• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

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#91
A / Assetto - "ufficiale" FISE
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 30, 2023, 11:10:58 AM
Qualche tempo fa, conobbi una ragazzina che faceva i "pony games", un pò più grande del mio nipotino, avrà avuto 10/11 anni, apparecchietto per i denti, magrissima, filiforme, tutta braccia e gambe, era la migliore!

Montava con le gambe protese in avanti, tanto che le punte dei suoi piedi superavano di parecchio le spalle dei poni, le chiesi: Gloria, chi ti ha insegnato a montare in questa maniera? Nessuno... fu la sua sorridente risposta.

Poi, l'istruttore che faceva i "games" andò via e venne una "gambegambe" tradizionale che si impegnò a correggere l'assetto della ragazzina: un disastro!

Cerchiamo di fare chiarezza.
E' ovvio che ogni assetto è adatto ad una determinata equitazione così come le selle sono costruite in funzione dell'attività da svolgere, però, ci sono dei principi - dovrebbero essere universali - che vanno oltre le specificità  e che dovrebbero e
#92
I Grandi Cavallerizzi / Re:Rousselet.
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 29, 2023, 05:41:17 PM
Val la pena di riprendere il discorso sul comandante Rousselet, il personaggio merita di prendere il posto che gli spetta, non se ne abbiano a male i
#93
CAVALLI, MICA CAVOLI.

 ( ... ) Tuttavia , dando un'occhiata alle signore ( fra una corsa e l'altra ) riscontro questo fatto singolare : prima della prima corsa siedono composte , con le gonne tirate sui ginocchi . Poi , via via che le corse si susseguono , queste gonne salgon sempre più su , più su , finché alla nona corsa ti ci vuole un bel po ' di autocontrollo per non saltargli addosso e violentarne qualcuna . Se , a causare questo , sia un senso di masturbazione o se le care fanciulle abbian bisogno di soldi per l'affitto e i fagioli , non lo so . Magari un po ' dell'uno e un po ' dell'altro . Una volta ho visto una signora saltare come una matta sulle gradinate e urlare , e strillare , perché aveva beccato un vincente , divina come un succo di pompelmo ghiacciato alla vodka nei postumi d'una sbornia . " adesso se ne viene " , commentò un'amica mia . E io : " sì , ma vorrei aver goduto prima io . "

C . Bukowsky
#94
A / Assetto da lavoro.
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 29, 2023, 10:24:34 AM
Cauboi, butteri, vaqueri, campesinos, gauchi, cikos tutta gente che ode le greggi belar e muggir gli armenti... lavora con l'indispensabile aiuto del lallo.

Le loro selle e il loro assetto, pur nelle differenti elaborazioni folcloristicamente locali, rispondono alle esigenze di comodità e sicurezza, lo stesso dicasi dell'assetto.
Somiglia molto a quello "classico" della mia improprissima classificazione ed è "aperto"  cioè:  appoggio sulle chiappe messe sotto e le staffe fanno base di sostegno, busto snodato, ginocchio a contatto e gambe rilassate... empiricamente hanno messo in pratica uno degli assetti più efficaci, Alessandro Alvisi, personaggio che tutti conosciamo, definiscie i principi del buon assetto che coincidono con l'assetto della monta da lavoro, vado a memoria:
L'aderenza delle ginocchia, non significa compressione. Le maniglie di un autobus in corsa si tengono in punta di dita, con la possibilità di potersi aggrappare solo se necessario, si resta in piedi solo assecondando e ammortizzando i movimenti della vettura.
Non stringiamo i fianchi dello lallo, facciamo  come con la maniglia .


Ma sentiamo cossa dicie un "monumento" dell'equitatione sullo stesso argomento: Potrebbe sembrare un'imprudenza
#95
A / Re:Assetto aperto - Steinbrech...
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 28, 2023, 07:34:52 PM
Che io sappia, Steinbrecht è il primo e il solo (?) che definisce doviziosamente l'assetto aperto, ne dà una versione deformata dalla sua visione di cavallerizzo sopraffino d'alta scuola con velleità di spiegazioni "scientifiche", ma quello che dice, nella sostanza, corrisponde all'assetto dei vecchi cowboy, dei giocatori di kok-buro e dei giocatori di polo... la maniera più efficace di stare a cavallo, non a caso, il cavallerizzo tedesco, raccomanda "il gioco della palla a cavallo" per solidificare l'assetto degli allievi.

Curiosamente, ho trovato moltissimi punti in comune tra lui e Rousselet, ma andiamo con ordine... ricordo una intervista (che a suo tempo tradussi di Bettina Drummond una delle più assidue allieve di Oliveira la quale cita  quest'episodio: ... in quel periodo (negli Stati Uniti) mi capitò di leggere il libro di Steinbrecht, quando tornai dal maestro Oliveira a prender lezioni, questi mi detto le regole per "alleggerire" l'avantreno del mio cavallo... subito gli dissi: ma questo che mi stai insegnando lo ha scritto Steinbrecht! Certo... fu la risposta e mi citò il numero della pagina del libro.
Aspetta un pò! Tu sei un cavallerizzo di scuola francese, che c'entra con noi sta roba tedesca?
 Il Maestro mi guardò come si guarda una mentecatta e disse: "Steinbrecht è semplicemente un Baucher al di là del Reno".


Oliveira aveva torto riguardo l'assimilazione di Steinbrecht con Baucher, ma aveva perfettamente ragione ad inserire Steinbrecht nella tradizione francese più classica.
Di sicuro - secondo me - lo "allemanno" era senz'altro più vicino a Rousselet - uno degli ultimi superstiti di "Versailles" - che a Baucher, appunto.

La loro affinità non si limita soltanto alla scuola di riferimento, ma si estende al fatto che ambedue - in largo anticipo sui tempi - cercano di addestrare i lalli "convincendoli" piuttosto che coercendoli, tema ripreso in tempi moderni da Jean D'Orgeix e da Carlos Maria Ulloa.

Ora,

#97
C / Re:CULTURA EQUESTRE.
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 28, 2023, 09:47:08 AM
... la differenza, nel rapportarsi col lallo, era formale piuttosto che sostanziale.
Oggi, nel mondo cosiddetto avanzato, la differenza/le differenze sono sostanziali, quella principale, la madre di tutte le differenze è tra quelli che tengono un cavallo per sport o il piacere di cavalcare in campagna, etc. etc. e quelli che lo tengono per il piacere stesso di avere il bestio di accudirlo; montarlo/utilizzarlo è del tutto secondario.

Passata (tra poco... pochissimo passerà) la mia generazione, il cavallo sarà definitivamente il lallo, l'equitazione, anche quella "etica", sarà guardata con sospetto dalle anime belle e questa bestia avrà finalmente, ufficialmente, legalmente e definitivamente lo stato di animale d'affezione, di animale da compagnia.

I bimbi che nasceranno nel 2050, sapranno che il cavallo un tempo era un preziosissimo animale da lavoro, d'utilità, da guerra perfino! Ma guarderanno a questo fatto come a una "barbaria" come noi vediamo i combattimenti dei gladiatori dell'antica Roma o la condizione dell'infanzia ai tempi della Londra di Dickens.

Il cavallo sarà definitivamente relegato nel ruolo di animala da compagnia, o, se preferite da relazione.
Prendere un cavallo sarà più impegnativo, più responsabilizzante,  più oneroso e  più costoso di un matrimonio, e, a differenza di questo, la relazione uomo/cavallo o meglio: donna/lallo, sarà praticamente indissolubile.

Ora,
#98
C / CULTURA EQUESTRE.
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 27, 2023, 12:55:01 PM
Possiamo dire che della culutura equestre, in Itaglia, non frega più a niuno. i fori sono morti e quelli molto attivi come CA (in Francia) trattano pel lo più di cuffiette, problemi femminili e cura del lallo.

Oltre la cultura equestre "alta", quella illustratta dai grandi cavallerizzi, c'è/c'era quella "bassa" praticata dai contadini e dai cavallari,

Quest'ultima è stata sempre denigrata dagli eruditi che erano appartenenti alla casta nobile e a quella militare che per secoli hanno dettato regole spesso assurde, sbagliate, controproducenti e imbecilli; basta guardare alle norme militari per superare gli ostacoli in voga fino agli initii del 900 per rendersi conto di ciò.

Due mondi inconciliabili nei quali
#99
A / Re:Assetto: La Broue, Pluvinel...
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 27, 2023, 10:37:48 AM
Nato in Guascogna Salomon de La Broue fu paggio presso il conte
d'Aubigoux, lo servì a corte e alla caccia; in seguito si trasferì all'estero e fu allievo del celebre  Pignatelli per 5 anni.

Nel 1610,ormai anziano, scrisse un trattato di equitazione - Le Cavalerice Français - frutto della sua grande esperienza e delle sue osservazioni, si tratta del primo libro di equitazione scritto in Francia.

Malgrado seguisse i principi della terribile "scuola napoletana" specialmente coi lalli difficili e riottosi, per primo, cercò di organizzare un addestramento in progressione e a tener conto della personalità di ciacun lallo, usando pazienza e delicatezza.

Riguardo l'assetto è preticamente uguale a quello del Pluvinel, andate a cercarlo (se volete).




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#100
A / Re:Assetto: La Gueriniere.
Last post by raffaele de martinis - Gennaio 26, 2023, 06:42:50 PM
François-Robichon de La Guérinière, allievo del Vandeuil, fondò una "Accademia" (1715), all'angolo tra la via Vaugirard e la via Tournon.
La sua reputazione fu tale che il Grande Scudiero del re, il principe Charles de
Lorraine, lo chiamò a dirigere l'Accademia des Tuileries, che diresse fino alla sua morte.

Prima di continuare, beccatevi sto linco: che minchia è un'accademia?

La Guérinièie fu il primo, tra i grandi cavallerizzi, a rendersi conto dei vantaggi per l'equitazione tratti dallo studio della natura e delle leggi meccaniche.

Invece di piazzare il cavaliere sull'inforcatura, lo fa sedere sui glutei, così, il peso del corpo, invece di esser scaricato sulle staffe, graverà sugli ischi; le cosce saranno rilassate e prenderanno un leggiero grado di obliguità e saranno mantenute in questa posizione con la scioltezza e l'equilibrio generale, mentre