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L'adattabilità degli zoccoli

Aperto da alex, Aprile 10, 2014, 11:09:42 AM

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alex

Come in altri temi di biologia, a partire dalla rivegetazione di un terreno sconvolto per arrivare alla formazione delle idee all'interno del nostro cranio e alla organizzazione fisica di neuroni sottostante, mi affascina di più il film che la fotografia; in altri termini, mi interessa più la dinamica, l'evoluzione di processi biologici, piuttosto che il risultato finale. Di fronte allo "zoccolo modello" di Jackson, quello del mustang americano che vive in ambiente roccioso semidesertico, mi affascinano i meccanismo di adattamento che portano a quel risultato, più che il risultato. Questa per me è l'essenza della naturalità: la capacità e i meccanismi di adattamento delle strutture biologiche - sempre molto vasta, anche se con i suoi bravi limiti.

Lasciando perdere questa cosa del tutto teorica, veniamo alle osservazioni pratiche, che ciascuno può fare. Vi invito a guardare attentamente, appena avete l'occasione, gli zoccoli di un puledrino nato da pochi giorni, quando ne trovate uno disponibile con una mamma disponibile. Osservate ed elencate le differenze fra zoccoli degli anteriori e zoccoli dei posteriori. Io non sono stato in grado di trovarne: e anche altri dicono che di regola gli zoccoli dei puledri neonati sono identici.

Ripetete l'osservazione sugli zoccoli del vostro cavallo, aguzzando l'attenzione per elencare tutte le differenze fra abnteriori e posteriori. Ne troverete molte, moltissime.

Da cosa derivano queste differenze? Secondo me, e non solo, derivano unicamente dal lento adattamento di una struttura identica alle differenti sollecitazioni; gli anteriori, alla sollecitazione prevalente costituita dal peso del cavallo; i posteriori, alle sollecitazioni, parecchio diverse, date dalla prevalente sollecitazione della spinta.

E se le sollecitazioni sono asimmetriche, anormali, ecc? Ovvio: creeranno zoccoli asimmetrici, ecc; questo non significa affatto che tutte le asimmetrie e deformazioni siano causate dalle anormali sollecitazioni, e che la genetica non c'entri; ma probabilmente, quando agisce e si manifesta, la genetica non influenza tanto la forma, quanto il meccanismo di adattamento della forma. Se il meccanismo di adattamento, geneticamente determinato,  è anormale, sollecitazioni normali provocheranno una forma anormale.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Grazie della carota max....  :horse-smile:

La cosa bella è quando si scopre che tutti i fenomeni naturali, e in particolare quelli in qualsiasi modo correlati con la vita, seguono uno schema simile; e il fascino (e anche il mistero) di questo schema è che si può dimostrare matematicamente che per quanto lo si studi, riserverà sempre delle sorprese e dei nuovi dettagli, perchè in parte è imprevedibile, è in qualche modo creativo.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

max

Però questo modo di vedere le cose non cambia molto la sostanza.

Esempio: se nel codice genetico c'è un bug che causa il mancinismo in una discendenza di cavalli, cosa mi cambia che il bug agisca direttamente sulla forma o che agisca attraverso un deficit di adattamento? Sempre mancino mi diventa.

Al lato pratico maniscalco o pareggiatore dovranno sempre lottare contro questa tendenza.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

Ipparco

Leonardo de Curtis, AHACP, PHCP
www.leonardodecurtis.it
"La semplicità è la sofisticazione finale"
Leonardo da Vinci

alex

Molto interessante! Proprio questi meccanismi sono quelli "generali" che ci si può aspettare che riemergano (modificati nei dettagli, ma simili nel principio) in una varietà di specie diverse.

Hai ragione max, al momento non mi viene in mente come queste discussioni possano essere applicate in pratica. Ma mi servono per incoraggiare a "cambiare punto di vista", in particolare riguardo al concetto di "naturalità". Se quello che è veramente "naturale" è il processo di adattamento dinamico (nel caso dell'adattamento del comportamento si chiama "apprendimento"), allora le cose cambiano: anche comportamenti del tutto "innaturali" perchè assenti in natura possono essere visti come "naturali" perchè sono stati appresi attraverso il naturalissimo meccanismo di apprendimento generale. Per quanto riguarda gli zoccoli, non esiste un modello "naturale", esiste un processo di adattamento naturale che produrrà una varietà di tipi di zoccolo per adattamento agli stimoli che il piede riceve.

Vi ho già detto, ma lo ripeto, che da noi ci sono Camargue che vivono in una zona acquitrinosa, e hanno tutti "zoccoli da fango"; ma ce n'era uno, purtroppo morto qualche tempo fa, che viveva da molti anni in Carso su terreno duro, e aveva i classi zoccoli da cavallo che vive su terreno duro. La differenza fra gli zoccoli dei primi e del secondo era pazzesca, e mi pare che non fosse affatto solo una differenza nella muraglia, ma anche del triangolare; perchè non riesco a immaginare assolutamente come avrei potuto pareggiare gli zoccoloni dei primi, per ridurli agli zoccoletti del secondo.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Alex, credo che ti sia sfuggito Darwin.

Dimentica i tuoi adorati lallopedi e penza ad altre estremità: quelle dei primati, limitandoci - per semplificare - all'analisi delle estremità di due grandi simmie e dell'omo:

gorilla : https://www.youtube.com/watch?v=OsG6cliHt3k

orango: https://www.youtube.com/watch?v=U9jC3yCecM0

E' evidente che quale che sia stata la forza che ha formato quelle strutture, le caratteristiche risultanti sono geneticamente fissate, da due oranghi nasceranno sempre dei soggetti con tutti e 4 arti perfettamente prensili, dai gorilla la prensilità degli arti inferiori sarà relativamente limitata, nell'homo è quasi nulla.

Come che sia, il risultato è questo: le differenze tra gli arti superiori e inferiori sono: modeste nell'orango, notevoli nel gorilla, importantissime nell'homo.

Anche i piedi anteriori dei cani sono facilmente distinguibili dai posteriori:

https://www.youtube.com/watch?v=YWOkW8wLiSk

Non parliamo della differentia tra i pedi dei coniglietti:

https://www.youtube.com/watch?v=_twz49-djQ0

Parliamo dei canguri ?? No fermiamoci e torniamo a bomba, alla sagacissima affermazione di Alex.

Da cosa derivano queste differenze? Secondo me, e non solo, derivano unicamente dal lento adattamento di una struttura identica alle differenti sollecitazioni; gli anteriori, alla sollecitazione prevalente costituita dal peso del cavallo; i posteriori, alle sollecitazioni, parecchio diverse, date dalla prevalente sollecitazione della spinta.

Questa è una semplificazione ed una minimizzazione, dimentichi che il lallo era polidattilo e grande come una volpe.

L'adattabilità degli organismi viventi è complessiva ed è un meccanismo generale dell'evoluzione delle specie, quello principale, il più importante.
Se facessimo un accurato esame sui 4drupedi, dai ramarri alle giraffe, vedremmo che - più o meno - le differentie che noti nei sacri pedi lallini, sono presenti in tutte le specie a 4 zampe.

Dov'è la novità ?







... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Non capisco bene la tua obiezione.

Io sto parlando di meccanismi di adattamento che agiscono in un animale durante la sua vita - tu parli dell'adattamento che avviene nei millenni e che produce la speciazione.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ho risposto, che gli adattamentei di cui parli sono quelli avvenuti nei millenni e fanno parte della - come tu la chiami - speciazione :

Da cosa derivano queste differenze? Secondo me, e non solo, derivano unicamente dal lento adattamento di una struttura identica alle differenti sollecitazioni; gli anteriori, alla sollecitazione prevalente costituita dal peso del cavallo; i posteriori, alle sollecitazioni, parecchio diverse, date dalla prevalente sollecitazione della spinta.


Pertanto, i piedini dei lallini appena nati sono già geneticamente differenti tra loro anche se ti sembrano tutti e 4 uguali.

Quelli che chiami adattamenti, non son altro che aberrazioni individuali o di gruppi dettate da circostanze, abitudini, ambienti particolari o da selezione dell'homo.

Il piede dei mustanghi che vivono - sono costretti a vivere -  nel pietroso deserto del Nevada perché la civiltà li ha cacciati sempre piu lontani dai fertili ubertosi terrreni  delle praterie americane, è una aberrazione naturale, il piede costruito da Xenophon doveva esser simile a quello dei citati mustanghi: aberrazione creata dall'homo.

Infatti, i piedi di mustanghi trasferiti in ubertosi et morbidi pascoli, ben presto rientrano nella normale dinamica lallina.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

fede.spin

E chi decide qual'è la "normale dinamica lallina"?
Chi stabilisce che il piede del mustang sia l'aberrazione?

Il cavallo si è evoluto in ambienti molto più simili alle praterie del nevada che a degli "ubertosi et morbidi pascoli".
Viene da pensare, dunque, che l'aberrazione sia quella che siamo abituati a vedere nei cavalli domestici...

Bubba

considerando che il modello "nevada" è decisamente più performante..  :firuu:

alex

Vada per le aberrazioni; quindi i calli delle mani di chi lavora duro sono un'aberrazione; idem il particolare sviluppo di una particolare muscolatura e conseguente, lento rinforzo di tendini, legamenti ed ossa di un maratoneta che si allena da anni sono un'altra aberrazione; e lo sviluppo delle connessioni fra neuroni, che permette l'inconcepibile agilità delle dita di un pianista fino a tarda età, sono un'ulteriore aberrazione.

Io vedo tutte queste cose come manifestazioni dell'adattabilità del corpo umano all'uso; adattabilità purtroppo non ereditaria, con i suoi bravi limiti, diversi da individuo a individuo, che nulla ha a che fare con l'evoluzione della specie (quasi nulla: in realtà, i limiti e i meccanismi di questa adattabilità sono effettivamente determinati dalla genetica, ma questo è un discorso del tutto diverso; vedi caso dei cavalli "delicati", poco adattabili, rispetto a quelli di "razza rustica", con limiti di adattabilità molto più ampi).
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

Aggiungo: per permettere una regolare discussione su quanto ho proposto, suggerirei che la questione dell'adattabilità delle specie attraverso i meccanismi dell'evoluzione delle specie, descritti da Darwin e successivi studiosi non venga più nominata in questo topico, perchè qui si parla di tutt'altro: degli adattamenti che avvengono in un animale/nell'uomo durante la sua vita, dei loro meccanismi e dei loro limiti. In altri termini: di cose che possiamo toccare e vedere con i nostro occhi, durante i pochi decenni della nostra vita di uomini, sul nostro stesso corpo o sul corpo di animali che condividono con noi il nostro viaggio.

Poi chi interviene faccia come vuole.... siamo qui per scambiarci opinioni, mica per trovare la Verità e la Vita.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Ho scritto aberrazioni in corsivo proprio per indicar quello che tutti voi avete capito:In generale, l'aberrare, il deviare da una norma o da un principio.

Anche il braccio del tennista si sviluppa in maniera asimmetrica è aberrante ma estrmamente funzionale.

La difformità pedestre, che tu ritieni il risultato della differente funzionalità di ogni singolo individuo, in realtà è semplicemente lo sviluppo/la trasformazione di caratteri infantili: i 4 pedini uguali fanno parte di questi, è un carattere infantile.

Tutti distinguiamo un puledro da un lallo, così come è facile distinguere il volto di un bambino da quello di un adulto.
A sei mesi il naso di Pippo Franco era indistinguibile da quello di Bred Pitt, poi ognuno a preso la sua strada, quello di Pippo un autostrada.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

bambolik

entro in punta di piedi in codesto concistoro. Io ho una frase sinteticissima in testa di "vecchia data". Il cavallo lo fanno tre fattori:
Il padre, la madre ed il territorio dove cresce...
Il resto è approfondimento estremo...la mia probabile superficialita sintetica.

Buone galoppate comunque a tutti!
"Non è mai tempo perso quello trascorso a cavallo"(Winston Churchill).