Imbozzolatura.

[raffaele de martinis]

Sappiamo tutte che per addestrare un cavallo non si sfugge all'assioma di L'Hotte... attenzione dico addestramento equestre non ammaestramento da circo.

Non possiamo sottrarci all'assioma, ma di certo, ci sono modi per renderlo meno cruento e più accettabile per la nostra senzibbilità.
All'uopo, bisognerebbe diffondere, studiare, migliorare e sopratutto cercare di mettere in pratica un concetto  mirabilemente espresso da JDO nel suo Dresser c'est Simple, che è quello dell'imbozzolamento o, per più correttamente dire,  dell'imbozzolatura del lallo.
Per il mio piacere, voglio condividere con voi quanto dicie JDO:

Dunque, il primo imperativo categorico del cavaliere che volesse praticare una equitatione di qualità è il controllo assoluto di se stesso; ogni gesto, ogni azione, ogni minima azione è importante per comunicare col cavallo, pertanto, il cavaliere deve capire che il suo agire deve diventare una abitudine, un protocollo, una liturgia, una prassi ben precisa; bisogna incapsulare il lallo in un bozzolo fatto di riti... perché ho detto bozzolo?
Perché la farfalla, la libellula chiusa nel suo bozzolo è prigioniera ma sta in una prigione comoda, calda, sicura e dolce. E' quello che dobbiamo fare: costringere il cavallo in una rigorosa dolce disciplina, mai brutale men che mai violenta.
Il cavaliere deve "impossessarsi" del suo cavallo allo scopo che questo sia completamente a sua disposizione... mai prenderlo con la forza fisica - nel migliore dei casi - sarà una vittoria di Pirro.
Solo agendo con la sua forza mentale/psicologica il cavaliere potrà "dominare" il suo cavallo a patto che questa forza sia imposta in maniera calma, chiara, precisa e giusta.
Allora, e solo allora il cavallo si affiderà a questa autorità nella quale ha preso fiducia e alla quale - generoso - si concede.

Da metter