• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Ma Nicola ha letto Nicolò?

Aperto da alex, Giugno 05, 2012, 08:51:48 AM

« precedente - successivo »

alex

... è solo un gioco di parole alle spalle di un vecchio amico.  :occasion14:

Ma sentiamo cosa scrive Nicolò, uno dei pochi maestri di equitazione che abbia avuto il coraggio di ammettere: non avevo capito, per anni anni e anni, una beata mazza, e pur non avendo capito avevo scritto perfino due libri, su quello che non avevo capito....  :icon_rolleyes: Letto questo, mi è stato subito estremamente simpatico.

Citazione....quando intenderanno che quanto dalla pratica comune, e dall'universale opinione, anche da me stesso per lungo tempo abbracciata [fino a scriverci sopra due libri, che ora mi conviene in gran parte ritrattare] si allontana questo nuovo mio metodo di ammaestrare i Cavalli, altrettanto lo stesso è semplice per esser totalmente [p. xiv]conforme all'indole e costruzione lor naturale....

Ora, qual'è questa opinione comune e universale, ma sbagliata (una delle millanta che circolano in equitazione..... )?

Prima, la prova che Nicolò porta, interessante perchè mi conferma che la prova del nove dell'addestramento non è quello che l'addestratore riesce ad ottenere dal cavallo, ma quello che da quel cavallo può ottenere chiunque lo monti. In altri termini, si dovrebbe ammettere con un po' di rincrescimento e di vergogna, non con orgoglio, di avere un cavallo "che si lascia montare solo da me, o da chi è molto abile".

CitazioneNon mi è ignoto quanto sia efficace l'amor proprio nell'abbagliar gl'uomini anche più illuminati, perciò non ardirei di esporre al pubblico per facile, breve, e sicuro sopra tutti gli altri questo nuovo mio metodo, se l'unico mio Figlio dimostrandomelo per tale in pratica non avesse sopra di ciò tolto dall'animo mio ogni giusto timore d'inganno. Esso in età di soli dodici anni, di corpo gentile, e gracile, piuttosto che robusto, arrivò non solamente a fare operare i Cavalli con questo mio metodo ammaestrati in qualunque sorte d'operazione, ma di più ad ammaestrargli anche da se nelle medesime [p. xv]come fare averebbe potuto un professore già provetto nell'arte

Ma qual'è questa idea da abbabdonare, per avere un cavallo volenteroso, mansueto,. privo di ribellioni da richieste contrarie alla sua natura fisica?

CitazioneRilevandosi dunque da tutto questo sicuramente che la natura della costruzione della macchina del Cavallo, dalla quale ha origine l'indole del meccanismo suo, richiede che le gambe d'avanti servano sempre di base al sostegno del peso, e che [p. xx]quelle di dietro ne regolino l'azione sua, non può mettersi in dubbio che le regole solite assognarsi nelle scuole, avendo per principio fondamentale, che il peso deva esser sostenuto dalle gambe di dietro con l'idea che da questo ne avvenga la maggior scioltezza e sollevamento di quelle d'avanti, siano del tutto opposte all'indole del meccanismo sepraddetto della macchina, e che però segua lo sconcerto e le difficoltà che nelle medesime s'incontrano, da chi si ostina a volere esigere dalle gambe di dietro col rigore e con la forza, ciò che non può essere eseguito da esse.

Segue:
CitazioneI Professori di maggior esperienza e credito, conosciuta per pratica l'impossibilità di ridurre con la forza al loro intento il Polledro, vennero in cognizione che dal temperamento di mano, dalla sofferenza, e dalla piacevolezza deriva la riuscita de' loro Cavalli, e però adottandone questa massima, bandirono dalle scuole loro il rigore e castigo intempestivo, di cui per l'avanti si erano serviti inutilmente, e senza profitto; non accorgendosi che così venivano a secondare il meccanismo della macchina, e ad allontanarsi dal principio loro, poichè il temperamento della mano non consiste che in una tenuta che limita alla potenza motrice l'azione, ma nell'istesso tempo lascia alla medesima tutta la libertà dell'esecuzione a seconda della legge a lei imposta dalla natura.

Per "temperamento di mano" s'intende (ma potrei sbagliare) "mano leggera" e quella "libertà dell'esecuzione" mi sa tanto si un anticipo di "libertà di incollatura".

Ora: quanti di voi hanno sentito e risentito quella storia che il cavallo deve portare il peso sui posteriori, per andare bene? E se fosse sbagliata, come suggerisce Nicolò?

Dimenticavo di presentarvelo.... è Niccolò Rosselmini, e vi ho presentato qualche frase della prefazione de Dell'obbedienza del cavallo (1764).



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

PokerFace

boh, io mi son convinto di una cosa, che sicuramente sarà una boiata.
secondo me il cavallo, i cavalli, tutti i cavalli sono sulle spalle, quando son fermi.
e hanno indubbiamente piu peso e piu forze scaricate sugli anteriori.
al contrario, quando un cavallo si muove, sono comunque i posteriori che esercitano le maggiori forze e che dunque pestano piu duro e fanno piu pressione...
anche se il cavallo si muove scosso, quindi in teoria non riunito, quindi ancora in teoria per forza di cose con piu peso in avanti.
l'avantreno è reso leggero dalla sua naturale maneggevolezza e mobilità.
tutti possiamo vedere i cavalli scossi che cambiano di galoppo, girano strettissimi, anche rovesci, fanno volte sul piede perno, rallentano in un centimeto e aumentano a tutto motore in mezzo metro.
la cosa difficile è mantenere questa maneggevolezza anche a sella.
e non credo centri il peso, credo che centri la velocità e la chiarezza con cui comunichiamo la nostra volontà al cavallo, nonchè la docilità che il cavallo ha nell'eseguire i nostri comandi...
ho visto le gare dei quarter con i vitelli, cavalli assolutamente non uphill, a redini lunghe, col collo basso, eppure dotati di una leggerezza impressionante dell'avantreno, un pò forse perchè dotati di autonomo cow sense, un pò sicuramente perchè ben addestrati, ben montati e davvero "binomio" con il loro cavaliere.

alex

#2
La questione del peso è importantissima anche per capire gli zoccoli e la loro forma, ma questo è un altro discorso.
Ti incoraggio a far la fatica di leggere quella prefazione, e se resisti all'intricato linguaggio settentesco, di andare avanti.... con un patto però: che se arriverai a mettere in dubbio questo "precetto" del peso sui posteriori, poi devi estendere il tuo dubbio a tutto: maneggio, cura dello zoccolo, selle, imboccature, ferri, alimentazione, addestramento.... tutto, senza trascurare niente.

Vi sono pochi dubbi sul fatto che nulla di nuovo si può scoprire, in tema di equitazione e di cavalli, perchè tutto è già stato provato e descritto; il problema è, che non si sa quale delle mille tecniche e principi descritti sono quelli giusti; e che è rarissimo che questi rari principi giusti siano quelli più comunemente accettati come veri; perchè in equitazione, per misteriosi motivi, si diffondono e si radicano più facilmente i principi sbagliati, che quelli giusti, che tendono a venire rapidamente dimenticati.

Ma quanti di voi sono disponibili a considerare con sospetto e forte spirito critico tutto, ma proprio tutto quello che hanno imparato? Vedi la grandezza di Niccolò, che ci è riuscito?


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nicola

Caro Alex,

ti ringrazio per lo spunto. Mi pare che Rosselmini, che sto leggendo ora, in realtà sia un precursore di Caprilli. Il tema a questo punto sarebbe di indagare quale "uso" facesse dei cavalli, se campagna o maneggio, se si cimentasse o meno nelle figure più ardite.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

PokerFace

alex, guarda...
io non sono uno che pensa in grande, che pensa alle cose difficili, alle grandi imprese.
io non mi chiedo se quello che faccio è giusto o sbagliato.
io ammetto che tengo il cavallo in maneggio perchè A ME è piu comodo cosi.
si, va a prato, ma da solo, perchè A ME è piu comodo cosi.
e lo tengo ferrato, perchè A ME è piu comodo cosi.
sono praticamente certo che non sia la gestione piu... "giusta" in termini assoluti, ma la vita raramente è giusta, raramente le cose vanno nel modo migliore possibile immaginabile.
io ragiono e metto in dubbio e mi faccio delle domande, ma non cambio le mie abitudini perchè sono comodo cosi.
sono disposto a ragionare sul cavallo e a parlare anche di cose interessanti come questa del peso, della leggerezza dell'avantreno ecc ecc, ma resta il fatto che son cose che non mi riguardano molto, dal momento che io col cavallo faccio un'equitazione elementare, senza diventare scemo dietro cose inutili (per l'uso che faccio io del cavallo) come piaffe passage, levade, pesade, trotti medi, parallelismi, ramener e chi piu ne ha piu ne metta.
è gia abbastanza difficile stare davvero nel movimento del cavallo...
e io solo quello voglio fare...