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Ricordi di un vet freelance

Aperto da Flavio, Maggio 17, 2012, 11:39:02 PM

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Flavio

Si, qualcosa e' in arrivo, appena ho un attimo di tempo.

fm

Sachiko.88

Rimaniamo in paziente attesa!
Grazie Vet!
Cordialmente S
E anche se fosse solo finzione, solo il pretesto per fare una canzone!
vale la pena almeno di tentare, se è un'occasione per poter volare
allora non la sprecare, prova a volare!...

Flavio

Suedtirol

Scrivo spesso dei miei inizi come veterinario in Australia , ma non è che alle nostre latitudini non ci sia niente  da dire.

Ogni tanto , giusto per non tornare subito nelle prealpi lombarde, mi trovo ad affrontare qualche lunga trasferta, retaggio australiano dove percorrere km  era pratica ordinaria.

Nei primi anni 90 , sono stato uno dei primi vet  ad avere un ecografo, grazie all'esperienza maturata  all'estero ero già' in grado di usarlo, e grazie ad uno sponsor , anzi due, fratello e padre, son riuscito ad acquistarne uno.

Molti vet mi chiamavano allora per consulenze ecografiche per gravidanze o problemi tendinei, ed allora bazzicavo ancora il mondo del cavallo da corsa.
Un giorno all'ippodromo di Merano , sto ecografando qualche tendine e mi avvicina un tale ,oggi purtroppo passato a miglior vita, il cui aspetto  all'impatto ricordava proprio uno gnomo. Bassetto, con barbetta , un po' di pancia, ci mancava il cappello rosso o blu e poteva stare  in un giardino come nanetto. Forse era l'incrocio fra un satiro ed un nano.

Esprimendosi in correttissimo Italiano  , ma con un accento marcatamente tedesco, mi chiede alcune informazioni sull'ecografo , io spiego. Lui annuisce , e dopo circa 10 minuti mi chiede il numero di telefono.

Sembrava finita li', ed io non ci faccio tanto caso  . In pratica la sera al ritorno mi ero già belle dimenticato dell'episodio.

Passano si e no 5 giorni e ..drin ...drin ... mi suona il cellulare, e dall'altro capo un  accento tedesco mi dice , ciao , sono Heinrich, ci siamo visti a Meran ( senza la  " o " finale  , nella dizione tedesca ), mi servirebbero alcune ecografie ed un controllo a due puledri haflinger che han qualcosa sotto la pancia.

Ok  fissiamo giorno ed ora, il lavoro sembrava un bel po', per la mia goduria, tanto che decido di tirarmi appresso un neolaureato ( di allora ) di VR, che alla fine  vedrete che si renderà' utile per vari motivi.

Di buon mattino , appuntamento al casello di Affi della A22 lo raccatto e ci dirigiamo  verso la frazione di un paese dietro BZ.

Primo colpo..... arriviamo e ci son circa 22 cavalle gravide da esaminare.
Ma... troppo bello sarebbe........ ecco che Heinrich si avvicina e comincia una trattativa sul costo. La cosa mi innervosisce al quanto.
Lui chiarisce il punto , ci sarebbero altri due allevamenti da ecografare , totale 96 cavalle !!!! e due ernie ombelicali.......Troviamo l'accordo in due minuti.
I  posti sarebbero quindi 4  ; 3 per le eco ed uno per le due ernie...
cavolo ci vuole un sacco di tempo anche se siamo in due , muoversi in quelle valli  non e' come andare in autostrada fra curve e salite.
Benissimo , una telefonata a Trento ed ecco che contattiamo il terzo vet , vieni ad aiutarci please. Lui , vecchio amico, si offre.

Bene cominciamo le ecografie , il giovane vet di VR , dotato di grandi attributi, non si tira indietro ed in pratica gestisce le eco, mentre io passo in rassegna alcuni cavalli con piccoli problemi. Ben ricordo  il piede  di un haflinger. Gli avevano legato intorno una specie di sacco. Insomma lo zoccolo era immerso in un sacco in cui era contenuta della caccaccia di Vacca . A loro detta curava l'infiammazione.........

Arriva il vet TN , ed i mezzi di trasporto diventano due. Bene.
Ci separiamo, il vet  VR se ne va a fare le eco ,  TN ed io  andiamo per le ernie.  Inoltre il vet TN era già' pratico delle zone.
Guida lui. Partiamo ed e' circa mezzogiorno e  ci avviamo verso quella zona ad est di Bolzano lungo l'Isarco. Ad un certo punto svolta a destra per una valletta molto stretta. Ma dopo circa 15 minuti..... uno spettacolo, era maggio,   una bellissima giornata, ed arriviamo sull'altopiano dello Schilar...
Vista da cartolina ed un  maso in mezzo ad un altopiano.
Ci accolgono  due fratelli  sui  10 -12 anni e la loro madre. Non parlano benissimo italiano, per cui la scena e' che loro si rivolgono a me in tedesco ed io rispondo in italiano. Sembra tuttavia funzionare.

Ci portano due puledri haflinger, di circa 3-4 mesi ed entrambi hanno un rigonfiamento nella zona ombelicale. Per fortuna son solo piccole ernie risolvibili in campo.
Dopo aver sedato  i puledri , si pratica in zona un bel po' di anestesia locale.
In seguito, reperite 4 ballette di fieno si stende il cavallo sulla schiena e si mettono due balle ogni lato del cavallo.  Una serie di teli per delimitare la zona operatoria  quindi dosi industriali di disinfettanti, si rasa il pelo, giù ancora di disinfettanti,   e si inizia.
Si incide, si scollano i tessuti , quindi vet TN con una pinza chirurgica mi afferra il lembo del buchino, di circa 3 cm di diametro e lo solleva. Io nel frattempo lo suturo ,con tre punti ad U  , poi punti so sottocute e cute .
Questo per due volte visto che i cavalli erano due. Circa due ore fra il tutto , in se e per se l'operazione son circa 10 minuti, ma fra addormentare, disinfettare , risvegli etc..il tempo passa.
Ok finito dunque il secondo ecco che arrriva la signora con  tre bottiglie di birra ,  Schwarzbrot , il pane nero tipico loro e un po' di speck, ma tagliato a cubetti come si usa da quelle parti. Finale io e TN seduti  appoggiati ad una delle balle di fieno con birra e speck, i due ragazzi  e vicino i puledri  che si riprendevano piano piano. Sullo sfondo lo Schilar. Per un po' pensavo di essere in paradiso , o cosa avessi fatto di buono per meritarmi tanto.

Finito il tutto e' ora di riagganciare vet VR , scendiamo e lo troviamo stravolto da circa 70 ecografie, braccio ormai insensibile,  maglione irreversibilmente credo intriso di caccaccia all'altezza della spalla. Nell'ultimo posto facciamo io e TN circa 25 cavalle, ma essendo in tre la cosa  e' stata risolta in circa un'ora e mezza.

Che giornata ! Ci avviamo al ritorno  e ci fermiamo vicino a Trento dove il vet locale  ci porta in un bar-osteria-pasticceria.
Qui cominciano i guai ... Insomma volevamo festeggiare il buon esito per la davvero straordinaria giornata di lavoro, e cominciamo a mangiare e bere.
Io e TN ci diamo dentro alla grande,l'altro, giovane, si contiene.
Ad un certo punto VR fa capire che vorrebbe andare.... quasi lo sbrano... ormai alticcio  gli rammento urlando che chiunque esca con me Mai e poi mai mi deve fare problemi d'orario.  Non avevo ancora famiglia allora ed abitavo da solo , supersingle  senza mai un orario di rientro a casa...
Il vet  VR incassa e si calma.  Ad un certo punto ho un sussulto  di lucidità' e decido che si parta, ma di certo non potevo guidare.

Do' le chiavi a VR e dico, in inglese " take me home ", portami a casa.  Il suo sguardo  fu un programma , aggiunse qualcosa nel suo dialetto del tipo che  fatico a ricordare  ma suonava più' o meno come  "L' è fora " , ma riuscii ad alzarmi ed arrivare all'auto.  Mi sembro' un minuto, ma mi trovai  di nuovo al casello dell' A22  dopo circa 70 km e lui che voleva andare a casa.

Vai pure e grazie. Se ne andò' , io cercai di ricompormi,ma preferii fermarmi un attimo al parcheggio. Era ormai notte  quando realizzai che ero al parcheggio da circa 2 ore e mezza. Per fortuna ho in auto sempre una bottiglia d'acqua, la trangugiai  ,e  quasi sobrio via verso casa. Circa un'ora dopo arrivavo  a destinazione  sano ,salvo, sazio, appagato. Doccia veloce  e come spesso mi capitava allora mi addormento sul divano con tv accesa.

Ricordo ancora oggi quel giorno , e purtroppo son veramente pochi  i giorni del genere vuoi per la professione, per la compagnia, per i paesaggi, per la gente, per il buon tempo finale ;   un mix difficile da ottenere che si ripete molto ,ma molto raramente. Il mio fegato pero' la pensa diversamente....

DivinityOfDarkness

#93
 :horse-scared:

Spero che al ragazzo tu avessi fornito numerose scatole di guanti ascellari..  :horse-scared: :horse-scared:


Son curiosa di sapere secondo quale principio dovesse funzionare il sacco di letame al piede...
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

alex

Ma come, Divy, non conosci e non apprezzi i rimedi naturali dei nostri nonni? L'impacco di cacca di mucca fresca agli zoccoli dei cavalli era noto e applicato anche da noi (e mica tanti anni fa.... ci giurerei che qualcuno ancora lo fa.... ).  Insieme alla purga, ovviamente. Vecchie buone terapie tradizionali. E tutti erano assolutamente, fermamente convinti di aver visto ottimi risultati con i loro occhi.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Flavio

Sudtirolo 2

ogni veterinario di cavalli  ha la caratteristica di percorrere un bel po' di km . Ne conosco alcuni che da decenni percorrono circa 120.000 km l'anno, nel mio piccolo i primi anni percorrevo circa 70 -75.000 km annualmente , ora dopo 20 e più' anni sono sui 42.000 circa.
Dunque e percorrere molta strada fa parte della routine  e questo ci porta a trasferte anche lontane.

Ho per un po' di tempo collaborato con un vet australiano il quale ha sposato una signora svizzera, e per alcuni anni hanno vissuto  vicino a Zurigo. Questo mi ha fatto si che dovessi andare in quelle zone svariate volte. La lingua ufficiale della CH in quel cantone e' il tedesco, ma solo di facciata o negli scritti.  Nella realtà' e' un dialetto piuttosto incomprensibile ( schwitzdutsch ) a chi conosce il tedesco " alto " ( hochdeutsch ). Anche all'università' di Zurigo, sebbene i corsi dovrebbero essere tenuti in Tedesco classico, i professori inevitabilemte ricadono nel loro dialetto. Se glielo fai notare , si scusano, ricominciano in tedesco alto, ma dopo tre minuti  tutto come prima. Chiedere a qualche svizzero di madre lingua italiana o francese  cosa ne pensano a riguardo.
Comunque almeno i giornali  , o documenti ufficiali sono in tedesco " alto ", quello  normale.
Più' o meno la' registrano tutto o quasi, e quando andavamo a sistemare le tavole dentarie , lasciavamo al cliente alla fine una tabella , che oltre ad essere fattura era anche una vera e propria carta dentaria con tanto di schema  delle tavole  e le correzioni da noi apportate.
Ogni tanto venivo spedito da solo per qualche chiamata, e nella mia borsa dei documenti avevo alcune  copie di queste " Untersuchungtabelle  für Pferde ".

Le tabelle  erano ben accette dai clienti , e decisi allora di farne una traduzione  in Italiano, e quindi alcuni blocchetti di " Cartella dentaria per cavalli ", che generalmente compilo  dopo la visita. Scrivo cosa ho  fatto, quando ricontrollare, ed alla fine il conto  , fungendo anche da fattura.  Sono in doppia coppia, e quindi son ben comode per me , in cui riporto i casi ed apprezzate dal cliente.

Un giorno ricevo una telefonata dalla provincia di BZ, ma l'italiano era perfetto e non trasparivan inflessioni tedesche; ci mettiamo d'accordo per il controllo di alcuni cavalli  vicino a BZ.

Andare da quelle parti mi piace, vuoi perché' son sempre stato appassionato di sci nonostante qualche frattura rimediata nella pratica, vuoi perché' mi ricordan le vacanze  estive da piccolo coi miei sempre in quelle vallate, e per finire da adolescente sempre  comunque in quella regione per sciare d'inverno e passeggiate estive. Tuttora sono veterinario del comitato Trentino pur risiedendo fuori regione.

Bene , arrivo ,  tipica scuderia di montagna , ma ben tenuta, ed ovviamente non mancavano gli Haflinger, ma c'era anche qualche altro cavallo.
Una coppia , marito e moglie, ed una serie di  proprietarie, tutte donne  fra i 25 ed i 40 anni.
Con me parlavano in ottimo Italiano,  fra di loro in tedesco, non altissimo ma certo più' comprensibile dello scwitzdütsch di Zurigo e dintorni.
La giornata prosegue senza grossi intoppi. Scopro che una delle proprietarie e' una veterinaria di piccoli animali, che ha fatto l'università' a Vienna, ed in base agli accordi fra Italia ed Austria, aveva la laurea riconosciuta in Italia essendo lei sudtirolese di lingua tedesca. Adesso non ci son problemi per nessuno dato che l'Austria e' nella UE, ma allora non ne era ancora membro.

Il tutto comunque procede ed era abbastanza divertente ascoltare i loro  commenti in tedesco. Non che ci capissi tutto , fra il rumore delle raspe, la mia concentrazione sul cavallo ,  e la distanza dalle signore, ed onestamente non mastico bene il tedesco come l'inglese , però qualcosa percepivo , e sembravano abbastanza compiaciute per quanto la vista di raspe ed apribocca un po' le impressionasse.

La mia mente satanico-burlona comunque cominciava a premeditare  uno scherzetto.
Dopo circa 5-6 ore di lavoro, una brevissima pausa per un tea, si erano fatte più o meno le 4-5 del pomeriggio ; avevo  finito col lavoro manuale , e dovevo passare a quello burocratico di riempimento tabelle.
Invito  le signore a pazientare una attimo mentre preparavo  le carte dentarie. Nessun problema,loro continuano nella loro ciciaratoria ,ed io  seduto  sul ripiano  del portellone  posteriore della mia jeep a riempire le schede dentarie.

Pensando di fare loro un favore ( balla, volevo divertirmi anche ! ), decido di compilare  quelle   svizzere, cioè' in tedesco. Detto fatto .Dopo circa 10 minuti son pronto  e passo a distribuirle.
La scena fu quasi comica. La prima rimase seduta con tazza di tea in mano ,la bocca aperta  , ma non troppo sorpresa, un'altra invece corse da una terza e le chiese in tedesco  se anche lei avesse la tabella in tedesco, apparivano quasi  incredule. Tutte sembravano disorientate. Certo eran scritte in modo professionale etc..etc.. Finché una si lancia...ed in italiano mi dice...... "Ma,.... sono in tedesco......" Con stupore.
Io rispondo, in italiano, beh, mi pare che non facciate fatica a capirlo, ma se volete le ho in italiano..... Insomma ci furono due o tre minuti di una specie di empasse; queste si guardavano  fra di loro poi guardavan la tabella ,  le confrontavano. Non capivo bene se eran stupite dal fatto che eran in tedesco o dal fatto di avere una carta dentaria del cavallo, o dei difetti corretti del proprio cavallo, od un misto del tutto.
Alla fine realizzato che la tabella andava bene, mi arriva la domanda che mi aspettavo..... Ma tu parli tedesco ??  Rivoltami in italiano, ed io rispondo In italiano , beh ogni tanto sono  in CH e nel sud della D, e  mi arrangio in tedesco, sebbene in CH non sia proprio " Hochdeutsch ".

Ah ! Fece la tipa, poi continuo' .. " beh potevi dirlo ", ed io " Boh, non me l'avete chiesto..... ed inoltre voi parlate meglio l'italiano di quanto io parli il tedesco......"
Intanto stavo sistemando la roba nella mia macchina ed ero quasi alla fine pronto a ripartire per il ritorno.
Poi una si avvicino' e mi chiese , in tedesco, cosa fossero i problemi del suo cavallo riportati  in tabella. Ed  in tedesco risposi. Fortunatamente la parte tecnica del mio lavoro e' quella che so meglio nella lingua di Göthe, per il resto non son un gran ché, e comunque glielo spiego.

Le tipe sembrano apprezzare ,  una timidamente  si avvicina, e mi saluta   in italiano poi tedesco.
Alla fine io , inizio in italiano, " ok allora la prossima volta  se volete ..wir kann auf Deutsch sprechen , gerne, kein Problem , Tschuss"  ( trad , possiamo parlare in tedesco, volentieri, nessun problema, Ciaoo ).
Mi salutano tutte con  cenni della mano e sorrisi. Alcune con facce dubbiose... del tipo  ma chi è questo strano " walsch *" con tabelle in tedesco ?? Credo che un po'  si siano sentite prese in giro, ma questo Non era per niente vero, pero' un po' di risatine  me le son fatte.

Son ritornato qualche volta  negli anni successivi ; mi hanno sempre parlato in italiano, anche se qualche intercalata in tedesco la facevano. Invidiavo questo bilinguismo. E le loro facce erano meno sorprese.  Il padrone della stalla mi ha pure invitato a passare da loro qualche giorno d'estate. Bellissimo.
Le tabelle comunque sempre e rigorosamente  auf Deutsch.


* "WALSCH"  e' l'appellativo  che da quelle parti danno  a chi viene da sud del confine fra le provincie di BZ e TN

Flavio

Il prossimo post  e' piu' che attinente alla veterinaria in se e per se e' una cosa un po' personale , e  spiega come spesso quello che studi conti abbastanza poco e spesso la fortuna gioca un ruolo importante.
Certo bisogna aggiungerci un attimo di capacita', di volonta' e di oportunismo.
Ma  senza ognuna di qieste cose si combina poco.

Potrei dirlo slidng doors, ma e' anche un omaggio ad un grande uomo.
He is a great Australian.

fm

Flavio

A man to change my life.

Diventare un veterinario  di cavalli , come in ogni altra professione, comprende un certo percorso , di solito si pensa che uno abbia studiato e studiato, ed  molto vero, ma oltre l'impegno  entrano in ballo alcune circostanze, che richiedono un po' di fortuna e l'incontro con persone che , nel mio caso, senza nessun tornaconto mi hanno aiutato. Ad onor del vero sono pochissime. Senza ciò'   oggi  sarei qualcosa di molto diverso.

L'esperienza che più' mi ha segnato è stata di certo quella australiana, vuoi per la professione, ma anche per la mia crescita come persona , ed anche sportiva.

Non ne parlo mai e forse per la prima volta  vado a raccontare come si son svolte le cose.

Sin da piccolo, ma piccolo piccolo, ho sempre sognato di girare il mondo. In terza elementare invidiavo alla morte un mio compagno di classe che andò' in vacanza in Norvegia. Erano gli anni 60 ed era una cosa fuori dal comune. Ma ricordo bene le lacrime  in casa perché' pure io volevo andare  lontano , vedere posti
Mio padre gioco' un ruolo positivo in questo incentivandomi a viaggiare e conoscere gente posti , usi , costumi e posti diversi.
A parte qualche vacanza estiva  in paesi del mediterraneo , la prima vera occasione si presento' a 16 anni, e  mi trovai  in una cittadina  a circa  mezzora  di auto da Washington D.C, dove passai qualche mese , scuola compresa.
Conobbi l'America, ma non quella di New York o Los Angeles, ma quella   di una realtà' di 40.000 abitanti.  Non era proprio quella rurale de mid West, essendo la zona  molto  " ministerializzata "  ossia , la maggior parte della gente residente in zona aveva qualche incarico governativo , CIA ed FBI compresi cosi' come militari, in particolare della  U.S. Navy , essendo annapolis, il loro quartier generale molto vicino.
Non c'erano cellulari od internet allora, ed i collegamenti con l'Italia erano limitatissimi e costosi . Qualche telefonata rigorosamente  " collect call " con pagamento a carico del destinatario, e lettere con qualche amico.
Comunque imparai l'inglese sebbene con accento americano, abitando con una famiglia  di padre , madre e due figlie molto piccole , cui rubavo i libri di prima elementare per imparare i vocaboli.

Il destino volle che mio fratello si trasferì'  a Boston  nel Massachusetts,  e quindi la trasferta americana si prolungo' , ma per faccende scolastiche il ritorno in Italia si rese obbligatorio,  ed il servizio militare si mise di mezzo. Comunque avevo la fortuna di poter passare le mie estati sempre in Usa, gratis....Insomma ci passavo almeno 3 mesi l'anno.

Dopo l'università'  a Parma decisi di allargare il giro. Mi si presento' l'opportunità' di andare in Australia in vacanza per un mese , viaggio a mio carico,ma soggiorno gratuito  presso alcuni amici di un mio compagno di squadra di rugby che  era australiano, lui  in Europa per un anno.

Ricordo che arrivai in gennaio , intorno alle 7 di mattina. Mi vennero a prendere  all'aeroporto in due , e come prima cosa ,ancora prima di andare a casa mi portarono a fare un  tuffo in una spiaggia  ...
Fu una specie di shock passare dalle temperature vicino allo  zero di casa mia, ai 30 e rotti  di Sydney, vedere tutti alberi pieni di foglie. Mi piacque a prima vista.

Passai un mese circa a Sydney e dintorni, pura vacanza.
Un giorno  decisi di andare a vedere com'era l'università' di veterinaria di Sydney. Ero abituato al rapporto molto distaccato fra docenti e studenti che avevo avuto all'università', e mi sentivo ancora troppo studente, e sebbene l già' conclusa l'università' non avevo certo ancora la testa del vet.

L'università' di Sydney ricorda nell'architettura lo stile vittoriano inglese, sorge in un parco  quasi in cento a Sydney. Certo quando la fondarono era fuori città'.
All'interno tipico campus   anglo sassone. Avevo l'impressione di essere a Cambridge se non fosse stato per il clima. Orbene arrivo alla segreteria della facoltà'.
Chiedo informazioni, presentandomi, e gentilmente una  segretaria  un po' stupita mi  chiede, ma sei un vet, allora  vai direttamente al PGC.
PGC ??? eccccheèè Non sapevo cosa fosse .. Ohhhh easy , Post Graduate Committee  in veterinary science....
In pratica e' una branca dell'università' che gestisce i corsi di aggiornamento per i veterinari, ma non solo , sorveglia che i veterinari tengano un comportamento morale alto e professionalmente adeguato.  Ma questo lo capii dopo. E mi dissero di andare da Doctor DB che ne era il capo.
Io.... figurati se il capo ha tempo me, un wog ( termine australiano dispregiativo per i sud europei ). Molto scetticamente  avendo un bel niente da fare  cercai questo PGC...
Vengo a sapere che invece dell'università' si trova in pieno centro ( ora invece e' presso l'univ. ) anzi   centrissimo. Evabbe' mi dico, almeno se va male son vicino  alla metropolitana.
Arrivo in Pitt street, ed al numero indicato 280, me lo ricordo ancora a memoria, tutto poteva essere , negozi , uffici, banche, ma qualcosa con attinente alla veterinaria ... boh...
Entro in questa porta, e c'è un piccolo atrio con ascensore. L'ascensore era un vecchio modello , probabilmente anni 30 -40 , ed la curiosità' era che c'era una specie di autista per  prenderla. Insomma un tale   aveva come lavoro  l'andare su e giù' tutto il giorno con l'ascensore accompagnando chi scendeva e chi saliva. Niente di più' alienate. Aveva un piccolo sgabello all'interno dell'ascensore e da li' comandava una manopola   come un timoniere. Per fortuna aveva almeno un giornale. E credo avessero scelto non a caso un signore alto forse 1,50 cm  che  ingombrava di meno. 
Allora io in stile Fantozziano, chiedo ..scusi  PGC ? 
Ok 8th floor, con fortissimo accento australiano.
Salgo e via verso l'ottavo piano.  Scendo ed un comunissimo pianerottolo con due porte , una semiaperta ed una targhetta PGCVS.
Sempre in stile fantozziano  entro, e vedo almeno 5 o 6 impiegate, tutte donne.
May I  help you.... 
in 30 secondi spiego chi sono , che ero stao all'univ e mi avevano consigliato di venire qui.
Mi chiesero cosa volevo ,  testi, sapere se c'era lavoro, o parlare col capo...
farfugliai perché' nemmeno io sapevo cosa  dire... ed allora tagliando corto la tipa mi dice, vai dal capo, e' la'.

Non conoscevo ancora la mentalità' australiana, decisamente molto, ma molto , più' alla mano della nostra. Non conoscevo la sindrome del papavero alto  ( tall poppie syndrome ) , che affligge la società' australiana in cui il rampante di turno viene segato  e messo allo stesso livello degli altri.
Da noi per andare dal capo senza essere presentato se non raccomandato e' una trafila,la' l'impiegata nemmeno ti annuncia e ti dice direttamente " il capo è di là , vai a vedere un po' cosa può' fare. ".

Io pensavo ... capo .... cosa può' fare ...Bohhh.
Mai e poi mai  e poi mai ancora avrei pensato che quello era il giorno in cui le cose cambiarono.

Entro in questa specie di mini ufficio  di 3x3 metri forse e mi trovo un signore che dire distinto e' riduttivo, , capelli grigi  corti pettinato con riga in parte , occhiali, camicia a maniche lunghe e cravatta, cosa che in Australia era quasi sconosciuta .
Si presenta tendendomi la mano,   ed io  spavaldamente  DR Mambrito,  e mi fa accomodare.
Inizio ," sono un vet dall'Italia, che  e' qui in vacanza. Sono appena laureato e sto prendendo un mese di ferie , e tramite un compagno di squadra di rugby,  australiano , ho alcuni contatti...  eeee... " MI ferma,  "sai ho una figlia che studia Italiano a scuola  ed io sono arbitro di rugby...."

Il ghiaccio si ruppe subito, mi chiese in effetti cosa facevo, e le mie conoscenze di rugby sembravano più' interessarlo della professione. Questo e' un dettaglio che nel lavoro  da quelle parti si ripete' spesso  anche nelle varie cliniche.
Il tipo sembrò interessato a me, e quasi con imbarazzo mi chiese se la sera volessi andare a casa sua per un drink dove c'era la famiglia , od almeno una parte di essa, per un drink.....
Ok appuntamento alle 18  a casa sua in centro a Sydney.

L'appartamento era al 40° piano di un grattacielo con una vista su Sydney mozzafiato, baia, ponte, teatro , meglio di una cartolina. Mi accolgono in  3 lui e due figlie. La moglie era nella loro casa ad un paese a 400km da Sydney ed un figlio era militare di carriera in aviazione , pilota della RAAF.

Scoprii che solo da pochissimo tempo, forse un mese, aveva assunto l'incarico di direttore del PGC, ed è per quello che la moglie era ancora al paese, ma presto lo avrebbe seguito a Sydney. Una figlia era già' fuori di casa ed abitava in città' ed era venuta apposta su invito dl padre a ricevere l'ospite. L'altra   era all'ultimo anno di scuola superiore e.. Dio sa come, in un paese a 400 km da Sydney studiava italiano , e tedesco,  e   l'anno successivo , si sarebbe iscritta alla facoltà' di lingue di Sydney.

Facendola breve mi invitarono alla loro casa al paese nel week end. Bene pensai.
Mi accompagno' la figlia minore  dopo circa un'ora alla fermata del metrò e provo' a parlare in Italiano. Era la prima volta che ne vedeva uno dal  vivo, o meglio un italiano dell'Italia, non un immigrato . Tutto sommato si difendeva  in italiano, ma di certo preferiva allora l'inglese con me. Mi  disse anche che suo padre era un pilota ed avevano un piccolo aereo , con il quale saremmo andati al paese...

Caspita... il venerdì'  successivo alle 6 di mattina un mio amico mi accompagno da loro, e lo presentai al capo.... il capo si sbalordì' nel vedere arrivarmi con un tale che era un nazionale di rugby australiano... le mie quotazioni aumentarono.

Andammo all'aeroporto e senza tanta trafila, che qui sarebbe incredibile, andammo sulla pista e sembravamo 3  in attesa dell'autobus, poi vedo arrivare un  aeroplanino, un Piper 6 posti che si avvicina. Saliamo e mi offre di stare a fianco del pilota cioè' lui. Un suo amico  era venuto con l'aereo dal paese in città per prelevarlo, ma il proprietario dell'aereo , nonché' maniaco di aerei era il boss.

Fu fantastico  un viaggio di circa un'ora e mezza a bassa quota su Sydney  prima e poi verso l'interno, fino a Tamworth , una cittadina di 40,000 abitanti, per loro grande città', nel nord del NSW nuovo Galles del sud. Pieno bush australiano, cioè' country. Anzi Tamworth è la capitale australiana della musica country una specie di piccola Menphis.

La casa era circa 10 km fuori dal paese ed e' qui dove mi fermai una settimana che imparai  la vita   del bush australiano. A letto al max alle 9, svegli alle 5.prima chiamata  per il vet al max alle 6 . Alle 8 di mattina avevi già' voglia di fare il pranzo.
Fu in effetti il primo vet con cui uscii laggiù.  Ma quello che non sapevo era che in pratica DB era il capo , o meglio il direttore di tutti , dico tutti, i vet dell'Australia  un carico nemmeno da 90 ma da 360 , almeno.
Tornai in Italia un mese dopo ,  e , ripeto allora non c'era internet,  mandai alcune video cassette e riviste italiane a loro , e ne furono contenti per la figlia.
E ci scrivemmo.

Circa 10 mesi dopo , dopo  che venni bidonato alla grandissima da una clinica in Irlanda, mandai un fax in Australia  chiedendo se per caso ci fosse stato qualcuno presso cui avrei potuto fare tirocinio. Non chiedevo soldi od altro ,solo di imparare un  po' . Mi sarei arrangiato io con casa trasferte etc...

Passarono  24 ore  ricevetti un fax di  risposta con 3 cliniche in zona Sydney, od in alternativa dove volevo andare....
tempo 10 giorni ero di nuovo sull'aereo per l'Australia. Pensavo di rimanerci 3 mesi , diventarono anni. O meglio dovetti tornare in Italia dopo 6 mesi per sistemare visto e tutte le menate burocratiche e non fu certo facile. Prendere contatti per il riconoscimento della laurea , che non era possibile se non  dopo due esami uno scritto ed uno pratico etc..etc... Ma il solco era tracciato.

Col tempo capii che  avevo un buon sponsor. Capii anche che c'era molto meno formalità', ma anche che se sbagliavi pagavi eccome. Certo essere presentato dal megadirettoregalattico era un buon input, ma me ne resi conto solo dopo un anno circa di quanto fosse importante  il tipo..
Ah, sorvegliava anche me  che rigassi dritto..ricordo certe telefonate in clinica...Flavio....feel awre of the requirements of the clinic... in pratica era un avviso , o meglio ammonimento, a dirmi fa come ti dicono i capi e non lo scemo.

L'amicizia perduro' negli anni e tutt'oggi  ci sentiamo. Anni dopo sua figlia venne da me per 6 mesi a perfezionare l'italiano. Ma trovai modo di mandarla  in Germania prima , per migliorare il tedesco, ed anche in zona Bolzano dove poteva migliorare entrambi.

Nel 2000 andò in pensione e ci fu una cerimonia nell'aula degli onori dell'universita' di Sydney.
Ci fu una cerna formale in smoking " bow tie ". Tutti i megavet australiani, presidente dell'ordine , superprof etc..etc..   il cerimoniere , che era colui che gli succedette nell'incarico di direttore del PGC mi contatto' circa 4 mesi prima  se avessi potuto fare una sorpresa.. In pratica sarei dovuto essere l'ospite a sorpresa della serata. Accettai con piacere. tornare anceh se solo per 8 giorni in Australia non era poi male...
Me ne dovetti stare nascosto un attimo dietro le quinte ,  e tenere il discorso finale... un'emozione incredibile. Quando uscii allo scoperto DB scattò verso di me, incredulo , sorridente e poi commosso. Gli australiani son famosi  fra gli anglo sassoni per mascherare molto i loro sentimenti, ed è vero ! Quest'atteggiamento quasi latino, mi sorprese davvero...  un grande  abbraccio ed ebbi il posto alla suo fianco durante il banchetto ufficiale.  e' forse il piu' grande onore professionale che abbia avuto in tutta la mia carriera.
Il fatto che un italiano , insomma un emigrante, avesse lasciato un ricordo che meritava il posto d'onore accanto al grande capo nel giorno del suo ritiro , mi riempi' di orgoglio , ed un po' pomposamente in quel momento mi sentivo di aver fatto  qualcosa di buono , non solo per me , ma per tutti quegli emigrati che avevan dovut lasciare la loro terra per cercare  fortuna altrove, e non e' cosi' semplice.

Lo vidi l'ultima volta circa 4-5 anni fa quando passo' in Europa e venne a trovarmi.  Lui e la moglie,  stavan facendo il giro del mondo.
Ma oggi con e mail e social networks  teniamo facilmente i contatti.

Mi  viene da pensare che fu proprio un episodio da sliding doors, io  con niente da fare , lui idem un giorno di gennaio del 1988,  ed il resto.
Mi inserì' di qui e di la' ,mai volle un centesimo in cambio... serbo e serberò' un eterno debito con lui. Grazie Doug.



DivinityOfDarkness

Sono rimasta indietro come le palle dei cani... devo rimettermi in pari coi racconti!
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

maya

che meraviglia leggere questo raconto..sapere che ci sono ancora persone "GRANDI"di cuore e d'animo che fanno qualcosa perchè se lo sentono, senza aspettarsi altro in cambio, se non un comportamento eticamente corretto...

davvero sliding doors dott. mambrito!

Flavio

Stakanov : L'ho inventato io !


Nella professione del vet può' capitare che le giornate  sarebbe meglio che avessero a volte più di 24 ore.
Ci sono momenti a dire il vero che  il lavoro langue , in particolare negli ultimi  anni la  deriva presa dalla situazione economica non certo aiuta.

A volte capita pero' che non si sa bene cosa possa succedere ed una giornata magari di routine, o  da disoccupato , possa di colpo diventare da incubo.
Son cose preventivate e dopo  un po' ci si fa l'abitudine. Dopo decenni di lavoro  questi " incubi " improvvisi diventano una seccatura, ma finora li accetto ancora senza troppo lamentarmi.
Ci sono tuttavia di casi limite , in cui  si comincia a reggere poco  sia mentalmente ed anche fisicamente.

Ricordo bene come  durante i primi anni di lavoro da solo, cioè tornato in Italia, dovevo sbrigarmela in tutto e per tutto per conto mio. In clinica c'erano segretarie, infermiere, contabile, inservienti vari. E fare solo il vet era bellissimo. Qui dovevo organizzarmi il tutto da solo. Quindi  di notte oppure nelle giornate di scarso lavoro , mi sedevo ed  via con  " lavoro d'ufficio "
Ai tempi non c'era internet od e-mail varie,  si cominciava con i cellulari, patacche da 1,5 kg , ma il ruolo chiave era fatto da segreterie telefoniche e fax.
Mi succedeva un cosa strana : uscivo la mattina , e dopo una bella dose di km a cui si si sommava il lavoro vero e proprio  verso sera tornavo a casa. Dico verso sera perché era estate, ma saranno state più' le 21 che le 20.  Abitavo  in un appartamento in una casa quadri familiare inserita in una specie di residence con 12 casette uguali.  Fino a casa la stanchezza la sentivo poco, ma non so cosa accadesse. Parcheggiavo l'auto nel garage al piano interrato. Salivo una brevissima rampa di scale, uscivo e dopo due metri c'era la porta di casa, la aprivo, entravo , e non appena la  richiudevo la porta ...BUUUM   sembrava che mi cadessero sulle spalle 30 kg. Avevo proprio la sensazione fisica di un peso addosso. Insomma crollavo. E questo si ripetè per qulche mese. Poi o mi sono adeguato  o lavoro di meno. Non l'ho ancora capito.

La volta in cui se fossi stato un autore dell'antica Roma avrei scritto il poema " De Coma " la raggiunsi quando mi si offri' la possibilità di fare il vet ad un concorso internazionale di dressage.

Sarà stato circa una decina di anni fa , e c'erano meno inghippi burocratici ; adesso la legislazione vet  impone dei protocolli  più' rigidi.
Allora . Vengo contattato da un comitato organizzatore per questo evento internazionale.  Wow ! Dressage non mi affascina molto, ma l'occasione di vedere  e stare  a contatto con grandi nomi  e super cavalli mi attirava.
Si trattava di un giovedì' venerdì , sabato e domenica.Perfetto o quasi sembrava.
Comincio i giorni precedenti ad organizzarmi.  Era Novembre  inoltrato, per cui oltre riviste e giornali ,libri , etc.. mi organizzai con vestiti pesanti , paraorecchie, guanti  etc..
Il tutto si svolgeva all'interno di una struttura coperta , ed alcuni box esterni.

Sorpresa  numero uno. Circa due giorni prima mi chiamano e la gara bisogna stringerla un attimo, ma non per mancanza di concorrenti, ma 4 giorni son troppi, si dove fare in 3 giorni.  Ok tre giorni siano.
A che ora dunque ?? Bene vieni venerdì  per le 07.00 di mattina.
Nessun problema, penso.  Il giovedì' sera metto a dormire mia figli allora  di-soli tre  anni e qualche mese e mi preparo per il week end di dressage.

La strada era molto familiare, era un circolo presso cui lavoravo spesso, e conoscevo un po' tutti. Passo in forneria per briosches e panini , qualcosa da bere, edicola per giornali  e via-
Arrivo e come di prassi mi parcheggio vicino all'ambulanza.

Non ero abituato a concorsi ippici in novembre , e la prima sorpresa fu vedere quasi nessuno. Ok la giuria    I pochi addetti, e qualche cavallo. Un sacco di reti e transenne dato che l'evento era internazionale e qualche guardia giurata.

Faccio il giro di routine giuria , etc.. e poi...ore 7,20 in pratica avevo finiti  compiti istituzionali.

Sorpresa due , scopro con rammarico che  all'interno del palazzetto od arena faceva più' freddo che fuori.... e sorpresa tre  il bar all'interno non poteva fare bevande calde  perché' il rumore della macchina del caffè avrebbe potuto spaventare il cavallo e fargli perdere punti..............Ci vollero ore per trovare una soluzione.....La cosa per me si riduceva a stare qualche momento in auto, poi una camminata  fino al bar . E poi dovevo inventarmi qualcosa.
Controllo passaporti etc... che di solito mi annoiava fare , sembrava una gioia poter stare all'interno con lo speaker  al caldo . Ma non ci misi molto a finire  pure quello.
I cavalli non erano molti, ma  facendone di media 5 ogni ora più' pause premiazioni , tirare il campo etc..per 20 cavalli ci volevano almeno 4-5 ore..

I veterinari FEI.....chi li vedeva....?? Antidoping ( nel dressage ...) . Insomma Piantato per conto mio con l'umidità' della pianura padana di novembre e nessuno o quasi con cui chiacchierare. Spettatori  quasi ( e son buono) zero.

Sorpresa finale  : l'orario delle gare .... l'ultimo cavallo sarebbe entrato alle 24ore e 21 minuti....... cioè' dopo mezzanotte.
Al  di là dell'incavolamento , mi chiedevo quale fosse la lucidità del cavallo o del cavaliere e dei giudici....
Insomma riesco in qualche modo a far passare la giornata. Una noia brutale, nemmeno un intervento, niente di niente. Auto-ambulanza.-similbar e appoggiato allo steccato.
Colpo di grazia finale : scopro che il primo cavallo del sabato mattina entra alle ore 07.00. pensai che se fossi riuscito a dormire 5 ore era bello.
Arrivo a casa , mia figlia dorme... e vabbe' la saluto domani...
La mattina alle 06.30  dorme ancora,  evvabbe' la saluto stasera.
Più o meno il sabato fu come il venerdì' , giornata meteorologicamente grigia, ma anche grigia in tutti i sensi . La routine fu quella del giorno precedente. Quasi.
Venni interrotto finalmente dalla visita del veterinario ufficiale della Fei, il quale dopo i salamelecchi ai vari presidenti di comitato e giuria, passo' da me  e.." tutto Ok ?? ci pensi tu ?? se ci son problemi questo è il mio cell.....Ma vedrai che tutto fila liscio...Ciao .."
Idem antidoping, dopo un paio di prelievi  ...ciao...ma almeno si trattennero un paio d'ore. In serata una curiosa chiamata... un signore tedesco mi chiama per farmi vistare il suo cavallo. Veniva dalla Germania centrale, col cavallo circa 18 ore di  per arrivare.  Mi chiesero di controllare il cavallo.  Cuore  mucose respiro etc.. era nella norma. Ma.....a lui non pagava l'occhio...
Morale , pur dovendo competere il giorno successivo decisero di riportarlo a casa, quindi mi chiesero di fare una  flebo di 3 litri di ringer lattato e 3 litri di fisiologica giusto per tenerlo su  e poi via verso casa...
Per certi versi ammirai il professionismo  che misero la salute del cavallo in primis... certo che se fosse stato cosi' male altre 18 ore di camion...
Verso le 21 cominciavo a sclerare . Volevo andare a casa, volevo fare una doccia,  mangiare qualcosa di decente, vedere i miei  ...UFF ancora fino a mezzanotte e con gli arretrati della notte prima...
Arrivai dopo mezzanotte e mezza a casa. Mia figlia dormiva.
Uscito verso le 06.40 , dormiva ancora.
Pensai, molto erroneamente, che la domenica sarebbe stata più' veloce. Macché programma fino alle 22 . Non riuscii a gioire per lo sconto di orario.
E di nuovo freddo, umido,  camminata da zombi , piroette e piaff , appoggiate varie  ormai non mi interessavano più . Arrivai al punto di pensare di telefonare  per dire che c'era una bomba... Ed alla fine scoppiai . Dopo le 13 ci fu il cambio di turno dei militi della croce rossa. Arrivato l'equipaggio del pomeriggio, li conoscevo, e  dissi loro " Ragazzi, qui non succede un ( censura ),  posso un attimo sdraiarmi sul lettino nell'ambulanza. Tanto se dovessero chiamarmi sono a 10 meri dall'entrata e l'altoparlante si sente chiaramente. Oppure se serve a voi sloggio in un secondo. "  la cosa smembro' non fargli né caldo né freddo. Ed io via finalmente mi allungai , a cercare di recuperare un po' di sonno, e recuperai pure una coperta di lana. Il sottofondo di musichette pro-cavalli da dressage, comunque tutte melodie,  era una ninna nanna. L'altoparlante non mi infastidiva  e nemmeno il periodico gracchiare della radio della croce rossa.
Fortunatamente non successe nulla di grave e per 5 ( cinque ) ore   fui sdraiato e mi alzai notevolmente rilassato. Ormai ero in dirittura, Ancora poche ore e via... avrei finito.
Fini' lo stesso verso mezzanotte.   Ricordo le facce dei giudici, addetti ed organizzatori  , mi chiedevo chi di loro il giorno dopo sarebbe , e come avrebbe fatto,  per andare a lavorare....
Arrivai a casa , la figlia dormiva.
Finalmente la mattina del lunedì'  riesco a parlare con lei  e la preparo per l'asilo. Mentre facciamo colazione  mi chiede " Papà , ma sei stato in Svizzera a lavorare " In effetti non  mi vedeva da quasi 4 giorni...
Mi presi la briga di fare i conti  in 3 giorni , cioè' 72 ore, ne  passai 53 ore  al concorso ( ok 5 le ho dormite , lo so ,lo so )  circa 3 in auto per il percorso casa -maneggio e nelle altre 16 ...son comprese tre notti di riposo , arrivo a casa, sistemazioni varie, risvegli etc..
Il lunedì' non sapevo nemmeno come mi chiamavo. Mi servi' per recuperare.
Fu un'esperienza tragica. Non  ho ancora capito oggi se i militi della croce rossa mi lasciarono dormire per gentilezza o o fecero a scopo terapeutico  vista la mia faccia...

E' pe rora il mio record di numero di ore lavorate in tre giorni di fila.
Non ho molta voglia di batterlo.

Ancora oggi ogni tanto incontro qualcuno che c'era o come giudice o altro , e  quando si fa riferimento a quella volta che....
Forse eravamo tutti pazzi ...boh..

L'anno dopo ci fu ancora l'internazionale di dressage........ Mi garantirono che  era di 4 giorni..... Così fu , ma dalle 08.30 fino alle 19.00 circa . Un'altra storia davvero.

maya

mamma mia che angoscia  :icon_eek:..io mi annoio dopo meno di un'ora a guardare le gare...per quanto mi piacciono i cavalli è proprio una cosa che trovo pallosa..ma lei ha davvero tutta la mia stima :ciao:

DivinityOfDarkness

Ommioddio... mi prudevao gli occhi dalla voglia di legere piùveloce e vedere se succedeva qualcosa..
E invece nulla.. la cosa più emozionante è stata la dormita sulla barella.

I weekend di gara, per gli addetti ai lavori, sono piuttosto pallosi, ma qualcosa da fare bene o male lo hai: se fai lo speaker ogni tot hai a dire qualcosa, chiamare i binomi, annunciare gli score.. se fai il trattorista ogni tot devi passare il campo, la segreteria è sempre indaffarata...ma se fai parte della cerchia di persone che 'se servono ci devono essere' è una strapallagigatesca.

Domandona: avrai guaagato sicuramete 1 milione di lire al giorno per stare lì, ne?  :horse-cool:
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

Flavio

 Tariffa FISE, ferma per altro da 10 anni
€ 220,00 al giorno  + IVA  e 0,21 ( oggi son  0,24 ) € per ogni km
quindi  il conto era (220 +14,40  ) + 19 % di IVA - R.A. 19 % allora.

Il netto era di 660  ..circa  12,50 euro l'ora , compreso il fatto che un giorno era domenica.
Son le tariffe CONI e FISE , non ci scappi.

Ah certo , l'intervento delle due flebo,  forse 30 o 40.

Si ha un po' un'idea errata sui nostri compensi. Cwerto ho fatto un bel tubo o quasi, ma provarci .....

fm

Shanna

 sono stata ad un concorso da spettatrice/groom con tempi biblici e ritardi allucinanti... mi è tornato in mente questo tuo racconto... avrei voluto pure io la brandina della crocerossa :)