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Tenere il cavallo scalzo

Aperto da Midnight, Maggio 11, 2012, 11:48:11 AM

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Midnight

Me lo voglio sentir dire chiaramente...

Se si decide di scalzare un piede, andare incontro quindi a tutte le modifiche del caso, paddock, dieta ecc ecc, periodo di transizione e quant'altro...
Quando il piede è "pronto" ad essere scalzo... il cavallo può camminare o non camminare in tutte le superfici?

Può sopportare trekking anche impegnativi, o che magari prevedono anche lunghi tragitti sull'asfalto, oppure no?

Continuo a sentir dire, da chi ovviamente tiene i cavalli ferrati, che scalzarli sarebbe bello MA...
- il cavallo in natura decide lui dove andare e a che andatura
- sull'asfatlo arrivi all'osso per quanto si consuma
- su terreni ghiaiosi, o pieni di sassi il cavallo zoppica
- a lungo andare gli fanno male le zampe perchè sei tu che decidi dove andare e non lui..

e tutte le altre varie cose che avrete sentito dire anche voi decinaia di migliaia di volte...

Allora, me lo dite chiaramente?
Con un cavallo scalzo, tenuto a dovere, gestito come si deve, con transizione effettauta e finita ecc ecc.. poi, posso andare dove mi pare quanto mi pare, oppure devo sempre avere la scarpetta, la preccupazione ecc ecc? :chewyhorse:
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

rhox

non si può dire con certezza, c'è la grossa variabile individuo.

un cavallo con una gestione buona, un'alimentazione adatta, che si muova su una variabile di terreni sufficiente e per sufficiente tempo, ben pareggiato può effettuare trekking impegnativi su qualsiasi superficie.
non è così facile perchè avere tutti i terreni con cui stimolare il cavallo è complesso, ma si possono ottenere risultati ottimi.
ma anche coi ferri mica fai tutto quello che vuoi... non è vero che mettendo il ferro eviti che il cavallo abbia problemi, solo che tu non te li poni.

quello che ti dice la gente è assolutamente possibile in transizione o cavalli patologici. sono cose che un cavallo medio supera in un arco di tempo accettabile
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Nicola

Citazione da: Midnight - Maggio 11, 2012, 11:48:11 AM
quanto mi pare, oppure devo sempre avere la scarpetta, la preccupazione ecc ecc? :chewyhorse:

Mi fa un po ridere questa associazione scarpetta/preoccupazione.

Caspita, sembra che portarsi dietro un paio di scarpette durante un trekking sia un gran problema....

Ebbene, qualche trekking l'ho guidato, ed i danni causati da:
- cattivo governo
- errato sellaggio
- errata scelta di finimenti
- attrezzatura carente o inadeguata

sono quelli che davvero pregiudicano, nella maggior parte dei casi, la salute dei cavalli durante i viaggi.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Muriel

15 cavalli...tutti scalzi.....tutti il terreni.....mai problemi incluso l'alta montagna.

Midnight

Niet Nicola!!! non mi fare OT se no parto per la tangente anche io!!!  :icon_axe:

Ovviamente, tutto quello che dici è perfattamente logico ed assolutamente lo condivido in toto.
In più il mio post è volutamente estremizzato.

Mi preoccupo per la salute dell'equino, fortunatamente non l'ho mai fiaccato, anche se sto impazzendo con il sottosella, che non ne trovo uno adeguato e lo spela (finora mai fiaccato) sulla zona dei reni.. azz vedi che vado OT.

Comunque, vorrei capire realmente se, nella corretta gestione, in effetti poi hai un cavallo senza problemi oppure devi comunque intervenire in qualche maniera.

Dicevamo che dipende dal soggetto...
In che senso? c'è qualcuno che ha zoccoli più duri altri che necessitano comunque di maggiori accortezze?

Ogni quanto viene pareggiato uno zoccolo scalzo?
Come una ferratura o più/meno frequente?
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

cilla

Io ho sferrato da luglio dell'anno scorso, per ora affrontiamo terreni in prevalenza veramente brutti (sassi, letti di fiume, mulattiere) senza scarpette per 2 ore 2 ore e 1/2, con scarpette (solo su anteriori) testato fino a 6 ore, per il trekking di più giorni, ti saprò dire, riiniziamo quest'estate.

Credo che ci sia una grossa differenza tra un cavallo che viene sferrato ed un puledro che non è mai stato ferrato, una mia amica ha un puledro di 5 anni mai stato ferrato e indubbiamente ha zoccoli molto più resistenti dei miei

Per il pareggio: da me la pareggiatrice viene ogni due mesi, nel mentre io faccio un paio di mustang roll di mantenimento in autonomia. Dipende anche tanto da quanto monti e da quanto si muove il cavallo durante la giornata

per le scarpette è vero, sembra che sia un marchio d'infamia metterle, ancora poco tempo fa un amico "ferrato" mi diceva "eh sferrate i cavalli però poi metti le scarpette!"...embhè?? e tu metti i ferri...e allora??? boh, è una cosa che proprio non capisco...

lovely

Una piccola domanda: Cos'è meglio per le gambe/piedi del cavallo...con i ferri o senza?

rhox

dipende dalla situazione valentina.
il piede è fatto per restare senza ferro. un cavallo sferrato e ben seguito ha il piede in forma naturale, non sforza gli arti e diminuisce il numero di traumi o problemi derivanti da appiombi sbagliati.
il ferro serve però se la gestione non è buona e quindi il piede a stare sferrato non ce la fa.


midnight dipende dal cavallo: ci sono quelli che hanno un piede compromesso per cui possono ottenere tanto, ma hanno difetti che non gli consentono di ottenere performance elevate. altri hanno un carattere per cui non sopportano una eventuale sensibilità. altri ancora hanno problemi fisic sopra la piede per cui consumano in modo irregolare e in uno sforzo prolungato potrebbero risentirne un po'. altri sono patologici. ecc
un sacco di variabili

ogni quanto viene pareggiato. dipende da quanto il cavallo riesce a consumarlo da solo. su terreni abrasivi e molto movimento puoi anche farlo 2 volte l'anno, su terreni morbidi probabilmente per tenere il piede in forma devi farlo ogni 4 settimane, ecc..
comunque una media è tra 4 e 6 settimane (come per la ferratura)
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Ipparco

Aggiungo due osservazioni che ritengo pertinenti:
1) quanto più il terreno su cui vive il cavallo è simile a quello su cui verrà cavalcato, tanto più sarà difficile che abbia problemi; questo perchè:
2) il piede equino è un organo che si sviluppa ed adegua per rispondere all'utilizzo che ne viene fatto. Un cavallo che lavora 1 ora al giorno senza problemi su qualunque terreno, potrebbe avere dei problemi se di punto in bianco gli si chiedesse di fare 6 ore di trekking sugli stessi identici terreni.

Per fare un'analogia comprensibile: ognuno di noi può zappare senza problemi per 5 minuti al giorno. Se domattina però ci alzassimo e decidessimo di passare tutta la giornata a zappare, è molto probabile che a sera avremmo vesciche dolorose dappertutto, i palmi delle mani infiammati in profondità, e per diversi giorni faremmo molta fatica ad usare le mani.
Se invece da domani cominciassimo a zappare ogni giorno per 5 minuti in più rispetto al giorno prima, tra un mese o due potremmo passare tutta una giornata a zappare senza avere problemi.

Il piede equino e soggetto esattamente allo stesso tipo di fenomeno, anche se in forme leggermente diverse.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

lovely

Citazione da: rhox - Maggio 11, 2012, 01:59:35 PM
dipende dalla situazione valentina.
il piede è fatto per restare senza ferro. un cavallo sferrato e ben seguito ha il piede in forma naturale, non sforza gli arti e diminuisce il numero di traumi o problemi derivanti da appiombi sbagliati.
il ferro serve però se la gestione non è buona e quindi il piede a stare sferrato non ce la fa.

Grazie per la risposta. 

Midnight

Citazione da: rhox - Maggio 11, 2012, 01:59:35 PM
midnight dipende dal cavallo: ci sono quelli che hanno un piede compromesso per cui possono ottenere tanto, ma hanno difetti che non gli consentono di ottenere performance elevate. altri hanno un carattere per cui non sopportano una eventuale sensibilità. altri ancora hanno problemi fisic sopra la piede per cui consumano in modo irregolare e in uno sforzo prolungato potrebbero risentirne un po'. altri sono patologici. ecc
un sacco di variabili
Grazie a tutti per gli interventi.

Chiaramente cerchiamo di parlare di un cavallo senza andare sui casi limite della patologia.
Chiarissimo anche il discorso che fa ipparco, ma parliamo anche qui, di un cavallo che viene montato regolarmente in campo e che esce con regolarità, quindi allenato anche a poter sopportare fisicamente ore di trekking.

Quello che a questo punto mi viene da chiedere, la supposizione di Cilla (puledro da sempre sferrato meglio del cavallo che è stato ferrato) trova delle dimostrazioni?

e inoltre: "piede compromesso" che intendiamo?
compromesso da incidenti, o compromesso da ferrature?
Your horse is a mirror of your soul.
Sometimes you might not like what you see... sometimes you will.

rhox

un puledro sempre scalzo ha qualche marcia in più sicuramente.
con la ferratura di un puledro si bloccano parte dei processi di crescita dle piede per cui quando poi si sferra l'adulto i piedi sono rimasti a uno stadio di crescita e successivamente non si riescono a riprendere completamente.
quindi prima si ferra il cavallo in modo maggiore si compromette il piede. in particolae la zona caudale e lo sviluppo del cuscinetto digitale che funge da "ammortizzatore" tra la parte ossea del piede e il fettone, parte molto innervata.
un puledro nella crescita evolve il cuscinetto fino a un materiale fibroso che protegge il piede mantenedo un'ottima elasticità. se si ferra prima questo sviluppo rallenta o si ferma e il cuscinetto resta morbido e non in grado di proteggere efficacemente le strutture.
inoltre una ferratura mal fatta può influenzare lo spessore della suola e stimolare in modo errato le cartilagini alari che possono calcificare. tutti processi irreversibili o quasi.
una buona ferratura riduce al minimo questi danni e evita che se ne creino per la gestione errata. solo che ferrature ben fatte sono poche

per un barefooter i piedi patologici sono molti più di quello che si pensa
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

Ipparco

Ci sono moltissime forme diverse di compromissione del piede. Una delle più comuni è quella che descriveva Rhox, uno sviluppo parziale ed incompleto del piede.
Un'altra molto comune è una connessione laminare danneggiata o inesistente, che priva il piede di molte delle sue difese contro l'usura e contro le sollecitazioni del lavoro.
E fin qui sono problemi più o meno risolvibili.
Poi c'è la possibile compromissione più o meno grave della circolazione, che può essere temporanea o permanente, e chiaramente interferisce con tutta la fisiologia del piede; un passettino oltre ancora e può esserci compromissione più o meno grave della stuttura ossea sottostante: riassorbimenti, calcificazioni, vecchi traumi ecc.

Le cause possono essere dovute a incidenti e traumi, a errori di pareggio, a problemi alimentari, a patologie degenrative (cheratomi, infezioni ecc.) ecc.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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"La semplicità è la sofisticazione finale"
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piciopacio

Citazione da: rhox - Maggio 11, 2012, 03:03:34 PM
...una buona ferratura riduce al minimo questi danni e evita che se ne creino per la gestione errata. solo che ferrature ben fatte sono poche

Effettivamente c'è stato un periodo: metà anni 70 inizi anni 90 del s.s. che per il boom dell'equitazione e dunque per la crescente richiesta di ferrature, tantissimi si sono improvvisati in quest'arte con nefaste conseguenze per i lalli e per la categoria dei maniscalchi che si è s***ta.

Quando è mancato il M/llo Canto, per disperazione - scadente per scadente - ho imparato ad appiccicare i ferri al mio lallo.

Oggi non è più così, internet, la facilità di spostamenti, la possibilità di uno sbocco lavorativo ben remunerato ha fatto si che la nuova generazione di maniscalchi (30 - 40 anni) sia competente e preparata.

Vanno a Verona, trattano nuovi materiali, frequentano corsi, praticano nuove tecniche, sono informati.

Durante lo sciò, ho visto ferrare - di notte -  un lallo non nostro da un ragazzo (35anni, ferra da almeno 10 anni) che era appena tornato da Milano dove segue un corso di 6 mesi all'ippodromo.

Gianfranco, il maniscalco della struttura che ci ha ospitato per lo sciò, l'anno scorso o due anni fa, ha partecipato ad uno stage tenuto dal M/llo Blasio, mi ha descritto questo signore come un padreterno.

Alessandro, era bambino quando frequentava il mio maneggio a Casteldaccia, oggi è uno dei più apprezzati maniscalchi siciliani, viaggia con un camioncino attrezzatissimo e due energumeni come aiutanti.

Sicuramente ce ne di altri, ormai l'appicicaferri non funziona più per il semplice fatto che il mercato lo ha espulso, certo i maniscalchi sbagliano anch'essi tal quale i chirurghi e i barbieri ma la situazione - rispetto a qualche tempo fa - è di molto migliorata.




Nicola

Ebbene, per quanto sia un esplicito fuori tema, faccio una piccola digressione sul M.llo Blasio.

Conosco sia lui che alcuni suoi allievi. A Blasio vanno riconosciuti alcuni incontrovertibili meriti:
- Una maestria fuori dal comune nella tecnica di forgiatura (trasmessa anche agli allievi)
- Promozione di percorsi formativi lunghi e completi per i maniscalchi (suggerisce infatti che il maniscalco segua un percorso di studi equivalente ad una scuola superiore, tipo istituto professionale)
- Trasmissione di un patrimonio storico fondamentale

A fronte di questi indubbi meriti, personalmente ne osservo altrettanti limiti:
- Una concentrazione molto più spostata verso la siderurgia e la tecnica di forgiatura che verso l'ippologia
- Una tecnica di pareggio precisa ma poco rispettosa della suola

Ciò detto, chiudo il fuori tema.
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est