposo, esattamente come avviene tra i suoi consimili).

C'è obbligo o condizionamento certo, ma del tipo che il cavallo conosce e accetta, quello tra capobranco e sottoposto, la cosa più naturale per lui...

Durante il lavoro in libertà, quello vero e ben fatto....i cavalli non sono minimamente stressati o annoiati e il gioco...esiste eccome....basta guardare un video di Jean François Pignon o di suo fratello Frederic....
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

rhox

#18
mi sa che c'è un fraintendimento di base.
da quel che ho capito poker sta velatamente facendo allusione a una scuola (o a un insieme di scuole) che utilizza il lavoro a terra chiamandolo gioco e basa gran parte del metodo sulla ripetizione degli esercizi con vari stadi di pressione.
io personalmente concordo con lui sul fatto che non è quello il legame che voglio col mio cavallo in cui non è vero che creiamo un rapporto o un'intesa, semplicemente gli insegnamo come rispondere ai nostri stimoli, lo condizioniamo.

dall'altro punto di vista anche io uso il lavoro a terra (poi specificherete cosa intendete con lavoro a terra e quello in libertà perchè ho paura che ognuno intenda qualcosa di diverso) per rafforzare il rapporto, ma perchè aumento la rispondenza del cavallo ai miei comandi e quindi diminuisco il numero di contrasti e momenti spiacevoli.
in questo modo posso avere un rapporto più sereno perchè i contrasti sono minimi e più facilmente risolvibili. non sto parlando la sua lingua o diventando amico col mio cavallo...

tornando a prima: cosa è per voi il lavoro da terra?
lavoro alla corda, alle doppia longe, cavallo libero a fare esercizi o a girare alla corda, semplice rincorrersi in giro, passare barriere/cavalletti/salto in libertà/ecc, arie di alta scuola, ecc..
perchè non si può dire che il lavoro alla doppia longe sia paragonabile allo yo-yo di parelli o al salto in libertà o al passare sui teli.
quindi in che caso specifico usate certi esercizi, in quali momenti dell'addestramento del cavallo, in quali contesti, con quale frequenza, ecc?
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Midnight

Per quanto mi riguarda il lavoro alla corda non é lavoro da terra.
Nel senso che è una parte di questo.
Per me si lavora da terra, con e senza corda, con e senza bardatura.
Quando lo utilizzo?
Quando ho un cavallo nuovo, quando ho un cavallo non abituato e non collaborativo agli aiuti in sella, quando ho un cavallo che ha forti rifiuti, quando voglio insegnare qualcosa di nuovo.

E comunque con il mio cavallo non faccio meno di 2-3 sessioni a terra a settimana.

P.s. È notizia recente che pare che nel nph stiano abbandonando il termine 7 giochi
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

rhox

però midnight il tuo intervento vuol dire tutto e niente. nel senso che come imposti il lavoro a terra?
il lavoro alla corda è una sessione a sè delle 2-3? ne fa parte? monti dopo? alla corda giri solo alle 3 andature o proponi anche il lavoro su due piste? ecc
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

PokerFace

grazie rhox, hai capito perfettamente quello che intendevo, ma l'hai spiegato in modo molto più comprensibile.

per tornare in tema... io per fare il fisico ho girato alla corda un pò con tutto, ma mi son trovato bene in particolar modo con la redine pessoa. ho anche trovato molto utile girare su un leggero dislivello.

poi (non so se per voi è lavoro da terra... forse no) faccio spesso passeggiate a mano o in bicicletta con il cavallo. a mano faccio anche percorsi un pò impegnativi con salite e discese ripide. quando sono in bicicletta vado più in piano (se no mi sfianco troppo......). i cavallo sono bravissimi e sembrano gradire. facciamo anche piccoli guadi, fossi, ponticelli, sottopassaggi/gallerie eccetera. devo dire che non si spaventano quasi mai, al massimo guardano e soffiano qualche secondo se c'è davvero qualcosa di terribile, se no in genere mi seguono con la testa a ciondoloni.
ovviamente però non galoppano, qualche volta in bici li faccio trottare sulle stradine di terra battuta. quando li porto a mano, solo passo.

Midnight

Citazione da: rhox - Maggio 15, 2012, 08:53:31 AM
però midnight il tuo intervento vuol dire tutto e niente. nel senso che come imposti il lavoro a terra?
il lavoro alla corda è una sessione a sè delle 2-3? ne fa parte? monti dopo? alla corda giri solo alle 3 andature o proponi anche il lavoro su due piste? ecc
Beh Rhox il mio messaggio vuol dire tutto e niente perchè la domanda che poni vuol sapere tutto e niente!
Nel senso che.. DIPENDE  :chewyhorse:

Ovvero, dipende dal cavallo che lavoro.
Se siamo all'inizio, il lavoro sarà prettamente alla corda, iniziamo con le andature e gli stop, le transizioni e lo stop.

Poi cerco di insegnare da terra a cedere alle pressioni e a non dargli contro.

Nei cavalli più "avanti" come lavoro, insegno passi laterali, cessioni alla gamba ecc ecc.
Tutto quanto.

Quindi per me non è solo girare e ginnasticare ma è lo stesso che poi farò in sella, quindi anche lavoro sulle due piste.

Quando non siamo all'inizio, cerco di farlo nel campo, così che possiamo lavorare proprio sul perimetro, ma anche sui cerchi, slalom e quant'altro.

A volte dopo il lavoro a terra monto, altre volte se è stato impegnativo o lungo, magari non monto... dipende
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rhox

Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Midnight

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rhox

io da terra lavoro alla corda, discretamente.
non mi lancio molto oltre perchè la mia cavalla mi fa montare il nervoso in un nanosecondo per cui finiamo a litigare. lei non collabora e io in realtà sono autodidatta in questo senso quindi evito non sapendo come eventualmente correggere o chiedere meglio.
lavoro un po' su barriere e cavalletti, teli, ecc seguendo le linee guida del metodo tellington
ma io non ho grandi velleità addestrative quindi mi accontento di poco

ma in realtà dedico poco tempo in generale, spesso arrivo in uno stato in maneggio per cui libero le cavalle in un prato a mangiare e io rilasso i nervi..
quindi se muovere le mascelle o andare in giro a piedi per le colline è considerabile lavoro a terra (come nel caso di pokerface) ne faccio un sacco, se no ne faccio poco.

p.s. non ero intervenuta proprio perchè ritengo di aver ben poco da dire, ho cercato di ampliare e chiarire l'argomento e di interpretare led ue versioni che si erano create in questi ultimi interventi :horse-wink:
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

bionda

Citazione da: rhox - Maggio 15, 2012, 10:09:25 AM
io da terra lavoro alla corda, discretamente.
non mi lancio molto oltre perchè la mia cavalla mi fa montare il nervoso in un nanosecondo per cui finiamo a litigare. lei non collabora e io in realtà sono autodidatta in questo senso quindi evito non sapendo come eventualmente correggere o chiedere meglio.

Altrove avevo capito che fai un po' di clicker-training. Mi confondo con qualcun'altra?
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Udo Bürger
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Miky Estancia

Citazione da: rhox - Maggio 15, 2012, 08:20:13 AM
mi sa che c'è un fraintendimento di base.
da quel che ho capito poker sta velatamente facendo allusione a una scuola (o a un insieme di scuole) che utilizza il lavoro a terra chiamandolo gioco e basa gran parte del metodo sulla ripetizione degli esercizi con vari stadi di pressione.
io personalmente concordo con lui sul fatto che non è quello il legame che voglio col mio cavallo in cui non è vero che creiamo un rapporto o un'intesa, semplicemente gli insegnamo come rispondere ai nostri stimoli, lo condizioniamo.

dall'altro punto di vista anche io uso il lavoro a terra (poi specificherete cosa intendete con lavoro a terra e quello in libertà perchè ho paura che ognuno intenda qualcosa di diverso) per rafforzare il rapporto, ma perchè aumento la rispondenza del cavallo ai miei comandi e quindi diminuisco il numero di contrasti e momenti spiacevoli.
in questo modo posso avere un rapporto più sereno perchè i contrasti sono minimi e più facilmente risolvibili. non sto parlando la sua lingua o diventando amico col mio cavallo...

tornando a prima: cosa è per voi il lavoro da terra?
lavoro alla corda, alle doppia longe, cavallo libero a fare esercizi o a girare alla corda, semplice rincorrersi in giro, passare barriere/cavalletti/salto in libertà/ecc, arie di alta scuola, ecc..
perchè non si può dire che il lavoro alla doppia longe sia paragonabile allo yo-yo di parelli o al salto in libertà o al passare sui teli.
quindi in che caso specifico usate certi esercizi, in quali momenti dell'addestramento del cavallo, in quali contesti, con quale frequenza, ecc?

Se poker allude alle scuole che propongono giochi e alla fine meccanizzano, mi trovo perfettamente daccordo con voi sul fatto che....rapporto zero o giù di lì e condizionamento parecchio.

Per me il lavoro a terra è tutto un insieme di lavori che si effettuano da terra appunto, da praticare a rotazione a seconda del soggetto e degli obiettivi da raggiungere, con frequenze da adattare ad ogni soggetto senza nessuno schema fisso che porta inesorabilmente al meccanizzare e non serve alla costruzione del rapporto.

Il mio modo di lavorare, sia alla doppia longia, alle redini lunghe, in libertà o su percorso paure, non è mai mirato all'esercizio perfetto, ma alla ricerca della relazione col cavallo. Solo con una buona e fine relazione, posso pensare di ottenere un risultato perfetto (ad esempio il passaggio in debardage del "trous du souris", è impensabile se non si ha una relazione molto forte col cavallo: la ripetizione meccanica non è possibile viste le infinite variabili sulla difficoltà del passaggio).
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

rhox

Citazione da: bionda - Maggio 15, 2012, 12:09:40 PM
Citazione da: rhox - Maggio 15, 2012, 10:09:25 AM
io da terra lavoro alla corda, discretamente.
non mi lancio molto oltre perchè la mia cavalla mi fa montare il nervoso in un nanosecondo per cui finiamo a litigare. lei non collabora e io in realtà sono autodidatta in questo senso quindi evito non sapendo come eventualmente correggere o chiedere meglio.

Altrove avevo capito che fai un po' di clicker-training. Mi confondo con qualcun'altra?

ci lavoro poco, è molto più utile con la cavalla di nicola che con la mia.
non ho ancora trovato un premio che la stimoli veramente molto a cercare soluzioni quando non le capisce al volo, è assolutamente frustrante per cui spesso lascio perdere (ad esempio il targeting va benissimo finchè ce l'ho in mano io ad altezze accettabili o per 2 sessioni. lo sposti a terra e se ne va, glielo metti sotto al muso mentre gironzola e lo evita volontariamente, alla terza sessione in cui proponi qualcosa se ne va o resta immobile, ecc)
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

DivinityOfDarkness

Per me il lavoro da terra è esattamente quello che dice la parola, ossia tutto ciò che avviene tra cavallo e cavaliere quando quest'ultimo non è in sella.

Lavoro da terra è l'ammansimeto del cavallo nei primi stadi della doma, poi è il maneggiameto per il grooming, è la ginastica alla corda e in tondino, con e senza bardatura nonchè l'introduzine e affinamento delle tecniche e dei movimeti del cavallo nelle sue 6 possibili direzioni: avanti, indietro destra, sinistra, alto e basso.

Certo, non tutto si può fare da terra, per ovvi motivi fisici: uno spin da terra lo posso solo abbozzare e sarà più un pivot sui posteriori. Però da terra riesco a impostare tutte le basi di ciò che mi servirà a sella.

Concordo con l'inutilità della meccanizzazione di certi metodi 'addestrativi'.
Ho seguito per un po' lezioni di horseman-program e assistito (nel senso di guardare, esserci, assistere apputo) per un'intera primavera alla doma di una cavalla con questo metodo..e tuttora non capisco cosa serva avere il cavallo che alla fine sa girare intorno a te alla distanza di 3,70 senza corda, che si avvicina se ti abbassi, che indietreggia se lo guardi con gli occhi della suocera.
Servono se vuoi fare quello. Ma diventa qualcosa fine a se stessa...
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.