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La compravendita

Aperto da raffaele de martinis, Dicembre 06, 2018, 06:35:15 AM

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raffaele de martinis

L'importante è non diffondere il pregiudizio della ippofagofobia.
Il fatto che anch'io non ho mangiato, ne mangerei mai un mio lallo defunto, savasandir.

Chiamerotti, da ora in poi: "Luna di Saggezza". SMACK
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Miky Estancia

Citazione da: Luna di Primavera - Dicembre 28, 2018, 10:52:12 AM
miky ti direbbe subito di sì.

1.
al macello però o trovi puledri diciamo "da carne" (quindi giovani da addestrare) o trovi cavalli che non vuole più nessuno (perché rotti, o di cattivo addestramento/carattere, insomma da rimettere in sesto).
perciò, a seconda del livello e della capacità della ragassa mi sa che oltre allo zu Momo, sia meglio avere anche un veterinario e un istruttore/addestratore che aiutino.

2.
secondo me, per il puro puro scopo ludico di molti amatori, si fa prima a prendersi un cavallo ben "funzionante", magari già specializzato in quelle cosine che ci si vogliono fare. certo che può costare di più del cavallo da macello.

3.
poi certo salvare il cavallo destinato alle bistecche è anche un'opera buona e questo è bello.

1.
Dipende dove vai.
Dove andiamo noi, importa "carne di prima scelta", quindi è  molto difficile trovare roba vecchia e rotta....quella va bene per fare dadi e scatolette, non per finire in vetrina.
E non tratta solo bestie "da carne" ma sovente si trovano parecchi soggetti da sella...noi abbiamo molte più richieste per cavalli da tiro rispetto a cavalli da sella, ma siamo riusciti a tirar fuori diversi bei soggetti da passeggiata, e una bella puledrina che ora ha 6 anni e fa salto ostacoli.
Sul chi portarsi dietro per la scelta....anche li, dipende da dove vai....ma in generale,  non essendo commercianti di cavalli da divertimento, in genere non gradiscono affatto di trovarsi una marea di gente tra i marroni....e per quanto attiene al veterinario e all'istruttore, possono starsene a casa ed intervenire in un secondo momento,  visto che, essendo sdomi e radunati in recinti, non si possono certo visitare e...l'istruttore insegna a montare e non gli può fregar di meno di andare a scegliere un puledro sul quale non prenderà nessuna stecca sulla vendita.

2.
Eeeeeeh, anche li, dipende.
Il "cavallo funzionante", basta leggere i diari, guardare sui gruppi facciabuco, o semplicemente la realtà,  non garantisce la felicità e la riuscita.
Quante volte abbiamo letto/visto di cavalli funzionanti, sani, perfettamente addestrati, pagati anche cari e consigliati dall'istruttore/gestore del maneggio, che dopo poco si rompono, "diventano" str***zi, o fanno tribolare come pazzi i loro nuovi proprietari, per fare cose normali?
Noi, nella nostra piccola realtà,  ne abbiamo visti e tuttora ne vediamo, tantissime di queste persone....esasperati da cavalli di emme, eppure l'istruttore diceva che era bravo; stanchi di versare soldi al veterinario, eppure era sano.....

3.
Opera buona....si, anche, ma bisogna sempre usare il cervello.
Non farsi prendere da pietismi e animalismi vari.
Si deve valutare molto severamente morfologia e carattere....se non sono più che ok, è meglio attendere il carico successivo, altrimenti ci si porta a casa un guaio.

La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

raffaele de martinis

Devo esser - come il solito -  honesto, lo zu Momo - prendeva quasi sempre la cagnotta dal venditore, erano poche lire... metti 50.000 lire su un affare di un miglione/due miglioni di vecchie lirette.
Non aveva assolutamente bisogno di quel saltuario introito, ma secondo il "galateo" bisognava prendere il valsente, altrimenti si sarebbero persi dei "punti" nella cosideratione dell'ambiente.

Altra norma non scritta, era che il compratore, alla prima occasione dimostrasse, al cavallaro, la sua "riconoscenza", gli riconoscesse - in qualche maniera - il valore della sua opera, io - ad esempio - regalavo al mio tutore, ogni tanto, una scatola di "antichi toscani" ... ovviamente non si trattava di vecchi parenti di milla ben confezionati, ma di pestiferi sigari che il vecio tanto apprezzava.

Fedele a questa regola, ho mandato al "cavallaro" che ho (inutilmente) coinvolto nella vicenda che vi ho appena narrato, una bottiglia di "bon" per le feste natalitie.

Naturalemente, il "galateo" era/è infranto dai maleducati, dagli ignoranti, dai delinquenti come ogni altra norma del vivere in comune, ma il brutto è quando i "galatei", le diritture morali, i sentimenti di umanità, le norme non scritte di civiltà vengon ignorate et dimenticate dalle "masse"... allora, tutto questo prende il nome di... (?) Come lo chiamereste voi? Setrefasil.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Luna di Primavera

Citazione da: Miky Estancia - Dicembre 28, 2018, 01:56:02 PM

Quante volte abbiamo letto/visto di cavalli funzionanti, sani, perfettamente addestrati, pagati anche cari e consigliati dall'istruttore/gestore del maneggio, che dopo poco si rompono, "diventano" str***zi, o fanno tribolare come pazzi i loro nuovi proprietari, per fare cose normali?

Appunto. Figuriamoci un po' quanto quegli stessi proprietari avrebbero tribolato se il cavallo non fosse stato di partenza ben addestrato (sorvoliamo sul sano perché si può sempre ammalare o rompere dopo).

Salve le sòle e fregature appioppate da cattivi consiglieri, se il cavallo ha di base davvero un buon addestramento e un buon carattere, il proprietario anche imbranato ha qualche speranza in più di cavarsela. Proprietario imbranato e puledro, proprietario imbranato e cavallo difficile, sono combinazioni molto a rischio, anzi direi "a rischio maggiore".
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Miky Estancia

Citazione da: Luna di Primavera - Dicembre 28, 2018, 03:20:58 PM
Citazione da: Miky Estancia - Dicembre 28, 2018, 01:56:02 PM

Quante volte abbiamo letto/visto di cavalli funzionanti, sani, perfettamente addestrati, pagati anche cari e consigliati dall'istruttore/gestore del maneggio, che dopo poco si rompono, "diventano" str***zi, o fanno tribolare come pazzi i loro nuovi proprietari, per fare cose normali?

Appunto. Figuriamoci un po' quanto quegli stessi proprietari avrebbero tribolato se il cavallo non fosse stato di partenza ben addestrato (sorvoliamo sul sano perché si può sempre ammalare o rompere dopo).

Salve le sòle e fregature appioppate da cattivi consiglieri, se il cavallo ha di base davvero un buon addestramento e un buon carattere, il proprietario anche imbranato ha qualche speranza in più di cavarsela. Proprietario imbranato e puledro, proprietario imbranato e cavallo difficile, sono combinazioni molto a rischio, anzi direi "a rischio maggiore".

Eh già  Luna, il nostro mestiere è  proprio difficile  :blob9:
Molte persone che si rivolgono a noi, sono principianti. Bisogna scegliere con molta attenzione il cavallo/puledro da affiancargli e addestrare entrambi con molta cura. A parte due casi (carenza della persona, non del cavallo), siamo sempre riusciti a formare buoni binomi  :occasion14:
Eppure, in molti la fanno semplice: che ci vuole ad andare al macello/dal commerciante e portarsi a casa un buon cavallo?
Basta andare li e scegliere.
Quando i malfidenti vanno da soli, riescono a tornare a casa con le cose più improponibili...oppure si portano dietro l'amico "esperto", che poi li aiuta (a far danni) nella doma e addestramento....
Sdraio, ombrellone e bibita...un pò di relax mentre si guarda scorrere il fiume....prima opoi, passano  :firuu:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

raffaele de martinis

In effetti i tempi cambiano son cambiati, e forse è giusto che sia così: visite di compravendita, messa in prova, condizioni... malgrado ciò i "pacchi" sono all'ordine del giorno.
Nel comprar cavalli diffida di tuo padre, recita il vecchio adagio, ed è vero.

Ma tra noi cavallari, c'era un patto d'onore (c'è ancora!) che andava rispettato, cioé quando subentrava l'amicizia.

Ho ritrovato, una vecchia storia uguale e contraria a quela che ho - in questo topico - narrato.

La storia è vera, i personaggi vivi e vegeti, ovviamente i nomi sono di fantasia a cominciare da quello della lalla: Sfarziglia, che è registrata nello stud book dei PSI. col suo vero nome.

Tutti voi sapete cos'è una sfarziglia, a casa di mio nonno ce n'era una, vecchia e rugginosa, l'ho vista - da bimbo - un paio di volte ma non me la fecero neanche toccare, sicuramente risaliva al'ottocento, una volta - avrò avuto 13/14 anni - ne parlai con mia madre: mà che fine ha fatto quel coltello lungo del nonno?
Disse di non saperlo, ma in quell'occasione seppi che quel tipo di coltello si chiama sfarziglia e che aveva inciso sul manico il famoso motto: non ti fidar di me se il cor ti manca... solo di recente ho scoperto che era un'arma molto particolare, diffusa in tutto il meridione in particolare in Campania (mio nonno materno era della provincia di Napoli) ed era usata dai guappi per i loro duelli... ma tutti i carrettieri avevano appresso un coltellino simile:



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Prem,essa necessaria.
Eh si, ho fatto pure questo! nei primi ani 70 sel s.s. per un certo periodo, ho frequentato il giolivo ambiente delle corse dei cavalli, fatte sia per scommessa, sia in occasione delle feste patronali di paese, un ambientino poco adatto a signore come noi.

Per fortuna, oggi, sono vietatissime.
Entrai in quell'ambiente sopratutto perché ero e sono innamorato del PSI il cavallo che più cavallo non si può, comunque, pur essendo alieno in quell'ambiente,  mi facevo rispettare... mi rispettavano, di sicuro quelle frequentazioni non erano roba per signorine.
E' un periodo del quale non parlo mai, e un pò me ne vergogno ma è stato, per me, molto formativo, e, nel quale ho conosciuto alcune persone davvero notevoli che amavano veramente i cavalli pur facendo cose che farebbero/fanno inorridire - giustamente - noi lalliste.

Ero fuori da quel giro da anni, quando mi chiama uno di questi personaggi da Catania che chiamerò Carletto e mi fa: -  Raffaé ho una cavalla stupenda, non posso più tenerla ma - per motivi più che comprensibili - non voglio venderla in zona, prendila tu... è brava, bella, è una freccia in gara ma puoi andarci in passeggiata senza problemi.

Gli dissi che avevo un puledro in addestramento (Oddo) e non mi interessava; allora lui insistette: vedi se qualche amico fidato la vuole, il prezzo è questo e non è trattabile, da queste parti me ne offrono molti di più perché conoscono la cavalla ma non me la voglio trovar contro,  la giumenta te la garantisco vincente sui 600/700 metri, distanza assai comune nelle corse di paese, a me interessa che vada in buone mani ed esca dal giro di Catania...

Ora, se Carletto mi chiama da 400 km di distanza e mi fa questo discorso non è per fregarmi, e so che la sua parola vale, nel senso che, se quello che dice non corrispondesse alla realtà, se ne sarebbe assunto ogni responsabilità, (in altri tempi una coltellata nella panza) dunque, mi impegnai a trovargli una soluzione.

Stranamente, godo di una certa considerazione in alcuni ambienti equestri, andai da Salvatore, un ragazzo che - allora - frequentava le corse di paese e sapevo che cercava un soggetto simile, gli riferii quanto appena detto aggiungendo che la cavalla - Sfarziglia - era a Catania, il prezzo era veramente invitante rispetto le qualità del soggetto... e che ne rispondevo io (mi sarei beccato una coltellata nella panza): se ti interessa andiamo a prenderla.

Ovviamente, le coltellate sono metaforiche ma il prezzo da pagare c'era e c'é.

Dopo qualche giorno, Salvatore ritornò col suo socio e - forti solo della mia parola -  partirono per Catania col carrello attaccato alla macchina, io per motivi di lavoro non potei allontanarmi.
L'affare fu fatto, Carlo - come omaggio al vostro affezionatissimo -  fece uno sconticino sul prezzo richiesto e la lalla arrivò quì.
Era una saura... la più bella cavalla di PSI che abbia mai visto in vita mia da vicino, sembrava uscita da una antica stampa inglese, vinse parecchio prima che le corse fossero definitivamente vietate, poi fu ritirata e messa a fare la fattrice.

Ora, (allora, vent'anni fa) è da tempo che la cavalla non fa più puledri, (produrre cavalli è antieconomico, fare cavalli da corsa è da mentecatti), la giumenta ha più di vent'anni e, grazie a quello che ha dato, si gode la pensione in un appezzamento di terreno assieme ad un poni pezzato e a delle capre, dell'antica bellezza è rimasto solo lo sguardo fiero... ma perché ho riportato quest'episodio?
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

nala

Non so perché hai raccontato questa storia, non ho letto i post precedenti, ma è una bella storia :)

raffaele de martinis

Per prima cosa, voglio farvi notare che, nell'ambiente equestre più infimo, frequentato da cavallari e delinquenti, in certe occasioni, ci sono comportamenti lallisti e che la parola è parola d'onore,  in quelle circostanze, mi fido più di un mio collega con la "faccia tagliata", piuttosto che di un gambegambe olezzante di Paco Rabanne coi reiban a specchio e pantaloni bianchi attillati.

Ma la vera ragione di tutta questa mia tarantella è che il finale di questa storia ricalca quanto reiteratamente affermato dalla Ravello in: "CAVALLO, PASSIONE DI DONNE, cioè che il lallo è terapeutico per le donne.

Ebbene, quella lalla, Sfarziglia, è stata terapeutica per un uomo, mi spiego: dovete sapere che un cavallo da corsa ha, al seguito, una squadretta di appassionati, generalmente sono compaesani che si prestano a collaborare col proprietario per assolvere  le normali esigenze pratiche che comporta l'allenamento e il mantenimento e lo spostamento di un soggetto così specializzato.
In pratica sono dei tifosi che, non potendo permettersi - per mancanza di denaro o di tempo - il mantenimento di un cavallo da corsa, partecipano  legandosi - in quella maniera - a quei cavalli più o meno fortemente.

Salvatore ha una macelleria, il suo socio fa il camionista, il primo dei "tifosi" di Sfarziglia era Peppuccio, un piccolo impresario edile, letteralmente innamorato di questa lalla: preparava l'acqua calda per il lavaggio d'inverno, la passeggiava per farla asciugare dopo le sgambature, le applicava le cretate, la fasciava, insomma, quando poteva era presente come se la cavalla fosse sua.

Poi un giorno, un brutto giorno, la sentenza fu: cancro.
Peppuccio aveva un tumore, di quelli brutti.
Solita trafila: viaggi in altitalia, operazioni, chemio, più di un anno di tribolazioni prima che la situazione si stabilizzasse, si stabilizzasse si fa per dire, perché nel frattempo la moglie - coraggiosamente - lo abbandona e porta via la figlia.
Ovviamente, l'impresa la sua piccolissima impresa va a gambe all'aria.

Non conoscevo Peppuccio se non di vista...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Ho conosciuto Peppuccio molto dopo i fatti che sto raccontando (solo una volta - appena arrivata - vidi correre Sfarziglia, mi ero allontanato da quel mondo da tanto tempo)

Dunque conobbi il Nostro per ragioni extralalline, ma una volta capito chi era e che  Sfarziglia era passata in qualche modo nelle nostra vite, in due o tre volte, Peppuccio mi raccontò la sua amara vicenda, il suo periodo disperato che lo ha condotto sull'orlo del suicidio, io mi son limitato a collegare la sua storia appena appresa con quella della compravendita di Sfarziglia che conoscevo molto bene, avvenuta molti anni prima.

Infatti seppi da Peppuccio che Sfarziglia, ritirata dalle corse, aveva partorito per la prima volta, parto difficile: ritenzione della placenta, il puledro perso, infezioni... non so bene, fatto sta che la cavalla aveva bisogno di cure e Peppuccio convalescente della seconda o terza operazione, si dedicò anima e corpo alla cura della cavalla, traendo da quel rapporto la sua sola ragione di vita, reagì in quella maniera.

Roberta Ravello, come già ho accennato,  nel suo fondamentale libro:



in un capitolo titolato: "L'incontro tra la donna e il cavallo e la reciproca guarigione", spiega mirabilmente quello che è successo a Peppuccio e che succede - secondo lei - di norma a tante donne.

Ovvio, che nessun lallo può guarire dal cancro, se è per questo, i lalli non sono in grado neanche di guarire un unghia incarnita ma di certo hanno un effetto terapeutico sulla donna che... ama il cavallo perché rappresenta per lei qualcosa che manca nella propria vita o che desidera: libertà, eros, forza, bellezza...(sempre secondo la Ravello)

Sicuramente, a Peppuccio, in quel momento, mancavano tante cose, ma - probabilmente - aveva qualcosa "in più" di terribile: la depressione.
Altrettanto sicuramente, Peppuccio aveva altro da pensare che al lallo come emblema di libertà, eros, forza, bellezza, forse, molto semplicemente si è attaccato all'unico appiglio che si è trovato a portata di mano, e, per meccanismi che non so spiegare, certamente quella presenza, quell'impegno lo hanno aiutato a risolvere il problema più grande per lui, la depressione incombente.

Mi ha raccontato come stava a parlare con la cavalla per ore mentre le faceva le flebo, mi ha detto che la portava a pascolare l'erbetta fresca e stava assieme a lei per intere mattinate e della emozione di quando l'ha montata perla prima volta.

Eh si,  Peppuccio non era un cavaliere, forse, non aveva mai montato prima in vita sua e Sfarziglia - sia pure in pensione - era pur sempre un cavallo da corsa, malgrado ciò, grazie alla relazione - direbbero le lalliste - l'ha fatto, si sono fidati l'uno dell'altra.
Questa è l'interpretazione della mia parte lallista, relazionista.
La mia parte cavallara ci riporta alla realtà dicendoci:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Aluna

Sta cosa che il cavallo fa eros mi disgusta parecchio e mi ricorda soltanto il medioevo con il cristianesimo da persecuzione, e quando si impose la sella all'amazzone per evitare che le donne potessero anche solo ricordare o ricordarsi la posizione sessuale.
Davvero c'è ancora qualcuno che s'azzarda a dire cose simili? Qualcuno sul forum mi aveva avvertita ma non volevo crederci.  :icon_puke_r:
Qui è solo accennato, ma non capisco perché tirar fuori accenni del genere in una discussione sulla compravendita. OT inutile, con il solo scopo di palesare un'opinione, se volessi comprare un cavallo qui non avrei trovato alcun consiglio pratico.

Vuoi sapere perché mi sono avvicinata ai cavalli? Adrenalina e serotonina.
Stessa emozione che provo scendendo una pista da sci a velocità folle, quando atterro un salto sui miei pattini, quando raggiungo la cima di una montagna, quando premo l'acceleratore della mia auto o quando mi tuffo in acqua da due metri.
E poi amo gli animali, in generale. E il piacere di accarezzare un gatto o un cane riduce il cortisolo e migliora l'umore con l'ossitocina, non esattamente il responsabile dell'eccitazione sessuale. A meno che tu non sia uno zoofilo, ma qui si scende nella follia.

Per soddisfarmi l'eros c'ho il mio uomo e sinceramente i problemi di isterismo femminile legati alla repressione come società ce li siamo lasciati alle spalle nel 1900 con le analisi di Freud e Jung.

Come tu possa pensare che la donna viva il cavallo in modo diverso dall'uomo non me lo spiego.
"Picci-picci cavallino amore mio" a parte... ma allora ci viviamo in modo diverso anche i gatti, i cani e i bambini.
Ma se vuoi collegare il cavallo ad un simbolo sessuale e farmi credere che io monti per una questione di libido, non vedo perché non dovrebbe essere vero anche per gli uomini: potrei pensare che sei diventato cavaliere perché in realtà sei inconsciamente gay e vuoi farti inchiappettare.


E se proprio vuoi sentire l'opinione di una donna schietta: se voglio eccitarmi con uno stallone, prendo il mio ragazzo e me lo porto in camera da letto. Ottengo prima dei risultati soddisfacenti ed è pure gratis, dato che l'equitazione costa un patrimonio.

Possa il tuo gigantissimo ego maschilista guarire da questa arretratezza mentale in cui la donna monta per libido :benedizione:

cilla

Aluna.... erano MESI che ti aspettavo  :horse-cool: lascia perdere che è una battaglia persa, anzi visto che a Raffaele sta fase pare essere passata, non stare a stuzzicarlo che magari se no ricomincia con sta solfa  :icon_rolleyes:

Bubba


Aluna

Ahahah grazie cilla!

Hai ragione: so che gente del genere bisogna ignorarla, evitando proprio di leggere il post.
Purtroppo stavolta l'ho fatto e mi son sentita di dire ciò che penso, concordo che già dalla seconda volta sarebbe una perdita di tempo.

Ma si sa mai... che qualche persona legga il topic e poi creda che tutti gli utenti di un dato forum condividano quel pensiero.

Purtroppo ero troppo ben abituata in altri ambienti dove i flame erano rarirari

maya

Brava Aluna👍🏻
Qui puoi trovare due cose:le uscite imbecilli di RDM e la moderazione che anziché intervenire chiede di fare finta di niente...fai un po' te🤦🏼‍♀️🙄

Sembrerebbe quasi che se colasse a picco pure questo di forum equestre qualcuno ne trarrebbe vantaggio 🤮🤢...che schifo ragazzi!