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Jean Paqui - Delacroix

Aperto da raffaele de martinis, Dicembre 28, 2014, 11:42:22 PM

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raffaele de martinis

#15
Jean d'Orgeix,  in realtà si chiamava Jean-François de Thonel ed era ilquinto marchese d'Orgeix;
conosciuto col nome d'arte di Jean Paqui quando era un attore di successo di cinema e teatro: chiamato il cavaliere d'Orgeix quando gareggiava a cavallo e soprannominato l'Africano Bianco quando si trasferì nell'Africa Nera per organizzare di battute di caccia grossa.

Dato che aveva tanto tempo libero (sic), si dedicò anche all'aviazione, diventando campione di Francia dilettanti nel volo acrobatico, e alle corse automobilistiche, nel frattempo si sposò 3 volte ed ebbe tre o quattro figli; pare che il suo primo divorzio fu causato dal fatto che il Nostro dormisse con un giaguaro ai piedi del letto, e la sua signora gli avesse dato questo out-out: o me o la pantera: scelse la pantera.

Siccome la sua vita era troppo monotona si impegnò anche in politica: di idee monarchiche, fu la guardia del corpo di Charles Maurras: un fascistone era l'intellettuale  teorico del movimento nazionalista monarchico francese; dopo la guerra, fu tra i fondatori del Front National e più volte candidato in quelle liste, fu tra i primi a scagliarsi contro la burocrazia dell'Unione Europea.

A più di 70 anni, con sua moglie Nathalie (ottima amazzone) e il cagnolino Bobby  partì - con un piccolo gommone - da Marsiglia  per arrivare a Calcutta dopo oltre 13.000 km di crociera...

Perché questa presentazione?
I grandi cavallerizzi sono stati dei missionari tutta casa e lallo, dei monomaniaci dell'equitazione è pur vero che qualcuno, come Caprilli, si dedicava - con viva e vibrante soddisfazione - anche ad altri sports da camera, ma in fondo, sempre di monta si trattava!

Dunque, d'Orgeix - sotto questo profilo - è una eccezione, sebbene fosse nato in un ambiente dove il lallo era di casa, si dedicò all'equitazione sportiva/alle competizioni per soli 7 anni... ma in quei 7 anni fu un'ira di Dio!
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#16
Prima di tentare di capire J. d'Orgeix come maestro di equitazione e il suo sistema, beccatevi il suo biglietto da visita:

Questo è il palmares di J. d'Orgeix come cavaliere in un periodo di soli 6 anni con più di 70 cavalli diversi:
98 vittorie in Gran Premio internazionali (Roma, Parigi, Ginevra, Londra, ecc.)
10 primi premio miglior cavaliere CSIO
8     "          "       nelle Coppa ddelle Nazioni
45 vittorie in Gran Premio nazionali
18 vittorie in gare di potenza
medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1948 Londra.
Incalcolabile il numero dei suoi piazzamenti.

Queste sono le principali vittorie ottenute dalla squadra nazionale francese di s.o. con il Nostro alla sua direzione
10 Gran Premio.
2 gare di potenza
4 premi CSIO al miglio cavaliere.
5 Coppe delle Nazioni
Medaglia di bronzo ai campionati d'Europa 1975
Medaglia d'oro alle Olimpiadi di Montreal 1976

Ora sarebbe necessario l'elenco dei suoi aglievi che si sono distinti
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

#17
Da quanto vedo l'elenco dei suoi aglievi diretti o indiretti è sterminato, meglio riportare le parole di P. Durand: i principi fondamentali di d'Orgeix li ritroviamo in tutti i top raiders moderni.

Lpvviamente, più si hanno risultati, più il coro dei criticoni si infittisce: cavaglieri rigidi, dorso del lallo rigido, assetto da monta uestern, etc etc. ma tuto ciò era conseguenza dei principi d'Orgeix, quali sono questi principi?

Equilibrio del lallo spostato all'indietro, obbedienza assoluta al minimo tocco di gamba o azione di mano,  lallo leggiero con incollatura alta e anche basse propulsive, cavagliere decontratto in grado di agire per allungare accorciare l'andature sopratutto con l'assetto, tutto ciò ottenuto partendo da un suo detto: io non addestro i lalli li educo, affermazione che provoca certamente una immediata  eccitazione ad Alex et compagnucce... poi vi spieco.

Adesso voglio segnalarvi come d'Orgeix - nonostante i suoi successi - fu trombato dai politici:

Salon du cheval 1976... JDO è stato appena esonerato dal suo ruolo di allenatore della squadra nazionale di s.o. francese e rimpiazzato da un fellone, un suo amico che la sera prima gli aveva assicurato telefonicamente che mai avrebbe preso il suo posto... praticamente gli disse: stai sereno.
In Francia, questi amici li chiamano felloni, in Itaglia: rottamatori...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

#18
Niuna eccitazione, diffido della parola educazione da quando ho trovato un capitolo del notissimo prof. Gaetano Cantoni intitolato "Educazione del baco da seta:horse-wink:

CitazioneLa differenza d'opinione sull'educazione del baco da seta è tale e tanta fra i pratici, che chi fosse novizio in questa faccenda, non saprebbe a chi dar retta per imparare...

In breve, mi pare che la vicenda tecnica di d'Orgeix si possa riassumere in "la rivincita del culo di piombo". O sbaglio? Ma tanto mi interessa poco: più monto, più la mia consapevolezza di sapere poco o nulla si radica, e più mi accontento di quel poco. Le giovini ragasse però dovrebbero farci qualche pensiero e approfondire parecchio.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Hai ragione, il prof. Cantoni ha ragione.

Questo non ci impedisce - nel caso fossimo interessati ai bachi -  di approfondire/di valutare da noi stessi se est meglio tenere i bacarozzi all'ombra o alla luce, al freddo o al caldo.

Tornando al Nostro - lovviamente - la sua tennica non mi interessa affatto direttamente... direttamente/praticamente non me ne interessa più alcuna; ma come conoscenza/come cultura personale,  la mia curiosità mi sprona a capire quello che ha fatto d'Orgeix ma anche quello che fanno i mandriani colombiani e i pastori mongoli.

Curiosamente l'educazione di d'Orgeix propone - pur servendosi dell'assioma - qualcosa che va nella direzione della tua utopia, e titola un suo libro con ciò che - come sai - vado predicando da una vita: Addestrare è Facile... devo comprarlo!!



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Come dissi, ho ordinato il libro di d'Orgeix nel sito Amazon, comunque, per il sollazzo del mio amico Alex, d'Orgeix - dai videii che ho visto -  imposta il lavoro sulla ripetizione reiterata e programmata di un determinato exercitio sia esso una flessione che la battuta del salto, partendo dal facile al difficile... e come se no?

Il suo scopo è ottenere una risposta incondizionata al comando del cavagliere, in effetti anche Raabe faceva qualcosa del genere... ricordate il suo lallo che salta giù in mare da 16 metri, mentre gli altri si rifiutano?

Bene, il lavore è semplice ma si abbisogna di duo conditione: sapere ciò che si vuole ed esser costanti, fare poco ma ogni giorno alla stessa maniera, allo stesso posto, con gli stessi aiuti.

Appenna arriva il libro sarò più preciso: addestrare è semplice, facile perfino, ma...
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alex

Il secondo principio di ogni buona equitazione: procedere un passo alla volta. Cosa non facile per l'addestratore; l'importante è che sia facile per il cavallo. L'addestratore deve facilitargli le cose, ossia:  deve aiutare  :horse-wink: il cavallo. Se non lo si sa aiutare è meglio non aiutarlo (Grisone, 1500 e qualcosa).
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Come sai, il lallo addestrato all'alta squola non deve rispondere alla rutin che è riservata all'equitatione comune: parole del Generale, d'Orgeix - da quello che ho capito dall'ascolto dei videii - usa la rutin proprio per condizionare il lallo , in maniera tale da avere risposte automatizzate/incondizionate.

Se  chiediamo al lallo di fare un passo di lato alla parola Pippo per sole 10 volte ogni giorno, in tre mesi, il comando Pippo è stato dato per circa 1000 volte, dunque, il lallo sarà condizionato e in qualsiasi situescion, ad ogni momento, alla parola Pippo farà un passo di lato, mi pare una strada molto vicina a quella da te teorizzata/auspicata: addestramento senza punizioni...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Possedevo/possiedo quel libro, mi riferivo difatti a quello quando ti chiedevo se avevi mai letto d'Orgeix!
Come dissi, leggendolo non si può fare a meno di dargli ragione, ma poi sono arrivati i videi...... mah, sarà che sono troppo accademico....
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

#25
La parola "condizionamento" fa pensare troppo al "condizionamento classico" perchè detta senza specifiche mi convinca. Non homai negato che l'abitudine (modalità di apprendimento primitiva) e il condizionamento classico (un po' meno primitiva) abbiano un ruolo, ma secondo me la modalità di gran lunga più importante è il condizionamento operante, detto anche "bastone e carota". Con tutti i suoi variabili dosaggi dei due ingredienti: ma il meccanismo è identico e i principi sono gli stessi.

Detto questo, la questione premi-punizioni mi sta stufando quasi come quella ferri/non ferri,quindi mi scuserai se diraderò ancora di più gli interventi. Ormai l'equitazione sta diventando, come forse avrebbe dovuto essere fin dall'inizio, una questione fra me, e i cavalli che avvicino o che monto.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Apro una parente: ... Ormai l'equitazione sta diventando, come forse avrebbe dovuto essere fin dall'inizio, una questione fra me, e i cavalli che avvicino o che monto.

Hai ragione, così disse anche Moahmed quando gli feci notare che non era bello costringere sua moglie a portare il burka: è una questione fra me e lei.
Fu la stessa risposta di Pamela, quando le dissi che forse era meglio accudire suo marito piuttosto che dedicarsi alla lepdens: è una questione tra me e lui.

Lovviamente solo un mentecatto entra in queste situazioni perché la risposta è - giustamente - quella: è una quistione tra me e lui/e lei/e loro.

Ma se si decide di partecipare/di condividere/di arricchire e arricchirsi col confronto contribuendo alla laif di un foro allora la quistione est aperta.

Chiusa parente.

Come dissi, consideravo JDO un postcaprilliano come tanti altri, invece ha uno spessore tutto suo confortato dai risultati.
Si è dedicato al s.o. ma - certamente - avrebbe eccelso in qualsiasi disciplina equestre.

Purtroppo - data la barriera linguistica - perdo molto di quelo che dice nei videii (perciò ho comprato il buk) ma la maggior parte dei gambegambe itagliani ignora completamente JDO anche se i suoi precetti gli arrivano indirettamente.

Comunque credo che un "accademico" possa trovare du bon in d'Orgeix come in Brenneman tutto sta a non esser settari, la sola distinzione da fare - secondo me - è tra i maestri in buona o in cattiva fede: uno che ti proponie il carrot stick a 28 euri non può essere in bonafede.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

 :mrgreen: gia!

JDO est bono et benedictus in quello che dice e quello che scrive, un po' meno come lo fa e come lo fa fare IMHO. Certo se il suo scopo sono "solo" i risultati.... tu dirai "avercene" di risultati!
Hai ragione, ma quei cavalli dalle schiene concave, quei cavalieri seduti sul water.... non riesco a digerirli...

Professava l'estensione dell'incollatura e le flessioni, questo è bene, però poi accettava quel modo di stare in sella (dovuto anche, bisogna dirlo, alla concezione delle selle da salto che ti portano ad avere quella posizione) e poi faceva rilevare l'incollatura per raccorciare le andature, cosa che fatta come diceva lui, dai filmati, alla fine porta a montare sempre col cavallo con la testa per aria.

I risultati, facendo così, arrivano non lo nego. Alzare la zucca ai cavalli per controllarne l'andatura funziona, ma la correttezza dell'addestramento va completamente perduta. E' proprio sbagliato il modo di mettere in pratica la cosa, che lui chiama sì correttamente "rilevare la base dell'incollatura", ma di fatto vedo che non rilevava la base: rilevava la testa.

Il concetto corretto di "rilevare la base dell'incollatura" è più sottile del semplice tirargli sù la zucca e riguarda le tecniche per far "risalire il garrese": la base dell'incollatura/garrese risalgono ma la testa si protrae in avanti/scende, solo così il cavallo lavora correttamente, ed è abbastanza complicato metterlo in pratica bene. Motivo per cui JDO probabilmente non approfondiva, o forse solo non gli interessava.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Come al solito d'Orgeix non ha inventato nulla di nuovo, ha adattato alle sue exigentie (s.o.) un mirabile concetto espresso da un "fusionista", che per questo atteggiamento fu preso a calci nelle gengive da L'Hotte: il comandante Duthil già capo cavallerizzo a Saumur.

Lui predicava di lavorare il lallo in distensione per poi manmano raccoglierlo sollevando l'incollatura, era avanti di almeno cent'anni.


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Tanto per capire; riflettendo sulle meravigliose immagini di Sustainable Dressage, qui: http://www.sustainabledressage.net/collection/true_collection.php#lifting, capisco cosa significa "rilevare la base dell'incollatura" ma non riesco a capire se osservando il cavallo, e in particolare il profilo tra garrese e incollatura visto di lato, si riesce a vedere che stanno agendo i muscoli giusti. Ovviamente, di "sentire" dalla sella questa cosa, per quanto mi riguarda, proprio non se ne parla  :dontknow:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.