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Capannina No, Capannone Si

Aperto da Val, Maggio 30, 2012, 06:59:18 PM

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Val

Apro questo topic così, per riflessione, o meglio per condividere una mia riflessione sulle contraddizioni delle amministrazioni e anche un po' della gente...

Vivo in un bel paese, bè per me è un bel paese ed è generalmente considerato tale dalla gente del circondario diventando ormai da un po' un paese residenziale.
Si trova alle porte della città, molto verde, adagiato tra colline e campi (non a caso si chiama Valverde) anche se nell'ultimo decennio ha visto uno sfruttamento intensivo dal punto di vista edilizio: tanti mini appartamenti venduti a cifre stratosferiche...ma ci sta anche e posso capire essendo considerato residenziale che si sfrutti il più possibile il potenziale.

Questo paese ha sempre avuto tre risorse principali: la produzione di calze nata con l'attività delle filande delle suore; la produzione del vino e quella del marmo...abbiamo le cave e il marmo si vende un po' in tutto il mondo (ed è da un po' che la menano con il centenario del Vittoriano -.-).
Per cui è un paesello dotato della sua zona piccola zona industriale ormai quasi tutta concentrata sul marmo che è rimasta l'unica attività produttiva funzionante-

Venendo al discorso in sè:
c'è una particolare zona del paese (alle spalle di quella industriale), dove generalmente si va per passeggiare e correre che è molto piacevole. Immersa nel verde, gode anche di una piacevole vista.
Non ci si può costruire e viene difficile anche coltivare essendo una zona paludosa, bonificata sì ma quando piove l'acqua spunta fuori a gogo dal terreno. Esiste solo un piccolo gruppo di case dell'ex convento del 1500.
Lì ci vivono un paio di persone di mia conoscenza, con cui uscivo a cavallo e che tengono, come in molti qui, avendo tanta terra e molti spazi, i cavalli a casa. Lo scorso anno hanno avuto una disputa tra vicini di casa e amministrazione comunale per via delle capannine di legno dei cavalli.
Alcuni vicini lamentano che i cavalli puzzano e l'amministrazione ha fatto togliere le capannine di legno -pena l'esproprio della terra- perchè stando al piano regolatore non si possono costruire.
So anche che tempo fa sempre l'amministrazione ha rifiutato il progetto (presentato da una persona molto molto facoltosa della zona) per l'apertura di un maneggio che avrebbe dovuto essere scuola di salto con la motivazione che sempre in quella zona non si possono costruire ne posizionare box prefbricati.

Ora la beffa. Passo di lì qualche giorno fa e vedo, a poca distanza da dove stavano le capannine della discordia,  nel mezzo della campagna, una bella gettata di cemento di svariate centinaia di metri quadri, la base di un nuovo bellissimo e giganterrimo capannone destinato al taglio del marmo.
Per carità, nulla contro i capannoni industriali, se servono ben vengano, se si lavora e sono produttivi è tanta cosa ma....
Mi si conceda un MA.
E' sempre necessario?
Voglio dire, è così necessario costruire un altro, nuovo capannone? Un'altra nuova immensa gettata di cemento? Sorattutto di questi tempi, soprattutto quando ce ne sono tanti di vuoti o incompiuti?
E alla luce di quanto successo in Emilia, ma come caspita vengono fatti questi capannoni? Col chiurlo?
A volte penso che deve esserci dietro alla costruzione dei capannoni industriali un gran bel giro di interessi e speculazioni, altrimenti non spiego pechè ne spuntano sempre di nuovi, peggio dei funghi e delle verruche, e spesso vengono abbandonati a metà costruzione o mai occupati e utilizzati.

Non solo, io mi domando ma che controsenso assurdo è da parte dell'amministrazione comunale?
Una piccola capannina di legno, rispettosa delle norme igieniche, che non danneggia l'ambiete nè il paesaggio NO.
Un immenso capannone nel mezzo del verde SI.
E i vicini che tanto si sono lamentati per delle capannine che deturpano il paesaggio nulla dicono.
Perchè i cavalli "puzzerano" anche, ma la polvere del marmo tagliato ti ammazza. Quale delle due è peggio?

Mah...riflessioni mistiche...
:icon_pidu:

Amaranth

come non darti ragione? per esperienza personale so cosa vuol dire... i regolamenti validi per alcuni sembrano inesistenti per altri!! :chewyhorse:

rhox

già, però per le capannine non paghi gli oneri di urbanizzazione..
Il miglior modo per rispettare il cavallo è rispettare te stesso

DivinityOfDarkness

Cioè, in generale capisco il "salvare il salvabile" e che in un posto già di per sè bruttoccio, aggiungere costruzioni non è il top... e si cerca appunto di salvare il salvabile.

Ma cribbio, suvvia... a me dici "NOOOOO" e dop due mesi vedo sorgere un condominio che resterà mezzo invenduto ad libitum?
Noi abbiamo il coperto 'cabriolet' d'estate, per via dell'impatto visivo ( e non è che siamo in costa azzurra o dietro al colosseo...la zoa è piuttosto brulla e anoima). 3 mesi l'anno va aperto. Ok.
Maaaa...allora quegli orridi muraglioni tirati sù per 'nascodere' la costruzione di nuovo stabile, li tolgono per 3 mesi l'anno? o? E perchè? Perchè ci devono lavorare?  eh, pure io, come la mettiamo?

c'est l'Italie
Dove ci sono i cavalli... c'è la cacca.

Shanna

Citazione da: rhox - Maggio 30, 2012, 09:38:52 PM
già, però per le capannine non paghi gli oneri di urbanizzazione..

sad but true.

:(

Winter Mirage

Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

Val

Citazione da: Shanna - Maggio 31, 2012, 08:22:39 AM
Citazione da: rhox - Maggio 30, 2012, 09:38:52 PM
già, però per le capannine non paghi gli oneri di urbanizzazione..

sad but true.

:(

Vero vero, purtroppo.
Però..ora che hai concesso la costruzione del capannone e lo si sta costruendo...permetti agli altri di rifarsi le capannine no?
NO  :chewyhorse:

Nicola

Riporto, sperando sia utile, alcuni miei interventi sul tema, scritti altrove:

I box smontabili, le capannine, le tettoie, installate su terreni agricoli, possono risultare, a livello "edilizio-concessorio" come delle "opere precarie"

Purtroppo la maggior parte dei tecnici comunali non hanno specifica competenza sulla materia. Provo a fornirvi un contributo io:


Quadro normativo

Si evidenzia, innanzitutto, che non esiste a livello normativo una definizione di "opere precarie": infatti, le leggi statali che, nel corso del tempo, si sono occupate della regolamentazione delle iniziative edificatorie (penso alla L. n. 1150/1942, alla L. n. 10/1977 e al D.P.R. n. 380/2001 e successive modificazioni ed integrazioni) definiscono i vari interventi edilizi e i corrispondenti titoli abilitativi, senza però fare alcun cenno a questo tipo di opere.

Le disposizioni del T.U. dell'edilizia (d.P.R. n. 380/2001), elencando tassativamente le ipotesi di interventi che non richiedono titolo edilizio alcuno, ha definitivamente sancito, richiamandosi all'orientamento giurisprudenziale maggioritario, che il criterio di distinzione di un'opera precaria o meno, non è strutturale, bensì funzionale:
"... sono precari i manufatti che risultano destinati a soddisfare esigenze di carattere contingente e ad essere quindi eliminati".

La giurisprudenza è costante nel ritenere che non sia necessaria alcuna concessione edilizia allorché l'opera consista in una struttura precaria, non costituente trasformazione urbanistica del territorio.

La Corte di Cassazione penale, sin dagli anni '80, assume una definizione di "opera precaria" basata sul criterio c.d. "funzionale", che, in linea generale, prescinde dal tipo di materiali usati, dalle modalità costruttive e dalla destinazione impressa dal soggetto, per dare rilievo, invece alla intrinseca destinazione a soddisfare bisogni/scopi specifici, temporanei e transitori nel tempo:

"Indipendentemente dalla natura dei materiali usati, dalla tecnica costruttiva e dalla più o meno facile rimovibilità, un'opera può ritenersi precaria soltanto quando la precarietà risulti dalla sua stessa natura; si deve, cioè, trattare di un manufatto che non possa che essere destinato a soddisfare necessità temporanee e ad essere, poi, sollecitamente eliminato". (Cassazione penale , sez. III, 31 marzo 1981; sez. III, 14 gennaio 1983).

In sostanza, perchè i vostri "box" modulari possano essere definiti "opere precarie" dovete dimostrare (molto spesso attraverso la presentazione di relazioni tecniche di un professionista, per cui qualcuno un po' più competente di un geometrazzo di paese) che:

-   Soddisfa esigenze di carattere contingente;
-   Non costituisce trasformazione urbanistica del territorio;
-   Risulta facilmente rimovibile (ancorché non richiesto ai fini dell'attribuzione del titolo di opera precaria)

A questo va aggiunto che è necessario, in ogni caso, analizzare il Regolamento Edilizio del comune dove il "precario" va installato (e quindi non "edificato", ndr). Se il Regolamento Edilizio (che fa legge, visto che la normativa lascia ai Comuni la gestione degli Strumenti Urbanistici) non fa menzione delle "opere precarie", è molto probabile che il vostro Comune non si possa opporre, se non attraverso parere motivato e scritto, alla vostra istanza.


Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Nicola

Quanto al discorso dei capannoni:

La legge che regola l'edificabilità dei territori è lo Strumento Urbanistico (Piano Regolatore, Piano di Governo del Territorio, etc) che viene redatto ed emanato dal Comune di competenza.

Ciò detto, se il terreno dell'esempio è "destinato" ad attività produttive, chi lo possiede ha diritto ad edificare manufatti che siano coerenti con lo Strumento Urbanistico in vigore.

Ed è altrettanto vero che se un terreno non è agricolo, la permanenza di manufatti come capannine o strutture di stabulazione non è coerente da un punto di vista urbanistico.


Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Laura

Dimmi se ho capito bene.
La capannina del pascolo non può essere definita "opera precaria" perchè, evidentemente, è fissa lì. Ma allora la storia delle fondamenta non c'entra? Mi avevano detto che se la struttura non è ancorata al terreno, non ci sono problemi di permessi.......

Nicola

#10
Citazione da: Laura - Giugno 13, 2012, 09:08:59 AM
Dimmi se ho capito bene.
La capannina del pascolo non può essere definita "opera precaria" perchè, evidentemente, è fissa lì. Ma allora la storia delle fondamenta non c'entra? Mi avevano detto che se la struttura non è ancorata al terreno, non ci sono problemi di permessi.......

No, ho detto esattamente il contrario: una capannina, indipendentemente dalle caratteristiche costruttive, può essere opera precaria.

Mi ricito.... :horse-wink::

"Indipendentemente dalla natura dei materiali usati, dalla tecnica costruttiva e dalla più o meno facile rimovibilità, un'opera può ritenersi precaria soltanto quando la precarietà risulti dalla sua stessa natura; si deve, cioè, trattare di un manufatto che non possa che essere destinato a soddisfare necessità temporanee e ad essere, poi, sollecitamente eliminato". (Cassazione penale , sez. III, 31 marzo 1981; sez. III, 14 gennaio 1983).

Una capannina, che peraltro ha una vita limitata, e spesso viene spostata/modificata nel tempo, è certamente un precario
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Laura

ecco perfetto, avevo capito tutto :dontknow:
Ti posto la foto della capanna

adesso però è più ampia, nella parte frontale, dove spiove il tetto, abbiamo costruito un box speculare per fare spazio all'altro cavallo.
Ora che si è aggiunta anche una somara, potremmo aggiungere un ulteriore pezzo, magari solo una tettoia?
Cioè, viste le caratteristiche "precarie", uno può aggiungere moduli all'infinito?
Precisazione importante, il pascolo è all'interno di un Parco Regionale

Nicola

Per poter ampliare devi verificare 3 cose:

- se l'ampiezza del pascolo è compatibile con il numero di animali che ci vivono, in assenza di "azienda agricola operante", oppure, se sei all'interno di un centro ippico o di una azienda agricola. In entrambi i casi l'organo competente è l'ASL

- per solito le installazioni coperte (anche non precarie) consentite su fondo agricolo non devono eccedere il 3/1000, ovvero 3 mq coperti ogni 1000 di pascolo/terreno agricolo. Il modo migliore per fugare ogni dubbio è reperire in Comune l'estratto del Piano Regolatore (o equivalente strumento urbanistico) corredato dalle relative Norme Tecniche Attuative, per verificare se il comune ha fornito specifiche indicazioni per quell'area. Lo strumento urbanistico è un documento pubblico, richiedibile senza alcun adempimento

- verificare se l'Ente Parco ha posto vincoli (che dovrebbero comunque essere riportati nello strumento urbanistico comunale)
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est

Laura

richiedendo in Comune il Piano Regolatore, considerato che abbiamo costruito quete capanne senza essere sicuri della loro "regolarità", si rischia di smuovere un vespaio?

Nicola

No, non c'è alcuna necessità di esplicitare il motivo della richiesta. Basta andare in Comune e chiedere l'estratto del PRG e delle Norme Tecniche.

Peraltro ormai moltissimi Comuni hanno messo il PRG on-line sui loro siti internet. Verifica se nel tuo caso è disponibile in rete
Tu sarai pure Bob Loomis ma io non sono nato ieri

Falsum saepe vero suavius est