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Abitudine o passata costrizione

Aperto da RoyalIsabella, Giugno 04, 2017, 04:48:43 PM

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RoyalIsabella

Apro un altro topic, altrimenti si sarebbe divagato troppo in quello precedente.
Mi è salito un dubbio (lo so, sono una rompi scatole  :horse-wink: ), ma volevo che gli esperti mi
confermassero il quanto:

Un cavallo, montato per la prima volta, è obbligato a tenere sulla sella l'addestratore, poiché, nel caso non lo accettasse e lo buttasse a terra, questo ci risalirà sopra, ancora, ancora, fino a che il cavallo non lo accetta, ovvero si abitua.
Quando si abitua allora non è più costrizione, è un'intesa: accettando il cavaliere, seguendo i suoi ordini, il cavallo si sente più rilassato e segue più volentieri gli esercizi; citando alex: "le volontà diventano una sola".

E così via con le diverse discipline...ovviamente con il termine costrizione non dico che i cavalli vengono trattati in modo violento, costretti con la forza, ci mancherebbe! (Anche se, ahimè, alcuni lo sono). Semplicemente lo considero come "al cavallo viene fatta fare quella data cosa".
E, man mano che il cavallo matura, vi è questa alternanza tra costrizione e intesa, che a seconda del cavaliere/addestratore può essere più o meno piacevole per il cavallo.

Di conseguenza l'equitazione si basa su questo.
Instagram @thelittlehooves

cilla

Onestamente nella mia esperienza non ho mai visto un puledro tentare di disarcionare l'addestratore, se le cose sono state fatte per gradi e come si deve. Credo che il cavallo sia in realtà un animale molto collaborativo che tende ad evitare il conflitto. Quello che dici tu però è corretto, al cavallo viene sottoposto ad uno stimolo fastidioso finché non cede arrendendosi, a quel punto lo stimolo cessa e il cavallo impara ad accettare la cosa, si desensibilizza. Ad esempio la nostra avelignese non voleva farsi toccare le orecchie ( presumo perché in passato hanno usato il torci orecchie su di lei) quindi, senza tenere la cavalla bloccata con la capezza, io afferravo l'orecchio (delicatamente!) e la seguivo nei suoi movimenti della testa, non appena si fermava lasciavo l'orecchio. In poche sedute ha ceduto allo stimolo e ora posso toccarle le orecchie senza problemi. Di solito i puledri reagiscono male alla sella le prime volte, lì si lascia sgroppare e agitarsi, quando smettono si toglie la sella ed allo stesso modo imparano ad accettarla, quando sale il cavaliere il puledro di solito si agita un po', non appena si ferma il cavaliere scende. Questo è quello che ho sempre visto fare e fatto io

Luna di Primavera

#2
Beh, non é Spirit cavallo selvaggio, in addestramento moderno si procede un po' diversamente: il cavallo arriva a conoscere la sella e il cavaliere per gradi e supportato dal rinforzo positivo (sai cos'è?). Quando il cavaliere salirà per la prima volta, il cavallo sarà talmente familiarizzato con questa situazione, e avrà un tale senso di fiducia nell'uomo, per cui difficilmente sarà molto spaventato o contrariato, tutt'al più potrà essere un po' sorpreso. Se si ribella e butta giù il cavaliere significa che sono stati fatti grossi errori prima, e che il cavallo non è pronto, perciò bisogna fare qualche passo indietro.

Inoltre, l'addestramento più che abitudine é condizionamento: a fronte di una richiesta x il cavallo codifica e acquisisce la risposta "giusta" y. Il modo con cui questa risposta y viene "innestata" al cavallo fa ovviamente la differenza tra buon addestramento e cattivo addestramento.

Ciò che dice cilla, ossia lo stimolo fastidioso, non è finalizzato a che il cavallo si arrenda, ma serve a "provocare", per tentativi ovviamente, la risposta giusta y che si vuole dal cavallo.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Luna di Primavera

#3
Esempio.
Alzare il piede. Come faccio a far capire a un cavallo che voglio che alzi il piede per pulirglielo?
Mi metterò a fianco e comincerò a toccare e tamburellare la gamba, toccherò la castagna, tirerò i peli del pastorale, insomma cercherò di stimolare il cavallo a fare qualcosa affinché io smetta di scassargli le balle (stimolo). Per cui boh, proverá a resistere, proverà a spostarsi... a un certo punto proverà ad alzare il piede e.... MAGGICAMENTE lo stimolo cessa! E magari gli dico anche "bravo!" (rinforzo positivo).
Toh! Lampadina che si accende!
Il cavallo, che ragiona molto bene per associazioni, impara che quando l'umano gli tocca la gamba, la risposta "giusta" è alzare il piede.

Pressione (stimolo), rilascio (cessa lo stimolo) e rinforzo positivo (premio) sono l'abc dell'addestramento moderno.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

cilla

Ecco luna sa esprimersi molto meglio di me! Avevo dimenticato che anche io aggiungo sempre un premio oltre alla cessazione dello stimolo, basta un bravo e una carezza e soprattutto due minuti di pausa senza chiedergli niente, che per lui sono il top del premio  :horse-wink:

RoyalIsabella

Esattamente Luna, qui ti volevo.
Se ci pensi è il mio stesso ragionamento, che può valere per i piedi:
Quando il cavallo capisce che gli conviene alzare la zampa, piuttosto che sentire il fastidio, inizia ad alzarla, ma non perché la vuole alzare lui, perché se non lo fa andiamo a rompergli le scatole ancora, ancora, fino a che non capisce che deve alzarla.
Appena il cavallo si abitua ad alzare la zampa, per lui non diventa una costrizione, ma un'intesa: se alza la zampa noi smettiamo di rompergli e, magari, come hai detto te, si prende pure un premio.

Quello della doma era solo un esempio, posso prenderne pure un altro:
Il cavallo non vuole saltare un dritto da 70 cm (quindi alla sua portata), ora può aver fatto tutte le croci e le barriere di sto mondo durante la sua vita, sta di fatto che questa volta  inchioda (può sempre succedere); cos'è che si fa ? Un altro giro al galoppo e si ripete. Perché ? Perché lo deve saltare.
Questa volta lo salta senza problemi e capisce che lo può fare e che pure si risparmia un altro giro al galoppo. si crea l'intesa: se lo salta senza problemi bene e si prende una carezza(aggiungendo il rinforzo positivo), sennò si rifà, si rifà, si rifà fino a quando lo salta. (Parlando di cavalli adulti/ giovani con lo scopo di saltare).
Instagram @thelittlehooves

RoyalIsabella

La chiave quindi sta nel come "costringi" il cavallo, scegliendo il metodo per lui più appropriato
Instagram @thelittlehooves

alex

Ribaltando arditamente la questione, quando il cavallo capisce come farci smettere di rompergli potrebbe avere la sensazione di essere in grado di controllarci. "Come faccio in modo che il cavaliere smetta di importunarmi? Ah ecco, si fa così; era facile, ok".

Questo spiegherebbe anche perchè certi cavalli si irritano montati da un pasticcione: "Ma come, perchè questo idiota di cavaliere non smette, dopo che ho fatto la cosa giusta? E' un cavaliere imprevedibile e incontrollabile.... che nervoso! Va riaddestrato!"
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nefferit

Citazione da: RoyalIsabella - Giugno 04, 2017, 11:10:19 PM
La chiave quindi sta nel come "costringi" il cavallo, scegliendo il metodo per lui più appropriato

No; piuttosto è: chiedi in un linguaggio a lui comprensibile, quindi il cavallo ha la possibilità di pensare alla richiesta e di dare una risposta. Se la risposta è corretta la richiesta non viene ripetuta, altrimenti si continua nella richiesta aumentando il livello di pressione.

è la stessa cosa che fanno tra loro in libertà, anche se noi non ce ne rendiamo conto (spesso).

PokerFace

sarei curioso di vedere come insegnate a un puledro sdomo a dare i piedi. ma quelli dietro.

Nefferit

Citazione da: PokerFace - Giugno 05, 2017, 02:50:41 PM
sarei curioso di vedere come insegnate a un puledro sdomo a dare i piedi. ma quelli dietro.

utilizzando una corda morbida che lui conosce, dopo averlo già fatto sugli anteriori, per gradi, con cavallo che conosce ed accetta di stare legato o tenuto, che accetta le pressioni, che non ha problemi con la posizione dell'umano, o con il suo contatto fisico.
un passo alla volta senza mollare ma anche senza "tirare troppo".

alex

Che ci vuole? Io l'ho fatto senza trovare difficoltà.

Ovvio che mi sono preso in tempo: il puledro aveva circa due-tre mesi di vita.  :chewyhorse:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Nefferit

io non sono una professionista, ma al cavallo di mio padre ("puledro" di 5 anni) è stato insegnato e non abbiamo avuto incidenti.

PokerFace

Allora erano bravi cavalli già maneggiati.
Io vi dico che se non si sa bene quel che si fa ci si fa molto male.
Mi sto godendo di quegli spettacoli tra veterinario maniscalco e miei colleghi. Prima o poi qualcuno esce con la testa rotta.

RoyalIsabella

Citazione da: Nefferit - Giugno 05, 2017, 12:38:06 PM
Citazione da: RoyalIsabella - Giugno 04, 2017, 11:10:19 PM
La chiave quindi sta nel come "costringi" il cavallo, scegliendo il metodo per lui più appropriato

No; piuttosto è: chiedi in un linguaggio a lui comprensibile, quindi il cavallo ha la possibilità di pensare alla richiesta e di dare una risposta. Se la risposta è corretta la richiesta non viene ripetuta, altrimenti si continua nella richiesta aumentando il livello di pressione.

è la stessa cosa che fanno tra loro in libertà, anche se noi non ce ne rendiamo conto (spesso).

Certamente, anche.
Supponiamo però che debba insegnare a un puledro ad essere condotto a capezza, devo sicuramente cercare di far capire quello che voglio da lui, ma anche istruirlo. Il puledro non nasce già con la consapevolezza che quando sente la pressione esercitata dalla capezza deve avanzare, spetterà all'istruttore renderlo consapevole.
Instagram @thelittlehooves