• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Scuole di pensiero

Aperto da fede_nouchy, Aprile 25, 2016, 01:01:37 PM

« precedente - successivo »

fede_nouchy

Più vado avanti e più mi rendo conto che nel salto ostacoli ci siano due principali scuole di pensiero riguardo al lavoro in piano. Mi spiego, da una parte vedo quelli del cavallo tutto chiuso, strizzato tra mani e gambe, dall'altro vedo quelli col cavallo più libero, sempre in avanti col naso bello distante dal petto.
Nel primo caso vedo cavalli belli ma spesso sempre da sostenere, spingere, insomma non è l'equitazione che mi piace. Nel secondo caso, quello a cui cerco di tendere sempre anche io, i cavalli mi piacciono di più e sono mediamente molto più reattivi e in un atteggiamento "facile"...
Vedo però che più si alzano le barriere più si tende ad andare verso il primo caso. Dal mio (basso) livello, ovvero Cat.C120 che tende a lavorare come nel secondo caso, sinceramente non capisco il perchè...

P.s. non è che nel secondo caso i cavalli non vengano mai lavorati riuniti, diciamo però che sono brevi tratti e subito seguiti da movimenti energici in avanti.
L'aria del paradiso è quella che sfiora il naso di un cavallo...

Aska

Per come la vedo io molto dipende dal tipo di impostazione ricevuta dal proprio istruttore, ma questo è abbastanza scontato...

Per il resto può essere una concentrazione di fattori quali capacità del cavaliere (che è diverso da bravura, un cavaliere può essere "bravo" nel montare tenendo più costretto il cavallo, e un altro può esserlo con un tipo di monta meno costrittivo, semplicemente per capacità e sensibilità diverse), un cavallo che sta più o meno agli ordini, il bisogno di più precisione nell'avanzare delle categorie (anche se la precisione è fortemente dipendente dalle altre due variabili citate sopra)...

Comunque non so, io a livelli alti ho sempre visto una maggioranza di cavalieri del "primo tipo", quindi ci saranno motivazioni che io dal mio livello non sono in grado di individuare...

fede_nouchy

Eh esatto, è quello che vorrei capire anche io. Anche per il fatto che io voglio crescere di livello, ma quel tipo di equitazione proprio non mi piace, ovviamente se dovessi scegliere tra crescere e montare nel primo modo o non crescere, sceglierei di crescere e mi adeguerei ovviamente, ma non nascondo che mi dispiacerebbe molto.
L'aria del paradiso è quella che sfiora il naso di un cavallo...

Ina:)

Fede io provo a darti il mio parere,
Secondo me dipende molto anche dalla struttura fisica del cavallo...io vedo il cavaliere che mi segue, monta in concorso principalmente 3 cavalli, i primi due sono piccoli, corti e estremamente agili, quindi tende a lasciargli tenere l'incollatura dove vogliono
Il terzo é molto più grosso e forte, tra tutti é quello che ha più mezzi (stanno pensando di debuttare nelle 50) quindi di conseguenza ha dovuto lavorare molto di più in piano e perché si usasse averlo anche un pochino chiuso (poi anche con lui lavora moltissimo in distensione, però comunque ha dovuto fare molta più fatica a lavorare in piano rispetto agli altri due)

Io stessa, che ho un cavallo con una schiena davvero di emme, l'unica volta in cui l'ho sentito saltare da dio é stato quando riuscivo a tenerlo abbastanza chiuso
Se vado a saltare lasciandogli tenere la testa dove vuole non mi ca*a se faccio interventi, smette si spingere e salta piatto...

fede_nouchy

è vero ina, al fatto della struttura fisica del cavallo non avevo pensato. però da quello che mi dici, correggimi se sbaglio, anche il tuo istruttore comunque aderisce alla seconda scuola di pensiero diciamo, poi ovviamente si è adeguato al tipo di cavallo che si è trovato davanti (top comunque per le gare eh, 150 non per tuttii!!! :pollicesu: ).

invece, soprattutto a livelli alti vedo molta gente che monta sempre nel "primo modo", penso che avranno quindi anche altri motivi oltre alla struttura fisica del cavallo, che di sicuro conta, ma che non potrà essere prerogativa del 90% dei cavalli che vedo saltare nelle gare più grosse; e a me questi motivi continuano a essere oscuri  :dontknow:
L'aria del paradiso è quella che sfiora il naso di un cavallo...

Elisa89M

Provo anch'io a dire la mia:
Penso che i cavalli con potenzialità dalla 130-135 in su non siano cavalli per tutti (in generale ovviamente) richiedono tecnica, sensibilità ed esperienza...di conseguenza saranno montati da cavalieri competenti (si spera) che applicheranno correttamente il primo tipo di tecnica. A livelli amatoriali a mio avviso è più semplice sia per noi che per il cavallo il secondo tipo di tecnica responsabilizzando di più il cavallo che salverà più facilmente capre e cavoli quando facciamo qualche minc***ta...poi sicuramente c'entra anche la fisicità del cavallo
"He's more myself than I am. Whatever our souls are made of, his and mine are the same."


― Emily Brontë

PokerFace

allora....
tutto dipende dal cavallo.
Ulrich Kirchhoff (a dispetto di quanto dicono di lui, persona favolosa, cavaliere fortissimo e grande istuttore in grado di semplificare al massimo l'equitazione per i suoi allievi) monta con i cavalli molto chiusi, una pallina, esplosivi.
questo è come piace montare a lui, avere il cavallo tutto lì, sotto la sella, tra mano e gamba, che consegni al cavaliere tutte le sue energie (e quindi che non le spreghi in nevrilità, che non cerchi di correre o rallentare, insomma, completamente sottomesso agli aiuti, che segue solo la volontà del cavaliere e non fa nulla di testa propria).
Bene. Ulrich monta così tutti i cavalli. ma perchè? perchè lui è Ulrich Kirchhoff, si sceglie i cavalli. Li prende come piacciono a lui.
L'avete visto di recente Prince de la Mare? Sotto la sella di Carlos Lopez non mi piaceva per nulla, lo trovavo un cavallo complicato nella gestione, disordinato. Montato da Ulrich esplode. è incredibile. Ebbene, questo cavallo è stato scelto per lui. è come piace a lui.
MA ho visto ad Arezzo Ulrich in sella ad un 5 anni italiano, non suo, di un cliente. Piccolino e infuocato. Ebbene, quello "a pallina" non ci stava. Un litigio continuo, uscire e rientrare nella mano 200 volte al minuto. saltava super eh, però nel mezzo, tra un salto e l'altro, un bel casino.
All'antipodo c'è Arioldi. Redini corte, sull'inforcatura, galoppo a 300 all'ora, via con la testa all'aria (il che non significa libertà di imboccatura o leggerezza, robertino mette delle signore imboccature ai suoi cavalli). Credo che - tolto l'indiscusso talento che lui ha - sia il cavaliere di gare grosse con piu cadute brutte alle spalle. l'anno scorso in concorso l'ho visto cadere almeno 6 volte, di cui una con la rottura della spalla. Perchè? Perchè lui, in linea di massima, non si sceglie i cavalli. Ha la sua monta. E con quella monta tutto (non so se dalle mie parole traspare l'ammirazione e l'amicizia che ho per quest'uomo, grande lavoratore, sempre umile, talento vero e sanguigno, combattente e garista fino al midollo, un uomo da stimare, che tutte le mattina alle cinque e mezza non disdegna di aiutare a fare i box nella sua scuderia, che comunque non è per niente lussuosa ma anzi molto terra a terra e alla mano).
In mezzo chi ci sta? Da Rios. Cavalli sdraiati per terra. Redini lunghe. Naso nella sabbia. Tolti i pochi cavalli con cui questo funziona veramente bene, il resto sono risultati così così. Cavalli con tanto sangue risultano impossibili da metodizzare in questo modo. Puoi essere anche la reincarnazione di Senofonte ma quando vedono il salto alzano la testa, alzano la falcata, battono i piedi, dilatano le nari, rizzano le orecchie e tirano le redini, che dio li benedica tutti!!
Quindi? Quindi quelli forti sono quelli che riescono, nell'immediato, ad adattarsi al tipo di cavallo e, nel lungo periodo, a far diventare poco a poco il cavallo piu adatto al loro tipo di monta, accettando compromessi.
Quelli fortissimi, invece, sono quelli talmente fighi da potersi permettere di montare SOLO i cavalli che piacciono a loro e che si adattano al loro tipo di monta.

flamme

ciao! Guarda, io ho un problema simile con un mio istruttore,che sto lentamente cercando di risolvere.
Partendo dal dire che ho un pony molto rispettoso sul salto e veramente generoso, purtroppo è però anche fortemente ansioso e pauroso a causa di delle botte ricevute quando era piccolino e nel tentativo di renderlo un cavallo da scuola (cosa che non sarà mai, sebbene molto educato, proprio per questa sua diffidenza e paura)
L'istruttore da cui sono seguita ultimamente mi dice costantemente di tenere le gambe in pressione (costante) e redini sempre piuttosto corte, o comunque con un forte contatto in bocca. Io però lo sento sempre molto ansioso e sotto pressione, tende nel lavoro in piano ad andare sulla difensiva e sul salto invece ad aggredirlo piantando partenzoni nonostante ci sia la distanza giusta.
L'istruttore che avevo in precedenza, invece, rendeva il pony molto impaurito in quanto vedeva il suo comportamento come un qualcosa di irrispettoso, e non paura reale, e allora mi diceva di utilizzare un atteggiamento piuttosto severo, montandolo talvolta anche lui, rendendolo completamente sottomesso ma visibilmente nervoso. Dopo il lavoro con questo istruttore, avvenuto nel 2012 più o meno, ho avuto un periodo piuttosto bruttino in cui il pony si è incartato, e ho dovuto ricominciare con molta pazienza e calma da salti molto bassi per parecchio tempo.
Ora sono alla ricerca di un istruttore che sappia capire le esigenze del pony che si trova davanti, un pony con un carattere non semplice ma molto generoso e con tanto da dare.
Quando monto da sola ultilizzo anch'io il secondo metodo, appunto perchè lo sento molto più rilassato e sereno, e quindi anche più disponibile e ben disposto verso il lavoro.
Tuttavia anch'io credo che sia una cosa che vada gestita in base al cavallo che si a davanti, infatti ritengo il primo istruttore citato (quello che mi sta seguendo al momento) molto preparato, infatti sui cavalli di amiche questo suo metodo sta dando ottimi frutti, ma purtroppo non identifica un altro modo di montare oltre al suo

The Shire

Beh io non salto per niente alto, ma di recente ho montato questi due cavalli che si montano in modo diverso negli stili che hai nominato tu. Hanno la stessa età, un carattere simile ma non uguale e usano la stessa imboccatura.
Il primo, un grigio, ex cavallo da GPS che per la curiosità personale di un'istruzione del maneggio lo stiamo rimettendo in lavoro. Ora lui preferisce il 1 metodo: è un cavallo corto e compatto che sviluppa la sua forza in potenza e non in velocità. Difatti lo monto con redini molto corte in modo da direzionarlo con dita e redini di apertura con lo scopo di non tirare e girargli la testa per prendere un'altra direzione (perché così non gira e perde l'equilibrio). Montando in questo modo ho un'ottima sensazione di controllo e soprattutto non sono mai caduta.
Il secondo è un baio scuro. Un cavallo bravo ma strano, lo devo per forza montare alla seconda maniera. Ha un collo lungo e problemi alla cervicale che lo costringono a tenere la testa parallela al suolo. Lui sviluppa la sua forza con la velocità, quindi se il grigio fa un oxer da 120 con un galoppino minuscolo ma potente, con questo devi affrontare questo ostacolo ad una velocità elevata se no non lo salta. Con lui tengo le redini abbastanza lunghe se no me le sfila di mano a forza di beccare, andare in controflessione e fare altre cose con la testa. Con lui ho la senzazione di non avere alcun controllo e difatti sono caduta moltissime volte.