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Club House => I cavalli..in generale => Topic aperto da: alex - Giugno 07, 2012, 02:40:46 PM

Titolo: Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 07, 2012, 02:40:46 PM
Scrivo qui perchè non c'è una sezione "addestramento e arte equestre", tranne alcune sezioni moderate dal Colonnello Angioni, in cui mi secca intervenire se non ho domande da porre.

L'arte equestre viene descritta nei particolari e per alcuni versi "codificata" nel 1500 in Italia, ad opera di alcuni autori come Grisone, Fiaschi, Corte; ma certamente non è "inventata" da loro, l'impressione è che sia più antica, e che loro, per primi, la organizzino in forma scritta.

Da quei libri emerge un "profilo etico" sorprendente, che unisce aspetti di grande rispetto e amore per l'animale, e aspetti di inaudita, incredibile crudeltà. Chi non ci crede, cerchi, in Corte, i suggerimenti per rendere un cavallo "sordo allo sperone" più sensibile.

Contestualizzando, occorre ricordare che in quei secoli esisteva anche la pratica dell'arte della tortura, e considerando questo, dopotutto il trattamento ai cavalli forse era anche più umano e compassionevole rispetto a quello riservato agli stessi uomini; comunque c'è da rabbrividire. Eppure era senz'altro "arte equestre". Conclusione: non c'è rapporto fra i due piani "arte" e "etica/umanità"; l'arte può anche fondarsi, in alcuni casi, su trattamenti e pratiche inumane. Chissèà perchè, invece, noi, di fronte al risultato finale "artistico", diamo anche per scontato che i mezzi per raggiungere quel risultato siano stati necessariamente "etici". Un errore colossale.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Melis - Giugno 07, 2012, 03:18:33 PM
Devi anche considerare che quei cavalli venivano addestrati alla guerra, e un cavallo perfettamente agli ordini poteva essere la salvezza del soldato.
Come dire, morte tua, vita mia.

Comunque, trovo un pò fuori luogo questi discorsi, davvero. Credo che qualsiasi modo di montare un cavallo sia violenza (in certi casi anche fisica) psicologica nei confronti dell'equino stesso che per sua natura non si sente a suo agio con un carnivoro sulla schiena.

Non è per fare il discorso da lallista che proprio non sono, ma lo trovo un discorso da ipocriti. Io il cavallo lo monto, lo monto con uno scopo, lo punisco quando c'è da punirlo e mi rendo anche conto che per arrivare a fargli fare certe figure, il percorso è, seppur psicologicamente violento, talvolta lo è anche fisicamente. Lo ammazzo se mi mette in pericolo (si fa per dire eh). Fa parte dell'educazione anche quella di preservarsi come cavaliere e insegnare al cavallo a preservarsi (non diamolo per scontato, lo sappiamo tutti che i cavalli sono bravissimi a farsi male da soli).

Quindi ci sta, io metto pressione quando serve per in futuro non servirmene più ed avere un "mezzo" affidabile. Credo che in guerra sia fondamentale.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: PokerFace - Giugno 07, 2012, 03:36:27 PM
beh anche noi umani subiamo la "violenza" dei cavalli, delle volte  :horse-wink: :horse-wink:

a parte la battutona di cui sopra, non esiste l'etica. l'etica cambia da soggetto a soggetto, da luogo a luogo, da tempo a tempo.
magari per uno è etica una cosa che per me non lo è e viceversa.
basta pensare alla discussione su essere vegetariani o meno... per qualcuno mangiare carne e riprovevole, per altri è normalissimo. idem con i cavalli.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 07, 2012, 05:43:46 PM
L'alta scuola in guerra non serve a un bel nulla. Al massimo è un serio ostacolo.

Nel momento della creazione dell'alta scuola, era già probabilmente iniziata la decadenza (lentissima) del cavallo come strumento di guerra. Per leggere qualcosa sul cavallo pre-alta scuola (ed era usato per caccia; tornei; guerra, oltre che ovviamente per gli spostamenti, ma solo un deficente penserebbe di montare un cavallo con lo stile alta scuola per macinare decine di chilometri) occorre ripescare le pochissime opere di equitazione scritte prima del Cinquecento, nel medioevo. Una ce n'è, ma là di alta scuola non c'è traccia: bastava un cavallo coraggioso, forte, obbediente nelle andature naturali su cui cavalcare con un solidissimo assetto. Chi mi conosce sa a che opera medievale mi riferisco.

L'alta scuola serve per pavoneggiarsi e per rimarcare la differenza fra nobile e rozza plebe. E' per questo che la crudeltà è meno giustificata... ma poi basta pensare a quello che combinano alcuni per pura vanità, e ci si accorge che anche il pavoneggiamento, per alcuni, è un "valore" altissimo.

@ Pokerface: l'etica non esiste mi sembra un'affermazione un po' audace. E l'esempio del vegetarianesimo non calza: il vegetarianesimo "etico" ("per compassione degli animali") è solo uno dei vari tipi di vegetarianesimo esistenti. Talota le motivazioni sono molto diverse (o francamente egoistiche, o "etiche" in senso del tutto diverso).

(NOTA BENE: considerate implicito e sempre sottinteso in tutto quello che dico un grosso IMHO, non fatemelo ripetere sempre.... non ho la certezza su quasi niente di quello che dico, a meno che non citi affermzioni di altri; e anche in questo caso, la mia sicurezza sarà nel fatto che cito correttamente, non che sono convinto del contenuto della citazione)
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: PokerFace - Giugno 07, 2012, 05:53:15 PM
io sono estremamente convinto della pericolosità e della dannosità del termine ETICA.
ecco infatti che grazie a questo termine (che vuole imporre una medesima visione della vita, della morte etc a tutto un popolo) ci ritroviamo una abominevole normativa sulla fecondazione assistita, un testamento biologico che vale come carta straccia e una proibizione dell'eutanasia su richiesta del paziente che francamente pare una punizione divina.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 07, 2012, 06:16:21 PM
Fintanto che l'etica resta un valore personale (anzi, una personale scala di valori) non c'è problema; tu ti riferisci all'etica imposta, che è tutto un altro paio di maniche. A me non fa affatto paura avere di fronte una persona che agisce in base a proprie motivazioni etiche; mi farebbe nettamente più paura una persona che agessi solo in base a motivazioni utilitaristiche. Per dire: una forma di etica che apprezzo molto è la sincerità;  l'unica motivazione per essere sinceri è etica, perchè altrimenti ciascuno si sentirebbe autorizzato a raccontare qualsiasi palla purchè la cosa gli venga utile; e con una persona di questo tipo non ho alcun interesse a parlare.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: PokerFace - Giugno 07, 2012, 06:20:28 PM
certo, io intendevo dire che non ci può essere un'etica UNIVERSALE.
e che dunque il senso del giusto, dell'ingiusto, dell'orrore, del bene e del male cambia in base ai luoghi, ai contesti sociali, al tempo, alla religione etc etc....
per me è una inammissibile brutalità la mutilazione genitale delle bambine fatta oggi in certi posti del pianeta, ma per loro è normalissimo e giustissimo...
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 07, 2012, 06:27:58 PM
restiamo all'equitazione che altrimenti ci disperdiamo.

Il senso di quello che volevo dire è: attenzione, se IL VOSTRO personale approccio al cavallo ha una componente etica, non fatevi abbagliare dalla sola Arte equestre, anche con la A maiuscola, perchè sia in quella di altri tempi (spesso) che in quella attuale (meno spesso) potrebbe esserci molta crudeltà, a livelli per voi inaccettabili. tenete gli occhi aperti e non badate solo al risultato finale, ma siate anche certi dei mezzi con il quale è stato ottenuto.

Una volta che ne siete a conoscenza, decidete voi ovviamente, se è accettabile o no.... ma non foderatevi gli occhi di prosciutto: guardate a fondo senza restare abbagliati dalla bellezza del risultato.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: bionda - Giugno 07, 2012, 10:26:55 PM
Citazione da: PokerFace - Giugno 07, 2012, 06:20:28 PM
certo, io intendevo dire che non ci può essere un'etica UNIVERSALE.

Invece trovo giusto e naturale che ogni singola società abbia sempre cercato di definire al suo interno un codice etico condiviso. Senza questo non esiste società. Il problema è che oggi non ci sono più LE società, una separata dall'altra, per motivi tecnologici ne esiste una sola, globale, mondiale, e qui mettersi d'accordo su un'etica condivisa da tutti è un casino ...ma credo che sia un passaggio necessario, e quindi non giustifico i mutilatori di bambine e tenderei ad imporgli la mia (nostra) etica. L'etica diventa oggetto di politica, ma la politica serve pure a qualcosa...

Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 07, 2012, 10:44:39 PM
AAAAAGGGGHHHHH! E' stata nominata la politica! Orrore!!!  :icon_axe:


Restiamo su I cavalli..in generale, o qui finisce male. :blob3: :blob9:
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: bionda - Giugno 07, 2012, 11:03:31 PM
Citazione da: alex - Giugno 07, 2012, 10:44:39 PM
AAAAAGGGGHHHHH! E' stata nominata la politica! Orrore!!!  :icon_axe:

Preferisci la guerra? ...la guerra santa magari...  :icon_puke_r:

Tornando ai cavalli, a me personalmente non piacciono nemmeno esteticamente i numeri troppo artificiosi. Per me non è arte, è kitsch. Do per scontato che quello che si discosta troppo dai movimenti naturali non sia ottenuto con mezzi eticamente corretti. Quindi il tuo discorso mi suona ingenuo, una scoperta dell'acqua calda, però hai ragione.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 08, 2012, 12:08:16 AM
Scherzavo ovvio.... partecipo con grande interesse e divertimento a un forum politico, e anzi ho abbandonato molto a lungo i forum equestri per quello; ed in effetti anche i forum equestri ci somigliano un po', quando si parteggia per uno stile, per una scuola, per un metodo o una razza equina o un attrezzo... preferisco di gran lunga, però, che i forum equestri siano occasione di scambio di informazioni e di esperienze libere da qualsiasi parteggiamento. Se invece per politica si intende ciò che si fa a beneficio di una comunità, e non solo pensando ai fatti propri..... bè, allora le cose cambiano, ma chiunque, qui, si sforzi di condividere qualcosa senza interesse personale, o magari contribuisca solo a rendere questa piccola comunità accogliente e amichevole.... lo sta già facendo.

Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: piciopacio - Giugno 08, 2012, 10:51:08 AM
Citazione da: alex - Giugno 07, 2012, 02:40:46 PM
L'arte equestre viene descritta nei particolari e per alcuni versi "codificata" nel 1500 in Italia, ad opera di alcuni autori come Grisone, Fiaschi, Corte; ma certamente non è "inventata" da loro, l'impressione è che sia più antica, e che loro, per primi, la organizzino in forma scritta.

Da quei libri emerge un "profilo etico" sorprendente, che unisce aspetti di grande rispetto e amore per l'animale, e aspetti di inaudita, incredibile crudeltà. Chi non ci crede, cerchi, in Corte, i suggerimenti per rendere un cavallo "sordo allo sperone" più sensibile.

Contestualizzando, occorre ricordare che in quei secoli esisteva anche la pratica dell'arte della tortura, e considerando questo, dopotutto il trattamento ai cavalli forse era anche più umano e compassionevole rispetto a quello riservato agli stessi uomini; comunque c'è da rabbrividire. Eppure era senz'altro "arte equestre". Conclusione: non c'è rapporto fra i due piani "arte" e "etica/umanità"; l'arte può anche fondarsi, in alcuni casi, su trattamenti e pratiche inumane. Chissèà perchè, invece, noi, di fronte al risultato finale "artistico", diamo anche per scontato che i mezzi per raggiungere quel risultato siano stati necessariamente "etici". Un errore colossale.


Credo, ma se sbaglio corriggetemi, che gli antichi autori italiani, come quelli francesi, quando scrivono: - "arte equestre" o semplicemente "arte", intendessero in maniera estensiva l'arte di montare a cavallo, l'equitazione, l'addestramento equestre.
Infatti, nelle "accademie" si preparavano sia i lalli da guerra che quelli da parata/da sfarzo e perfino le "chinee", cavalli o muli ambiatori destinati a personaggi che per censo o per altre ragioni non potevano cavalcare focosi destrieri: - prelati, anziani nobili, ricche signore e timide pulzelle.
Dunque, i risultati della "'arte", potevano essere: - un impressionante stallone che "passeggia", "fa ciambella" e "fa i corvetti", ma anche un agile cavallino che che giostra con facilità sul terreno di battaglia così come una tranquilla mula che - ambiando tranquillamente - porta un grasso cerusico a fare un salasso.  :onhorse6:
Comunque, dove c'è lucro, utilità, interesse; l'etica - meglio le etiche - quasi sempre vanno in subordine o sono piegate al potere di turno.  :shocked2: belle ste faccine.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 08, 2012, 11:51:25 AM
Grisone, Fiaschi, Corte sono citazioni ricorrenti per illustrare l'arte equestre codificata nell'Italia del cinquecento; disgraziatamente di tre ne ho letti finora solo due (mi manca Grisone). Di certo sono molto influenzato da "Il Cavallerizzo" di Corte, dove, oltre ogni ragionevole dubbio, il cavallerizzo è un cortigiano e lavora solo ed esclusivamente per la scuderia del Principe; da qui l'idea che quella fosse un'equitazione "alta", riguardante la corte, e che fra questa e l'equitazione "bassa" ci fosse, su per giù, il rapporto fra un conservatorio di musica e la sala prove di una banda di paese, o i cori di volenterosi parrocchiani "istruiti" dal sacerdote. Ed in effetti, che questa equitazione bassa esistesse ce n'è una prova indiretta anche in Corte, infatti, da qualche parte dovevano pure finire tutti i cavalli scartati per "difetti" a partire dal mantello, prova certa di cattivo carattere.... ma in Corte e anche in Fiaschi non si parla di un'equitazione "corrente": si mira, mi sembrava, solo all'eccellenza.

Esistono documenti su questa equitazione "bassa", risalenti al cinquecento italiano? Forse stanno in Grisone.... sarebbe un buon motivo per incominciare a leggerlo.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Nicola - Giugno 08, 2012, 11:54:42 AM
Il tema è certamente interessante, e mi pare che abbia un senso soprattutto in questo particolare periodo storico, in cui l'equino è "relegato" a compagno/strumento di attività ludico sportive.

Mi spiego: la dicotomia tra crudeltà ed attenzione, fino all'affetto, nei confronti dell'equino, mi pare coerente con epoche storiche in cui la società  vedeva, nell'animale, un indispensabile strumento, che fosse strumento di lavoro, strumento bellico, od anche strumento "rappresentativo di un rango". Da un certo punto di vista simile "sdoppiamento" era riservato al rapporto tra esseri umani, soprattutto se parenti od appartenenti alla stessa comunità economico-sociale. Qualcosa di simile accade ancora in alcune società rurali anche in occidente.

Trovate le differenze :firuu:

(http://img17.imageshack.us/img17/3738/asinoh.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/17/asinoh.jpg/)

(http://img99.imageshack.us/img99/8207/fascine.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/99/fascine.jpg/)

Oggi pare che, venuta meno la necessità, sia l'esigenza sportiva a "dettare" tempi e modi dell'addestramento.....

Ma tra necessità ed esigenza ludico-sportiva ci sta di mezzo l'etica.....Forse sì.... :chewyhorse: 

Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 08, 2012, 12:11:41 PM
Il mio "maestro n. 1", come vi ho detto, è Homocaballus - un olandese trapiantato in Spagna. Vi cito questo pezzo che condivido fino all'ultima parola, anche se - aimè - non posso metterla in pratica.

CitazioneL'etica, nella nostra era, ha un peso significativo. Una questione  fondamentale di etica sta proprio alla base dell'equitazione.
Noi, nella nostra società, non abbiamo la necessità di cavalcare  per la nostra sopravvivenza e per i nostri bisogni primari e così non c'è una valida giustificazione per sacrificare il benessere del cavallo per il nostro divertimento.
Potrebbe essere alla moda indossare costumi tradizionali, ma questo  non significa che siamo cowboy, vaqueros, campinos oppure gardians; e noi viviamo adesso, non nel medioevo o in qualche altro momento del passato: eticamente noi non abbiamo argomenti che giustifichino il fatto di non rispettare strettamente, nel nostro modo di montare, i principi dell'etologia del cavallo.
La questione etica di base è se il benessere del cavallo è subordinato al nostro divertimento e se è così, fino a che punto.
http://www.alexbrollo.com/HC_it/frame.html

Scusate la traduzione.... non mi piace affatto, ma a quel tempo non sono stato in grado di fare meglio.

Il link al sito originale, dove se non conoscete l'olandese potete ripiegare sull'inglese: http://www.huertecilla.net/

(http://www.huertecilla.net/Media/Afbeeldingen/DSC_1973.JPG)
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Nicola - Giugno 08, 2012, 12:28:27 PM
Io credo che, a buon diritto, si possa desiderare di raggiungere mirabili forme d'arte in sella al proprio cavallo.

Certamente oggi un discrimine importante per raggiungere tale scopo è definire se ci poniamo o meno limiti stringenti di tempo per ottenere risultati.

Se il tempo non è un problema, saranno soprattutto il tatto equestre ed il talento a determinare i risultati.



Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 08, 2012, 12:50:07 PM
Qui ci vuole un'opinione regale, direttamente dal re Duarte di Portogallo (inizio 1400).

Secondo lui, tutti possono aspirare a montare decentemente, ma pochissimi sono quelli che raggiungeranno l'eccellenza. E altrove dice, che basta montare decentemente per ottenere quello che dall'equitazione di può ottenere: la gioia nel cuore, che per me è il vero, e unico, obiettivo.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: piciopacio - Giugno 08, 2012, 05:44:22 PM
Citazione da: Nicola - Giugno 08, 2012, 12:28:27 PM
Io credo che, a buon diritto, si possa desiderare di raggiungere mirabili forme d'arte in sella al proprio cavallo.

Certamente oggi un discrimine importante per raggiungere tale scopo è definire se ci poniamo o meno limiti stringenti di tempo per ottenere risultati.

Se il tempo non è un problema, saranno soprattutto il tatto equestre ed il talento a determinare i risultati.

Sicuro, coi lalli ci vuole talento, ma quello che per me è veramente importante - prima di ogni altro fattore: - è capire e farsi capire, quello che i francesi chiamano: - "sentiment" che possiamo tradurre: - "senso del cavallo" o "sensibilità equestre".
Nel maneggio che ora frequento hanno "gridato al miracolo",  :benedizione: dopo una lunga titubanza ho accettato di occuparmi di un cavallo che - fosse stato per me - già sarebbe andato al macello.
Bene, in tre lezioni, la prima delle quali ho solo guardato senza dire una parola,  :holmes:
l'animale ha cominciato a lavorare decentemente instaurando un rapporto di fiducia col suo cavaliere da me istruito.
Avessi avuto un cappellone e un paio di stivaletti, avrei venduto quelle "scemate", vecchie come il cucco, come il nuovo "metodo di John MacPearla".  :blob3: belle ste faccine.





Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Muriel - Giugno 09, 2012, 12:02:56 AM
Citazione da: alex - Giugno 08, 2012, 11:51:25 AM
Grisone, Fiaschi, Corte sono citazioni ricorrenti per illustrare l'arte equestre codificata nell'Italia del cinquecento; disgraziatamente di tre ne ho letti finora solo due (mi manca Grisone). Di certo sono molto influenzato da "Il Cavallerizzo" di Corte, dove, oltre ogni ragionevole dubbio, il cavallerizzo è un cortigiano e lavora solo ed esclusivamente per la scuderia del Principe; da qui l'idea che quella fosse un'equitazione "alta", riguardante la corte, e che fra questa e l'equitazione "bassa" ci fosse, su per giù, il rapporto fra un conservatorio di musica e la sala prove di una banda di paese, o i cori di volenterosi parrocchiani "istruiti" dal sacerdote. Ed in effetti, che questa equitazione bassa esistesse ce n'è una prova indiretta anche in Corte, infatti, da qualche parte dovevano pure finire tutti i cavalli scartati per "difetti" a partire dal mantello, prova certa di cattivo carattere.... ma in Corte e anche in Fiaschi non si parla di un'equitazione "corrente": si mira, mi sembrava, solo all'eccellenza.

Esistono documenti su questa equitazione "bassa", risalenti al cinquecento italiano? Forse stanno in Grisone.... sarebbe un buon motivo per incominciare a leggerlo.
Sta in Rosselmini.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Muriel - Giugno 09, 2012, 12:07:07 AM
Per il resto tanti bei discorsi che valgono nulla. Perché poi quando vedo col cavallo queste persone che inorridiscono per scritti che vanno contestualizzati e soprattutto capiti, non fanno gran che bella figura e nemmeno dimostrano coerenza nei fatti. E non basta togliere ferri e sbattere bitless sui musi.
Spesso non sanno nemmeno una cippa di addestramento.
Imho.
Prima la coerenza e la comprensione della materia.
E in quanto a utilitaristico.... Il solo nostro possedere un cavallo e' PURAMENTE utilitaristico.E quanti qui hanno l'arroganza di pensare di essere al livello di criticare l'alta scuola. Piuttosto pensiamo a non essere di peso ai nostri equini imparando a non interferire costantemente con peso, mani e gambe e dare sollievo dal sacco di patate che spesso siamo. Mai visto nessuno in Italia alzarsi sul pomo se un castrone fa pipi. Dalle mie parti ti cazzulano per minimo. Cominciamo da questi piccoli esempi. Senza andare a scomodare o processare i veri cavalieri. Ma già...... ci vuole umiltà per non credersi all'altezza di poter criticare cose irraggiungibili per chiunque di noi. .....( eccetto forse picciopacio :macum:!!)
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 09, 2012, 01:11:20 AM
Ciao Muriel! Tanto che non ci incontriamo!  :occasion14:

Ma dimmi: sei anche tu di quelli che credono fermamente che sollevandosi sulle staffe, il peso che grava sul cavallo attraverso la sella diminuisca.....?   :horse-scared:
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Muriel - Giugno 09, 2012, 02:58:40 AM
No. Ma in sella lo puoi spostare dove vuoi. Se lo sai fare ovviamente. Il peso non va gravato nelle staffe. Così e' errato.
E poi non tutti gli autori antichi sono da prendere ad esempio in toto. Va scisso su tante cose.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Muriel - Giugno 09, 2012, 03:44:10 AM
E ciao a te Alex :happy_birthday-736:.   Avrai notato che sono acida come sempre ! Vecchie abitudini! :icon_axe: :tornado:
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 09, 2012, 09:59:09 AM
Citazione da: Muriel - Giugno 09, 2012, 02:58:40 AM
E poi non tutti gli autori antichi sono da prendere ad esempio in toto. Va scisso su tante cose.

Nè gli antichi, nè i moderni. L'equitazione - non so se sia un bene o un male - ancora non è  scienza, è ancora arte. E' raro trovare coerenza in una "scuola"; ma da chiunque abbia scritto con passione del cavallo, da Senofonte in poi, si trovano frammenti di una possibile verità. Il problema è scegliere i frammenti giusti; e giusti in base a un obiettivo piuttosto che a un altro.

Lungi da me criticare l'alta scuola, mi guardo bene dal parlare di cose che non conosco. E' passato del tempo da quando mi sono incontrato con Muriel l'ultima volta, ma io sono rimasto lo stesso cavaliere primitivo e grossolano che ero.
Il senso di quello che dicevo è: non siate ippocriti, esaminate le cose come stanno, e poi decidete consapevolmente.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: piciopacio - Giugno 09, 2012, 02:05:21 PM

(http://img17.imageshack.us/img17/3738/asinoh.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/17/asinoh.jpg/)

(http://img99.imageshack.us/img99/8207/fascine.jpg) (http://imageshack.us/photo/my-images/99/fascine.jpg/)

Oggi pare che, venuta meno la necessità, sia l'esigenza sportiva a "dettare" tempi e modi dell'addestramento.....

Ma tra necessità ed esigenza ludico-sportiva ci sta di mezzo l'etica.....Forse sì.... :chewyhorse:
[/quote]

Senza andare troppo indietro nel tempo, pensiamo alla Londra di Dickens o agli schiavi delle piantagioni
di cotone della Virginia.
Bene, basta informarsi e ci accorgiamo che - oggi - molti milioni di bambini sono nelle medesime condizioni dei fanciulli descritti da Dickens; riguardo la schiavitù, basta fare una gita al tempo della raccolta dei pomodori nell'agro campano, e vediamo gli stessi  negri che - meschini - lavorando a cottimo, guadagnano 25 euri al giorno dei quali 5 vanno girati al caporale che li porta sul luogo di lavoro - leggi : "luogo di sfruttamento".

Dunque, aff...lo l'etica e guardiamo la realtà equestre.
La "Arte Equestre" - quella vera - nel significato attuale che le diamo, è praticata in due maniere: -
tradizionale: -  Scuola di Vienna, Saumur, Jerez dunque: pilieri, cavezzoni, ecc. ecc.
nella "leggerezza": - si tratta di cavallerizzi che si rifanno alla scuola francese miscelando principi della scuola di Versailles a quelli di Baucher, dunque minuziosa preparazione psico fisica del lallo a cominciare dalle flessioni, il lavoro viene impostato sulla "discesa" di mano e di gambe; Oliveira è stato il più grande interprete moderno di questa "filosofia" ed ha fatto scuola.

Sia la prima che la seconda versione della A.E. - in diversa misura - sono "crudeli", almeno nella fase iniziale dell'addestramento, quando i lalli non capiscono cosa si vuole da loro...certamente il lallo si sentirà meno "scomodo" tra le mani di Karl che messo tra due inflessibili pilieri.

Ma alla fine, sia il lallo preparato "con la leggerezza" che quello addestrato secondo le regole di Vienna, daranno "espressioni artistiche" paragonabili a quelle di una etoile della Scala.

Dunque, la domanda posta da Alex è retorica, per un motivo assai semplice: - "non si può fare una omelette senza prima rompere e sbattere le uova".

Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 09, 2012, 07:09:41 PM
Grazie piciopacio. Ma... avevo io posto una domanda a mia insaputa?

In ogni caso, il rapporto fra la mia equitazione e l'arte equestre è lo stesso fra un motivetto fischiettato (senza stonare troppo si spera...) intanto che si fa la doccia e un concerto di violino solista; la cosa curiosa è che anche fischiettare può essere molto appagante. Basta accontentarsi!


Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Melis - Giugno 09, 2012, 09:15:47 PM
Ma la possiamo smettere di chiamarli Lalli? Si chiamano cavalli e hanno una loro dignità. Anche se fanno l'alta scuola.

Sarcasmo a parte, non capisco a che pro questo topic? Alex, ne tuo dire "basta accontentarsi" io leggo "facciamo morire l'alta scuola che è crudele, superata e inutile". Ma a questo punto tutta l'equitazione lo è, inutile. o no?
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: alex - Giugno 09, 2012, 10:58:29 PM
No, non ho detto questo e non intendo arrivare a questa conclusione. Ho detto: arte equestre e crudeltà non si escludono a vicenda, viaggiano su binari separati; può esserci arte equestre con o senza crudeltà, e può anche esserci equitazione senza arte, con o senza crudeltà.

Spero che adesso non nasca una sofistica discussione su cos'è la crudeltà volta a dimostrare che qualsiasi nostra azione sui cavalli, a ben vedere, è crudeltà.... per crudeltà intendo quello che è considerato tale nei giorni nostri.

Il "Basta accontentarsi" si riferisce unicamente allo strano fenomeno che mi riguarda personalmente e che consiste nel fatto che pur montando "senza arte" la cosa mi piace moltissimo ugualmente. Non è affatto un invito ad altri - più giovani, più portati, più appassionati - a non intraprendere la strada dell'alta scuola.

Con questo, quello che volevo dire l'ho detto, il mio interesse per lo sviluppo del 3d finisce qui, non ho intenzione nè di iniziare, nè di proseguire una polemica.
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: piciopacio - Giugno 09, 2012, 11:09:13 PM
Quando scrivo "lallo"  è una citazione che non è rivolta al nobile equino ma a coloro che da qualche decennio in quà chiamano i cavalli - lalli, per i quali coniai il termine "lallista" ormai di uso comune. Compris ?
Titolo: Re:Arte equestre e crudeltà
Inserito da: Morina - Giugno 09, 2012, 11:10:34 PM
OT: ora mi è chiara la provenienza del neologismo!  :D