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dove sono i maschi??

Aperto da Luna di Primavera, Maggio 23, 2016, 04:52:34 PM

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alex

X Bionda: il tuo conto - nel tuo maneggio - vale  come la questione del nonno che ha sempre fumato e bevuto eppure è campato cent'anni, quando viene detta con l'intento di dimostrare che fumo e alcool non fanno male.
Semplicemente, il tuo maneggio non è rappresentativo; i dati sulla assoluta predominanza delle fanciulle - ragazze - donne in equitazione sono indubitabili e precisamente verificati nella larga percentuale dei maneggi.

A naso direi anch'io che non è un dramma, anzi: meno male che ci sono almeno le donne, a sostenere un po' il mondo del cavallo e a creare un po' di richiesta/un po' di mercato. Ma non ho elementi per sostenere la mia soperficialissima impressione.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

milla

Ma scusate dov'è il problema della cosiddetta "invasione femminile" del mondo dell'equitazione? Mi spiegate quali incalcolabili danni all'umanità stiamo creando?

alex

#107
Bella domanda; secondo il mio parere è "l'effetto Carlino", ossia il disastro che può seguire a una selezione che privilegi la puccipucciosità, ossia la lallosità,  piuttosto che la nevrilità e il fatto di essere "in avanti", ma ovviamente la tua domanda è rivolta al nostro maggiore esperto sul tema, a cui la giro immediatamente, e che sta sgolandosi da mesi sull'argomento cercando di proporre non solo le sue opinioni, ma anche quelle di molti altri.

Quando ho detto, in un post fra i primi:
CitazioneDomanda interessante, mi sembra vagamente di averne già sentito parlare, di questa invasione delle donne nell'equitazione, ma non ricordo chi ne parlava, e dove.
era una battuta di spirito, mal riuscita evidentemente, che si riferiva alla fatica del nostro esperto.

Raffaele: ci sei?

La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

milla

Anche ammettendo un "effetto Carlino" che potrebbe tradursi in un "effetto lallo" che male ci sarebbe? E' una normale legge di mercato: si è creata una domanda (che si sia creata naturalmente o artificiosamente non cambia) e il mercato si organizza per soddisfarla.
Diamo lavoro anche alle sarte per cuffiette e sottosella glitterati porelle.

Bubba

Secondo me non sono.tanto le donne ad aver cambiato cavalli ( non solo insomma) ma il fatto che i cavalli non lavorino piu'.
Prima serviva un cavallo indistruttibile. Gambe e fiato. Sia per i contadini che per i signori. I cavalli dovevano portarti in giro. O salvarti la pelle, se andavi in guerra.
Il sangue serviva. Nessuno accumulava troppe energie perche' faceva poco movimento.
Adesso nessun cavallo lavora duro. Non ci serve il cavallo con la marcia in piy'.
Ce ne serve anzi uno con una marcia in meno, perche' se lavora sette ore la settimana e' tanto.
Una bestia con un po' di sangue o diventa matta o ti schianta nel primo prato che trova. O tutte e due le cose

Jimmyhaflinger

Citazione da: Bubba - Maggio 27, 2016, 09:02:30 PM
Secondo me non sono.tanto le donne ad aver cambiato cavalli ( non solo insomma) ma il fatto che i cavalli non lavorino piu'.
Prima serviva un cavallo indistruttibile. Gambe e fiato. Sia per i contadini che per i signori. I cavalli dovevano portarti in giro. O salvarti la pelle, se andavi in guerra.
Il sangue serviva. Nessuno accumulava troppe energie perche' faceva poco movimento.
Adesso nessun cavallo lavora duro. Non ci serve il cavallo con la marcia in piy'.
Ce ne serve anzi uno con una marcia in meno, perche' se lavora sette ore la settimana e' tanto.
Una bestia con un po' di sangue o diventa matta o ti schianta nel primo prato che trova. O tutte e due le cose

beh insomma... i cavalli a sangue freddo sono sempre esistiti... i TPR ed ancora di piu i famosi "comtuà" erano freddi 100 anni fa' come lo sono oggi...

non confondere la forza e la resistenza col sangue... ci sono cavalli tranquillissimi ma che sono a propulsione nucleare e riescono a lavorare duro per tutto il giorno 6 giorni su 7

e ce ne sono di insanguati che sono tutto fumo e niente arrosto...

raffaele de martinis

Jean-Pierre Digard (1942) è un etologo e antropologo francese.
Direttore emerito delle ricerche presso il CNRS, esperto dell'Iran (in particolare  delle tribù nomadi) e della domesticazione degli animali in generale e del cavallo in particolare, membro della Accademia dell'Agricoltura, autore di una sterminata saggistica, per chi volesse controllieren:

https://fr.wikipedia.org/wiki/Jean-Pierre_Digard


Jean-Louis Gouraud (1943)   
Giornalista, scrittore editore francese, protagonista di lunghi viaggi a cavallo,
unanimemente riconosciuto come storico ed enciclopedista del cavallo e del'equitazione, per chi volesse controllieren:

https://fr.wikipedia.org/wiki/Jean-Louis_Gouraud

Jean Yves Le Gouillon Cavallerizzo autodidatta canadese, studioso della dinamica dello lallo e teorico di un suo metodo basato sull'autopostura, autore di numerose pubblicazioni e collaborazioni in campo equestre, per chi volesse controllieren:

http://www.autoposture.com/equitation_sensuelle.htm


Catherine Tourre-Malen
Maître de conférences (Université de Paris est-Créteil), non c'è bisogno di controlliere, leggiete direttamente... se volete:

ARTICLES DANS DES REVUES AVEC COMITE DE LECTURE (ACL)
« L'art des écuyères : transgression ou reproduction des stéréotypes de genre ? » ; Ethnologie française, n°
161, 2016, p. 59-70.
« Travail du cheval d'instruction, cheval d'instruction au travail : principes hérités et innovation au
quotidien. Regard critique sur le patrimoine équestre », In Situ, (Revue en ligne, ministère de la
Culture), 2015.
« Les techniques paradoxales ou l'inefficacité technique voulue », L'Homme, n° 200, septembre-décembre,
2011, p. 203-226.
« Des chaussures, des talons et des femmes », Ethnologie Française, vol. 41, septembre-décembre/4, 2011, p.
727-739.
ARTICLES DANS DES REVUES SANS COMITE DE LECTURE (ASCL)
[« Femmes, libérez-vous : mangez du cheval ! », Cheval-Chevaux (Éditions du Rocher), n° 5, printemps-été,
2010, p. 111-117.
COMMUNICATIONS AVEC ACTES (ACT)
« Heurs et heurts d'une démarche scientifique engagée » in : C. Bromberger et A. Kian (eds.), De l'Iran au
Jazz, à cheval. Mélanges en hommage à Jean-Pierre Digard, Paris, CNRS Editions, 2015 p. 97-103.
« Vers une féminisation du régiment de cavalerie de la Garde Républicaine ? » in : C. Weber (ed.), Les
femmes militaires, Rennes, Presse Universitaire de Rennes, 2015, p. 161-176.
« L'équitation d'amazone, entre tradition et modernité, entre abandon et réhabilitation » in : P. Franchet
d'Espèrey (ed.), L'équitation française, le Cadre-Noir-Saumur et les écoles européennes. Doctrines,
traditions et perspectives, Ecole Nationale d'Equitation/Cadre noir de Saumur, Paris, Éditions
Lavauzelle, 2011, p. 353-362.
AUTRES PRODUCTIONS (AP)
CHAPITRES D'OUVRAGE
« Dans les pas de Christian Bromberger, une analyse sémio-technologique du matériel équestre », Livre
d'hommage à Christian Bromberger, (à paraître).
COMPTES RENDUS CRITIQUES
c. r. de F. Saumade et J.-B. Maudet, Cowboys, clowns et toreros. L'Amérique réversible, Paris, Berg
International, 2014 — (à paraître) Etudes Rurales.
c. r. E. Anstett et M.-L. Gélard (sous dir.), Les objets ont-ils un genre ? Culture matérielle et production des
identités sexuées, Paris, Armand Colin (« Recherches »), 2012 — L'Homme, n° 211, 2014, p. 161-164.
1
c. r. de C. Bard, Une histoire politique du pantalon, Paris, Éditions du Seuil, 2010 ; Ce que soulève la jupe.
Identité, transgression, résistance, Paris, Autrement, 2010 — L'Homme, n° 209, 2014, p. 206-209.
c. r. de Les Cultures Sportives au regard de la Globalisation, Journal des Anthropologues, n°120-121, 2010
— L'Homme, n° 203-204, 2012, p. 638-639.
c.r. de M. Agrapart-Delmas, Femmes fatales. Les criminelles approchées par un expert, Paris, Max Milo, 2009
— L'Homme, n° 200, 2011, p. 239.
c. r. de F. Fernandez, S. Lézé & H. Marche, Le langage social des émotions. Études sur les rapports au corps et à
la santé, Paris, Économica, 2008, 250 p. — L'Homme, n° 198-199, 2011, p. 417-418
c. r. de C. Bromberger, Trichologiques. Une anthropologie des cheveux et des poils, Paris, Bayard, 2010 —
L'Homme, n° 198-199, 2011, p. 415-417.
c. r. de C. Ferret, Une civilisation du cheval. Les usages de l'équidé de la steppe à la taïga, Paris, Belin, 2009 —
Ethnologie Française 2011/2, Vol. 41, p. 364-368.
c. r. de C. Bromberger, Trichologiques. Une anthropologie des cheveux et des poils, Paris, Bayard, 2010 —
Farhang va Ensân (Culture et Humanité, Téhéran), 6e année, n° 1, printemps-été 1389 [2011], p.
205-209.
c. r. de C. Deschamps et A. Sourys, Femmes publiques. Les féminismes à l'épreuve de la prostitution, Paris,
Éditions Amsterdam, 2009 — L'Homme, n° 197, 2011, p. 178-181.
c. r. de C. Colera, La nudité. Pratiques et significations, Paris, Éditions du Cygne, 2008 — L'Homme, n° 197,
2011, p. 175-177.
CATALOGUES D'EXPOSITION
« L'équitation au XXe siècle : féminisation et révolution pédagogique » in : Equitation(s). L'art et la manière de monter à
cheval. XVIe
-XXe siècles, Château de Caen, Musée de Normandie, 2014, p. 56-59.
« L'équitation des dames ou le poids des convenances / The ladies' riding or the importance of propriety », in :
Ecuyères, Chantilly, Domaine de Chantilly, Musée vivant du cheval, 2012, p. 20-21 ; p. 47-48.
EMISSIONS DE RADIO ET DE TELEVISION
« Les 10 ans d'Équidia, 10 ans de docs », Équidia, 2010, 1h30.
« Le cheval au féminin », film documentaire, 2010, 52 minutes (Casa Dei prod

Bene, il vostro affezionatissimo, ha scoperto che le sue intuizioni riguardo il perché della femminizzazione del mondo dello lallo, erano state percepite ed analizzate da tempo da illustri e preparati personaggi, tra i quali ha scovato questi 4 "cretini" pertanto si è messo a studiarli e ha avuto conferme et illuminazioni sul perché le donne hanno invaso i maneggi facendo scappare gli uomini.

Certamente il più notevole dei personaggi citati è  Catherine Tourre-Malen, che da donna e da amazzone ha capito tutto e infatti consiglia, esorta le donne a scrollarsi didosso l'ultima servitù alla quale "liberamente" si sono sottomesse, quella dello lallo.
Lo fa in maniera (per voi) atrocemente provocatoria:
« Femmes, libérez-vous : mangez du cheval ! »
Cheval-Chevaux (Éditions du Rocher), n° 5, printemps-été,
2010, p. 111-117.


"Donne, liberatevi: mangiate carne di cavallo!"




... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

Citazione da: Jimmyhaflinger - Maggio 28, 2016, 01:01:37 AM
Citazione da: Bubba - Maggio 27, 2016, 09:02:30 PM
Secondo me non sono.tanto le donne ad aver cambiato cavalli ( non solo insomma) ma il fatto che i cavalli non lavorino piu'.
Prima serviva un cavallo indistruttibile. Gambe e fiato. Sia per i contadini che per i signori. I cavalli dovevano portarti in giro. O salvarti la pelle, se andavi in guerra.
Il sangue serviva. Nessuno accumulava troppe energie perche' faceva poco movimento.
Adesso nessun cavallo lavora duro. Non ci serve il cavallo con la marcia in piy'.
Ce ne serve anzi uno con una marcia in meno, perche' se lavora sette ore la settimana e' tanto.
Una bestia con un po' di sangue o diventa matta o ti schianta nel primo prato che trova. O tutte e due le cose

beh insomma... i cavalli a sangue freddo sono sempre esistiti... i TPR ed ancora di piu i famosi "comtuà" erano freddi 100 anni fa' come lo sono oggi...

non confondere la forza e la resistenza col sangue... ci sono cavalli tranquillissimi ma che sono a propulsione nucleare e riescono a lavorare duro per tutto il giorno 6 giorni su 7

e ce ne sono di insanguati che sono tutto fumo e niente arrosto...

Si certo. Ma appunto non facevano i cavalli da sella, tiravano.
Il cavallo da sella lo si cercava forte ma atletico e con "nervo".
Io non andrei a prendermi un arabo ( che mi piacciono molto) perche' non avrei il tempo/ l' abilita' per gestirlo.
Ma di fatto arrivano dove gli altri si fermano.
Certo, un arabo da show forse nemmeno parte.. abbiamo pasticciato pure una selezione millenaria

Jimmyhaflinger

#113
Citazione da: Bubba - Maggio 28, 2016, 07:47:38 AM
Citazione da: Jimmyhaflinger - Maggio 28, 2016, 01:01:37 AM
Citazione da: Bubba - Maggio 27, 2016, 09:02:30 PM
Secondo me non sono.tanto le donne ad aver cambiato cavalli ( non solo insomma) ma il fatto che i cavalli non lavorino piu'.
Prima serviva un cavallo indistruttibile. Gambe e fiato. Sia per i contadini che per i signori. I cavalli dovevano portarti in giro. O salvarti la pelle, se andavi in guerra.
Il sangue serviva. Nessuno accumulava troppe energie perche' faceva poco movimento.
Adesso nessun cavallo lavora duro. Non ci serve il cavallo con la marcia in piy'.
Ce ne serve anzi uno con una marcia in meno, perche' se lavora sette ore la settimana e' tanto.
Una bestia con un po' di sangue o diventa matta o ti schianta nel primo prato che trova. O tutte e due le cose

beh insomma... i cavalli a sangue freddo sono sempre esistiti... i TPR ed ancora di piu i famosi "comtuà" erano freddi 100 anni fa' come lo sono oggi...

non confondere la forza e la resistenza col sangue... ci sono cavalli tranquillissimi ma che sono a propulsione nucleare e riescono a lavorare duro per tutto il giorno 6 giorni su 7

e ce ne sono di insanguati che sono tutto fumo e niente arrosto...

Si certo. Ma appunto non facevano i cavalli da sella, tiravano.
Il cavallo da sella lo si cercava forte ma atletico e con "nervo".
Io non andrei a prendermi un arabo ( che mi piacciono molto) perche' non avrei il tempo/ l' abilita' per gestirlo.
Ma di fatto arrivano dove gli altri si fermano.
Certo, un arabo da show forse nemmeno parte.. abbiamo pasticciato pure una selezione millenaria

che i cavalli insanguati (che sono quasi sempre leggeri e dolicomorfi) arrivino dove gli altri si fermano e' tutto da vedere... certamente se si tratta di fare andature veloci con un cavaliere leggero in sella e' vero... ma se si tratta di fare chilometri in salita al passo con un cavaliere da 100kg in sella chi vincera' secondo te? un TPR da 800kg o un PSI da 400kg?

dimentichi anche un'altro particolare... a quei tempi non c'era il traffico, non c'era l'asfalto, non c'era in generale il caos di oggi...

un cavallo veramente insanguato per strada non e' piu sicuro neanche in mano ad un cavaliere esperto oggi... proprio l'altro ieri due idioti che si stavano allenando per qualche corsa podistica mi sono praticamente venuti addosso perche' correvano guardando in terra... menomale che non stavo montando un cavallo insanguato perche' altrimenti ce ne era per tutti...

raffaele de martinis

Il traffico... una invenzione moderna:

https://www.youtube.com/watch?v=kpWbp4kx7uQ

Già Xenophon (2400 a.C.) e il Grisone (1550) indicano giolivi sistemi per abituare i lalli al traffico... al lieto traffico dei campi di battalia.

Ai tempi, i carrettieri si vantavano di avere "un purosangue", in realtà si trattava di bestie da carretto leggermente insanguate.
Comunque, i carrettieri di lungo cabotaggio non volevano assolutamente  i "mollaccioni" che erano utilizzati sopratutto nei moli marittimi, negli scali ferroviari, nelle industrie nelle campagne dove spostavano grandi carichi per brevi tratti lento pede.

Tra PSI  e mollaccioni non c'è storia... e comunque non si può mischiare la lana colla seta... cosa c'entra tutto ciò coi maschietti fuori dai maneggi  solo Iddio lo sa.
... "il culo nella carriola e le gambe avanti"...

Bubba

Raffaele hai ragione, stiamo andando a campi...

Jimmy non fraintendermi, a me i cavalli grossi non dispiacciono, mi stanno simpatici. Ho pyre detto che per la vita che conduce oggi un binomio un cavallo con.",nervo" sarebbe un problema ( a parte professionusti e prestazioni particolari).
Sul fatto che i cavalli " nobili" resistano a cose impossibili e' abbastanza dimostrato. A Napoleone dopo la campagna in Russia non rimasero vivi che i suoi arabi.
La marcia piu' straordinaria credo spetti ad un akal teke ( altra bestia " infame") e i gauchi quando domano son felici di trovare un carattere duro, perche' " cattivo e' buono".
Il mondo e' cambiato e adesso quei cavalli " tosti" non servono piu'. Noi ci giochiamo e van meglio i cavalli giocattolo.
Uomini o donne e' lo stesso.


Tornando in tema.. gli uomini sono scomparsi dai maneggi quando sono comparsi i panraloni attillati.
Infatti nelle passeggiate li trovi, nella monta westrrn li trovi.. ma per vestirti con pantaloni bianchi aderenti a 16 anni l' equitazione deve piacerti taaanto, ma taaanto ( ho vinto qualcge cosa??)

alex

Domanda secca a Raffaele: hai prove provate che la femminilizzazione dell'equitazione stia già riducendo il numero dei cavalli "buoni"? Perchè, ovviamente, la richiesta del mercato è un fattore di selezione terribile, in grado di alterare profondamente la composizione del "parco cavalli" nel giro di pochi anni. Se per soli dieci anni "tirasse"solo un certo profilo di cavalli, tutti quelli con un profilo diverso rischierebbero seriamente l'estinzione.

Se ci sono dati prove che indichino che questa disgrazia sta succedendo, bene, allora l'allarme è più che giustificato.

Io sto in un maneggio piccolo, periferico, senza alcuna ambizione agonistica, i cavalli hanno le provenienze più strane, in genere sono cavalli "residuali" (un po' da monte casuali come Asia, un po' selezionati dal flusso incessante di cavalli da macello dall'Est, un po' trottatori o galoppatori che non facevano i tempi....), insomma, cavalli "che c'erano già". Tuttavia anche questa particolare "non selezione" ha i sui effetti: ogni cavallo "che c'è già" occupa il posto di un "buon cavallo" e ne riduce la richiesta.
La nuda Verità è una donna difficile da amare. L'illusione invece è una donna seducente, amorevole, a cui è facilissimo restare fedeli.

bionda

Citazione da: Bubba - Maggio 28, 2016, 07:47:38 AM
Si certo. Ma appunto non facevano i cavalli da sella, tiravano.
Il cavallo da sella lo si cercava forte ma atletico e con "nervo".

Posso sbagliare, ma mi sa che quando il cavallo era un mezzo di trasporto di uso comune, la maggioranza doveva possibilmente andare bene sia a sella che per il tiro leggero, e un buon cavallo di allora non era diverso da un buon cavallo di adesso.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"

Bubba

Concordo sulla prima parte. Basti pensare a Godolphin arabian che per un periodo tiro' il carro del signore dell' acqua.
O i dipinti e le foto dei " capostipiti". Quarter, arabi o psi son tutti molto simili.
Sulla seconda parte non so.
Obiettivamente adesso si considerano buoni cavalli che non credo sarebbero stati " abili" solo 100 anni fa.

Tra parentesi ho trovato la descrione del cavallo " yankee". Mica facile essere arruolati, quando la cavalleria doveva funzionare.

bionda

Bubba, io intendevo più o meno questo: https://www.youtube.com/watch?v=AOEeTDaFFyk

Il video è del 1936, l'allevamento di Trakehnen esiste dal 1715. Se lo guardi tutto, ti fa vedere come doveva essere il cavallo tuttofare, buono per la cavalleria e per tirare lo scuolabus.
Con questi ci fai ancora degli ottimi cavalli da sport e tempo libero.
"Entschuldige, mein Tier, ich werde schon noch dahinterkommen"
Udo Bürger
"Scusami, mio animale, prima o poi ci arriverò"