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Come si usa l'assetto

Aperto da angy, Marzo 09, 2019, 07:14:28 PM

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Aluna

Citazione da: angy - Marzo 10, 2019, 05:16:33 PM
Luna e Aluna

Dopo 1 settimana, accorgersi che la differenza è solo in una lettera  ;D
fine OT, scusate



Luna, quello che dici tu io lo faccio ad inizio e fine lezione... o quando l'insegnante ci dice "tenete pure le redini lunghe..." e andiamo tutti tranquilli al passo (soprattutto alla fine quando de-fatichiamo i cavalli prima di scendere).
Così evito che un mio errore possa far danno o intralciare gli altri :)

cilla

Ti faccio un esempio proprio base, considerando che io non sono un genio di amazzone e il mio cavallo è ben lungi dall'essere ben addestrato. Domenica scorsa abbiamo fatto un giro, tornando indietro siamo andati ad asparagi selvatici. Eravamo nel bosco e se io guardavo da una parte cercando gli asparagi il mio cavallo andava in quella direzione. Le redini le avevo in una mano appoggiata al pomo della sella e le gambe erano rilassate nelle staffe. Lui sentiva il mio comando di assetto (tecnicamente il mio sguardo e le mie spalle che si giravano da quella parte) e girava da quella parte.


Miky Estancia

Citazione da: angy - Marzo 10, 2019, 05:16:33 PM


Mi piacerebbe capire come si usa l'assetto per cose semplicissime.
Immagino di essere al passo  e di voler condurre dritto il mio cavallo con l'assetto, abbandonando per due metri le redini

Che faccio? Perchè?
Forse partendo da qui riesco a capire...

Abbiate pazienza. :thanku: Help me!

Brava, per capire bene, bisogna sempre cominciare dalle cose semplici, poi pian piano, si passa a cose un pò più impegnative.

Prova ad immaginare di avere sulle spalle uno zainetto, pesante e rigido, e di avere gli spallacci lunghi, quindi questo zainetto non ti sta appicicatissimo alla tua schiena,  ma si può  muovere.

Finché cammini in linea retta, lo zainetto influenzerà molto poco il tuo equilibrio, poiché  se ne starà relativamente fermo al suo posto.

Immagina di metterti a saltellare...immagina di metterti a correre saltellando, in circolo. Lo zainetto influenzerà  molto il tuo equilibrio e...ti darà  pure fastidio. E questi, sono gli effetti di un assetto rigido.

Adesso immagina di caricarti sulle spalle un ragazzino. Alto. E immagina di fare le medesime cose che hai fatto con lo zainetto. Gli effetti saranno diversi rispetto a quelli dello zainetto perché in più,  c'è l'altezza del ragazzino che disturba il tuo equilibrio. E questi sono gli effetti di un assetto meno rigido.

Immagina, sempre col ragazzino sulle spalle, che devi girare a sinistra ma il ragazzino è  voltato dalla parte opposta...il suo peso e la sua altezza, contrastano tutti i tuoi movimenti. E questi sono gli effetti di un assetto che non segue il movimento ma si oppone ad esso.

Alternando il punto di vista tuo, con quello dello zainetto e del ragazzino, ti sarà  facile capire come l'assetto del cavaliere e del cavallo si influenzino a vicenda.

Ecco perché è  importante che lo sguardo segua la direzione: se ciò  accade, il resto del corpo del cavaliere si dispone in modo tale da favorire la girata invece di ostacolarla.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

angy

Molto interessanti tutte e due le risposte, quella di Cilla e quella di Miky!

L'esempio dello zainetto e del ragazzo sono molto calzanti e rendono benissimo l'idea.

L'equilibrio del cavallo è influenzato  dalla distribuzione del peso del corpo del cavaliere e dalla scioltezza di quest'ultimo , come il peso e la mobilità  dello zainetto o del ragazzo influenzerebbero me se li portassi sulla schiena.

C'ho preso? :horse-wink:


milla

Direi di sì.
Brava Micky esempio molto calzante  :pollicesu:
Angy tieni anche presente quello che diceva Luna, ovvero che i cavalli rispondono (istintivamente e grazie all'addestramento ) alle variazioni del tuo assetto, mettendo insieme le cose adesso dovrebbe esserti chiara l' importanza di un buon assetto.

Miky Estancia

Citazione da: angy - Marzo 10, 2019, 08:45:10 PM
Molto interessanti tutte e due le risposte, quella di Cilla e quella di Miky!

L'esempio dello zainetto e del ragazzo sono molto calzanti e rendono benissimo l'idea.

L'equilibrio del cavallo è influenzato  dalla distribuzione del peso del corpo del cavaliere e dalla scioltezza di quest'ultimo , come il peso e la mobilità  dello zainetto o del ragazzo influenzerebbero me se li portassi sulla schiena.

C'ho preso? :horse-wink:

:pollicesu:

Poi immagina di fare qualche km, portando sulle spalle uno zainetto con più peso distribuito da un lato rispetto all'altro, e un ragazzino che non sta perfettamente dritto, ma pende un pò da una parte.

Sia a te che al ragazzino, a fine passeggiata, sarà venuto un pochetto di mal di schiena o come minimo un pò di indolenzimento.

Quindi: un buon assetto (sia del cavallo che del cavaliere), è  fondamentale per restare tutti sani a lungo  :horse-wink:

Poi ci sono altre cose da immaginare....se volete, continuiamo   :blob9:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Aluna

Mi viene in mente... che puoi guidare la bici senza mani, usando il peso del corpo per cambiare e tenere direzione.

Peccato che farlo non aumenti le abilità anche a cavallo, sarebbe davvero economico ahaha


Miky Estancia

#22
Citazione da: Aluna - Marzo 10, 2019, 09:37:49 PM
Mi viene in mente... che puoi guidare la bici senza mani, usando il peso del corpo per cambiare e tenere direzione.

Peccato che farlo non aumenti le abilità anche a cavallo, sarebbe davvero economico ahaha

Ottima osservazione  :pollicesu:

Immagina di guidare il cavallo senza mani....utilizzando il corpo e la voce...

https://youtu.be/fFXJgRb3yXk

Esercizi semplici, circoli, transizioni a scendere e a salire, alt.

E l'equilibrio migliora, l'assetto diventa indipendente dalle mani....e c'è una grande economia negli aiuti, che fa si che il cavallo sia molto, molto, molto più sereno.


La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

segreto

Dài che dico una stupidaggine, giusto per fare un po' di letteratura e visto che la tecnica (a parte gli esempi chiarissimi di Miki) lascia il tempo che trova.

L'assetto è la risposta del corpo alla sindrome del centauro: se hai la malattia equestre e manifesti la sindrome del centauro il tuo corpo vuole reagire al sintomo.
Come fai a capire se il tuo corpo reagisce al sintomo? Te ne accorgi da sola quando la spalla del cavallo, la groppa del cavallo e qualunque suo distretto diventa il tuo: se il cavallo guarda qualcosa tu ti scopri guardare la stessa cosa, se il cavallo inciampa tu non ti attacchi a niente ma concorri a sostenere spostando in modo solidale la massa. Sei siamesizzato con il tuo cavallo.
Allo stesso tempo il tuo corpo si salda a quello del cavallo e lui non lo sente come una soma.
Anche lui è siamesizzato con te. Qualunque cosa tu faccia.
Potenza della sindrome del centauro!

E come si fa per non avere un'assetto da zia Caterina a teatro? Si va, allegri e saltellanti, per la campagna o, almeno, si va dove il percorso è difficile. Fossero anche solo birilli in campo.
Gli istruttori trascurano gli slalom casuali e non regolari perché pensano alla schiena del cavallo. Hanno ragione (soprattutto se il cavallo è loro), ma chi non risica...

Saluti a tutti,
Segreto

Miky Estancia

Siamesizzato mi piace  :pollicesu: rende molto bene l'idea  :occasion14:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Aluna

Questa cosa del centauro è fighissima soprattutto per chi è appassionato di fantasy.

Ok, tornando seri: quello di sentire lo "strumento sportivo" come estensione del tuo corpo è davvero il sogno di ogni atleta, sia la ballerina che va sulle punte, la ginnasta, il pattinatore oppure lo schermidore.
Tentare di fare questo con un altro essere vivente è ancora più complicato e difficile. Romanticità dell'immagine a parte, spero di riuscire un giorno a trovare questa sintonia nel binomio.
Immagino sia molto più facile quando il cavallo è tuo e ognuno si abitua all'altro e si trova/costruisce un linguaggio personale e unico nel suo genere (altresì detto legame).

Con i cavalli della scuola diventa complicato, cambiamo spesso e ognuno ha una sensibilità diversa agli stimoli.
Nel mio piccolo, noto di avere più "sintonia" con un cavallino in particolare.
Ho notato che quando sono in sella a Fiero capisco cosa lui sta facendo o sta per fare (e lui, capisce me) capisco quando si sta fermando, quando sta partendo o no, quando rallenta il galoppo per passare al trotto... ed io riesco a reagire di conseguenza e lui capisce cosa intendo fare. Per questo, lui è il mio preferito.
Insomma, ci capiamo XD con altri cavalli della scuola è più difficile... magari perché hanno un trotto più scattoso o un galoppo pesante... o semplicemente sono diversi (per inciso, Fiero non è il cavallo migliore della scuola, altri allievi lo odiano tanto quanto io lo amo).

alex

#26
La prima cosa che un musicista fa, prima di cominciare a suonare, è accordare lo strumento. Immagino che ad un certo livello (alto) il cavaliere sia in grado di "accordare il cavallo", o meglio, di "accordare il binomio". Quello è l'obiettivo. Purtroppo adesso mi capita raramente di montare cavalli diversi dalla mia Asia; ma ho dei bellissimi ricordi al proposito, anche se a un livello assolutamente elementare. E alle volte monto Ami, la cavallina di mia moglie, con un temperamento e un fisico completamente diverso da Asia..... e un minimo dell'esperienza di "accordare" la mantengo.

Pwer querl poco che ho provato, questa esperienza dell'"accordare" è una delle cose più entusiasmanti dell'equitazione.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Luna di Primavera

Citazione da: Aluna - Marzo 11, 2019, 12:13:47 AM
Immagino sia molto più facile quando il cavallo è tuo e ognuno si abitua all'altro e si trova/costruisce un linguaggio personale e unico nel suo genere (altresì detto legame).

un po' sì e un po' no

nel senso che il linguaggio dell'equitazione dovrebbe essere standard (in caso contrario, portandola all'estremo, se ogni binomio sviluppa un codice personale i cavalli sarebbero montabili da una persona sola, e ogni cavaliere ogni volta che cambia cavallo dovrebbe imparare a montare daccapo).

però è vero che montando sempre lo stesso cavallo ci si abitua l'uno all'altro... nel bene ma anche nel male.

I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

Miky Estancia

Citazione da: Aluna - Marzo 11, 2019, 12:13:47 AM

Immagino sia molto più facile quando il cavallo è tuo e ognuno si abitua all'altro e si trova/costruisce un linguaggio personale e unico nel suo genere (altresì detto legame).

Con i cavalli della scuola diventa complicato, cambiamo spesso e ognuno ha una sensibilità diversa agli stimoli.
Nel mio piccolo, noto di avere più "sintonia" con un cavallino in particolare.
Ho notato che quando sono in sella a Fiero capisco cosa lui sta facendo o sta per fare (e lui, capisce me) capisco quando si sta fermando, quando sta partendo o no, quando rallenta il galoppo per passare al trotto... ed io riesco a reagire di conseguenza e lui capisce cosa intendo fare. Per questo, lui è il mio preferito.
Insomma, ci capiamo XD con altri cavalli della scuola è più difficile... magari perché hanno un trotto più scattoso o un galoppo pesante... o semplicemente sono diversi (per inciso, Fiero non è il cavallo migliore della scuola, altri allievi lo odiano tanto quanto io lo amo).

Si, è  molto più  facile instaurare un legame quando il cavallo è tuo, ma da quel che scrivi, noto con piacere che hai già imboccato questo sentiero con Fiero, cavallo della scuola.

Questo cavallo ha, al momento,  caratteristiche che incontrano i tuoi gusti, quindi è più "facile" costruire il binomio. Il fatto che non sia il migliore della scuola, è irrilevante: lui, al momento, è il migliore per te.

Questa è  una cosa da tener presente e considerare in un prossimo futuro, quando magari ti verrà voglia di una fida, o di comprare un cavallo tutto tuo. Sovente ci si fa guidare nella scelta del proprio cavallo, da una persona esperta, che però sceglie solo in base a criteri tecnici (importantissimi eh, non dico certo di no: cavallo sano, educato, adeguatamente addestrato, congruo al livello tecnico del cavaliere), tralasciando l'aspetto caratteriale, che è quello che assicura la creazione del binomio.

Mi è  capitato di vedere binomi mal assortiti: cavallo con grandi mezzi, che il cavaliere non riesce a sfruttare non per incapacità tecnica, ma per incompatibilità di carattere, che porta al non capirsi.

Non sempre siamo la cosa migliore che poteva capitare al nostro cavallo....e viceversa.

Per questo, a mio avviso, è molto importante un buon assetto, una buona mano, una buona tecnica, ecc. ma, per fare bene, avere quel valore aggiunto in più,  è utile avere una buona relazione...diventa tutto più "facile".
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.

Miky Estancia

Citazione da: Luna di Primavera - Marzo 11, 2019, 08:54:12 AM


nel senso che il linguaggio dell'equitazione dovrebbe essere standard (in caso contrario, portandola all'estremo, se ogni binomio sviluppa un codice personale i cavalli sarebbero montabili da una persona sola, e ogni cavaliere ogni volta che cambia cavallo dovrebbe imparare a montare daccapo).



Leggendo questa tua frase Luna, io vedo dei vantaggi.
Più in alto, ho messo il video di Tony che montava Snoby da cucciolone, senza la testiera.
Non so se lo hai guardato, ma, immagina di poter montare per un pò di lezioni, un cavallo addestrato così.
Pensa alla grande quantità di cose che potresti imparare da lezioni del genere...
Impareresti, ad esempio, ad avere un assetto completamente  (e realmente) indipendente dalle mani; ad usare correttamente la progressione per i comandi vocali; un uso molto molto molto parsimonioso della gamba; l'importanza di far seguire alcorpo il movimento del cavallo; e soprattutto,  acquisiresti una buona dose di sicurezza, perché  diciamocelo, le redini sono sempre un pò un ancora di salvezza e se non ci sono proprio, psicologicamente è una bella mazzata.

Certo, la domanda è: ma che mi frega, posso imparare le stesse cose su un cavallo addestrato normalmente,  e, che mi frega, tanto i cavalli che monto non sono addestrati così.

E le risposte sono: certo che puoi imparare le stesse cose su un cavallo addestrato normalmente, ma come sottolineavo sopra, l'aspetto psicologico è diverso, e questo fa tanto.
Certo che monti cavalli addestrati in modo diverso, ma, se da queste lezioni impari quel che c'è da imparare (e c'è  molto), questa esperienza la puoi riversare sui cavalli che monti per migliorare tutto.
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.