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L'assioma, il fastidio ed il dolore

Aperto da silviasco, Novembre 06, 2015, 02:16:23 PM

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silviasco

Ciao Natural, grazie del tuo intervento. Che ne dici di fare un salto nella sezione Presentazioni e dirci qualcosa di te e del tuo lavoro? (veramente sarebbe proprio una regola, quella di fare la presentazione prima e postare commenti nei topic dopo, ma vabbè io non sono moderatore...)
Ti consiglio di farti un giro negli argomenti Etologia e Doma e addestramento, vedrai che vi sono alcuni utenti molto addentro a questi argomenti e le discussioni che ne vengono sono a volte un po' accese  :icon_rolleyes: ma sempre interessanti!
:ciao:

alex

Riconosco in quello che hai detto qualcosa di Rashid e della sua "leadership passiva"; a suo tempo mi è piaciuto leggerlo, perchè secondo questo metodo la ripetizione (instancabile) di una richiesta di piccola intensità provoca comunque prima o poi una risposta, o un accenno di risposta, su cui costruire una risposta più pronta e più completa. Al contrario, McLean è teorico della "rapida progressione" nell'aumento dell'intensità dell'aiuto in caso di mancata risposta.

Penso ch una differenza ovvia fra le due richieste ci sia, dipende da quello che il cavallo può e sa fare. E' assurdo e controproducente aumentare il livello di intensità di una richiesta che il cavallo non capisce o non può eseguire (cavallo che non può o che non sa); il caso inceve del cavallo che sa e può, ma non vuole, è diverso; in questo caso non escluderei che McLean abbia un po' di ragione, il rischio è quello della assuefazione. Ma non è detto che anche in questo caso la strategia delle piccole richieste, ripetute senza stancarsi, non possa avere successo in molti casi. Sono orientato a credere che con la tecnica di McLean l'obbedienza si raggiunga prima e sia più profonda. Resta da vedere se l'obbedienza cieca, assoluta, automatica, quella che piace in ambiente militare, è la cosa principale che vogliamo ottenere nei nostri cavalli.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Luna di Primavera

Citazione da: alex - Novembre 16, 2015, 03:08:53 PM
il caso inceve del cavallo che sa e può, ma non vuole, è diverso; in questo caso non escluderei che McLean abbia un po' di ragione, il rischio è quello della assuefazione. Ma non è detto che anche in questo caso la strategia delle piccole richieste, ripetute senza stancarsi, non possa avere successo in molti casi. 

imparare a ignorare lo stimolo è il principio per cui i cavalli per es. diventano sordi alla gamba. è una situazione a mio parere da evitare come la peste, sennò addio collaborazione prima e addio obbedienza poi. IMHO eh.
I cavalli davanti mordono, dietro scalciano e in mezzo sono scomodi.
I. Fleming

alex

Citazione da: Luna di Primavera - Novembre 16, 2015, 03:45:08 PM

imparare a ignorare lo stimolo è il principio per cui i cavalli per es. diventano sordi alla gamba. è una situazione a mio parere da evitare come la peste, sennò addio collaborazione prima e addio obbedienza poi. IMHO eh.

Vero; è questo che vuole evitare la "strategia McLean". Tuttavia .... non è stato detto di rinunciare; è stato detto di insistere (con gentile ma implacabile determinazione). Poi sarà la solita questione della sensibilità e del tatto, a fare la differenza e a permettere di capire cos'è meglio fare caso per caso.... aimè.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

Natural Trainer

Citazione da: alex - Novembre 16, 2015, 03:08:53 PM
il caso inceve del cavallo che sa e può, ma non vuole, è diverso; in questo caso non escluderei che McLean abbia un po' di ragione, il rischio è quello della assuefazione. Ma non è detto che anche in questo caso la strategia delle piccole richieste, ripetute senza stancarsi, non possa avere successo in molti casi. Sono orientato a credere che con la tecnica di McLean l'obbedienza si raggiunga prima e sia più profonda. Resta da vedere se l'obbedienza cieca, assoluta, automatica, quella che piace in ambiente militare, è la cosa principale che vogliamo ottenere nei nostri cavalli.
ciao, per evitare di dilungarmi troppo avevo omesso la distinzione, ma sono d'accordo che una distinzione vada fatta. Tuttavia nel caso del cavallo che sa fare il problema non dovrebbe essere più l'obbedienza (se sa fare una qualche collaborazione la hai già ottenuta), ma al massimo l'attenzione. In questo caso l'idea dovrebbe essere cercare di renderci più interessanti agli occhi del nostro cavallo, stimolandolo ad ascoltarci e a comunicare con noi e non quella di aumentare le pressioni per "costringerlo" all'obbedienza (è un termine un pò forte, ma è quello che nella realtà si verifica). I cavalli hanno tra loro rapporti più complessi tra loro di quanto siamo abituati a credere e se semplificare aiuta per rendere certi concetti fruibili per un pubblico vasto, non dobbiamo dimentiare che per costruire un rapporto di sana collaborazione non basta intendere il cavallo come un esecutore di esercizi, ma serve stimolarlo a cercare una comunicazione con noi. Il gioco viene spesso trascurato, ma è un elemento di comunicazione molto importante per ottere attenzione e migliorare i rapporti. Quello che voglio dire è che bisognerebbe uscire un pò dallo schema "se non fai chiedo più forte" che si vede sempre troppo spesso e cercare di capire veramente il perchè a volte certe risposte non arrivano, soprattutto su esercizi che il cavallo dovrebbe conoscere.
Altrimenti risulta molto vera la tua ultima frase: si ottiene obbedienza cieca, ma si perde la personalità del cavallo, la sua iniziativa e la sua spontaneatà che sono elementi da non sottovalutare quando poi si chiede loro di affrontare problemi più complessi (come richieste più tecniche e meno immediate).
in definitiva hai comunque ragione occorre valutare bene caso per caso e purtroppo non è sempre facile
P.S. grazie Luna mi scuso per la mia mancanza ho rimediato :P

Miky Estancia

Citazione da: Natural Trainer - Novembre 16, 2015, 01:09:36 PM
L'errore in questi casi spesso sta nel aumentare la pressione troppo velocemente, prendo il cavallo per pigro o svogliato, e superare la soglia del fastidio causando dolore.

In questo caso si avrà una reazione (non una RISPOSTA) che però è lontana da una collaborazione, è una costrizione. Bisognerebbe prendersi il tempo di aspettare una risposta salendo con la pressione gradualmente senza arrabbiarsi.

Con alcuni cavalli è indispensabile alzare la pressione (senza necessariamente arrivare a causare dolore e MAI pensando di punire), con altri spesso una spiegazione chiara e un lavoro sul rapporto uomo cavallo sono risolutivi.

Occorre sempre cercare di vedere il punto di vista del cavallo in questione prima di arrivare ad alzare le pressioni e bisognerebbe dimenticarsi l'idea di punire un cavallo, perchè non porta mai nulla di buono.

Concordo al 100%  :pollicesu:
La cosa che tollero meno al mondo, anche meno dell'ignoranza, è la maleducazione. Perché se avere il cervello piccolo è una disgrazia, essere cafoni è una scelta. A.P.