• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Considerazioni intorno alla Sella Western

Aperto da GianniWest, Agosto 03, 2017, 08:29:23 AM

« precedente - successivo »

GianniWest

Mi capita spesso, sollecitato da domande di alcuni o da situazioni che mi capita di incontrare, di parlare e scrivere di selle, adattibilità delle stesse alle schiene dei cavalli ecc.
Se non è un problema (nel caso lo fosse gli amministratori cancelleranno il, o i, post e non ci saranno problemi di sorta) vorrei riportare in questa discussione gli articoli che di volta in volta mi capita di scrivere. Inizio da qualche dritta per fare un buon acquisto.

LA SELLA E LA SCHIENA DEL CAVALLO
Quello della sella e della schiena è un tema tanto complesso quanto sconosciuto ai più. Questo è
particolarmente vero in Italia dove la tradizione equestre, eccezion fatta per ristrette aree del paese, si è
perduta nel corso del tempo ed è quasi sparita nel secolo scorso.
Molto spesso il processo è il seguente: ci si avvicina al mondo del cavallo, dopo un po' (il più delle volte
troppo presto rispetto alle reali conoscenze, competenze e capacità maturate) si compra il primo cavallo e
quindi una sella.
Tralasciando le considerazioni sull'opportunità di acquistare un cavallo troppo presto, quando si crede di
essere pronti ma non è così, il primo errore spesso si compie nell'acquisto della sella.
In genere la sella viene acquistata in base al prezzo, all'estetica (decori ecc) oppure perché magari la usa il
nostro istruttore o un cavaliere che ci affascina, oppure è di una certa marca che da affidamento e, perché
no, ci fa fare bella figura quando arriviamo in maneggio. Poi, purtroppo, spesso succede che la sella così
acquistata non va bene al cavallo o non va bene a noi. Talvolta ce ne accorgiamo subito, altre volte dopo un
certo tempo, altre volte mai. Oppure facciamo finta di non vedere, ed a lungo andare i problemi diventano
danni sulla schiena del povero cavallo.
Nel momento in cui si compra una sella il più corretto ordine delle priorità che devono guidare la nostra
scelta è:
• La sella deve andare bene alla schiena del cavallo;
• La sella deve essere delle giuste dimensioni per noi.
I due argomenti sono strettamente collegati. Ad esempio, una sella che andasse bene al cavallo ma non a
noi, non andrà bene nemmeno per il cavallo perché ci posizionerebbe in maniera squilibrata sulla sua
schiena.
Solo seguendo questa strada faremo un acquisto che potrà essere duraturo e che non provocherà danni,
poi chiaramente entrano in gioco le altre variabili, prezzo, estetica, marca ecc ecc ecc... ma solo dopo aver
soddisfatto le prime due priorità!
Ma perché è così importante questo aspetto? Semplicemente perché ogni cavallo ha la sua schiena che è
diversa da quella di altri cavalli e quindi non è detto che la sella che ci piace gli vada bene, anzi molto spesso
non gli va proprio bene.
È difficile riassumere in poche righe una spiegazione di questo concetto. Mi limiterò a dire che la sella
occupa uno spazio piuttosto ampio che va dal garrese fino alla 18° vertebra toracica e oltre. Se noi
misurassimo (ed è esattamente quello che si fa per costruire una sella su misura o anche per valutare la
vestibilità di una certa sella per un determinato cavallo) con delle verghe flessibili questo spazio, sia in
senso orizzontale che longitudinale, e poi riportassimo le forme delle verghe su dei fogli di carta sono certo
(per vita vissuta) che non troveremo due cavalli con tutte le misure uguali, fossero anche della stessa razza
o addirittura fratelli, figli ecc. Questo semplicemente perché ogni cavallo è un individuo a se stante, come
accade peraltro per tutti gli esseri viventi.
GianniWest Saddlery
Bene, ma se è così importante prendere una sella giusta per il cavallo e per il cavaliere, come si può essere
sicuri di fare la scelta giusta?
Una persona che voglia comprare una sella ha di fronte a se due opzioni fondamentali:
1. Farsi costruire una sella su misura per se e per il proprio cavallo;
2. Acquistare una sella commerciale tra le tante disponibili.
Nel primo caso ci sarà un professionista che misurerà opportunamente la schiena del cavallo e le misure
anatomiche del cavaliere e, dopo un periodo più o meno lungo (sicuramente più lungo dell'acquisto di una
sella commerciale), la sella sarà pronta.
È la soluzione migliore per chi ha un cavallo di proprietà. L'obiezione più frequente è: "... ma se cambio
cavallo poi la sella su misura potrebbe non andare bene al nuovo cavallo che prenderò...". A ben pensarci è
una obiezione piuttosto debole, infatti qualsiasi sella noi abbiamo, non c'è nessuna certezza che andrà bene
al cavallo che vogliamo comprare. Anzi spesso non va bene neanche al cavallo che abbiamo adesso.
In più, se abbiamo una sella su misura del vecchio cavallo, nel momento in cui decidessimo di cambiarlo,
basterà misurare la schiena di quello che abbiamo in animo di comprare per verificare se la sella fatta fare
per il vecchio sarà compatibile con la schiena del nuovo. Avremo così la certezza di fare ancora una volta
una scelta giusta.
Un'altra obiezione frequente è: "... ma se ho più cavalli non posso mica farmi una sella per ogni cavallo...".
Anche questa è un'obiezione piuttosto debole. Se noi abbiamo diversi cavalli abbiamo il dovere di usare
delle selle che vadano comunque bene per quelle schiene. Non c'è nessuna sicurezza che una sella generica
vada bene per tutti i cavalli che abbiamo. Anzi, il più delle volte è esattamente il contrario. È semplicemente
un fatto fisico come ho provato a spiegare sopra. Quindi se teniamo ai nostri cavalli e vogliamo montarli in
modo corretto dovremo accertarci di montarli con una sella il più possibile giusta. In questi casi si possono
misurare le schiene di tutti i cavalli e valutare se, giocando sul compromesso, è possibile fare una sella
compatibile con tutti. Spesso questo non è possibile! E allora o si prende una sella in più o si cambia cavallo.
E non è che una sella generica risolve invece il problema e possiamo usarla su tutti senza danno, perché se
due schiene non sono compatibili non lo sono per qualsiasi sella noi pensassimo di usare. A meno che non
ci tappiamo il naso ed andiamo avanti nella nostra beata ignoranza (nel senso di colui che ignora)
facendone però pagare le conseguenze al povero cavallo.
Allo stesso modo il professionista che per mestiere monta nella stessa giornata molti cavalli di strutture
inevitabilmente diverse non potrà avere una sella per ogni cavallo, ma due o meglio tre selle di strutture
diverse dovrà averle per coprire il range di schiene che si troverà a gestire minimizzando così i problemi.
Nel secondo caso, cioè l'acquisto di una sella commerciale, si potrà scegliere tra una sella nuova ed una
usata, in questi casi meglio un buon usato che un cattivo nuovo. La scelta di selle commerciali è vastissima
ma il rischio di pagare di più del reale valore dell'oggetto che acquistiamo è altissimo. Ma al di la di questo
come accertarci che la sella che ci piacerebbe può andare bene al cavallo?
È possibile fare delle stime seguendo le accortezze che seguono.
Portiamo la sella a casa, ovviamente avremo cura di non rovinarla (se è nuova in particolare), appoggiamola
sulla schiena del cavallo senza sottosella e nella giusta posizione. Accertiamoci che l'arco dell'arcione non
tocchi sul garrese. Passiamo una mano sotto l'arco dell'arcione dal garrese a scendere. La mano deve
passare incontrando una "ragionevole" resistenza, se passa troppo facilmente la sella è troppo larga, se
invece fa troppa fatica a passare o non passa proprio la sella è troppo stretta.
La stessa cosa ripetiamo dietro: i reni devono essere assolutamente liberi.
Mettiamo, passando da sotto l'arco dell'arcione, la mano sotto la sella e cerchiamo di capire se le barre
fanno una pressione uniforme e moderata oppure se la pressione è concentrata in qualche punto, nel
secondo caso la sella non va bene, specie se la pressione si concentra nella parte centrale, in questo caso
sarà probabile che la sella "balli" sulla schiena, cioè premendo alternativamente sul pomo e sulla paletta la
sella potrebbe oscillare e questo non va bene perché significa che concentra la pressione nella parte
centrale delle barre.
Un altro sistema è quello di misurare con delle barre flessibili la schiena del cavallo e riportare sulla sella
rovesciata le stesse barre posizionandole nei punti della sella corrispondenti al punto che abbiamo
misurato della schiena (vedi le 2 foto a corredo dell'articolo).
Questi sistemi sono delle stime, ci aiutano a capire se una sella è certamente non adatta a una certa
schiena, purtroppo rimane un certo rischio che una sella apparentemente "giusta" si riveli invece sbagliata
con l'utilizzo. Non è così facile capire bene, ma è già buona cosa evitare le selle che certamente appaiono
sbagliate a queste analisi.
Onestamente il discorso è molto più lungo e complesso, meriterebbe altri e più completi approfondimenti
però, per chiudere, la raccomandazione che mi sento di fare è che, se volete risparmiare i vostri soldi, è
meglio comprare da subito una sella che va bene al cavallo ed al cavaliere.
Solo così si risparmieranno le spese dei cambi sella e le spese veterinarie per i danni al cavallo, e inoltre
avrete evitato a lui inutili sofferenze!

(non riesco ad inserire le foto... il sistema tinypic.com da un paio di giorni non mi carica le immagini, forse colpa mia. Comunque per le immagini rimandi a questo link: http://www.gianniwest.com/1/upload/la_sella_e_la_schiena_del_cavallo.pdf)

alex

Tema affascinante; certamente più una sella è lunga, e più lungo è l'arco dell'arcione, e più - nelle selle rigide - la questione diventa delicata. Le selle MI mi pare siano critiche per l'arco dell'arcione, le MW per la lunghezza.

Vorrei una tua opinione sulle due "soluzioni" per ridurre il problema: selle rigide ma corte e con arco breve, tipo McClellan; selle prive di rigidità, come la recado, la vaquera in paglia e, se non sbaglio, la bardella, per non citare altro che selle il cui uso è consacrato dal tempo trascurando le "novità" delle moderne treeless.

E' chiaro che NON sono selle MW, ma volevo cogliere l'opportunità di sentire la tua opinione.

(PS: mi scuso immediatamente per gli eventuali svarioni di nomenclatura delle parti della sella... spero che comunque si capisca)
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

GianniWest

#2
Alex mi pare che già in un'altra discussione ho mostrato il fusto nudo di una sella western classica e di una McClellan per dire che tra i due fusti non c'è una grande differena, tutt'altro. Poi la differenza la fanno gli inserti in cuoio, all'osso nella McClellan molto estesi in una classica western, ma questo perché diversi erano gli utilizzi e le finalità delle due tipologie.

Ora, quale sella è migliore...

Come sempre ci sono considerazioni oggettive che prescindono dalle nostre partigianerire per questo o quel tipo di sella.

La fisica ci insegna che un Kg di peso concentrato in un centimetro quadrato e cosa ben diversa dallo stesso Kg distribuito su, ad es. 20 cm quadrati. Basta pensare ad uno zaiono sulla nostra schiena per renderci conto.

Detto questo cosa deve fare il fusto di una sella? Molto dipende dal tipo di utilizzo (tempo e moalità di utilizzo) per cui la tal sella è pensata, ma in generale si può tranquillamente dire che un Fusto (arcione) deve:

1- distribuire il peso nella più ampia superficie possibile;
2- evitare punti specifici di pressione (che si verificano quando una sella, qualsiasi sella, è fatta male o è delle misure errate per la schiena su cui viene utilizzata).

Credo che i due punti siano indiscutibili, una sorta di postulati fisici legati alla considerazione sul kg in 1 oppure in 20 cm quadrati.

A questo punto entra in cioco l'utilizzo (tempi e modi)... ad es. se devi fare il salto in alto non ci sono santi che tengano, devi usare una certa sella, se devi seguire una mandria devi usarne un'altra, se devi fare un'azione di guerra stando magari fuori più giorni con lo stesso cavallo serve ancora qualcosa di diverso, probabilmente più leggero ed essenziale.

Alla luce di queste considerazioni quale sella è migliore? A mio avviso nessuna, se usata per le finalità cui è stata pensata. Molto più importante è la giusta misura e la buona conformazione della sella (qualunque essa sia) unitamente al buon assetto del cavaliere.

Non amo le moderne selle miracolose flessibili ecc... pure operazioni di marketing che mirano a vendere a prezzi alti con quindi alto margine materiali economici ma che, in quanto flessibili, flettono nei punti di maggior peso cioè sotto il cavaliere concentrando li il peso.

La bardella è meno flessibile di quanto potremmo pensare, non conosco il recado e quindi non mi esprimo.

Ma in generale, a mio avviso, le cose davvero più importanti sono (l'elenco non è in ordine di importanza):

- una sella giusta per il cavallo
- una sella giusta per il cavaliere
- una sella con la seduta ben costruita
- un buon assetto del cavaliere

Tante volte, aimé, nessuna di queste condizioni è rispettata, ma vedi il cavaliere che si ostina a cercare imboccature miracolose (con eccessi o nell'area della severità eccessiva o della leggerezza, senza saper in entrambi i casi usare le mani), selle mirabolanti, istruttori multi e di più ancora, quando ci sarebbe semplicemente da lavorare tanto tanto e ancor di più semplicemente sulle basi... ma questo è un altro discorso  :horse-smile:

alex

Ricordo che mi avevi fotografato il fusto di una McClellan moderna, ma avendo maneggiato alcune selle veramente vecchie mi sembrava che fossero molto più corte.

Da qualche parte leggevo che i vecchi cow-boy avevano la propria sella, e la usavano con qualsiasi cavallo: è probabile che però fossero abbastanza simili, come conformazione, i cavalli; oppure che del loro benessere se ne preoccupassero molto meno.  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

GianniWest

La sella è comoda per lui? Impariamo a "Capire" i Segnali che ci manda il Cavallo.

Quello della giusta dimensione e forma della sella rispetto alla forma e dimensione della schiena del cavallo
è uno degli aspetti meno conosciuti del mondo equestre. Sicuramente tra gli amatori ma spesso anche tra i
professionisti del settore.
Il più delle volte le cose vanno bene, o perlomeno sopportabilmente.
L'utilizzo spesso saltuario dei cavalli (nei fine settimana) riduce di molto il potenziale dannoso di selle
inadeguate, così come la loro capacità di sopportazione delle scomodità (molto più alta che negli umani) fa
si che forme e dimensioni inadeguate non vengano notate dal cavaliere che continua a montare la sua
cavalcatura con i soliti attrezzi senza notare nulla di strano.
Poi, ovviamente e per fortuna, ci sono anche tanti casi in cui la sella utilizzata va bene per quel certo cavallo
e quindi non ci sono problemi di sorta.
Ma quando non è così?
Cosa prova il cavallo quando lo montiamo con una sella inadeguata? Per rispondere con certezza
dovremmo essere cavalli, invece siamo solo umani!
Tuttavia possiamo provare a ragionare e fare delle "ragionevoli" congetture.
La sella, una volta serrata con il sottopancia, diventa una cosa che "abbraccia" strettamente la schiena del
cavallo in tutta la lunghezza della sella stessa, la "stringe" a mezzo del sottopancia e in questo "abbraccio"
le forme della sella si "sovrappongono" alle forme della schiena.
Un po' quello che accade ai nostri piedi quando mettiamo un paio di scarpe e le allacciamo: la forma e le
dimensioni delle scarpe si "sovrappongono" alla forma e alla dimensione del nostro piede. Se le due forme
e dimensioni (del piede e della scarpa) non si "sposano" in maniera soddisfacente il nostro piede sta più o
meno scomodo in quella scarpa. Può essere un fastidio (sopportabile per brevi periodi) oppure un disagio
crescente fino ad arrivare alla scarpa dannosa per il nostro piede.
Le stesse considerazioni, pari pari, possiamo farle con riferimento alla sella ed alla schiena del cavallo.
La sola differenza è che noi possiamo evitare di indossare scarpe scomode mentre il cavallo deve accettare
quello che noi decidiamo di mettere sulla sua schiena.
GianniWest Saddlery
Il cavallo non può ne decidere che sella mettere ne comunicare se e quanto una certa sella è comoda per la
sua schiena. O meglio, il cavallo attraverso dei Segnali lo dice se una certa sella è più o meno comoda per
lui, ma il più delle volte noi umani non siamo in grado di "percepire" le cose che il cavallo ci comunica.
Ci accorgiamo che la sella è inadeguata solo a danno fatto (fiaccature, comparsa di peli bianchi, mal di
schiena, problemi ai reni...).
La parola magica per capire cosa il cavallo ci dice con riferimento alla sella è "OSSERVAZIONE".
Dobbiamo imparare ad Osservare il nostro cavallo, ad iniziare dal momento in cui apriamo il box per
portarlo nel posto di insellaggio. Se il cavallo ci viene incontro quando apriamo il box in orari diversi da
quelli della profenda, è un segnale positivo, vuol dire che, nel complesso, vive positivamente la sua
relazione con noi. Se invece, come talvolta accade, si gira verso il muro, magari dandoci i posteriori, non è
un bel segnale. Qualcosa non va, non necessariamente la sella, ma qualcosa nel nostro modo di porci con
lui non è gradito al cavallo, forse siamo troppo aggressivi, o sbagliamo delle cose, o forse proprio una sella
scomoda incide negativamente su tutta la percezione che il cavallo ha delle sessioni di lavoro con noi.
Annotiamo mentalmente che, se si gira dall'altra parte dobbiamo cambiare qualcosa, non necessariamente
la sella sarà il problema, ma forse si. Continuiamo ad OSSERVARE!
Poi andremo nel posto di insellaggio, brusca e striglia e prendiamo la sella. Qual è il suo atteggiamento in
questa fase? È molto importante che il cavallo rimanga sereno e rilassato. Se invece abbassa le orecchie,
scuote la testa, assume atteggiamenti negativi, di difesa, si scosta cercando di ostacolarci nel gesto di
mettere la sella ci sta dicendo qualcosa, forse che quella sella gli è sgradita, magari parecchio sgradita!
Prima di concludere che è un cavallo svogliato, rognoso e quant'altro chiediamoci se la sella che usiamo con
lui va bene per la sua schiena.
Ancora, quando tiriamo il sottopancia il cavallo ha degli atteggiamenti di assoluto fastidio? Scuote la coda,
scuote la testa... nel momento in cui serriamo sembra quasi barcollare, perdere l'equilibrio... sono altri
segnali che possono indicarci una sella errata.
Poi, una volta sellato inizia la sessione di lavoro. Prima al passo, poi al trotto, esercizi di riscaldamento,
galoppo ecc., com'è il suo atteggiamento? Mostra serenità e buona volontà? Oppure è rattrappito, non
allunga bene il passo, al trotto è contratto, sembra quasi che lavori sulle punte, non distende la falcata...
sono tutti altri segnali riconducibili probabilmente ad una sella di misura sbagliata. Anche qui, prima di
passare al frustino, speroni ecc., prima di giudicare il cavallo svogliato o pigro prendiamo in considerazione
l'ipotesi di una sella inadatta.
A questo proposito una piccola considerazione sui cavalli atleti.
Credo che gli atleti umani, penso ai centometristi ad es, od ai maratoneti, ma anche i calciatori, non
affrontano le loro discipline con un paio di scarpe qualsiasi, ma con uno specifico paio di scarpe che hanno
giudicato ottimali per i LORO piedi. Perché ovviamente le scarpe che si utilizzano incidono sulla prestazione
in senso positivo, ma anche in senso negativo se sono scomode.
Alla luce di questo mi viene da dire che un cavallo atleta con una sella per lui "comoda" ha sicuramente una
prestazione migliore che con una sella per lui "scomoda", non necessariamente dannosa, semplicemente
scomoda. Forse sarebbe un elemento da tenere in considerazione nel giudicare le performances di un
soggetto sia in gara che in addestramento.
Ma torniamo a noi. Finita la sessione di lavoro toglieremo la sella. Ancora l'osservazione del nostro amico
può darci utili informazioni.
Quando togliamo il sottosella la schiena si presenterà uniformemente bagnata oppure con delle macchie
asciutte. Voglio tranquillizzare su questo fenomeno. La presenza di macchie asciutte non è di per se una
prova di una sella inadatta. È un fenomeno che si presenta sovente senza che il cavallo abbia alcun
problema, specie se si tratta di quelle macchie grandi ai lati del garrese o un po' più indietro.
Sembrerebbero essere più preoccupanti le macchie asciutte piccole e diffuse. Comunque ripeto, le macchie
asciutte, di per se, non sono una prova, diventano un indizio se unite agli altri fenomeni descritti sopra o
che vedremo a breve, o ad alcuni di essi.
A questo punto possiamo fare una prova molto importante. Passiamo i diti pollice e medio ai lati della spina
dorsale partendo dal garrese fino alla zona lombare esercitando una pressione importante, non una carezza
ma una energica pressione ai lati della spina dorsale dal garrese ai lombi. Se non ci sono problemi per il
cavallo sarà come se passasse una mosca sulla sua schiena. Se invece in qualche punto mostrerà fastidio o
peggio sofferenza significa che in quel punto ci sono problemi. Se a livello dei reni cederà flettendo i
posteriori vuol dire che la sua zona lombare è sollecitata in maniera sbagliata. Questa situazione è piuttosto
diffusa purtroppo e può dipendere da diversi fattori come un cattivo assetto del cavaliere troppo
sbilanciato sulla paletta della sella, selle con il seggio troppo grande per il cavaliere che facilitano i
fenomeno dello sbilanciamento indietro dello stesso, selle costruite male con una giunzione posteriore
delle gonne che anziché liberare la zona lombare la comprimono, cavalli non ben muscolati, lavorati male
per cui invece di portare bene sotto i posteriori tendono ad insellarsi (cavallo rovesciato).
Spesso, purtroppo, è una combinazione di tutte queste cause.
Cominciare ad "osservare" il cavallo, i suoi comportamenti e le sue reazioni ci aiuterà a capire meglio come
lui vive la relazione con noi e come noi possiamo migliorare questa relazione rendendola più confortevole
per lui.
Attenzione, questa "Osservazione Consapevole" può portare a scoprire che usiamo strumenti sbagliati o
abbiamo comportamenti o posture in sella o modi di lavorare il cavallo che sono sbagliati. Questo spesso
non è gradito al cavaliere in quanto evidenzia la necessità di cambiamenti che possono essere di materiali
(costi per il cavaliere) o di comportamenti (rimuovere abitudini consolidate). Di fronte a queste situazioni
c'è spesso una quasi naturale resistenza a mettersi in discussione, a uscire dalle proprie abitudini
confortevoli per intraprendere cambiamenti che possono essere costosi (rinnovo materiali) o faticosi
(modifica dei comportamenti) e si cercano allora gli alibi, le risposte che ci riportano alla nostra area di
comfort che spesso consiste nel non cambiare nulla.
Questo comportamento è umano e molto diffuso, tendiamo naturalmente ad ascoltare solo ciò che
vogliamo sentirci dire, e diamo più credito a chi ce lo dice mentre tendiamo a sfuggire chi ci mette in
discussione.
Tuttavia il benessere del cavallo richiede uno sforzo da parte nostra, un atto di responsabilità verso un
animale meraviglioso che dipende totalmente dalle nostre scelte e decisioni.
Se non riusciamo a fare questo sforzo sarebbe meglio dedicarsi ad altre attività che non prevedano una
controparte vivente che dipende da noi.

Ranas71

Cavalcare trasforma "vorrei" in "posso".