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La "Parola Contraria": la mia.

Aperto da raffaele de martinis, Aprile 24, 2013, 02:32:51 AM

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raffaele de martinis

Allora ritiro l'offerta. :dontknow:

Dato che ci sono, questa volta voglio far notare una nota; :icon_eek: di solito le note di Angioni sono chiare e puntuali tant'è che nella mia traduzione cito la nota dell'allora capitano Angioni che è sotto riportata in blù.
Ora, tempo fa, leggendo in un foro francese ho scoperto che carriere significa rettangolo da addestramento, si differenzia dal maneggio in quanto questo può essere al coperto e se è all'aperto è delimitato da una recinzione abbastanza alta; la carriere è sempre intesa sempre come un luogo all'aperto ed è delimitata con una recinzione bassa con le lettere di segnalazione(tipo rettangolo da dressage), generalmente è più piccola del maneggio.

Allora, a pag 170 delle "Questioni" del Colonnello leggiamo:
...un cavallo di carrière*, di mantello grigio,  castrato,  di  nome  Capucin.

*N.d.T.: Era una classe di cavalli destinata all'istruzione dell'equitazione in campagna.

Poi, a pag. 171 leggiamo: Feci  venire  in  maneggio  quattro cavalli,  considerati  i  più  restii  della categoria  designata  allora  con  il nome  di  «petite  carrière»...

Ora, secondo quanto ho detto, un cheval de carrière dovrebbe essere un cavallo che lavora in rettangolo ma non in maneggio, e un cheval de petite carrière dovrebbe essere un lallo che lavora esclusivamente in un piccolo rettangolo che allora probabilmente aveva le funzioni di un tondino.
Queste situazioni si adattano perfettamente ai cavalli descritti: quelli restii e lavoravano a basi molto semplici nella carrière, i più restii dei restii venivano maneggiati solo nella petite carrière in pratica un luogo di riaddestramento.

Queste, sono solo supposizioni, può darsi che Angioni abbia ottime ragioni per aver scritto quella nota, infatti - per ora - lascio la sua nota per com'è...fino a prova contraria.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Nécessité d'habituer
le cheval à parcourir des chemins accidentés.
- Les chevaux de chasse du comte d'Aure.  -
La nature est le premier des maîtres

La  nature  est  le  premier  des
maîtres. Son livre est le plus juste, le
plus savant des  livres,  le plus utile à
consulter. 
             
Necessità  di  abituare  il
cavallo  a  percorrere  cammini  accidentati.
-  I  cavalli da  caccia  del  conte  d'Aure.  -
La natura è il primo maestro.

La natura è  il primo maestro. Il
suo  libro  è  il  più  giusto,  il  più
sapiente  dei  libri,  il  più  utile  da
consultare.

Nel capo VI della traduzone di Angioni, nella presentazione degli argomenti del capitolo leggiamo: La natura è  il primo maestro si pensa subito ad un refuso, ma a chiusura del capitolo stesso si ripete il refuso che a questo punto refuso non è più, l'ottimo Colonnello coscientemente rende in questa maniera bizzarra: La nature est le premier des maîtres.

Che L'Hotte usa un linguaggio arcaico/trombonico lo sappiamo tutti, infatti avrebbe dovuto scrivere: la nature est la premiere maitresse ma questo è.

Mi piacerebbe sapere quale percorso logico ha fatto la mente del traduttore per arrivare a quel risultato perché è come dire: il colonnello Angioni è la prima maestra di equitazione del Piemonte, o se preferite: Raffaele è stata un'intrepida cavaliera :icon_eek: :icon_eek:.

Non capisco, vedo solo il risultato che è contro la logica, contro la grammatica, contro l'italiano...perché ? Boh !





... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Un froid de canard....un freddo d'anatra; il tombe des cordes....cadono corde.

Around the clock...intorno all'orologio; hot dog...cane bollente.

Volendo potrei continuare questo giuochino pe ore, ogni lingua ha le sue frasi idiomatiche, le sue espressioni gergali, il traduttore dovrebbe cognoscerle o almeno apprezzarne l significato intrinseco ignorando la lettera altrimenti confonde il lettore della lingua di arrivo.

Ricordo che quand'ero ragazzino, tradussi - tradussi si fa per dire - Rock around the clock - rock intorno all'orologio...eravamo alla fine degli anni 50 - avevo 13/14 anni eravamo a Napoli - e si ballava nelle case o nei garage, era appena scoppiato in Itaglia la moda del rocchenrol...altro titolo rokkettaro: j go ape lo tradussi - divento scimmia.  :icon_eek:

Dopo anni capii che quei titoli erano in realtà: Rock ventiquattrore su ventiquattro e Sto impazzendo, ora, forse possiamo perdonare che un ragazzino, senza alcuna preparazione, traduca alla lettera ottenendo frasi senza senso ma che dire del traduttore che ci informa di cavalli costruiti vicino a terra ?

Certo, i più vispi di voi capiranno ma dopo aver fatto un bel pò di ragionamenti, altri - meno vispi o che comunque non vogliono stare appresso a questi ingarbugli - chiudono il libro e mandano affancubo il Generale e la bella equitazione.

Il generale L'Hotte sentitamente ringrazia Angioni e la Chiummo !!


... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Ses jambes, en bas bleus,
sortaient d'un. pantalon jaunâtre très tiré par les
bretelles. Il était chaussé de souliers forts, mal cirés, garnis de
clous.
              Le gambe calzate di blu sbucavano da un paio di pantaloni giallastri sostenuti con
troppa energia dalle bretelle.
Portava scarpe chiodate robuste e mal lucidate.
Questo brano è tratto da Madame Bouvary, la traduzione - pur essendo alla lettera - si scosta dalle teso originale per adattarlo alla forma italiana. Altrimenti il risultato sarebbe questo: 

Le sue gambe i basso blù, uscivano da un pantalone giallastro tirato da bretelle. Era calzato di forti calzature mal incerate e adornate di chiodi.
Il traduttore è Bruno Oddera che ha pubblicato per Fabbri Editori.

Chi non ha letto Madame Bovary ? Uno dei capolavori della letteratura mondiale di ogni luogo e di tutti i tempi !

Bene, è scritto in francese ottocentesco ma i suoi innumerevoli traduttori in italiano hanno cercato di renderlo in maniera chiara e comprensibile sia pure con differenti sfumature e differenti interpretazioni, altrimenti non si spiegano questa varietà di versioni -

1881 Oreste Cenacchi, Treves
1923 Valerio Bandini, Modernissima
1924 Ferdinando Bideri, Bideri
1926 Decio Cinti, Sonzogno
1932 Nina Zanghieri, Bietti
1933 Bruno Ohmet, Società Editrice Lombarda
1934 Gerolamo Lazzeri, Barion
1936 Diego Valeri, Mondadori
1946 Giuliano Belforte, Tirrena
1949 Libero Bigiaretti, Einaudi
1949 Giuseppe Achilli, Rizzoli
1955 Hedy Revel, Utet
1964 Domenico Campana, Rusconi
1965 Oreste del Buono, Garzanti
1966 Ottavio Cecchi, Editori Riuniti
1967 Giovanni Battista Angioletti, Sansoni
1969 Virginio Enrico, Casini
1973 Bruno Oddera, Fabbri
1974 Annita Biasi Conte, Ferni
1983 Natalia Ginzburg, Einaudi
1993 Gabriella Mezzanotte, Bignami
1994 Roberto Carifi, Feltrinelli
1994 Alessandro Castellari e Maria Teresa Cassini, Principato
1995 Virginio Enrico, Di Giorgio
1995 Isabella Ruggi, Guaraldi
1995 Gabriella Pesca Collina, Demetra
1996 Margherita Giacobino, Frassinelli
1996 Marina Premoli, Opportunity book
1996 Gabriella Pesca Collina, Giunti
1997 Maria Luisa Spaziani, Mondadori
2004 Sandra Teroni, L'Espresso
2009 Lella Ricci, Baldini Castoldi Dalai

Ora la generosa persona che ha aiutato Angioni nella revisione delle "questioni" - nel foro che è come la settimana enigmistica - ci dice che:

Nell'augurare a Voi tutti una buona lettura, ricordo che il Colonnello è sempre disponibile a chiarire qualsiasi dubbio sui contenuti del libro che, essendo la fedele traduzione di un testo dell'800, potrebbe risultare ostico in alcuni passaggi, pertanto, non esitate a scrivergli.
Lucia Chiummo


Bene, se i passaggi risultano ostici non è colpa del francese ottocentesco ma di chi l'ha tradotto in itagliano.

In realtà il buon Colonnello, non ha tradotto il testo di L'Hotte in italiano ma ha reso le parole francesi nella nostra madre lingua tal quale come sono costruite nel testo di partenza ignorando la grammatica e la sintassi della lingua d'arrivo.

Per la verità mi aspettavo che - aiutato dalla generosa persona - il Gentile Angioni avesse dato una bella rinfrescata alla sua traduzione di 35 anni fa.
Non mi sembra che ci siano cambiamenti sostanziali, incomprensibile era quella del 78, incomprensibile è questa del 2013...ma dato per scontato che Angioni è inquadrato in una certa maniera, mi domando: la generosa dottoressa Chiummo, non si è accorta che l'itagliano offerto da Angioni non supererebbe la prova di un tema di licenza media ?

Ora vi propongo una paginetta della prosa Angioni corretta e valutata da una insegnante di squola elementare, aspettate e vedrete.-- :horse-wink:
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

raffaele de martinis

Ces  étalons  sont  de
petite  taille,  mais  leurs  produits,
beaucoup  plus  grands,  justifient  le
proverbe, vrai surtout pour l'étalon
arabe:«Il  vant  mieux  consulter  la
hauteur  du  sac  d'avoine  que  la
taille de l'étalon».
             
Questi  stalloni  sono
di piccola  taglia, ma  i  loro prodotti,
molto  più  grandi,  giustificano  il
proverbio,  vero  soprattutto  per  lo
stallone arabo: «E' meglio consultare
l'altezza  del  sacco  d'avena  che  la
taglia dello stallone.»


Quando non capisco mi irrito fortemente, se mi parlate di fisica quantistica o di medicina nucleare me ne faccio una ragione e sopravvivo felicemente, ma se mi parlate di lalli e non capisco mi inca**o come un bufalo cafro perché devo capire.

Ora,  Angioni e la generosa persona che lo ha aiutato, pubblicano alla pag. 260 della loro fatiga questo periodo: «E' meglio consultare l'altezza  del  sacco  d'avena  che  la taglia dello stallone.» queste parole, messe così non hanno alcun senso...
Ad ogni modo, io avevo già tradotto quel periodo, l'ho messo in itagliano umano e l'ho corredato di una simpatica nota, dunque, in quest'occasione non mi sono inc***ato...ma voi che dite ? Cosa beata avete capito ?



... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Qui mi lancio perchè qualche esposizione al pubblico ludibrio ci vuole.... tradurrei "Stallone alto, sacco d'avena basso", parente del "non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca".
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

E perché no: La moglie piena e la botte mbriaca ?
Tanto per Angioni Chiummo fa lo stesso, ho il sospetto che non hanno capito una beata, altrimenti uno straccio di nota l'avrebbero messo pur lasciando il testo per come gli è venuto.

Caro Alex, sei fuori strada, eppure con un piccolo sforzo dovresti capire...come si fa a consultare un sacco d'avena ?
Se ti chiamano per un consulto che fai ?

Esamini, prendi in esame, valuti la situazione dell'ammalato poi esprimi il tuo parere tecnico scientifico...giusto ?

Allora...





 
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

...per accertarsi che lo stallone sia ben nutrito?
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

#158
... «E' meglio consultare l'altezza  del  sacco  d'avena  che  la taglia dello stallone; il proverbio citato dal Generale, detto così non ha senso. Tutto deriva da un adagio inglese:  La nostra produzione di cavalli grandi belli e forti stà nei sacchi d'avena, questo dicono gli allevatori della perfida Albione quando gli si chiede il segreto del loro allevamento, infatti, in Inghilterra era in uso dare l'avena ai puledri appena svezzati, cosa che non era accettata dagli allevatori del continente...almeno agli inizi dell'esplosione del PSI».

Questa sopra è la nota alla mia mia liberissima ma fedelissima traductione che così recita:

Picciol stallone, puledro un bel bestione, la differenza l'ha fatta l'alimentazione.

I riferimenti storici a quanto affermo si trovano in codesto sito, Chimmo e Angiomi, bitte andate a controllieren:

http://books.google.it/books?id=YyNCAAAAcAAJ&pg=PA81&lpg=PA81&dq=etalon+jument+sac+d'avoine&source=bl&ots=YFlGTfIlp2&sig=fhLR02bTMOZYy1lTJtvXMRM9IU4&hl=it&sa=X&ei=SQ8fUq3nHonS0QXIx4DoCA&ved=0CE8Q6AEwAzgK#v=onepage&q=etalon%20jument%20sac%20d'avoine&f=false

A pensarci meglio, Alex ha intuito giusto sia pur capovolgendo la situazione dal polledro allo stallione. Comunque la moglie mbriaca non centra una beata, sei scusato perché l'itagliano di Angioni/Chiummo è fuori della portata di voi umani.  :icon_eek: :icon_eek:

... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

In effetti non avevo capito che sui parlava di criteri di scelta del polledro.... immaginavo che si parlasse della scelta (e governo di gestione :icon_rolleyes:) dello stallone.

Una volta in più, capisco che non avevo capito. E' sempre un bel passo in avanti!  :occasion14:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Questi  stalloni  sono
di piccola  taglia, ma  i  loro prodotti,
molto  più  grandi,  giustificano  il
proverbio,  vero  soprattutto  per  lo
stallone arabo: «E' meglio consultare
l'altezza  del  sacco  d'avena  che  la
taglia dello stallone.»
             
Questi stalloni sono di piccola taglia,
ma i loro puledri - di ottima struttura -
confermano la vericidità del proverbio,
valido sopratutto per lo stallone arabo,
che così recita:
Picciol stallone,
puledro un bel bestione,
la differenza l'ha fatta l'alimentazione.


Nella colonna a dx c'è la mia traduzione, come vedi, si parla semplicemente della relativa influenza della alimentazione sulla genetica...non mi dire che non si capisce che ti dò una testata  :love4: !
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Scusami.

L'alimentazione dello stallone o l'alimentazione del puledro?

Perchè il fatto di ritenere che l'alimentazione dello stallone provochi il minimo cambiamento nella qualità genetica dei singoli spermatozoi dello stallone è una cosa che viola tutto il violabile della biologia.

Ciò nonostante, se il Generale, che non era biologo, ne era convinto, la traduzione è perfettamente corretta.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

 «E' meglio consultare l'altezza  del  sacco  d'avena  che  la taglia dello stallone; il proverbio citato dal Generale, detto così non ha senso. Tutto deriva da un adagio inglese:  La nostra produzione di cavalli grandi belli e forti stà nei sacchi d'avena, questo dicono gli allevatori della perfida Albione quando gli si chiede il segreto del loro allevamento, infatti, in Inghilterra era in uso dare l'avena ai puledri appena svezzati, cosa che non era accettata dagli allevatori del continente...almeno agli inizi dell'esplosione del PSI».

Questa è la nota che non hai letto/non hai capito.

Questi stalloni sono di piccola taglia,
ma i loro puledri - di ottima struttura -
confermano la vericidità del proverbio,
valido sopratutto per lo stallone arabo,
che così recita:
Picciol stallone,
puledro un bel bestione,
la differenza l'ha fatta l'avena
mangiata dal polledro
fin da quando era un lattone.

Compris ??
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

alex

Era solo per togliermi il dubbio che le antiche idee sulla "qualità dello sperma" fossero sopravvissute a Mendel. In ippologia e equitazione, gli errori sopravvivono secoli, amorosamente custoditi e amorevolmente tramandati di bocca in bocca  .... sopravvivono a tutto, perfino all'evidenza dei fatti. 

Non c'è forse ancora oggi qualche veterinario che pratica la focatura? E non ho sentito che pochi anni fa, per un cavallo brioso era stata fatta la diagnosi "ha troppo sangue" e suggerito, come terapia .... un robusto salasso?  E non vi è ancora qualcuno che crede che nella laminite acuta il tendine flessore, sfidando la propria struttura fisica di tessuto stabilissimo nella lunghezza, si "contragga" con relativa proposta di tenotomia? :horse-scared:
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

raffaele de martinis

Lo faccio perché mi piace, ad ogni dubbio vado a trovare e a consultare testi antichi per carpire i veri significati dalle tromboniche parole ottocentesche del Generale.

La dottoressa Chiummo dice:  ricordo che il Colonnello è sempre disponibile a chiarire qualsiasi dubbio sui contenuti del libro che, essendo la fedele traduzione di un testo dell'800, potrebbe risultare ostico in alcuni passaggi, pertanto, non esitate a scrivergli.

Ma che ti scrivi !!! :icon_eek: :icon_eek:

Tutto il libro è ostico perché è stato tradotto male e ha disgustato generazioni di lettori, e quelli che stoicamente hanno letto hanno capito fischi per fiaschi, vedi Alex nei post precedenti, vedi me in trent'anni di tentativi.

Ecco, ormai conosco questo testo a menadito, prima la lettura della traduzione di Angioni, mi mandava in confusione, per tradurre dovevo far riferimento solo al testo francese; ora leggo Angioni e automaticamente traduco...ma son tre anni che mi diverto con le Questions et Un Officier in francese. Quanti di voi possono fare lo stesso ?

Per ora sono impegnato nel rush finale delle "Questioni", combatto coi capiverso, immagini, punteggiatura ecc. e comunque trovo sempre qualcosa da migliorare, limare, arricchire, da meglio esporre; Angioni Chiummo fedelissimi alla letterissima del testo ottocentesco non hanno avuto questi problemi, ce l'hanno sbattuto in faccia per come gli veniva per poi dichiararlo ostico :icon_eek: :icon_eek:...
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...