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Cavalli di piccola taglia

Aperto da alex, Ottobre 22, 2014, 08:45:14 AM

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bionda

Secondo me, una cosa è preservare la bio-diversità nella fauna selvatica, diverso sarebbe incentivare l'allevamento di animali inutili. Se ci sono risorse, le vedrei impiegate meglio incentivando il miglioramento degli allevamenti utili.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

alex

La biodiversità delle specie selvatiche è patrimonio della natura; la biodiversità delle specie domestiche è patrimonio dell'umanità. Possiamo essere d'accordo sul fatto che l'uomo prima scompare dalla superficie terrestre, con i danni che fa, e con la sua intelligenza a metà e meglio è; in questo caso è giusto fregarsene della biodiversità degli animali e delle piante domestiche; in caso contrario disperdere la biodiversità delle specie domestiche è schizofrenico.

Quello che sembra inutile oggi, potrebbe essere utilissimo domani.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

bionda

Ma insomma, si alleva apposta per selezionare caratteristiche migliorative, non per preservare difetti.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Bubba

Immagino dipenda da cosa si intende per caratteristiche migliorative :horse-wink:

La selezione dei cani, ad esempio, ha portato a parecchi problemi.
Non solo nelle razze " disfunzionali" ( bull dog.. ) ma anche i cani da lavoro si son deteriorati.

Io personalmente trovo la selezione attuale dei cacalli mokto bella ( nel senso che crea cavalli belli con belle manovre) ma credo che li stiamo un po' ( tanto) rovinando.

Me li immagino liberi.. ce la farebbero? Per quanto? E se ne avessimo bisogno sul serio, reggerebbero?

Bestiole " modello primitivo"  non solo ce la farebbero, ma starebbero meglio che non in box

La " mia" vecchia poni credo potrebbe resistere a quasi tutto. E di sicuro, se tornasse libera, se la cacerebbe alla grande.
Anche certi vecchi quarter, forse. Gambe perfette, altezza giusta.
Adesso pero' anche li' ci sono linee di sangue con tare genetiche.

La salute e la resilienza mi sembrano caratteristiche preferibili all' eleganza.
Almeno in teoria. Perche' se avessi un Walla Walla non lo cambierei con un cavallino resiliente. Predico bene ma...

blackhorse68

No , si alleva quello che il mercato o le leggi dell'economia richiedono.
Una volta i TPR venivano allevati , soprattutto , per il lavoro agricolo.
Erano grandi ma non enormi , forti , piedi sani , etc.
Quando non sono più serviti al lavoro , sono stati allevati per la carne , non importava se avevano piedi delicati o difetti morfologi,
bastava fossero grossi , tanto avevano vita breve.
Ora se ritorneranno a lavorare nei campi si cercherà di produrre soggetti equilibrati , dal piede a posto , dritti e dal fisico sodo e muscoloso , non ciccione.
Stiamo sempre parlando di TPR e tra il primo e l'ultimo sono passati forse 100 anni.
Il TPR di mio nonno era sicuramente diverso da quello che troverebbe mio figlio.
Cos'à fatto cambiare l'allevamento? La richiesta.

Quindi posso allevare anche galline verdi rarissime , ma se nessuno le compra , sono destinate all'oblio , le tengo per simpatia e quando mio nipote non vorrà spendere soldi per le galline verdi , metterà in pentola l'ultima e arrivederci.
Poi un giorno ci si renderà conto che avevano un gene che risolveva i problemi dall'ebola , ci prenderemo a sassate i gioielli di famiglia ,
ma le galline verdi non ci saranno più.
Ma ci saranno quelle azzurre , tanto coccolone e pacioccone che tutti vorranno.
Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e voglio cambiare me stesso.
                                                               Dalai Lama

silviasco

#20
Eccomi, i cavalli di piccola taglia non possono che attirarmi vista la mia... piccola taglia!
Venendo alle razze in estinzione ed alla tutela della biodiversità, credo che ci sia un piccolo distinguo da fare: un conto è una razza "antica", ossia che l'uomo ha selezionato in secoli e secoli in cui il cavallo era un mezzo di sopravvivenza, e che pertanto, a prescindere dalle mode e dalle attitudini sportive, hanno il pregio, se non altro, della rusticità ed il valore culturale della tradizione del territorio cui appartengono e per il quale sono perfettamente adattati (come ad es. il pony mogod di cui parlava alex all'inizio, ma anche il camargue, l'esperia, ecc.).
Un altro conto, a  mio avviso, sono le selezioni "vecchie", ossia, se non attuali, comunque non in continuità con una tradizione e storia secolare: es. l'aas citato da pokerface, o il TPR "ciccione". Se non ho capito male, si tratta di una "razza" che è stata creata in tempi relativamente recenti solo grazie ad incentivi statali mal diretti, ossia non realmente finalizzati a valorizzare alcunché, né le potenzialità di fattrici indigene (di cui magari si perde la rusticità), né quelle di soggetti con potenzialità sportive (perché se ricerchi le potenzialità sportive devi perlomeno addestrarli decentemente, i puledri, altrimenti anche ne avessero di potenzialità nemmeno emergerebbero). Ecco io una "razza" così la lascerei tranquillamente andare. Mentre, restando in Sardegna, mi concentrerei semmai sui cavallini della Giara, altri piccolini molto affascinanti...
Su quelli che sono poi i dettami del mercato, che dire, devo prenderne atto, anche se non li condivido. Ovvio che un allevatore deve ricercare il profitto, e quindi seguire le "mode"; è per questo che dovrebbero servire gli incentivi, per tenere in vita razze di valore (storico, culturale, genetico, e non necessariamente sportivo) nonostante la scarsa remuneratività di mercato.
Il valore della biodiversità è avere più chance per il domani: le "galline verdi", per l'appunto, che se non sono remunerative dovrebbero essere sovvenzionate in virtù della possibilità che un domani ci curiamo l'ebola (o ci facciamo qualche altra cosa meno eclatante ma comunque utile: magari un domani qualcuno tenta un incrocio nuovo e ne escono soggetti fantastici per una nuova specialità di cui tutti andranno matti...).

Alexis85

#21
[quote author=PokerFace link=topic=3633.msg96201#msg96201 date=1414049580

ovvio che ce ne siano sempre meno. e della bio diversità non mi importa molto, se sono prodotti che nessuno vuole non ha senso continuare. o si fanno buni prodotti, ideonei all'uso sportivo (nell'endurance per esempio) oppure ciao ciao.
[/quote]

Secondo me se c'è un allevamento c'è una richiesta del mercato. Non per forza di uso sportivo perché oltre al salto ostacoli endurance e dressage ci sono altre miriadi di sport equestri, e c'è anche chi è interessato a non fare attività sportiva ma solo trekking e vedi che l'ass sportivo si rompe in due settimane. la preservazione della biodiversità che dite voi coi cavalli non c'entra: biodiversità è l'insieme della varietà di organismi viventi presenti in un  ambiente; preservare la biodiversità significa proteggere l'equilibrio tra tutti gli animali che popolano un determinato l'ambiente... e l'uomo è già anche troppo attivo in questo, facendo spesso dei danni.

Ma i cavalli non c'entrano con la biodiversità... sono animali troppo selezionati. e sempre a mio parere è importante preservare razze autoctone, anche se "inutili" (parola assurda quando si parla di cavalli...tutti i cavalli hanno un utilizzo ,anche quelli da morfologia) perché selezionando, si fissano dei caratteri genetici che possono essere presi per migliorare razze anche per un uso sportivo. E' così che sono nati i cavalli sportivi. Tutti i cavalli sportivi sono migliorati magari con un inutilissimo cavallo la cui razza consideriamo assolutamente inutile ;)

alex

Non sono d'accordo. La biodiversità non è solo "selvatica", è anche "domestica" anzi: nella biodiversità delle piante ed animali "addomesticati" c'è una storia millenaria dell'uomo, sprecare la biodiversità "domestica" frutto di questo lavoro millenario è come fare granulato di marmo del Partenone o bruciare tutti i manoscritti pre-Gutemberg.

Certo, dal punto di vista ambientale non ci sarebbe assolutamente niente di male....  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Alexis85

ma tu per domestico intendi ad esempio gli animali di una fattoria?si è vero, c'è una biodiversità anche li, cmq il concetto generale è che se riduci la biodiversità,cioè se riduci il patrimonio genetico disponibile all'interno di una specie, la rendi geneticamente uniforme. se, come dice qualcuno, si eliminassero i cavalli"inutili" ( e ripeto che per me questa parola nei cavalli non ha senso perchè il cavallo ha da sempre un utilizzo) si ridurrebbe la possibilità da parte degli allevatori si apportare miglioramenti,di far evolvere l'allevamento in base a quelle che sono le esigenze del mercato. Inoltre la riduzione del patrimonio genetico porta a tutta un'altra serie di conseguenze dal punto di vista della salute proprio della specie. Insomma, dire che i cavalli"inutili" vanno eliminati è veramente dire un pò una cavolata...:) ed è per questo che ci si arrabatta da tutte le parti per preservare specie autoctone,perchè fanno parte del NOSTRO patrimonio