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Cavalleria germana

Aperto da alex, Dicembre 19, 2017, 08:38:47 AM

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alex

Rileggendo "con occhio equestre" De bello gallico ho trovato delle cose interessanti sui cavalli e cavalieri germani, popolo, ai tempi di Cesare, rude, combattivo e temuto, molto diverso dai vicini Galli.

Innanzitutto i cavalli: autoctoni,  piccoli e brutti (parva et deformia), ma resi resintentissimi dall'esercizio quotidiano (prima lezione....), preferiti dai germani a quelli "belli e grandi" amati dai Galli ed importati.

Poi, la tecnica equestre: per i germani era vergognosissimo e segno di vera viltà l'uso della sella. Il suo uso quindi era conosciuto, ma disprezzato profondamente.

Ancora, l'addestramento: i germani usavano molto la "strategia Dragone", scendere dal cavallo per combattere; il cavallo era specificamente addestrato a restare sui posto in mezzo alla battaglia, per permettere al "dragone" di risalire immediatamente e allontanarsi in caso di necessità (ovvio che la piccola statura dei cavalli era un grande vantaggio per questa tecnica di combattimento).

Infine, cosa veramente strana, l'uso abbinato di un cavaliere e di un uomo a piedi; quest'ultimo capace di attaccarsi alla criniera del cavallo e correre alla stessa velocità del cavallo.


La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

Se vi capitano, leggendo qualcosa, notizie analoghe su altri popoli, vicini o lontani nello spazio o nel tempo, vi propongo di condividerle. E' tutta "cultura equestre"!
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

#2
Ci provo ancora, sono di dura cervice.....

Quanto tempo ci mette un popolo che non conosce affatto il cavallo a costruire una propria autonoma "cultura equestre", avendo dei cavalli di sangue domestico o già domestici e addestrati a disposizione?

Una domanda a cui può essere data risposta, perchè i pellirosse d'America questo hanno fatto; dubito assai che qualche bianco gli abbia dato "lezioni di equitazione", suppongo ragionevolmente abbiano imparato da soli sui cavalli dispersi, rubati o inselvatichiti. Al massimo avranno avuto modelli a cui ispirarsi. Ma chissà, forse qualche bianco qualche rudimento glielo potrebbe aver "passato".

Qualcuno ne sa qualcosa?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Bubba

Io avevo letto che le prime volte pervstare in sella tenevano un lungo bastone in ogni mano. Poveretti, chissà che voli
Ma non so se sua vero, pare una sciocchezza

Luna di Primavera

sinceramente, non è che i nativi in sella facessero pirouette e capriole, oppure organizzassero la cavalleria militare con figure e procedure rigide.
in fondo a loro serviva freno, acceleratore e sterzo. quindi dubito avessero bisogno di chissà che cultura e tecniche equestri strabilianti, avranno imparato a montare per tentativi anche loro, come immagino che fecero i mongoli e altri primitivi.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Mah.... francamente delle piroette e capriole  :icon_rolleyes: .... da grezzo cavallaro, l'idea che mi son fatto è che chiunque e comunque sa combattere a cavallo (sia con uomini, che con animali pericolosi) ha una interessante, e ricca, cultura equestre, ovviamente unita a dosi massicce di fegato.

Mi pare di aver sentito che Napoleone abbia indicato rispettosamente quella cosacca come "la migliore cavalleria del mondo". Ci giurerei che anche la monta cosacca era/è lontanissima dall'equitazione accademica.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Luna di Primavera

boh, io penso più a questioni di agilità e "controllo del mezzo", che però sinceramente non sono sicura rappresentino la "cultura equestre". 
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Zarathustra

I pellerossa hanno imparato dai bianchi. In diversi sono stati assoldati come lavoratori a basso costo dai primi coloni spagnoli, che li hanno introdotti all'equitazione da lavoro e alla gestione dei cavalli. Ottimi insegnanti. Poi hanno diffuso le conoscenze tra i colleghi. Non si improvvisa una cosa così innaturale e complessa.

alex

CitazioneGli indiani Pueblo li accudivano inizialmente per i coloni, nei loro insediamenti lungo il Rio Grande. Da quel momento in poi, tali nuove capacità, badare ai cavalli e allevarli, cominciarono lentamente diffondersi tra tutta la popolazione indigena è anche quella di rubarne grande quantità.
http://www.farwest.it/?p=1186

Trovato questo, che corrisponde esattamente a quello che hai detto, grazie Zarathustra. Le mie prime esperienze a cavallo non mi permetterebbero mai di definire il montare innaturale e complesso, l'ho trovata cosa naturale e semplice, ma mi rendo conto che è stata un'esperienza fortunata e casuale.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

grinta

@Alex:
di pellerossa ben poco ne capisco e quindi taccio, però vorrei con te  se possibile, approfondire la storia dei Dragoni .
che io sappia , il Dragone nato proprio in terra germanica era un fante e non un cavaliere . lo stesso nome deriva dalla voce "tragen" quindi portare .
il dragone era un passeggero scaricato , buttato tra le linee  nemiche da un cavaliere come manovra di disturbo e questo permetteva di scomporre e far sbandare porzioni di esercito ben schierato allineato e compatto. (quindi i cavalli non rimanevano fermi sul posto ad aspettare , anzi! )
piccola curiosità :
se non ricordo male , qualcuno ricercò l'origine di questo nome nei corpetti corrazzati di questi particolari fanti , che composti di scaglie fatte con unghia di cavallo ricordavano la pelle del mitologico bestione.
in ogni caso , poi il nome dragone venne appiccicato in ogni forma ai più svariati corpi di cavalleria , da quella romana a quella svizzera , tenendo buono solo il nome e non la tecnica di combattimento .
concludo citando :
ma non abbiam noi de' veliti che non hanno di romano altro che il nome? Se non che poco giova il sapere sì fatte etimologie, e l'ignorarle non nuoce; ne ho scritto perchè la pedanteria grammaticale è scabbia attaccaticcia








alex

Io ho solo parafrasato quello che un testimone diretto (Cesare) ha scritto, in modo così chiaro e semplice da essere rimasto un esempio difficilmente superabile di stile. A dire il vero ho parafrasato e riassunto una traduzione. Ma non mi sembra il caso di riportare qui il testo originale latino (fra l'altro lo capirei a stento e male); nè di copiaincollare la traduzione.

Chissà, forse esiste qualche antica saga germanica con qualche cenno illuminante su quegli antichi cavalieri.... il fatto che conoscessero la sella, e la considerassero una cosa vile e vergognosa, l'ho trovato molto curioso.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ranas71

Citazione da: alex - Dicembre 23, 2017, 09:46:21 PM
Ma non mi sembra il caso di riportare qui il testo originale latino (fra l'altro lo capirei a stento e male); nè di copiaincollare la traduzione.
Potresti invece farlo?
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

grinta

ranas , il de bello lo trovi facilmente in libreria in versione latina e con annessa traduzione pagina per pagina .

Ranas71

Ah ma è proprio un libro, pensavo si trattasse di una semplice citazione (una frase)
Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".

grinta

in realtà sono 8 libri , o a meglio dire commentarii . altro non sono che diari di guerra e te  ne consiglio la lettura .
ti copio paro paro il commento di Cicerone su Cesare scrittore :

questi libri sono nudi, schietti, affascinanti , spogli di ogni retorica come una persona della veste . Cesare volle fornir materia a chi intendesse scrivere di storia ; ma fece cosa grata , se mai, agli sciocchi che vorranno aggiungervi i riccioli ; ma alle persone assennate tolse la voglia di scrivere

io ne ho uno con le riproduzioni delle tavole del Palladio , è una figata .