• Welcome to Cavallo Planet - Forum Per gli appassionati di equitazione inglese e americana... e di cavalli..

Svezzamento

Aperto da Wild, Luglio 12, 2016, 10:37:30 PM

« precedente - successivo »

Wild

Ho visto un pezzetto di un documentario su Lineaverde, mi pare, parlava di un allevamento, purtroppo non ho capito la razza dei cavalli, però loro svezzano a un anno di età e tengono i cavalli in gestione naturale e fanno monte naturali...
Come avevo già accennato precedentemente, avevo letto un articolo che diceva che il puledro in natura viene allontanato dalla madre all'età di un anno, ossia quando il fratellino sta per nascere.
Ho conosciuto un tipo a cui è nato un puledro e che per pigrizia non lo ha svezzato, ci ha pensato la madre dopo 18 mesi a svezzarlo e allontanarlo, senza essere nuovamente gravida, ben inteso. Ora, assolutamente non è mammone né altro, anzi, se c'è una cavalla dalla quale si tiene distante è proprio sua madre, almeno da quel che ho potuto vedere...
Ora, ancora non ho ritrovato l'articolo in questione, ma ne ho trovati altri.

http://www.puledri.it/

http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/puledro_indipendenza_dalla_madre1
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

FedeCege

Probabilmente non c'entra molto, ma ho letto recentemente un articolo che parlava di bambini neonati, e dicevano appunto che il contatto con la madre, quindi il prenderlo in braccio etc.., anche fino all'anno di età è importantissimo e non costituisce un "vizio" (a meno che non si tratti di capricci)...
Trovo molto somigliante il concetto di svezzamento da te indicato.. anche il puledro i primi mesi è sempre appiccicato alla madre, fino a che non giunge l'ora di sperimentare da solo e quindi di allontanarsi, ma contrariamente al pensiero comune ciò pare non influisca negativamente sul carattere del piccolo.. come dici tu ora che è cresciuto non è mammone, ma anzi quel contatto gli avrà fatto acquisire la giusta consapevolezza della realtà, della propria autostima, etc...
Voi che ne pensate?

Wild

Sono fermamente convinta del fatto che più il puledro sta con la madre, la quale, presupponendo di svezzare a un anno, avrà ricominciato prima a lavorare col puledro affianco, meno dovremmo faticare a insegnargli noi. Ossia, almeno le cosucce di base gliele avrà insegnate lei.

In natura la madre, ad esempio, insegna al puledro a galoppare correttamente, il puledro impara a impennare giocando con gli altri cavalli, ecc...
"Quando accarezzi un cavallo metti il cuore nella tua mano" Pat Parelli

cilla

La figlia della nostra avelignese è rimasta con la mamma fino ai tre anni, Berta l'ha svezzata intorno all'anno (anche se le concedeva qualche ciucciata consolatoria fino ai 2 anche se non c'era più latte).

Sua figlia ora ha 7 anni e nessun problema nè con gli umani nè con gli altri cavalli, una cavalla normalissima, ben disposta verso tutti

Idunas-Sanni

Lo svezzamento a ca. 6 mesi di età come avviene normalmente ha un scopo solo, facilita l'organizzazione dell'allevamento. Per cui in teoria un allevatore piccolo potrebbe anche lasciare i puledri più tempo con la madre ma purtroppo si guarda sempre cosa fanno i "grandi" senza ragionare. Tanto si fa da sempre così.  :icon_rolleyes:
Poi per carità ci sono situazioni nelle quali è indicato svezzare i puledri prima che lo facesse la madre, per esempio quando la fattrice perde molta sostanza per i sforzi del parto e dell'allattamento, quando viene ingravidata di nuovo nello stesso anno, quando un puledro maschio è molto precoce ecc.

Di sicuro lo svezzamento è il momento più difficile nella vita del cavallo e se fatto male presenta un vero trauma.
Se il puledro viene cresciuto come si deve - in branco con altri puledri e cavalli adulti in ampi spazi - il processo avviene lento e in gradi. La madre lascia sempre più autonomia al puledro e il puledro si allontana sempre di più dalla madre.

Per me le puledre possono stare tranquillamente con le madri e si lascia che loro fanno da se, mentre i maschi si svezza non prima dei 9 mesi ma anche più tardi se possibile.
Poi ci sono due modi di svezzamento per me accettabili: O si va gradualmente già molto prima dell'avvenimento o si porta via i puledri tutti insieme a stare in un altro gruppo lontano dalle mamme (non si vedono o sentono).

Degli studi hanno rilevato un metodo interessante. Si ha confrontato due modi: a) portare via tutte le mamme dal gruppo nello stesso momento, b) portare via ogni giorno una madre (di 5 totali) così che i puledri anche senza mamma hanno avuto comunque un punto di riferimento e un sentimento di sicurezza. In effetti presentavano meno segni di stress e continuavano nel aumento del peso rispetto ai puledri del altro gruppo che hanno perso del peso nei primi due giorni dopo lo svezzamento.

La nostra nuova fattrice per esempio è nata e restata nello stesso branco fino a poco tempo fa e ha oramai 14 anni. La madre viveva ancora nello stesso branco.
Lei invece era abbastanza premurosa con il suo primo puledro mentre lui era molto autonomo e alla fine l'ha lasciato " andare"  :horse-wink: a oltre un anno di età.
Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)

PokerFace

centra una beata mazza ma sto leggendo su facebook cose assurde...

cioè c'è sta moda di allattare i figli tipo fino ai 3 anni...
di dare solo latte materno fino all'anno, anno e mezzo....

onestamente mi sembra una boiata senza pari.
però a ste invasate piace evidentemente, lo trovano che sia giusto. ma giusto per chi?

per me è egoismo di non far crescere il figlio

poi CASUALMENTE son le stesse che non danno in braccio il bambino a nessuno.
quelle che "solo la mamma può capire".... mah

silviasco

L'allattamento, è un fatto fisiologico dei mammiferi, e la sua cessazione è una normale tappa di sviluppo, come assumere cibo e mettersi in piedi. Ogni interferenza negli animali domestici, come diceva Idunas, è dettata da esigenze organizzative di allevamento; e non trova giustificazione dall'idea bislacca che allattare "troppo" sia dannoso. Il bisogno di poppare si esaurisce nel tempo che è proprio di quella specie, in base alla sua rapidità di sviluppo.
Ovviamente la stessa identica cosa vale per gli esseri umani, che sono però animali molto diversi dai cavalli come fisiologia dello sviluppo. I nostri cuccioli sono molto immaturi, e crescono molto lentamente rispetto ad altre specie. Se ti interessa informarti sulla durata minima ottimale dell'allattamento nell'uomo, Poker, piuttosto che su FB vai sul sito dell'Organizzazione mondiale della Sanità, o del nostro Istituto Superiore di Sanità, qualcosa dovrebbe esserci anche sul sito del Ministero della Salute.
L'idea che ci possa essere un allattamento "eccessivo" è recente e tipica della nostra cultura "sviluppata". Date una occhiata a qualche quadro di "Madonna del latte" e giudicate voi l'età del bambinello che poppa. Ci siamo solo disabituati a vedere poppare un bimbo "grande", ma era ancora piuttosto comune un paio di generazioni fa.
Le mie figlie hanno smesso di poppare una a quattro anni e mezzo, l'altra tre e mezzo. Ora, se mi vuoi dare dell'invasata, fai pure. Se vuoi pensare che non siano cresciute, accomodati. E qualunque altro pregiudizio ti salti in mente di avere, tienitelo stretto.  :ciao:
Ah, sì, conosco anche una bimba che ha preso solo latte materno fino a circa 15 mesi, perché rifiutava quasi completamente il cibo. La mamma, mia cara amica, nonché medico, ha una storia allergica importante alle spalle. Sua figlia, grazie a questo, no. Era un fiore di bimba tutta cicce, e quando ha iniziato a mangiare non s'è più fermata; ed ora si mangia pure il piatto  :firuu:
Forse penserai che era una di quelle che non davano la bimba in braccio a nessuno?  :benedizione: sbagliato... La mia amica è medico, dicevo. È tornata al lavoro prestissimo, orari massacranti, turni, e tutto.

Scusa ma non ho resistito alla tentazione di smontare la più bella sfilza di luoghi comuni che mi sia mai capitata a tiro  :occasion14:

PokerFace

o mamma mia anche qui...

silviasco

Come,  "anche qui"?  :icon_eek:  ma se non scrivo più niente da mesi... Boh
Comunque, se ti turba così tanto, non ti preoccupare: non ne parlo più, del resto era OT (un OT che hai avviato tu, peraltro).
E se ti turba così tanto, pensa a quanto mi scoccia a me leggere tanto pressappochismo sbandierato in giro. Tu esprimi il tuo punto di vista ed io il mio, ok?  :occasion14:
E torniamo ai cavalli...  :blob3: :blob9:

silviasco

Tornando in topic, in questi giorni riflettevo sul fatto che il distacco dalla madre è esattamente uno degli elementi che consentono, direi anche facilitano, la domesticazione di qualunque animale. Se trovi un cucciolo smarrito, e riesci ad allevarlo, verosimilmente resterà almeno un po' domestico (quanto, dipende dalle varie specie). Un cucciolo ha talmente tanto bisogno di essere accudito (non solo nutrito, ma anche protetto) che accetta queste cure da chiunque e stabilisce un legame grazie a ciò.
Certo, nelle specie domesticate da più tempo non è indispensabile separare il cucciolo dalla mamma per creare un legame: chi ha adottato un cane adulto al canile, o anche si è mai occupato di un randagio di quartiere, lo sa bene. Inoltre, separando troppo presto un piccolo dalla madre, si riduce il suo periodo di apprendimento dei comportamenti tipici e corretti per la sua specie, rischiando di avere un soggetto imprevedibile (ossia, alcuni potranno venire su "normali", altri "pazzoidi").
Nel caso dei puledri, cosa si guadagna in termini di addestramento/relazione, a separarli troppo presto (diciamo prima dell'anno?), e cosa si rischia in termini di mancati apprendimenti?
Per me sono domande aperte, non ne ho idea, posso solo abbozzare delle ipotesi:
Pro: maggiore maneggiabilità? Doma base più facile? O semplicemente possibilità di far coprire prima la madre?
Contro: maggiori problemi di salute (l'allattamento ha un ruolo importante nello sviluppo corretto del sistema immunitario e nel metabolismo, immagino anche nel cavallo)? Minore capacità di autoregolazione e discernimento in materia di cibo (i cuccioli apprendono dalla madre cosa si mangia e cosa no, e come si mangia)? Questi due fattori potrebbero contribuire a spiegare la grande diffusione dei problemi di coliche fra i cavalli domestici rispetto a quelli bradi?
chissà se qualcuno si è preso la briga di studiare in modo statisticamente corretto questi aspetti...
Qualcuno ha notizie più dirette a riguardo?

Idunas-Sanni

Vedo che si è tornato in topic.  :pollicesu:

CitazioneNel caso dei puledri, cosa si guadagna in termini di addestramento/relazione, a separarli troppo presto (diciamo prima dell'anno?), e cosa si rischia in termini di mancati apprendimenti?
In termini di addestramento/ relazione non si guadagna niente. Se vengono svezzati come è normale a 6 mesi e dopo tenuti in gruppo con coetanei e cavalli adulti non si rischia per quanto riguarda gli apprendimenti perché il puledro impara molto anche durante i giochi e da altri membri del gruppo ed è già relativamente autonomo.

CitazionePro: maggiore maneggiabilità? Doma base più facile? O semplicemente possibilità di far coprire prima la madre?
I pro consistono solo nella organizzazione del allevamento e riguardano il management delle fattrici e dei spazi. I tradizionali allevamenti statali che fornivano cavalli per tutte le necessità avevano centinai di fattrici. La loro gestione avveniva in gruppi passando l'inverno in capannoni (Lauftstall) tutte insieme e al pascolo d'estate. I gruppi normalmente venivano divisi (fattrici in gestazione e meno, puledri maschi, puledre, a seconda del colore del mantello o del uso). I pascoli d'inverno non sono utilizzabili almeno che non si vuole rovinarli e nei capannoni c'è solo uno spazio limitato, per cui per l'inverno i puledri bisognava spostarli da un'altra parte, normalmente in capannoni come le fattrici.
In più le fattrici normalmente venivano ricoperte dopo il parto e tra parto, gravidanza, allattamento alcune perdevano troppo di sostanza, perciò svezzare il puledro il più presto possibile faceva sì che la fattrice aveva tempo di riprendersi.
Oggi funziona uguale, magari gli allevamenti privati tengono le fattrici in box d'inverno con la possibilità di uscire durante il giorno (purtroppo non tutti) ma del resto non è cambiato niente.
La decisione di svezzare a 6 mesi non ha a che fare con le speranza di avere un puledro più maneggiabile, anche perché di norma non vengono maneggiati ma lasciati abbastanza in pace nei loro gruppi di coetanei fino a 2/ 3 anni di età.
Per avere cavalli più maneggiabili certi usano l'imprinting.

CitazioneContro: maggiori problemi di salute (l'allattamento ha un ruolo importante nello sviluppo corretto del sistema immunitario e nel metabolismo, immagino anche nel cavallo)? Minore capacità di autoregolazione e discernimento in materia di cibo (i cuccioli apprendono dalla madre cosa si mangia e cosa no, e come si mangia)? Questi due fattori potrebbero contribuire a spiegare la grande diffusione dei problemi di coliche fra i cavalli domestici rispetto a quelli bradi?
Presumo che esistono studi al riguardo, bisognerebbe cercarli. Di sicuro ci sono studi che mostrano lo stress che causa lo svezzamento stesso. È probabile che un svezzamento avvenuto troppo presto porta a disturbi nello sviluppo fisico e mentale. A 9 mesi l'intestino funziona uguale a quello di un cavallo adulto.
Interessante il nesso tra le coliche e lo svezzamento. Però lo farei non al riguardo dell'età dello svezzamento, ma strettamente allo stress. Svezzamento - stress - ulcere - più soggetto a coliche.

Generalmente però il problema delle coliche lo vedrei in gestione e alimentazione errata, troppo stress in genere.

Il cavallo è il tuo specchio. Non ti adula mai. Rispecchia il tuo temperamento. E rispecchia anche i tuoi cambiamenti di umore. Non ti arrabbiare mai con il tuo cavallo, potresti pure arrabbiarti con il tuo specchio. (Rudolf G. Binding)