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Tomas Teskey DVM e la sindrome navicolare. Comunicazione.

Aperto da francobelmonte, Novembre 17, 2013, 11:02:10 AM

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Ipparco

Citazionecome tutti sappiamo, la punta cresce più in fretta dei talloni
A me codesta cosa giunge del tutto nuova e inaspettata (e infondata)..
Tutti i piedi che pareggio ( e parliamo di circa 100 cavalli) crescono esattamente alla stessa velocità su tutta la circonferenza dello pede, da tallone a tallone. L'unica eccezione si verifica quando c'è stato un danno vascolare, e di solito ciò causa un RALLENTAMENTO della crescita in punta (ad esempio come accaduto probabilmente ad Asia di Alex) o nelle zone altrimenti interessate.
Quello che hai osservato tu probabilmente è un CONSUMO differenziale dei talloni rispetto alla punta, abbastanza caratteristico nei piedi ferrati.
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

raffaele de martinis

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Ipparco

Se non lo sai tu di cosa stai parlando..  :firuu:
Era solo una puntualizzazione per evitare di mettere in giro idee strane. Salvo problemi, l'unghia deve CRESCERE alla stessa velocità su tutta la circonferenza del piede (altrimenti si deformerebbe lo zoccolo).
Coi ferri però la punta non si consuma per niente, mentre i talloni un po' sfregano sul ferro e si consumano, di conseguenza quando si leva il ferro la punta è più lunga rispetto ai talloni. Ma non perchè è cresciuta di più dei talloni.
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A prescindere che nessun lallo scalzo, consuma i piedi in maniera eguale...a meno ché non si trovi un lallo perfetto di andature/di appiombi che affronti solo rettiliei pianeggianti, l'elaterio del lallo: massimo ai talloni inesistente in punta da cosa è determinato ?
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alex

Che c'entra l'elaterio?

In ogni caso, esiste la prova provata della velocità di crescita della muraglia e sono i sottili segni orizzontali che sono francamente patologici se marcati, ma sono pressochè normali se appena accennati e a stento visibili. Se queste cerchiature, per poco che si vedano, sono parallele fra loro, non si scappa: la velocità di crescita della muraglia è identica.

Se la velocità non è identica, come nel caso di Asia, il risultato è "il ventaglio" delle cerchiature; situazione assolutamente e gravemente patologica. In Asia, effettivamente la muraglia cresce in punta più lentamente che sui talloni.... disgraziatamente.  :dontknow:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

Consumo è una cosa, crescita un'altra.. Certo, pochissimi cavalli domestici consumano la muraglia in modo perfettamente uniforme, e proprio per questo esiste il pareggio.
L'andamento progressivo dell'elaterio dalla punta ai talloni è determinato dalle strutture interne allo zoccolo: la falange rigida e quasi indeformabile (osso) nella metà anteriore, cartilagini alari e cuscinetto plantare (tessuti fibrocartilaginosi elastici e flessibili) nella parte posteriore.
Il tutto contornato da un sottile strato di materiale connettivo (corion) che agisce da smorzatore (ha una consistenza simile ad un gelpad) e permette un minimo di flessibilità anche nella zona anteriore.
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Coi ferri però la punta non si consuma per niente, mentre i talloni un po' sfregano sul ferro e si consumano, di conseguenza quando si leva il ferro la punta è più lunga rispetto ai talloni.
Ma non perchè è cresciuta di più dei talloni.


L'ultima parte è vera, la mia espressone è stata infelice,

Comunque non si tratta di ploblemi di consumo ma di compressione e cheratizzazione del corno che è vero - cresce in maniera uniforme ma data la struttura dello pede fa si che la parete sia ad età e consistenza differenziata.

Dunque la punta: fatta per afferrare e per massima protetione (si trova davanti) sia bella tosta perché più vecchia, più compressa più cheratinizzata, mentre, a scalare: mammelle - quarti, si arriva ai talloni che sono mosci.

Caro Ipparco, ti ho chiesto del perché della differente consistenza della muraglia, del corno, della parete, della materia cheratinosa, della parte esterna dello zoccolo...perché mi parli di ossa, corion, cuscinetti, cartilagini e compagnia cantando ?



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raffaele de martinis

Mentre Ipparco consulta i suoi testi, vogli aggiungere che la plova di quanto ho scritto si ha guardando lo spessore della muraglia: largo in punta e sottile al tallone.
Plobabilmente oltre che a crescere in maniera uguale, il corno in partenza è di spessore uniforme, si inspessisce progressivamente verso il basso.
Dunque il meccanismo descrito oltre che sulla consistenza del corno, incide sul suo spessore che è differenziato con la stessa progressione della durezza: Punta massimo spesore, tallone minimo spessore...o no ?
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alex

La variazione dello spessore nulla ha a che fare con la velocità di crescita. Inoltre ho notato una curiosa abitudine (almeno del maniscalco incaricato di redigere il libretto che viene adottato come "libro di testo" in alcuni corsi di istruttore FISE): quello di misurare lo spessore della muraglia sulla superficie spianata immediatamente prima della ferratura, ossia su una sezione fortemente inclinata; da ciò la sorprendente misura dello "spessore della muraglia in punta" di ben 2 cm!!!!

Ovvio che una tal misura risente un pochettino dell'inclinazione (aimè, talora ben lontana dai 45-50°) della punta rispetto al suolo.... più l'angolo si riduce, più lo "spessore" della muraglia aumenta. Per motivi puramente geometrici, lo spessore apparente di un tubo di spessore costante, tagliato obliquamente, è massimo alle estremità e minimo nella parte centrale (nello zoccolo, nell'area dei quarti). I talloni, con la loro forma complessa, si giudicano male; in ogni caso nei talloni non esiste una "estremità opposta" della sezione.

Conclusione: gran parte delle variazioni di spessore della muraglia fra punta e quarti è semplicemente apparente.

Chi vuole "farci l'occhio" a queste apparenti variazioni prenda un tubo di ferro e lo tagli con varie inclinazioni; constaterà la cosa con i suoi occhietti.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

Citazione da: raffaele de martinis - Dicembre 12, 2013, 02:56:52 PM
A prescindere che nessun lallo scalzo, consuma i piedi in maniera eguale...a meno ché non si trovi un lallo perfetto di andature/di appiombi che affronti solo rettiliei pianeggianti, l'elaterio del lallo: massimo ai talloni inesistente in punta da cosa è determinato ?
Scripta manent..

La differenza di consistenza tra talloni e punta io non l'ho mai potuta constatare, nè l'ho mai trovata citata da nessuna parte.
Per quanto riguarda la differenza di spessore, mi accodo ad Alex.
Su piedi sani lo spessore della muraglia (misurato perpendicolarmente alla superficie esterna) è pressochè costante su tutta la circonferenza.

Tanto per dare un'idea:

(sono piedi di mustang, mai pareggiati da mano d'uomo)
Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
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"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

alex

Ci sono in giro per il webbo moltissime sezioni sagittali di zoccoli.... trovamene una, Raffaele, in cui si veda questo fenomeno di "ispessimento della muraglia verso il basso".

Se ci fosse, si vedrebbe. Ma non c'è. Non c'è perchè il contributo di accumulo di nuovo materiale delle lamine a distanza dalla corona è minimo. La discussione è solo se questo contributo manchi del tutto o esista, sempre restando minimo. La stessa identica cosa vale per le unghie umane.

Quello che mi perplinge è la seguente considerazione: se tu, che hai una cultura equestre di gran lunga superiore alla media, hai questi ostinati pregiudizi..... cosa mai ci sarà nel cranio del cavaliere, del veterinario, dell'istruttore, del maniscalco comune?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Ipparco

#26
CitazioneSe ci fosse, si vedrebbe. Ma non c'è. Non c'è perchè il contributo di accumulo di nuovo materiale delle lamine a distanza dalla corona è minimo. La discussione è solo se questo contributo manchi del tutto o esista, sempre restando minimo. La stessa identica cosa vale per le unghie umane.
Nell'ultimo libro di Ramey, Bowker (a memoria direi fosse uno dei capitoli curati da lui) tratta l'argomento.
In particolare fa presente che, data la forma conica dello zoccolo, se non venisse aggiunto materiale da parte delle lamine, la muraglia, nel suo viaggio dalla corona fino a terra, si assottiglierebbe visibilmente, e che quindi deve esserci aggiunta di materiale, in quantità non trascurabile. Questa ipotesi è stata verificata mediante analisi istologiche. Lo spessore però non aumenta, si limita a non diminuire..
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alex

Tanto per "chiarire" l'argomento: nessuno immagini che il fenomeno della crescita dell'unghia, nella sua immensa banalità apparente, sia un fenomeno che la scienza ha chiarito fino in fondo. Il fatto che l'unghia scorra sul suo letto, pur restanto tenacemente aderente al letto stesso, è - almeno per quanto risulta da testi molto recenti di dermatologia umana - un problema irrisolto, persino nella banale, sottile e piatta unghia umana. Nel cavalli il problema è moltiplicato dallo spessore della muraglia, dalla terribile forza di taglio che agisce sulla muraglia stessa nel caso di "carico periferico" (tonnellate nel caso dell'atterraggio su un piede dopo un salto!)  e dalla finezza e dalla complessità del sistema delle lamine, primario e secondario.... eppure che la muraglia scorra dall'alto al basso non è solo evidentissimo per la migrazione di segni dall'alto al basso, ma anche per la struttura delle lamine, un magnifico disegno di centinaia di sottili creste disposte longitudinalmente.

E' curioso che su un argomento su ui la scienza più avanzata si interroga perplessa, magari una persona comune, pensandoci fra sè e sè, sia certo  di conoscere la risposta anzi: ritiene che la risposta sia un'ovvietà a cui  solo un ritardato non arriva....  :icon_rolleyes:
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raffaele de martinis

...si va bè e la differente dureza tra punta e tallo ? Come la mettiamo ?

E' evidente che l'elaterio avviene in maniera progressiva: nullo in punta maximo ai talloni...basta toccare con mano.

Per quello che riguarda lo spessore, mi vado a munire di un calibro e di macchina fotografica e vediamo se è apparente.

Le unghie dei vertebrati hanno la stessa meccanica, le stesse strutture sia che si tratti del lallo che dell'artiglio di un gatto: in uno si è privilegiato l'appoggio: solea fettone, nell'altro la presa: la punta e e forse le mammelle, punta che al limite estremo è diventato un artiglio.

Cosa c'entra tutto questo col fatto che ho modificato dei ferri per risparmiare dinero...solo Iddio lo sa.
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raffaele de martinis

Confesso: le discussioni foresi non sono al centro dei miei pensieri, ma ieri sera, ho visto per terra il corno appena tagliato dal maniscalco e ho avuto un lampo l'ho raccolto e ho constatato:

larghezza della muraglia ai talloni cm 0.4; larghezza della stessa in punta cm. 0.8.

Inoltre, man mano che si va verso la punte, la parte di suola che è restata attaccata, è sempre più solidale: ai quarti l'ho tolta facilmente colle dita, verso le mammelle già più difficile - ho preso le pinze - alle punte mi son fermato perché avrei dovuto forzare molto e si stava spaccando anche la muraglia che era attaccata.

I più vispi di voi hanno capito che si tratta di un reperto proveniente da un lallino da squola: m.1.35.

Appena ho la camera vi mando le photo.



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