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Mani e gambe.

Aperto da raffaele de martinis, Novembre 12, 2013, 01:52:42 PM

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alex

Mi guarderò bene dal farlo. Fine OT.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#16


Parigi - 7 Marzo 1873: il generale L'Hotte si reca a far l'ultima visita al suo maestro che - malato da tempo - quasi cieco, era a letto in una piccola stanza di una misera pensione - Baucher sarebbe morto sei giorni dopo.

Ecco un mio estratto da: "Un Officier de Cavalerie" sull'episodio narrato da L'Hotte stesso.

"Appena che fui entrato, mi disse: Ah ! Come son contento che lei sia venuto...poi cominciammo a parlare di equitazione, l'oggetto del suo lavoro, delle sue ricerche e delle sue meditazioni, l'unica passione della sua vita: Ha provato a mettere in pratica i miei ultimi sistemi ? Lei è il solo che li conosce per intero, e mi piace averglieli partecipati. La sua voce era debole quasi un soffio;....per agire soltanto sulle contrazioni, non bisogna mai tirare le redini, altrimenti si intralcia l'impulso e si falsa l'equilibrio del cavallo: si perde tutto.
La conversazione si spostò su altri argomenti, ma prima che mi congedassi ritornò sul suo sistema, stavolta accompagnò le parole con i gesti per rendere più efficace la sua spiegazione:
mi prese la mano e la impostò nella presa di briglia, e disse: Si ricordi bene: sempre così. e fissò la mia mano facendo pressione con la sua. Mai così, e mi spinse la mano verso il petto. Sono contento di farle quest'ultimo presente prima di morire.

Nel lasciarci, lo abbracciai affettuosamente e lui strinse forte la mia mano tra le sue. L'avrei rivisto soltanto nella bara.

Piccola spiegazione: il SEMPRE COSI', riferito alla posizione della mano del Generale seduto al capezzale del suo maestro in fin di vita, indica il gomito piegato e la mano sollevata.
Il MAI COSI', vuol dire: mai tirare le redini altrimenti si perde impulso ed equilibrio.
Questa è l'ultima lezione di Baucher: mai tirare, sempre sollevare. E' la lezione che considerava più importante, la priorità assoluta, il suo testamento.
"Toujours ça. Jamais ça." è una filosofia, è un valore equestre, quello di Baucher.

N. B. Baucher ha sperimentato tutto in equitazione, per semplificare il suo percorso, lo si divide in "due maniere"; la prima maniera assai difficile da mettere in pratica e ampiamente criticabile, la seconda, rappresenta la base fondamentale dell'equitazione in leggerezza, a tutt'oggi la miglior equitazione evoluta possibile.
Baucher, ormai vecchio, malato e stanco ha lasciato quest'ultimo suo metodo confuso e incompleto, in seguito, uno dei suoi allievi: il generale Faverot de Krebech, lo ha sviluppato in un libro: Dressage méthodique du cheval de selle, d'après les derniers enseignements de F. Baucher recueillis par un de ses élèves, avec portait et vignettes.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Interessante, mai tirare ok, sempre sollevare non mi è chiaro, puoi spiegare per favore?

raffaele de martinis

C'è niente da spiegare, ha detto tutto il Maestro.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

milla

Ah certo chiarissimo: toujours ça, jamais ça è perfettamente comprensibile a chiunque.

max

Ho serissimi dubbi sull' "alzare le mani", a meno che tu eri in quella stanza.
Da cosa lo deduci? Non è che ti stai lasciando influenzare dal Karlismo?

La "seconda maniera" è tutt'altro che "la miglior equitazione possibile", anzi la descriverei il peggior affare della sua vita, perché incompleta, perché se presa alla lettera affossa le schiene, perché se non integrata con conoscenze della "prima" da sola non porta ad una corretta riunione, perché tutto quello che ne è conseguito non ha reso giustizia al Maestro.

Paradossalmente, preferisco la "prima". Se non altro per il fatto che è stata scritta direttamente da lui. E perché comunque a leggere la seconda, se uno conosce un po' l'argomento, si capisce che è sempre la "prima" ma "for dummies".
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

La grandezza di Baucher stà proprio nella evoluzione, è vero che non ebbe il tempo e la voglia di chiarire bene la seconda maniera, però:

Quand un cheval a une forte tendance à affaisser son encolure, on doit tenir les poignets très hauts, au-dessus des oreilles s'il est nécessaire, jusqu'à ce que la mâchoire ait cédé moelleusement dans cette position.

Questo lo dice Beudant a pag 36 de Main sans Jambe...e se lo dice Beudant vuol dire che lo ha appreso da de Kerbech il quale lo ha appreso direttamente - come lui dice - dalla II maniera di  Baucher.

Ricordati che il Maestro, alla fine del suo percorso si convertì al filetto:  " Le bridon c'est si bon ".
questo confidò al solito L'Hotte e pertanto si inventò un filetto, il filetto Baucher, appunto.

Infatti, Beudant continua: il modo migliore per ottenere il piego verticale della testa...

...est l'emploi du filet, du simple bridon, par la main très haute et fixe qui donne l'élévation maxima de l'encolure et la légèreté; alors seulement, on laisse la tête se placer à la position la plus commode, verticale ou à peu près.

Non per niente il filetto si chiama anche: elevatore.



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Ci sono un po' troppe deduzioni, un po' troppi passaparola, e il riferimento a Beudant è fuori luogo in quanto sappiamo bene quanto ciascun baucherista abbia personalizzato il "metodo": trovi robe diversissime uno da un'altro!

Quello che dico è semplicemente: ho forti dubbi sul fatto che in quella stanza, sul letto di morte, tra L'Hotte e Baucher qualcuno abbia accennato ad alzare qualche mano. L'unica cosa certa è che c'era una mano chiusa, fissa, che jamais doveva arretrare.

Probabilmente in certe occasioni le alzava, anche immaginandosi l'uso del suo filetto, con quella piccola leva che doveva fare pressione dietro la nuca. Ma in quella stanza non mi sentirei di dare così per scontato il fatto che oltre alla fissità della mano la sua posizione fosse anche alta. Non lo dice.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis

Infatti, è come dici.

Dovrei leggere de Kerbech: : Dressage méthodique du cheval de selle, d'après les derniers enseignements de F. Baucher recueillis par un de ses élèves, avec portait et vignettes. ma non ce l'ho, mentre invece ho studiato Mani senza Gambe (altro dettato di Baucher) di Beudant che come è noto è allievo di de Kebrech.

Comunque, Karl si riferisce a Baucher e dice chiaramente: E' la seconda maniera di Baucher che ci fornisce il principio su cui si basa la risposta: invece di forzare l'atteggiamento schiacciando la lingua e forzando la bocca, cominciare a decontrarla e ad educarla mobilizzando la mandibola grazie al sollevamento della mano
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Si si si va tutto bene, ma sono sempre rivisitazioni, interpretazioni, Beudant in primis. Kerbreck forse ci racconta le cose senza metterci del suo, ma ho qualche dubbio anche lì.
Il "tuo" Kerbrech mi interessa comunque..... il mio è senza "portait et vignettes" e non ne ho mai trovato uno con....
Che si vede? Che si vede????
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Questo scoppiettio di citazioni dotte di personaggi che non conosco minimamente mi induce a cambiare titolo alla seconda sezione della wikina, in modo da comprendere, nell'elenco, sia i Maestri che gli Autori di equitazione; perchè immagino che non tutti i Maestri siano stati Autori, e non tutti gli Autori siano stati Maestri. Sarebbe bene che gli uni e gli altri fossero Grandi (grandi maestri, grandi autori); ma siccome le opinioni sulla grandezza sono personali.... come ho detto nella wiki, onde evitare autopromozione di qualche sedicente "maestro" o "autore" o altre deviazioni promozionali, il criterio che vi propongo di seguire, per includere o escludere maestri e autori nella lista, è semplice e incontrovertibile: mi basta, per ora,  che siano morti:horse-wink:

A suo tempo e con grande cautela allargheremo ai maestri e agli autori viventi.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#26
Basta scrivere "I Grandi Cavallerizzi" e ti passa la paura, Molti di questi si conoscono de relato, vedi Rousselet che non ha mai pubblicato un rigo della sua esperienza, dobbiamo a L'Hotte (sempre lui) se conosciamo i suoi manoscritti.
Lo stesso dicasi di Tom Bass, mentre Le Bon è stato un buon autore e soltanto un discreto cavagliere.

Se non sei convinto vai sul mio dizionario equestre equestre alla voce cavallerizzo ti renderai conto che di cavallerizzi viventi ce ne sono molti, non in Itaglia, almeno io non ne conosco...fatta eccezione per Mojersoen padre, che italiano non è.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...