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Due lezioni a confronto

Aperto da alex, Agosto 09, 2013, 01:34:53 PM

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milla

Io non capisco veramente un piffero di questa dottissima discussione ma.......avrei tanto voluto partecipare al pranzo di Natale di Raffaele slurp

raffaele de martinis

Cara Milla sarà per le prossime Ferie Augusti; eh sì, adeguiamoci, chiamarlo Ferragosto è sbagliato, dobbiamo dire Augustali perché questa festività prese il via nell'antica Roma...2000 anni passarono invano.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Citazione da: alex - Agosto 16, 2013, 02:17:52 PM
aggiungerò che, sono un vegetariano peccatore - ho da poco ceduto a un magnifico piatto di calamaretti fritti. 
Mi dolgo ma non mi pento. :horse-cool:

...e dimmi figliuolo, oltre ad aver tragugiato i calamaretti fritti, hai per caso mangiato - ORRORE - del prosciutto San Daniele ?



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No. :dontknow:

Va bene esser dolenti - figliuolo - ma ti devi anche pentire: dunque per penitenza mangerai - per una settimana - a pranzo delle deliziose zucchine sciape, e per cena una bel piatto di carotine lesse accompagnato da due profumati cipollotti.



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... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis



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Redini alla francese:

Traduco da: Une Certaine Idee du Dressage - Ed Crepin Leblond.

...i vecchi maestri francesi, impugnavano le redini del capezzone con una mano quelle dell'imboccatura nell'altra: la mano del capezzone era tenuta alta l'altra bassa per separare i loro effetti di sollevamento e di flessione dell'incollatura
Quando la briglia (associazione filetto/morso) divenne di uso comune, molti cavallerizzi continuarono  ad utilizzare questa presa con varianti personali che comunque si attenevano a quel  quel principio.
James Fillis, inglese di nascita, ha il grande merito di aver sviluppato questa tecnica....


Dunque una cosa è "le redini alla francese" altra cosa è la "presa Fillis"...questo lo sottolinea Karl.
Karl, gli piaccia o non gli piaccia usa la presa Fillis
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Bene, e se ti chiedessi: Fillis come teneva le redini?
Se mi rispondessi che le teneva a modo suo ti darei ragione, invece le teneva "alla francese".
Mi sono stufato della discussione, come sempre a senso unico, il tuo.
Adieu!
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

raffaele de martinis




Redini alla francese
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Presa Fillis
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La presa Fillis fu elaborata da Filis :icon_eek: partendo dal principio della separazione degli effetti esistenti nelle redini alla francese, come si vede, anche gli antichi maestri usavano la presa tedesca coi loro lalli già addestrati.
Credo che le redini alla francese - ai tempi antichi - fossero usate principalmente solo all'inizio dell'addestramento dei lalli...i nostri butteri tuttora - cominciano - usando la presa francese per sbrigliare i puledri.




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... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

max

Tu scorpori ed dai il nome di "redini alla francese" a quella che è solo una variante delle tante delle "redini alla francese", per me tenere filetto sopra e morso sotto ben separati, qualunque sia la tenuta tra le dita (dato che non esistono solo quelle due che hai messo ma altre sempre con filetto sopra e morso sotto, ad esempio tenendo tutte e quattro le redini in una mano), equivale a rifarsi alla tradizione francese e dunque è giusto chiamare la presa che si vede nelle foto di Fillis "alla francese".

Ripeto: filetto sopra e morso sotto, con l'intenzione di separare bene gli effetti, equivale a tenerle secondo la tradizione francese. Questo lo spiega Fillis ed io questo ho capito.

Se vuoi soddisfazione ti soddisfo: Karl ha letto Fillis e tiene le redini come Fillis, entrambi si rifanno alla tradizione francese, contento?

Ma il succo del discorso non cambia, e cioè che ai tedeschi non frega nulla di separare bene i due effetti.
Quel pochissimo che sapete vi impedisce di capire quel moltissimo che non conoscete.

alex

Tutto ciò è molto interessante e non voglio assolutamente interrompere la discussione ma.... ricordo che il 3d nasce riferendo quianto sia inusuale (anche se perfettamente logico, quasi lapalissiano) che uno stesso cavallo, uno stesso cavaliere e uno stesso istruttore usino elementi di base (DI BASE) di Parelli e di Karl; d'altronde, due su tre istruttori di Karl in Italia hanno - come risulta dal loro profilo - studiato Parelli.

Chi sottovaluta Parelli fa IMHO un errore piuttosto profondo. Parelli insegna quelle ovvietà che alcuni istruttori tradizionali danno per scontate e quindi non insegnano; altri non le insegnano perchè, nonostante siano ovvietà, IMHO non le conoscono.  :horse-wink:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

bionda

Per quanto ho capito io, Parelli insegna un metodo per intimidire sistematicamente il cavallo senza menarlo e far la figura dei trogloditi.

Non mi sembra un'ovvietà.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

alex

A me Parelli invece ha insegnato l'importanza del rilascio istantaneo della pressione non appena c'è la risposta, o un accenno di risposta, la chiamo fra me e me "l'importanza del rinforzo negativo istantaneo"; questa sì è un'ovvietà; eppure, disgraziatamente, nessuno me l'aveva insegnata prima nè in pratica, nè in teoria.

Curioso: l'ho ritrovata dopo parecchio tempo nel "teorico che monta male (max) ma teorizza bene (alex, telatin)", Andy McLean, il quale è estremamente critico verso ogni forma di "monta naturale" e mi pare non abbia la minima simpatia per Parelli.... dal che si deduce che anche i buoi teorici hanno irragionevoli simpatie e antipatie umane che ne offuscano la lucidità.

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

bionda

Il rilascio puntuale della pressione non è mica un'invenzione di Parelli, è mezza equitazione. Caratteristico di Parelli credo sia l'uso esclusivo della pressione crescente per insegnare qualunque cosa, come se il cavallo fosse del tutto stupido e non imparasse anche per altre vie.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Winter Mirage

Quoto Bionda... tutti gli stage che ho visto si basavano appunto su questo.
Anche quelli che ho fatto con gli istruttori di Karl, continuano a piacermi proprio poco.
Il risultato era sempre il cavallo effettivamente in libertà che faceva certi esercizi... ma con un'espressione di costante minaccia o sospetto verso il suo padrone...
Mai visto dal vivo un cavallo parelli rilassato insieme al suo conduttore.
Assiduus usus uni rei deditus et artem et ingenium saepe vincit

carodubbio

Citazione da: Winter Mirage - Agosto 18, 2013, 07:04:08 PM
Quoto Bionda... tutti gli stage che ho visto si basavano appunto su questo.
Anche quelli che ho fatto con gli istruttori di Karl, continuano a piacermi proprio poco.
Il risultato era sempre il cavallo effettivamente in libertà che faceva certi esercizi... ma con un'espressione di costante minaccia o sospetto verso il suo padrone...
Mai visto dal vivo un cavallo parelli rilassato insieme al suo conduttore.


Perché non esiste nessun metodo che fa di un cavallo addestrato che tenga, se il cavaliere che lo applica non è un CAVALIRE NEL'ANIMA, non basta un metodo e una tecnica ci vuole passione +rispetto verso questo animale.In molti ci campano quindi nel loro caso resta un lavoro e per guadagnare tutto e lecito, altri sellano solo per divertimento o per fare i pavoni

alex

Citazione da: bionda - Agosto 18, 2013, 06:52:39 PM
Il rilascio puntuale della pressione non è mica un'invenzione di Parelli, è mezza equitazione. Caratteristico di Parelli credo sia l'uso esclusivo della pressione crescente per insegnare qualunque cosa, come se il cavallo fosse del tutto stupido e non imparasse anche per altre vie.

E' quello che intendevo.... è un'ovvietà galattica, ma Parelli nella mia esperienza personalissima è il primo che me l'ha spiegata. Quindi ci sono varie ipotesi: che sono uno zuccone e che non ho mai capito quello che mi era stato detto e ridetto "a mia insaputa"; oppure che gli istruttori che avevo trovato prima fossero particolarmente scarsi e non avessero capito "mezza equitazione"; oppure che avessero dato la cosa per scontata facendo un errore marchiano di istruzione; oppure.... che Parelli, in pochi minuti, mi abbia spiegato mezza equitazione in modo da farmela capire; e se è così, cavolo, i soldi che ho speso sono ben spesi, no? Quanto vale una "mezza equitazione"? :icon_rolleyes:

Chiedo ai cortesi ascoltatori quando e chi, e a che punto della loro istruzione, gli ha spiegato bene questa "mezza equitazione", ossia che TUTTE le risposte corrette, in fase di apprendimento del cavallo, devono essere segnalate da un istantaneo rilascio della pressione, qualsiasi sia questa "pressione".

Apprezzerei molto che qualcuno dicesse, senza vergognarsi, "io veramente non lo sapevo perchè nessuno me l'ha detto".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

alex

#74
Citazione da: Winter Mirage - Agosto 18, 2013, 07:04:08 PM
Mai visto dal vivo un cavallo parelli rilassato insieme al suo conduttore.

Non c'è alcuna differenza da questo punto di vista in nessuna equitazione, il cui obiettivo sia l'obbedienza e il cui assunto di base -piaccia o non piaccia - è l'Assioma di l'Hotte. Restano fuori esperimenti che sono guardati come "non equitazioni", ossia equitazioni che NON si propongono, come obiettivo, l'obbedienza ma una reale cooperazione; sono pochi, pochissimi, e molto difficili, e caratterizzati dall'esclusione di ogni strumento di controllo che, usato con energia, causi dolore. Niente imboccatura (nè altre testiere potenzialmente dolorose); niente speroni; niente frustino. E questo, non solo sul cavallo "fatto", ma in tutto l'addestramento fin dalla doma. Hai voglia.... L'unico teorico che ho conosciuto (virtualmente) è Chuck Mintzlaff, che ha proposto il "Friendship training"  basato sull'amicizia fra cavalli, quello che etologicamente prende il nome di "peer attachment". http://friendshiptraining.org/ Ma non l'ho visto in pratica.

Ci va molto vicino anche il mio amico Maurizio, passato attraverso il contatto con Nevzorov (di cui si può dire tutto il male possibile, facendo tutte le ironie possibili, ma ..... io giudico chi istruisce dagli allievi, e Maurizio ci sa fare eccome con i cavalli, è in grado di instaurare un rapporto veramente speciale). Problema: ha fatto un passo di troppo nel rispetto per il cavallo.... e non monta più.  Il suo cavallo è un vero amico, e teme di danneggiargli la schiena con il suo peso. :dontknow:
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