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pat parelli

Aperto da Nicoletta, Gennaio 11, 2017, 09:14:34 PM

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alex

La desensibilizzazione si fonda sul primo, più antico, e condiviso con le amebe, meccanismo di apprendimento: l'abitudine, habituation. E' banale, ma nulla è banale finchè non ci si riflette un po'. L'importanza dell'abitudine in equitazione e in generale nel contatto con i cavalli è largamente sottovalutato. Si tratta di una di quelle ovvietà che Parelli ha il merito di affrontare esplicitamente; per molti è una novità assoluta; non è merito di Parelli, è demerito di chi avrebbe dovuto farlo assai prima.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

segreto

Ma al di là del tuo apprezzamento per la ricera e la capacità divulgativa di Parelli, come mi spieghi che se lavoro con sottosella sventagliati, fogli di polietilene blu per terra, sacchetti di plastica e cose simili, poi il cavallo non si dovrebbe spaventare per un pacchetto vuoto di Marlboro o una bottiglia di acqua minerale mossi dal vento attraverso il sentiero?
Non si spaventerà per le cose che ho usato nel training, ma il resto continuerà ad agitarlo. O no?

Segreto

alex

#17
Saltiamo dal più elementare (abitudine) al più evoluto meccanismo di apprendimento: la generalizzazione, che permette al cavallo di generalizzare il concetto "oggetto strano", qualsiasi sia la sua forma e il suo colore, e quindi si realizza la "abitudine agli oggetti strani". I saltatori generalizzano bene il concetto di "ostacolo" se sono ben addestrati, e non ne hanno paura qualsiasi sia il colore o la forma (entro certi limiti). Non è mica che occorra abituarli ad ogni possibile forma e a ogni possibile colore.... li si abitua al concetto generale "ostacolo".

E' certamente un'altra banalità nota da qualche migliaio di anni (Senofonte raccomanda di portare i cavalli giovani nelle stradine degli artigiani del suo tempo, piene di stranezze e di strani rumori, certo non per abituarli ai rumori specifici prodotti dagli artigiani, ma a qualsiasi rumore forte, strano  e improvviso).

Un buon cavallo da trekking è "abituato alle novità".

Il gioco dell'amicizia non è altro che un metodo per ottenere il primo (ma mica sempre rispettato) requisito di L'Hotte: calmo. Non è una cattiva idea.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

cilla

Quoto alex e aggiungo che nella mia modesta esperienza il lavoro di parelli serve ad accrescere la leadership del cavaliere e la fiducia del cavallo nello stesso, allo stesso modo in cui se chiedo di passare sul telone di plastica e dico al cavallo di fidarsi di me, che non gli succederà nulla, quando gli chiederò di guadare un torrente o passare su una griglia il cavallo si fiderà

Winter Mirage

Io sono una dei detrattori del metodo, lo sanno tutti.
Non mi piace parlare male... ma dato che ci siamo, stavolta mi sfogo.

Come quasi tutti gli addestratori/educatori moderni, Parelli non ha inventato niente.
Forse le ultime cose realmente "inventate" in equitazione risalgono alla cavalleria hyxos.

Quello che non tollero di Parelli è l'assoluta mancanza di nozioni scientifiche.
È forse uno dei pochi metodi moderni basati al 99% sulle sensazioni, su giudizi emotivi e personali.

Quelle quattro idee intelligenti che presenta, sono ovviamente copiate e riprese in termini di lallismo.
Sono inoltre presenti anche nella quasi totalità degli altri metodi.

Tutte le dimostrazioni di alto livello che ho visto dal vivo sono state assolutamente pietose.
Cavalli terrorizzati, lobotomizzati o del tutto incapaci.
Ma soprattutto terrorizzati.

Cavalieri che non sanno reagire ai problemi perché l'unica risposta dell'istruttore è "sentiti un leader".
Tanti cavalieri che partono dall'idea che il loro cavallo è sinistro comunista con punte di introversaggine a sprazzi... l'individuazione del tipo di cavallo e la sua compattazione in una piccola, piccolissima, scatoletta emotiva è il primo passo per diventare un parellista invasato.
E da lì in poi tanti cercano di ascrivere ogni comportamento del cavallo alla sua natura interiore.
Anche quando le cause dei problemi sono evidentemente veterinarie o educattive (malnutrizione, problemi muscolari, dome feroci o approssinative) certi invasati riescono ugualmente a dare la colpa al carattere del cavallo.

Primo, immenso errore da non fare mai in equitazione e che invece costituisce la prima giustificazione dell'invasato parellista: no, ma sai, il mio cavallo fa così solo perché è destro fascista convinto.
Ahbbeh.
Se il mio fa così si becca tante di quelle botte!!!
...no, sbagliato!! Perché il cavallo non deve essere menato.
Ah. Giusto, mai picchiare. È molto meglio piantargli la punta della frusta nello sterno per farlo indietreggiare, con quella tecnica il cui nome ufficiale è pelo-pelle-muscolo-osso.
Un nome, un programma.
Poi ci si chiede come mai i cavalli dei parellisti invasati indirtreggino alla velocità della luce e con le orecchie indietro da paura.

Infine, è impossibile garantire la costanza o la coerenza: questo metodo funziona solo su certi cavalli, solo se applicato in  certe proporzioni e da cavalieri con certi atteggiamenti.
Ha una proporzione di successi così scarsa, che potrebbe essere paragonato al metodo Karlista...solo con una diffusione diecimila volte superiore.

Infine, come dice Segreto, non prepara il binomio ad affrontare gli imprevisti della vita in gara/campagna/maneggio. Propone solo degli esercizi che diventano routinari e che si confermano nella mente del cavallo senza modificarne il comportamento.

Facciamo esempi.
Una mia amica, cavallo Karlista passato a Parelli perché le dava più soddisfazione.
Lavorata in campo per anni con sacchetti e teli di plastica sia addosso che in mano al cavaliere, teli pestati e usati per tunnel...una santa.
Aveva imparato che non c'era niente di male e stava buona.
(Poi non sono mai riusciti a metterle il repellente perché calcia lo spruzzino, ma pazienza, misteri del metodo Parelli).
Comunque, durante una passeggiata, ha visto una bottiglia di plastica identica a quelle che usavano in maneggio e ha scaricato la padrona che ha terminato la giornata in ospedale.
Non è così strano.
Il perfetto cavallo che non ha paura di niente, in parte ci nasce per indole... ed in parte vive d'esperienze, di continui stimoli, diversificati e superati di volta in volta.

Gli esercizi fatti in campo sono appresi come gesti fine a se stessi.
Quello che realmente fa il binomio è l'intesa.
Che poi sia un'intesa violenta o delicata, non fa differenza: esistono delle Azioni che tutti i cavalieri fanno.
"Sentirsi un leader" non è un comando.non è una speronata nè una redine d'apertura.
Peggio: è il lupo vestito da agnello.
È il predatore che vuole convincere la preda a fidarsi di lui e a seguirlo come un capo branco.
Chiamasi sindrome di Stoccolma; alcuni ci cascano, ma la maggioranza soccombono o si ribellano.

L'idea di poter far fesso un animale che è stato disegnato e progettato tre ere fa per sgamare i suoi predatori e scappare da loro, è ridicola.
Soprattutto è ridicolo pensare di farlo attraverso uno stato d'animo del cavaliere.



Ho tuttavia un enorme rispetto per la famiglia Parelli... non certo come addestratori o conoscitori di cavalli, ma come geniali, brillanti e impareggiabili commerciali.

Sono dei grandi: hanno individuato una redditizia nicchia di clientela in espansione e hanno fornito un sistema basato totalmente sulle necessità del mercato.
Per questo, credo onestamente che si meritino ogni centesimo che guadagnano; da commerciale, io per prima riconosco ed ammiro ogni parte del lavoro di merchandising delle loro idee e gadget così come stimo la loro capacità di creare un setta in cui accogliere e far sentire speciali tutti quelli che raccolgono.
Sono virtù notevoli... non equestri certamente, ma comunque notevoli.
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Bubba

( in effetti ho notato pure io che le dimostrazioni Parelli spesso lasciano a desiderare. Senza nulla togliere al metodo che non conosco e del quale un ottimo trainer parla bene)

cilla

Winter, temo che tu abbia incontrato la peggiore tipologia di parellisti  :laughter-485:

Addirittura mi ha raccontato una mia amica di aver conosciuto una istruttrice del metodo che sostiene che montare non sia etico e rispettoso del cavallo  :icon_eek:

La mia esperienza è solo con la mia amica che è istruttrice ma parliamo soprattutto di una gran donna di cavalli. Non solo una seguace del metodo ma una persona - beata lei - dotata di quell'innato senso del cavallo che le fa comprendere qualsiasi bestio e gestirlo al meglio, a prescindere dal metodo.

Ti posso garantire che è la persona meno lallista che conosco, si è fatta l'alta via dei monti liguri da La Spezia a Imperia con pochi appoggi con il suo cavallo, allevato domato ed addestrato da lei. L'ho vista lavorare una trotter fetentissima che caricava il suo padrone ogni volta che entrava nel paddock ed ottenerne il rispetto in una mezz'ora.

Insomma  :  :chapeau:

Poi ho il massimo rispetto anche per la tua opinione, ci mancherebbe, ma secondo me nel metodo c'è del buono se trovi le persone giuste

alex

Bè, mi pare che il "ventaglio di opinioni" sia quasi completo.

Una critica al metodo Parelli la aggiungo io, riportando l'opinione di persone che stimo: il cavallo ben addestrato secondo il metodo Parelli perde un po' di "pepe", quel pepe che è apprezzato da chi vuol fare equitazione avanzata.

Contesto invece la critica di Winter riguardo al fatto che siano "quattro cose note da sempre". Note da sempre sì, in teoria, o per lunga pratica di animali e di cavalli; in pratica, ignorate, o non abbastanza sottolineate.

Ho l'impressione che molto del male che si dice di Parelli sia dovuto al fatto che in effetti attira cavalieri selezionati in negativo - persone che trovano molte difficoltà in cose che altri, più portati, non ritengono difficili. Per favore, rispettiamo le loro difficoltà senza ridicolizzarli. Un po' come nel movimento barefoot: molti si sono rivolti al barefoot perchè avevano cavalli con piedi estremamente problematici, o addirittura - in qualche caso - come ultimo tentativo prima di rinunciare; o infine come nel caso del "passaggio in bitless", i primi sono stati proprietari di cavalli con particolare insofferenza all'imboccatura. E' logico che in tutti questi casi il risultato "assoluto" non sia gran che; io ho constatato più di un caso in cui il risultato "relativo", ossia: il miglioramento di una condizione difficile antecedente, è stato notevole.



La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Winter Mirage

#23
Cilla, la persona di cui parli è come dici tu una gran persona di cavalli.
Quelli vanno sempre bene e sono sempre le benvenute, anche e soprattutto perché di solito sono capaci di mischiare i metodi prendendo il meglio da ciascuno.

Questo lo adoro.

Non so se poi ho incontrato veramente il peggio di Parelli... ho visto quello che viene presentato. Ho assistito a lezioni ufficiali e meno ufficiali.



No, però dai Alex, non puoi dire a me di non prendere sul serio le difficoltà dei cavalieri meno dotati... io SONO una di loro!!

Anche il metodo Karlista è qualcosa a cui molto spesso si arriva perché non c'è la caviamo con i metodi classici.

...e poi si sta sempre parlando di me, di quasi 100 kg di pandacinese che per anni ha avuto il panico di salire in sella usando la staffa.

Al contrario, sono una fan degli equitati sfigati come me, ci facciamo compagnia e insieme siamo tutti più forti.

Però credo che per rendere una persona più forte, ed un cavaliere più forte, si debba provare molte cose, fare molte esperienze, tentare molte strade...

Quasi tutti i metodi sono un po' delle sette che ti fossilizzano su un sistema (grande male non solo equestre, ma della società intera) e che ti fanno percepire ogni altra idea come malvagia perché non approvata dal Leader.

Ma almeno un metodo con basi scientifiche solide non può negare né evitare di interagire con altri sistemi.
Lascia più strade aperte e si spera che una...oppure tutte mescolate... possano davvero aiutare il cavaliere.


Perché su una cosa Alex ha ragione: questi metodi (incluso il lato lallista di karl) tendenzialmente sono fatti in gran parte di sistemi per aiutare i cavalieri, non i cavalli.

Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

cilla

[quote author=alex link=topic=5412.msg151369#msg151369 date=1484497426

Una critica al metodo Parelli la aggiungo io, riportando l'opinione di persone che stimo: il cavallo ben addestrato secondo il metodo Parelli perde un po' di "pepe", quel pepe che è apprezzato da chi vuol fare equitazione avanzata.

[/quote]

Sul serio???? Volesse il Signore!   ;D

segreto

Alex, il ragionamento della generalizzazione passa attraverso il fatto che il confronto verbale con il cavallo è precluso e quindi tu NON puoi verificare la reale esistenza di fattori che accomunano un agente di disturbo a un altro.
Non puoi quindi valutare seriamente le motivazioni del comportamento e le reazioni al training desensibilizzante.
E non dire che non è così: ricordi la storiella di quello che comandava alle mosche di volare? E che avendo strappate le ali a una mosca concluse che la mosca senza ali è sorda?
La mia deficente non teme, non dico il trattore, ma nemmeno la trebbiatrice del riso che scarica con un rumore da bolgia il suo carico di chicchi sul rimorchio del trattore (ci sono passato a tre metri, poche palle); non teme i tir della logistica vicina; non teme Harley e Yamaha; teme i van ed i trailer perché sa bene cosa sono. Teme il depuratore di Santa Cristina perché non lo so (si sente solo uno sgocciolio). Teme i tombini metallici (chiusi) e non le barre di rallentamento. Teme i sacchi vuoti di semi o concimi lasciati al bordo dei campi. Non teme un improvviso volo di fagiano o di pernici (sai cosa fanno quando partono, vero?). Teme il rumore che fa la borsa di plastica da cui levo quattro pugni di mangime che le dò prima del lavoro. Al punto che corre fuori dalla capannina senza toccarlo. Teme i solchi dei canaletti che attraversano i campi (profondità e larghezza trenta centimetri). Non teme il frustone, il frustino e il frustrato (che sono io quando cerco di capire cosa le fa paura).
O la mia cavalla odia Parelli e prenderebbe botte per fargli fare la figura del pippa o sono io che, non temendo la mia cavalla non le trasmetto la paura di quel che le farei se lei dimostrasse paura.
Troppo tortuoso? Anche la psicologia della mia cavalla (e forse di tutti i cavalli). Preferisco avvicinarmi al crudo realismo di Winter.

Segreto

alex

#26
Il mio suggerimento è, infatti, di non rivolgersi a istruttori "Parelli doc", ma a istruttori "Parelli eretici". Il fatto che non abbiano accettato gli onori ed oneri della "attestazione di origine controllata" mi garantisce che si tratta di persone dotate di senso critico. Capaci però di non buttare via il bambino con l'acqua calda....   Molti il bambino lo buttano, per pregiudizio o per motivi "viscerali" o per partigianeria, ma perdono molto. Idem per il barefoot. E per molti altri aspetti dell'equitazione.

Sulla generalizzazione, penso che vi siano prove sperimentali di psicologia animale della capacità del cavallo di utilizzare questo meccanismo, non è una sensazione personale; i cavalli sono - da quanto ho letto e sentito - anche capaci di astrazione; ma non insisto perchè si tratta di argomenti ostici (ad esempio non saprei spiegare la differenza e le relazioni fra generalizzazione e astrazione) su cui ho le idee abbastanza confuse.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nefferit

tanta roba...
@segreto .. la desensibilizzazione serve, come ha detto cilla sopratutto al cavaliere che "impara" come gestire le proprie emozioni in caso di eventi "straordinari" diventa un leader? boh.. non so dillo come ti pare. Io ho visto sperimentato e capito che il metodo mi ha fornito strumenti più adatti a gestire situazioni di crisi, e meno vado in "panico" io cavaliere maggiore è la tranquillità del cavallo.
Quindi poco importa se la bottiglia non è esattamente quella... non so se mi sono spiegata bene.

@ai detrattori del metodo... è solo UN metodo, non è VERITA' RIVELATA, un buon istruttore vi racconterà del metodo, della sua esperienza prima e dopo e vi farà vedere le cose che si possono fare. Il mio che è un ottimo istruttore oltre che persona, ci ha lasciati sempre liberi di fare ciò che ci interessava di più, ciò che ci sembrava essere più utile, prendendo le cose che ci servivano, quando ci servivano. Io ho comprato l'attrezzatura basa perchè ho voluto farlo, altrimenti avrei potuto usare altro o quella prestata dall'istruttore. Null'altro ho "speso" che il costo del corso (onesto peraltro) e il mio tempo. Tutti quelli che lo vogliono far apparire come una cosa straordinaria, che sanno fare solo loro... sono solo persone che hanno bisogno di essere prese in considerazione, ma non centra nulla con quello che "dovrebbero insegnare".

Insomma una persona sana di mente, adulta e mediamente autonoma non fa VOTO a NULLA. Piuttosto impara delle cose e le utilizza alla bisogna. Se lo sa capire bene altrimenti.. andrà a mettersi in fila con tutti i fissati di questo o quello. In questo concordo con chi dice che in giro c'è di tutto... Segreto.. se quell'istruttrice ti avesse detto che il cavallo è "abituato" non ti avrebbe fatto scattare nessun pensiero, a volte non li capisco quelli che usano termini evidentemente classisti, non fanno il "bene" del metodo perchè sembra che posseggano un'atre oscura.

Personalmente lo trovo utile, lo utilizzo sempre con ogni cavallo e nessun cavallo finora ne ha smentito l'utilità. In maneggio da me sono rimasta l'ultima del vecchio gruppo quindi nessuno sa di parelli ecc.. lo conoscono per il sentito dire. Guardano quello che faccio con i cavalli e mi chiedono "come fai a...?" io dico: fate un corso base... e loro allora dicono che a quel tale il cavallo è schizzato di testa allora non fanno...

Incontrare le persone giuste accorcia il viaggio.

Nefferit

Citazione da: cilla - Gennaio 15, 2017, 04:34:18 PM
Poi ho il massimo rispetto anche per la tua opinione, ci mancherebbe, ma secondo me nel metodo c'è del buono se trovi le persone giuste

concordo